Notizie di politica nelle Marche
Dare voce a chi voce non riesce ad avere e a un Codice Rosso Silenzioso di cui non si parla abbastanza. E' il segnale che ha voluto dare il convegno di sensibilizzazione promosso da Croce Rossa Italiana Comitato di Camerino, in collaborazione con Comune di Camerino, Unicam, Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, Ordine dei Giornalisti e Ordine degli Psicologi Marche OPM. Un incontro che ha suscitato tante profonde riflessioni intorno alla tutela dei vari aspetti della violenza contro le donne, anche alla luce della legge entrata in vigore nel luglio dello scorso anno, quale strumento per aiutare le donne, sempre più spesso vittime di minacce, persecuzioni, azioni di stalker, o sottoposte a violenze fisiche o psicologiche. da parte di mariti, ex compagni o magari semplici conoscenti. Un Codice Rosso che è silenzioso perchè la vera grande emergenza è il fatto che spesso le donne hanno  tendenza a nascondere o a provare vergogna per il momento di sofferenza o per realtà anche estremamente gravi che stanno vivendo.  
Una legge che ha stretto le maglie del codice penale con procedimenti più veloci per cercare di combattere la violenza di genere, non solo attraverso l'inasprimento delle pene ma agendo dunque sul fattore tempo come elemento determinante. Nell'aula A del Polo di Scienze della Terra di Unicam, alla platea composta da cittadini ma anche da numerosi studenti delle scuole superiori, hanno portato il loro saluto il rettore Claudio Pettinari, la delegata del rettore per le Pari Opportunità Barbara Re, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il coordinatore dell'ATS 16 Valerio Valeriani, la presidente dell'Ordine Psicologi Marche, Katia Marilungo.
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Il convegno ha poi sviluppato il tema centrale sotto diverse angolazioni, attraverso più interessantissime relazioni. L'apertura è stata di Valeria Ugolinelli della Commissione Pari Opportunità RegioneMarche che ha trattato del fenomeno della violenza di genere nelle Marche e degli strumenti per contrastarlo.
Gli aspetti operativi e pratici del Codice Rosso sonpo stati quindi approfonditi dalla dott.ssa Rosanna Buccini, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Macerata. Dei provvedimenti di Polizia giudiziaria e delle modalità pratiche d'intervento, ha parlato la Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Macerata Maria Raffaella Abbate, sottolineando l'importanza di una comunicazione rapida al magistrato delle dichiarazioni che possano essere rilasciate dalla donna rimasta vittima  di violenza fisica già in un Pronto soccorso, in maniera tale da accelerare il più possibile l'adozione di eventuali provvedimenti d'urgenza.
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" Il Codice Rosso è uno strumento legislativo efficacissimo- ha detto- ma molta parte si può fare preventivamente, con un'azione di sensibilizzazione soprattutto nei confronti delle giovani generazioni e contribuendo a che la società acquisti consapevolezza che quello che viene fatoo passare per amore in realtà con il sentimento ha poco a che fare. La sensibilizzazione è diretta agli operatori della sanità che magari primi fra tutti si trovano a contatto con la persona offesa ed è importante che riescano a capire cosa realmente è accaduto.
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Gli aspetti della tutela difensiva della vittima e la figura dell'avvocato antiviolenza sono stati al centro della relazione della Referente del Comitato Regionale C.R.I Marche Cristina Perozzi. Nel suo intervento ha posto in evidenza come la violenza nella comunicazione sia il primo passo verso la violenza pervasiva della società. " La comunicazione è essenziale per combattere il fenomeno della violenza. In Italia, ogni due giorni e mezzo, una donna vien uccisa e il fenomeno parte proprio dall'Abc della violenza. Il femmnicidio- ha detto- non è l'omicidio di una donna; una donna viene uccisa proprio perchè è donna". Analizzando il contesto del femminicidio ha quindi riferito che i fenomeni più eclatanti  avvengono soprattutto nelle piccole realtà, nei piccoli paesi caratterizzati da una socializzazione di tipo più conviviale, dove è raro che i vicini denuncino o segnalino.
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Accade poi che le vittime non vengano credute per un problema di natura culturale e, accade che nei confronti di una donna che è vittima di violenza, si inneschi una serie di scuse al punto tale che la comunicazione che si crea non fa che rivittimizzare la vittima di violenza.  Sotto il profilo della tutela e della protezione e del nuovo contenitore di legge  del Codice Rosso che vale a disciplinare il reato, sottolineando l'importanza di una rapida comunicazione con il Procuratore, Cristina Perozzi ha evidenziato il ruolo determinante della rete che deve accompagnare stare vicino alle vittime della violenza. Il Pubblico Ministero è preziosa arma legale, fondamentali sono Polizia e Carabinieri e l'avvocato antiviolenza che raccoglie le immediate confidenze della vittima, Necessaria è dunque una nuova cultura nelle forme di tutela e protezione affinchè il contenitore delle norme possa essere riempito della rete formata tra magistratura, forze di polizia, avvocato antiviolenza, operatori sanitari e psicologi. Altro vuoto da colmare quello dei finanziamenti che permettono al Codice Rosso di funzionare appieno ed essere riempito Quale punto di partenza per  la formazione degli operatori di Croce Rossa e per contrastare il fenomeno, la referente Antiviolenza del Comitato regionale CRI Marche, ha poi lanciato il progetto del Corso già finanziato " Cuore oltre l'ostacolo" che magari potrebbe prender vita anche dall'Università di Camerino.
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Degli aspetti della violenza psicologica che il più delle volte emargina la vittima nell'isolamento fino alla distruzione dell'immagine di se stessa, ha parlato infine lo psicologo SEP Cri Marche  Aquilino Calce, tracciando i profili della vittima e dell'aggressore carnefice e dei falsi "legami" d'amore. " Non esiste alcuna scusa per la violenza: per gli abusi, per i silenzi e per il disinteresse - ha detto lo psicologo ricordando il fermo No, di Croce Rossa Italiana alla violenza sulle donne che non è amore e invitando ogni persona violata a chiedere aiuto. Emblematica la frase di Einstein con la quale ha chiuso il suo intervento: " Il mondo è pericoloso non a causa di chi fa del male, ma a causa di chi guarda e lascia fare". 
Carla Campetella
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"Hanno estraniato i più capaci, sterilizzando il lavoro fatto, e a dettare la linea ora sono rimasti i leoni da tastiera e i pigia-bottoni".
A parlare è la consigliera regionale Romina Pergolesi, che nel giorno di scadenza delle autocandidature sulla piattaforna  Rousseau che dovrebbero essere votate dagli iscritti entro il mese, si tira fuori e sceglie di non ricandidarsi.  Il suo è un duro atto di accusa sulla deriva che sta prendendo il Movimento 5 Stelle, con particolare riferimento ad alcuni baronetti marchigiani che siedono in Parlamento. Il tono è severo: «Non ci metto più la faccia con questo partito che, dal 2018, ha preso una deriva che tradisce il programma e le aspettative dei tanti cittadini che vi avevano riposto fiducia, sperando in un cambiamento reale. Non siamo più quelli delle origini – prosegue la consigliera regionale -. Appena arrivati a Roma, alcuni nostri parlamentari hanno completamente abbandonato il territorio, dimenticandosi che erano lì per risolvere i problemi ai cittadini e non per rimanere ancorati alle poltrone. Uno scollamento ormai irrecuperabile. Non si sono più visti, né sentiti, preferendo i privilegi di quella casta che tanto contestavano. C'erano persone valide, competenti e capaci all'inizio di questo nostro viaggio, ma sono state denigrate, insultate, isolate. Si sono preferiti i pigiabottoni per consolidare il proprio potere, tradendo cittadini e compagni di viaggio».
Impressionante il quadro che tratteggia la consigliera, vice presidente del Gruppo Consiliare regionale M5S:
"Attivisti storici che se ne vanno, gruppi che non si ripresentano alle amministrative, macchina del fango sui social, scorrettezze meschine se non si è allineati. Noi consiglieri regionali - osserva - siamo stati lasciati soli a combattere le battaglie storiche locali. Abbiamo dovuto respingere attacchi personali ogni giorno, per cinque anni, ma mai una volta nel merito delle questioni, non ne erano capaci. Ho personalmente organizzato centinaia di riunioni e assemblee in tutta la regione, mentre i nostri rappresentanti a Roma erano impegnati a commentare sui social contro di noi. Incapaci di confrontarsi con i cittadini e poco inclini ad ascoltare le criticità per cercare di risolverle, si sono specializzati nei post, facendo scappare le più belle menti che avevano creduto in questo progetto. Noi, pur stando all'opposizione siamo stati in grado di incidere ed ottenere importanti risultati per i marchigiani. Loro al governo cosa hanno fatto per i terremotati? Per la chiusura degli ospedali? Sull'inquinamento ambientale? Finisco il mio mandato con la consapevolezza di aver svolto appieno il mio lavoro e messo sempre l'interesse dei cittadini al primo posto, a differenza di alcuni cosiddetti "puristi" che strumentalizzano il loro ruolo per potare vantaggi a parenti e amici. Ora, restano il dispiacere e la delusione di un bel sogno che, per l'arrivismo di alcuni, si è trasformato in qualcos'altro-conclude-.  Non ho mai ceduto ai ricatti e alle ingerenze calate dall'alto, né voglio rendermi complice dei clamorosi voltafaccia delle nostre battaglie identitarie. Io, come altri portavoce, non ci metteremo più la faccia. Resto comunque convinta che la bellissima rete di brave persone che si è creata negli anni, continuerà a lottare per il bene comune, con i tantissimi strumenti che ci sono a disposizione. A loro va il mio più grande ringraziamento e rispetto».
c.c.



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“Un' elisuperfice attrezzata pe il volo notturno i cui lavori stanno per completarsi”. Ha scelto l’annuncio di  questa novità il direttore generale dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni come primo segnale dell’attenzione che viene riservata all’ospedale di Camerino e riassumere il senso dell’ intervento che ha portato in occasione del Consiglio comunale aperto convocato su richiesta del gruppo di minoranza Radici al Futuro per far luce sulle problematiche e prospettive del presidio ospedaliero. Molto partecipata dalla cittadinanza e da rappresentanze anche da altri comuni,  oltre a quello del direttore Maccioni, la seduta consiliare aperta durata oltre quattro ore  ha registrato anche  gli interventi dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, del presidente dell'Unione Montana e Comitato dei sindaci dell’ambito sociale 18 Alessandro Gentilucci. In sala anche il Direttore Sanitario Massimo Palazzo e altri dirigenti e funzionari. Capire quale sia la situazione del presidio ospedaliero della città, senza strumentalizzazioni ma obiettivamente, per fugare tanti dubbi e sostituirli con la verità, il motivo che, come spiegato in apertura dal Capogruppo Gianluca Pasqui, ha spinto la minoranza a richiedere la convocazione del Consiglio aperto, ritenuta la più alta forma di democrazia per dialogare su un argomento delicatissimo per tutto il territorio. Dialogo civile e pacato per tutta la lunga discussione, del quale si è detto molto soddisfatto il sindaco Sandro Sborgia che ha presieduto il tavolo presenziato dalla sua Giunta. Nel corso dell'incontro, il sindaco di Camerino  ha anche inteso evidenziare il lavoro faticoso e meticoloso che, sin dall'insediamento della sua ammnistrazione, è stato fatto per avere una cardiologia in organico, per venire incontro alle esigenze delle dipendenze patologiche e alla carenza di protesi del reparto di Ortopedia, rendendo possibili interventi chirurgici già prenotati e preparati. Tante le energie spese per garantire una sanità nell'interesse delle esigenze dei cittadini, con una costante alta attenzione tuttora presente e vigile, su tante delle problematiche che in precedenza non avevano trovato giusta e attenta considerazione. 
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Mai nessuno né nell’amministrazione regionale né in questa amministrazione - ha esordito Alessandro Maccioni-  con i miei collaboratori che mi hanno supportato e suggerito azioni, ha mai pensato a smantellare ma anzi non solo a mantenere, ma addirittura a potenziare tutte le strutture ospedaliere e non, dell’ area Vasta 3. Si è sempre cercato portare avanti tutti e non decurtando un’organizzazione e un territorio, a svantaggio di un’altra parte di territorio e tra gli quali Camerino, San Severino, Civitanova quali attuali e futuri ospedali di primo livello e Macerata, che è ospedale provinciale e perno di tutta la sanità maceratese. Un senso è stato dato  anche agli  ospedali di comunità riconvertiti a seguito di riforma, normative e programmazione regionale. Un senso che ha dato anche il sisma- ha continuato Maccioni- La sanità infatti non ha fatto notizia in quanto, a prescindere dai compiti e dalle funzioni, ha saputo dare risposte e buttare il cuore oltre l’ostacolo.  Strutture come gli ex ospedali di Matelica, Treia e  Recanati ci  hanno infatti consentito di accogliere sin dall’immediatezza del sisma gli ospiti della casa di riposo di Castelsantangelo sul Nera. Lo stesso è accaduto per Pieve Torina e Pioraco le cui persone anziane sono tuttora ospitate a Matelica, mentre i cittadini di San Ginesio sono stati accolti a Recanati”.
Tornando poi a parlare di Camerino, il direttore Maccioni ha sottolineato ancora dell’elisuperfice attrezzata per il volo notturno d’imminente attivazione mentre a fine marzo verrà completata quella di Civitanova. Quanto alle problematiche del presidio sanitario camerte, Maccioni ha sottolineato che i problemi ci sono per essere risolti. 
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“ Mi preoccupo quando sento che non ci sono problemi in giro, perché significa che qualcuno li sottace o li nasconde. Noi siamo un’organizzazione complicata ma piena di persone valide che svolgono il loro dovere”. A Camerino già a primavera  2019 era sorta un’emergenza nel reparto di cardiologia. Il 18 aprile erano stati  emanati due bandi, l’uno per cardiologia e l’altro per la radiologia. “L’Asur su input della Regione Marche e del presidente Ceriscioli, ha consentito di fare i concorsi per i radiologi e i radiologi. Senza il supporto del governatore- ha precisato - non avremmo potuto avere la precedenza assoluta per contrattualizzare tali figure”. La cosa è stata lunga e si è mossa tra accettazioni, ripensamenti e rifiuti, arrivando fino a giugno e riuscendo a garantire l’h 24, poi dopo un periodo critico, a luglio e agosto, per spirito di solidarietà i cardiologi di Macerata e Civitanova sono venuti in soccorso di Camerino per garantire l’h24. Ad oggi nel presidio camerte sono garantiti 6 cardiologi più il primario. Quanto al concorso medico di radio – diagnostica bandito il 18 aprile 2019 a settembre dello stesso anno sono state approvate le graduatorie e, da subito è stato assunto a tempo indeterminato il dottor Alfei, già in forza a Camerino ma con contratto a tempo determinato. Due candidati ai quali era stato proposto il contratto invece hanno rinunciato ma il 5 febbraio c’è stata l’adesione di due dottori radiologi che tuttavia, lavorando in altra usl, potranno prendere servizio solo 1 aprile. Nel caso dovesse essere necessario e nelle more, Maccioni ha però assicurato che manderà a Camerino un dottore radiologo di Macerata, fintanto che la situazione non trovi soluzione. Lo stesso accadrà  per la carenza del settore della Farmacia  dove un farmacista già nominato verrà  assunto e prendendo  servizio  a marzo, ma  nelle more il servizio verrà assicurato da un farmacista dell’unità di Macerata, senza che vi sia alcuna sospensione di servizio. Tornando al personale medico ospedaliero del nosocomio camerte oltre a cardiologia che ha all’attivo 6 medici più il primario, Maccioni ha fornito l'elenco completo del personale presente: a radiologia 5 dirigenti medici a Camerino e 2 a San Severino; per Ortopedia si hanno 5 dirigenti più il direttore. Per Anestesia e rianimazione, dove dal 1 febbraio il direttore della struttura complessa dott. Marco Chiarello è in pensione, essendo stato per tempo bandito il concorso le cui domande scadono a metà del mese in corso, da lì inizieranno a scorrere i giorni per l’istituzione della Commissione d’esame e,una volta fatto il concorso verrà nominato il nuovo primario. Oggi la direzione della Rianimazione fa capo ad un sostituto nominato dal dottor Chiarello e può contare su 8 dirigenti medici.
Al Pronto soccorso attualmente sono presenti invece 1 direttore primario  più 5 dirigenti medici; a Psichiatria due dirigenti medici e altrettanti al Sert; due dirigenti di struttura complessa sono a Medicina affiancati da 5 dirigenti medici; nel reparto Chirurgia a sostituire nelle funzioni uno dei dirigenti medici che ha richiesto l’aspettativa per andare a lavorare in un’azienda vicina al proprio domicilio, c’è il dottor Maffia, per cui ad oggi sono presenti il primario affiancato da 5 dirigenti.
Tre biologi sono poi presenti al Laboratorio Analisi. Novità per il Sert e la Psichiatria, lo svolgimento di concorsi che porteranno a contrattualizzare 6 medici psichiatri dei quali 4 lavorano già a tempo determinato e che verranno stabilizzati, mentre vi saranno 2 unità in più, una delle quali vien assegnata al distretto di Camerino.  Per quel che riguarda il personale del comparto, in Cardiologia e Rianimazione lavorano 28 infermieri più tre operatori socio-sanitari, in radiologia sono presenti 8 tecnici e due infermieri, in ortopedia 15 infermieri e 5 O.S. , al Pronto Soccorso 14 infermieri più 4 operatori socio sanitari; a Psichiatria 5 infermieri e un assistente sociale ; al Sert lavorano 3 infermieri , in Medicina 16 infermieri e 6 o.s, in Chirurgia 10 infermieri e 6 operatori sociosanitari. Undici gli infermieri affiancati da un’o.s. al Blocco operatorio e, al Laboratorio analisi sono presenti 7 tecnici più un operatore socio-sanitario.
Il  Direttore Generale Maccioni ha anche fatto sapere che il 6 luglio 2018 è stata avviata la procedura di gara per i sistemi di anestesia che permettono di anestetizzare e ventilare il paziente con opportune miscele di gas, monotorizzandone i parametri vitali e da destinarsi alle esigenze del blocco operatorio di Camerino.  La procedura è stata autorizzata,  l'importo della procedura è di circa 90 mila euro ed è in via installazione. Gli investimenti realizzati nel periodo 2015- 2019  ammontano ad 1 mln 761mila euro, divisi nella somma di circa 639 mila euro nel 2015, 357 mila nel 2016, 277 mila euro nel 2017, 305 mila nel 2018 e 182 mila nel 2019. Nei programmi d'investimento per il 2020 per la somma di oltre un milione di euro, sono previsti un ecotomografo con gara aggiudicata e offerta che si sta valutando del valore di 85 mila euro, un ventilatore polmonare da 10 mila euro per il reparto di anestesia e rianimazione la cui gara è stata già aggiudicata. Un altro  sistema di monitoraggio per parametri vitali è previsto per  medicina e urgenze del Pronto Soccorso di Camerino, la cui gara è già aggiudicata per un valore di 32mila euro. Previsti anche un riunito per l'ambulatorio odontoiatrico del valore di circa 21 mila euro la cui offerta è in valutazione e  l' acquisto di una t.a.c per un investimento di 366 mila euro. Quanto al telecomandato, Maccioni ha informato che quello che c'era è stato riparato ed è funzionante  ma si è deciso comunque di acquistarne uno nuovo. C'è da attendere che la Consip apra la gara per consentirne l'aggiudicazione. Per la Chirurgia è poi in programma l'acquisto di un sistema di videolaparoscopia da 150 mila euro per tutti i tre ospedali di Camerino, Macerata e Civitanova; per il presidio camerte le offerte sono già pervenute e non resta che valutarle per ottenere in breve l'affidamento del sistema. Per l'Ortopedia camerte Maccioni ha annunciato l'acquisto di un tavolo operatorio del valore di 100 mila euro  e, in programma, anche l'acquisto di un armadio per asciaugatura e stoccaggio degli endoscopi del costo di 22 mila euro.
Il programma complessivo delle strutture sanitarie è pari a 1 mln 233 mila euro. I lavori della Elisuperficie con volo notturno, il cui costo per l'adeguamento è stato pari a 95 mila euro, verranno finanziati per 61 mila euro con fondi dell'USR attraverso donazioni degli sms solidali e i rimanenti 34 mila euro  usufruiranno di fondi dell'Area Vasta 3. Tra i lavori da attivare, Maccioni ha informato della riqualificazione e ottimizzazione della centrale termica dell'Ospedale di Camerino per un importo di circa 350 mila euro; in tal caso il progetto esecutivo è in fase di validazione per individuare la gara per realizzarlo.
" Queste sono le cose concrete- ha detto Alessandro Maccioni-  ed è il segnale che non stiamo arretrando. Un' azienda e un'ammnistrazione che installa attrezzature sanitarie e avvia progetti che prima non ci sono mai stati con un investimento talee pari a 33 mln di euro in tutta l'Area Vasta 3 , non si può pensare che abbia volontà di chiudere qualcosa. Dobbiamo partire da quello che abbiamo e non prefigurare sempre scenari apocalittici, altrimenti chi potrà avere la voglia e l'incentivo a venirci a lavorare. Un tempo- ha sottolineato- un médico avrebbe accettato qualunque ospedale, ma oggi non è così. Dobbiamo quindi rendere appetibili queste strutture con attrezzature di ultima generazione che incentivano i dottori a venirci a lavorare; a Camerino è così; c'è un ospedale sicuro a norma antisismica e antiincendio con attrezzature di ultima generazione e  c'è anche una prestigiosa Università che può dare un supporto per la ricerca, per fare pubblicazioni e accrescere il curriculum personale dei medici. Dobbiamo ripartire pertanto dalle eccellenze che tutti ci invidiano: è un'operazione di marketing volta ad attrarre professionisti medici che si portano dietro anche i pazienti. I problemi degli ospedali nascono quando nascono i comitati a difesa, contro la chiusura di ospedali- ha affermnato con forza il direttore generale- Dobbiamo invece avere più coraggio e credere di più in noi stessi. Sappiate che non c'è un'ammnistrazione di Area Vasta 3 che voglia fare un dispetto ad una struttura e chiuderla, nè a Camerino, nè a San Severino, nè a Civitanova o Macerata. C'è un'amministrazione nella quale mi è stato affidato un compito e delle risorse di una programmazione regionale e quando c'è un atto, quello è l' ultimo passo. Sappiate che siamo partner e non siamo contro".
In un clima propositivo, la discussione è proseguita con gli interventi dei cittadini anche se, diverse delle risposte, il direttore regionale le aveva già fornite con la puntuale illustrazione di tutta lo stato dell'arte e le prospettive. Tra le novità annunciate anche a seguito dell'intervento dell'assesore Stefano Sfascia,e nella logica di potenziare un'eccelenza come il reparto di Ortopedia dell'ospedale di Camerino dove il dottor Sfascia esercita la sua professione medica, l'inserimento da valutare di una seduta operatoria in più, per soddisfare l'esigenza di lunghe liste d'attesa per interventi chirurgici che rischierebbero di essere eseguiti dopo mesi e mesi.
Nello specificare che per Macerata non si deve parlare di ospedale unico, ma di ospedale baricentrico di tutta la provincia, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti ha evidenziato la complessità e delicatezza della gestione della sanità: "Molto di quello che abbiamo va bene- ha sottolineato-  Dobbiamo vedere quali problemi ci sono per migliorare e accrescere e questo riguarda anche l'offerta sanitaria su Camerino. In passato state criticità ma diffido da chi ha la bacchetta magica per risolvere tutto.  In un territorio già martoriato di suo, non c è qualcuno che vuole creare altri problemi né depotenziare l'ospedale. È allarmismo creare paure che non ci sono. Non ci sarà nessun tipo di depotenziamento. In Provincia di Macerata ci siamo dati un'organizzazione che vorremmo difendere, non smontare. Quanto all'ultimo piano sanitario, ci sono voluti due anni per approvarlo perché abbiamo dovuto fare centinaia di consultazioni. Due anni in cui tutti hanno potuto dire di tutto. E lì non c'è tutto quello di cui qui si paventa. Quando si dice che il presidente Ceriscioli ha voluto privatizzare si dice una bugia. Il personale della sanità nella Regione è aumentato in tutto di 1200 persone negli ultimi 4 anni. Si dice che la delega del servizio della sanità è in capo alle regioni ed è vero, ma ci sono parametri che le regioni debbono rispettare. Centrare i parametri è la strada che abbiamo scelto. Smettiamo di fare demagogia sulla sanità. Questa è la verità. Dobbiamo capire che è aumentata la domanda e, nonostante tutto, la sanità marchigiana é certificata come una delle prime 5 d'Italia e se ci sono criticità come vedete siamo pronti a risolverle". 
C.C. 

**Servizio di approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte


 




 


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Pronta la nuova sede delle Poste a Camerino. Lo fa sapere con una nota l'amministrazione comunale di Camerino. Gli uffici delle Poste ritrovano spazi più adeguati e confortevoli; già dall'agosto 2016 infatti, a causa del danneggiamento della originaria sede di piazza Umberto I, erano stati trasferiti dapprima in una struttura provvisoria nel piazzale della Libertà e successivamente sono stati ospitati fino ad oggi in un'altra struttura container nel quartiere le Mosse. A partire da lunedì prossimo (10 febbraio) dalla nuova sede situata al livello intermedio del Sottocorte Village, il nuovo ufficio postale sarà in grado di offrire tutti i consueti servizi. L'orario di apertura dei nuovi uffici sarà dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 13:30, sabato 8.30-13, domenica chiuso.
Il taglio del nastro ufficiale è stato fissato per le prossime settimane.
C.C.
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Muoversi nell’entroterra marchigiano: esperienze ed idee per una nuova mobilità che rivitalizzi i territori in declino”: è il titolo dell’iniziativa, promossa dalla Filt (trasporti) Cgil  Marche. Il convegno si è svolto nella sede provinciale della Cgil di Macerata presente Stefano Malorgio, segretario nazionale Filt Cgil.  Sono intervenuti all'incontro  l’assessore regionale Angelo Sciapichetti,  l’ingegnere Flavia Rita Gentile responsabile della struttura di ingegneria della Dtp di Ancona, Stefano Belardinelli, presidente Contram spa e Fausto Del Rosso, direttore regionale Trenitalia spa. Contributi , sono venuti anche da Enzo Bontempo delegato dell’Anas e, per il territorio ascolano, da Barbara Nicolai, segretaria Camera del Lavoro Ascoli ed Enrico Diomedi presidente Start Spa.  Moderatrice dell’incontro Rachele Romagnoli, presidente del direttivo regionale della Filt Marche la quale ha invitato la sala ad osservare un minuto di silenzio in onore delle vittime del lavoro, ricordando insieme ai due dipendenti delle ferrovie morti nel deragliamento del Frecciarossa anche un autista maceratese tragicamente scomparso. 
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A dare il benvenuto ai presenti, il segretario organizzativo della Camera del lavoro di Macerata dl Daniele Principi, evidenziando i temi centrali del convegno, fondamentali per il rilancio di un territorio, le cui problematiche già preesistenti al sisma, è necessario affrontare. Tante le criticità emerse insieme alle proposte per un cambio di passo indispensabile anche per sostenere la ripresa economica.
"Insieme alla battaglia che vede impegnata CGIL per il rispetto dei diritti e della legalità nei posti di lavoro che riguardano direttamente la ricostruzione post sisma, il nostro ruolo continuiamo a svolgerlo anche sotto l’aspetto del costruire un nuovo piano di sviluppo- ha detto Principi-  noi non rinunciamo a indirizzare lo sviluppo e a dare un contributo per ricostruire un territorio che possa guardare al futuro con serenità e tranquillità e il futuro non può essere senza occupazione e senza lavoro, senza infrastrutture adeguate rispetto alle sfide e che permettano al territorio di essere competitivo . E- ha continuato Principi- rispetto a questi temi ci dobbiamo tutti interrogare. Unico antidoto alla rabbia talvolta anche giustificata dei cittadini,è necessaria una rete di impegno fatta di istituzioni, associazioni, movimenti, organizzazioni sindacali, le quali, ognuno per il proprio ambito, possano contribuire ad un futuro fatto di sviluppo, di lavoro e di sostenibilità. Ma occorre anche capacità d’ ascolto”.
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Rilanciare e contrastare lo spopolamento delle aree interne delle Marche attraverso un nuovo modello di mobilità, al centro della relazione di Valeria Talevi segretaria regionale Filt Marche, sottolineando il ruolo degli investimenti nel trasporto pubblico su ferro e gomma, nell’idea che lo sviluppo infrastrutturale possa risollevare le sorti di un entroterra in declino ma con riflessi su tutta la regione .Una sfida che dunque evoca persone, strade, rotaie, merci ma che deve fare i conti con anni di carenze infrastrutturali e, come ricordato anche da Sciapichetti, e Belardinelli con scarse risorse destinate al trasporto pubblico locale che vedono le Marche fanalino di coda per trasferimenti statali pro capite.Se in Italia il tpl è difficile, qui nelle Marche è impossibile: le risorse ammontano a 68 euro per abitante rispetto ai 130 euro pro capite della Basilicata. E’ inaccettabile - ha detto l’assessore ai trasporti- . Vorremmo essere agganciati anche solo alla penultima regione italiana, il che ci consentirebbe di fare molto. Questa è una battaglia da fare insieme, con cittadini e sindacati”. E i risvolti, come evidenziato dal presidente del Contram Belardinelli, si fanno sentire nella forte penalizzazione del settore quanto ad investimenti, trattamenti salariali, trasformazione verso l’innovazione dell’elettrico e utilizzo di carburanti più ecosostenibili e sulla stessa messa a sistema della gestione delle emergenze, necessaria per potersi trovare sempre pronti in caso di calamità. “O il sistema Paese trova la formula per snellire le procedure oppure non possiamo competere con altri paesi d'Europa- ha rimarcato Sciapichetti- Ci sono voluti due anni di trattative con l’agenzia per fare un contratto di servizio. Non ci siamo. Con regole ordinarie per una situazione straordinaria come quella che la regione sta vivendo, non andiamo da nessuna parte. A tutti i governi di qualsiasi colore abbiamo chiesto procedure facilitate che, per catastrofi di altre regioni, invece sono state utilizzate. Se vogliamo dare risposte ai cittadini, non si possono far passare 4 anni”.
Servono misure concrete per contrastare le cifre impietose del calo demografico e dello spopolamento, consentire a chi è stato costretto a lasciare il proprio paese di farvi ritorno. Tra le proposte lanciate da Valeria Talevi, quella di tariffe agevolate per reinsediare i nuclei familiari, consentendo l’accesso ai servizi locali, sanitari e scolastici. “La Filt Cgil Marche ritiene che il servizio del Trasporto Pubblico e una rete infrastrutturale ripristinata, siano necessari per il ripopolamento e lo sviluppo, non solo delle aree del cratere ma a beneficio della crescita complessiva dell’intera regione. Un’ adeguata rete infrastrutturale interconnette il sistema produttivo al suo interno e lo stesso sistema produttivo marchigiano con i grandi gate-ways verso i mercati internazionali, nonché i flussi di merce estera destinati ad altri mercati e con standard di affidabilità pari a quelli di altri Paesi Europei”. Secondo Talevi altra esigenza è quella della manutenzione e ammodernamento della rete viaria dell’interno, vista come necessità imprescindibile della ricostruzione anche per alcune strade di montagna che danno accesso agli impianti sciistici, tuttora impraticabili e indispensabili per consentire l’opportunità di rilancio di un turismo montano. E se si intende veramente andare verso un’eco-sostenibilità del pianeta, Filt ritiene che i due settori più strategici siano il Tpl su gomma e ferro. “Crediamo che la firma del contratto di servizio tra Regione Marche e Trenitalia sia un punto a favore per i cittadini marchigiani. La maggiore durata del contratto fino al 2033, dà più stabilità a tutta la filiera del Trasporto regionale, dalle officine di manutenzione, agli appalti ferroviari, agli impianti degli equipaggi su ferro, in termini di risorse e di nuovi materiali per il futuro”.
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L’ingegnere Flavia Rita Gentile ha parlato dei progetti a cui la struttura Dpt sta lavorando nelle Marche. Il progetto più corposo è quello dell’ elettrificazione della Civitanova- Albacina che muove da un accordo siglato nel 2016 tra Rfi e Regione Marche e che prevede due fasi funzionali, l’una già interamente finanziata per 40 mln euro, l’altra di 70mln non ancora finanziata. Per la prima fase funzionale si è già al lavoro nelle attività propedeutiche finalizzate all'elettrificazione; già realizzati interventi di adeguamento sagoma in galleria, attività di abbattimento delle barriere architettoniche e adeguamento a standard Rfi nelle stazioni di Corridonia e Morrovalle e, da qui al 2021, sono previste ancora una serie di attività analoghe per le stazioni di Tolentino e San Severino che andranno a chiusura in estate. Sempre nella prima fase funzionale che scade nel 2021 dovranno essere realizzati ulteriori adeguamenti di sagoma in galleria e, ove possibile, si sta studiando la velocizzazione di alcuni tratti di linea ferroviarie velocizzazione di alcuni ingressi in stazione attraverso le contemporaneità, con adeguamento dei moduli all’interno delle stazioni. Progetto ambizioso di Rfi della prima fase funzionale, anche una trasformazione dei vecchi impianti inserendo nuovi impianti computerizzati che consentiranno di trasformare i Piani regolatori generali delle stazioni, andandone ad aumentare la capacità prestazionale. Nella seconda fase che attende di essere definita nel finanziamento di 70 mln di euro, si procederà con elettrificazione vera e propria della linea e con la realizzazione delle 3 sottostazioni elettriche che ricadranno all’interno della tratta stazioni e con adeguamento delle cabine di testa a Civitanova e Albacina. I lavori sono in corso e potranno essere chiusi per l’estate. Sempre nell’ottica di potenziamento e sviluppo dell’infrastruttura, tra le altre attività che Dpt sta portando avanti d’intesa con la Regione c’è la nuova fermata di Macerata Università che prevede la realizzazione di marciapiede, scale, rampe e di uno spazio adibito a parcheggio. In coerenza con l’accordo firmato con l’ente regionale, prevista anche la soppressione di 71 passaggi a livello distribuiti su tutto il territorio regionale, per 23 dei quali già sono in corso le progettazioni preliminari. Infine, l’intervento di velocizzazione dell'Adriatica nell'ultima tratta rimasta finora esclusa tra Falconara e Marotta, per la quale si è in attesa del rilascio del nulla osta per attivare al più presto la velocizzazione a 200 km orari.
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Del ruolo del tpl e dei lavoratori ha parlato il presidente di Contram Spa Stefano Belardinelli ricordando che i due terzi dei lavoratori dell’azienda stanno nel cratere e pur avendo subito un dramma personale e familiare nelle ore del sisma, non hanno esitato a mettersi in viaggio per aiutare la popolazione. Ha poi mostrato come è cambiato il trasporto pubblico nelle Marche, con la stessa Contram che negli anni ha sostituito il parco mezzi storico con nuovi autobus elettrici alimentati a fotovoltaico. Tornando ad evidenziare che le Marche sono all’ultimo posto nel fondo nazionale di ripartizione delle risorse con conseguente penalizzazione nei servizi, nell’esercizio dei lavoratori e negli investimenti, ha ricordato che discrete ma sempre scarse sono le risorse per il rinnovo autobus: su 77 mln del decreto, all’intera regione Marche ne toccheranno 34 quando solo per il bacino di Macerata, servirebbero 20 mln di euro. Inesistenti o in alcuni casi molto ridotte, anche le risorse per nuovi depositi e nuovi impianti di distribuzione. Belardinelli ha anche sollevato il problema della difficoltà di reperire autisti e meccanici, proponendo di traghettare anche nelle Marche il modello della Regione Toscana dove, in accordo tra Regione- centro per impiego e aziende di trasporti, i ragazzi diciottenni si iscrivono ad un programma che prevede corsi per accedere alla patente di guida per autobus e la formazione riguarda anche la parte meccanica. Finito il percorso qualcuno potrà essere dunque inserito al lavoro come autista o meccanico. “ Su questo – ha sottolineato- noi come azienda siamo disponibili, di concerto con Regione e Centri per l’impiego; lo riteniamo un percorso importante per ridare un lavoro dignitoso sul territorio”.
Il direttore regionale di Trenitalia Fausto Del Rosso ha poi fornito i numeri del trasporto ferroviario regionale delle Marche costituito da 2200 punti vendita, 155 treni quotidiani che trasportano 28 mila persone al giorno, il tutto rapportato a 480 risorse. I treni flotta sono 55, utili per il trasporto regionale e per il rifornimento di materiale rotabile per la regione Umbria e, parte dell’ Abruzzo.
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Del Rosso ha anche detto che prima di arrivare al contratto di servizio con la Regione, nell’arco di 4 anni e mezzo la puntualità ha potuto migliorarsi di quasi 5 punti percentuali; qualità , pulizia, puntualità hanno permesso a Trenitalia di conquistare la fiducia dell’utenza e della regione, rispetto al prodotto erogato. Tra i particolari del contratto di servizio stipulato, l’incremento del numero dei treni e della capillarità del servizio ferroviario la cui offerta si cerca di orientare sempre più in aderenza ai bisogni delle persone e tenendo conto anche delle caratteristiche del territorio. Buoni risultati anche dalla sperimentazione della intermobilità avviata la scorsa estate, con la promozione del territorio attraverso una linea ferroviaria dedicata nel week end estivo o con esperimenti di promozione delle bellezze del territorio regionale come il Conero link e il Fermo link, utili per incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico. “Siamo poi arrivati ad un contratto di servizio un filino sofferto. Molto sfidante però  in quanto ci ha messi nella condizione di dire esattamente la nostra bravura o meno nel fare un servizio di trasporto pubblico. Sfida importante fatta anche con la speranza che tutto ciò possa incentivare seriamente il trasporto pubblico e che spinga sempre più persone ad utilizzarlo. Investiamo nei treni: cambieremo tutta la flotta delle Marche per un totale di 26 treni e, con uno sforzo epocale, nel 2021 li porteremo da un’età media di 6 anni. Mezzi nuovi, riciclabili, a basso consumo, con grandi prestazioni e quanto di meglio la tecnologia oggi può offrire. Importante- ha concluso Del Rosso- è vedere la Regione Marche come un insieme, con una mobilità degna di essere chiamata tale e nel vero e grande rispetto di quello che sono l’ambiente e l’utenza. E’ una grande sfida ma, tignosi come siamo, la vinceremo”.
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Una riflessione che affronti lo spopolamento del Paese nelle conclusioni del segretario nazionale Filt Cgil Stefano Malorgio. “ Dentro questa vicenda generale di spopolamento, il terremoto è intervenuto come acceleratore su un processo già esistente. C’è dunque il bisogno di comprendere e di fare una sintesi rispetto alle tante questioni che ho ascoltato, tutte molto ambiziose e nessuna sbagliata in termini assoluti. Dato però che si fa il conto con risorse definite, occorre capire quali sono le priorità e qui deve entrare in gioco la politica. Qual è la priorità di questo Paese ? Possiamo assistere allo spopolamento di enormi aree costantemente? Questo è il primo problema del Paese. Se si permette la desertificazione, ogni territorio desertificato per essere ripopolato costerà 5 volte. Se non si pone il tema dello sviluppo del Paese non si va da nessuna parte. E’ necessaria una profonda riforma delle leggi e, prima di compiere scelte strategiche, il Paese ha bisogno di cambiare se stesso. I partiti politici oggi non sono capaci. Occorrono scelte strategiche del Paese ma abbiamo bisogno di un Paese che decida di governare se stesso e di cosa voler fare nel futuro. Questi sono gli aspetti fondamentali sui quali io credo che il sindacato possa rispondere con la forza e l’energia di donne e uomini mettendosi a servizio di questa battaglia, seppur complicatissima. Questo è il nostro ruolo storico perché, senza quella battaglia sulla trasformazione del Paese, l’Italia non si salva e noi affondiamo con il Paese”.
c.c.
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A far rumore, a Tolentino, non è stato l'annuncio dell'apertura della nota catena di fast food americana, ma le modalità con cui questo è stato comunicato: all'interno della sede istituzionale del Comune.
Una foto scattata all'interno della sede municipale con il primo cittadino e i rappresentanti del dipartimento sviluppo di McDonald's ha messo la pulce nell'orecchio a chi si è chiesto come mai la necessità di pubblicizzare, a livello comunale, l'apertura di una realtà privata in un luogo privato come il Tolentino Retail Park.
Alcuni dubbi erano stati sollevati nei giorni scorsi dai cittadini che avevano espresso la propria preoccupazione per i locali del centro, quella zona di Tolentino che dopo il sisma ha accusato il colpo più grave. Questa mattina è stato il consigliere del Movimento 5 Stelle, Gianni Mercorelli, ad esprimere il proprio dissenso sulla pubblicità che il Comune ha fatto alla catena: "Nessun problema per la nuova apertura - commenta il consigliere pentastellato - , ma ritengo che non abbia senso, da parte del Comune, promuoverla. E' davvero assurdo che il Comune pubblicizzi una impresa privata e lo faccia con una sorta di patrocinio indiretto. Quando apre un negozio in centro, di un personaggio del posto o dei dintorni che investe in città e che si serve da produttori locali, il Comune, giustamente, non lo promuove in questa maniera. Nonostante i suoi sforzi siano ben diversi da quelli di una multinazionale che di certo non farà riferimento a produttori del posto per le materie prime".
Accanto al dissenso sul comportamento del sindaco, Mercorelli punta l'attenzione sui locali della città che potrebbero risentire di questa nuova apertura: "Penso al piccolo pub - dice - . Avrà un danno economico, ma nessuno lo sostiene".
Infine la questione dei prodotti locali: "Si parla di km zero, di produttori locali - conclude Gianni Mercorelli - ma alla fine il Comune promuove una multinazionale e non i piccoli imprenditori".
Un annuncio che ha fatto rumore, dunque, e che vede protagonista una zona della città che è da tempo al centro del dibattito: contrada Pace. La stessa zona dove sorgerà il nuovo Campus Scolastico, dove si investe in edilizia commerciale e abitativa. La zona dove si ha il timore possa nascere la Tolentino Due, quella per cui il centro storico potrebbe arrendersi definitivamente.

GS

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Pronta la risposta deil sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, sul forno crematorio che potrebbe essere realizzato in città e per il quale è stato accusato dal capogruppo regionale dei Verdi, Sandro Bisonni.
"Scontata l’utilità etica e sociale - dice il sindaco - nonché per i facilmente deducibili motivi pratico-organizzativi, stiamo valutando alcune ipotesi che garantiscano, in primis, oltre al servizio, l’assoluta salvaguardia della salute pubblica. Noi siamo, come sempre, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, perché i problemi vanno affrontati, risolti e non rinviati o strumentalizzati. Noi non facciamo e non abbiamo mai fatto “cavalcate” opportunistiche o populistiche in generale e in particolare, su temi che riguardano molto da vicino la sfera di vita  degli individui, né tantomeno su altre questioni amministrative di larga scala, come ad esempio sanità o ambiente o indispensabili infrastrutture, senza fomentare proteste o creando allarmismo.
Un esempio su tutti - precisa Pezzanesi sugli attacchi di Sandro Bisonni - , abbiamo dovuto, dopo trenta anni di lotte, ai fini dell’ottenimento del collegamento viario tra Tolentino e San Severino Marche e quindi del suo relativo finanziamento, annoverare la ferma contrarietà di questo valente politico che pur straziandosi,come lui stesso dice per le sorti dei nostri territori, ha dichiarato essere soldi sprecati quelli destinati alla realizzazione di questa fondamentale infrastruttura che collegherà in maniera straordinariamente importante e sicura le vallate del Chienti e del Potenza. Certamente - conclude - questo dà la misura esatta dell’effettiva efficacia e dimensione del personaggio politico".

GS 
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Dopo l'esito della conferenza dei servizi alla Provincia di Macerata, dove è stato deciso di non realizzare l'inceneritore a Tolentino, arriva la soddisfazione del capogruppo regionale dei Verdi, Sandro Bisonni.
“Una scelta importante – sottolinea – che abbiamo auspicato fin dall’inizio per la tutela del territorio. La nostra battaglia ha trovato un sostegno determinante anche con l’approvazione della mia proposta di legge che fissa criteri molto stringenti per l’ubicazione degli impianti d’incenerimento dei rifiuti e del Css. L’auspicio è quello che le Marche non debbano mai ospitare strutture di questo tipo”.


Ma se da una parte viene salutata con esultanza la decisione di non realizzare l’inceneritore dei fanghi, dall’altra Bisonni si dice “sgomento” per la notizia relativa al fatto che l’amministrazione tolentinate, guidata dal sindaco Pezzanesi, voglia realizzare un forno crematorio al cimitero cittadino.  “In tutte le Marche – evidenzia Bisonni – ci sono tre impianti, quello di Ascoli Piceno fu chiuso nel 2013 per motivi precauzionali, è stato riaperto solo recentemente. In Italia numerosi impianti sono continuamente chiusi per l’emissione di diossine ed altre sostanze nocive. E così mentre in tutto il Paese contro questi impianti si innalzano muri da parte di Amministrazioni competenti e da comitati cittadini che ne intuiscono la potenziale pericolosità, a Tolentino la Giunta Pezzanesi delibera l’avvio di procedure per una struttura che di certo produrrà preoccupanti pressioni ambientali con ricadute importanti sul territorio.”

Il capogruppo dei Verdi non manca di chiamare in causa anche la Lega che a livello regionale si è già schierata contro il forno crematorio a Loreto e che a Tolentino al contrario lo approverebbe. “Forse una città vale più dell’altra? O forse la Lega tolentinate – si chiede Bisonni – non ha sufficiente consistenza politica per opporsi? E che dire di Pezzanesi che pubblicamente si dice contrario all’inceneritore dei fanghi, ma contemporaneamente approva l’atto per realizzare un inceneritore di cadaveri e bare? Una scelta schizofrenica e incoerente con le sue stesse esternazioni pubbliche. C’è da chiedersi come si possa avere ancora fiducia nei confronti di questo sindaco e della sua Giunta. Pezzanesi chieda scusa alla città ed ai cittadini e torni sulle sue decisioni, ritirando la delibera che vorrebbe “regalare” alla Comunità un inceneritore di questo tipo”.

GS


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“Invitiamo tutta la popolazione alla più alta forma di democrazia, cioè al consiglio comunale aperto, da noi richiesto in data 2 ottobre 2019”. Sono le parole di Gianluca Pasqui, Capogruppo di Radici al Futuro dopo la convocazione della seduta consiliare aperta, dedicata  ai temi della sanità e dell'ospedale. L’appuntamento è per venerdì 7 febbraio alle ore 21 presso la sala della Contram in via Le Mosse 19.
Nella nota, firmata oltre che dal Capogruppo di Radici al Futuro  anche dai consiglieri Antonella Nalli, Roberto Lucarelli e Stefano Falcioni, Gianluca Pasqui aggiunge:
“La sanità e l’ospedale al centro dell’attenzione. E’ ovviamente un argomento delicatissimo per tutto il nostro territorio, per l'intera provincia di Macerata e per la regione Marche, quindi va affrontato nella maniera migliore coinvolgendo tutti - scrive Pasqui -. Riteniamo indispensabile la presenza a tale consiglio comunale aperto del Presidente della Regione Marche (anche assessore alla Sanità), del Direttore Alessandro Maccioni e di tutti i vertici sanitari della Regione Marche e del dottor Alessandro Gentilucci (Presidente della nostra Unione Montana e del comitato dei sindaci ambito territoriale sociale 18). Si chiede, pertanto, al Sindaco Sborgia di invitare ufficialmente a partecipare le istituzioni sopra citate essendo la loro presenza fondamentale per il corretto esame del punto all'ordine del giorno”. 
c.c.
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Novità al Parco Rodari di Pieve Torina, dove è stato installato il primo impianto sportivo della zona, dedicato al calisthenic. Si tratta di una strumentazione sportiva per una allenamento ginnico basato sul corpo libero. Questo tipo di disciplina usa esclusivamente il peso del corpo come resistenza e può prevedere semplici attrezzi come sbarre fisse o mobili, spalliere e parallele, d'ora in poi pronti ad essere utilizzati dal Parco Rodari.  La pratica del calisthenic proviene dall'antica Grecia e nell'etimologia del nome sono racchiusi i concetti di perfezione e forza, intesa anche come forza mentale. Gli esercizi callistenici sono anche usati come allenamento dalle forze militari e nella preparazione atletica di giovani sportivi.
“La scelta  di portare questi attrezzi fitness a Pieve Torina” ha dichiarato il sindaco Alessandro Gentilucci. è dettata dalla volontà di offrire un impianto, unico nel suo genere, che faccia da punto di riferimento per gli sportivi della zona e per gli amanti del fitness, fino a ieri costretti a spostarsi per gli allenamenti, anche fuori provincia. Cresce sempre più il numero di chi pratica la disciplina del calisthenic che sta riscontrando un grande interesse, perché fa bene al corpo ed alla mente”.
Attraverso esercizi dinamici e isometrici di adattamento articolare e neurofisiologico, l’allenamento calistenico coinvolge tutte le grandi masse muscolari del corpo. Lo scopo è quello di sviluppare in maniera armonica i livelli di forza, coordinazione e tecnica.
“Si può essere seguiti da personal trainer o si possono svolgere allenamenti in autonomia, grazie ad una struttura che è pensata per diverse fasce d'età, ognuno con il proprio ritmo e senza pressioni competitive. Invito tutti a venire a sperimentare questa attrezzatura specifica - ha concluso il sindaco - che abbiamo voluto sia per incentivare la nascita di nuovi corsi sportivi specializzati, sia pensando al benessere psico-fisico di chi voglia liberamente cimentarsi in questa disciplina. Qui troverà uno spazio adeguato, immerso in un contesto naturale, corroborando salute fisica e psichica. Pieve Torina è anche questo”.

C.C.
 
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