Notizie di politica nelle Marche
Forte perplessità viene espressa dalla minoranza del Gruppo Consiliare Radici al Futuro sulle risposte che la Regione Marche ha dato in merito alla richiesta congiunta fatta da maggioranza e opposizione di un ospedale da campo per far fronte alle esigenze di santià dei cittadini dell'entroterra, a seguito della riconversione del presidio ospedaliero Santa Maria della Pietà in Covid-Hospital riservato ai pazienti affetti da coronavirus. 
In un comunicato a firma del Capogruppo Gianluca Pasqui e di tutti i consiglieri di Radici al Futuro, viene espressa disapprovazione, spiegate le motivazioni dei dubbi e richiesti alla Regione Marche una serie di immediate misure e segnali urgenti da dare ad una comunità già profondamente colpita dal sisma e privata di un presidio sanitario fondamentale e di riferimento per tutto l'entroterra montano.

" L'ospedale da campo per i cittadini di Camerino non si può fare. Eventualmente l'ospedale da campo lo si fa per malati di coronavirus- recita in apertura la nota- 
È questo il senso delle risposte del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli,durante la conferenza stampa tenuta martedì pomeriggio, e del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, in un messaggio inviato,la sera stessa, al sindaco di Camerino (che ci ha informato di questa comunicazione).

Queste risposte - continua il comunicato-  non fanno che alimentare le nostre perplessità nei confronti delle ragioni, definite"tecniche", che hanno portato a convertire l'ospedale di Camerino per la cura dei soli malati di coronavirus,smantellando un gioiello della sanità come è (era?) il nostro ospedale e lasciando di conseguenza la montagna scoperta della gran parte dei servizi sanitari ordinari.

Se è possibile, infatti,realizzare ospedali da campo specializzati per la cura dei malati di coronavirus perché non sono stati attrezzati (anche a Camerino se necessario) lasciando inalterata l'operatività del nosocomicamerte, garantendo così alla popolazione, anche studentesca, della nostra città il mantenimento dei servizisanitari ordinari?

Non possiamo inoltre ritenerci soddisfatti dal "contentino" adottato (centro prelievi due o tre volte alla settimana; pronto soccorso con una dotazione strumentale minima, ecc...) per compensare la città dell'immane danno causato.

Alle perplessità tecniche si aggiungono quelle sulle scelte politiche, che hanno come esito finale l'ennesima penalizzazione e depauperamento di un territorio che da anni lotta contro il tentativo di trasferimento delle bistituzioni e servizi ubicati a Camerino e nell'intera area montana,determinando di fatto una lotta tra poveri,consequenziale, a possibili aspettative.

Consapevoli,come sempre abbiamo fatto, siamo pronti a rispondere presenti all'appello di solidarietà e di supporto alla causa nazionale, ma la sola promessa (tra l'altro deliberata posticipata mente, per di più da unamministrazione in scadenza) di ripristino dell'ospedale camerte al termine dell'emergenza, non giustifica assolutamente "l'esproprio" messo in atto dalla Regione senza la benché minima condivisione con la comunità locale.

Ancor più da condannare sono le modalità con le quali è stato impiegato personale medico e paramedico assolutamente non informato e formato per affrontare tale situazione di emergenza,esponendo, loro e ilorocari e tutta la comunità, a possibili rischi elevatissimi.

A loro va, tutto il nostro ringraziamento e la nostra totale stima nell'impegno e dedizione che usano nel loro lavoro per salvare le nostre vite.

Nel post sisma-prosegue la nota di Radici al futuro- non solo non si è voluta una strategia di sviluppo delle aree più colpite (non citiamo laricostruzione che è praticamente ferma in tutto il cratere perché quello è solo un problema ulteriore) ma l'amministrazione Regionale si è resa protagonista di scelte che hanno dirottato fondi pensati per le aree colpite verso territori lontani che poco c'entrano col terremoto, per finalità non direttamente collegate ai danni del sisma. Basti ricordare i fondi del terremoto utilizzati per il Rettorato dell'Università di Ancona o per la mensa dell'Università di Urbino,il contributo del danno indiretto esteso a comuni fuori cratere,i mancati finanziamenti aggiuntivi al trasporto pubblico locale, i finanziamenti concessi al Rossini Opera Festival...l'elenco potrebbe continuare.

È ora di dire basta a tutto questo.

Come Consiglieri comunali di minoranza, del gruppo Radici al Futuro, di Camerino,confermando la nostra vicinanza e supporto all'amministrazione comunale, in questo momento di emergenz a cittadina,pretendiamo che la Regione dia segnali immediati e concreti nei confronti del territorio montano.

In queste ore la quasi totalità delle attività commerciali ed economiche della città sta nuovamente chiudendo per un'altra emergenza e molti di loro ancora sono in attesa dei famosi fondi della delocalizzazione. A talproposito chiediamo l'immediato pagamento di tutti i contributi,post sisma, a tutte le attività che ne hanno fatto richiesta; fondi che forse nell'immediato possono dare almeno un po' di respiro ad una situazione economica oramai disastrosa da anni soprattutto nella zona montana di Camerino.

Chiediamo inoltre l'immediata sospensione di tutti i tempi e termini relativi alla ricostruzionepoiché questo stato di stallo potrebbe creare ancora più danni. Si pensi, per puro esempio, soltanto alla mancata sospensione dei lavori per gli interventi di riparazione leggera: infatti se entro sei mesi il proprietario non conclude i lavori questo perde l'intero contributo.

Nelle prossime ore, sempre nel massimo spirito collaborativo, chiederemo al Sindaco di organizzare un primo tavolo di lavoro costituito da maggioranza e minoranza,Università,Arcidiocesi,Unione Montana e Contram al fine di redigere un documento che ridia speranza ad una comunità che ha già dovuto affrontare le difficoltà del sisma e che oggi si vede privata anche della presenza sanitaria, da sottoporre sia a livello governat ivo siaregionale.

Contemporaneamente organizzeremo una videoconferenza,al fine di rispettare le disposizioni governative, con tutti i rappresentanti delle forze politiche,chiedendo per questo aiuto alla nostra Università,in quanto siamo fortemente convinti che tutti devono prendere un impegno nei confronti di un' intera area montanaoggi ancor più martoriata di ieri.

Inoltre- conclude la nota- condividendo in pieno sia le affermazioni del Magnifico Rettore Claudio Pettinari sia quelle del Presidente della Contram Stefano Belardinelli, pretendiamo che la Regione si adoperi per porre in esserimmediatamente (con la stessa velocità con cui ha portato via i pazienti ed ha trasformato il nostro ospedale) misure significative di contrasto al danno causato dalla scelta di privare la città dei servizi sanitari ordinari,attingendo alle risorse proprie visto che non si è fatta scrupoli di attingere a quelle del sisma per finanziareiniziative di altre parti della regione.

I Consiglieri Comunali di Camerino Gianluca Pasqui

Antonella Nalli Roberto Lucarelli Stefano Falcioni

c.c.


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Gli uffici postali di San Ginesio chiudono per il Coronavirus e il sindaco si indigna.
È bastato un foglio affisso fuori dall'ufficio postale per comunicare che da domani, 12 marzo, gli uffici resteranno chiusi e che sarà possibile ritirare la corrispondenza in giacenza quando saranno riaperti.
Indignato Giuliano Ciabocco annuncia di voler prendere provvedimenti: "Sono esterrefatto dal comportamento di Poste Italiane - dice - . Nessuno ha avvisato il Comune né il sottoscritto. Ritengo gravissimo e irrispettoso nei confronti dei cittadini ginesini tale comportamento, soprattutto in questo particolare momento in cui, oltre agli enormi disagi provocati dal sisma del 2016, si aggiungono quelli legati al coronavirus e tutto ciò che sta provocando

Ritengo questa scelta una "interruzione di pubblico servizio" e stiamo valutando le varie azioni da intraprendere".

GS
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"Sapevamo che la richiesta di qualche giorno fa era solo un primo passo".
Così il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato ulteriori restrizioni per le prossime settimane.
Dopo aver trasformato l'Italia in una intera penisola protetta, oggi è stato accolto l'appello accorato dei migliaia di negozi che da giorni chiedono di chiudere tutto: "Sarà disposta la chiusura di tutte le attività comerciali - ha detto - escluse farmacie, parafarmacie e generi alimentari. Chiusi bar, pub e ristoranti e i servizi di mensa che non possono rispettare le distanze. Chiusi parrucchieri ed estetisti. Le aziende portanno continuare a lavorare, incentivando comunque le ferie e chiudendo i reparti che non sono indispensabili. Garantite le attività del settore agricolo e anche i servizi bancari".
Consapevole di chiedere agli italiani misure che fanno paura ma che sono necessarie per contenere i contagi, Conte ha detto: "I risultati di questi sacrifici li vedremo tra qualche settimana. Non possiamo pensare di vedere i primi miglioramenti già da domani".
Poi l'annuncio della nomina di un commissario per l'emergenza. Sarà Domenico Aruri, amministratore delagato di Invitalia: "A breve nominerò un commissario delegato per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a questa emergenza - ha detto Conte - . Avrà ampi poteri di deroga e lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione e distribuzione di attrezzature. Avrà il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature".
Infine l'invito a tener duro: "Una comunità di individui, rimaniamo distanti oggi, per abbracciarci con più calore e correre veloci domani".

GS
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Mercoledì, 11 Marzo 2020 19:55

Legnini scrive ai sindaci del cratere

Il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini, ha inviato oggi una lettera a tutti i Sindaci del cratere. L’emergenza coronavirus costringe a limitare per il momento le visite dei Comuni e gli incontri sul territorio, ma le attività non si fermano e per garantire la costante e diretta comunicazione con i primi cittadini, sono stati attivati ulteriori canali, nel rispetto delle norme a tutela della salute.
Nella missiva inviata ai Sindaci, il Commissario ricorda che fin dall'avvio del mandato commissariale si è riproposto di promuovere un dialogo e un confronto continuo con tutti i sindaci e la  visita dei territori colpiti dal sisma per porsi in rapidissima sintonia con i problemi e le aspettative delle comunità locali.
"L'acuirsi dell'emergenza Coronavirus - scrive ai sindaci Legnini- ha reso necessario far prevalere l'esigenza inderogabile del rispetto delle regole restrittive adottate dal Governo e dalle Regioni, doverosamente privilegiando le ragioni di tutela della salute individuale e collettiva. Dopo le mie visite a Teramo, Norcia e Macerata, si è reso purtroppo necessario rinviare gli incontri già programmati a Camerino, Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, così come l'incontro con tutti i Sindaci, che intendevo promuovere con l'ANCI per condividere da subito le prime decisioni necessarie a dare impulso alla ricostruzione privata e pubblica.

L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che si somma a quella post sisma ed a quella economica che va già profilandosi- continua il Commissario - ci impone comunque di produrre insieme ogni sforzo per attenuarne gli effetti gravemente dannosi e farci trovare preparati nel momento in cui questa terminerà.

Con questo spirito, gli uffici, seppur a ranghi ridottissimi, garantiranno in questo periodo i servizi essenziali e le attività necessarie per adottare le prime importanti decisioni.

Stiamo innanzitutto provvedendo alla riorganizzazione e al rafforzamento della struttura commissariale- prosegue la lettera-  assolutamente necessaria per accrescere significativamente la capacità di fornire risposte e dare impulso alle attività ad essa demandate. A breve vi comunicheremo le scelte che saranno compiute.
Inoltre, sto già provvedendo ad una nuova adozione, con integrazioni e modifiche, di tre delle cinque Ordinanze del mio predecessore che, a seguito delle censure della Corte dei Conti, ho provveduto a ritirare. I nuovi testi, che saranno definitivamente approvati in questi giorni, riguardano: l'anticipo ai professionisti per i progetti di ricostruzione (ex Ordinanza n. 88); l'assunzione di 200 nuove unità di personale negli Uffici Speciali per la Ricostruzione e nei Comuni (ex Ordinanza n. 89); la modifica, richiesta dagli USR, di alcune disposizioni di precedenti Ordinanze (ex Ordinanza n. 93).
Stiamo, inoltre, lavorando alla riscrittura dell'Ordinanza sulla semplificazione delle procedure di ricostruzione, con l'intento di renderla molto più incisiva ed efficace, utilizzando appieno tutte le potenzialità contenute nelle disposizioni dell'articolo 12bis del Decreto leggel 89/2019 e nelle ordinarie e vigenti norme, sia procedimentali che urbanistiche.

L'obiettivo prioritario che ci proponiamo è di consentire di dare in tempi molto stretti un forte impulso alla ricostruzione privata, in particolare degli edifici con danni lievi, senza trascurare gli altri interventi.

Analoghe misure di accelerazione si impongono per la ricostruzione pubblica; tuttavia per conseguire risultati apprezzabili occorre far leva su uno specifico intervento legislativo, che dovrà al più presto essere sottoposto all'attenzione del Governo e del Parlamento.

Non potendo organizzare in tempi brevissimi un incontro collegiale con tutti Voi, come era mia intenzione fare, chiedo a quanti lo riterranno di inviarmi ogni proposta e suggerimento utile sia sui punti che ho richiamato che su ogni altro problema afferente la ricostruzione privata e pubblica e le misure di sostegno all'economia locale di competenza commissariale.

Per inviare note e documenti potete utilizzare l'indirizzo email dedicato allo scambio di comunicazioni con Voi Sindaci"

Infine, allo scopo di agevolare una comunicazione più rapida con gli amministratori, Legnini comunica che intende aprire a breve una chat su Whatsapp. 

Nel chiudere la lettera, prima di salutare i sindaci del cratere,  il Commissario formula i suoi migliori auspici "per il lavoro che ci attende, sia per affrontare l'emergenza sanitaria in atto che per tutte le attività legate alla ricostruzione". 
C.C.




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Al ballotaggio che si è svolto sulla piattaforma Rousseau, in lizza con l'anconetano Andrea Quattrini, il tolentinate Gian Mario Mercorelli si è guadagnato la carica di candidato presidente alle prossime elezioni regionali per il Movimento 5 Stelle.
Ha ottenuto il 58% dei voti e ora si impegnerà per la campagna elettorale.
"Un onore rappresentare il Movimento per il quale mi sono impegnato tanto, in tanti anni - ha detto Gian Mario Mercorelli ai microfoni di Radio c1...inBlu - , e sono contento che questo impegno abbia guadagnato la stima degli attivisti".
Poi uno sguardo al percorso che lo attende prima delle urne: "Per ora mi limito a parlare della modalità di approccio alla politica. È questa che sarà diversa come lo è stata in tutte le occasioni in cui ci siamo trovati a governare.
Gli altri - dice facendo riferimento alle forze politiche avversarie - amano candidare personaggi a cui piace avere su di loro le telecamere.
Io non sono come loro. Voglio essere il veicolo della gente,  fare da tramite a coloro che hanno necessità e proposte, come molti del Movimento hanno.
Certamente ho il mio punto di vista, ma la cosa più importante è sapere mettere da parte il proprio ego, dimenticarselo, e cercare di fare sempre e solo il bene delle comunità".

GS 

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Un terremoto nel terremoto? Di certo, la “zona rossa” generalizzzata si abbatte come una scure sulle speranze di ripresa delle comunità terremotate. Le misure che riguardano l'emergenza del coronavirus vengono ovunque applicate e anche l’invito a restare a casa sembra essere rispettato, ma nelle zone colpite dal sisma la preoccupazione più forte è che si allontanino sempre di più le prospettive di ripresa.  
 Una nuova dura prova per sindaci, rappresentanti di istituzioni, e imprenditori che oltre alle energie, sin dall'immediato dopo sisma hanno messo in campo anche risorse importanti per cercare di riemergere dai 4 anni che attendono l'avvio della ricostruzione.  E la decione di riconvertire l'ospedale di Camerino a struttura riservata ai pazienti affetti da coronavirus, ha portato con sè nuove preoccupazioni, accentuando il disorientamento delle comunità. 
In prima linea nel fronteggiare con caparbietà la nuova emergenza,  è l'Università di Camerino che con lo slogan “Unicam sta con te, ma tu stai a casa
sintetizza la campagna di formazione e informazione in atto, sottolineando ancora una volta il lavoro che l’ateneo mette in campo per garantire agli studenti lezioni, esami, lauree in videoconferenza, invitandoli nel contempo a comportamenti responsabili e al rispetto delle regole. Pronta la reazione su tutti i fronti da parte della prima industria dell'entroterra, chiamata come tutti a tenere testa ad una criticità che tuttavia, rischia di annebbiare gli sforzi e le iniziative coraggiose intraprese nel corso degli ultimi e difficilissimi anni.

“ Non ci voleva- afferma il rettore di Unicam Claudio Pettinari- ’Non ci voleva, perché sono passati poco più di 3 anni da un qualcosa che ha già cambiato profondamente le nostre vite. Eravamo proprio nel momento più importante per cercare di rilanciare al meglio il nostro Ateneo, chiudendo un percorso di attivazione di nuovi corsi, completando la costruzione di nuove strutture, mettendo a disposizione servizi di qualità ai nostri studenti e di nuovo ci troviamo a dover fronteggiare un duro colpo. Ne subiamo noi, ne subisce l’intera comunità nazionale ed è un colpo che avrà probabilmente delle conseguenze gravi sull'economia nel nostro Paese. Come ateneo - continua il rettore - siamo stati abbastanza pronti a reagire, proprio perché venivamo dall’esperienza del sisma, pertanto siamo stati in grado di ripartire subito con riunioni, lezioni telematiche ed esami, addirittura li stiamo conducendo per via telematica. Posso dire che solo fra ieri mattina e il pomeriggio precedente, abbiamo avuto più di 570 sessioni  con oltre 3500 studenti collegati. Si pensi che ad una sessione chat che abbiamo fatto con con gli studenti per informarli della situazione, hanno partecipato globalmente 476 studenti collegati in diretta con rettore e prorettore. Tutte le nostre attività stanno continuando, chiaramente per quel che possono, attraverso le modalità telematiche; i nostri uffici sono tutti al lavoro  e ci tengo a ringraziare l'intero personale tecnico-amministrativo e in primis il personale docente per l'incredibile sforzo che sta facendo. Abbiamo messo in atto alcune strategie quali quelle dello Smart Working, del lavoro agile da casa, affinchè possa essere efficace ai fini della produttività dell'Ateneo che non vogliamo assolutamente far diminuire.
I nostri cantieri stanno andando avanti- prosegue Pettinari-; siamo un po' preoccupati per le forniture di materiali che risentono dì produzioni che non sono del nostro territorio, ma comunque stiamo andando avanti e contiamo di mantenere quelle che erano le programmazioni che avevamo definito qualche mese fa.
Sono quei cantieri che quando li guardiamo ci danno la speranza in un futuro migliore. E ci teniamo molto alla salvaguardia della salute della nostra popolazione studentesca: abbiamo tanti studenti internazionali che purtroppo quando arrivano non hanno la possibilità di usufruire di un medico generale di famiglia e che molto spesso utilizzavano le strutture sanitarie di eccellenza presenti sul territorio, ed è chiaro che la creazione dell'ospedale Covid a Camerino ha cambiato le carte in tavola. Continuiamo comunque ad essere una popolazione fragile che risentirà sicuramente in maniera forte di questa decisione che io spero vivamente sia stata ben valutata, ben vagliata e ben considerata e che alla fine, quella che la Regione ha presa, sia stata la decisione migliore perché se così non fosse, allora sarei davvero molto molto preoccupato. Da parte mia- precisa il rettore- auspico che quanto prima si salvino vite e si ritorni alla normalità. Auspico che si possa riavere quella struttura ospedaliera a pieno regime; ne abbiamo bisogno come Ateneo, ne abbiamo bisogno sia per promuoverci sia per garantire la sanità e la salute di tutti i nostri studenti e di tutti gli abitanti. E dato che è stato scelto il presidio sanitario di Camerino, perchè è stato detto che quella struttura era l'unica idonea, spero che vi sia un rafforzamento di quella struttura: se quella è l'unica struttura idonea, è su quella che domani si deve puntare per garantire a questo territorio un servizio di qualità, altrimenti, se come  qualcun altro paventa lo hanno considerato un luogo dove semplicemente appoggiare per il momento dei malati gravi, allora le preoccupazioni e le nostre attenzioni saranno chiaramente forti. Noi dobbiamo far rinascere questo territorio: c’è necessità di portarci lavoro, di prospettare sviluppo e garanzie per il futuro dei nostri ragazzi, di portarci nuove attività e nuove giovani famiglie e, le giovani famiglie arriveranno esclusivamente se tutti i servizi saranno loro garantiti".

Parole quelle del rettore dell'Università di Camerino che fanno capire quante nubi nuove si addensino su un vasto territorio già profondamente ferito. Il tempo sospeso sembra allungarsi e c'è il rischio che cadano i timidissimi appigli di speranza ai quali le popolazioni si sono aggrappate per sfuggire al virus della disperazione. E la percezione dei timori e del disorientamento, non può che essere più sensibile in chi ha dalla sua, una responsabilità su un numero elevatissimo di persone. Lo stesso rettore  Claudio Pettinari, fa notare che su decisioni dalle notevoli ricadute, sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento e una maggiore preventiva consultazione

"Lo dico da tempo-  sottolinea il rettore Pettinari- In tutta la società, dalla politica alla comunità stessa, trovo con troppa frequenza il non ascolto. Nella mia persona non c'è un ente territoriale,  ma in questo momento sono un soggetto che, tra studenti dei corsi di laurea e studenti del PF24, master e dottorandi, eroga servizi a circa 9500 persone e dà lavoro a circa 1500 persone. Credo pertanto di avere la dignità e le dimensioni di qualche grande comune di questo territorio, eppure accade molto spesso che io non venga chiamato a deciderne le sorti. Le persone non si rendono conto di quanto sia importante una struttura come l'Università di Camerino e di quanto sia fondamentale fare gruppo ed essere coesi.  Bisogna assolutamente capire che noi che siamo qua e lo facciamo anche per una missione che sentiamo dentro perché avremmo potuto tranquillamente svolgere altri lavori, ed è giusto che sulle decisioni pubbliche d'impatto, veniamo contattati per avere da noi qualche indicazione qualche suggerimento qualche consiglio che con i nostri tecnici, credo che spesso siamo stati in grado di fornire al meglio”.
c.c.

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Coronavirus e terremoto.
Ad accendere i riflettori sulle condizioni dei terremotati che vivono nel villaggio container di via Colombo a Tolentino, in questo periodo di emergenza sanitaria, è il Comitato 30 Ottobre che, attraverso una nota vuole richiamare l'attenzione di autorità comunali e regionali.

"Le prescrizioni previste dalle autorità sanitarie - scrivono - , dal distanziamento sociale all'isolamento, lì rischiano di non essere rispettate per oggettivi motivi fisici.

Ricordiamo che gli ospiti dei container condividono sia i bagni che la mensa con spazi comuni promiscui anche dai tanti bambini lì presenti. 

Nonostante i continui appelli - concludono - , è opportuno che si intervenga affinché venga garantita l'incolumità dei cittadini ospitati nella struttura".

GS
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A Camerino, non si spegne l’eco della domenica di sconvolgimento a causa della decisone  piovuta come un fulmine a ciel sereno della riconversione dell'ospedale locale  per riservarlo ai soli pazienti contagiati da Coronavirus, come punto di riferimento della provincia di Macerata. E’ di ieri la redazione e firma del documento congiunto da parte di maggioranza e minoranza che, oltre a chiedere un incontro, formula determinate richieste al presidente del Consiglio, al Commissario per l’emergenza e al Presidente della Regione Marche. Sante Elisei, presidente della Fondazione Casa Amica che gestisce la casa di Riposo di Camerino è tra coloro che domenica pomeriggio hanno fatto sentire voce forte in occasione della convocazione d’urgenza voluta dal sindaco Sborgia per riunire l’intero Consiglio comunale e tutti i sindaci dell’entroterra davanti ai rappresentanti della regione e alle autorità sanitarie delle Marche. 
Sono profondamente preoccupato - dichiara Elisei- Lo sono innanzitutto per gli ospiti di Casa Amica, visto che passo per passo stiamo eseguendo tutte le direttive del governo aggiornandole quotidianamente con tutte le difficoltà che ne conseguono. Abbiamo inserito tutti i dispositivi di prevenzione, sia per il personale che lavora all'interno della casa riposo, sia per i visitatori e rinnoviamo le modalità di ingresso ormai quasi quotidianamente dato che i decreti sono quasi giornalieri.  Siamo ben coscienti che in una situazione delicata come l'attuale- prosegue Elisei- sia necessario l'impegno di tutti e lo stiamo facendo. Quello che disapprovo fortemente è l'atteggiamento che ha avuto la Regione che, altro non è che un atto di prepotenza nei confronti di noi tutti. Non posso che definirlo tale - continua Elisei- perchè la decisione che riguarda il nostro ospedale non è un atto conseguente ad un momento di confronto o ad un ragionamento  fatto con le autorità locali. Solo un atto di prepotenza che è stato presentato alla popolazione e all'amministrazione comunale quando era già fatto e compiuto e quando i pazienti erano già in viaggio verso altri ospedali. Un atteggiamento dunque arrogante che va a colpire un territorio che di tutto aveva bisogno meno che di una imposizione come questa.  E in tutta semplicità - spiega Elisei- ci tengo a dire che di fronte alla prepotenza non ci può essere la comprensione. 

Non è questione di egoismo, mancanza di accoglienza,  o campanilismo:  se tu fai un atto di prepotenza non puoi ricevere in cambio la comprensione, perchè scatta il bisogno di proteggersi, di reagire e contrastare qualcosa di profondamente ingiusto e poco democratico. Dovessi mettermi nei pani dell'ammnistrazione locale, sicuramente constaterei di non avere dalla mia parte gli strumenti necessari  per poter cambiare nell'immediato questo tipo di percorso.  La proposta che io ho fatto all'amministrazione e che faccio a tutti coloro che siano in grado di incidere e che abbiano più potere di me, è quella di formulare un accordo molto chiaro e molto preciso. 

Noi -conclude Elisei-  non abbiamo bisogno di promesse. Sono oltre tre anni e mezzo  che tutto ci promettono e niente ci danno. Con le promesse dunque non ci facciamo nulla, né con le delibere  e neppure con i Decreti regionali, che forse potremmo utilizzare unicamente per accenderci il fuoco durante l'inverno. A noi serve una  certezza. E la certezza è che siccome in questi anni in tutta la regione Marche sono stati chiusi oltre 11 presidi ospedalieri, da domani questi presidi che sono vuoti vengano attrezzati e non appena sarà pronto il primo, altra certezza deve essere che l'ospedale di Camerino venga ripristinato. Questo territorio massacrato dal terremoto ha bisogno di un ospedale. Questo è quello che personalmente propongo e che spero trovi accoglimento". 
C.C.
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"L'Italia è tutta zona rossa".
Così il premier Giuseppe Conte ha spiegato in conferenza stampa il decreto che sta per firmare e che non vedrà più la Lombardia e le altre 14 province tra cui c'era anche quella di Pesaro e Urbino come zone più a rischio. La penisola da domattina sarà tutta uguale difronte all'emergenza.
"Si tratta di misure che sono nel decreto che sto per firmare - ha detto - . Andranno in Gazzetta Ufficiale ed entreranno in vigore domattina. Su proposta del Ministro della Salute abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni.
Oggi c'è stata una video conferenza con i componenti del governo e i presidenti delle Regioni e tutti hanno condiviso un unico regime di disciplina esteso a tutta la penisola.
Anche Bonaccini mi ha confermato che le Regioni hanno espresso il loro plauso alla decisione".
Poi l'importanza dell'#iorestoacasa: "Possiamo riassumere così questo decreto - ha proseguito Conte - . È il momento della responsabilità".

GS
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Un documento congiunto stilato dall'intero Consiglio comunale di Camerino. E' la risposta alla decisione della Regione Marche di convertire il presidio ospedaliero per far fronte al'emergenza Coronavirus. Lo hanno redatto e sottoscritto di comune accordo maggioranza e minoranza; sarà trasmesso al Presidente del  Consiglio Giuseppe Conte, al Commissario straordinario per l'emergenza Angelo Borrelli, al Presidente della Regione Luca Ceriscioli e per conoscenza anche alla Prefettura di Macerata, chiedendo  l'adozione di una serie di misure per salvaguardare il diritto all'assistenza sanitaria della popolazione residente nell'intero entroterra montano che deve poter far fronte alle contingenze ordinarie riguardanti la sfera della salute delle persone.

Chiesti l'installazione immediata di un ospedale da Campo con presidio di Pronto soccorso per le esigenze della popolazione dell'intero territorio montano non contagiato per il quale è stato individuato ed è già pronta l'area degli impianti sportivi in loc. Le Calvie ; lo spostamento di altre strutture immediatamente disponibili sul territorio comunale e individuate dall'ammnistrazione, nonchè di tutti i presidi ambulatoriali ed ammnistrativi. Si richiede anche di garantire misure economiche volte al sostegno di tutte le atitvità produttive e professionali e dei lavoratori dipendenti ricompresi all'interno del territorio montano di cui l'ospedale è punto di riferimento. 
Altro punto quello concernente l'implementare il trasporto pubblico locale con servizi straordinari, al fine di garantire il giusto collegamento di tutta l'area montana.  Nello stesso documento è stato chiesto un incontro al fine di affrontare tutte le problematiche sollevate, affinchè possano essere individuate tutte le soluzioni più idonee
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I contenuti sono stati illustrati  nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all'esterno della sede del Contram, presieduta dal sindaco Sandro Sborgia, presenti assessori e consiglieri del gruppo di maggioranza e minoranza. Esprimendo disapprovazione alla decisione imposta dall'ente regionale, entrambi i gruppi hanno esternato che pur disponibilissimi ad un'azione di solidarietà in un frangente così delicato, non può venir meno l'attenzione alle problematiche che riguardano la sanità cittadina, universitaria e di tutto il circondario. 

"Un momento di emergenza nazionale che dobbiamo affrontare tutti insieme - le parole del sindaco Sborgia - La decisione della regione comporta che l'ospedale di Camerino è ospedale di riferimento per la cura del Covid 19 per cui è interdetto per tutti gli altri servizi ad eccezione del pronto Soccorso. Una decisione presa nel pomeriggio di domenica della quale ho informato tutti i consiglieri e i sindaci del territorio. una decisione che sarà durissima per l'intero territorio già provato dal terremoto. Abbiamo cercato di spiegare al Governatore Ceriscioli, che ho incontrato insieme all'arcivescovo Massara, le ragioni per le quali non potevamo sottacere le ragioni che ci vedevano contrari a questa decisione per le esigenze del territorio e le difficoltà di questa repentina riconversione. Non possiamo tacere neppure le ripercussioni che la decisione avrà sulla città e anche sull'Università,unico motore al momento per Camerino. Il presidente della regione ha risposto che la politica non poteva che accogliere quanto deciso dalle autorità tecnico-sanitarie". 


" In questo momento storico della città e della nazione - ha detto il Capogruppo di Radici al futuro Gianluca Pasqui- il nostro gruppo non si sente affatto nè di opposizione, nè di minoranza. Lo dimostra la presenza qui senza strumentalizzazione politica ma solo a fianco di chi si trova in un momento difficilissimo a portare avanti le sorti della nostra gente. Di certo, condanniamo con forza un modus operandi che non ha giustificazione; non si può per spirito di solidarietà,di giusta accoglienza e dovere di essere vicino a chi ha bisogno, dare a qualcuno e togliere a qualcun altro, senza sapere fino in fondo se realmente poteva esserci un'alternativa. Onestamente per una cosa fatta così in velocità e in questo modo, non riesco a trovare una giustificazione reale perchè non mi risulta possibile pensare che non poteva esserci alternativa allo smantellamento di un gioiello sanitario che serve a tutta la nostra gente. Il documento prevede giustamente una richiesta che deve essere adempiuta immediatamente. Poi- ha aggiunto- non possiamo non pensare alla sicurezza sanitaria dettata dal coronavirus e dunque si propone di andare a ragionare realmente sulla possibilità di fare una zona rossa". 

Al momento sono 13 i pazienti affetti da coronavirus arrivati all'ospedale di Camerino dove è previsto anche un rafforzamento del personale; in arrivo sarebbero un medico internista, uno pneumologo e tre virologi. 

C.C.
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