Notizie di politica nelle Marche
La notizia era già nell'aria e ora assume i contorni dell'ufficialità. Nella riunione del Consiglio dei Ministri svoltasi in mattinata è stato, infatti, deciso il rinvio del referendum previsto per domenica 29 marzo. L'emergenza che l'Italia sta vivendo ha indotto l'esecutivo a disporre che lo svolgimento della consultazione referendaria relativa al taglio dei parlamentari non possa svolgersi in condizioni di sicurezza per i cittadini. Da qui il rinvio a data da destinarsi.
Il ritardato svolgimento del referendum determina anche lo slittamento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. La legge, infatti, prevede che il Decreto di convocazione dei comizi elettorali per le elezioni regionali possa essere emanato soltanto a partire dal giorno successivo allo svolgimento del referendum, con i cittadini chiamati alle urne non prima di 45 giorni.
Un rinvio che aveva anche auspicato il consigliere regionale dell'Udc Luca Marconi, chiedendo al Governatore Ceriscioli di farsi promotore della richiesta presso il Governo. "un irnvio quanto mai opportuno - dichiara Marconi - considerando anche che la campagna referendaria di fatto non era ancora iniziata. A questo punto bisognerà scegliere la nuova data che potrebbe essere prevista alla fine del mese di maggio. Quello che mi auguro è che non venga fatto un abominio decidendo di unire il referendum alle elezioni regionali".
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Mercoledì, 04 Marzo 2020 22:37

Conte firma il decreto. Ecco le disposizioni

È arrivata in tarda serata la firma da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte,  sul nuovo Dpcm con misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.
Oltre alla chiusura delle scuole e degli atenei da domani fino al 15 marzo (esclusi i corsi per le professioni sanitarie), il decreto prevede la "sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.

Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all'allegato 1, lettera d" ovvero il rispetto di norme igieniche". 

Stop ai congressi medici e a manifestazioni ed eventi; sospese le gite di istruzione.
"La riammissione nei servizi educativi per l'infanzia - si legge nel decreto - e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva, di durata superiore a cinque giorni, avviene dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti".

Via libera, invece, alla didattica a distanza: "I i dirigenti scolastici, sentito il collegio dei docenti, attivano, ove possibile e per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza".

Le assenze maturate dagli studenti a causa dell'emergenza Coronavirus "non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni". 
Restrizioni anche per quanto riguarda il pronto soccorso e le visite di pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie: "E' fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto; l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione".

Riconosciuta anche l'attività di smart working: "Può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti".
Proseguono le raccomandazioni per gli anziani ad evitare di uscire di casa. "Chiunque - poi - , a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato o abbia sostato nelle zone rosse deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta".

GS

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E' ufficiale: dopo il consiglio dei Ministri è stato il ministro Azzolina a confermare la chiusura delle scuole e degli atenei di tutta Italia da domani fino al prossimo 15 marzo.
Anche l'Italia, quindi, ha deciso di correre ai ripari con misure più restrittive per combattere l'emergenza sanitaria anche nelle zone fuori dai focolai.
"In questo momento siamo concentrati ad adottare tutte le misure di contenimento per l'emergenza - ha detto il premie Conte - perchè il sistema sanitario, per quanto efficiente, rischia di andare in sovraccarico".
In attesa del decreto che si occuperà delle soluzioni economiche per l'emergenza sanitaria, si prosegue consigliando le restrizioni GIà diffuse: niente strette di mano, niente abbracci, sospesi meeting e congressi, anziani in casa e stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive.
Una decisione che ha comunque fatto indignare i marchigiani che si sono visti impugnare l'ordinanza emanata dalla Regione Marche ben una settimana fa dallo stesso Governo che oggi ha invece deciso di applicare questa misura di sicurezza anche nelle Regioni che non registrano casi di Coronavirus.

GS
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Il futuro non crolla”. Lo slogan coniato dall'Università di Camerino all’indomani del sisma, si rivela adattissimo anche in una circostanza come l'emergenza coronavirus.
Tra sospensioni e riprese dettate dalle ordinanze, l'ateneo conferma comunque la sua determinazione ad andare avanti, tant’è che pur di garantire continuità, proprio questo venerdì alcuni studenti iscritti all'ateneo avranno la possibilità di discutere le loro tesi di laurea via Skype o con modalità di teleconferenza.

“Unicam riesce per fortuna a non indietreggiare di un passo anche in situazioni difficili come quella attuale – afferma il rappresentante degli studenti Riccardo Cellocco-. La prima settimana di chiusura dell’università, sia sul fronte degli esami che delle sedute di laurea, ha comportato non pochi disagi a tutti gli studenti. Per quel che riguarda la  ripresa delle lezioni, staremo a vedere ora come evolverà la situazione, di certo, quello che è fondamentale è che comunque si riesca a mantenere un certo flusso, sia per le lauree che per gli esami. Al forte disagio rappresentato dalla chiusura delle strutture - aggiunge Riccardo Cellocco- Unicam risponde con l'organizzazione di sedute via Skype e in streaming; come è accaduto già all’indomani del sisma 2016, la continuità delle stesse lezioni è garantita via streaming, modalità che permette a tutti gli studenti di non saltare la lezione in aula e di non perdere l'anno accademico. Siamo consapevoli che l’emergenza Covid -19 che interessa gran parte dell’Italia è un po’ complicata per tutti; personalmente sono in contatto continuo con i rappresentanti delle altre università marchigiane e ci confrontiamo su come evolve la situazione nei 4 atenei della Regione. Credo che ci accomuni un quadro abbastanza simile, dal quale purtroppo emerge anche molta incertezza.
Quello che gli studenti chiedono ovunque- evidenzia Cellocco- è risposte chiare e precise e soprattutto che le misure non vengano date all'ultimo come purtroppo sta ancora succedendo. L’esigenza degli studenti è che per indicazioni e disposizioni si riesca ad avere un po' di anticipo, in maniera tale che, soprattutto per quel che riguarda gli studenti fuori sede, ci si possa organizzare anche per gli spostamenti. Di certo, Unicam non molla e mantiene il suo carattere determinato anche in questo difficile frangente, che ci auguriamo possa sistemarsi al più presto e farci riprendere un po’ di normalità”.

Di una quotidianità da mantenere parla anche Riccardo Pennesi, consigliere alle politiche giovanili del Comune di Camerino che, pure in questo frangente così delicato, continua la sua stretta collaborazione con l’Università.
“La sinergia è ancora più forte – afferma il consigliere Riccardo  Pennesi-; fondamentale è soprattutto affrontare questa delicata contingenza osservando tutte le misure cautelari indicate dal Governo. Colgo l’occasione per fare il mio in bocca al lupo a tutti i ragazzi che conseguiranno il titolo nella modalità streaming, che ritengo molto opportuna per non far slittare ulteriormente le sedute di laurea. Faccio le mie personali congratulazioni a tutto lo staff dell’Università di Camerino che, anche in questa situazione di difficoltà, si è rivelato pronto a reagire nel prendere tutte le misure necessarie per non permettere alla macchina di fermarsi. Unicam e Comune di Camerino non crollano di fronte a nulla - conclude Pennesi- E’ questa la grande forza che dobbiamo continuare a portare avanti e che ci permette di essere sempre noi stessi, anche nel fronteggiare difficoltà del genere”.
c.c. 



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Un mese di restrizioni: no alle strette di mano, niente abbracci, sospesi meeting e congressi, anziani in casa e stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive.
Potrebbe cambiare così la vita degi italiani, di tutti gli italiani, anche quelli che vivono fuori dai focolai, per i prossimi 30 giorni.
E' iniziata, infatti, la riunione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri a Palazzo Chigi per fronteggiare l'emergenza Coronavirus con un possibile nuovo Decreto che potrebbe decidere le modifiche anche per il referendum che era in programma il prossimo 29 marzo e le elezioni regionali che nelle Marche dovrebbero svolgersi a fine maggio.

Ancora presto per dirlo, ma il Coronavirus potrebbe costringere a far slittare il referendum per il taglio dei parlamentari. Una decisione che, di conseguenza, rimanderebbe anche le elezioni per il nuovo governatore regionale.
Le due campagne, quella referendaria e quella elettorale, non possono essere sovrapposte: la legge prevede infatti che il decreto di convocazione dei comizi per le regionali può essere emesso solo successivamente al voto per il referendum e stabilire che si andrà a votare per il nuovo consiglio regionale almeno 45 giorni giorni dopo.
Il termine ultimo per le elezioni regionali, secondo la normativa attuale, è quello del 21 agosto 2020.

GS
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I marchigiani e le marchigiane sono stufi delle divisioni, delle polemiche e del chiacchiericcio. Adesso è il tempo dell’unità e della responsabilità".

Così il Segretario Regionale del Partito Democratico Giovanni Gostoli. " Con la direzione regionale del Pd abbiamo aperto una fase nuova. continua Gostoili- .Dopo una lunga e positiva discussione, con la partecipazione del vicesegretario nazionale Pd Andrea Orlando, è stato dato il via libera con un voto quasi unanime alla candidatura di Maurizio Mangialardi. Una buona proposta sostenuta, inoltre, da tanti sindaci della regione, dalle aree interne alla costa. Con umiltà e convinzione, la porteremo al tavolo della coalizione -conclude il segretario regionale PD- nella consapevolezza che sia la soluzione migliore che può interpretare un nuovo progetto per le Marche e quella più forte per vincere. Invito tutti a dare una mano per costruire l’alleanza più larga possibile aperta al civismo, anche a quello del fare, sperimentato nel buon governo dei comuni”. 

Sono le parole del segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli.  



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Si è svolta regolarmente, ma a porte chiuse, la seduta del Consiglio regionale delle Marche, convocata ad Ancona per questa mattina.
La decisione era stata assunta dal presidente dell'Assemblea legislativa Antonio Mastrovincenzo in base a quanto disposto nell'ordinanza emanata il 25 febbraio dal presidente della Giunta regionale.
La seduta è stata aperta dalle comunicazioni del presidente, Luca Ceriscioli, sulla stessa emergenza epidemiologica.
A destare preoccupazione, le condizioni di salute di della consigliera leghista, Marzia Malaigia che questa mattina era febbricitante. Viste le misure precauzionali, le sarebbe stato consigliato di tornare a casa.
Nessun allarme, dal momento che potrebbe trattarsi di una semplice influenza, pare però che la Malaigia sarà sottoposta agli esami del tampone per escludere che si tratti di Coronavirus.
La consigliera, nelle settimane scorse, aveva avuto modo di incontrare a Milano anche il governatore della Regione Lombardia Fontana, per poi rientrare nelle Marche.

Intanto, nell'ordinanza diramata questa sera dalla Regione Marche, viene fatto il punto della situazione sui contagiati che pubblichiamo di seguito:

Provincia di Macerata:
Macerata 1
Matelica 1

Provincia di Ancona:
Ancona 3
Osimo 1

Provincia di Pesaro Urbino:
Pesaro 26
Fano 10
Vallefoglia 5
Urbino 4
Montecavallo in Foglia 2
Cartoceto 2
Gabicce 2
Colli a Metauro 1
Tavullia 1
Sassocorvaro 1
Sssofeltrio 1

GS

   
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Giornali che non arrivano da circa 4 anni nell'entroterra montano e in particolare nei comuni di Ussita, Castelsantangelo e Visso. Della problematica mai risolta e del concreto rischio che l'agenzia distributrice possa sospendere il servizio di fornitura anche in altri comuni, si è discusso questo pomeriggio nel corso di una riunione appositamente convocata nella sala consiliare di Visso. Nel corso di questi lunghi anni, ripetuti sono stati gli interventi e i solleciti dei primi cittadini della montagna, volti a cercare di risolvere una questione incresciosa che ha aggiunto ulteriore disagio alle zone più colpite dal sisma, facendo venir meno il diritto all'informazione dei cittadini e arrecando un danno economico alle attività di rivendita che nel frattempo erano riuscite a ripartire in strutture delocalizzate. Con Visso, Castelsantangelo e Ussita, alla riunione hanno preso parte i sindaci dei comuni che presto potrebbero trovarsi a vivere identico problema. Rappresentati i comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Fiastra, Pieve Torina, Serrapetrona, Serravalle di Chienti.
Assente invece l'assessore regionale Moreno Pieroni al quale era stato esteso l'invito a partecipare.
Dal momento di confronto, lo stimolo ad intraprendere  un'azione congiunta risolutiva ed  efficace, tornando ad investire del problema, Regione e Governo centrale  "Insieme - riferisce la vicesindaco di Visso Patrizia Serfaustini - abbiamo discusso della questione che ci tocca in prima persona e che più volte è anche balzata agli onori della cronaca nazionale e locale. Un confronto proficuo che ci ha motivati a raggiungere un accordo per andare avanti congiuntamente, noi per raggiungere finalmente l'obiettivo risolutivo e gli altri territori comunali, decisi a scongiurare un pericolo che potrebbe concretizzarsi . Con tutta probabilità -conclude Patrizia Serfaustini- ci incontreremo ancora per trovare una sintesi efficace, coinvolgendo anche le istituzioni regionali, in maniera che possano rappresentare al Governo le nostre istanze e ripristinare il servizio". 
C.C.
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Al termine di un lungo confronto tra il governatore delle Marche, Luca Cerisicoli, e il Consiglio dei Ministri, sono emerse nuove misure da adottare per l'emergenza sanitaria.
L'aumento del numero dei casi di contagio del Coronavirus che è arrivato anche nel Maceratese e nell'Anconetano, ha spinto, infatti, il presidente marchigiano a chiedere ulteriori restrizioni per la sua Regione.
"Visto l'aggravarsi della situazione - scrive - , poiché nelle Marche siamo arrivati a due decessi e oltre 60 casi di Coronavirus, diffusi principalmente nella provincia di Pesaro Urbino, oggi estesi anche nelle province di Ancona e Macerata, emettiamo una nuova ordinanza. Adottiamo le misure necessarie a contenere la diffusione del contagio, a partire dalla mezzanotte del 4 marzo fino alle ore 24 dell'8 marzo, su tutto il territorio regionale. Quindi in questo periodo in tutte le Marche sono sospese le attività didattiche e le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura".


GS

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Dispenser igienizzanti nelle scuole di Camerino. Il comune si dimentica della Scuola paritaria della parrocchia di San Venanzio e la minoranza corre ai ripari. Lo riferisce il Capogruppo di Radici al Futuro Gianluca Pasqui che, insieme al gruppo di minoranza, ha provveduto a donare alla scuola dell'infanzia, due dispenser ed una tanica di disinfettante per le mani 

"Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione comunale ha provveduto ad istallare i dispenser per il disinfettante per le mani nelle scuole della città, specificando nel comunicato di aver provveduto a dotare solo le scuole di competenza comunale- afferma Pasqui- E’ stata pertanto esclusa l’unica scuola paritaria di Camerino, quella della Parrocchia di San Venanzio, che comprende l’asilo nido Felice Cambriani e l’infanzia Maria Ausiliatrice. 

Abbiamo ritenuto opportuno e doveroso- spiega la nota -colmare la lacuna dell’amministrazione comunale che ha escluso da questo intervento la scuola della Parrocchia di San Venanzio, dimenticando che tutta la città è di sua competenza, soprattutto in un momento come questo dove è necessario agire ed operare badando al sodo, in particolar modo di fronte ad una spesa di neanche 100 euro. Riteniamo infatti che le esigenze sanitarie (ed educative),  siano più importanti del fatto che l’asilo in questione sia paritario e non comunale visto che comunque è frequentato da bambini che sono anch’essi cittadini di Camerino.

Ci auguriamo che per il futuro questa amministrazione non dimentichi di avere la responsabilità di tutta la città, e non solo di una parte di essa. Noi come gruppo di minoranza - conclude Pasqui - continueremo ad operare per il bene della città e per correggere gli eventuali errori dell’amministrazione, sia con le parole sia, soprattutto, con i fatti".

c.c.
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62032 Camerino (MC)

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