Notizie di politica nelle Marche
Undici candidati del fabrianese in corsa per il consiglio regionale alle elezioni del 20 e 21 settembre. In quasi tutti gli schieramenti, c’è una possibilità di scelta. Si spera che non ci si cannibalizzi troppo onde evitare di rimanere, per un’altra legislatura, senza un proprio rappresentante.

La pattuglia più numerosa appartiene al centrosinistra candidato a Presidente della Regione Marche Maurizio Mangialardi. A dare supporto, nella lista del Pd si è deciso di puntare sull’attivista Michela Bellomaria. L’ex sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, è stato invece inserito – non senza alcune incomprensioni iniziali – nella lista Rinascimarcheche raggruppa tre forze politiche: +Europa, Verdi e Civici Marche. Paola Zivcovich è nella lista di Italia Vica-Psi-Demos. Il medico Giampiero Marinelli è uno dei nomi che compongono la lista Mangialardi Presidente insieme a quello di Rossella Dadea. Infine, l’ex sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli, figura fra i nomi della lista Le nostre Marche e il Centro.

Nel centrodestra candidato alla carica di Governatore marchigiano, Francesco Acquaroli, nella lista di Fratelli d’Italia i candidati sono Mirella Battistoni per FdI, nella lista della Lega, Chiara Biondi, Katia Galli, di Cerreto d'Esi, nella lista Udc. E per Forza Italia, Olindo Stroppa.

Il Movimento 5 Stelle, candidato alla carica di Presidente Gian Mario Mercorelli, a sostegno due esponenti dell’attuale Giunta di Fabriano: il vicesindaco Joselito Arcioni e l’assessore ai servizi sociali Simona Lupini.

Infine, a sostegno della candidatura a presidente di Fabio Pasquinelli, per la lista Comunista per le Marche la sassoferratese Maria Renata Priori.


m.s.
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Tra i candidati della lista civica “Movimento per le Marche”, a sostegno di Francesco Acquaroli, c'è anche Ludvina Cinti di Pieve Torina.

Volto nuovo della competizione elettorale, ma in prima fila in questi anni nel portare avanti i problemi dei terremotati, ha deciso di metterci la faccia e candidarsi alle regionali, «per stare dall'altra parte del tavolo e portare avanti tutti quei problemi, ancora irrisolti, a cui la politica del “non vi lasceremo soli” ancora non ha voluto mettere mano. Sono problemi che conosco, perchè li vivo ogni giorno nella mia vita, voglio sedere dall'altra parte e portare avanti proposte e soluzioni concrete come ho fatto in questi anni con l'associazione “La terra trema noi no”, senza filtri e senza timori».

Come tanti concittadini, lei e la sua famiglia hanno perso casa e lavoro. «Sono un volto nuovo della politica, ho vissuto sulla mia pelle questi problemi, la delocalizzazione, il mancato guadagno, le criticità di chi ha un mutuo che non può più pagare. Il primo motivo che mi ha spinto a candidarmi è vedere mio padre che dopo quarant'anni di sacrifici ha perso tutto, è rimasto senza niente, abbandonato dallo Stato. La rabbia di non poter far nulla mi ha spinto a provare a cambiare le cose, mettendomi in gioco. Al di fuori del cosiddetto cratere nessuno sa quanto le persone si sentano abbandonate ed impotenti, non riesco ad accettarlo».

Ludvina Cinti chiede di non andare avanti a colpi di proroghe, ma con provvedimenti di ampio respiro che consentano ai terremotati di fare progetti e di pianificare investimenti in questi territori: «Ho scelto una lista civica lontana dalle logiche di qualsiasi partito, la politica è stata sorda alle nostre richieste. L'associazione di cui sono fondatrice è stata tra le più attive nel portare avanti le istanze e le tante problematiche di questi anni dopo il terremoto. La politica ha creato a volte ulteriori ostacoli, che si aggiungono a quelli propri di un contesto già difficile. Si va avanti a colpi di proroghe, spesso all'ultima data utile, che non consentono di fare progetti di vita, di programmare investimenti su un territorio che era già in difficoltà economica già prima del sisma, che non permettono ai terremotati semplicemente di vivere senza l'ansia di non sapere che succederà domani».

I territori più colpiti hanno bisogno di maggiori attenzioni e provvedimenti mirati, spiega Ludvina Cinti: «Chi ha perso tutto ha bisogno come prima cosa di tranquillità e stabilità emotiva, che derivano dall'avere di fronte un orizzonte temporale certo e norme definite. Alla ricostruzione materiale si deve accompagnare quella economica e sociale, per essere certi che questi territori avranno un futuro, perchè senza quelle prospettive di sviluppo economico che creano opportunità di lavoro, è un'illusione pensare di poter frenare spopolamento ed abbandono della montagna. Un altro baluardo del territorio sono i servizi, fondamentale avere un ospedale efficiente e funzionale alle necessità del territorio montano, non bastano le eliambulanza in volo di notte, se si affossano i servizi esistenti e per curarsi si devono percorrere decine di km, in un contesto viario rimasto fermo al secolo scorso». Conclude Ludvina Cinti: «Voglio dare voce a chi rimane in silenzio, anche se nel suo cuore spera che le cose possano cambiare, a chi vorrebbe un futuro per le zone terremotate e nuove prospettive di sviluppo per le Marche dimenticate. Siamo pochi ma viviamo in tante zone diverse, ed i pochi di tante zone possono fare la differenza, se hanno il coraggio di farsi sentire».
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In Indelfab di Fabriano è stata aperta la procedura di mobilità per tutti i dipendenti ex JP Industries. Questa l’ennesima mossa dell’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, per una vicenda che si trascina da oltre dodici anni, da quando cioè l’allora JP Industries ha acquistato il comparto bianco della ex Antonio Merloni costituito dagli stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e Maragone e quello umbro di Gaifana, riassumendo 700 dipendenti, equamente distribuiti fra Marche e u Umbria. Quei dipendenti, nel frattempo, scesi a 584, rischiano ora di finire in strada, senza più un lavoro: 305 degli stabilimenti di Fabriano, Santa Maria e Maragone, 269 operai e 36 impiegati; 279 del sito di Gaifanain Umbria, 268 tute blu e 11 colletti bianchi.

“Fim Fiom e Uilm Ancona  hanno ricevuto comunicazione dalla Direzione Azienda della Indelfab, ex JP Industries di Fabriano, dell’invio della procedura di mobilità per la totalità dei dipendenti occupati tra Umbria e Marche. Alla luce del nuovo decreto Agosto la direzione aziendale decide di procedere in maniera unilaterale con il licenziamento collettivo. Inoltre ad oggi, non risulta nessun piano di concordato presentato al tribunale di Ancona e pertanto è il Liquidatore, Giovanni Porcarelli che decide in maniera unilaterale della sorte delle quasi 600 famiglie, senza dare spiegazioni su come si intenderà sanare la situazione debitoria accumulata in questi anni, di cui una parte importante proprio nei confronti dei dipendenti stessi. Fim Fiom e Uilm Ancona ribadiscono la totale contrarietà ad ogni tipo di licenziamento, alla luce del fatto che ancora si possono utilizzare ulteriori strumenti di ammortizzatori sociali, e chiederanno immediatamente un tavolo di confronto presso la regione Marche e al ministero dello Sviluppo Economico”, la dura nota sindacale di commento con la quale si annuncia, infine, la convocazione dell’assemblea dei lavoratori per lunedì 24 agosto, alle 10, nella sala mensa del sito produttivo fabrianese di Santa Maria.
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Se il maxi lotto 2 del progetto Quadrilatero fosse stato ultimato nei tempi giusti forse Amazon avrebbe potuto scegliere Fabriano e non Jesi quale sede del nuovo centro logistico.
Se lo domanda il candidato alle Regionali per Forza Italia, Olindo Stroppa, che lancia un appello.

“Non è più il tempo delle chiacchiere, i politici locali, regionali, e nazionali devono fare chiarezza sulle situazioni in atto senza equivoci, attivarsi perché vengano conclusi rapidamente i lavori della SS 76, iniziati nel lontano 2003, capire che è fondamentale per lo sviluppo delle zone interne la realizzazione di una Pedemontana che unisca i capoluoghi interni da Ascoli Piceno ad Urbino. Solo cosi l’entroterra potrà tornare a crescere, altrimenti sarà costretto a sottoporsi alle decisioni della costa, con le Marche che inesorabilmente scivoleranno nella classificazione come regione del sud”.

La posizione strategica di Fabriano, vicina all’Umbria, avrebbe potuto far proporre una sua candidatura verso Amazon per la realizzazione del centro logistico, o saremmo stati esclusi a priori in quanto la nostra città non è dotata di adeguate infrastrutture, strade, ferrovia, collegamenti web di ultima generazione? Questa situazione in cui ci troviamo, penalizza anche la nascita di nuove start-up e lo sviluppo industriale ed artigianale del territorio? le domande dalle quali parte il ragionamento del candidato Azzurro per tornare sulla questione relativa al completamento del raddoppio della SS. 76 e la realizzazione della Pedemontana delle Marche.

“Siamo in ritardo di decine di anni, il principale problema del nostro territorio è il lavoro, abbiamo 6.000 disoccupati, giovani che scappano. Compito della politica è creare le condizioni per attrarre nuovi investimenti e la prima cosa da fare è la realizzazione di infrastrutture oggi indispensabili per la crescita economica e occupazionale, altrimenti è inutile parlare di corsi di formazione, di incentivi per le start-up, è come aprire un negozio senza la merce dentro. Faccio queste considerazioni con un magone allo stomaco perché sono nato e vissuto in questo territorio, per lavoro ho vissuto altre realtà e mi duole il cuore nel vedere tutto questo decadimento”, conclude il candidato alla Regionali per FI, Olindo Stroppa.

M.S.

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Giovedì, 20 Agosto 2020 17:40

"Rinasci Marche" si presenta a Camerino

Prevista questo venerdì 21 agosto alle ore 12 a Villa Fornari di Camerino la presentazione ufficiale della lista civica "Rinasci Marche" in appoggio al candidato presidente Maurizio Mangialardi.
Coordinatore regionale della civica che riunisce anche Verdi e + Europa è Massimiliano Bianchini: "Abbiamo fatto una cosa direi abbastanza diversa e in un certo senso rivoluzionaria; se si pensa infatti che io sono di Macerata e lì ho fatto l'assessore per tantissimi anni sia al comune che in provincia, la presentazione si sarebbe potuta tenere più facilmente nel capoluogo di provincia. Volutamente invece si è scelto Camerino per una testimonianza di vicinanza a quelle terre che tra l'altro, esprimono candidati di grande risalto che abbiamo in lista;  fra tutti, l'ex sindaco storico di Serravalle di Chienti e nostro amico Venanzo Ronchetti che è punto di riferimento di tantissime persone, la manager dell'Università di Camerino Alessandra Zampetti, quindi, già da questi nomi, è evidente che la nostra non è una vicinanza costruita e artificiosa ma molto vera e reale. Personalmente- spiega ancora Massimiliano Bianchini- ho lavorato moltissimo con l'associazione ARCI nelle zone terremotate con le quali ho un rapporto profondo e, presentarci a Camerino, è un segnale che vogliamo dare. Siamo noi i primi e oggettivamente anche gli ultimi a farlo, dato che proprio questo venerdì  scade  la presentazione delle liste. Essere a Camerino per noi vuol dire testimoniare vicinanza e dire che è nostra intenzione non dimenticare mai;  siamo e saremo sempre presenti, ovviamente soprattutto coi nostri candidati e con una lista civica e che in tal senso ha profonde radici in primo luogo nella provincia di Macerata più che da altre parti.
"Rinasci Marche" in realtà è anche una lista che ha al suo interno un'area ambientalista e verde che, come in tutto il mondo dovrà prendere sempre di più il largo visto che i temi legati all'ambiente sono giustamente punto di riferimento di tantissime persone. Anzi, credo che l'Italia sia anche un po' in ritardo su questo, ma credo che, sia pure in ritardo,  arriveremo a capire l'importanza delle politiche ambientali. Perciò la nostra lista ha tanto da dire e tanti progetti: per noi la politica è progetto e penso che davvero potremmo dare un buon contributo". 
Oltre a Venanzo Ronchetti e Alessandra Zampetti fanno parte della compagine anche
Sandro Bisonni, consigliere regionale uscente vicepresidente della III Commissione Permanente: governo del territorio,ambiente e paesaggio, l'avvocato Francesco Acquaroli già candidato presidente della provincia e dal 2016 sindaco di Morrovalle, la civitanovese Sabrina Ercolanoni  che lavora nell'ambito naturalistico e ambientale, Giulia Messere,componente del direttivo provinciale di ARCI a Macerata.
"Una rosa di persone impegnate dunque civicamente e nel sociale, persone che presentiamo a Camerino volutamente perchè tutti i giorni lavorano da quelle parti".

Quanto all'accordo giallorosso tra Pd e M5S, Bianchini è dell'avviso che non vi sia ormai più tempo per raggiungere un'intesa. "E' un po' un dispiacere, non tanto per l'accordo o il mancato accordo in sè; il dispiacere è per come la politica talvolta mostri la sua improvvisazione. Credo che la base dei 5 stelle stia infatti diminuendo in maniera vertiginosa ogni giorno; mi pare che in realtà il  problema sia oggettivamente di orizzonte politico e che la situazione sia molto particolare . La loro piattaforma Rousseau ha detto che in realtà dovrebbero fare più accordi politici.  Poi però in queste regionali appaiono ancora  legati a vecchi schemi. Tuittavia- conclude Bianchini- è una faccenda che certamente quasi neanche ci riguarda;  a noi interessano le nostre attività, la nostra lista e la nostra progettazione. Quello che un po' stupisce​ è che​ si parli a metà agosto di questo, quando ci sono stati 5 anni per portare avanti queste attività. A me sembra che i 5 stelle abbiano dei problemi oggettivi: 5 consiglieri regionali se ne sono andati, il gruppo storico dei 5 stelle di Jesi dice cose molto diverse. Rispetto il dibattito interno, ma sinceramente non capisco molto l'orizzonte politico
".

c.c.























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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Il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna, ha incontrato al rifugio del Fargno il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Avv. Giovanni Legnini.
“Ho avuto il piacere di fare gli onori di casa al Commissario, che ringrazio sentitamente per l’attenzione e la sensibilità che, con la sua presenza, ha voluto dimostrare nei confronti del territorio del Parco e dei suoi abitanti; una passeggiata di certo non convenzionale per godere della straordinaria bellezza del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e, al contempo, per coglierne le potenzialità in termini di rilancio economico di questi territori.
Anche se le attuali capacità ricettive e di accoglienza sono ben lontane da quelle pre-sisma, siamo convinti che l’interesse crescente verso la montagna, riferito alla riscoperta di contesto naturalistico e ambientalistico di assoluto pregio, possa costituire un’opportunità per garantire un futuro a queste aree interne”.

M.s.
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Dopo la Provincia di Macerata anche il Comune di Treia interviene sulla paventata realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra di 28 MWp in Località Berta da parte della ditta  Ecomarche 2 srl di Milano.  Il Comune di Treia concorda con gli Uffici Tecnici della Provincia di Macerata sul grave impatto che potrebbe causare l’istallazione che è da assoggettarsi a VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) considerate le notevoli conseguenze impattanti che la stessa apporterà soprattutto al Paesaggio Agrario Storico e alle emergenze storico-culturali presenti nelle immediate vicinanze, a partire dal famoso Castello Piceno di Pitino, dal castello di Rocchetta e molto altro ancora. A chiarire la posizione dell'ammnistrazione comunale di Treia è il sindaco Franco Capponi, facendo sapere che in tal senso il Comune di Treia si è già espresso con la trasmissione del certificato di destinazione Urbanistica dell’area interessata e inviato alla Provincia (unico atto che deve rilasciare il Comune in quanto il procedimento autorizzatorio degli impianti fotovoltaici sono in capo alla Provincia), accompagnandolo anche con una relazione in merito all’impatto della proposta e quindi a motivi di contrarietà all’impianto stesso.
 "In quella sede-spiega Franco Capponi-  il Comune di Treia ha evidenziato come alcune porzioni dell’area coinvolta sono interessate da ambiti di tutela del PPAR (specificatamente per alcuni aspetti geologico - geomorfologico); altreporzioni sono soggette a tutela integrale e norme di tutela specifiche riguardanti l’area sub-appenninica (specificatamente i vincoli interessano le fasce di rispetto dei fiumi e la presenza di edifici e manufatti di interesse storico documentario). Ulteriori vincoli individuati dal Comune - continua il sindaco-  riguardano le prescrizioni del PTC per quanto attiene alla presenza di Piane Alluvionali ed in quanto una parte dell’area ricade quindi parzialmente in una delle aree NON IDONEE cosi come specificato nella Deliberazione n. 13 del 30/09/2010 della Regione Marche.
Capponi Foto LB 1
Nel parere inviato alla Provincia inoltre il Comune di Treia ha segnalato come la proposta di impianto fotovoltaico di Berta ricada anche in ulteriori vincoli e produca rischi ulteriori al territorio circostante e all’attività agricola in generale". L' impatto del progetto riguarderebbe dunque vari vincoli quali la fascia di protezione sia dalla attuale che dalla nuova linea metanodotto Recanati- Foligno, la fascia di protezione della linea di adduzione acquedotto D 150 Rocchetta -Santa Maria in Piana; Quello derivante dalla fascia di protezione ipotesi strada intervalliva Quadrilatero San Severino- Tolentino; Quello derivante dalla fascia di protezione fognatura consorzio Berta Vallonica collegata al depuratore Berta.  E da  ultimo i vincoli legati alle indicazioni tecniche allegate alla deliberazione Regionale 13/2010 sul rispetto delle distanze dai confini e dalle strade a valenza pubblica o di uso pubblico. 
" Il Comune-aggiunge Capponi- ha evidenziato quindi una grave carenza della proposta soprattutto per il mancato rispetto di vincoli preesistenti e ha segnalato le condizioni minime per una valutazione del progetto: stralciare dall'intervento tutte le predette aree interessate dai vincoli; stralciare  dal progetto alcune aree in quanto costituenti area di cava per la quale non è seguito l’accertamento sulla rispondenza dell’ultimazione dei lavori. Vanno altresì stralciate le aree che ricadono nella zona di rispetto ambientale del piano regolatore generale interferenti con la fascia di ml. 200 parallela alle sponde del fiume Potenza nelle quali sono vietati impianti a terra di potenza superiore a 3 Kwp. Lo stralcio dovrà poi riguardare anche le aree ricadenti nell’ambito della zona di tutela ambientale del fosso Ascia nella cui fascia di ml 50,00 per lato parallela alle sponde è inibita la realizzazione di impianti fotovolatici a terra di potenzialità superiore a 3 Kwp; a stralcio dovranno essere sottoposte inoltre le aree perimetrali gli edifici di classe a) e b) con raggio ml 100 nel cui ambito sono solo ammessi impianti fotovoltaici di potenza non superiore a 3 Kwp.
vigna fotovoltaica 3
«Per tutti questi motivi - sottolinea  Capponi -riteniamo doveroso che la Provincia abbia sottoposto a Via il progetto, assolutamente non approvabile e deleterio così come proposto». Il sindaco di Treia aggiunge tuttavia che  «l’amministrazione è favorevole alla produzione di energia da fonti rinnovabili ma tale obiettivo, definito a livello europeo al 2030 per accrescere la quota dei consumi coperti da fonti rinnovabili, va perseguito nei limiti di quanto possibile. Va considerato che nel settore elettrico, la natura intermittente delle fonti con maggiore potenziale di sviluppo (eolico e fotovoltaico) e, nei settori termico, (occorre stabilire un limite all’uso delle biomasse), conseguenti ai contestuali obiettivi di qualità dell’aria e della strategicità delle produzioni agroalimentari, sono perseguibili anche nei nostri territori attraverso l’utilizzo però di aree degradate come le aree delle ex cave, le aree industriali dismesse, i tetti degli impianti produttivi ed alcune aree di scarso pregio e senza impatto sul paesaggio che la programmazione urbanistica potrebbe individuare con specifici atti programmatori. Ma- conclude Franco Capponi-  sono altre le politiche che il nostro Paese dovrà mettere in atto, oltre il super eco bonus per gli edifici abitativi privati, di recente emanazione. Dovremmo estendere questa misura agevolativa alle imprese di tutti i settori unitamente ad agevolazioni per consentire l’efficientamento energetico teso a migliorare la capacità del sistema della ricerca di presidiare e sviluppare le tecnologie di prodotto e di processo essenziali per la transizione energetica e a favorire l’introduzione di tecnologie, sistemi e modelli organizzativi e gestionali funzionali alla stessa transizione energetica e alla sicurezza".
c.c.



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Arrivano le prime dichiarazioni sul decreto di Agosto che interessa anhe le zone colpite dal sisma del 2016.
Dopo le dichiarazione del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, riportiamo anche le dichiarazioni del senatore del P.d.  Mario Morgoni, che commenta così tutte le novità che sono inserite nel testo: 
 "Il decreto agosto segna una ulteriore importante tappa nella strategia per fronteggiare l’emergenza sanitaria ,economica e sociale che ha colpito il paese a seguito del covid ma anche per disegnare una nuova prospettiva di sviluppo e ammodernamento del paese .
25 miliardi di euro destinati alla difesa del lavoro , alle famiglie, al sostegno alle imprese ma anche ai Comuni per compensare le minori entrate e finanziare progetti per la messa in sicurezza di edifici e territorio .

Ma in questo decreto trovano spazio anche misure attese e di grande importanza per i territori colpiti dal sisma del 2016".
E' quanto ci tengo a sottolinerae - continua Mario Morgoni - spiegando come la proroga dello stato di emergenza e della gestione straordinaria al 31.12.2021, "finalmente disposta non in extremis", garantisce da subito "un orizzonte temporale più ampio, consente la proroga dei contratti di lavoro e il congelamento delle rate dei mutui degli enti locali".

Per il parlamentare marchigiano, inoltre, "La stabilizzazione del personale dal 1 gennaio 2022 è una misura decisiva per garantire continuità professionalità e stabilità al processo di ricostruzione .

La proroga dei benefici della zona franca urbana al 2022 anche per le nuove imprese che avviano una nuova attività nell’ area del cratere entro il 31/12/2021 rappresenta una misura preziosa dal punto di vista economico ma anche un segno chiaro della volontà del governo di garantire una prospettiva di rinascita economica ai nostri territori .

Lo testimonia anche il fatto - continua Mario Morgoni - che il governo ha stanziato ulteriori risorse per 50 milioni di euro per il 2021 e 60 milioni di euro per il 2022 per questa misura oltre ad aver previsto l’ utilizzo delle risorse stanziate e non utilizzate.
Infine anche la disposizione per sospendere il pagamento delle utenze situate nei Comuni colpiti al 31/12/2020 e differire oltre il 2020 il pagamento di quelle che fanno riferimento ad immobili inagibili .Il processo di ricostruzione segna ancora gravi ritardi ma negli ultimi mesi , anche grazie al lavoro encomiabile del commissario Legnini , si è verificata una evidente accelerazione".

Infine, tiene a ribadire l'on. Morgoni "l’ attenzione del governo che di recente ha individuato nella sottosegretaria Alessia Morani la figura di riferimento per lo sviluppo economico delle aree colpite ed oggi onora con le misure del decreto agosto gli impegni già assunti con i parlamentari di maggioranza , autorizzano un moderato ottimismo che deve essere accompagnato da un’ azione costante e incisiva di tutte le figure istituzionali che rappresentano il territorio dalle quali occorre anche aspettarsi collaborazione , coesione e progettualità che superi i troppo rigidi confini di campanile e i particolarismi che causano dannose rivalità . Le ulteriori risorse previste in questo stesso decreto per le strategie di sviluppo delle aree interne ( 110 milioni di euro in due anni ) chiamano in causa la nostra capacità di pensare un futuro di crescita e progresso per il nostro territorio alto collinare e montano , decisivo anche per le prospettive dell’ intera Regione Marche".

Mario Staffolani
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Arrivano le tanto attese modifiche del governo, inserite nel decreto di Agosto.
Il commisario alla ricostruzione Legnini ha diffuso, con un comunicato stampa, tutta la sua soddisfazione.
I temi posti dai territori colpiti dai terremoti del 2016 sono stati concretamente ed in grande parte affrontati dal governo, che ringrazio.
Le norme sul sisma contenute nel Decreto di agosto per il rilancio dell’economia sono molto importanti, come lo sono quelle del Decreto semplificazioni approvato qualche settimana fa”.
Il Commissario alla Ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, ha espresso grande soddisfazione per l’accoglimento del pacchetto di misure per il sisma nel testo del Decreto, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, sottolineando tuttavia l’esigenza di apportare alcuni miglioramenti in sede di conversione parlamentare.
“Si tratta di disposizioni molto attese nei territori del Centro Italia, a partire dalla proroga fino al 2021 dei contratti di lavoro per tutto il personale impegnato nella ricostruzione, tra gli Uffici Speciali ed i Comuni, e l’avvio della loro stabilizzazione sia pure, per ora, a valere sulle disponibilità delle Regioni e degli stessi enti locali” ha detto il Commissario.
Nel Decreto trovano spazio anche la proroga al 31 dicembre 2021 dello stato di emergenza, con il relativo finanziamento di 300 milioni, nuovi e più equilibrati compensi per i professionisti impegnati nella redazione dei progetti, l’estensione dei benefici fiscali della Zona Franca Urbana a tutto il 2021, il rimborso della Tari non riscossa ai Comuni del cratere, il nuovo regime per le agevolazioni tariffarie sulle utenze e per il recupero delle bollette sospese.
“Insieme a quelle varate poche settimane fa, che prevedono maggiori poteri in capo al Commissario per sbloccare le opere pubbliche complesse, deroghe urbanistiche e semplificazioni delle procedure, sono misure che potranno aiutare ad imprimere una svolta alla ricostruzione, che procede a ritmi ancora troppo lenti. Con il sostegno dell’esecutivo e l’auspicabile forte convergenza dei gruppi di maggioranza e di opposizione, i testi di entrambi i decreti potranno essere ulteriormente migliorati in sede di conversione parlamentare” ha aggiunto Legnini.
“In particolare, sarà necessario aumentare il personale che lavora sulla ricostruzione e rafforzare la possibilità di stabilizzarlo, e questo soprattutto nei piccoli comuni, che sono quelli che avranno minori margini economici per assumerli. Bisognerà apportare anche delle correzioni alle nuove procedure per ricostruire nei centri storici e nelle aree soggette a vincolo paesaggistico stabilite a livello nazionale, che nelle aree colpite dai terremoti possono essere un ostacolo. Serve poi una disciplina definita per collegare il Contributo di Autonoma Sistemazione e il termine ultimo per la presentazione delle domande per la riparazione dei danni lievi, oggi fissato al 20 settembre. Occorrerà, inoltre, migliorare il funzionamento del Superbonus edilizio, collegandolo ai contributi pubblici per la ricostruzione nel cratere, e soprattutto – ha aggiunto il Commissario Legnini – sarà necessario lavorare su ulteriori misure per lo sviluppo economico dei territori del cratere. La proroga della Zona Franca Urbana è una prima importante risposta, ma occorrono una disciplina stabile sulla fiscalità di vantaggio e incentivi per le imprese”.
“In questo modo – ha concluso il Commissario - potremo chiudere definitivamente il cantiere normativo ed avremo tutti gli strumenti necessari per dare attuazione al piano, al quale lavoriamo dai difficili mesi dell’emergenza Covid-19, per il definitivo decollo della ricostruzione e per promuovere una vera ripartenza del Centro Italia”.

M.S.
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L'’Amministrazione Comunale di Sarnano supera le difficoltà dell’emergenza Covid, riuscendo a confermare e addirittura ampliare la presenza nella cittadina di squadre calcistiche di massimo livello per l'attività di preparazione precampionato. Soddisfatto per il felice risultato il sindaco di Luca Piergentili nel comunicare che già da domenica 16 agosto Sarnano ospiterà la Lazio Primavera che, agli ordini di Mister Domenichini, svolgerà i propri allenamenti allo stadio Maurelli fino al 23 Agosto. Dal 24 Agosto fino al 5 Settembre arriverà invece  la Selernitana Calcio guidata da Mister Castori "Un graditissimo ritorno a distanza di 4 anni per una tra le società più importanti del calcio italiano ed una tifoseria eccezionale che ha sostenuto la popolazione sarnanese con gesti concreti nella terribile emergenza sisma- sottolinea il sindaco Piergentili- Siamo anche in avanzata fase di trattativa con lo Spezia Calcio che potrebbe arrivare dal 6 settembre.

Tutti i ritiri si svolgeranno presso l’Hotel Eden ed usufruiranno dei servizi delle attigue “Terme di San Giacomo” delocalizzate dopo il sisma del 2016.

"Il Comune da Sarnano dà il benvenuto alle Società ed alle tifoserie che verranno a trovarci in questo periodo e raccomanda il rispetto della normativa sul distanziamento sociale e sulle prescrizioni anti covid 19"- conclude Piergentili.
c.c.

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