Notizie di politica nelle Marche
Sarà presentata nelle prossime ore al Consiglio Regionale una proposta di legge per la riattivazione del tribunale di Camerino. A renderlo noto il vice presidente del Consiglio regionale, già sindaco della città ducale, Gianluca Pasqui, primo firmatario della proposta di legge insieme ai consiglieri Marcozzi, Latini, Rossi.

"Apprendo dalla stampa che l'amministrazione comunale di Camerino è intenzionata a presentare una proposta di legge al Consiglio regionale delle Marche per il ripristino del tribunale nella città ducale - dichiara Pasqui - Mi pare opportuno far presente che, in realtà, la proposta di legge è già pronta e sarà presentata nelle prossime ore. Fin  dallo scorso mese di novembre, infatti, insieme all'avvocato Corrado Zucconi abbiamo lavorato proprio per una proposta di legge da presentare al consiglio regionale delle Marche per riportare il tribunale a Camerino. L'avvocato Zucconi, oltre ad essere un grande esperto di diritto, ha seguito tutta la storia relativa al tribunale e la sua evoluzione fino alla soppressione. Il sottoscritto prima da vicesindaco, poi da sindaco e oggi da consigliere regionale ha sempre seguito con la massima attenzione le vicende relative al tribunale e ne conosce nel dettaglio ogni passaggio, essendo stato anche fra i promotori del comitato "Riapriamo i tribunali".
Lo ripeto ancora una volta, ormai come un appello tanto accorato quanto inascoltato: resto sempre e comunque a disposizione dell'amministrazione comunale della mia città e delle Marche per collaborare insieme per il bene comune, ma non sono disposto a fare gare mediatiche che i cittadini faticano a comprendere".
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L' RU486, la cosiddetta pillola abortiva, il farmaco utilizzato per indurre l'interruzione della gravidanza non potrà essere utilizzato nei consultori familiari delle Marche. Questa la decisione del Consiglio Regionale delle Marche che con il voto di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Udc, Civici ha respinto la mozione relativa all'applicazione delle linee guida del Ministero della Sanità che voleva imporre alle regioni l'uso del farmaco anche nei consultori familiari. La principale motivazione a sostegno del voto delle forze politiche contrarie alla mozione è che le linee guida del Ministero non hanno valore di legge e che la legge 194, che disciplina l'interruzione della gravidanza dispone chiaramente che l'aborto può essere praticato soltanto nelle strutture ospedaliere.

f.u.

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Sul trattamento dell’autismo oggi si è dimostrata la differenza tra le Marche a guida Centrodestra e la precedente giunta regionale. In soli quattro mesi la sanità guidata dal nostro assessore Filippo Saltamartini ha sbloccato sperimentazione e progetti di cura residenziali e diurni bloccati da anni consentendo, dal nord al sud del territorio, di dare risposte sanitarie e supporto a tante famiglie marchigiane che vivono il terribile dramma dell’autismo. Il cambio di passo nella gestione sanitaria della regione è evidente già in questo primo periodo, il superamento di una visione in cui l’azione amministrativa ha avuto il vizio di indulgere all’approccio esclusivamente ideologico. Formulare progetti e finanziarli lasciandoli poi languire sui tavoli non equivale a dare risposte ai bisogni reali come, invece, la giunta di centrodestra sta facendo”.

Lo dichiara il presidente del gruppo consiliare Lega in regione Renzo Marinelli a margine della seduta consiliare del 26 gennaio in cui l’assessore Saltamartini ha evidenziato lo stato dell’arte dei centri per il trattamento dell’autismo di Pesaro, Jesi e San Benedetto.
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Crisi all’Assem di San Severino Marche. Si è infatti dimesso l’intero consiglio di amministrazione dell’azienda, dopo che in precedenza, proprio facendo riferimento ad una diversa visione della stessa Assem, di cui il comune è socio unico, l’ex assessore Tarcisio Antognozzi aveva a suo tempo rimesso le deleghe nelle mani del sindaco. Preoccupazione è stata espressa dal gruppo settempedano di Fratelli d’Italia, come sottolinea la coordinatrice Tiziana Gazzellini.

"Con sorpresa apprendiamo delle dimissioni del Consiglio di Amministrazione dell'Assem SpA – dichiara la coordinatrice - Al netto delle questioni di natura tecnica, che competono appunto ai tecnici, chiediamo al sindaco e all’amministrazione le motivazioni del dietrofront proprio nel momento delle decisioni su una questione che riguarda fortemente il futuro dell'azienda, fiore all'occhiello della città, e di tutti coloro che vi lavorano”.

Secondo Tiziana Gazzelli il fatto sarebbe strettamente connesso con la prossima tornata amministrativa. "A tal riguardo – conclude - sorge un dubbio: un accordo rivolto al futuro della nostra città viene forse posticipato a causa dei prossimi impegni elettorali? Sappiamo bene che nel recente passato, amministratori accorti avevano tentato la strada dell'aggregazione, ma purtroppo prevalsero interessi di bottega. Non ripetiamo questa esperienza".

f.u. 
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Problematiche relative alla carenza assistenziale pediatrica nel comune di Camerino. Della questione si è interessato anche il vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui che ha chiesto lumi al direttore generale dell’Asur Marche Nadia Storti. 

“Ad oggi, il quadro che si presenta è il seguente – chiarisce Pasqui sulla scorta delle informazioni ricevute - Nel distretto di Camerino operano quattro pediatri di libera scelta: la dottoressa Alberta Rastelletti, con ambulatorio principale a Camerino e secondario a San Severino; la dottoressa Anna Grazia Ruggeri, con ambulatorio principale a Matelica e secondario a Castelraimondo; la dottoressa Floriana Pasquali Coluzzi con ambulatorio principale a San Severino; la dottoressa Cristina Salvatori con ambulatorio principale a Pieve Torina e secondari a Visso e Matelica.
Complessivamente, la popolazione pediatrica assistita è pari a 3811 bambini dei quali 1483 da o a 6 anni e 2328 da 6 a 14 anni. Va ricordato che in base all'Accordo Collettivo Nazionale della pediatria, la scelta del pediatra è obbligatoria fino al sesto anno di età trascorso il quale il bambino può essere iscritto con un medico di assistenza primaria.
Nella nota della dottoressa Storti si evidenzia che ai fini della rilevazione di una "carenza" ci si basa esclusivamente sulla fascia di età da 0 a 6 anni e i quattro pediatri presenti nel distretto di Camerino sono più che sufficienti a soddisfare il bisogno assistenziale pediatrico.
Dei quattro pediatri convenzionati, tre hanno raggiunto il massimale di scelte mentre la dottoressa Pasquali può ancora acquisire scelte.
Per quanto riguarda nello specifico il Comune di Camerino, i bambini residenti sono 498 di cui 274 assistiti dalla dottoressa Rastelletti, 187 dalla dottoressa Salvatori, 24 dalla dottoressa Ruggeri e 13 dalla dottoressa Pasquali.
Al fine di risolvere la criticità che ho evidenziato, la Direzione Generale dell'Asur fa sapere che si è proposto di attivare una procedura che consente alla dottoressa Rastelletti (che ha già raggiunto il massimale di scelte) di acquisire nuove scelte con la ricusazione contestuale di un pari numero di bambini di età non inferiore a 13 anni. Ad oggi la dottoressa Rastelletti ha in carico 57 bambini che hanno già compiuto 13 anni e potranno essere sostituiti con bambini di Camerino, previa specifica richiesta da parte dei genitori da inviare agli uffici distrettuali utilizzando il modulo in uso.
Nel medio periodo si potrà così riequilibrare il setting assistenziale territoriale facendo confluire in via principale le scelte dei residenti di Camerino nel pediatria che vi opera come ambulatorio principale”.

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Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia ha partecipato alla riunione del
 comitato nazionale “Riapriamo i tribunali”, che da anni si batte per la riapertura dei tribunali soppressi ed ha lanciato una proposta di legge al Consiglio regionale per riattivare il tribunale di Camerino.

Ancora una volta è stata ribadita e sottolineata la necessità di promuovere ogni iniziativa percorribile che consenta la rivisitazione della geografia giudiziaria nel senso di riattivare il funzionamento delle sedi giudiziarie soppresse, anche in considerazione del fatto che le finalità perseguite dalla riforma in termini di efficienza e risparmio di spesa sono state totalmente disattese. Nell’ambito della riunione, il Sindaco ha avuto modo di esprimere la posizione della città di Camerino, non solo condividendo le ragioni espresse dai presenti, ma proponendo anche di coinvolgere e interessare i Consigli regionali, proprio come è stato fatto anche in Abruzzo, seguendo dunque l’esempio di altre amministrazioni che si sono mosse in quella direzione. Una proposta voluta affinchè i Consigli regionali approvino la proposta di legge che prevede la ripresa delle funzioni giudiziarie già esercitate presso i tribunali soppressi. “In questo senso – ha detto Sborgia - l’amministrazione della città ducale trasmetterà al Consiglio regionale delle Marche una nota con allegata la proposta di legge affinché venga espressa unanime volontà dei componenti per riattivare le funzioni giudiziarie già esercitate dal tribunale di Camerino”.  La prossima riunione del comitato è prevista per il 30 gennaio.

B.O.
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“La pace si costruisce giorno dopo giorno anche con gesti umili,semplici e concreti”. Con questa convinzione Angelo Sciapichetti ha deciso di scrivere, da semplice cittadino, al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli dopo che la giunta comunale, con propria delibera, ha deciso l’uscita di Macerata dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace.

Di seguito il testo della lettera:

Egregio signor Sindaco,

Le scrivo come semplice cittadino che ha fondato, dopo l’attentato alle torri gemelle del 2001 il gruppo Pax Christi di Macerata di Don Tonino Bello e ha ospitato negli anni con il Circolo Aldo Moro, diversi incontri con Mons. Luigi Bettazzi vero profeta sul tema della Pace e ha promosso insieme ad altre associazioni cittadine la scuola di pace che ha operato in Città per tanti anni.

Ho letto dalle cronache, che nei giorni scorsi, con una delibera di Giunta ha deciso di uscire dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace motivando la sua decisione con il fatto che a seguito della grave crisi economica e dell’emergenza Covid è necessario procedere alla riduzione della spesa pubblica del comune e quindi ritiene necessario tagliare le 600 euro che servivano annualmente per l’adesione al Coordinamento degli enti locali per la pace. Se pur condivisibile la necessità di procedere al taglio delle spese cosiddette improduttive della pubblica amministrazione, non posso credere che lei pensi di poter dare un segnale in questa direzione, partendo dal taglio di 600 euro da un bilancio comunale di oltre 100 milioni. E solo per questo scopo. Quindi, non può essere questa la vera motivazione.

In diverse occasioni Lei ha affermato giustamente, di voler essere il Sindaco di tutti, anche di chi, come il sottoscritto non l’ha votato; vorrei capire pertanto, dal mio Sindaco, quali sono le vere motivazioni che l’hanno spinto a prendere una decisione di questo genere.

Ho immaginato  che  fossero motivazioni politiche; sono andato a vedere quali città potessero fregiarsi del titolo di  “Città della pace” come Macerata e con mia enorme sorpresa ho scoperto che sono centinaia i comuni  di ogni regione e di ogni schieramento politico che aderiscono al coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace dal quale Lei ha deciso di uscire.. Quindi non sono motivazioni politiche.

Non possono essere certamente motivi dettati da quella fede religiosa che sia io che Lei signor Sindaco, abbiamo ricevuto in dono perché già nel 1920 Papa Benedetto XV promulgò la prima Enciclica sulla pace “La Pacem Dei Munus Pulcherrimum”,  poi nel 1963 Papa Giovann XXIII  con la “Pacem in Terris”, Paolo VI nel 1967 con la “Populorum Progressio” , Giovanni Paolo II con la “Sollecitudo Rei Socialis” trattarono  con proprie Encicliche il tema della pace; lei sa meglio di me che  Papa Francesco fa appelli quasi quotidiani volti in tal senso.

Non possono essere certamente motivi di ordine educativo perché credo sia dovere prioritario per tutti noi,  inculcare ai giovani, anche con semplici atti simbolici, una cultura della pace, del dialogo, del rispetto,dello sviluppo, della cooperazione e della solidarietà internazionale tra i popoli per combattere lo sfruttamento, la miseria e le guerre che stanno insanguinando il mondo nel quale viviamo.

Lei più volte Signor Sindaco, ha detto di voler promuovere iniziative che facciano conoscere in Europa e nel mondo la nostra Città, bene: quale miglior biglietto da visità per quella  Civitas Mariae che noi tutti amiamo quello di poter continuare a definirsi “Città della Pace”?

La prego quindi, faccia conoscere quali sono i veri motivi che lo hanno spinto a prendere una decisione di questo genere che ferisce la sensibilità di molti maceratesi che Lei rappresenta e se può,  ritorni sulla sua decisione. Gliene saremmo grati!

La pace si costruisce giorno dopo giorno anche con gesti umili,semplici e concreti

Un suo concittadino.

Angelo SciapichettiI
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Se la scuola è una priorità, non meno importante è l’attività sportiva agonistica giovanile e dilettantistica. Questo, almeno, secondo il gruppo assembleare del Partito Democratico che ha depositato in consiglio regionale una mozione per aiutare le società sportive nell’esecuzione dei tamponi in vista della ripresa delle competizioni.

“Diverse federazioni sportive marchigiane – spiega il capogruppo Maurizio Mangialardi - hanno varato o stanno per varare le linee guida per l’inizio dei campionati. Si tratta di manifestazioni che coinvolgono migliaia di giovani marchigiani e che, al di là, del momento agonistico, rappresentano un momento sociale e formativo estremamente importante nella vita della nostra comunità regionale. Tuttavia, la necessità di ottemperare alle normative attualmente vigenti, volte a contenere al minimo la possibilità di contagi da Covid-19, rischia di rappresentare un onere economico insostenibile per la stragrande maggioranza delle associazioni sportive dilettantistiche, in particolare per quanto concerne l’esecuzione dei tamponi per i test antigenici.

“Ritenendo che la Regione Marche debba favorire e sostenere la ripresa in sicurezza di queste attività di promozione ludica, sportiva e sociale – sottolinea Mangialardi - con la nostra mozione chiediamo che la la giunta si adoperi per elaborare e sottoscrivere in tempi brevi una convenzione tra l’Ente, l’Asur Marche, l’Anci Marche, il Coni Marche e gli enti di promozione sportiva regionali che consenta alle società di eseguire gratuitamente i tamponi per i test antigenici agli atleti impegnati nelle competizioni agonistiche regionali”.

La mozione chiede anche di prevedere l’eventuale ristoro dei costi sostenuti dalle stesse società tra il momento della ripresa delle competizioni agonistiche regionali e l’effettiva entrata in vigore della suddetta convenzione.
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Riparte da oggi l’attività di degenza della struttura della CASA della SALUTE di Treia. Un traguardo che, rispetto ai tempi ipotizzati, avviene in largo anticipo. Basti pensare che sono trascorse solo due settimane dall’incontro tra il Sindaco e il nuovo Direttore dell’ Area Vasta 3 Dott.sa Daniela Corsi.
La riattivazione del reparto è fissata per questo pomeriggio alle ore 16,00.  All'evento presenzieranno l’Assessore Regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il Direttore dell’Area Vasta 3 Dott.sa Daniela Corsi, il Direttore del Distretto di Macerata Dott.sa Giovanna Faccenda, il Direttore di struttura complessa di Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Giorgio Caraffa che ha avuto un ruolo importantissimo nel continuo rafforzamento e qualificazione della Casa della Salute, la Dott.ssa Marina Lombardello Dirigente Medico di Cure Intermedie e la Dott.ssa Maria Donata Mancinelli anch’essa Dirigente Medico di Cure Intermedie, oltre il personale medico, infermieristico e socio assistenziale della struttura.

Il reparto era stato chiuso nella primavera del 2020  per l’esecuzione di lavori di messa a norma, riattivazione di spazi ancora in disuso e potenziamento della struttura.Terminati i lavori nel mese di novembre, la riapertura era stata posticipata per carenza di personale infermieristico, causa il loro impiego emergenziale nella struttura Covid di Civitanova.
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“Le Cure Intermedie – spiega il Sindaco Franco Capponi - costituiscono l’area delle cure a metà strada fra l’intensività assistenziale delle cure ospedaliere in fase acuta di malattia e l’estensività assistenziale garantita a domicilio o nelle strutture residenziali specialmente per il paziente cronico-fragile. Tutto ciò era stato studiato ed attivato con l’ambizione di costruire finalmente nel sistema sanità - territorio  un ulteriore tassello dell’ offerta complessiva di servizi, con la creazione di un continuum assistenziale tra ospedale e domicilio e viceversa, sino ad allora mancante nella realtà Maceratese. 
Parliamo di un modello organizzativo, scelto dall’allora Amministrazione Comunale (n.d.r all'epoca sempre guidata da Capponi), che, in accordo con l’ASL e la Regione Marche, nella fase di riconversione degli ex ospedali (Treia ha aderito alla riconversione per prima nelle Marche) si rivolge principalmente agli anziani con una grande flessibilità, e si integra e si coordina con i reparti dei vari ospedali dell’area Vasta 3, costituendo un anello di congiunzione tra i professionisti delle cure primarie e gli altri professionisti del Sistema Socio-Sanitario regionale, promuovendo una nuova visione della presa in carico dei bisogni assistenziali della persona. Si presentano come posti letto extra-ospedalieri a vocazione internistico-geriatrica e stanno assumendo, in maniera sempre più evidente, una connotazione assimilabile alla Degenza Post-acuzie, di cui sono purtroppo sprovviste molte strutture per acuti”.
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Il reparto di “CURE INTERMEDIE” di TREIA dispone di 24 posti letto e ora “Il sistema della Residenzialità” prevede anche l’impegno dei MMG nelle Cure Intermedie e la loro presenza risulta imprescindibile; tuttavia, il patrimonio ereditato dall’ex reparto di Medicina prima e Lungodegenza poi aumenta la valenza della struttura e permette una differenziazione nella tipologia di ricoveri, indirizzando ai medici specialisti, i casi a maggiore complessità che necessitino di competenze multidisciplinari. Inoltre, c'è il vantaggio di poter evadere in loco  indagini strumentali, manovre invasive (impianto di cateteri venosi PICC…) o consulenze con evidenti benefici per i degenti (ridotto rischio/stress dovuto al trasporto) ed un notevole risparmio in termini economici.
"Ci auguriamo che una modalità organizzativa, così strutturata, possa essere mantenuta e potenziata anche in futuro- sottolinea Capponi- Le Cure Intermedie svolgono un ruolo che appare molto simile, per impegno sul paziente e per competenze, ai reparti di Lungodegenza post-acuzie. Ciò consente di decongestionare gli Ospedali per acuti, bisognosi di posti letto per i nuovi ricoveri, mantenendo un’elevata qualità nella prosecuzione delle cure anche per i pazienti più compromessi e per i quali i requisiti di ammissione in Cure Intermedie potrebbero non essere del tutto rispettati. Penso che le Cure Intermedie rappresentino un valore aggiunto per la nostra Regione e la nostra Sanità, per la qualità dell’assistenza e delle prestazioni erogate in prosecuzione delle cure ospedaliere, nonché per il notevole afflusso di pazienti provenienti dai reparti di acuzie/post-acuzie o dal domicilio con effetto decongestionante sulle strutture ospedaliere (possibilità di aumentare il turnover delle dimissioni e ridurre il numero dei ricoveri dal domicilio). In tal modo, le Cure Intermedie, oltre a rappresentare un sistema di qualità assistenziale, costituiscono, di fatto, una risorsa economica per la sanità marchigiana”.

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Oltre al reparto di Cure Intermedie, la struttura sanitaria ospedaliera della CASA della SALUTE di Treia dispone del reparto di Riabilitazione che, diretto dal Dott. Giorgio Caraffa rappresenta un'eccellenza per la sanità Marchigiana ed ha oltretutto stretta attinenza con cure intermedie; in alcuni casi infatti, con la possibilità di applicare al paziente stimoli ed attività riabilitative, si manifestano veri e proprio miracoli della sanità, con la riacquisizione da parte dei pazienti delle loro facoltà fisiche e della buona salute.

Un ringraziamento particolare il sindaco di Treia lo rivolge al Direttore dell'Av3 dott.ssa Daniela Corsi "per aver accelerato la riapertura di Cure Intermedie;  ora  bisognerà concentrarsi sul versante dell’assistenza domiciliare, cogliendo di nuovo la grande opportunità che questo livello può rappresentare nella presa in carico della cronicità attraverso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi.  Treia si candida ad avviare anche qui una rete territoriale innovativa. Potremmo ulteriormente rafforzare il modello Trejese nell’ottica prospettata nelle linee generali del Recovery Plan Italia che si e’ posta anche la missione di un cambio di paradigma nell’assistenza socio-sanitaria basato sullo sviluppo di nuove reti territoriali che consentano una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che partirà <<dalla CASA come LUOGO di CURA>> per arrivare alle <<CASE della COMUNITA’>> e alle reti Ospedaliere.

L’assistenza di prossimità e la telemedicina riorienteranno il Sistema Sanitario Nazionale  verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria, garantendo maggiore omogeneità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) potenziando nel contempo la prevenzione e l’assistenza territoriale. Per questo – conclude Capponi- Regione, Area Vasta e Comuni dovranno migliorare la capacita’ di integrare i servizi ospedalieri, i servizi sanitari di comunita’ e la rete dei servizi sociali”.
c.c.
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L’imminente acquisizione delle filiali Ubi Banca da parte di due gruppi bancari differenti: BPER e Banca Intesa preoccupa il sindaco di Caldarola che accende i riflettori su un problema che ancora una volta colpisce i terremotati.

"La comunità di Caldarola - scrive Luca Maria Giuseppetti in una nota -, così come altri comuni del centro Italia colpiti dal terremoto, potrebbe subire un nuovo disagio che, con uno sguardo proiettato verso un probabile futuro, può trasformarsi in un vero e proprio disservizio.

Uno dei due gruppi bancari, infatti, non è abilitato alla trattazione delle pratiche legate alla ricostruzione post terremoto. Nel dettaglio proprio la BPER, la cui filiale sarà presente a Caldarola, non è convenzionata con ABI – Cassa Depositi e Prestiti.

Gli utenti quindi, anche molti anziani, saranno costretti ad espletare le pratiche relative  ai danni sisma nella sede più vicina del gruppo bancario Intesa. Ciò comporterà - denuncia il sindaco - per forza di cose ritardi, perché dovranno essere aperte posizioni nuove con nuovi clienti, spostamenti, file e inutili lungaggini.

Senza considerare il possibile pericolo di una probabile chiusura della filiale di Caldarola in un futuro non troppo lontano, per una drastica diminuzione dell’utenza costretta a migrare in altre filiali per portare avanti le pratiche legate alla ricostruzione".

Per scongiurare queste possibile conseguenze il sindaco Giuseppetti rivolge il suo appello, che si unisce a quello di altri sindaci, alla direzione BPER la cui sede centrale è in Emilia Romagna, regione “gemellata” con Caldarola e che ha sempre dimostrato vicinanza e comprensione dopo il terremoto.

Giuseppetti chiama in causa anche la Regione Marche e il Commissario per la Ricostruzione Legnini: “Sono più di 4 anni - dice - che combattiamo con tenacia i danni economici, morali e sociali che il sisma ci ha causato, da un anno affrontiamo e combattiamo il Covid, che comporta problemi a tutti, ma ai terremotati che vivono nelle piccole SAE sicuramente di più. Non ci si può mettere anche la burocrazia ad accentuare le difficoltà. L’appello, a chi di dovere, è di non vanificare quanto fatto fino ad oggi per snellire e accelerare le pratiche - conclude il primo cittadino - speriamo il prima possibile di superare anche questo ennesimo problema”.

GS
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