Notizie di politica nelle Marche
Una serie di incontri con amministratori, autorità, imprenditori e con altre realtà del territorio marchigiano. E’ quella che da sabato sarà avviata dal Vicepresidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui, per approfondire la conoscenza  delle diverse problematiche in essere, delle peculiarità che caratterizzano gli stessi territori e delle esigenze emergenti. 

Gli incontri  – evidenzia - sono fondamentali per lavorare in sinergia con le amministrazioni locali. Un confronto costante consente di pianificare azioni concrete ed efficaci. Fondamentale, in questo momento particolarmente complesso a causa dell’emergenza pandemica, capire anche le difficoltà del tessuto produttivo della nostra regione e gli interventi da mettere in atto per un adeguato sostegno e per nuove prospettive future".

Il primo appuntamento fissato in calendario dal Vicepresidente è per sabato 13 febbraio a Serravalle di Chienti. "Non è una scelta casuale. Ho deciso di iniziare da  questo  Comune - spiega Pasqui - perché per me si tratta di un luogo dal grande valore simbolico e affettivo per diversi motivi. E proprio qui ho iniziato tanti anni fa il mio impegno politico”.
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Il Comune di Castelsantangelo sul Nera è il primo nell'area del sisma ad aver avuto consegnata la bozza dei piani attuativi sulle perimetrazioni che si estende all'intero territorio comunale.
L' annuncio è stato dato sui social dall'architetto Stefano Boeri che col gruppo Mate,  si sta occupando della "rinascenza" del Borgo, gravemente  colpito dagli eventi sismici del 2016.

Soddisfazione per questo traguardo molto laborioso è stata espressa dal sindaco Mauro Falcucci: " È un primo passo. Ê pervenuta tutta la documentazione ed ora,  da parte degli uffici, è in  atto l'istruttoria di tutti i documenti pervenuti per poi procedere con la fase di adozione in Consiglio comunale, dopodiché avrà luogo la presentazione ufficiale anche alla collettività e agli organi di stampa da parte del presidente della Regione Acquaroli, insieme all'assessore alla ricostruzione Castelli e al Commissario Legnini e, ovviamente, pensiamo che potranno essere presenti anche l'architetto Boeri e i professori Braga e Prestininzi, che fanno parte appunto del gruppo MATE che si è aggiudicata la gara.
Si è dunque arrivati a compimento- continua il sindaco Falcucci- Ê un primo passo e, fatta la procedura di adozione, sarà come  un nuovo piano regolatore.  Attenderemo e valuteremo le eventuali osservazioni che perverranno, dopodiché  si sottoporrà il tutto al Commissario straordinario, per la convocazione della Conferenza permanente e per l'approvazione definitiva dello strumento straordinario di ricostruzione che sarà il nuovo piano regolatore di Castelsantangelo. Nonostante tutto e nonostante gli impedimenti del Covid che ci hanno paralizzato anche nei contatti con i vari cittadini, ci siamo arrivati. Adesso, ci auguriamo per Pasqua di arrivare ad avere questo strumento operativo per rinascere e per cominciare a ricostruire realmente, spostando tutto quello che c'è da spostare. I Piani Attuativi - spiega Falcucci- consentono infatti di modificare le ampiezze e la conformazione degli edifici, per garantire le vie di fuga necessarie in caso di emergenza. Sono questi i parametri e auspichiamo di ripartire. Da lì,- sottolinea- speriamo che ci sia un futuro per la montagna, unitamente ai servizi alla persona che sono essenziali, non dimenticando l'aspetto più fondamentale che è quello socio-economico della sostenibilità e della possibilità di vedere fiscalità agevolate
 Altrimenti - conclude il sindaco di Castelsantangelo- dopo il sisma e dopo questa pandemia, non solo tutto l'entroterra maceratese, ma tutto l'entroterra marchigiano rischia l'estinzione totale". 
c.c.



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"L'ospedale di Camerino non si tocca, anzi, come detto in campagna elettorale, dovrà essere potenziato". Così l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini all'incontro che si è svolto al Lanciano Forum per parlare, con amministratori locali e cittadini, delle problematiche dell'ospedale di Camerino. L'allarme sulla situazione del nosocomio camerte era stato lanciato negli ultimi giorni da un blog creato sui social che aveva visto una grande partecipazione di cittadini preoccupati per il futuro di quello che, da un intero territorio, viene considerato l'ospedale della montagna.

All'incontro, voluto dalla regione Marche proprio per tranquillizzare la popolazione sul futuro del nosocomio camerte, sono intervenuti, oltre all'assessore Saltamartini, il vice presidente del Consiglio Regionale Gianluca Pasqui, il capogruppo in consiglio della Lega Renzo Marinelli, il direttore dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi, i sindaci del territorio con in testa il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia e alcuni cittadini in rappresentanza dell'intera popolazione. Dal dibattito è emersa tutta la preoccupazione per il depotenziamento che l'ospedale Santa Maria della Pietà sta subendo in alcuni reparti, soprattutto a causa della carenza di personale medico.

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"Purtroppo siamo ancora in piena pandemia - ha dichiarato l'assessore Saltamartini che si è anche lasciato sfuggire un possibile ritorno delle Marche in zona arancione - e abbiamo dovuto redistribuire le risorse umane perchè ci sono vite da salvare. Tuttavia c'è un preciso impegno del governo regionale che non appena possibile cercheremo di rafforzare questo plesso ospedaliero. Abbiamo già bandito concorsi e in attesa del loro esito continueremo a garantire i servizi aggregando personale da Macerata e da Civitanova. Si tratta di salvaguardare diritti dei cittadini, per lo più residenti in zone colpite dal sisma e per questo cercheremo di fare il massimo". A testimonianza di ciò anche l'annuncio che l'ospedale di Camerino è uno dei punti scelti dalla regione per la campagna vaccinale che partirà a breve anche per la popolazione ultraottantenne e per le persone più fragili.

f.u.


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Centrodestra unito alle prossime elezioni comunali di Castelraimondo sul modello della maggioranza che governa la Regione quando, per la prima volta nella storia, la sinergia tra istituzioni è rafforzata dalla presenza di ben tre consiglieri eletti nelle aree montane della provincia maceratese. È quanto emerso dall’incontro tenutosi nei giorni scorsi dove Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC-Popolari Marche hanno condiviso anche la volontà di aprirsi alla partecipazione della società civile.

Castelraimondo, comune virtuoso, è chiamato alle impegnative sfide che post sisma e pandemia riservano ai territori, in particolare l’entroterra montano che vede nella Valpotenza un fronte nevralgico per la ripartenza.

Il Centrodestra cittadino si dice pronto a rispondere alle aspettative della cittadinanza proprio grazie a questa visione di prospettiva in cui alla coesione operativa della politica fa riscontro la condivisione degli obiettivi e della redazione dei programmi nel corso di incontri pubblici che saranno organizzati con cittadini, associazioni, parti sociali, imprese ed ogni componente della vita cittadina al fine di individuare le migliori figure rappresentative ed un programma in cui concretezza e risposte alla popolazione sono al primo posto.


CENTRODESTRA UNITO CASTELRAIMONDO
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Salvare l'ospedale di Camerino. Sempre più sindaci dell'entroterra  si uniscono all'accorato appello lanciato dal primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia a tutela del depauperamento e del reintegro della piena funzionalità dei reparti di un nosocomio a servizio di una vastissima area. 
Domani al Lanciano Forum l'incontro tra gli ammnistratori locali e l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, mentre ha superato i 4500 membri il gruppo social "Salviamo l'Ospedale di Camerino" ed è salito ad oltre 5200 il numero delle firme dell'omonima petizione.
 Tra i primi sindaci ad esternare condivisione Pietro Cecoli, alla guida dell'amministrazionedi Montecavallo: " Io sono uno dei sindaci che vive questa realtà montana- dichiara Cecoli-  Con i miei familiai abito a mille metri sopra Montecavallo nella frazione di Pantaneto e non posso che avere attenzione a curare l'interesse sia degli abitanti del paese, sia dell'intero terrtitorio della montagna, come fatto del resto anche in passato quando stavoin Comunità Montana. Insieme abbiamo condotto tante battaglie in favore dell'ospedale e, anche se inn parte ci sono riusciti, ci mancherebbe che adesso ce lo facciamo chiudere o debilitare. Di sicuro debbo dire che tanta è la volontà di riprendere  tutto il terreno perduto e di riconquistare il nostro lembo di terra rappresentato dall'ospedale. Spperiamo di riuscire a riportarlo a quell'eccellenza che abbiamo sempre conosciuto nei reparti dell'ortopedia, della cardiologia e della chirurgia- continua il sindaco di Montecavallo-. Ci auguriamo di riuscire a far capire alla Regione Marche i nostri intenti e cercare una maniera per incentivare i medici a venire a lavorare in questo presidio sanitario. Sappiamo che non è semplice perchè, specie dopo il terremoto, le nostre zone sono diventate meno appetibili e alcune professionalità, o si avvicinano alle loro terre d'origine, o magari si sono stancate di operare in zone svantaggiate. Con l'aiuto dell'assessore alla sanità Saltamartini che è persona caparbia e leale - conclude Cecoli- ci impegneremo comunque a trovare le dovute soluzioni per cercare di convincere a rimanere sul nostro territorio". 
Tutti i sindaci sono concordi nel riconoscere che il presidio sanitario di Camerino è il punto di riferimento di un intero territorio.
"Credo che tutta la comunità dell'entroterra e tutti i sindaci - afferma Mario Baroni, primo cittadino di Muccia- si trovino d'accordo nel tutelare una struttura che è un punto di riferimento e che, in un'area disagiata con popolazione in prevalenza anziana, va difesa in tuttii modi. Comprendiamo che la nuova Giunta regionale si è insediata da poco e subito ha dovuto occuparsi del grave problema della pandemia che sta richiedendo grande impegno ma  anche personalmente mi auguro che possa prendere a cuore questa situazione, insieme all'impegno di riportare a Camerino reparti come l'ortopedia e la cardiologia che c'erano prima dell'emergenza. É importante- sottolinea Baroni- che la Giunta siprendaquesto impegno. Aggiungerei che bisognerebbe risolvere anche la questione delle liste di attesa perchè è inconcebile che per una visita si debba attendere 8- 9 mesi o addirittura un anno. Credo che sia necessario mettersi dunque a tavolino per cercare di trovare una soluzione alle tante problematiche di una seppure parziale chiusura dell'ospedale, che non permettono un accesso facile alla sanità da parte di chi, come nelle nostre zone, a queste difficoltà e alla pandemia, ha dovuto aggiungere anche quella di non avere più casa, vivere nelle sae o in paesi diversi da quelli in cui risiedeva prima del sisma". 

C.C.
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Ammontano a 6milioni e 310mila euro i lavori di intervento per il polo scolastico di Camerino. "Un'opera pubblica questa che considero  come uno degli obiettivi più importanti di cui vado orgoglioso." Queste le parole del presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari intervenuto questa mattina a Camerino. 

Dalla nuova paratia a monte degli istituti, ai nuovi laboratori a servizio degli studenti, all'adeguamento sismico della nuova palestra esistente e di una nuova, fino all'adeguamento sismico e completamento dell'Auditorium e del corpo principale della scuola. Questi alcuni dei principali lavori, alcuni già terminati, altri in corso di esecuzione, portati avanti in autonomia dalla struttura tecnica della provincia. I finanziamenti arrivano sia dalla Regione Marche (fondi del sisma 1997), dal MIUR con fondi sisma 2016 tramite anche finanziamenti europei gestiti dalla Regione e dall 'Usr. 

"Lavori importanti a servizio di un territorio." Ha ribadito Pettinari. 

"Il completamento dei lavori consentirà  di avere una struttura all'avanguardia." Ha dichiarato il sindaco di Camerino Sandro Sborgia. "La città di Camerino ha un destino legato alla formazione, compito che dovrà avere anche in futuro. Siamo in attesa di avere notizie circa il termine della verifica del progetto esecutivo dell'istituto Betti, a seguito del quale verranno poi consegnati i lavori, dovremmo ricevere qualche informazione entro questa settimana. Dopodiché inizieranno i lavori e questo poi diverrà un polo della formazione delle giovani generazioni, ospitando dalle elementari alle medie, fino alle superiori e alle Università."


"42 classi di licei e 15 di istituto tecnico. Qui ci sono più abitanti di Muccia." Ha detto il Prof. Francesco Rosati, Dirigente dei licei e reggente dell' istituto tecnico. "Abbiamo contato oltre 40 comuni di provenienza degli studenti. Questo significa che ogni giorno ci sono più di 1000 studenti che frequentano la nostra realtà. Qui abbiamo ricreato anche quella socialità minata dal terremoto, assicurarando una formazione in ambienti accoglienti e sicuri dove c'è spazio anche per l'aggregazione."

Barbara Olmai

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La conferma dell'impronta seria e fattiva che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha voluto dare sin dall'inizio del suo incarico c'è stata anche questa mattina, con la firma dell'accordo di collaborazione con il Segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale Erasmo D'Angelis, per gli studi di approfondimento sulle oltre 290 aree interessate dai dissesti idrogeologici che insistono su alcuni centri urbani del cratere sisma 2016.
E’ la prima volta che nell’ambito di una ricostruzione post sisma viene impostato un lavoro di analisi sistematica sulle aree dissestate che, se non studiate nel dettaglio, rappresentano un ostacolo insormontabile al reinsediamento della popolazione.
Un accordo che coinvolge ISPRA e le Università del territorio per un lavoro che sarà concluso in 5 o 6 mesi con la massima competenza tecnica.

"Attraverso queste attività - ha detto Legnini - noi completiamo gli strumenti di quella ricostruzione sicura sostenibile e connessa, che costituisce la cifra del lavoro che stiamo portando avanti. Sono fiducioso - ha ammesso - e mi sento più tranquillo dopo aver chiuso anche questo obiettivo, perchè sono certo che garantiremo una ricostruzione di qualità.
Grazie ai rappresentanti della comunità scientifica. Voglio ricordare che la normale proceduta, affidata alle singole Regioni ed ai Comuni, ci avrebbe portato a tempi lunghissimi.
Mentre noi, in questo modo, concentriamo nell'arco di pochi mesi questa attività.
Nell'accingerci a firmare - ha confidato - non vi nascondo la mia emzoione, perchè io ho iniziato il mio percorso pubblico molti anni fa, da sindaco del mio piccolo Comune di origine, iniziando con un progetto di messa in sicurezza e contrasto al dissesto irogeologico. Quello della sicurezza del territorio è un punto che sta nel mio DNA e questa firma mi emoziona molto". 

Erasmo D'Angelis ha sottolineato il cambio di passo avvenuto con l'arrivo di Legnini: "Noi siamo contenti di firmare questo importante protocollo di intesa - ha detto - perchè il commissario Legnini sta imprimendo un cambiamento alla ricostruzione. Non ci dimentichiamo che siamo un Paese pieno di rischi naturali.
Il nostro destino non è quello di attendere la catastrofe, ma difenderci da essa. Ne abbiamo le competenze, la forza economica, le tecnologie che ci consentono di avere un quadro chiaro dei rischi. Nella forma più veloce e più sicura possibile andremo ad individuare le aree più a rischio. Metteremo in campo un centinaio di tecnici, la piattaforma tecnologica con i controlli satellitari: abbiamo tutto a disposizione per velocizzare la ricostruzione.
Questa è un'impresa: in pochi mesi riusciremo a consegnare al commissario un quadro chiaro del territorio che permetta di definire dove è possibile cominciare la ricostruzione e dove non è giusto farlo". 

Un lavoro che sarà possibile grazie all'impegno delle università delle regioni colpite, come ha confermato questa mattina la presena dei docenti Gabriele Scarascia Mugnozza e Paolo Mazzanti dell'Università Roma Uno, Corrado Cencetti di Uni Perugia, Enrico Miccadei dell'università Chieti Pescara, Stefano Mazzoli, Gilberto Pambianchi e Riccardo Strima di Unicam e Simone Galeotti di Uni Urbino.

Marco Amanti, responsabile del Servizio Geologia applicata e idrogeologia (SUO-GEA) è entrato nel dettaglio dell'operazione: "Noi ci siamo aggiunti nel momento finale - ha detto - . La sruttura è molto semplice: stiamo lavorando sui piani franosi che vincolano il territorio e la ricostruzione. Lo scopo di questo lavoro è di riuscire ad approfondire, in maneira rapida e spedita, le condizioni reali del territorio. Con i colleghi delle università rivedremo i circa 300 fenomeni che insistono nelle zone della ricostruzione". 

GS








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Prende il via la strategia nazionale per le aree interne dell'alto maceratsee. 
Sei i progetti che sono frutto del lavoro sinergico di ben 17 amministrazioni locali coinvolte, sotto la guida del soggetto capofila, l’Unione Montana Marca di Camerino presieduta ada Alessandro Gentilucci.
I progetti presentati, a valere sul PSR della regione Marche per un importo di quasi 800.000 euro, riguardano la realizzazione degli hub di Muccia, Monte San Martino e San Ginesio, ossia delle porte di accesso all’area interna del maceratese. Si tratta dei cosiddetti snodi intermodali per lo scambio lento veloce.
Gli hub fungeranno anche da vetrine d’eccellenza per il territorio perché saranno il punto di partenza per le nuove forme di turismo esperienziale, spirituale, sportivo ed enogastronomico.
“Sono soddisfatto e orgoglioso di questo risultato” -sottolinea Alessandro Gentilucci- “perché ripaga degli sforzi compiuti per creare le sinergie tra amministrazioni pubbliche e contribuire alla valorizzazione comune e condivisa del territorio. Grazie al supporto fornito dalla regione, cui va il mio ringraziamento, unito al nostro impegno nel dare forza alla volontà di coloro che vogliono restare ed investire nelle aree interne, ci stiamo adoperando per creare le migliori condizioni di vita in questi luoghi straordinari capaci di offrire tantissimo in termini di paesaggio, cultura, storia, economia. E questo è solo il primo passo – conclude Gentilucci - perché altri progetti arriveranno. Ma oggi lasciateci l’orgoglio di poter affermare che, con questi progetti, siamo stati i primi, non solo a livello regionale, ad aver dato sostanza ad una strategia di sviluppo innovativa per le aree interne”.
c.c.
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Chiarimenti in ordine alla problematica che si è venuta a creare a causa del cambiamento di una convenzione tra i comuni di San Ginesio e Sarnano relativa al trasporto pubblico scolastico. E' quanto chiede il consigliere comunale della minoranza di Sarnano Giacomo Piergentili in una lettera inviata al sindaco Luca Piergentili e al Prefetto di Macerata. sta creando problematiche il cambiamento di una convenzione del trasporto pubblico locale tra il comune di San Genesio esternano il prelievo che riguarda gli alunni delle scuole e chiede chiarimenti su questo è il consigliere di minoranza Giacomino Piergentili che ha scritto una lettera al sindaco di Sarnano e al prefetto. " Paradossalmente si tratta di una semplice questione - spiega Giacomo Piergentili-  C'era da rinnovare una convenzione scaduta a dicembre senza cambiarne i termini e semplicemente concedendo l'accesso agli autobus del comune di San Ginesio e permettendo di venire a prendere  giovani studenti  qui a Sarnano, per portarli alla scuola di Passo Sant'Angelo. E' successo che alcuni genitori ci hanno contattato la scorsa settimana per dirci che, inspiegabilmente, lunedì scorso il sindaco di sarnano ha recapitato la nuova convenzione al collega primo cittadino di San Ginesio cambiandone i termini  dicendo cioè che l'accesso in paese è consentito fino alla località Callarella, frazione vicina a Gabella Nuova ai confini del comune di Sarnano.  Non conosciamo il motivo di questa modifica - continua il consigliere della minoranza sarnanese-  Possiamo solo immaginare e, mi auguro che non sia questa la motivazione, che vi sia  uno strascico della vicenda del sovraffollamento dell'aula della terza elementare con 24 alunni, vicenda nata all'inizio dell'anno scolastico. Ripeto- prosegue Giacomo Piergentili- in prima persona rifiuto che questa possa essere una conseguenza di quella problematica, anche se è pur vero che un certo numero di genitori abbiano deciso di spostare i propri figli all'istituto di San Ginesio. Fosse vera l'ipotesi, credo che a chi riveste incarichi istituzionali non si possa  permettere di utilizzare questa sorta di ripicche ma ci tengo a sottolineare che rifuggo di pensare che la causa sia questa.  Per il mezzo della lettera, oltre ad una risoluzione della problematica, abbiamo dunque chiesto anche spiegazioni immediate da parte del sindaco. Noi ad ogni modo contiamo che la vicenda si risolva il prima possibile e che abbia termine il disagio che stanno subendo sia i bambini che soprattutto i genitori degli alunni che hanno deciso di recarsi a scuola a San Ginesio . Crediamo che il tutto possa trovare soluzione semplicemente confermando le condizioni che c'erano fino a lunedì scorso- conclude Piergentili-.Confidiamo dunque in una tranquilla e veloce risoluzione".  
c.c.
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La prima riconversione dell'ospedale di Camerino in Covid Hospital avvenne l'8 marzo scorso, durante la prima ondata, con il governo regionale guidato da Luca Ceriscioli.

Ora che il depauperamento del nosocomio camerte ha di nuovo riacceso il dibattito politico, ad intervenire è l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti.

"Quando si governa - esordisce - ci si deve assumere anche la responsabilità di scelte difficili e impopolari. Io, insieme ad altri purtroppo sono stato costretto a farlo diverse volte come ad esempio nella prima ondata della pandemia nel marzo scorso, quando di fronte all'avanzata del virus purtroppo e sottolineo purtroppo, anche l'ospedale di Camerino fu chiamato a dare il suo contributo cosi come fu chiesto a tanti altri ospedali. La situazione di oggi però è ben diversa - sottolinea - , per molti motivi, ma due sono i principali: in primis perché a marzo c'era l'avanzata travolgente di un virus di cui non conoscevamo nulla se non le migliaglia di persone infette che di ora in ora crescevano e affollavano i pronto soccorso di tutta la regione e nessuno al mondo sapeva come e cosa fare se non cercare di garantire in qualche modo un posto letto a chi veniva colpito dal virus; la scelta in quei giorni drammatici si divideva tra la requisizione, in poche ore, di interi ospedali o lasciar morire le persone senza cure.
In secundis, cosa ancora più importante, non c'era una struttura come il covid hospital di Civitanova che noi abbiamo realizzato in pochi giorni, tra un fuoco ininterrotto di polemiche provenienti da tutte le parti e in alcuni casi non del tutto disinteressate. La seconda ondata ha dimostrato purtroppo che quella struttura era necessaria e se oggi non ci fosse stata la nostra regione sarebbe stata collocata da diverso tempo in zona rossa".

Due situazioni che oggi, secondo Sciapichetti, avrebbero minore peso e dovrebbero indirizzare diversamente le decisioni della giunta regionale: "Voglio ricordare che nella drammatica riunione dell'otto marzo effettuata a Camerino coscienti dell'enorme sacrificio richiesto ai camerti, prendemmo degli impegni ben precisi con l'amministrazione comunale che erano quelli di restituire alla collettività dell'alto maceratese il loro ospedale prima possibile. Lo facemmo a giugno. E lasciare nel locale ospedale, così come è stato fatto, tutte le attrezzature sanitarie che per l'emergenza covid furono portate a Camerino.
L'ospedale di Camerino è una struttura necessaria ed indispensabile per tutto un territorio montano in difficoltà per il terremoto e non solo, e bene hanno fatto i sindaci di Camerino, Castelsantangelo e Matelica a ricordare la centralità di quell'ospedale il cui ruolo non è mai stato da noi messo in discussione sia pur tra le mille difficoltà di quegli anni dovute alla mancanza di personale medico e paramedico e alle ristrettezze economiche. Difficoltà - ammette - che ad onor del vero, si riscontrano purtroppo in tutti gli ospedali".

Non vuole essere una critica nei confronti dell'attuale amministrazione regionale, quella di Angelo Sciapichetti, ma il riscatto nei confronti di chi all'epoca non condivise le scelte di quella giunta: "Io non critico (restituendo magari pan per focaccia come avrebbero fatto tanti altri) le scelte dell'attuale giunta regionale nella gestione della pandemia anche se molte sarebbero discutibili, perché so quanto sia difficile gestire una emergenza del genere.
Quello che fa male - dice - è che coloro che all'epoca e in campagna elettorale si sono scagliati contro di noi e sono venuti a chiedere voti, ergendosi a paladini del locale ospedale, oggi fanno finta di non vedere, negano le difficoltà che ci sono oggi come ieri e definiscono "indegne e strumentali" le critiche di questi giorni dei cittadini costituitisi in comitato, ma c'è un vecchio detto che dice: "chi la fa la aspetti" Voglio ricordare che per sciacallare qualche voto, ci furono candidati (non tutti a dire il vero) e forze politiche che misero in circolazione voci del tutto infondate sulla volontà di chiudere l'ospedale di Camerino. La verità è che mai è stato messo in discussione il ruolo dell'ospedale, anzi, nella formulazione dell'accordo votato a suo tempo all'unanimità dalla conferenza dei sindaci del maceratese nel quale si decideva la localizzazione del nuovo ospedale provinciale si riaffermò la necessità di mantenere comunque il presidio di Camerino come molti sindaci presenti a quella riunione potrebbero testimoniare. Nessuno ha mai parlato di ospedale unico - precisa - .
Le bugie hanno le gambe corte e la destra che ora governa la regione è chiamata a prendere decisioni e di passare dalle promesse alle scelte. Oggi, visto l'andamento della pandemia, la struttura camerte deve essere sanificata e liberata dai malati covid (che oggi potrebbero essere collocati ad esempio nel covid hospital di Civitanova Marche) e restituita prima possibile alla sua indispensabile e insostituibile funzione e il governo regionale deve avere la capacità di attrarre risorse come quelle del Recovery fund e non solo, che oggi sono state messe a disposizione per la pandemia ma che ieri noi non avevamo perché i vari governi nazionali (di centro destra e di centro sinistra) che negli anni si sono succeduti, hanno tutti colpevolmente effettuato ogni anno miliardi di euro di tagli in sanità.

La politica - conclude - ieri come oggi, deve far sentire la propria voce a difesa di un ospedale che, voglio ricordarlo a me stesso, fu voluto e realizzato dopo il terremoto del '97 da amministratori capaci e attenti alle necessità di un territorio che per essere resiliente e rilanciato deve mantenere intatti servizi essenziali come quelli sanitari".

GS
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