Notizie di politica nelle Marche
"La Pedemontana non si fermi a Camerino o Muccia, ma prosegua fino ad Ascoli Piceno". Questo quanto sottolineato dal presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci, intervenuto a Fermo all'incontro con i sindaci sul Recovery Plan per i comuni del cratere promosso dal presidente della regione Francesco Acquaroli per affrontare le problematiche di una ricostruzione che finalmente ha mosso i primi passi.

"Dobbiamo prendere come esempio quanto fatto dopo il sisma del 1997 per la realizzazione della superstrada che collega i nostri territori con Foligno" - il parere del presidente dell'Unione Montana, che ha poi evidenziato il problema SOA "per il quale le imprese del territorio, ferme ormai da quattro anni, sono di fatto ai margini della ricostruzione. Occorre invece fare in modo che queste possano lavorare e diventare protagoniste proprio della ricostruzione, perché ciò significa volano per lo sviluppo economico dell’intera area alto maceratese.Vogliamo una ricostruzione a misura d’uomo e di territorio - ha concluso Gentilucci - perché dalle macerie e dal dolore si riemerga con rinnovata forza e capacità di ripartenza. Ce lo chiedono i cittadini e tutti gli operatori, a cominciare dai tecnici, che operano quotidianamente su questo fronte”.

f.u.
Pubblicato in Politica
Il consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulla "riorganizzazione dei tribunali e degli uffici del pubblico ministero", primo passo verso la possibile riapertura dei presidi di giustizia soppressi, tra cui il tribunale di Camerino.

“Come primo firmatario della proposta - afferma il vicepresidente dell’assise regionale Gianluca Pasqui - non posso che essere profondamente soddisfatto per l’esito di questa votazione. Ringrazio tutti i colleghi che con il loro voto hanno voluto confermare e sottolineare la rilevanza di un argomento che interessa una parte importante della popolazione marchigiana. Quella che deve fare i conti ogni giorno con infrastrutture carenti, con una cronica carenza di servizi, con uno spopolamento apparentemente inesorabile. Quella che dal 2016 deve fare anche i conti con le drammatiche conseguenze causate da un sisma che ha devastato le case e l’anima di chi vive in quelle zone. Come noto, la riforma del 2012 ha avuto come conseguenza fondamentale la soppressione di sedi di tribunale e delle relative procure della Repubblica, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica e della stabilizzazione finanziaria e di una miglior organizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Nelle Marche, la riforma ebbe come effetto quello della chiusura del tribunale di Camerino. Ci si rese subito conto delle ripercussioni negative che potevano esserci, poiché era palese che sguarnendo i territori di questi importanti presidi di giustizia e del relativo apparato amministrativo si andava ad impoverire tutto un contesto, sociale, economico e civile, isolando ancora di più i cittadini delle zone più periferiche".

"A Camerino, fra l’altro, la chiusura del tribunale ha avuto effetti ancora più gravi, vista la presenza di una antica Università con Facoltà di Giurisprudenza - continua Pasqui - La concentrazione del “servizio giustizia” solo presso i tribunali delle città capoluogo di Provincia, eliminando i tribunali delle zone interne, ha reso estremamente gravoso l’accesso alla giustizia, anche a causa delle estensioni territoriali dei circondari giudiziari, nonché delle difficili condizioni orografiche, logistiche e infrastrutturali. Con questa proposta di legge alle Camere si vuole innovare il sistema delineato dal decreto legislativo 155/2012, attribuendo un ruolo attivo e propositivo alle Regioni stesse. Come ho già sottolineato, nel caso del circondario di Camerino si sono aggiunte, oltre all’impoverimento della Facoltà di Giurisprudenza, anche le difficoltà causate dal terremoto del 2016 per cui il ripristino del servizio giustizia nell’entroterra ricreerebbe pure economia e posti di lavoro. In particolare, con l’articolo 1, che introduce l’articolo 8 bis, si prevede che le Regioni interessate possono richiedere al Ministro della Giustizia che, sulla base di apposite convezioni, sia stabilito il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali circondariali e delle Procure della Repubblica soppressi dall’articolo 1 dello stesso d. lgs. 155/2102. Auspico ora un riscontro positivo e tempestivo da parte del Parlamento, per restituire a Camerino e alle Marche un servizio di fondamentale importanza”.

f.u.


Pubblicato in Politica
Novità per i Boghi marchigiani, presentato in regione MarCHESTORIE, il festival annuale dei Borghi.
Il presidente Acquaroli, che è in carica da sei mesi, ha dichiarato:  “I borghi e le aree interne delle Marche sono un patrimonio unico da rilanciare.
Questa legge è pensata per ridare impulso ai territori su cui è mancata un’azione strategica”. 
La prima edizione è prevista a settembre e i comuni che vogliono prendere parte all'iniziativa, fino al 21 maggio, potranno formulare le loro adesioni.

L'obiettivo primario è rivitalizzare il tessuto socio-culturale ed economico-produttivo dei borghi e dei centri storici, favorire il recupero e la riqualificazione conservativa del patrimonio edilizio, promuovere il turismo e il soggiorno in un contesto urbano di pregio a contatto con le comunità residenti.
Sono queste le principali finalità della proposta di legge “Sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo della rete dell’Albergo diffuso” che la giunta regionale ha recentemente approvato e che è stata presentata oggi in conferenza stampa. Nel triennio di programmazione potrà contare su una dotazione finanziaria di 7 milioni e 800 mila euro di risorse regionali oltre ai fondi europei per gli interventi settoriali.
maRche storie A4 orizzontale 

“Oggi segniamo un punto importante per la realizzazione del programma di governo della legislatura – ha affermato il presidente Francesco Acquaroli – uno dei primi obiettivi su cui ci siamo impegnati a lavorare, con la consapevolezza che i nostri Borghi sono il luogo della cultura, della tradizione enogastronomica e artigianale, insomma un patrimonio unico che è stato per troppo tempo trascurato, che ha subito la carenza dei servizi e lo spopolamento e che vogliamo rilanciare. Una porzione di territorio regionale che, con questa legge, vogliamo far rinascere complessivamente, creando un grande circuito spendibile sui mercati nazionali e internazionali sia come offerta di destagionalizzazione turistica ma anche legata alle opportunità di smart working, per costruire una proposta organica che possa svilupparsi attorno a questa filiera dei Borghi, legata alle attività culturali, al commercio, alla ristorazione, all’agricoltura, ai servizi. A questo si connette anche l’altro aspetto della legge che è quello di una ricettività alternativa come l’albergo diffuso. Una proposta su cui puntiamo molto come strumento vincente per vivificare e dare impulso al turismo nelle aree interne”.      

Da segnalare  anche l’articolato sulla Valorizzazione del patrimonio artistico e della cultura immateriale in cui è inserita la programmazione di MArCHESTORIE, Festival annuale di promozione e valorizzazione del patrimonio di tradizioni e saperi dei borghi delle Marche che è stato illustrato  dall’assessore alla Cultura Giorgia Latini. “L’obiettivo – ha detto – è rilanciare i nostri meravigliosi borghi che hanno una tradizione e un’identità culturale ricchissima, mettere in risalto i nostri gioielli. Abbiamo pensato ad un Festival che rappresenta un focus della legge. Lo stesso titolo del Festival evidenzia il concetto che vogliamo trasmettere: quante storie da narrare hanno i borghi, miti, leggende , letteratura orale tramandata alle generazioni da non disperdere ma anzi da far rinascere.
Su questo festival si intreccia anche un altro obiettivo, ossia l’impulso al comparto dello spettacolo dal vivo che ha subito contraccolpi notevolissimi. I nostri artisti metteranno in scena  nuovi allestimenti dedicati ai borghi, creando quindi anche un’economia della Cultura.
Vogliamo far diventare MArCHESTORIE un megafono per attrarre flussi turistici affinché diventi negli anni un brand culturale che identifichi il nostro territorio. Altro punto importante della legge la sinergia con le Diocesi per la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici e il progetto sulle residenze artistiche che – sono sicura – costituiranno uno strumento efficace , una culla ideale per vivificare i borghi nella loro vocazione storico-artistica-culturale”.

M.S.



Pubblicato in Politica
Una interessante proposta arriva dal sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti che propone ai vertici della sanità nazionale e alla Giunta della Regione Marche le "Isole Covid free anche nei piccoli, piccolissimi Comuni"
Giuseppetti - in una nota ufficiale - fa notare che nei piccoli comuni come quello che lui amministra, tolti gli anziani che si sono già quasi tutti vaccinati insieme ad altre categorie che ne avevano diritto, basterebbero veramente poche centinaia di dosi, inoculate dai propri medici di famiglia, per creare delle vere e proprie aree libere dal Covid, dove ci si possa spostare, vivere e lavorare in piena tranquillità, tutelando ancora di più le persone a rischio ed evitando di affollare gli ospedali.
“In un’ottica nazionale è quasi automatico pensare alle grandi città, ma noi che viviamo e amministriamo piccole realtà di 500, 1000 o 2000 abitanti troviamo quasi scontata una soluzione semplice come quella di una copertura totale di vaccini per tutti i residenti senza scaglioni di età.
Considerando che le aree montane sono formate per lo più da queste piccolissime realtà, si andrebbero di conseguenza a creare delle vere macroaree libere dal virus.
Confrontandomi con i medici  di famiglia - continua Giuseppetti - ho appurato che alcune volte non possono eseguire i vaccini a domicilio o nei loro ambulatori perché non utilizzerebbero tutte le dosi della fiala, rischiando di mandarne sprecate alcune. Vaccinando indistintamente tutti si avrebbe in poco tempo una vera e propria bolla “virus free”.

Altro aspetto da non trascurare è che nei piccoli Comuni ci si conosce tutti, sappiamo chi è in quarantena cautelativa o positivo, è capitato di ricevere chiamate allarmate da parte di cittadini preoccupati di aver visto circolare per il paese qualcuno di questi che, nel frattempo però, aveva concluso il periodo di isolamento e poteva ricominciare a muoversi. Una situazione che aumenta il senso di insicurezza e di ansia.

Creando queste mini isole si tranquillizza una popolazione già fortemente provata da 5 anni post sisma e da oltre un anno di pandemia.
Se è vero che arriveranno in breve moltissime dosi di vaccino, entro metà maggio 54 milioni, propongo formalmente alla Regione Marche, come già fatto nel corso della videoconferenza di oggi con gli altri sindaci dell’Area Vasta3, e in modo particolare all’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, di farsi garante e promotore di una vaccinazione a tappeto soprattutto nei piccoliComuni, rendendo la nostra Regione ente capofila. Sarebbe un ottimo risultato e una grande opportunità”.


M.S.

Pubblicato in Politica
Ricostruzione a Ussita: passi avanti importanti con la burocrazia. Approvato il finanziamento per le “Opere di protezione rischio valanghe V4 versante Monte Rotondo su area Vallestretta”.
Dopo la richiesta, sollevata dall’amministrazione comunale di Ussita, la Regione Marche ha approvato la congruità dell’importo richiesto – quasi sei milioni di euro – per l’intervento di mitigazione del rischio valanghe e debris-flow che interessa l’abitato di Vallestretta. Il finanziamento consentirà di poter avviare la ricostruzione della frazione.

La sindaca, Silvia Bernardini, ha commentato: “La buona notizia è che il finanziamento è stato approvato: finalmente potremo mettere al sicuro la zona abitata di Vallestretta dal rischio valanghe e debris-flow. Questo si riflette anche sulla ricostruzione, con i privati che potranno ripartire. È una grande notizia, perché questo era uno degli ultimi punti interrogativi che gravavano sulla ricostruzione nel nostro Comune, con riferimento particolare alla delocalizzazione. Vallestretta rimarrà dov’è e possiamo ricostruirla. Delocalizzare una frazione è sempre un trauma: ognuna ha le sue tradizioni e i suoi ricordi ed è importante preservarli. Abbiamo dimostrato che riusciremo a salvare e migliorare i nostri abitati: anche la ricostruzione pubblica sarà fatta in quest’ottica”.

l.c.

c.c.
Pubblicato in Politica
Passata all’unanimità la mozione per il ripristino del punto nascite dell’ospedale Bartolomeo Eustachio. Nel testo, approvato nello scorso consiglio comunale di San Severino, anche due emendamenti che richiedono l’attivazione h24 del punto di pronto intervento e due posti di rianimazione.

Pietro Cruciani, capogruppo in consiglio per San Severino Marche 2.0 - Una città per tutti, si era astenuto dalla firma della mozione, presentata dalle altre forze di minoranza, in quanto aveva sperato in un documento siglato anche dalla maggioranza. Ai microfoni di Radio C1…inBlu ha comunque espresso soddisfazione per l’approvazione unanime, che testimonia unità di intenti in temi fondamentali come quello della sanità territoriale. Cruciani ha commentato: “Non sono stato tra i firmatari perché il mio desiderio era l’approvazione trasversale del documento. In sede di voto è avvenuto questo. Lo ritengo qualcosa di fondamentale. La chiusura voluta dalla giunta regionale a guida Ceriscioli era puramente politica, in quanto i requisiti previsti dalla legge per mantenere attivo il reparto nascite c’erano. Allineati con le vicende in atto a Fabriano abbiamo ottenuto questo grande successo e abbiamo dimostrato di essere uniti intorno ai temi importanti per la città. La battaglia è stata portata avanti per anni dal comitato cittadino per il nostro ospedale, con la raccolta di più di duemila firme e con i ricorsi al TAR arrivati in Consiglio di Stato, tribunali che non hanno espresso pareri di sorta. Ora la petizione si rivolge all’amministrazione regionale, al Presidente Acquaroli e all’assessore regionale alla sanità. Saltamartini, ai tempi del suo mandato come sindaco di Cingoli, si è sempre battuto per la sanità del territorio e più volte ha partecipato alle riunioni del nostro comitato cittadino appoggiando le nostre rivendicazioni. Speriamo possa ricordare le sue posizioni ora che siede dall’altra parte del tavolo: ci aspettiamo solidarietà da parte sua. Le nostre richieste sono congrue, non chiediamo altro che di ripristinare ciò che ci è stato tolto nel 2016, con l’aggiunta dei due posti di terapia intensiva che sarebbero necessari per il reparto nascite e importantissimi anche alla luce delle ultime vicende legate al Coronavirus. A fine emergenza, quando il Covid center di Civitanova verrà smantellato, si dovrebbe pensare al mantenimento di quelle postazioni di terapia intensiva e rianimazione e ridistribuirle negli ospedali esistenti senza disperdere un patrimonio importante”.

GS

l.c.
Pubblicato in Politica
Mentre continua la polemica a distanza tra il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, sul tema della carenza di medici nel presidio ospedaliero camerte interviene anche Roberto Paoloni, esponente del Partito Democratico ed ex sindaco di Bel forte del Chienti dove attualmente siede sui banchi della minoranza consiliare.

“Le parole dell' assessore Saltmartini mi hanno veramente infastidito soprattutto per il fatto che io mi sento molto vicino a Camerino – le parole di Roberto Paoloni - Non si possono dire certe frasi, come ha fatto il nostro assessore regionale, senza pensare alle conseguenze. Una cittadina millenaria per storia, dove è nata una delle prime università d'Italia, quindi del mondo, vera capitale culturale dell'entroterra maceratese e dell'Appennino ha il diritto di essere trattata con il dovuto rispetto. Sentire dire che Camerino non è la meta preferita dai medici, come se nulla fosse, è veramente una pugnalata ad un territorio ferito e distrutto dal terremoto che orgogliosamente, come ha sempre fatto, sta lottando per mettersi in piedi nuovamente. Camerino non è un luogo ameno tra le montagne, ma molto di più e merita rispetto e servizi adeguati e non certamente questa diatriba tra istituzioni”.

Compito di chi amministra ritengo sia di aiutare a risolvere i problemi e non accentuare i dissidi, garantendo sempre ai cittadini pari trattamento e rispetto senza valutare le differenze di ordine geografico, sociale e territoriale, come un demerito ma andrebbero invece valorizzate come una caratteristica e una opportunità – prosegue Paoloni - Camerino sa bene di non essere quella di un tempo, anche non troppo lontano, per mille motivi e situazioni avverse e anche scelte politiche errate, ma non ha bisogno che qualcuno ricordi questi limiti, ma ha invece bisogno di chi lavori per appianare certe disparità sociali. Ricordo che se il covid center di Civitanova fosse a pieno regime con il giusto organico promesso, ma mai reclutato, Camerino sarebbe un ospedale covid free – conclude - Continuare a dire che è sempre colpa di chi ci stava prima, diventa una scusa che non regge più. Gli amministratori, locali di qualsiasi colore politico dell'entroterra, devono aiutare il sindaco di Camerino e la sua amministrazione nelle sue battaglie, perché l'ospedale è di tutti noi.

f.u.
Pubblicato in Politica
Con l’Italia alla vigilia della riapertura, Appignano rischia di restare al palo perché può diventare zona rossa. Il sindaco Calamita la smetta con le scelte di casacca e ci dia una mano: il rosso nel Covid non è il colore del merito, ma della vergogna.

Parole dure quelle di Luca Buldorini, coordinatore della Lega Appignano e responsabile organizzativo del partito a livello regionale, sulla difficilissima situazione che sta vivendo la città, tra le poche delle Marche che vede crescere il numero dei soggetti positivi. Situazione per la quale chiama in causa il primo cittadino.

“Secondo i parametri introdotti dall’ultimo decreto ci sono le condizioni per fare dichiarare Appignano una specie di lazzaretto con tutte le ricadute sociali ed economiche negative del caso che ricadrebbero su una cittadina già allo stremo – le parole di Buldorini – Un paradosso di fronte alle imminenti riaperture in cui appare ancora più assurdo che il sindaco si limiti a consigliare l’osservanza delle regole e recitare orazioni funebri al bisogno. L’ amministrazione comunale ha avuto mesi e la collaborazione totale della Lega per fare la sua parte nel limitare i contagi e ritornare alla vita: perché si arrocca nella sua incapacità preferendo mantenere immacolata la casacca politica a spese dei cittadini? È arrivato il tempo che faccia un esame di coscienza e si rimbocchi le maniche con chi, come la Lega, non ha mai guardato al colore, ma alla salute degli appignanesi”.

“Siamo stati gli unici ad impegnarci per il contenimento dei contagi - ricorda Buldorini - test sierologici alla cittadinanza già nel corso della prima ondata, 4 termoscanner donati a scuole ed asilo, il suggerimento e la disponibilità alla collaborazione per instaurare controlli con l’aiuto dei volontari della protezione civile, l’avvio delle procedure per l’apertura di un centro vaccinale per cui abbiamo ricevuto la disponibilità da parte della Croce Rossa di Macerata per un’ambulanza e relativo equipaggio. Tutto mentre il sindaco Calamita e i suoi continuano a sperare nel buon Dio senza mettere in campo anche la risolutezza degli uomini solo perché gli uomini in questione sono della Lega

f.u.

Pubblicato in Politica
Non sono passate inosservate le affermazioni fatte  ai microfoni di Radio C1 inBlu dall'assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini che ha parlato di strumentalizzazione politica in ordine alla presa di posizione del sindaco Sandro Sborgia sulla mancata destinazione di medici all'ospedale di Camerino diversamente disposta per i nosocomi di Macerata e Civitanova.   
"Dichiarazioni a dir poco imbarazzanti- le definisce il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia- sia per il loro vuoto contenuto e sia perché provengono da chi rappresenta e gestisce la sanità di una regione come l'assessore Saltamartini, il quale non risponde nel merito, ma cerca di buttarla in politica.  Non so se si sia ancora reso conto della grande responsabilità che gli è stata affidata nonchè della delicatezza del servizio che lui dirige, o meglio che cerca di dirigere. Io credo- ribatte Sborgia-  che non abbia ancora la percezione di quale sia il suo ruolo; innanzitutto l'assessore non risponde nel merito su un tema come quello della sanità che non ha colore politico: non è di destra, nè di sinistra o di centro  perché  la sanità è di tutti e la guerra che noi stiamo portando avanti, se guerra la vogliamo chiamare così come la vogliono buttare sempre in rissa, è una battaglia di civiltà àffinché il diritto alle cure sia garantito anche a chi vive in quelli che sono i territori più disagiati e soprattutto a coloro che vivono emergenze  sulle emergenze- continua il sindaco-.  Questo forse Saltamartini non lo ha ancora capito o probabilmente stenta a capirlo;  le popolazioni  dell'entroterra sono da sempre le più svantaggiate ed è per questo che le istituzioni debbono essere ancora  più vicine a queste persone. Quindi,  non posso che meravigliarmi quando un assessore alla sanità che è colui che dirige la politica sanitaria di un'intera regione arriva a fare delle affermazioni a dir poco disarmanti.
Con tutta probabilità l'assessore alla sanità ha qualche problema di autorevolezza in quanto, se le dichiarazioni che fa poi vengono smentite dagli atti amministrativi che la dirigenza sanitaria pone in essere, evidentemente in 8 mesi di gestione, mi pare che sia ancora in alto mare e che non possa avere alcuna credibilità.  Credo invece che se lui  volesse cominciare un percorso, possiamo anche suggerirgli quali provvedimenti immediatamente prendere.  Si potrebbe partire ad esempio proprio dal piano pandemico che è un atto di giunta regionale e che, se vogliono, possono cambiare in 5 minuti.
L'affermazione che poi trovo veramente assurda- sottolinea Sborgia-, è quella secondo cui i medici non vogliono venire a Camerino e che dimostra quanto l'assessore sia lontano dal mondo sanitario.  Sarebbe il caso forse, che ripensasse al ruolo che lui ricopre perchè probabilmente si sta scoprendo la sua assoluta inadeguatezza. 
Il fatto poi che dopo 8 mesi la sanità regionale continui ad essere  ancora gestita dagli stessi dirigenti dell'amministrazione di centro-sinistra che c'era prima, la dice lunga su quale sia l'autorevolezza di questi quattro scappati di casa.
Lascio pertanto ogni commento ai cittadini. Per quanto riguarda noi, sappiamo invece che nessuna delle azioni che metteranno in campo passerà inosservata e resteremo  vigili come siamo stati i vigili fino adesso nel prendere posizione ogni volta che cercheranno di far del male all'ospedale e ai cittadini dell'intero entroterra  perché . rimarca il primo cittadino- l'ospedale non è solo della città di Camerino.  Ecco perché invito i cittadini a prendere consapevolezza, a prendere coscienza e l'invito non riguarda  solo i cittadini camerti e del circondario, ma anche quelli di San Severino, Tolentino, Macerata e quelli stessi di Civitanova, proprio perchè la sanità deve essere di tutti e tutti debbono vigilare a che, quel diritto che la nostra Carta Costituzionale sancisce di avere le stesse cure che vengono offerte ad altri cittadini, sia garantito a tutti alla stessa maniera.  Ecco perché invito anche i cittadini della costa a interessarti di questa situazione, perché la sanità non ha colore e non ha distinzione territoriale; il tentativo di dividere i comuni o le rappresentanze, veramente lascia il tempo che trova e nemmeno va considerato.  Questa è una battaglia di civiltà che noi porteremo avanti con tutte le nostre forze, chiaramente nel rispetto della legge e delle norme, ma sappiano che le norme ci sono e, le  faremo valere- conclude Sborgia- . C'è ancora un giudice a Berlino, come qualcuno sa, e quindi non esiteremo a rivolgerci anche a lui, se sarà necessario".

c.c.
Pubblicato in Politica
Una mozione per richiedere l'impegno della Giunta Comunale di Ussita e il Sindaco a operare una revisione  dell'aliquota di addizionale comunale Irpef finora prevista e una riduzione dell' Imu sulle seconde case.
È la proposta del consigliere di minoranza Guido Rossi che trae motivazione dalla gravità della situazione economica di molte famiglie, causata dagli eventi sismici del 2016, dalla recrudescenza della virulenza della pandemia e dai ridotti servizi che, data la situazione attuale, l'amministrazione mette a disposizione degli abitanti. Nelle premesse della mozione presentata dal consigliere Guido Rossi, la valutazione delle gravi condizioni in cui a seguito degli eventi sismici del 2016 versa la popolazione del comune di Ussita. 


"Dal 2016 ad oggi- afferma Guido Rossi-  ben poco è stato fatto per riportare la normalità e la quotidianità della vita, in più dal 2020 l'Italia è stata colpita da Coronavirus. Tanti anni di difficoltà e di dolore per l'intera popolazione di Ussita e dei proprietari delle seconde case;
mentre continua la preoccupazione per la pandemia, molte persone, nuclei famigliari sono sempre più in difficoltà economiche nell'affrontare il vivere quotidiano o a portare avanti il proprio lavoro, la propria attività commerciale.  Accertato quindi - si legge nella mozione-  che il 
comune di Ussita mantiene da sempre le tariffe molto alte circa le imposte comunali per le quali si potrebbe,in un momento così acuto do gravità economica, applicare riduzioni che vengano incontro ai bisogni della gente. 
Mi riferisco - continua il consigliere di minoranza- all'addizionale comunale sull'IRPEF, che pagano tutti i residenti e all'IMU, che colpisce residenti e non residenti, infatti entrambi questi tributi a Ussita , sono richiesti in pagamento nel loro massimo possibile(perché di più la legge non lo consente), ossia il 10.60x1000 per l'IMU e lo 0,80 per l'IRPEF;
Sono le stesse tariffe che colpiscono gli Ussitani ormai da anni ma le condizioni precedenti economiche generali non erano certo così gravi e ancor più non erano così gravi per le famiglie che, con risorse sempre più ridotte ma con i carichi fiscali diretti e indiretti inalterati, come quelli delle bollette di luce, acqua e gas trovano sempre più difficoltà nel far quadrare il bilancio famigliare. Visto che in questo momento il comune non è in una situazione di costrizione per dover ripianare deficit perchè non sta facendo opere pubbliche da finanziare con fondi propri di bilancio ma tutte quelle in essere sono state finanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- conclude il testo della mozione presentata da Rossi- vista la gravità della situazione economica di molte famiglie, causata dagli eventi sismici del 2016 e dalla recrudescenza della virulenza della pandemia da coronavirus e dai ridotti servizi che, data la situazione attuale,  l'amministrazione mette a disposizione degli abitanti, 
il sottoscritto Consigliere comunale impegna il Sindaco e la Giunta alla revisione dell'aliquota IRPEF, finora prevista al massimo consentito dello 0,80 x 1000, nonché di quella prevista per le seconde case dall'IMU del 10,60x1000".
c.c.














Pubblicato in Politica

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo