Notizie di politica nelle Marche
Misure a sostegno delle microimprese. Questo il tema al centro dell’interrogazione presentata dal Partito Democratico di Tolentino, tramite i consiglieri Anna Quercetti, Luca Cesini e Fulvio Riccio, in vista del prossimo consiglio comunale che si terrà a maggio.

“L’obiettivo dell’interrogazione - spiega Fulvio Riccio - è quello di verificare che vengano introdotte misure concrete a sostegno del commercio e dell’artigianato tolentinate. Recentemente l’amministrazione ha mostrato vicinanza alle chiusure obbligatorie delle attività commerciali, dettate dal Dpcm, il Pd ha sostenuto questa dimostrazione, condividendone i principi, ma resterebbe una mera azione demagogica se, accanto a queste parole, non si introducessero misure concrete che possano dare sollievo a queste micro imprese tolentinati che sono la base della vita commerciale della città”.

I dem chiedono dunque una “riduzione della tassazione, come ad esempio l’azzeramento della TARI dal momento che, vista la chiusura, non possono aver prodotto immondizia; ma anche la riduzione o l’azzeramento dell’IMU e del CUP. 

Dall’altra parte chiediamo anche che ci siano incentivi concreti, magari una contribuzione “una tantum” per permettere ai commercianti di respirare. Ci rendiamo conto - ammettono - che queste proposte non risolvono il problema, ma riteniamo che siano aiuti concreti verso un settore che è forse quello più colpito dall’emergenza sanitaria”.

L’interrogazione del Pd arriva anche sulla scia di quanto fatto da molte amministrazioni comunali italiane che “in queste settimane - concludono - hanno approvato delibere di sostegno alle microimprese, definendo azioni di intervento similari a quelle riportate nel paragrafo precedente".

GS
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Venerdì, 16 Aprile 2021 17:43

Marche: ipotesi riaperture in "zona gialla"

Nel momento in cui il Governatore Francesco Acquaroli annuncia che anche per la prossima settimana le Marche saranno in zona arancione, l'attenzione si sposta già a venerdì 23 aprile quando l'esito del monitoraggio potrebbe significare, qualora la regione riesca ad ottenere il colore giallo, la riapertura delle attività che ormai da troppo tempo sono ferme.

La data del 23 aprile, infatti, è stata fissata dal premier Draghi e dal ministro della salute Speranza per stabilire la riapertura in zona gialla soprattutto delle attività di ristorazione a partire da lunedì 26 aprile, facendo così "respirare" gli operatori economici nel week end del 1 maggio.

In particolare, secondo quando comunicato dal presidente del consiglio e dal ministro nelle zone gialle riapriranno sia a pranzo che a cena i ristoranti che hanno spazi all'aperto, così come sarà possibile tornare a praticare sport all'aperto e assistere a spettacoli, sempre all'aperto o anche al chiuso sia pure con limitazioni.

Prevista anche la totale riapertura in presenza di scuole e università, sia in zona gialla che arancione, mentre saranno consentiti spostamenti tra regioni gialle o con speciali pass qualora il territorio regionale si trovi ancora "colorato" di arancione.

Nella fase di transizione, infine, riapriranno dal 15 maggio le piscine all'aperto, dal 1 giugno le palestre e dal 1 luglio sarà possibile tornare a svolgere le attività fieristiche.

f.u.
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Il comunicato di Asur Marche Area Vasta 3, diramato a chiarimento delle motivazioni sottese alla pubblicazione dell’avviso di mobilità interna per i soli ospedali di Civitanova Marche e Macerata, oltre che imbarazzante per la sua inconsistenza, appare disarmante per la vaghezza e la genericità dei contenuti e per la sua contraddittorietà intrinseca al punto da far dubitare della sua riconducibilità alla direttrice di Area Vasta atteso che non ne reca neppure la firma”.

Parole dure quelle del sindaco di Camerino Sandro Sborgia a commento della nota diramata dalla stessa Azienda Sanitaria dopo le esternazioni del primo cittadino camerte che aveva parlato di un disegno volto ad un “lento e silenzioso svuotamento dei servizi sanitari nell’entroterra.

“Un manifesto di buone intenzioni che cerca maldestramente di giustificare quello che si percepisce come solo uno dei molteplici atti idonei e diretti in modo non equivoco a un vera e propria operazione di svuotamento del personale medico del presidio ospedaliero camerte – continua il sindaco Sborgia - Ammesso che provenga dalla direzione generale, nella risposta formulata non e’ infatti offerta alcuna spiegazione circa l’incomprensibile esclusione del nosocomio camerte dalla procedura di mobilità. In sostanza viene offerta ai medici di Camerino la possibilità di essere destinati presso i nosocomi di Macerata e Civitanova, ma non è offerta ad altri sanitari di poter scegliere l’ospedale di Camerino. Appare veramente paradossale, oltre che offensivo delle intelligenze dei cittadini, per un verso affermare che “l’intenzione dell’azienda e della giunta regionale sia quella di potenziare le strutture dell’entroterra” per poi emanare un atto amministrativo che va nella direzione esattamente opposta. Il manifesto delle buone intenzioni è drammaticamente smentito dagli effetti concreti che quel provvedimento potrebbe produrre: spiegassero la direttrice di Area Vasta e la Giunta regionale ai cittadini non solo dell’entroterra, il perchè l’avviso di mobilità non comprende l’ospedale di Camerino; spiegassero la direttrice di Area Vasta e la Giunta regionale come intendono potenziare l’ospedale di Camerino quando il provvedimento consente solo la fuoriuscita da Camerino e non l’ingresso per l’ospedale camerte; spiegassero la Giunta regionale e la direttrice di Area Vasta in quale atto concreto si realizzi lo sbandierato “…piano di supporto per non lasciare sguarnita la struttura mantenendo l’attuale organico”. Ricordiamo che ad oggi, a distanza di mesi dalla fuoriuscita del dottor Di Palma, nonostante le promesse fatte, il reparto di ortopedia può contare su una sola unità di dirigente medico in servizio”.

“Ci si astiene dal commentare sia l’eloquente silenzio dell’assessore Saltamartini che le altrettante imbarazzanti quanto vuote esternazioni dei due consiglieri regionali Pasqui e Marinelli, i quali nulla sanno dire di fronte alla realtà dei fatti che, a questo punto, si ritiene persino sconoscano – conclude Sborgia - A questi ultimi un’esortazione ad abbandonare la politica degli slogan e delle chiacchiere ponendosi finalmente e concretamente al fianco delle persone in difficoltà; a interessarsi delle questioni che riguardano la difesa del loro territorio onorando gli impegni assunti con la cittadinanza”.



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Un'ulteriore opportunità per le piccole e medie imprese già presenti nei comuni terremotati la firma da parte del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini del Decreto 159 del 13 aprile che approva la modulistica relativa alla presentazione di nuove domande per agevolazioni destinate alle imprese colpite dal sisma del 2016.

“È un’ulteriore linfa per il rilancio socio-economico del cratere che conferma, ancora una volta, l’attenzione del Commissario Legnini a dare pronte risposte alle imprese terremotate”, il commento dell'assessore regionale Guido Castelli.

In particolare, si tratta di finanziamenti a tasso zero per investimenti di micro, piccole e medie imprese già presenti nei comuni terremotati sulla base delle misure previste dall’articolo 24 del Dl 189/2016. I finanziamenti, rimborsabili in dieci anni con un periodo di 3 anni di preammortamento, saranno a copertura del 100% degli investimenti fino ad un massimo di 30mila Euro e attingeranno all’incremento di 300 milioni di Euro previsto per il 2021 dall’articolo 57 del Decreto Agosto (Dl 104/2020) per il Fondo per le emergenze nazionali. A gestire i fondi sarà Invitalia, in base alla convenzione dello scorso gennaio con il Mise e lo stesso Commissario.


“Una misura importante per sostenere il ripristino e il riavvio di quelle attività economiche che hanno contribuito a creare negli anni il tessuto produttivo delle zone oggi terremotate e per le quali il sisma si è abbattuto come un ‘cigno nero’, dopo la crisi del 2009, mettendo a repentaglio intere filiere” sono le parole dell’Assessore Castelli. “La collaborazione tra Invitalia, Ministero e Commissario, unita alla sempre più esigenza di operare in deroga attraverso decreti e ordinanze commissariali, sta consentendo e consente di intervenire in maniera diretta e veloce per aiutare la ripresa socio-economica delle zone terremotate” aggiunge.

“Ho sempre pensato – conclude Castelli – che bisogna percorrere un doppio binario per il rilancio delle zone colpite dal sisma, capace di abbinare due tipi di ricostruzione: quella materiale e fisica, pubblica e privata, e quella immateriale ma strutturale relativa al tessuto produttivo locale. Senza casa e senza lavoro il Cratere non riparte”.  



Il Decreto commissariale ha fissato come termine iniziale per la presentazione delle domande il 14 giugno 2021 (ore 10), mentre il relativo Avviso verrà pubblicato a giorni dalla Regione sul proprio sito istituzionale.
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Votata all'unanimità la mozione presentata dalla minoranza di San Severino per la riapertura del punto nascite dell'ospedale Bartolomeo Eustachio.
Mozione in cui, tramite un emendamento, si chiede anche l'h24 per il punto di primo intervento e l'inserimento di due posti di rianimazione.

"Ho ringraziato i consiglieri di minoranza - dice il sindaco Rosa Piermattei - perchè la mozione è giunta in un momento opportuno: dopo che Fabriano ha presentato al TAR la richiesta del ripristino del punto nel loro ospedale ed alla luce di quanto detto da Saltamartini sull'ospedale di primo livello di Macerata.
Noi confidiamo che, proprio gli ospedali territoriali, possano ritornare a fare quanto erano preposti nel passato. Abbiamo chiesto a gran voce il ripristino del punto nascita che è stato chiuso nonostante gli oltre 500 parti l'anno.
A San Severino è stata fatta una vera e propria ingiustizia: lo diciamo a gran voce come chiediamo, con un emendamento, anche che vengano inseriti nella mozione il punto di primo intervento H24 e due posti di rianimazione così da fare un punto nascite a norma con tutti i requisiti necessari per non essere a rischio.
Quando abbiamo fatto le nostre rimostranze sulla chiusura - precisa - ci è sempre stato risposto che il punto settempedano non era a norma per la mancanza della rianimazione, oggi la chiediamo perchè abbiamo visto con il Covid l'importanza degli ospedali satellite".

Sul tema interviene anche l'assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini: "La questione è delicata - dice facendo riferimento alle richieste di Fabriano e San Severino - perchè le norme vigenti stabiliscono che gli ospedali con un numero di parti inferiore a 500 non sono ospedali sicuri per le partorienti.
È chiaro che noi ci troviamo a dover affrontare questo problema nel contesto di revisione del decreto ministeriale Balduzzi. Le Marche, come tutte le altre regioni, hanno chiesto di rivedere il decreto per abbassare il criterio dei 500 posti.
In quella direzione abbiamo già detto che vogliamo riaprire il punto di Fabriano, andrà valutata la questione di San Severino, ma dipende sempre da un provvedimento ministeriale.
La novità non è solo la revisione del criterio - conclude - , ma che il recovery fund approvato dal Governo permetterebbe risorse aggiuntive per assumere nuovo personale, a quel punto si potrà valutare una serie di interventi".

GS


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Procedono spediti i lavori al teatro comunale di Caldarola, che era stato danneggiato dal sisma e che presto sarà restituito alla comunità.
Un luogo importante per il paese da sempre votato all'arte, alla cultura ed al teatro dove si sono sempre esibiti i gruppi amatoriali caldarolesi e dei comuni limitrofi.
Ad annunciare con soddisfazione l'avanzamento dei lavori è il sindaco, Luca Maria Giuseppetti, ai microfoni di Carla Campetella per Radio C1...InBlu: "Il primo lavoro era quello del rifacimento del tetto - spiega - perchè è stata la parte più danneggiata. L'impresa sta portando a termine tutta la copertura, poi si sta andando avanti per le altre situazioni come il rifacimento dell'impianto di riscaldamento.
Abbiamo, infatti, intenzione di modificarlo e realizzarlo a pavimento. Bisognerà togliere appunto il pavimento ed installare il nuovo impianto".
Visto l'attaccamento che Caldarola ha per questo importante luogo di incontro, l'obiettivo è anche quello di renderlo fruibile tutto l'anno: "La struttura - aggiunge il sindaco - non aveva la predisposizione per l'aria condizionata e ora ne stiamo progettando l'aggiunta per poterlo vivere anche d'estate.
Io mi auguro - conclude - che si possa inaugurare alla fine del 2021.
Non dovrebbero esserci problemi: tutto dovrebbe andare per il verso giusto, avendo anche chiesto alla Regione un aiuto economico per poterlo terminare con i camerini come sarebbe necessario fare.
I cittadini lo aspettano, soprattutto per l'importanza che ricopre per tutto il territorio".

GS
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"Sono delle dichiarazioni avventate quelle del sindaco di Camerino che, probabilmente, si fa prendere dal panico per la gestione politica del suo Comune".
Rimanda le accuse al mittente l'assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini dopo 'allarme lanciato dal sindaco Sandro Sborgia sull'avviso "di mobilità interna che esclude il nosocomio cittadino dalla possibilità di essere destinatario di personale dirigente medico".

"Noi - dice Saltamartini ai microfoni di Carla Campetella per Radio C1...InBlu - stiamo vivendo questa pandemia e stiamo ragionando su come uscirne fuori.
Con i vaccini che arriveranno tra maggio e giugno avremo coperto circa 800mila cittadini e quindi potremmo essere fuori dal guado più pericoloso. A quel punto si dimostrerà se gli impegni che io e la giunta regionale abbiamo assunto su Camerino saranno mantenuti o meno.
L'Asur - chiarisce - ha avviato una procedura di mobilità che si attua prima di avviare i concorsi. Quelle del sindaco Sborgia sono strumentalizzaizoni politiche che io rimando al mittente: se continua così si gioca molta credibilità nel rapporto con la Regione".

Non usa mezzi termini l'assessore regionale nel contestare il comportamento del primo cittadino: "Non è la prima volta  - aggiunge - che, nonostante la cordialità dei rapporti, Sborgia si esprime in modo così pesante. Bisogna anche tener conto che lo scorso anno, a marzo, non aveva detto nulla sulla trasformazione di Camerino come ospedale unico Covid, ma da quando è cambiata la giunta regionale, per ogni questione strumentalizza situazioni di emergenza che tutti stiamo vivendo".

Non ci sarebbero motivi di preoccupazione, secondo Saltamartini, sul paventato ridimensionamento del nosocomio camerte: "Come si fa - si chiede l'assessore - a parlare di scomparsa in merito ad un presidio di primo livello del sistema sanitario e che secondo il nuovo piano sanitario regionale tornerà a riavere la sua centralità. L'ospedale è stato inserito in un percorso Covid, come anche gli altri ospedali della nostra regione, ma non significa che per questo sarà chiuso. Forse il sindaco approfitta di questa condizione per riattivare una scena mediatica.
Questa mobilità attivata dall'Asur - precisa - ha dei problemi oggettivi, perchè in un interpello fatto su tre Aree Vaste, nessuno ha fatto domanda per andare all'ospedale di Camerino.
Di questo non può essere accusata la giunta regionale".

GS


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Dopo il consiglio dell’Unione Montana “Marca di Camerino” il presidente dell’ente, Alessandro Gentilucci, ha voluto chiarire, atti alla mano e in modo inequivocabile, a chi imputare i ritardi della permanenza della compagnia Carabinieri di Camerino nei container ricevendo il consenso unanime dei sindaci per il fatto che non si può fare più di quanto sin qui concesso all’Agenzia del Demanio. Non solo, Gentilucci ha voluto rimarcare la differenza tra come lo Stato si comporti con i cittadini del territorio camerte e come si comporti con i cittadini di Macerata. La vicenda è quella legata all’immobile sito in via Varano zona Vallicelle a Camerino, di proprietà dell’Unione Montana, in cui è previsto l’insediamento della nuova caserma della compagnia Carabinieri.

“Nella originaria comunicazione avuta con la Legione Carabinieri Marche Comando di Macerata si parla della necessità di individuare una soluzione temporanea per ospitare la compagnia di Camerino, e di locazione da riconoscere all’Unione Montana per l’utilizzo dell’immobile di sua proprietà. Quindi due temi: temporaneità e locazione. Tale opzione è stata accettata dall’ente, e questo a marzo 2018. Dopo di che la locazione, nel dicembre 2018, si è trasformata, per volontà dell’Agenzia del Demanio, in diritto di superficie per 60 anni. Ed anche questa opzione è stata accettata dall’Unione Montana. Con l’unanimità dei sindaci viene approvata, nel novembre 2019, una delibera di “donazione dell’immobile” ma, fino alla metà del 2020, l’Agenzia del Demanio non la sottoscrive perché non autorizzata alla firma. Il 22 giugno 2020 viene firmato un protocollo d’intesa dal presidente dell’Unione, dal sindaco di Camerino e dai referenti del comando Carabinieri e dell’Agenzia del Demanio, con allegata planimetria dell’immobile da cedere. Ma a luglio 2020 l’Agenzia del Demanio modifica l’atto richiedendo tutta l’area intorno all’immobile ed anche l’autorimessa, con diritto di superficie. L’Unione si è resa nuovamente disponibile concedendo la sola autorimessa in comodato d’uso gratuito mentre l’area restante con diritto di superficie. L’Agenzia del Demanio ha chiesto però che i costi notarili, pari a 3.000 euro, oltre ai costi di frazionamento fossero a carico dell’Unione, e quindi dei cittadini dell’area montana. Ed anche questo è stato accettato. Nell’ottobre 2020 tutti i sindaci, all’unanimità, hanno richiesto, ponendo una condizione risolutiva della concessione, che il Demanio garantisse l’agibilità dell’immobile attraverso il certificato antincendi. Questa clausola non è stata accettata per cui lunedì il consiglio dovrà discutere del progetto dell’impianto antiincendio e del riparto delle spese per i suddetti lavori, ossia di come farsi carico di ulteriori 30.000 euro, questo il costo previsto, che non ci sarebbe stato se non si fosse deciso di donare. Fermo restando l’importanza del ruolo della compagnia Carabinieri per la sicurezza ed il controllo del territorio e la volontà di trovare una soluzione condivisa, non possiamo non riscontrare come in altro contesto si sia seguito un percorso totalmente diverso: a Macerata sono stati stanziati dallo Stato 6,1 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’edificio di proprietà della Provincia che ospita il comando Carabinieri, immobile su cui lo Stato continuerà anche a pagare l’affitto alla stessa Provincia. A Camerino invece l’Unione Montana non solo concede gratuitamente l’immobile allo Stato, ma si fa persino carico dei costi della donazione, del frazionamento e di quelli dell’impianto antincendio. Da un lato, dunque, lo Stato paga la totale ristrutturazione di un immobile e paga l’affitto, dall’altro, nel caso specifico l’Agenzia del Demanio, acquisisce l’immobile gratuitamente e fa ricadere i costi dell’operazione sui cittadini devastati dagli eventi sismici. Voglio ringraziare il Prefetto per la disponibilità sempre dimostrata ed anche sottolineare che l’Unione ha agito in modo collaborativo e leale, cercando di valutare il miglior percorso per garantire la presenza della compagnia Carabinieri insieme ai tanti uffici ospitati nell’immobile di Vallicelle che, ricordo, sono Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Servizi Sociali ATS 18, Unione Montana, Istituto scolastico comprensivo Ugo Betti, Servizio Agroalimentare Regione Marche distretto di Camerino, Fondazione Perlingeri e diversi altri. Era necessario ristabilire un punto di verità per evitare ricostruzioni pretestuose che non rendono onore al lavoro svolto per tutelare gli interessi e la dignità delle comunità amministrate”. 
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Si è discusso anche dell’individuazione della nuova discarica provinciale per i rifiuti nella seduta del consiglio comunale di San Severino Marche, solecitata da una specifica interrogazione presentata dalla minoranza consiliare.

L’Amministrazione comunale ha approvato il processo decisionale adottato dall’Assemblea Territoriale d’Ambito, ma non ha condiviso la modalità di operare in merito alla individuazione di molteplici siti selezionati – ha risposto il sindaco Rosa Piermattei - Questa Amministrazione si è posta il problema di non ospitare una nuova discarica sul territorio comunale viste anche le numerose criticità avute in passato per aver avuto una discarica a confine con il comune di Tolentino e i cui disagi sono ricaduti, e ricadono tuttora, sul nostro comune. E’ vero che, unitamente a tutti i sindaci individuati dal Piano provinciale come probabile sede di discarica, anche San Severino Marche ha richiesto alla Provincia di sospendere il procedimento amministrativo, dato che ben 12 sindaci hanno già presentato ricorso al Tar Marche contro le Deliberazioni del 10 e 26 giugno 2020, ma se non avessi firmato come sindaco solo questo comune sarebbe risultato come “disponibile ad accogliere il nuovo sito”.

Il primo cittadino ha anche precisato che i motivi della contarietà ad ospitare una discarica nel territorio comunale sono tutti contenuti nella missiva firmata da tutti i 21 sindaci dei comuni individuati dalla provincia come sede ipotetica della discarica, precisando che nel territorio settempedano era stato individuato come potenzialmente idoneo per un nuovo impianto quello situato tra il Ponte dei Canti, Gaglianvecchio e Borgianelle.

“Il nostro Comune, secondo le richieste della Provincia di Macerata e dell’Ata 3 ha provveduto, nei termini assegnati, ad effettuare le verifiche, su scala comunale, delle aree potenzialmente idonee, provvedendo a delimitare l’area individuata – ha proseguito la Piermattei - Alle varie riunioni d’Ambito è emersa la necessità di individuare in tempi brevi, nell’ambito della Provincia di Macerata, un sito dove abbancare i rifiuti, visto che la discarica di Cingoli sta esaurendo lo spazio autorizzato. Nel caso in cui non venisse trovata una soluzione, l’alternativa sarebbe quella di portare i rifiuti in una località fuori la Provincia di Macerata. Con la richiesta di annullamento delle procedure di individuazione dei siti idonei per la realizzazione della discarica comunale, firmata da ben 21 sindaci tra cui la sottoscritta, non si chiede altro di sospendere l’attuale procedimento al fine di proseguire all’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, per consentire l’adeguamento del Piano stesso alle nuove direttive comunitarie, afferenti all’asse prioritario nel recovery found e delle altre risorse relative alla programmazione dei fondi strutturali europei, in quanto l’inserimento delle aree ritenute idonee alla localizzazione di una discarica, così come individuato dall’Ata 3 Macerata, risulterebbe superato e si invita, così come suggerisce anche l’assessore regionale all’Ambiente Aguzzi, alla ricerca di una soluzione temporanea di allocazione di volumetrie residue di rifiuti che possa traghettare l’Ata 3 Macerata verso un nuovo assetto di Piano.

Nelle premesse all’interrogazione - ha spiegato ancora il sindaco di San Severino Marche rispondendo al quesito posto dai consiglieri di minoranza - si dà per certo che con la chiusura di Cingoli si dovrà ricorrere a discariche fuori provincia con aggravio dei costi. Questo non è affatto definito, in quanto si possono verificare due situazioni: si possono ricercare soluzioni interne alla provincia del tutto temporanee o meno temporanee e non ancora definite ma le condizioni a cui dovremo adeguarci non si discosteranno molto dalle attuali oppure, se non ci saranno soluzioni temporanee interne alla provincia, allora sarà il presidente della Regione che dovrà per legge emanare un’Ordinanza per un nuovo sito di abbancamento. Il prezzo per l’abbancamento sarà definito solo in quella fase e confidiamo che esso sia un prezzo medio di mercato, molto simile a quello sinora sopportato per l’abbancamento a Cingoli. Da ribadire ancora, come già ampiamente illustrato, che dall’incontro dei rappresentanti dei 21 sindaci firmatari della richiesta di sospensione degli atti relativi all’individuazione della nuova discarica, anche l’assessore regionale all’Ambiente Aguzzi ha suggerito la ricerca di una soluzione temporanea di volumetrie residue, che possano adeguatamente accompagnare l’Ata 3 verso il nuovo assetto costituito dal piano aggiornato. I Comuni sono obbligati alla gestione aggregata del servizio di raccolta dei rifiuti, ricadendo sugli organi consortili la facoltà discrezionale di ripartire i costi effettivi del servizio tra le diverse municipalità, tenendo conto delle diverse modalità di raccolta e del bacino di utenza, ma secondo criteri diversi da quelli che, per legge, le Amministrazioni locali devono seguire nella fissazione della tariffa comunale e nella suddivisione degli oneri sulle singole utenze domestiche e non domestiche. In applicazione dei principi in materia di gestione dei rifiuti fissati dal Codice dell’Ambiente, la competenza a stabilire la tariffa del servizio dei rifiuti per ciascuna tipologia di utenza, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, recante norme per la “elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”, spetta agli enti locali, ma la stessa tariffa deve essere stabilita in modo da coprire tutti i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani con determinazione delle tariffe proporzionalmente alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Sono grata - ha poi concluso il primo cittadino settempedano rispondendo alla minoranza sull’interrogazione - per la vostra attenzione in merito alla salute, all’ambiente, alla qualità della vita ed al benessere economico dei cittadini”.

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"Nessun medico per l'ospedale di Camerino". È l'amara constatazione fatta dal sindaco Sandro Sborgia dopo che la direzione di Area Vasta 3 di Macerata nella giornata del 13 aprile 2021 ha pubblicato un avviso di mobilità interna per il reclutamento di 8 dirigenti medici di discipline varie quali Cardiologia, Chirurgia generale, Anestesia e Rianimazione, Pediatria, Psichiatria, da destinare alla copertura dei posti negli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.

"L’avviso di mobilità interna, nell’escludere il nosocomio camerte dalla possibilità di essere destinatario di personale dirigente medico- afferma il primo cittadino di Camerino-  è rivelatore di quali siano i veri intendimenti della politica regionale in materia di sanità, avviata dal centrosinistra prima e perseguita ora dal centrodestra. Appare, infatti, sempre più chiara la volontà di continuare in quel processo di lento e silenzioso svuotamento dei servirsi sanitari dell’entroterra avviato nel 2015, implementato nel 2017 in conseguenza degli eventi sismici e che oggi subisce un ulteriore accelerazione sotto la copertura degli effetti dovuti all’emergenza pandemica.
sindaco Sandro Sborgia
Il provvedimento amministrativo diramato dall’azienda sanitaria- continua Sborgia-  smentisce clamorosamente le promesse e rassicurazioni circa il paventato rischio chiusura o ridimensionamento fatte dall’assessore Saltamartini, insieme ai consiglieri regionali Pasqui e Marinelli, proferite nel corso dell’ultimo incontro di qualche mese fa, tenuto presso il Lanciano forum.
Al contempo, nel sollevare il velo delle ambiguità sul disinteresse per l’ospedale camerte, offende l’intelligenza dei tanti cittadini che hanno seguito e creduto in una risoluzione. Sappiano comunque che l’amministrazione comunale di Camerino e le altre comunità camerti sinceramente legate al nostro presidio ospedaliero, non assisteranno passivamente allo smantellamento del presidio ospedaliero di Camerino. La carta costituzionale- conclude il sindaco-  riconosce ai cittadini della montagna lo stesso diritto alle cure garantite a coloro che abitano in territori meno disagiati. Nel rispetto delle condizioni imposte dalla emergenza pandemica, chiameremo a raccolta i cittadini dell’entroterra e avvieremo tutti insieme ogni legittima iniziativa per contrastare la realizzazione di questo scellerato disegno".

c.c.
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