Notizie di politica nelle Marche
Viene presentato venerdì 14 maggio Il PIL, Progetto Integrato Locale che coinvolge le amministrazioni dei comuni di Muccia, Pieve Torina e Serravalle nella valorizzazione del territorio e delle sorgenti del fiume Chienti. La novità dei Pil introdotta dal PSR Marche 2014/2020, rappresenta una modalità innovativa di programmazione locale degli investimenti, fondata sull’integrazione tra pubblico e privato in una aggregazione diretta tra istituzioni, imprese, cittadini con l’obiettivo di esaltare la vocazione tradizionale del territorio per promuovere sviluppo, occupazione e crescita, con il sostegno dei fondi comunitari. Nel progetto che verrà illustrato venerdì prossimo con inizio alle ore 17.30 al Beato Rizzerio, ente capofila è il comune di Muccia.

“Interverranno i progettisti e i facilitatori di questa iniziativa partita qualche anno fa e che giunge alla concretizzazione – spiega il sindaco Mario Baroni-. Importante la sintonia che è venuta a realizzarsi grazie alla compartecipazione tra pubblico e privato e una condivisione delle scelte che si dirigono verso un unico obiettivo: lo sviluppo e la valorizzazione delle caratteristiche del territorio. Una forma di compartecipazione integrata, che renderà possibile un risultato significativo per tutti”.
c.c.
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Un flash mob contro il coprifuoco.
Anche San Severino ha aderito alla protesta che Fratelli d'Italia e Gioventù Nazionale hanno organizzato in diverse citta italiane per manifestare contro le restrizioni serali.
"Riteniamo il coprifuoco - scrivono in una nota - una manovra insensata e fortemente lesiva per le attività economiche".
Alla manifestazione hanno preso parte, oltre alla coordinatrice locale di FdI, Tiziana Gazzellini, e al coordinatore cittadino di Gioventù Nazionale, Leonardo Simoncini, anche il responsabile provinciale Massimo Belvederesi e il consigliere Regionale Pierpaolo Borroni.
Nelle ultime settimane, sempre sul tema del coprifuoco, San Severino era salita alle cronache nazionali per il ricorso vinto da un giovane di Pioraco assistito da uno studente di Giurisprudenza settempedano, Marco Dialuce.
Era stato proprio il 23enne a sottolineare “l’incostituzionalità” della norma secondo la quale il suo coetaneo era stato multato per essere andato a trovare la fidanzata dopo l’una di notte.

GS
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La rivisitazione del Programma Speciale della Ricostruzione è stata oggetto del consiglio comunale straordinario convocato dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci all'esito degli incontri avuti nei giorni scorsi con la struttura commissariale.

"Abbiamo evidenziato la lentezza con cui si è provveduto ad emanare l'ordinanza speciale, fatto che ci ha costretto ad espungere dal Programma alcune opere che fortunatamente sono andate avanti velocemente e per le quali non abbiamo più bisogno del potere speciale - il commento del primo cittadino - Questo significa che abbiamo lavorato bene in questi 2 anni, anche se mi preme sottolineare come, considerato l'aumento del prezzo delle materie prime, non sia possibile che per i cittadini terremotati si applichi un prezziario e per il superbonus se ne applichi un altro. Il tutto a discapito delle popolazioni del nostro territorio. Un aspetto che provoca sicuramente indignazione per cui mi farò portatore di uno specifico atto di indirizzo presso il Commissario Legnini affinchè intervenga su questa questione".
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Sono otto le ordinanze, di cui sette in deroga e una sulla ricostruzione degli edifici considerati di interesse storico, artistico e culturale, che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha firmato oggi e presentato in conferenza stampa.

Si tratta, in particolare, delle Ordinanze Speciali in deroga per la ricostruzione dei centri storici di Amatrice, Camerino e Valfornace, delle scuole di Ascoli Piceno e Teramo, degli immobili pubblici del comune e degli edifici Ater della provincia di Teramo, e delle Ordinanze per le scuole di San Ginesio e la Basilica di San Benedetto di Norcia, che saranno firmate nei prossimi giorni, nonchè dell’Ordinanza che aumenta i contributi di ricostruzione per la riparazione e la ricostruzione degli edifici considerati di interesse storico, artistico e culturale. 

Ulteriori semplificazioni che arrivano ad un anno dal suo insediamento: “Una giornata importante – dice Legnini - perché possiamo constatare i frutti della forte semplificazione che abbiamo introdotto all’inizio del 2020 e iniziare una fase ulteriore: quella delle ordinanze speciali in deroga”.

Quindi il bilancio di quanto fatto in questo primo anno: “Le semplificazioni sperimentali ci hanno portato per i primi 4 mesi del 2021 ad autorizzare l’apertura di 2600 cantieri privati. Durante tutto il 2020 le autorizzazione dei cantieri erano state 2700: questo significa che in 4 mesi abbiamo fatto ciò per cui prima era stato necessario un anno.

I Comuni hanno così triplicato la capacità di risposta ai soggetti privati e sono dati destinati a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi”.

La qualità è ciò su cui la struttura commissariale punta per ricostruire i borghi storici delle quattro regioni colpite dal sisma: “Vorremmo far sì che questi borghi rinascano più belli, attrattivi  e sostenibili di prima. Sono misure mirate a garantire la qualità della ricostruzione”.

I contenuti delle ordinanze saranno presentate nei prossimi giorni nei luoghi interessati dalle misure in questione, mentre Legnini ha già annunciato che “sono allo studio numerose altre ordinanze in deroga, tutte finalizzate a dare maggiore operatività per i borghi distrutti”.

E se si parla di borghi, in tutta la nazione, si parla di tesori storici i cui vincoli vanno a cozzare con la necessità di ottenere la sicurezza antisismica, ma il commissario rassicura: “Nell’ordinanza dedicata ai beni storici ed artistici – prosegue - si troverà una disposizione relativa al rapporto con la sicurezza sismica. Quando prevale l’esigenza di tutela di un bene vincolato – spiega - la sicurezza sismica recede a un livello inferiore rispetto al necessario.

Su questo noi vorremmo fare un passo avanti: garantire il miglioramento sismico per evitare che al prossimo evento sismico questi beni siano di nuovo in crisi o in rovina”.

Miglioramenti che arriveranno anche grazie all’applicazione del superbonus per il quale è stata emanata una guida specifica: “Uno strumento che renderà la ricostruzione sicura e sostenibile in edifici e borghi che prima non avevano queste caratteristiche”.

Tempi migliori anche per la ricostruzione pubblica: “Secondo i cronoprogrammi dovrebbero aprirsi 624 cantieri pubblici a cui bisogna aggiungere quelli contemplatati nelle ordinanze in deroga”.

In tema di accelerazione, si parla di tempi dimezzati rispetto alle procedure ordinarie utilizzate fino ad oggi: “I tempi di attivazione e conclusione dei cantieri vanno mediamente da un minimo di 6 a un massimo di 36 mesi. È chiaro che, un conto è intervenire sulla rimozione delle macerie e un contro recuperare edifici come il rettorato dell’università di Camerino”.

Ma se questa diminuzione sarà possibile è grazie all’applicazione “in grande” di quello che è stato il “Modello Genova” per la ricostruzione del ponte Morandi: “L’avvio di questa mia esperienza, un anno fa, era accompagnato da una condizione di sfiducia per lo stallo sulla ricostruzione e dall’invocazione del Modello Genova.

Chiaro che quel modello non era riproponibile per 7000 opere pubbliche da realizzare nel Centro Italia, con altrettante chiese ed edifici privati; tuttavia abbiamo condiviso con il Governo un modello di deroghe temperate che rendono possibile il trasferimento dei poteri dal commissario ai soggetti attuatori, attraverso alcune deroghe riguardanti procedimenti amministrativi”.

Complessivamente le ordinanze prevedono interventi per 280milioni di euro, dei quali circa 100 milioni sono aggiuntivi rispetto alle somme che erano state stanziate.

Ognuna verrà presentata nei luoghi interessati dalla specifica ordinanza ed il commissario ha puntualizzato su quella che riguarda la scuola di San Ginesio: “È una vicenda complicatissima – ammette – e per la complessità procedurale abbiamo ritenuto necessario sottoporlo a un facoltativo parere dell’Anac, prima della sua emanazione, così che appena si riparta lo si faccia in tempi brevi”.

Presente alla presentazione anche il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli: “Da quando ero in parlamento – ha detto – ho sollecitato per una accelerazione che avrebbe permesso di far partire la ricostruzione in maniera forte, anche con l’obiettivo di sostenere le realtà rimaste indietro. Questo potere andrà incontro a chi ha difficoltà nel ripartire. Il mio invito è di essere solerti e attivi perché in un territorio bisogna cercare di rispondere alle esigenze di tutte le realtà, soprattutto di chi manifesta la volontà di accedere a questo strumento”.

GS

All'argomento sarà dedicato un primo piano nel prossimo numero dell'Appennino Camerte in uscita la prossima settimana
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Fumata nera del Comitato consultivo di coordinamento dei sindaci dell'ATA 3 di Macerata. In merito, infatti, all'individuazione delle aree da destinarsi a siti idonei per la nuova discarica i rappresentanti dei comuni partecipanti hanno deciso di indire un nuovo incontro con la presenza anche dell'assessore regionale all'ambiente Stefano Aguzzi.

"Come è noto da diversi anni, la discarica di Cingoli, che riceve i rifiuti della nostra provincia, è quasi in esaurimento - commenta il vice sindaco di Matelica Denis Cingolani - Ad oggi ulteriori rinvii per un qualsiasi motivo non sarebbero quindi opportuni. I tempi per ogni decisione sono veramente stretti, tanto che probabilmente a breve parte dei nostri rifiuti dovranno essere portati nella discarica di Fermo. Ventuno comuni, tra cui anche Matelica, con una lettera hanno richiesto, al Presidente dell’ATA 3 Pettinari, di annullare le due delibere approvate in precedenza dall'assemblea per definire le aree idonee. Come azioni alternative si propongono diverse soluzioni da studiare direttamente con la Regione Marche, deputata a stilare il nuovo piano. Proprio per queste motivazioni abbiamo chiesto un incontro con la presenza dell'Assessore regionale Stefano Aguzzi, delegato tra l’altro all'ambiente. In quella sede si cercherà di comprendere meglio cosa prevederà il nuovo piano regionale e se è vero che si contemplerà la creazione di due sole discariche, una a nord ed una a sud della regione a servizio comune di tutte e cinque le province. Il comune di Matelica come dichiarato più volte, continuerà a ribadire in ogni sede che è fermamente contrario nell'ospitare una discarica su tutto il territorio comunale - conclude Cingolani - Anche se non di propria competenza, esprime anche la netta contrarietà per quanto riguarda i territori limitrofi che fanno parte comunque della DOC del Verdicchio di Matelica. Questa nostra posizione è una posizione ferma ed irremovibile, condivisa da tutto il Consiglio comunale, che va a tutelare le tante attività impegnate nell’enogastronomia di qualità".
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Rafforzare l’attrattività delle Marche, valorizzando, insieme al territorio, i suoi asset produttivi e tecnologici, i servizi a supporto degli investitori. È l’obiettivo della proposta di legge, a iniziativa della Giunta regionale, che verrà presentata all’Assemblea legislativa per l’adozione. La normativa nasce dall’esigenza di rilanciare il sistema produttivo e imprenditoriale marchigiano, favorendo la crescita dell’occupazione e la competitività regionale. Definisce, in particolare, strumenti e strategie a sostegno degli investimenti delle imprese. In particolare, per quelli di elevate dimensioni e impatto sul tessuto economico locale, introduce lo strumento degli “accordi di investimento e di innovazione”, con il sostegno della Regione. Le imprese, in definitiva, possono proporre, con un’unica proposta, diverse progettualità riguardanti la ricerca e lo sviluppo, la formazione e l’occupazione, la riqualificazione energetica e ambientale, impegnandosi a incrementare l’occupazione sul territorio regionale. La crisi che ha investito l’economia marchigiana, a partire dal 2008, ha determinato nuovi scenari, rendendo evidente l’assoluta necessità di contrastare il declino aziendale e i processi di delocalizzazione.

“È una legge importante perché, innanzitutto, supera una visione assistenzialistica dei territori – ha detto il presidente Francesco Acquaroli -  Non vogliamo più dare contributi per il fatto che un’impresa operi ed esista, ma li vogliamo garantire a quegli imprenditori che aiutino le Marche a recuperare la competitività. Questo è un elemento dirimente, di discontinuità per rilanciare gli ecosistemi e le filiere che possano garantire alle piccole e medie imprese di aggregarsi all’interno di dimensioni ottimali per il mercato, senza rinunciare all’artigianalità che ha contraddistinto il nostro tessuto produttivo”. Acquaroli ha parlato di un “appuntamento strategico per il mandato elettorale. Perché, in una fase pandemica come quella che abbiamo vissuto, arrivare alla presentazione di un secondo testo di legge, dopo aver approvato, appena due settimane fa, quella sulle start up, è un obiettivo che conferma quanto il governo regionale sia attento alla ricostruzione di una competitività del nostro territorio, del suo asset industriale e imprenditoriale e della ricostituzione di una visione che possa riportare, la nostra regione, a superare questa fase di transizione e a ricollegarsi alla crescita del Paese. È una di quelle leggi che non appartengono a una parte politica, ma diventano uno strumento di rafforzamento di un sistema che garantisce sostenibilità a un sistema, occupazione ai giovani, frema l’emigrazione delle migliori energie”. È una legge, ha rimarcato il presidente, “neanche semplice. Non ha tratti filosofici, ma pratici. La riteniamo uno strumento essenziale per la programmazione dei prossimi sette anni dei fondi europei, per il rilancio post pandemico, per recuperare quel tasso di competitività che, purtroppo, si è perso e che non riusciremmo a ottenere, se non valorizzando insieme quello che abbiamo. Superando le logiche campanilistiche”.

Il vicepresidente Mirco Carloni, assessore alle Attività produttive, ha parlato di un testo normativo come somma di “visioni e strategie. Creiamo il presupposto per parlare di futuro. È una legge che vuole plasmare un ecosistema Marche perché, laddove ci sono leader di un settore, bisogna creare una filiera che favorisca la crescita degli altri. È una legge che sostiene la promozione degli investimenti, aggrega innovazione e trasformazione digitale del sistema imprenditoriale. È una legge che deve divenire patrimonio della politica marchigiana: va approvata all’unanimità, siamo a disposizione per miglioramenti. Stiamo riformando le basi economiche della nostra regione nell’ottica di prospettiva, rivisitando leggi vecchi di un decennio che vanno aggiornate alle esigenze attuali. Se vogliamo che nelle Marche ci sia ancora una tenuta sociale dopo il Covid, dobbiamo rafforzare le pmi, valorizzare chi già opera sul territorio, confermare le strategie alle esigenze imprenditoriali”. La Regione, ha concluso Carloni, “non garantirà più risorse in maniera assistenzialistica, ma solo se serviranno a realizzare un aumento dell’impatto occupazionale, a favorire un trasferimento tecnologico (miglioramento di prodotto e processo produttivo), a sostenere un progetto di riqualificazione delle filiere in un’ottica di riconversione produttiva. La strada giusta per intercettare i fondi europei e quelli nazionali disponibili”.
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Ricostruzione: nel pomeriggio a Pieve Torina, in una seduta del consiglio comunale convocata in via straordinaria, si discuterà sull’approvazione di un aggiornamento del PSR, il Programma Straordinario di Ricostruzione.

Il documento era stato approvato dal consiglio a febbraio e, da allora, si stanno susseguendo gli incontri con i tecnici per passare alla fase esecutiva della ricostruzione post sisma 2016. A tal proposito, il sindaco Alessandro Gentilucci ha incontrato, nelle scorse settimane il subcommissario alla ricostruzione Gianluca Loffredo per discutere delle questioni di maggiore urgenza sul tema nel territorio di Pieve Torina. Sempre il sindaco, dopo l’approvazione del Programma, aveva sottolineato come fosse di primaria importanza riuscire a coordinare la ricostruzione pubblica e privata, rendendole organiche e rispettose di un cronoprogramma concordato, in modo da permettere un ritorno alla normalità per il paese.

l.c.
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L'ordinanza antiassembramento che riguardava Elcito e Canfaito ed il dietrofront dell'amministrazione hanno suscitato non poche reazioni all'interno della politica settempedana.
Sulla questione, infatti, interviene anche Fratelli D'Italia che in una nota denuncia: "Sono mete redditizie e vanto cittadino, il cui transito per arrivarvi è stato interdetto per motivi emergenziali lo scorso fine settimana, intaccando così i piani di coloro che da una parte avrebbero voluto visitare il sito, dall'altra di quelli che invece, dopo un anno di andirivieni, ne avrebbero beneficiato economicamente. L'ordinanza è stata da poco revocata e questo evidenzia l'errore commesso dall'amministrazione comunale che da sola si rende conto di quanto fosse assurdo un provvedimento del genere. Ma il danno è stato fatto - affonda il partito di Giorgia Meloni - : chi poteva lavorare ha subito un duro colpo, chi lo avrebbe visitato, magari per la prima volta, dopo una situazione del genere è stato costretto alla retromarcia".
Ma la vera critica di Fratelli d'Italia riguarda la gestione del turismo nel territorio settempedano: "Ciò che risulta subito evidente da parte di questa maggioranza è la volontà di evitare di affrontare il problema, bloccando tutto senza intervenire concretamente o tornando indietro ammettendo i propri errori, ma a danno fatto. Tre anni di continue incertezze e mancate prese di posizione concrete, condite da passerelle circostritte al centro, senza dare la benché minima attenzione alle realtà circostanti, andando sempre a scapito di cittadini volenterosi che credono nel proprio territorio, ma silenziosamente subiscono. La "nuova visione, nuova direzione" - affondano , che fu proposta 5 anni fa, si trova nuovamente a non risolvere quelle che sono le comuni difficoltà, facendo il minimo indispensabile, con azioni che in alcune occasioni, come questa, producono scelte insensate.

In un territorio tanto esteso come quello di San Severino Marche - propongono - , le cui peculiarità sono distribuite nelle varie frazioni e borghi, una buona amministrazione dovrebbe, a nostro parere, concentrare le attenzioni equamente dappertutto, magari soffermandosi su quei luoghi che già da soli hanno enormi potenzialità per quanto riguarda, tra le altre cose, il turismo.

Attualmente le giustificazioni stanno a zero - concludono - , nel corso degli anni sono state prese determinate decisioni e sono state date delle priorità, che non stanno assolutamente valorizzando il patrimonio che la nostra Città vanta di avere".

GS
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"Fondi anche per la montagna delle Marche. Grazie alla Lega e al Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, migliorati e semplificati nel decreto Sostegni i criteri di riparto per il fondo a sostegno delle attività montane completamente azzerate dal Covid e dalla conseguente chiusura totale degli impianti da sci".
Ne dà notizia il deputato maceratese della Lega Tullio Patassini-.

"Del Fondo per la Montagna potranno ora beneficiare per circa 3 milioni di euro le imprese turistiche ubicate anche nei Comuni appartenenti ai comprensori sciistici marchigiani- spiega Patassini-. Fondi in arrivo anche per ristorare maestri di sci e gli esercenti di impianti di risalita nella misura del 70% della media ricavi di biglietteria degli anni 2017-2019, come risulta dai bilanci, ridotta del 70% per l'incidenza dei costi fissi sostenuti. Dopo gli interventi per la proroga del fine vita degli impianti di risalita, una nuova opportunità provvidenziale che la Lega ha fortemente voluto per le Marche in ragione del suo impegno costante per la montagna ferita dal terremoto e fiaccata da due stagioni completamente compromesse dal Covid".

Così il deputato maceratese della Lega, Tullio Patassini.
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Martedì, 04 Maggio 2021 18:11

Tolentino ricorda il maestro Piero Ciarapica

Il piazzale di viale Vittorio Veneto, di fronte alla Pasticceria Mimosa è stato intitolato all’insegnante, giornalista e scrittore Piero Ciarapica. Nato l’8 luglio del 1938, Piero Ciarapica è deceduto prematuramente a seguito di una malattia il 19 novembre del 2007.

Insegnante elementare, con grande passione ha formato intere generazioni di bambini e bambine, giornalista, è stato per molto tempo corrispondente da Tolentino per Il Messaggero dove ha tenuto una rubrica molto seguita “Il puntaspilli”. Si è occupato sia di cronaca che di politica che di sport. Ha pubblicato diversi libri molti dei quali dedicati a raccontare la vita quotidiana dei primi anni ’50 del secolo scorso tra i quali ricordiamo “Caro Fondaccio”, “In quell’arco di tempo…” e “Laggiù in fondo al viale”. E’ stato un attento osservatore e conoscitore della realtà tolentinate e ha saputo descrivere con grande passione i luoghi ed i personaggi di una epoca a noi comunque molto vicina.

inaugurazione ciarapica


A scoprire la targa che intitola il piazzale a Piero Ciarapica il Sindaco Giuseppe Pezzanesi insieme ai figli Susanna e Sauro e al nipote Giovanni. Erano presenti molti amministratori tra cui gli Assessori Luconi, Colosi, Gabrielli e Pezzanesi, il Presidente del Consiglio comunale Ceselli, i Consiglieri Prioretti, Crocenzi e Gattari, il Comandante della Polizia Locale Rocchetti, oltre a molti amici, ex colleghi ed ex alunni di Piero Ciarapica.Tanti anche i giornalisti che hanno voluto partecipare all’evento.

foto ciarapica

"Una grande gratitudine per Piero Ciarapica per tutto quello che mi ha insegnato - il ricordo del sindaco Giuseppe Pezzanesi - Un uomo semplice e allo stesso tempo arguto, attaccato alla famiglia e in maniera profonda al suo quartiere e alla sua città, che ha saputo raccontare il mondo reale di Tolentino. Ha raccontato molto della nostra città e della sua storia. Di lui resta il ricordo del suo sorriso, dei suoi consigli e delle sue lezioni". 

Il figlio Sauro, a nome della mamma, della sorella e della famiglia ha letto un breve messaggio di ringraziamento e ha ricordato quanto Piero amasse Tolentino. Il suo desiderio – ha detto – era quello di far conoscere la storia locale, le sue tradizioni, i suoi personaggi. Ciò lo ha spinto a raccontare luoghi e scorci di vita della Tolentino di un tempo. Pensava che la memoria del passato fosse un tesoro da proteggere, la base fondamentale per costruire il presente e migliorare il futuro.

"Mio padre per me è una persona straordinaria, generosa, di grande umanità - le parole della figlia Susanna - Ha amato tantissimo Tolentino, dove era nato e dove e sempre vissuto, ed è stata sempre legato alla città da un fortissimo senso di appartenenza".

La richiesta di intitolare una via o una piazza a Piero Ciarapica deriva da una mozione presentata in consiglio comunale nel 2012 dai Consiglieri Massi, Gullini, Trombetta, Salvucci, Fogante e Cicconi.

Questa proposta è stata poi ripresa dal Comitato di Quartiere, di cui lo stesso Ciarapica aveva fatto parte che ha individuato il piazzale di inizio viale Vittorio Veneto che era ancora sprovvisto di una intitolazione. Il Vicepresidente Fabiano Gobbi insieme al componente Giannicola Ferranti, legati a Piero da profonda amicizia, hanno donato alla famiglia una targa ricordo.
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