Notizie di politica nelle Marche
Sefro comune amico del turismo itinerante. Il prestigioso riconoscimento, uno dei più importanti promosso dall’Unione Club Amici, federazione cui aderiscono oltre 125 associazioni su tutto il territorio nazionale, è stato conferito durante l’ncontro organizzato dall’associazione Camping Club Civitanova Marche.

Nella sala consiliare del comune, oltre ad un nutrito gruppo di camperisti, erano presenti il sindaco, Pietro Tapanelli, l’assessore, Stefania Penna, rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, il presidente della Pro Loco, Gianfranco Santini, in rappresentanza dell’Unione Club Amici il responsabile nazionale del progetto, Gabriele Gattafoni, e la presidente dell’Area Centro-Est, Maria Pepi, e per il Camping Club Civitanova Marche il Vicepresidente, Giancarlo Staffolani.

Il sindaco Tapanelli, ringraziando i presenti e invitandoli a tornare, ha tenuto a sottolineare l’importanza del turismo itinerante come risorsa essenziale per i piccoli borghi come Sefro. Maria Pepi, dopo aver illustrato l’attività e le iniziative della Federazione a favore del mondo del turismo itinerante e aver ringraziato l‘Amministrazione Comunale per aver aderito al progetto e per l’organizzazione dell’evento, e i cittadini per l’accoglienza, ha dato lettura del messaggio di saluto e ringraziamento del Presidente Nazionale dell’Unione Club Amici Ivan Perriera e ha consegnato al sindaco l’attestato di adesione al circuito nazionale “Comune Amico del Turismo Itinerante”. Gabriele Gattafoni, dopo aver sottolineato che questa forma di turismo è l’unica che non vive di stagionalità ed è vicina alle necessità ambientali dei piccoli Borghi, ha consegnato al sindaco il cartello stradale, precisando che non è un semplice cartello, ma un segno di accoglienza rivolto al mondo del turismo itinerante.

L’adesione del Comune di Sefro a questo circuito lo proietterà su una piattaforma di promozione nazionale e porterà le sue peculiarità in tutte le Fiere di settore sul territorio italiano e non solo.
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“Non accettiamo di essere redarguiti da chi non riesce a espletare il proprio mandato nella maniera più consona”. Risponde così il sindaco di Ussita, Silvia Bernardini, alla lettera che i consiglieri di minoranza Monica Pierdomenico e Guido Rossi hanno inviato all’amministrazione per chiedere un’assemblea pubblica ma con un tono che non è stato apprezzato dal primo cittadino.

“Sicuramente la richiesta dei consiglieri ha un tono che non è dei più amichevoli - commenta - cosa che d’altra parte caratterizza i loro interventi. I consiglieri non perdono occasione per fare polemica sul nostro operato e di dimostrare come non interessi loro il benessere di Ussita ma solo di apparire. Tanto è vero che al primo consiglio comunale in presenza dopo il Covid, non si sono neanche presentati”.

In merito alla richiesta di organizzare un incontro pubblico, Bernardini si dice favorevole precisando che “si tratta di una richiesta che i consiglieri hanno fatto propria ma che nasce da un gruppo di cittadini che aveva solo la volontà di conoscere le situazioni e non di essere strumentalizzati a fini politici. Sicuramente - aggiunge - è necessaria una maggiore informazione che spesso viene tralasciata a causa delle continue scadenze a cui dobbiamo rispondere e alle attività che stiamo gestendo. Non abbiamo nulla da nascondere né vogliamo tenere i cittadini all’oscuro di qualcosa. Organizzeremo quindi un incontro per rispondere a questa necessità ma non accettiamo di esser redarguiti da chi non riesce a espletare il proprio mandato nella maniera più consona ovvero essere il trait d’union fra amministrazione e cittadinanza”.

g.g.
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Un partecipato evento dedicato al tema dell’albergo diffuso si è svolto nel pomeriggio di venerdì 29 aprile presso la sede della Fondazione il Vallato a Matelica.

A presentare l’incontro Edoardo Marini, componente del consiglio di amministrazione, il quale ha illustrato ai presenti le numerose potenzialità economiche e turistiche collegate al progetto, invitando poi tutti a partecipare domenica 29 maggio prossimo alla presentazione della struttura di Palazzo di Esanatoglia.

Testimoni della serata sono stati la , la quale, in una dettagliata presentazione ha prospettato le opportunità economiche, il quadro normativo e i punti di forza di questo nuovo genere di ricettività per un territorio come quello ricompreso tra le alte valli dell’Esino dott.ssa Laura Salvuccie del Potenza.

A seguire il dott. Giannadrea Eroli, docente dell’Istao di Ancona, ha fatto conoscere l’ambizioso e articolato progetto di turismo culturale e di ricettività che è stato avanzato per salvare l’abbazia di San\ta Maria de Rotis e si sta portando avanti attraverso l’Odv Roti. «Attraverso il recupero dell’abbazia – ha spiegato Eroli – puntiamo a creare una filiera delle imprese del territorio sul modello economico benedettino, attraverso quale potrebbe essere sviluppato uno sviluppo dell’intero comprensorio».

Infine, in vista appunto del prossimo appuntamento del 29 maggio, Adua Rossi, presidente della onlus Lulù e il Paese del sorriso, ha portato la propria testimonianza di una realtà di albergo diffuso, organizzata nel castello dei Malcavalca a Palazzo di Esanatoglia, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, a rappresentare la quale era presente il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci.

«Io che provengo dal mondo della riabilitazione – ha affermato la Rossi – ho desiderato per il progetto di Palazzo portare avanti un piano di ricettività e di inclusione sociale, per l’accoglienza in questo spazio anche di soggetti con delle difficoltà, affinché diventi un luogo confortevole, nel verde, dove l’armonia della natura abbraccia chiunque cerchi di trascorrere momenti di serenità e riposo».

Andrea e Francesca da San Leo

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Due Consigli comunali che tornano ad incontrarsi e confrontarsi, finalmente in presenza, sui problemi della città.

E’ accaduto a San Severino Marche dove l’assise settempedana ha ricevuto i componenti del Consiglio comunale dei ragazzi dell’istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”.

Il baby sindaco, Alessandro Bordo, e i giovani consiglieri, accompagnati da cinquanta alunni delle classi primaria e secondaria, dal dirigente scolastico, Sandro Luciani, dalla collaboratrice del dirigente, Martina Prosperi, e dalla coordinatrice dei progetti “Cittadinanza e Inclusione”, Alessandra Aronne; si sono accomodati nell’ex aula udienze del Giudice di Pace, a palazzo Governatori, trasformata in sala consiliare a causa dell’inagibilità del palazzo Comunale, attualmente chiuso per i restauri post terremoto.
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“Questi anni segnati dalla pandemia - è intervenuto in aula il sindaco dei ragazzi, Alessandro Bordo - non sono stati facili per noi e per i nostri docenti. Abbiamo dovuto trovare soluzioni per poter collaborare a distanza. Solo grazie a Meet abbiamo potuto incontrare il sindaco e l’assessore alla Cultura e presentarci. Abbiamo poi seguito altri progetti come “RicicliAMO Ragazzi” e partecipato alla inaugurazione dei cestini della differenziata posti nel giardino della nostra scuola. Ci siamo impegnati a partecipare alle celebrazioni delle feste nazionali come il 4 novembre e il 25 aprile”.
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Dai giovanissimi è arrivata una grande apertura verso gli amministratori più grandi: “Confermiamo la nostra piena disponibilità a proporre e a partecipare alle attività di crescita sociale, culturale, solidale della nostra città. Proprio per quest’ultimo aspetto stiamo curando una iniziativa di fine anno in accordo con l’Unicef, prevista per fine maggio, che vedrà il necessario il coinvolgimento del Comune”.

Sono poi seguite alcune domande rivolte dai giovani assessori e consiglieri ai componenti il Consiglio comunale e la Giunta cittadina. Tra queste, rappresentate dagli alunni della Secondaria, quelle di una maggiore manutenzione del plesso Tacchi Venturi, di spazi e ripari esterni dove poter sostare in caso di maltempo, di una rete Internet migliore, di cestini per le pile esauste e di pulizia e bonifica da parassiti del giardino esterno alla scuola.

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Dagli alunni della primaria, invece, l’attenzione è stata dedicata ad alcune problematiche osservate vivendo la città: la carenza di cestini in alcune vie, la presenza di buche in alcune strade, una maggiore richiesta di cura del campetto da calcio del Villaggio Campagnano.

Gli studenti della classe 4^ D della scuola primaria hanno chiesto migliorie per il loro plesso: la sistemazione di una parte della recinzione, modifiche ai condizionatori dell’aria, tende esterne per le classi esposte a sud e il montaggio di supporti per la carta igienica nei bagni.

Dai ragazzi anche la richiesta di installazione di cestini per i rifiuti nel giardino scolastico del plesso D’Alessandro e la sistemazione del giardino comunale di via Caccialupi.

“La pandemia - è stata la voce degli alunni del comprensivo - ci ha insegnato che dai momenti difficili possono nascere nuove soluzioni da praticare anche nel ritorno alla normalità. Una di queste, per noi alunni della primaria “L. D’Alessandro” è stata la consumazione del pasto nella propria aula. Chiediamo che questa nuova modalità rimanga anche perché, diversamente, si toglierebbe al plesso un’aula utile ad una classe numerosa. Per il plesso Tacchi Venturi vorremmo chiedere più attenzione alla mensa e chiedere la manutenzione delle finestre delle aule delle classi quinte che si aprono da sole risultando pericolose”.

Da tutti gli alunni dei vari plessi, quelli della Tacchi Venturi, di via D’Alessandro e della frazione di Cesolo, è arrivata infine la richiesta di avere in giardino tavoli e sedie per poter effettuare attività didattica anche all’aperto.

Ai ragazzi, l’amministrazione comunale ha donato l’ultima pubblicazione dello storico locale Raul Paciaroni.





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Hanno chiesto una assemblea pubblica con una lettera indirizzata al sindaco e all’amministrazione comunale i consiglieri Monica Pierdomenico e Guido Rossi. L’obiettivo sarebbe discutere con la cittadinanza e gli imprenditori locali della situazione di incertezza relativa alla ricostruzione.

«Da oltre 5 anni - scrivono - il nostro territorio è stato devastato dal terremoto, viviamo ormai nell’incertezza, affrontando enormi difficoltà e preoccupazioni che hanno generato stati di sconforto e demoralizzazione. Le persone sono sconcertate di tutto questo tempo passato senza vedere alcun risultato, non solo inerente alla ricostruzione, ma anche ad un programma di sviluppo legato alle generazioni future. Come già ricordato più volte e nel tempo, la comunicazione e il confronto con la popolazione è fondamentale».

Rossi e Pierdomenico affermano di ascoltare troppe voci sul futuro di Ussita ma chiedono che il sindaco, Silvia Bernardini, si confronti con la popolazione sul programma di interventi di demolizione e ricostruzione di Ussita, in particolare relativo ai lotti Sorbo e Castelfantellino, sul progetto “Laghetto azzurro” e altre proposte, le stalle comunali, fontanili e abbeveratoi.

Gaia Gennaretti
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Acque del Potenza e dello Scarzito dirottate verso il lago Castreccioni, secco «no» dei sindaci. Un rifiuto annunciato già in conferenza stampa qualche settimana fa e ora ribadito in maniera formale, con un documento inviato al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli,  e agli assessori regionali alle Risorse idriche, Stefano Aguzzi, e ai Servizi pubblici e agli Enti locali, Guido Castelli.

L’idea avanzata dal Consorzio di bonifica nella scheda di progetto Pnrr presentata dal direttore dell’area tecnica, Nafer Saqer, prevede la realizzazione di una serie di condutture per prelevare le acque dalle alti valli del fiume Potenza, del suo affluente Scarzito e dal Chienti a Valcimarra. La rete di tubature arriverebbe in questo modo a San Severino, dove sarebbe previsto un raccordo, poi l’attraversamento della valle fino all’invaso di Cingoli.

Le motivazioni dietro al progetto derivano dalla situazione di sofferenza del lago di Castreccioni, i cui livelli si sono abbassati a causa della siccità. La risposta dei sindaci della valle del Potenza è stata chiara: un «no» perentorio, visto che l’assenza di precipitazioni dello scorso inverno sta mettendo a dura prova anche i loro territori. La posizione degli amministratori è trasversale. Il sindaco di Pioraco e presidente dell’Unione montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi sottolinea come, dopo la preoccupazione della prima ora testimoniata insieme ai vertici Assem e ai sindaci di Sefro e Fiuminata, si sia arrivati a un fronte compatto con tutti i primi cittadini della vallata. «Non si tratta di una protesta campanilistica – precisa –, ma di un rifiuto ragionato. Il nostro territorio vuol fare sentire la sua voce». Proprio Cicconi è il primo firmatario del documento. Con lui il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in qualità di ente capofila, e i sindaci di Treia, Franco Capponi, di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, di Fiuminata, Vincenzo Felicioli, di Sefro, Pietro Tapanelli e di Gagliole, Sandro Botticelli.

I prelievi idrici previsti, secondo questi ultimi «causerebbero inevitabilmente l’impoverimento del bacino idrico dell’area, in quanto il drenaggio previsto in captazione richiamerebbe le acque di falda, con conseguenze per tutto il comprensorio circostante. Attualmente – spiegano i sindaci – il nostro bacino idrico garantisce il fabbisogno idropotabile a più di un territorio comunale, oltre a garantire la sopravvivenza di alcune attività economiche fondate sulle risorse idriche, come le cartiere di Pioraco e la troticoltura a Sefto. L’operazione di prelievo che si prospetta sulla base di questa ipotesi di progetto porterebbe inevitabilmente ad un grave ammanco di acqua ad uso potabile. Già oggi – proseguono –, nei periodi estivi o di prolungata siccità, si assiste ad un notevole decremento delle portate delle sorgenti, tanto da richiedere l’attivazione di misure di contenimento della conseguente carenza idropotabile. In più, tra le sorgenti afferenti al bacino coinvolto dal prelievo in progetto ne ricadono due inserite nei piani emergenziali della Protezione civile, la sorgente San Giovanni di Sefro e Ponte Cannaro di Pioraco, la cui portata deve essere interamente garantita. Oltre a questo disagio per le aree prossime alle sorgenti, la captazione delle acque comporterebbe una significativa riduzione a valle della portata del fiume stesso con conseguente diminuzione della attuale disponibilità e qualità della risorsa idrica, sia per le irrigazioni che come risorsa per la produzione di energia idroelettrica. La valle del Potenza presenta già serie problematiche di carenza idrica: un progetto del genere non farebbe altro che aggravare la situazione. Il nostro rifiuto è totale».

l.c.
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“La ricostruzione torna a essere appetibile per le imprese”. Questo il commento del commissario straordinario Giovanni Legnini dopo la firma dell’ordinanza che dispone il prezzario unico per i territori del cratere.

“Un pacchetto di misure straordinarie che risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi – continua Legnini - e torna a rendere competitiva la ricostruzione post sisma, riconoscendo un aumento del contributo pubblico, oltre che per il futuro, a tutti i lavori effettuati a partire da luglio 2021”.

Con l’ordinanza, infatti, è stato disposto l’aumento del costo parametrico del 25% per gli immobili produttivi e del 20% per gli immobili residenziali. Previste anche particolari maggiorazioni che fanno lievitare il contributo concedibile per gli edifici uni e bifamiliari isolati di un ulteriore 25%, per quelli con danni gravissimi, e del 20% per gli altri.


Il Prezzario Unico 2022 ed il nuovo costo parametrico potranno essere applicati, oltre che alle nuove richieste di contributo, a quelle già presentate e non ancora approvate, ma anche a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021.
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Contrariamente a quanto da noi comunicato in precedenza, l'assemblea dei comuni facenti parte dell'Unione Montana Marca di Camerinoha avuto luogo nella mattinata di oggi e dunque non si riunirà domani come avevamo annunciato in un primo momemto.
Il nostro errore è stato provocato dall'assoluta mancanza di comunicazioni istituzionali al riguardo.
Tra i punti all'ordine del giorno sui quali l'assemblea dei sindaci era chiamata ad esprimersi, figuravano innanzitutto modifiche dello statuto inerenti la rieleggibilità del presidente dell'unione, che prevede l'aumento dei mandati da due a tre.
Altra modifica all'ordine del giorno, quella riferita alla maggioranza richiesta per l'elezione del presidente che, dagli attuali  2/3, scenderebbe alla maggioranza semplice.
All'assemblea, presieduta da Alessandro Gentilucci, alla guida già da due mandati dell'ente comprensoriale e sindaco di Pieve Torina, erano presenti i primi cittadini di Fiastra, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Ussita. Assente invece il sindaco di Muccia Mario Baroni mentre non è noto se vi abbia partecipato un rappresentante della gestione commissariale di Camerino. 
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C.C.
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«Un progetto che non darà vita ad una rivoluzione turistica, ma ad un prototipo della nuova “città della domenica” basato su un turismo mordi e fuggi».

Con queste parole il deputato del Partito democratico Mario Morgoni esprime il suo atteggiamento critico sul progetto presentato a Sarnano nei giorni scorsi e per il quale l’amministrazione ha ottenuto circa 36 milioni di euro attraverso i fondi del Cis sisma e del Pnrr.

«L’investimento totale impegna circa un quinto della dotazione complessiva di risorse pubbliche del CIS e spenderli per una “Disneyland” della montagna appare un enorme spreco di risorse pubbliche – prosegue l’onorevole Morgoni - Il territorio del Parco dei Sibillini e delle aree circostanti, compresa Sarnano, vanta un grandissimo patrimonio di straordinarie qualità ambientali, culturali, storiche, enogastronomiche. Sarebbe opportuno investire su forme di sviluppo meno invasivo ed effimero, più coerente con la natura e la vocazione del territorio. Nelle nostre aree interne la progettazione dell’offerta turistica e l’idea di sviluppo non può non tenere conto del concetto di benessere più che di quello di divertimento. Nelle linee di intervento individuate dal CIS, ad esempio, il turismo va di pari passo con la cultura, ma di questo connubio non c’è traccia in questo progetto plurimilionario.
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Bambini e genitori impegnati nella piantumazione di nuovi alberi nella zona del parco fluviale degli impianti sportivi di Castelraimondo. Una bella mattinata di sole ha riscaldato le decine di persone presenti per l’iniziativa di messa a dimora di una pianta per ogni bambino nato nel comune negli anni 2020 e 2021.

Ben 48 le piante autoctone che sono andate ad arricchire la flora della zona, con la piantumazione effettuata proprio dai tanti ed entusiasti bambini delle classi prime, seconde e terze delle scuole elementari e i più piccoli della materna Manfredi Gravina, presenti per l’evento organizzato dall’associazione “L’umana dimora” in collaborazione con il comune di Castelraimondo.

piantumazione

Oltre agli alunni e ad alcune famiglie dei bambini nati nelle ultime due annate, presenti anche il sindaco Patrizio Leonelli, il vice Roberto Pupilli, gli assessori responsabili del progetto Edoardo Bisbocci ed Ilenia Cittadini, l’assessore Elisabetta Torregiani, il presidente dell’associazione “L’umana dimora” Primo Mancini, i carabinieri e i volontari della Protezione Civile.

L’iniziativa era stata accolta e promossa anche dal compianto dirigente scolastico Maurizio Cavallaro, al quale i presenti hanno dedicato un sentito applauso in suo ricordo. Un omaggio che ha reso la mattinata ancor più emozionante e sentita.

"Iniziative come questa riempiono di gioia l'amministrazione e la cittadinanza – spiega l’assessore all’ambiente Bisbocci - vedere tutti questi bambini in mezzo al nostro bellissimo verde è stato emozionante. È importante per tutti noi sensibilizzare le nuove generazioni verso il rispetto del verde. 48 piante sono un piccolo, ma significativo, gesto. Spero che un giorno questi bambini torneranno davanti ai loro alberi con un po' di emozione».

piante
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