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Belforte del Chienti ha ospitato, sabato 18 giugno, la seconda edizione di “Dajeforte street boulder”, arrampicata che si pratica sulle mura urbane di un centro abitato senza l'uso di corde, ad un'altezza massima di 4 metri, utilizzando materassi studiati per attutire la caduta: i crash pad.

L'evento, patrocinato dall'amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Belforte e la Unione montana Monti Azzurri, nasce grazie ad appassionati di arrampicata che frequentano la palestra Arterisko Climbing factory di Macerata.

finale scalata

Il gruppo ha deciso di dar vita alla gara con l'intento di animare i piccoli borghi dell'entroterra, alle prese con la ricostruzione post sisma, grazie allo sport e al gioco. I vicoli e le strade del paese sono stati il teatro di arrampicate davvero sorprendenti: è insolito infatti vedere qualcuno che si arrampica sui mattoni degli edifici privati e di quelli pubblici.

Il contest ha richiamato appassionati da tutto il centro Italia: circa 100 i partecipanti che hanno scalato le mura del centro storico belfortese, con una finale che ha visto i migliori sfidarsi nella scalata finale sul palazzo del comune.

“Dajeforte street boulder” ha portato in paese anche molti curiosi che hanno gremito piazza Umberto I per assistere alle avvincenti gare finali.

podio donne


Questi i vincitori della seconda edizione:

1.Maria del Duca

2.Adriana delle Monache

3.Alessia Piccirilli

podio uomini


1.Mattia Salvatore

2.Valerio Poliandri

3. Andrea Fedelini

gruppo con sindaco
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Le stazioni ferroviarie delle città del cratere sismico cambiano volto e si rinnovano grazie alle risorse del Fondo complementare sisma dopo le conferenze di servizio tra Regione Marche e tutti i soggetti coinvolti nelle opere di restyling delle stazioni di Ascoli Piceno, Fabriano, Macerata, Tolentino e Tolentino Campus.

“La Regione Marche – spiega l’assessore regionale al Bilancio e alla Ricostruzione, Guido Castelli - su impulso del presidente Acquaroli e mio, ha voluto dedicare una particolare attenzione al tema della accessibilità dei trasporti nelle aree del cratere. Ne sono derivati, da una parte, lo stanziamento di 100 mln di euro per la riqualificazione della Pedemontana tra Caldarola e Amandola, dell’Ascoli-Teramo e della Monti/Mare nel Fermano, e dall’altra questo piano di finanziamenti i cui interventi finanziari riguardano 5 mln di euro, rispettivamente, per le stazioni di Ascoli Piceno e di Macerata, 3 mln per quella di Fabriano, 1,8 euro per la stazione di Tolentino e 1,2 mln di euro, a cui si aggiungono altri 1,3 mln di euro, per un totale di 2,5 mln sulla stazione di Tolentino Campus. Una struttura, quest’ultima, di nuova istituzione e che si collega alla realizzazione del campus che sorgerà a Tolentino nell'alveo di quelle che sono state le strategie di delocalizzazione degli istituti scolastici superiori del territorio cittadino”.

“Il presidente Acquaroli – prosegue Castelli - ha fortemente voluto che la mobilità e l'accessibilità delle zone del cratere assurgessero a criterio di orientamento dei fondi. Per parte mia, ho lavorato e mi sono prodigato affinché anche il trasporto su ferro potesse trovare risorse importanti. Il risultato è rappresentato da una provvista finanziaria che, per le Marche, ha raggiunto 16 ml. Le conferenze di servizio hanno visto il parere favorevole della Regione e degli altri enti e la cosa positiva è che per effetto delle tempistiche, dei cronoprogrammi e del fondo complementare sisma, le opere in questione saranno necessariamente da realizzare tutte entro il 2026”.

Gli interventi di restyling determineranno anche l’efficientamento energetico delle stazioni e comunque avrebbero un impatto significativo anche sotto il profilo della rigenerazione urbana, poiché le stazioni insistono prevalentemente negli ambiti più urbanizzati delle città.
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“Trascorso poco più di un mese dall’ottenimento del contributo pubblico di circa 2,5 milioni di euro per la ricostruzione degli edifici pubblici adibiti a residenza economica popolare, l'amministrazione comunale di Sefro comunica la consegna dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per le Aree Sisma 2009 e 2016 finanziato dal Fondo complementare Pnrr, per un ammontare complessivo che supera il milione di euro.” A renderlo noto il consigliere con delega ai lavori pubblici Corrado Carminelli. “Si tratta del finanziamento, destinato ad opere per la collettività, più importante e mai intercettato nel comune capoluogo della trota e dell’acqua. Infatti sono oggetto dei tre progetti, conclusi ed approvati, il rifacimento e ammodernamento dell'impianto sportivo campo di calcetto Enrico Fracassini, la riqualificazione e rifunzionalizzazione della pista di pattinaggio e parco pubblico, Bosco Incantato incluso, e la creazione di una area di sosta ed interscambio tra mobilità dolce e classica. Inoltre rientrano nel finanziamento anche la messa in sicurezza ed il rifacimento di tre importanti tratti di strade comunali del capoluogo e delle frazioni di Sorti ed Agolla.”

I tempi dettati dal Ministero sono stretti: dovranno ora iniziare le operazioni di gara ed entro dicembre dovranno essere affidati e quindi avviati i lavori.

“Questo importante traguardo - sottolinea il sindaco Pietro Tapanelli - funge da giusta cornice dell’operato dell’amministrazione comunale tutta. Maggioranza e minoranza hanno sempre collaborato con grande spirito d’iniziativa per il bene comune. Ormai non manca molto alla fine del mandato e i progetti avviati sono davvero molto importanti per il comune di Sefro, ma anche per tutta l’alta valle del Potenza e dello Scarzito. Il lavoro è appena iniziato e i prossimi mesi saranno ancora più impegnativi.”

Sefro è un cantiere a cielo aperto. Molte sono le opere in corso e mole altre sono in partenza. Spiega il sindaco: “Un lavoro di questo tipo è possibile quando si mettono insieme alcuni essenziali fattori. Il primo è quello della squadra: quando tutti lavorano per l’obiettivo comune, come sta succedendo a Sefro, tutto è realizzabile. Il secondo: il lavoro dei dipendenti. Senza l’impegno e l’abnegazione degli impiegati e degli operai non si raggiunge alcun obiettivo. L’ultimo tassello è il divertimento. Sembra banale, ma bisogna divertirsi, con serietà, in ciò che si fa. Politica inclusa. Quando il fare diventa un peso è il caso di smettere, anche perché niente dura in eterno”.





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Tragico incidente sul lavoro nell'azienda Choncimer in località Rocchetta a San Severino Marche dove un operario ha perso la vita precipitando dal tetto sul quale stava facendo dei lavori.

La vittima è Palomino Grimaldo Loayza, cinquantaquatreenne di origini peruviane, sposato con 4 figli, che mentre eseguiva lavori sui pannelli fotovoltaici, per cause in corso di accertamento, è caduto al suolo dopo un volo di oltre dieci metri, perdendo la vita sul colpo.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri della locale stazione, il personale Asur per la sicurezza sui luoghi di lavoro e i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che costatare il decesso dell'operaio.
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Gruppi elettrogeni nelle aree Sae, finalmente si parte. Arrivano quasi 4 milioni di euro per risolvere un problema che, soprattutto nei mesi invernali, mette a dura prova la tenuta delle persone che vivono nelle Soluzioni abitative d’emergenza (Sae) realizzate nei comuni dell’entroterra più colpiti dal sisma del 2016.

Gli inverni gelidi, infatti, causano spesso l’interruzione delle linee elettriche, soprattutto nei luoghi di montagna, dove il freddo e il maltempo si fanno più rigidi, procurando inevitabili disagi nell’affrontare blackout e conseguenti abbassamenti delle temperature. Da qui la disponibilità del Dipartimento della Protezione Civile - sollecitato dalla Regione Marche - che ha stanziato una cifra di 3.750.000 euro per il cratere marchigiano.

I Comuni in cui insistono i villaggi Sae, possono presentare progetti per dotarsi dei gruppi elettrogeni e sopperire così alla mancanza di energia elettrica e alle difficoltà che ne derivano. In tal senso, decisivo risulta il compito della Regione Marche in materia di valutazione dei progetti, sopralluoghi e autorizzazioni, volti a dare il via libera ai Comuni proponenti per la fase relativa agli affidamenti e tutto quanto concerne la parte operativa e burocratica, fino al collaudo finale.

«L’attuazione del programma si è rivelata piuttosto complessa - commenta l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli - Fondamentale si è rivelata anche la collaborazione e la disponibilità di E-distribuzione per una serie di valutazioni effettuate a monte e per la partecipazione in fase di sopralluogo, in un’ottica di sinergia tra enti che va a risolvere una problematica che cittadini e comitati hanno più volte posto alla nostra attenzione. I tempi di realizzazione degli impianti sono ora piuttosto brevi: per questo i Comuni che procedono tempestivamente con la richiesta avranno sicuramente i gruppi elettrogeni attivi in vista dell’arrivo del prossimo inverno».

Proprio in questi giorni il dirigente del Settore Soggetto Attuatore Sisma 2016 regionale Silvia Moroni, coadiuvata da Roberto Stoppoloni e dal responsabile d’area di E-distribuzione Sergio Tomassini, ha effettuato una serie di sopralluoghi a Castelsantangelo sul Nera, Bolognola e Fiastra.

A oggi è stata autorizzata una somma complessiva di euro 1.083.362 euro per la realizzazione degli impianti presso i comuni di Castelsantangelo sul Nera (240.000 euro), Bolognola (65.000 euro), Muccia (69.267 euro), e Pieve Torina (663.000 euro).

Manca solo il collaudo, invece, per l’area Sae di Montecavallo, dove la cifra impiegata è di 46.094 euro.
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La Regione Marche stanzia per l’anno in corso 6.608.000 euro di risorse proprie, oltre il fondo sanitario, al fine di portare a 110 le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti.  Obiettivo, combattere il depauperamento professionale e favorire il ricambio generazionale del sistema sanitario regionale.

“Con questo provvedimento – ha spiegato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – andiamo a colmare un differenziale che vedeva un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale e nelle reti ospedaliere. Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad invertire una tendenza che andava ad aumentare ogni anno il gap. Oggi con questo importante investimento, che riposiziona le Marche tra le primissime posizioni in percentuale alla popolazione, si dà inizio ad una fase che ci consentirà di recuperare decine di medici ogni anno, per dare finalmente risposte in termini di servizi ai cittadini. È uno sforzo che stiamo cercando di fare anche attraverso i bilanci delle nostre aziende perché vogliamo recuperare e ottimizzare l’impiego di risorse senza pesare sui cittadini, per investire sui giovani e sul futuro in termini di personale, tecnologie e servizi. Riteniamo che questo sia l’approccio giusto per risultati evidenti in pochi anni. In 20 mesi abbiamo già finanziato più borse rispetto a tutti i cinque anni precedenti”.

“Parliamo di una inversione di tendenza totale, una svolta – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Saltamartini -. Questo piano garantisce che la nostra Regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata. Siamo certi che dal prossimo anno avremo i medici del primo anno di specializzazione in grado di lavorare sul territorio e negli ospedali. Vero è che dobbiamo superare questo anno con le sue criticità a partire dall’affollamento dei  pronto soccorso e la scarsità di medici di famiglia e pediatri. Una lacuna che stiamo affrontando con i provvedimenti di riorganizzazione e potenziamento presentati nei giorni scorsi. Non possiamo però prescindere dall’affrontare il tema della scarsa appetibilità di alcune specializzazioni come quelle legate alla medicina di urgenza, al 118, alla medicina territoriale. Per questo motivo come Regione stiamo sollecitando il tavolo di contrattazione nazionale collettiva affinchè si applichi il rinnovo del contratto della dirigenza e venga previsto un aumento degli emolumenti per le prestazioni usuranti, notturne e festive”.

Si prevede che al 2030 oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale. Il numero di borse di studio per medici di medicina generale e di contratti di specializzazione non coprono il reale fabbisogno. Ciò è reso evidente dalla difficoltà di copertura delle dotazioni organiche di ospedale e territorio e dal numero progressivamente decrescente dei medici di medicina generale.

Al fine di incrementare le borse di studio per il corso di formazione specifica in medicina generale, la Regione Marche stanzia complessivamente € 1.750.000 di risorse proprie del bilancio regionale, oltre il fondo sanitario. Con questo stanziamento il numero delle borse di studio attivabili nel prossimo concorso viene incrementato di 40 unità, portando l’offerta di borse a 110 unità complessive comprese quelle a finanziamento ministeriale e a finanziamento PNRR. Questo intervento favorirà in modo netto il ricambio generazionale dei medici di medicina generale.

Per incrementare i contratti di formazione per medici specialisti inoltre, la Regione stanzia invece complessivamente € 4.930.000 di risorse proprie del bilancio regionale, oltre il fondo sanitario. Con queste risorse il numero dei contratti aggiuntivi a finanziamento regionale attivabili a partire dalla fine di quest’anno viene incrementato di 42 unità (vedi tabella). Nelle precedenti annualità mediamente i contratti aggiuntivi a finanziamento regionale si attestavano su 5 unità.

Con questi interventi la Regione Marche dagli ultimi posti sale ai primi posti della classifica nazionale dei contratti a finanziamento regionale in rapporto al numero di abitanti.
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L’Università di Camerino tra i primi 10 Atenei italiani per il miglior tasso di occupazione dei proprio laureati: il 93,3% dei laureati magistrali biennali di Unicam, infatti, a cinque anni dal conseguimento del titolo di studio è occupato.

Risultati ancora una volta molto positivi secondo i dati che emergono dal XXIV Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati presentati dal Consorzio AlmaLaurea.

Molto positivi sono anche i dati relativi all’occupabilità dei laureati Unicam. Il tasso di occupazione dei laureati di primo livello che, dopo la conquista del titolo, hanno scelto di non proseguire gli studi universitari e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro, è pari al 68,5%.

Ad un anno dal conseguimento del titolo, il 77,2% dei laureati magistrali biennali Unicam è occupato e le performance occupazionali migliorano con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo: il 93,3% dei laureati magistrali biennali intervistati a cinque anni dal titolo è occupato.

Particolarmente positivo è inoltre il dato relativo alla efficacia della laurea, che mette a fuoco l’effettiva utilità e spendibilità del titolo nell’ambiente di lavoro, con una media di risposte positive pari all’87,7%, che supera ampiamente quella nazionale pari al 66,3%.

Dai dati riportati nel rapporto, Unicam viene premiata anche per i risultati sulla valutazione dell’esperienza universitaria e sulla soddisfazione espressa dai laureati.

Il 94% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente, il 90,3% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso ed il 92% dei laureati che le ha utilizzate ritiene le aule adeguate. Più in generale, il 95,6% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.

E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? L’80,5% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo.

“L’indagine AlmaLaurea – ha dichiarato il Rettore Claudio Pettinari – conferma la qualità dell’offerta formativa di Unicam, premiando gli sforzi e l’impegno dell’Ateneo. Da tempo infatti stiamo lavorando affinché la formazione dei nostri laureati sia incentrata sulle esigenze del mercato del lavoro, con confronti a tutto campo con il mondo imprenditoriale, sia nel nostro territorio che in ambito nazionale, nella progettazione e definizione dell’offerta formativa, che dal prossimo anno accademico vedrà l’attivazione del corso di laurea triennale in “Scienze Giuridiche per l’Innovazione organizzativa e la Coesione sociale” e del curriculum in “Nutrizione per il Benessere e lo Sport”, nell’ambito del corso di laurea magistrale in Biological Sciences, così come si avrà una rimodulazione dei corsi di laurea magistrale in Physics e Mathematics and Application. I dati testimoniano ancora una volta che la laurea rappresenta un grande investimento per il proprio futuro, specialmente in questo particolare e difficile momento che tutti noi e la nostra società stiamo attraversando”.




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Ultimati i lavori per la messa in sicurezza del ponte sulla strada comunale di Pian della Noce, per l’eliminazione del rischio idraulico del Torrente Madonna, che scorre a margine dell’abitato storico e delle attuali abitazioni di emergenza post-terremoto, nel comune di Monte Cavallo.  Si è svolta, così, la cerimonia di apertura del ponte, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e Difesa del suolo, Stefano Aguzzi, del sindaco Pietro Cecoli e delle consigliere regionali Elena Leonardi e Anna Menghi.

“Erano interventi necessari e urgenti da realizzare – ha detto Aguzzi – Nonostante l’iter sia stato complesso sono soddisfatto che siano stati completati, grazie all’impegno e alla collaborazione sia della Regione che delle amministrazioni locali, degli enti e dei tecnici incaricati”.

Per questi lavori, la Regione ha utilizzato i fondi POR-FERS Asse 8 destinati alla riduzione del rischio idraulico nei territori colpiti dal sisma, destinando 600 mila euro alle opere per il comune di Monte Cavallo.

Il percorso amministrativo non è stato semplice in quanto la progettazione si colloca in zona di pregio ambientale. Dopo circa 1 anno, i lavori sono stati ultimati e l’opera è stata consegnata al comune.

Montecavallo4

Nel tratto di strada che conduce al centro abitato era presente un ponte che è stato riconosciuto non adeguato alla piena di progetto e comunque al limite di servizio; è stato quindi progettato un nuovo ponte della lunghezza di 12 metri, a 2 carreggiate.

I lavori si sono concentrati sul torrente della Madonna, in quanto sul torrente dell’Angelo si erano già risolti i problemi di esondazione con l’utilizzo di fondi dal Sisma del 1997, costruendo un nuovo ponte e curando lo scorrimento delle acque.

L’obiettivo è stato ripristinare l’argine di difesa dell’abitato, con attenzione sugli accessi ai fondi privati, prevedendo dossi artificiali per contenere le acque nella zona di scorrimento naturale.

“Con la realizzazione del muretto – ha affermato Aguzzi – si è portato a termine un intervento che oltre ad essere funzionale all’eliminazione del rischio idraulico, preserva una tecnica e una costruzione strettamente connesse ad elementi identitari e culturali del Maceratese, le quali possono diventare un focus di riferimento per altri interventi da realizzare in contesti simili”.
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Alla fine il calo produttivo di grano duro nelle Marche si dovrebbe assestare sul -10%. Una resa in ribasso ma migliore rispetto alle previsioni iniziali, che è la conseguenza della drammatica siccità che si sta vivendo nella nostra regione.

Lo rende noto Coldiretti Marche su dati di Consorzi Agrari d’Italia con la trebbiatura già in atto e le aziende agricole alle prese anche con i rincari, soprattutto per quel che riguarda il gasolio. È il caro carburante il secondo aspetto che piega gli agricoltori in questo periodo con il prezzo che negli ultimi due anni è più che triplicato superando anche la soglia dell’1,50 euro al litro. Una minor produzione che fa i conti anche con l’aumento del resto delle materie prime come concimi (+170%) e sementi (+90%). Morale, secondo uno studio del Crea le aziende cerealicole hanno oltre 18mila euro di spese correnti in più in un anno. Da una parte gli effetti del conflitto in Ucraina, dall’altro i cambiamenti climatici.

Il tutto, spiegano da Coldiretti “si fa sentire anche sui consumatori con i prezzi che dal grano al pane aumentano da 6 a 12 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito venduto da 2,7 euro al chilo a 5,4 euro al chilo”.

La nostra regione è il terzo granaio d’Italia dopo Sicilia e Puglia. Oltre 100mila ettari sono coltivati a grano duro (4,2 milioni di quintali di produzione 2021, secondo Istat) mentre il grano tenero ne conta quasi 14mila con una produzione di 684mila quintali. “A preoccupare le imprese – spiega Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche  - è la riduzione delle rese ma in gravissima difficoltà ci sono girasole, mais, e gli altri cereali. Per non parlare di pascoli, alimentazione animali, ortaggi e frutta. In questo scenario di profonda emergenza  idrica è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo volti ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua e della successiva ottimizzazione nella gestione”.
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Si è svolta ieri, nella splendida cornice dell’Auditorium di Sant’Agostino, la cerimonia di sottoscrizione del "Patto di Amicizia" tra il Comune di San Ginesio, rappresentato dal sindaco Giuliano Ciabocco, e il Comune di Chieve (CR), rappresentato dal sindaco Davide Bettinelli.

Alla presenza delle più rappresentative Associazioni locali che hanno contribuito a dare maggior lustro all’evento, le due municipalità già legate dal 2016 hanno voluto ufficializzare “vincoli permanenti di fraternità e cooperazione” attraverso l’atto solenne sottoscritto dai Sindaci- in nome e per conto dei loro cittadini- chiamati ad essere i veri protagonisti degli scambi a tutti i livelli ed in molteplici settori: cultura, scuole, associazioni, anziani, attività economiche e produttive, volontariato, sport e tradizioni folclori che.

Pur essendo fisicamente e geograficamente distanti, San Ginesio e Chieve presentano analogie ed affinità, avendo come comune elemento di fratellanza proprio la solidarietà. Nel corso degli anni sono infatti riusciti ad instaurare un forte rapporto di collaborazione finalizzato ad approfondire e valorizzare la storia, la cultura, l’istruzione, le attività economiche e produttive, il volontariato e le tradizioni folcloriche di entrambi i Comuni.

Patto di Amicizia Chieve e San Ginesio Sindaci
In base a quanto sancito dall’art.2 verrà “regolata la promozione di scambi di natura turistico - culturali ed economici - professionali tra i due Comuni:- tra le scuole, al fine di favorire incontri fra i giovani per sensibilizzarli al confronto con coetanei radicati in contesti diversi e più ampi;- tra associazioni culturali, per la realizzazione di incontri musicali, rappresentazioni teatrali, mostre d'arte, conferenze e convegni al fine di favorire la presa di coscienza del contesto culturale che caratterizza le due realtà sociali e promuovere il processo di integrazione; -tra associazioni sportive, per l'organizzazione di competizioni in varie discipline, per corsi di perfezionamento in discipline specifiche, per la realizzazione di raduni o corse, tutte iniziative che rappresentano un fattore di unione e di pace fra i popoli; tra associazioni di categoria, per realizzare la promozione di attività agricole, industriali e commerciali, attraverso studi comparati di sistemi tecnologici e gestionali, scambi di professionalità e di banche dati. Si vorrà infine attivare un programma di iniziative di scambio nel versante sia culturale sia artistico ed economico-professionale prevedendo il più ampio coinvolgimento della due cittadinanze e dei settori sociali, culturali ed economici interessati attraverso un'azione di informazione, comunicazione e collaborazione attiva nelle varie iniziative che verranno intraprese.

Il valore culturale e morale del presente patto sarà testimoniato dalle varie iniziative che verranno organizzate a fini dello sviluppo sia dei rapporti tra le comunità di San Ginesio e Chieve sia dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra le Comunità nel nome degli ideali di pace e di democrazia, nonché per una maggiore integrazione tra gli stessi.
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