Notizie di politica nelle Marche
«Apprendo la notizia che il Governo nazionale ha messo uno stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus edilizi, con un decreto legge - approvato nel Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 2023 e poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in tarda serata - che vieta le due note procedure di opzione alternativa alla fruizione diretta per le agevolazioni fiscali che prima lo prevedevano». Così il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, preoccupato delle ricadute negative che l'attuazione del decreto legge potrà comportare per le aree del Cratere sismico.

«Il testo modifica la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio(Bonus Ristrutturazioni);efficienza energetica (Ecobonus) , Superbonus 110%, misure antisismiche (Sismabonus); facciate;impianti fotovoltaici;colonnine di ricarica; barriere architettoniche (Bonus Barriere 75%) - spiega Pasqui

Si prevede, inoltre, l'abrogazione delle norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200mila euro; spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile.
Si tratta, di fatto, di tutti i tipi di agevolazioni edilizie ad oggi esistenti.

Seppur consapevole che un intervento capace di definire con certezza i confini di queste misure fosse necessario e improrogabile - prosegue il vice presidente del onsiglio regionale - sono molto preoccupato per le ricadute che l’attuazione di questo decreto legge potrà avere nell’area del cratere sismico. 
Siamo ormai al settimo anno dal devastante terremoto del 2016 e la ricostruzione vera ha appena visto la luce, dopo aver a lungo stentato a partire. 

Lo stop alle agevolazioni sull’edilizia rischia concretamente di mettere una pietra tombale sulla ripartenza dei territori colpiti dal sisma, con conseguenze devastanti su tutto il comparto edile. 

Non ultimo - conclude Pasqui -, questa misura andrebbe a creare una vera e propria disparità di trattamento fra gli stessi cittadini terremotati, con quelli che hanno subito pochi danni e hanno potuto usufruire delle agevolazioni e quelli del “cratere vero” i quali, oltre a non aver ancora visto la ricostruzione, non potranno avere accesso ai bonus.

Faccio appello quindi alla sensibilità dei parlamentari di Forza Italia, presso i quali sarà mia premura intervenire, affinchè in sede di conversione del decreto legge, nel dibattito parlamentare possano essere apportate le opportune modifiche che vadano a tutelare i territori del sisma i quali, mai come stavolta, rischiano di scomparire definitivamente e con loro tutto il patrimonio storico, umano, culturale che da millenni conservano.


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Con una lettera di dimissioni, protocollata in data 3 febbraio, il consigliere comunale Alberto Pilato, della lista civica “Insieme per San Severino”, ha deciso di lasciare l’assise settempedana.

Nella missiva, indirizzata all’intero Consiglio comunale e per conoscenza al presidente del Consiglio, Sandro Granata, al sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e al segretario comunale; Pilato spiega la propria scelta dettata da motivi di carattere professionale e familiare.

“Sono stato onorato di aver ricoperto questa carica nell’arco di questo periodo di mandato e sono certo che chi mi sostituirà come consigliere di minoranza saprà fornire un contributo all’altezza del ruolo”.

Ad avvicendarsi con lui nei banchi dell’opposizione sarà l’architetto Debora Bravi
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Nuovo carcere di Camerino, la deputata dem Irene Manzi ha presentato una interrogazione al ministero per chiedere chiarezza.
“È urgente che il ministero della Giustizia si pronunci con parole chiare per la prevista costruzione della nuova struttura penitenziaria del Comune di Camerino. Per questo -vista la situazione di incomprensibile incertezza- ho depositato un’interrogazione.
Nel  marzo dello scorso anno, infatti, il ministro della Giustizia ha disposto la restituzione della vecchia struttura carceraria inagibile all'Agenzia del Demanio in ragione delle interlocuzioni in corso con l’amministrazione comunale di Camerino per l’istituzione di un nuovo istituto penitenziario”. Lo dichiara Irene Manzi, deputata marchigiana del Partito Democratico


“Tuttavia, prosegue la deputata dem, la cronaca locale recente ha riportato la proposta del garante regionale dei diritti dei detenuti -Giulianelli- di costruire, senza aver avviato alcuna interlocuzione con i territori coinvolti- un nuovo carcere a Macerata: la città non ha da tempo una struttura carceraria e non ha individuato sedi ove poterla localizzare. Lo sviluppo e la crescita di Macerata non si lega certo alla costruzione di una struttura carceraria mentre sarebbe un atto grave sottrarre l’istituto di detenzione e recupero sociale a un territorio danneggiato dal sisma e in cerca di rinascita e, contestualmente, privarlo di una parte consistente dei fondi impiegati per la ricostruzione. Il territorio di Camerino - gravemente colpito dal sisma- avrebbe pieno diritto a veder ripristinata la situazione precedente con la costruzione di un nuovo carcere e, in tal senso, è stata già da tempo individuata l’area interessata dalla costruzione del nuovo edificio”.

“Mi aspetto, conclude Manzi, chiarezza da parte del Ministero rispetto ai tempi di realizzazione per la costruzione della nuova struttura carceraria di Camerino”.




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