Deve ancora ritagliarsi un posto nel cuore dei vissani, ma sembra che la piazza “provvisoria” intitolata a Maria Cappa stia diventando un fulcro nelle vite dei cittadini e, soprattutto, che abbia convinto i commercianti e le loro attività. Qualcuno si è già spostato sul posto da mesi, altri attendono le ultime rifiniture, qualcun altro dovrà ancora pazientare. Ma di certo, nel prossimo futuro, tutte le vetrine saranno illuminate e vive. In questo modo gli esercenti, dopo la dispersione dell’immediato post terremoto, ritrovano un luogo comune, quasi un centro commerciale a cielo aperto come molti se ne vedono nelle grandi città.

Il clima non è di certo quello del pre-sisma, con le estati brulicanti di turisti e di proprietari di seconde case. Le presenze negli ultimi mesi, però, ci sono state. Soprattutto nei fine settimana. «C’è stato un bel via-vai per tutta la bella stagione e la piazza si è sempre riempita nei giorni festivi - racconta Leonardo Casaroli, farmacista che divide la sua attività tra la piazza di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera -. Sembra evidente che aver raccolto tutte le attività e i servizi in un unico luogo possa essere una scelta vincente. Abbiamo visto tante persone nei mesi scorsi e vedere tutte le vetrine una di fianco all’altra può fare la differenza: basta pensare ad un cliente della farmacia che deve acquistare un farmaco e, uscendo, passa di fronte al bar. Magari entra e consuma qualcosa. In questo modo si crea indotto e le attività rifioriscono».

Il punto tenuto da Federico Santocori, titolare del Bar Centrale, è lo stesso. La sua è stata la prima attività ad insediarsi in piazza Maria Cappa, addirittura diversi mesi prima del taglio del nastro. Dopo il periodo trascorso in una tensostruttura nella zona del Laghetto, «la nuova piazza è un grande passo avanti, rispetto ad altri paesi vicini dove le attività sono rimaste nei container - afferma -. Sembrano essere lontani i tempi in cui davvero non era rimasto nessuno. Ora si ricomincia a vedere un afflusso sempre più consistente di persone e, forse, avremo un vero e proprio cambio di marcia quando arriveranno anche i ristoranti. La scelta di costruire un luogo di aggregazione come questo rimane comunque vincente - conclude -. C’è la preoccupazione per il caro bollette, ma siamo comunque intenzionati a non mollare».

Poco distante, arrivato in piazza qualche mese dopo rispetto a Santocori, c’è l’Enoemporio del gusto, di Giuseppe Capocci. Sta ancora aspettando l’insegna per il suo locale, ma le porte sono già aperte per chi ha bisogno di comprare qualcosa. «Dopo il terremoto siamo stati un po’ sbattuti a destra e a sinistra, anche io sono stato qualche tempo al Laghetto - racconta -. Sono stati anni difficili, ma questa nuova piazza è una buona mossa per rilanciarci. È chiaro che le problematiche resteranno fino a quando non sarà ricostruito tutto il paese, ma se non altro ora c’è l’effetto di aggregazione dei diversi esercizi commerciali. Per quanto mi riguarda ho provato anche a reinventarmi. Sono sommelier e ho pensato che, oltre all’edicola e all’emporio, fosse il caso di allargare i miei orizzonti. Ora vendo anche vini e prodotti tipici. Credo sia il modo giusto di offrire un servizio».

l.c.

Approfondimento nel prossimo numero dell'Appennino camerte


È il primo cittadino di Tolentino a mettere a tacere le polemiche scaturite dalla decisione di ripristinare le tariffe a pagamento dei parcheggi dopo la fine del locdown.
Una scelta, quella di Assm e amministrazione, che non è piaciuta a commercianti e cittadini (un articolo sul parere della minoranza sarà pubblicato nel settimanale L'Appennino Camerte in uscita domani) tanto che Giuseppe Pezzanesi è stato costretto ad intervenire.
"Comprendiamo le motivazioni dei commercianti del centro storico - dice il sindaco - ma della decisione di far pagare nuovamente i parcheggi mi assumo tutta la responsabilità.
Ci siamo resi conto che le piazze e le vie del nostro centro storico sono state, soprattutto in queste ultime settimane di ripresa parziale, occupate in maniera selvaggia o quanto meno inappropriata. Abbiamo vissuto scenari non avvicinabili a ciò che si dice godere degli spazi del centro storico e delle sue bellezze e attrattive.

La nostra intenzione primaria è quella di creare, soprattutto nel centro storico, situazioni dove è facile poter trovare un parcheggio proprio per recarsi nei negozi per effettuare un acquisto.

Più rotazione di auto significa avere più clienti che possono fermarsi per andare negli esercizi commerciali, nei bar o nei supermercati".
Quindi la precisazione sul piano parcheggi che più volte è stato motivo di scontro in consiglio comunale: "Stiamo elaborando un piano parcheggi che prevede l’istallazione dei nuovi parcometri che già contemplano una prima sosta gratuita.
Una decisione condivisa dagli stessi commercianti ma che, purtroppo, anche a causa del covid, è stata vittima di ritardi".
Infine la risposta sulla mancata condivisone con i commercianti del ripristino del pagamento dei parcheggi: "Il mancato confronto non è stato possibile proprio a causa del particolare momento che stiamo vivendo. Noi tutti siamo convinti che sia fondamentale prevedere sostegni concreti per i nostri esercenti commerciali e stiamo lavorando, in più direzioni proprio per mettere in piedi tutta una serie di iniziative, anche economiche, oltre a quelle già fatte che sono tangibili e considerevoli, sia a livello finanziario che di organizzazione di eventi, per dare sostegno ed esaltazione al centro storico e al settore commerciale".  

Delle iniziative messe in campo per risollevare il tessuto commerciale ed economico della città sarà pubblicato un approfondimento nel settimanale L'Appennino Camerte in uscita domani.

GS
I parcheggi del centro di Tolentino tornano a pagamento, ma cittadini e commercianti non ci stanno.
Il tema che infuocava il dibattito politico prima del lockdown si ripresenta, come una costante, anche dopo il periodo di chiusura a causa della pandemia.
Proprio da lunedì 18 maggio, giorno in cui tutti i negozi potranno rialzare la saracinesca, termina la sospensione delle tariffe che era stata applicata dal 16 marzo scorso.
A creare indignazione il fatto che i commercianti del centro storico, già dal sisma del 2016, hanno affrontato una serie di difficoltà, accogliendo il lockdown quasi come un colpo di grazia.
"Avrebbero potuto aiutarci aspettando almeno un altro mese - commenta l'associazione Tolentino Commercio Centro Storico - Proprio ora che si ricomincia ci saremmo aspettati un gesto di solidarietà da parte dell'amministrazione, dal momento che questo virus ci ha messi in ginocchio".
Il timore di riaprire i battenti in un momento storico in cui i clienti avranno comunque paura ad uscire per gli acquisti più superflui poteva essere alleviato dalla scelta di continuare con la sospensione del pagamento dei parcheggi.
Una proposta in controtendenza con quanto invece deciso dall'Assm che da lunedì ha scelto di tornare alla normalità.
Non sono mancati commenti di disapprovazione sui social dove, a fianco alla consapevolezza che i servizi vanno pagati, non manca la critica ad una decisione che poteva attendere la fine dell'estate.

GS

" Tu resta a Casa. La spesa te la Portiamo noi". E' il servizio gratuito attivato da QuiPoste Camerino per offrire il proprio contributo nella situazione che si è venuta a creare a  causa dell'emergenza Coronavirus. Dal lunedì al venerdì, la società di posta privata di Camerino di cui sono titolari i fratelli Francesco e Tiziano Siviglia, provvederà a consegnare gratuitamente gli acquisti che i camerinesi avranno ordinato ai commercianti della città.

"E' un servizio che abbiamo studiato e creato in brevissimo tempo- spiega Francesco Siviglia-; così come il virus è veloce anche i nostri pensieri richiedono velocità. Ci siamo sentiti in dovere di offrire il nostro contributo alla comunità camerte che già da diverso tempo è purtroppo vessata dai tanti problemi causati dal sisma. Con questo nostro servizio, basterà che il cittadino contatti il proprio commerciante di fiducia, dalla farmacia all'alimentari, per provvedere all'ordine della spesa che intende fare e saranno poi i commercianti a contattare noi di QuiPoste per dirci i prodotti da consegnare e il recapito della clientela da raggiungere. Quello che è importante dire- aggiunge Siviglia- è che il destinatario dovrà pagare in contanti perchè purtroppo siamo sprovvisti di Pos. Il nostro- sottolinea - vuole essere uno schiaffo al virus e nel contempo e sopratutto quello che vogliamo è che tutti i cittadini capiscano l'importanza di rimanere a casa. Ci tengo a rimarcarlo. Mi raccomando restate a casa. Noi che non possiamo farlo,ci adopereremo per far fronte alle vostre richieste".

Tanti i commercianti  di Camerino che, soprattutto nel settore della ristorazione e della confezione di cibi da asporto, si erano detti nell'immediato disponibili a dare il proprio contributo nella consegna di piatti e cibi pornti a fronte dell'ordine dei cittadini ma che, a tutela della proria salute e di quella dei propri familiari, vista la crescita esponenziale dei casi di coronavirus che si sta registrando, hanno deciso di sospendere l'attività e rispettare la regola dell'io resto a casa che è l'unica misura adatta al contrasto della diffusione.
C.C.




Probabilmente sono loro, i piccoli commercianti e gli artigiani quelli che, nel settore commerciale, stanno pagando di più per gli effetti e la psicosi provocati dal Coronavirus. Per assurdo, la grande distribuzione è stata letteralmente presa d’assalto, non solo al nord, con ricavi importantissimi per l’acquisto di provviste come se stessimo in procinto di avviare una guerra, mentre i piccoli esercizi hanno subito danni pesantissimi. È per questo motivo che Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli e Fermo, hanno avviato la campagna di sensibilizzazione “#Ripartiamo insieme”. L’invito è quello a “tornare alla vita di tutti i giorni con attenzione, usando le precauzioni necessarie” e anche a tornare “nei saloni di acconciatura ed estetica, per farci coccolare dai professionisti del benessere; in pasticceria, a ricaricarci con un caffè e un’ottima brioche; nell’officina di fiducia, per rimettere in ordine l’auto; dal carrozziere, perché quell’ammaccatura va riparata; dal calzolaio, portando le nostre scarpe da riparare; nelle pizzerie - si legge ancora nel manifesto - per gustare le specialità della nostra tradizione; in sartoria, per farci creare un capo di abbigliamento unico; torniamo a chiamare l’idraulico e l’elettricista, nei bar, nei negozi e nei ristoranti, perché danno lavoro a tante persone e imprese; dagli artigiani, per acquistare il bello, il buono e il ben fatto”. Insomma, si ritorni alla normalità e, magari, alla riscoperta di ciò che di meglio l’Italia ha da offrire.




g.g.


Ancora nessuna data per il consiglio comunale aperto richiesto dai consiglieri di minoranza di Muccia in vista dell'inizio dei lavori della Pedemontana, con un progetto che i commercianti contestano perchè si vedono tagliati fuori da quella viabilità, in un contesto già fortemente svantaggiato come quello post sisma.

E ora che i lavori sulla strada in questione sono cominciati, i commercianti non si vogliono arrendere e, con una nota, ripercorrono i passaggi che si sono susseguiti fino ad oggi: "C'eravamo lasciati fiduciosi in un riscontro costruttivo con la nostra amministrazione - dicono - in merito alla questione dello svincolo, poiché così come previsto emarginerà tutta l'area commerciale di Muccia.
Si è svolta un'assemblea aperta con i commercianti in cui il responsabile dell'ufficio tecnico comunale ha spiegato l'evolversi del progetto e come si è arrivati all'attuale situazione. E' seguito poi un confronto tra il sindaco e i commercianti sulle possibili richieste che si potrebbero avanzare per apportare delle migliorie, senza però cambiare nella sostanza il progetto e quindi senza risolvere l'handicap che le attività si vedranno costrette a sopportare".

Poi il problema del mancato consiglio comunale che, secondo la minoranza, sarebbe stato importante programmare prima dell'inizio dei lavori.

"I consiglieri di minoranza - prosegue la nota dei commercianti - avevano richiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente visto l'imminente inizio dei lavori. Ad oggi, ignorando completamente l'urgenza, ancora non c'è stato nessun consiglio e nessun confronto con i consiglieri che avevano preso a cuore la questione, a tutela dei commercianti e di tutta la cittadinanza. Gli interessi, infatti, non sono solo dei commercianti, ma di tutta la comunità che potrebbe essere penalizzata da un'eventuale diminuzione dei servizi. Lo scenario che si potrebbe verificare non è poi così surreale se si considera che il territorio in questione ha visto, negli anni, un costante impoverimento tipico di tutte le zone montane e si è poi aggravato ulteriormente dallo spopolamento a seguito dell'ultimo terremoto.
Non è giustificabile l'atteggiamento dimesso - denunciano - , rinunciatario e di negazione dell'organo che, prima di tutti gli altri, dovrebbe tutelare gli interessi della propria comunità. Deludente, per la minoranza e i commercianti, questo dilungare dei tempi nel "concedere" un consiglio comunale. Non capiamo la desistenza ad un dibattito formale e ci meravigliamo del silenzio e dell'indifferenza degli assessori che hanno completamente ignorato la problematica sollevata".

GS
La protesta dei commercianti di Muccia, uscita in prima pagina nell'edizione del settimanale L'Appennino Camerte della scorsa settimana, tuona in Comune dove maggioranza e minoranza si dividono sul tema.
“Siamo completamente tagliati fuori dalla nuova viabilità di Muccia”. È il grido di allarme dei commercianti del paese dell’entroterra già colpito dal sisma e che ora si trova costretto, stando a quanto riferiscono i proprietari delle attività commerciali del posto, a dover affrontare anche una esclusione dal tragitto della nuova Pedemontana.
A farsi portavoce della questione era stato Nicola Braghetti che ha accenso i riflettori sul tratto di strada che prevede, come da progetto storico, una rotatoria che unisce la strada della Valnerina alla superstrada Valdichienti.

“La volontà della Quadrilatero sembra questa – dice Braghetti - , ma anche il Comune poteva intervenire. Non sappiamo, a questo punto, se l’amministrazione abbia proposto il cambiamento del progetto alla Quadrilatero. Noi abbiamo sollevato la questione al Comune e l’amministrazione ci ha risposto che la Quadrilatero non ha voluto prendere in considerazione la loro proposta”.

Il commerciante di Muccia spiega quindi cosa prevede il progetto e propone l’alternativa: “Inizialmente – spiega - la Pedemontana aveva pensato ad uno svincolo verso il cimitero. La scorsa settimana, invece, abbiamo saputo che dall’uscita della superstrada Valdichienti sarà realizzata una rotatoria che raccorda la Valnerina con la superstrada. Sarebbe un tratto della Pedemontana che non terrebbe affatto conto di tutte le attività commerciali del territorio di Muccia.
La proposta – dice - è che dalla superstrada, invece di andare subito verso la Valnerina, si possa realizzare un tratto verso Muccia e poi scendere. Noi commercianti facciamo già tanti sacrifici per resistere in un centro così danneggiato – lamenta Braghetti - e crediamo che questa scelta danneggi ancora di più i nostri possibili guadagni. Avremmo sicuramente avuto una maggiore visibilità e questo ci avrebbe fatto sperare in una lieve ma importante ripresa”.

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Arriva così la posizione del primo cittadino, Mario Baroni, che al microfono di Carla Campetella dice: "Parliamo di un progetto approvato quasi 18 anni fa. Sembra strano che ora i commercianti vengono a protestare per questa strada a distanza di così tanto tempo. La strada è stata solo leggermente curvata in modo da lasciare lo spazio di terra libero, perchè il progetto originale lasciava il campo tagliato a metà. In questo modo l'abbiamo accostata di più verso il fiume, ma non abbiamo cambiato nulla. Una protesta che oggi non ha senso - conclude - , bisognava farla 18 anni fa".
Intanto, a schierarsi dalla parte dei commercianti è la minoranza che pare sia pronta a presentare una mozione per chiedere un consiglio comunale aperto".

Giulia Sancricca

Posato il primo pilastro in acciaio del nuovo centro commerciale di Camerino. Sorgerà su più livelli, con aree parcheggi, collegamenti viari e per i pedoni, quasi di fronte al City Park. Al livello più alto della progettazione, curata dalla Scuola di Architettura e Design di Unicam, l’ampio slargo che in misure e spazi riproduce quasi fedelmente piazza del Duomo. Per i 69 commercianti di Camerino, finalmente un tetto diverso dal tendone, sotto il quale hanno lavorato per circa due anni. Dopo il sindaco e il prof. Losco, in rappresentanza di tutta la categoria, anche ad uno di loro l'onore di avvitare uno dei bulloni del pilastro.  Una giornata da ricordare, segnata dalla speranza e dalla presenza numerosa dei titolari di attività, intervenuti al primo passo importante di un nuovo percorso. Presenti il sindaco Gianluca Pasqui e l'amministrazione comunale al completo, con l’intervento del direttore della Scuola di Architettura Giuseppe Losco e la partecipazione dei rappresentanti dell’Associazione Temporanea d’Imprese scomposta dalle ditte Crucianelli Restedile, Griem, Eredi Paci Gerardo e SCS, risultata aggiudicataria del Lotto 2 delle opere.  “ Un’impresa che fino a qualche tempo fa sembrava impossibile, diventa concreta- ha detto Pasqui-. Oggi si è alzato il primo pilastro di una struttura che reputo la più importante del nostro percorso futuro. Un percorso per nulla facile ed estremamente impegnativo ma che, grazie all’ importante investimento che ci è stato concesso, diventerà meno difficile. Quando come amministrazione ci siamo trovati a parlarne per la prima volta col prof.Losco,avevamo due milioni e seicentomila euro da poter spendere e per sistemare in quest’area dei container. Il professore disse che con quei soldi forse quello che volevamo noi non lo avremmo mai ottenuto. E  in quel momento, insieme agli uffici e insieme all'amministrazione, abbiamo puntato su un qualcosa che sembrava impossibile, perché da due milioni di euro passare a 7 milioni ha significato dare una svolta diversa a tutto il percorso. Ce l’abbiamo fatta tutti insieme; ce l’ha fatta l'università che ha sostenuto tutto il progetto che è riuscito ad andare avanti in maniera spedita. I ringraziamenti ai commercianti li faccio veramente di cuore- ha continuato il sindaco-  perché in ciò che è avvenuto è racchiusa la dimostrazione di quello che è questo territorio e la forza che esprime la sua gente. Al caldo e al freddo hanno cercato di far fronte ad ogni situazione; sono rimasti sempre lì a sostenere l'economia di questa città che è fatta da una catena, in cui ogni anello ha una grandissima importanza. Credo che tutta la città debba essere dunque  riconoscente all'anello rappresentato dal commercio;  ringrazio  chi ha svolto il lavoro sino ad oggi e l’ingegnere Orioli può confermare che non abbiamo avuto alcun problema, anche con le ditte che hanno lavorato qui per il primo step. Alle ditte che hanno vinto la gara e che mi fa piacere provengano dal territorio, ho chiesto, non il rispetto del contratto perché il contratto è fatto di numeri ed è cosa fredda, bensì il rispetto della nostra gente. Ho detto loro che prima di essere imprenditori sono uomini e uomini di questo territorio, chiedendo di fare in modo di rispettare le tempistiche affinché i commercianti possano rientrare e festeggiare per il Natale. Metteteci un po’ di cuore perché un’opera come questa, significa la vita della comunità".

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L'unità di intenti in un percorso partecipato, in evidenza nell'intervento del direttore della scuola di Architettura di Unicam: "Se il sindaco non ha dormito qualche notte per la preoccupazione- ha affermato il prof. Giuseppe Losco-  noi come progettisti sicuramente abbiamo vegliato non poco.  Anche noi abbiamo cercato di partecipare, oltre che con competenza, con il cuore,  perché per la stessa università ha rappresentato una scommessa”. Il professore ha ricordato come la firma della convenzione col sindaco sia  avvenuta il 10 agosto 2017 : ” in meno di un anno vedete quello che è stato realizzato. Ricordo che molti dei commercianti erano profondamente scorati, e noi ci siamo presi un impegno che finora abbiamo mantenuto. Sono contento che non vi siano stati problemi perché, se  la burocrazia esiste ed è importante che ci sia, trovo che  talvolta si esageri. Eppure- ha concluso-  qui ci sono bravi tecnici, buon progetto, buone gare d’appalto e buone imprese e dunque, i problemi possono essere superati quotidianamente. In bocca al lupo a tutti quanti e grazie al sindaco per la fiducia accordataci. Evviva il lavoro e i lavoratori perché, senza di loro, tutto questo non sarebbe possibile vederlo realizzato".

Carla Campetella

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Passeggiata sulla nuova piazza

nuova piazza

 

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