In vista della seduta del consiglio comunale in programma a Tolentino per questo pomeriggio, i consiglieri del Partito Democratico presentano tre mozioni per chiedere al sindaco di ricostruire una città più solidale dopo il coronavirus, “In particolare - scrivono in una nota - chiediamo al sindaco di istituire un ‘Tavolo dello sviluppo’, al quale possano partecipare ‘tutte le anime’ socio-economiche della città per sviluppare un’attività integrata ed organica al fine di far ripartire il tessuto sociale, imprenditoriale, produttivo e commerciale di Tolentino, nella convinzione che solo con l’aiuto di tutti si potranno adottare le scelte migliori".
I dem chiedono poi l’istituzione di due bandi per fare ripartire la città in modo solidale, uno dal nome 'Tolentino Ripaerte' e l'altro 'Tolentino Solidale'.
"Con ‘Tolentino riparte’ - spiegano - sollecitiamo il sindaco a proporre un patto sociale tra i cittadini e i commercianti locali per incentivare l’acquisto di prodotti e servizi del nostro territorio in modo da far ripartire il motore della città, attraverso un’iniezione di liquidità immediata in favore delle aziende commerciali; compito del Comune - aggiungono - è quello di coprire il costo per la promozione dell’iniziativa. Invece con l’iniziativa ‘Tolentino solidale’ intendiamo stimolare una raccolta fondi destinata alle famiglie disagiate, istituendo un conto dedicato nel quale i cittadini verseranno offerte volontarie. Anche in questo caso il bando vuole rappresentare un patto sociale di solidarietà locale, in quanto le somme saranno destinate alle associazioni con il vincolo per azioni (che potranno essere sia l’acquisto di bene che la produzione di servizi) rivolte ai cittadini di Tolentino più colpiti dall’emergenza sanitaria".
Infine la richiesta in merito ai parcheggi tornati a pagamento su cui tanto si è discusso l'ultima settimana.

"Chiediamo all’ASSM di garantire almeno fino a settembre la sosta gratuita per i primi 120 minuti per i parcheggi a pagamento del centro storico e la previsione di una specifica deroga all’attuale regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, in modo tale da permettere l’ampliamento dei metri quadrati a disposizione delle attività commerciali della città come bar, ristoranti, osterie, alimentari e altre, anche attraverso un’opportuna pedonalizzazione parziale del centro storico”. 

GS
Ancora polemiche sulla nuova fontana di piazza Martiri di Montalto a Tolentino e sulle modalità di restyling della zona.
Ad attaccare è il Partito Democratico che annuncia di diffondere, nei prossimi giorni, una campagna informativa sulle scelte adottate dall'amministrazione Pezzanesi negli ultimi anni di governo.
"I cittadini - scrivono in una nota - hanno ricevuto un questionario sul centro storico redatto da un gruppo di professionisti incaricati dal Comune, quindi pagato da noi, per acquisire pareri utili alla messa a punto di un nuovo Piano Urbanistico del Centro Storico, contemporaneamente però il sindaco si è affrettato a realizzare la nuova piazza: strabismo amministrativo?".

Poi la contrarietà all'idea e allo stile della fontana: "E' completamente scollegata dal contesto - denunciano - : le sue dimensioni sono troppo piccole rispetto all’ampiezza della piazza, lo stile simil-barocco fa a cazzotti con lo stile “simil-country” dei precari vasi ricoperti in iuta e dei pali di legno che sorreggono le piante, ma anche con l’edificato circostante e soprattutto con le panchine e le fioriere in corten che forse sono l’unica scelta azzeccata nel distinguersi per l’autentico stile contemporaneo. Un penoso “potpourri” di stili non avvertibile in nessuna altra piazza europea".

I consiglieri dem accusano la maggioranza di non aver ascoltato le interrogazioni proposte: "Per esempio, l’illuminazione “a giorno” che ormai caratterizza tutto il centro storico, si declina stavolta con un sistema “appeso” che va a confondersi con le luci sottogronda dei palazzi perimetrali,sistema strutturalmente incerto rispetto alla tenuta dei pali di sostegno che sin dall’installazione si sono “ribellati” flettendo verso il centro della piazza. Eppure sarebbe bastato guardarsi un po’ intorno, magari dalle parti del Politeama e della Basilica di San Catervo ma anche nelle numerose piazze dei centri storici limitrofi dove si apprezzano ancora le longeve ma aggiornate lanterne a muro nelle vie ed i sistemi scenografici a bagno di luce sulle facciate architettonicamente meritevoli dei palazzi delle piazze.

Un altro aspetto da non sottovalutare - proseguono - è la sicurezza: la fontana è potenzialmente pericolosa per i bambini, soprattutto quelli più piccoli, i quali possono rischiare di caderci dentro visto l’assenza di balaustre o altre protezioni di qualsiasi genere".

Una notizia positiva tuttavia c’è - concludono ironicamente - : la nuova fontana di Tolentino detiene un record europeo. È l’unica fontana nel nostro continente contornata a 360 gradi da parcheggi, dove i bambini che stanno giocando intorno ad essa e gli anziani che siedono sulle moderne panchine potranno respirare l’aria salubre e tersa dei tubi di scarico delle auto che arrivano e ripartono".

GS




“Ho sempre detto che chi avrebbe tradito il territorio si sarebbe scontrato con me”. C’è soddisfazione nelle parole del consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, dopo la decisione del giudice per le indagini preliminari di archiviare la querela che l’ex direttore Arpam Gianni Corvatta aveva presentato contro di lui nel 2017.

Per ben comprendere i fatti bisogna tornare indietro di poco più di un anno, precisamente al febbraio 2017 quando il consigliere regionale di San Severino depositò in Procura un esposto “per verificare la la correttezza o meno delle analisi ambientali effettuate dall’Arpam sullo stato di qualità dell’aria, del suolo e dei licheni nelle aree potenzialmente interessate da ricadute di emissioni della cementeria Sacci di Castelraimondo”. Inoltre, Zura chiedeva di valutare “se la condotta posta in essere dai responsabili dell’Arpam possa aver violato le disposizioni in materia ambientale”. L’esposto non era campato per aria, ma era corredato da una contro-analisi effettuata da Accredia, un ente accreditato, che poneva in luce alcune criticità e carenze sulle metodiche usate dall’agenzia regionale nel condurre le analisi e evidenziava alcune possibili violazioni indicate in maniera dettagliata in un documento presentato alla Procura.

Da questo esposto ne conseguì l’apertura di un fascicolo penale, che a tutt’oggi è ancora in fase di indagini preliminari, e alcuni articoli di stampa. 

Il 15 luglio però Corvatta presentò una querela per diffamazione aggravata e calunnia contro il consigliere regionale difeso da Marco Massei. 

E così venne aperto un secondo procedimento penale, archiviato la prima volta il 21 febbraio di quest’anno. Corvatta, il mese successivo, presentò opposizione e sulla questione ha messo la parola fine una volta per tutte, nei giorni scorsi, il giudice per le indagini preliminari che ha nuovamente archiviato la pratica. Secondo il giudice, quanto sostenuto da Zura-Puntaroni non solo era di interesse sociale e rientrava nella sfera della critica politica, che può anche avere giudizi aspri e polemici, ma “nel merito - sottolinea l’avvocato Massei - dalla perizia allegata dal mio assistito, sono emerse delle possibili carenze nella modalità di rilevamento dei dati da parte dell’Arpa, ragion per cui non vi poteva essere stata volontà di accusare Corvatta di fatti non veri”.

Zura-Puntaroni da sempre infatti si interessa alla questione del cementificio di Castelraimondo e alla sua chiusura e bonifica. Dopo questa prima “vittoria” commenta: “Il meglio deve ancora venire. Ho visto troppi morti per malattie potenzialmente provocate dalle emissioni di quell’impianto, troppi amici. Ad oggi - spiega poi - la nuova proprietà tedesca si trova a dover fare una costosissima bonifica dell’area. È iniziato un processo irreversibile”.
Gaia Gennaretti

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