I tempi per la discarica provinciale sono destinati ad allungarsi, forse “oltre i prossimi due anni”. Questo quanto emerge dalle parole del neo eletto Presidente del Cosmari, Giuseppe Pezzanesi. “L’attendismo non è buona cosa – ha denunciato proprio Pezzanesi, che a pochi giorni dal suo insediamento deve confrontarsi con un tema piuttosto spigoloso – . Oggi ci troviamo a dover gestire una situazione della massima importanza e che, per alcune scelte tardive, potrebbe ricadere sui cittadini della nostra provincia e in particolar modo sulle spalle del Comune di Cingoli”.

Dettagliatamente: il sindaco di Tolentino e numero uno del Cosmari ha lanciato un appello al primo cittadino di Cingoli, Michele Vittori, per invitarlo a considerare il prolungamento del ciclo vitale della discarica sita nel suo Comune. Una soluzione gravosa per Cingoli, ma che ha ancora i connotati della proposta e non quelli della decisione definitiva.

Pezzanesi ha spiegato: “Chiaramente i meccanismi premianti per chi si sobbarca un tale peso devono essere ponderati. Dobbiamo la massima riconoscenza a Cingoli e dobbiamo allo stesso modo ricordare che l’accogliere la discarica non è piacevole per nessuno. Oggi paghiamo un eccessivo attendismo, che non è prerogativa della buona amministrazione: dovremo capire che il tema ambientale non è una questione accessoria o trascurabile e va affrontato con la massima tempestività. Ora per questi motivi pagheremo dei prezzi, che rischiano di gravare sulle spalle dei cittadini, visto che la discarica non sarà pronta per i prossimi due anni. Anche se Vittori dovesse fare questo atto di disponibilità nei nostri confronti – sottolinea Pezzanesi –, il problema si rimanderebbe soltanto e comunque potremmo essere costretti a delocalizzare la discarica fuori provincia. Questo – conclude il Presidente del Cosmari – significherebbe un aumento dei costi per i cittadini. Il mio compito sarà quello di evitare questa eventualità con ogni mezzo”.

l.c.
L’uscita da Forza Italia di Daniele Pinciaroli, Alessia Pupo e Stefano Gobbi, che hanno annunciato di continuare comunque a fare politica, fa sorgere degli interrogativi in merito agli assetti allargati che vedono Gobbi a capo dell’Assm e rappresentante della civica Tolentino nel Cuore, lista del sindaco Giuseppe Pezzanesi con cui Gobbi si era candidato quattro anni fa.

La presa di posizione dei tre dimissionari, nei confronti dell’ingresso in Forza Italia dei due consiglieri Ceselli e Scorcella, potrebbe quindi aver rotto l’idillio tra il presidente della municipalizzata e la maggioranza.

Sono solo supposizioni, alle quali il sindaco Pezzanesi risponde annunciando un incontro con Gobbi nelle prossime ore: “Intanto – esordisce - non è detto che gli assetti debbano cambiare per forza. Ovvio che con me non si scherza – precisa, quasi a ricordare la scelta di silurare nel 2019 gli assessori Alessandro Massi e Alessia Pupo - . Io sono una persona buona, che crede nel gioco di squadra, ma confido nella serietà indiscussa del dottor Gobbi che sa di ricoprire un ruolo ed essere rappresentante di una amministrazione e del primo movimento della città (Tolentino nel cuore appunto ndr) che ho creato con la mia vice Silvia Luconi e con i miei collaboratori.

Quando una persona dichiara, legittimamente, come ha fatto lui, che continuerà a fare politica senza Forza Italia, io mi auguro che continui a farla in quel contenitore che a lui ha dato tanto e per il quale lui si è impegnato reciprocamente. È un matrimonio fatto di rispetto, amicizia, considerazione e tradizioni che mi auguro continui in ragione dei principi che lo hanno mosso sin dall’inizio. Nelle prossime ore mi incontrerò con il dottor Gobbi – annuncia - e gli chiederò quali sono le sue intenzioni.

Se le sue scelte dovessero essere contrastanti con quelli che sono stati i programmi, le intenzioni e il gioco di squadra che questa amministrazione ha fatto, chiaramente si creerebbe un problema che, in un modo o nell’altro, risolveremo quanto prima.

Ma io credo – conclude - che Gobbi, per come lo conosco io, non abbia alcuna intenzione di infrangere questa bella unione e questo cammino cominciato insieme”.

GS
Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino, è il nuovo presidente del Consmari. Pezzanesi, eletto all’unanimità dall’Assemblea dei Soci del consorzio, succede a Ciurlanti. Nel nuovo consiglio di amministrazione entrano Giuseppe Giampaoli (vice presidente), Elena Maria Sacchi, Silvia Sbriccoli ed Emanuele Pierantoni.

“Siamo chiamati a guardare al futuro facendo un lavoro di squadra, fatto in sinergia anche perchè Cosmari è chiamato a giocare partite sempre più importanti – ha detto in assemblea il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica - Dobbiamo riconoscere che ricoprire un ruolo come quello del Presidente di Cosmari non è certamente facile, ci vuole grande coraggio, senso di responsabilità e spirito di sacrificio e quindi abbiamo pensato ad un sindaco, quale figura migliore per rappresentare un territorio. Per questi motivi abbiamo pensato a Giuseppe Pezzanesi quale Presidente e a Giuseppe Giampaoli quale Vicepresidente”.

Dopo il passaggio di consegne tra Ciurlanti e il nuovo Presidente, la seduta è proseguita con i ringraziamenti di Pezzanesi che ha indicato nel gioco di squadra lo spirito che animerà la nuova governance del Cosmari, dove ogni decisione sarà condivisa con tutti i sindaci.

Nominati anche i componenti dell’Organo di Controllo: Stefano Belardinelli, già presidente nei precedenti anni, Francesca Zeppillo e Umberto Massei, nominato nuovo Presidente. Nominati anche i supplenti Federica Santa Lucia e Alberto Borroni.

Infine sono stati nominati il Presidente e il Vicepresidente del Comitato per l’attuazione del controllo analogo congiunto. All’unanimità sono stati eletti quale Presidente Franco Capponi (Sindaco di Treia) e quale vicepresidente Vanda Broglia (Sindaco di Sant’Angelo in Pontano).


Fabio Ubaldi
“Accuse infondate”. Non ci sta l’ex assessore di Tolentino, Alessandro Massi, alle risposte che il sindaco Giuseppe Pezzanesi ed il suo vice Silvia Luconi gli hanno rivolto dopo il dissenso dimostrato dal gruppo Tolentino Popolare in merito alla delocalizzazione della scuola Don Bosco.

 “Mi hanno dipinto come una persona che ha da sempre voluto sabotare la maggioranza, per chissà quali interessi personali, dopo che ho annunciato un progetto civico alternativo all’attuale maggioranza”.

Per controbattere a Pezzanesi e alla Luconi, Massi ripercorre alcuni punti del suo percorso politico: “Nel 2012 – dice - nonostante fossi il candidato che prese più preferenze (389) in assoluto e avendo la possibilità, legittimamente, di poter ambire ad un ruolo in Giunta, decisi di continuare la mia esperienza in consiglio comunale, per poter meglio conoscere la macchina amministrativa, ma soprattutto per poter completare gli studi universitari e prendere la laurea in Giurisprudenza, essendo per me un obiettivo fondamentale per la mia carriera professionale. Nel 2017 nonostante presi ben 351 preferenze, risultando uno dei candidati più votati, e la mia lista Tolentino Popolare fosse la seconda lista della coalizione, con una percentuale del 12%, accettammo senza fare troppo clamore di aderire alla proposta del sindaco che poco riconosceva in termini di ruoli alla nostra lista, indicando solamente me in giunta, laddove invece la lista civica del Sindaco, poteva contare su ben 2 componenti in Giunta ( Sindaco e Vice), il Presidente del Consiglio Comunale, il Presidente dell’Assm.

Nel 2019 il sindaco, senza alcun rispetto per la mia persona, per i miei elettori e per la mia lista e gruppo politico, decise senza alcuna possibilità di confronto di “cacciarmi” dalla giunta, per il solo fatto di essermi dichiarato contrario alla sua scelta di delocalizzare la scuola Don Bosco e quindi di aver esposto liberamente un pensiero contrario al resto della maggioranza, senza alcun secondo fine.

A seguito di questa decisione – dice - , vissuta serenamente, in quanto forte delle mie idee, ho certamente pensato alla mia carriera, ma esclusivamente a quella professionale. Ho aperto la partita iva e insegno Diritto ed Economia in diverse scuole superiori della provincia, vivendo una esperienza professionale ed umana unica”.

Massi sottolinea di non essere rientrato in politica nemmeno cogliendo l’occasione delle elezioni regionali per le quali, invece, Pezzanesi ha corso. E’ un fiume in piena l’assessore silurato. Ecco, quindi, i fatti, che dimostrano come abbia serenamente accettato questo tempo di lontananza dalla politica, senza cercare di “rientrare” in qualche modo, magari tramite altre elezioni oppure impietosendo qualche esponente politico, come invece qualcuno sta tentando di fare negli ultimi giorni alla disperata ricerca di poltrone e potere a tutti i costi”. Chiaro il riferimento alla possibilità che Pezzanesi diventi il nuovo presidente del Cosmari.

“E’ curioso – evidenzia - , quindi, che le prediche sul carrierismo vengano da queste persone.

Ho solo, per pura passione per la politica, proseguito con coerenza il mio percorso con l’associazione politica “Tolentino Popolare” rimanendo a disposizione dei cittadini e delle cittadine che volessero dare un contributo alla città e cercando di animare il dibattito su argomenti concreti e sentiti dalla popolazione”.

GS

L'approfondimento su L'Appennino camerte in edicola da ieri.
Ha fatto discutere, negli ultimi giorni, la possibilità che il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, entri a far parte del CdA del Cosmari con la carica di presidente.

Le prime perplessità sono arrivate proprio dalla terra del primo cittadino.

In una nota, l’associazione “Città in Comune” definisce le manovre come “un desolante programma. In queste ore – scrive il gruppo - la politica si sta infatti interrogando su quali dovranno essere i componenti del nuovo del CdA del Cosmari e di chi dovrà assumersi l’onere di essere il suo presidente. Questo, si sa, è un momento delicato, si definiscono gli assetti di una società che dovrà gestire un aspetto complesso e rilevante (dal punto di vista ambientale, territoriale ma anche economico) come quello dei rifiuti.

Ai più sembrerà ovvio immaginare un processo in cui le forze politiche proporranno figure competenti, affinché la struttura dirigenziale abbia capacità tecniche elevate ed una sensibilità forte verso la salute pubblica, che possano rispondere in modo efficace alle sfide a cui deve assolvere una società come il Cosmari. Soggetti che magari possano rispondere ad un progetto politico che immagina di innovare la gestione ed il trattamento dei rifiuti (raccolta differenziata, applicazione di una tariffa puntuale che premi i cittadini che riducono la produzione dei rifiuti, ecc.). Insomma, un nuovo CdA ed un nuovo

presidente che mettano in campo iniziative fortemente orientate in senso ecologico. Invece – sottolinea Città in Comune - , a quanto pare e con il pieno supporto del centrodestra, si starebbero profilando nomi per la presidenza che ci lasciano l’amaro in bocca. Ipotesi queste verso cui si frappone, per voce della segreteria provinciale del PD, il centro-sinistra.

Sembra di assistere, insomma, ad un gioco di strategie per piazzare "i propri

uomini" negli ingranaggi e nel "sottogoverno" regionale anziché pensare a come migliorare la gestione dei rifiuti”.

L’associazione vuole quindi farsi portavoce di chi crede che la scelta di Pezzanesi come presidente non sia la migliore: “Ci chiediamo – proseguono – quanto conteranno le specifiche competenze e quanto le appartenenze. Le voci che circolano insistentemente sembra mostrino come la politica, con la "p" minuscola, riproporrà uno spettacolo già

visto, facendo pesare il "nome" alla finalità pubblica del consorzio. Temiamo quindi che anche in questa vicenda possano prevalere, ancora una volta, delle logiche che appaiono per lo meno squallide rispetto al perseguimento di una buona gestione.

Ci chiediamo se la politica regionale abbia una idea nuova sulla gestione dei rifiuti verso cui il CdA e il presidente del Cosmari dovranno tendere o se invece si vada in direzione contraria.

Occorre – concludono - la certezza di un bilancio sostenibile perché se così non fosse prima o poi si coglierà l’occasione per andare verso una totale privatizzazione del settore, ed a tutela della nostra salute, questa e l’ultima cosa che auspichiamo”.

GS
Nella campagna elettorale cominciata con un anno di anticipo a Tolentino, la scuola don Bosco sembra davvero essere l'argomento principale del dibattito.

Dopo la nota di Tolentino Popolare per mostrare il dissenso nei confronti della scelta dell'amministrazione di delocalizzare la scuola, il sindaco Giuseppe Pezzanesi ribadisce la sua posizione sulla ricostruzione scolastica, lasciando spazio ad un affondo nei confronti dell'associazione che ha annunciato di lavorare ad un progetto civico alternativo all'attuale maggioranza.

"Questa amministrazione non deve prendere lezioni da nessuno - dice ai microfoni di Radio C1...inBlu - , agli altri resta poco: articoli, polemiche sterili, dichiarazioni non suportate dai fatti e per cui non si ha la cognizione tecnica degli argomenti in cui si interviene. Andremo avanti come fatto in questi anni -  annunciando la corsa del suo gruppo alle prossime elezioni - perchè non vedo all'orizzonte alcuna preparazione nella minoranza che continua a votare sempre contro ad una amministrazione che, per questa città, ha raggiunto risultati straordinari. Pretendono di avere una chance per amministrare questa città; dicono di farlo per Tolentino e per i negozianti, in realtà hanno una voglia matta di prendere il potere, ma il giorno dopo non saprebbero da dove cominciare".

Il sindaco chiarisce poi in merito alla delocalizzazione della scuola: "Sulle scuole abbiamo una grande chiarezza di idee - dice - , non abbiamo mai promesso il contrario. Se la politica di questo Paese deve essere di rattoppare il vecchio fino a che non torni il terremoto significherebbe buttare tanti soldi in una struttura dove non c'è sicurezza nemmeno fuori perchè all'uscita da scuola, nelle ore di punta, è molto pericoloso anche per i pedoni per via di tutte le auto che si concentrano in quella zona.
In centro ci saranno la materna e le elementari, quindi non toglieremo i servizi. Vorrei anche evidenziare che il centro da contrada Pace dista due chilometri, quindi parlare di uno spostamento enorme è come cercar di dar fuoco a un materiale ignifugo per cercare di catalizzare la gente su un problema che non c'è".

Per quanto riguarda la questione sicurezza della struttura dove attualmente si svolgono le lezioni, il sindaco controbatte: "Ovviamente l'ala che ora viene utilizzata è sicura, ma mai quando può esserlo una struttura nuova e realizzata con i nuovi criteri di sicurezza".

Giuseppe Pezzanesi aggiunge poi delle considerazioni in merito al Psr ed al centro storico: "Chi ora si lamenta era presente alla presentazione del piano - dice - e non ha preso parola per opporsi. Noi crediamo così tanto al centro storico che con il Psr abbiamo pensato ad un rinnovamento sostanziale che cambierà completamente il volto di quella zona in meglio, lasciando i tratti di storia caratteristici. Le polemiche lasciano il tempo che trovano".

GS


Un consiglio comunale fiume, finito oltre la mezzanotte, dove non si poteva che arrivare allo scontro per via di quello che ormai da tre anni rappresenta lo scoglio più grande per Tolentino: la delocalizzazione della scuola Don Bosco in zona Pace, nel campus scolastico.

Lo conferma il consigliere dem Fulvio Riccio con un annuncio su Facebook in cui dice addio alla struttura scolastica in questione: “Si sono discusse molte proposte importanti – dice - , alcune positive, come ad esempio il Regolamento per l'attivazione dell'unità cinofila a Tolentino e lo statuto per la Fondazione Tacci Porcelli, entrambe votate all'unanimità, altre meno positive.

Ovviamente lo scontro vero si è concentrato sulla delocalizzazione della scuola Don Bosco, posta all'interno del PSR (Piano straordinario ricostruzione). Finalmente ieri abbiamo capito una cosa: la scuola Don Bosco è sicura (per questo i bambini ci possono andare tranquillamente anche ora) e lo potrebbe diventare ancor più successivamente ad una ristrutturazione. Queste le parole dei tecnici comunali – racconta - .

La delocalizzazione è quindi una scelta politica di questa amministrazione che preferisce avere una scuola in periferia che in centro. Purtroppo i numeri erano dalla parte della maggioranza – ammette - che ha votato compatta e convintissima sulla loro proposta. È stato perfino richiesto dalla minoranza di tirar fuori dal PSR la questione scolastica per votarlo tutti insieme, perché il resto del PSR era condivisibile, e rinviare la delocalizzazione. Purtroppo, come spesso accade, ci è stato risposto picche.

Quindi – conclude - dite addio alle scuole Don Bosco e Bezzi perchè non esisteranno più. Ciascun consigliere di maggioranza si assumerà per il futuro le proprie responsabilità per questa scelta”.

Ieri, sulla questione scolastica era intervenuto anche Nazzareno Tiranti del Comitato che era sorto a difesa della storica struttura: “Dopo aver ascoltato la presentazione del PSR – aveva scritto - , strumento pensato dalla struttura commissariale per velocizzare l'iter della ricostruzione dei centri storici, voglio fare delle semplici considerazioni: capire cosa c'entra la delocalizzazione della scuola Don Bosco con il PSR; come si può pensare di valorizzare e rivitalizzare il centro storico eliminando dei servizi strategici, come ad esempio una scuola; perché – si chiede - , nonostante immobili e terreni di proprietà, il Comune di Tolentino acquisterà un terreno da privati per 2 milioni di euro, per delocalizzare la Don Bosco ed un immobile dalla Curia (ora inagibile causa sisma) dove delocalizzare la scuola Bezzi; perché – prosegue nei quesiti - , a detta della giunta tolentinate, l'edificio della scuola Don Bosco non può essere adeguata sismicamente mentre si può adeguate sismicamente lex edificio delle ex Maestre Pie Venerini dove si vuol spostare la scuola Bezzi pur essendo entrambi vincolati dalla Sovrintendenza delle belle arti”.

Tutte domande che più volte i contrari a questa decisione hanno sollevato alla maggioranza ma che, come più volte ribadito anche dal sindaco Giuseppe Pezzanesi, non hanno scalfito la decisione della giunta su questo tema.



GS
Presentato a Tolentino il Programma Straordinario per la Ricostruzione (PSR), strumento necessario alla formalizzazione alla realizzare gli obiettivi della ricostruzione.

I PSR sono stati introdotti con l’obiettivo di dotare i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici di uno strumento di programmazione delle attività della ricostruzione, con valenza urbanistica nelle parti in cui autorizza gli interventi edilizi in deroga alla pianificazione urbanistica comunale e territoriale, nei limiti previsti dalla legge.

Particolare attenzione è rivolta ai centri storici, tra cui quello di Tolentino. “Il PSR – riferisce il sindaco Giuseppe Pezzanesi – interviene su un luogo identitario per la nostra città, della nostra cultura, del nostro fare e del nostro essere. È un’occasione per agire non in maniera disgiunta e separata ognuno per conto suo, ma per comparti dove privati e pubblico si mettono d’accordo e dove non necessariamente tutto si ricostruisce esattamente com’era, ma creando nuovi spazi che rendono i centri storici ancora più attraenti. Abbiamo tranquillamente condiviso con i comitati di quartiere, con i tecnici e con i cittadini alle terme di Santa Lucia questo momento di programmazione consapevole e straordinaria.

I PSR potranno promuovere progetti e azioni di livello intercomunale, materiali e immateriali, quali la realizzazione di un’opera di interesse territoriale o la centralizzazione di servizi pubblici che richiedono formule non più convenzionali in grado di adattarsi alla tipologia e alla distribuzione dell’utenza, per contrastare la dispersione e l’abbandono dei territori marginali. Tali documenti hanno anche un ruolo strategico nella ridefinizione della rete dei sottroservizi in chiave smart-grid, favorendo l’interramento delle linee aeree di alimentazione energetica e telefonica, nell’ottimizzazione delle reti e nell’introduzione intensiva di linee ad alta connettività.

La Tolentino che verrà – aggiunge Pezzanesi – sarà una cittadina dove non ci saranno più figli e figliastri, ossia palazzi vetusti e abbandonati a sé stessi che non splendono di luce propria. Sarà possibile vivere il centro storico come un salotto di casa con una spiccata vitalità commerciale, nuovi servizi attrattivi per i giovani insieme a rinnovati spazi per attività commerciali e uffici, garantendo pulizia e bellezza. Ci prepariamo a vivere un periodo di grande restyling e soprattutto consegneremo alle nuove generazioni e alle nuove amministrazioni che seguiranno tanto lavoro già finanziato e tante cose da fare per il bene della città e del nostro entroterra”.


Marco Morosini
La questione del Campus Scolastico di Tolentino sollevata dalla capogruppo del Pd in consiglio comunale Anna Quercetti, che aveva trovato pronta replica da parte del sindaco Giuseppe Pezzanesi e della vice Silvia Luconi, provoca ora l’intervento anche di Luigina Loreti, segretaria del circolo dei dem tolentinate.

Se a tutti non fosse, ormai, ben noto il pulpito da cui viene la predica, qualcuno potrebbe essere offeso o turbato dalla risposta del sindaco arrivato, persino, a denigrare i suoi cittadini, perché elettori del PD – scrive in una nota - Ma l'intento è chiaro.

Il sindaco tenta, ma senza riuscirci, di nascondere il suo colpevole ritardo nella realizzazione del Campus Scolastico e quello della sua Giunta, che compatta ha votato la delibera del 26 maggio, mostrando i muscoli e pensando, così, di creare qualche suggestione. Ed invece nessun turbamento! Anzi il fatto che nella risposta del sindaco non vi sia alcun richiamo di natura tecnica (salvo definire "capannone" il progetto dei professionisti, tecnici, della Provincia di Macerata) conferma la piena veridicità ed esattezza di quanto denunciato del nostro gruppo consiliare per mezzo della capogruppo Anna Quercetti.

Vuole, poi, il Sindaco, dall'alto delle sue competenze, ergersi a giudice del bello? Allora si guardi intorno ed osservi le sue creature.  Osservi la fontana in Piazza di Martiri di Montalto, le pedane in Via della Pace e, poi, contempli (ma veramente a lungo!) il suo complesso della Rancia: le sue soluzioni di emergenza consegnate quasi 5 anni dopo gli eventi sismici.

Non dimenticando, poi, l'intervalliva Tolentino - San Severino Marche che il sindaco avrebbe voluto secondo il suo progetto di 110 milioni di euro e che, fortunatamente, ha trovato altra e migliore soluzione e con una spesa quasi ridotta alla metà. Ma quando si dice "con i soldi degli altri"...

Se arrivati a questo punto il Sindaco suscita quasi un senso di pacata rassegnazione, la stessa cosa non si può dire della vice sindaca Luconi. Nella pagina Fb della candidata in pectore della destra tolentinate leggiamo, infatti, delle frasi come: ""Ciò che lascia basiti è che se la cercano, perché se no, altrimenti nessuno infierirebbe". Concetti che evocano, nella mente, le peggiori assimilazioni.

Quasi un regolamento di conti, quindi, di cui il sindaco, il suo mentore e maestro, ne è l'esecutore. Per poi aggiungere una serie di allusioni, senza neppure rendersi conto della gravità, strizzando l'occhio al suo amico Scorcella.

Non entriamo neppure nel merito del suo successivo articolo di attacco alla persona del nostro capogruppo Quercetti, tanto è insulso e vuoto di contenuto.

Quasi sembra di una scolaretta piccata e rabbiosa, che ancora non ha capito la differenza tra singolare e plurale: quando scrive la Quercetti, la stessa scrive in nome e per conto di un gruppo (quello consiliare e del circolo) e non per se stessa. Ruolo di capogruppo, peraltro, che ha rivestito e riveste egregiamente.

Ma con l'immagine di un uomo solo al comando cosa poteva imparare la Luconi? E, soprattutto, tutto questo ci fa pensare...è questo il modo di intendere la politica? Queste le risposte che merita la cittadinanza?

Questo il futuro di Tolentino? Perché, se così fosse, saremmo noi a provare una forte compassione e tristezza.

Non dimentichiamo che Giotto ha superato Cimabue.

f.u.
L'attacco del capogruppo dem, Anna Quercetti, sulla delibera di giunta che chiede la revisione del progetto del Campus scolastico ha chiamato in causa anche gli assessori Silvia Luconi e Giovanni Gabrielli, accusandoli di essere stati "assenti e silenti alla votazione della delibera - scrive il Pd - destinata ad incidere negativamente sulla ricostruzione e di conseguenza sulla città".

Ma il vicesindaco non ci sta e risponde con una nota al vetriolo: "Prima di tutto la invito - esordisce riferendosi alla Quercetti - ad andarsi a vedere la mia presenza alle giunte comunali per fare un rapido calcolo delle mie presenze che raggiungono percentuali altissime, poi la invito a non fare affermazioni affrettate o a millantare chissà cosa, perché le assenze tattiche alle giunte non mi appartengono e non le pratico, a differenza di qualcuno che nel corso degli anni si è seduto su quelle sedie.

Non avrei calcolato le sue affermazioni perché prive di concretezza e soprattutto di lungimiranza amministrativa e politica, ma visto che oltre a giudicare la mia assenza, tenta di fare processi alle intenzioni anche su presunte mancate prese di posizione, le dico ciò che penso molto chiaramente per fugare ogni dubbio.

Ho l’onore e la responsabilità di amministrare questa città da nove anni e mi è stato insegnato come prima cosa ad informarmi sempre e a prepararmi prima di affrontare qualsiasi argomento; mi sono state insegnate, talvolta anche bruscamente, ma giustamente, l’umiltà e la dignità da praticare ogni giorno senza dimenticare mai da dove vengo e cosa faccio.

Ho affrontato e affronto il mandato con costanza e caparbietà, ogni giorno e tutti i giorni, lasciando indietro famiglia e affetti perché quando si decide di fare politica, la città e i suoi cittadini (elettori e non) diventano la tua “casa” e i tuoi “familiari”.
Lo diventano però dal primo momento in cui si è eletti e fino alla fine - ecco l'affondo - , non solo a ridosso delle consultazioni elettorali, quando si vuole strappare per forza un articolo in più sul giornale, una “comparsata” in qualche evento pubblico dove prima di allora non ci si era mai fatti vedere, un intervento in più in consiglio comunale dove si è stati poco più che silenti fino questo momento o fino all’arrivo di qualche consigliere più vivace e con qualche iniziativa e dote dialettica in più".

Quindi arriva alla sua posizione in merito al Campus: "In quell’occasione ero assente per gravi cause di forza maggiore su cui la Quercetti non ha il diritto di sindacare; in ogni caso mi sono espressa anche pubblicamente sull’argomento e non avrei mai accettato un cambio di rotta dopo che il cammino era già stato tracciato e definito insieme al corpo docente e soprattutto ai ragazzi di allora, che oggi sono all’università, e alle rispettive famiglie.

La politica perde credibilità perché esistono rappresentanti come lei che, pur di dare un contentino, rinnegano se stessi e si dimenticano quello che hanno detto precedentemente e che hanno promesso. Come possiamo pretendere un rinnovamento della classe dirigente e un appassionarsi dei giovani alla cosa pubblica - si chiede la Luconi - se proprio chi siede in consiglio comunale preferisce amministrare con i “contentini” piuttosto che con progetti lungimiranti che fanno sviluppare il luogo dove cresceranno i propri figli e i figli di tutta la comunità?".

Poi la risposta sulla richiesta di revisione del progetto: "Rimango io basita (per usare un suo termine) quando leggo che non si spiega per quale motivo la giunta rispedisca al mittente il progetto; rimango basita perché lei si appella alla “condivisione”, ma forse all’atto pratico non sa cosa sia e se non lo sa, mi permetto di suggerirle che un esempio di condivisione è proprio quello di aver sognato e studiato il polo scolastico insieme ai cittadini e di consegnare loro quello che hanno chiesto, senza tradirli".

Il vicesindaco conclude con un excursus personale sulle strutture scolastice della città: "Ho studiato in questa città e nelle sue scuole dalla materna e fino al liceo.
Ho affrontato corsi di ginnastica senza palestra e visto cadere calcinacci durante il sisma del 1997 all’interno delle strutture che frequentavo.
Ho visto genitori (e anche i miei) arrabbiarsi per la miopia dei provvedimenti e per lo scarsa attenzione che c’era al fine di dare luoghi adeguati a studenti che sarebbero stati il futuro e la crescita di Tolentino.
Il sindaco Pezzanesi tutto questo lo ha combattuto, anche a rischio di essere criticato per i ritardi, e ci insegna tutti i giorni il coraggio vero, non quello funzionale ai consensi.
Se la Quercetti voleva sapere la mia opinione - conclude - penso che abbia capito da quale parte sto, e decisamente non è la sua e quella dei suoi compagni di viaggio".

GS










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