Palazzo comunale, ex ospedale, teatro. I primi mesi dell’anno saranno decisivi per Caldarola sotto il profilo della ricostruzione pubblica. Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, infatti, sono attesi diversi e importanti passi avanti per le opere di ristrutturazione dopo i danni del sisma.

Nel caso del palazzo Pallotta, sede del municipio, il Comune ha affidato la progettazione definitiva. L’avvio dei lavori dovrà arrivare entro il prossimo giugno. “L’Università La Sapienza di Roma ha concluso gli studi strutturali e storici del palazzo, condividendoli con lo studio che si occupa del progetto – spiega il sindaco Luca Maria Giuseppetti –. Stiamo cercando di imprimere una netta accelerazione ai lavori, anche se non è semplice. Burocrazia, pandemia, carenza e prezzi dei materiali sono ostacoli difficili da superare, ma continuiamo a insistere. Per quello che riguarda invece l’ampliamento del nuovo Comune, che ospiterà anche la caserma dei carabinieri in via provvisoria, vedremo i lavori già dal 15 gennaio”.

Il Castello Pallotta, seppur di proprietà privata, rappresenta un luogo di interesse pubblico. Per questo l’amministrazione comunale ha attivato una sinergia con i proprietari. Giuseppetti ha proseguito: “Il Castello è un edificio di assoluto interesse storico e culturale per Caldarola. Con soddisfazione abbiamo sbloccato l’iter per la sua ristrutturazione. Dopo la conclusione della messa in sicurezza, il cantiere dovrebbe partire a breve. Importante anche la partita dell’ex ospedale – sottolinea il sindaco –: entro il 10 gennaio partirà la gara di appalto, mentre per l’arredo urbano della scuola dovremo attendere la fine del mese. Non appena il tempo lo consentirà procederemo con l’asfaltatura e gli spazi saranno poi pronti per gli studenti”.

La conclusione del sindaco è per il teatro comunale: per la ristrutturazione non sarebbero bastati i fondi già stanziati. Per questo la Regione Marche è intervenuta con un nuovo finanziamento da 240 mila euro. “Non possiamo fare altro che ringraziare l’assessore Guido Castelli e il presidente Francesco Acquaroli – chiude Giuseppetti –. Con questi ulteriori fondi potremo ultimare le ristrutturazioni. Siamo molto ottimisti, nonostante le difficoltà: abbiamo il dovere di lasciare una Caldarola in perfette condizioni per i nostri giovani”.

Nell’ambito del PNRR e dei progetti legati al Pil, il Comune di Caldarola ha fatto sapere di essersi aggiudicato fondi per un totale di circa due milioni di euro che verranno utilizzati per il rifacimento dei manti stradali nel territorio comunale, per l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica, per la costruzione di un parcheggio da dedicare al centro storico e per il rifacimento della pavimentazione e dei sottoservizi di Pievefavera e Vestignano. Oltre a questo sarà perfezionato l’acquisto dell’area ex Spitfire, da destinare a fini turistici.

l.c.
Una nuova piazza, seppur provvisoria, con i servizi e i negozi a portata di mano. Visso torna ad avere un luogo di aggregazione, un polo intorno cui far ruotare le sue attività commerciali e la sua vita sociale. Sarà l’area dell’ex Park Hotel a ospitare i negozi, gli ambulatori, la chiesa, il museo, gli spazi di aggregazione e anche la farmacia. Ma è “una soluzione temporanea – come precisa il sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi –. Visso deve tornare a vivere nel suo centro storico, nella nostra piazza Martiri Vissani: questa è una soluzione provvisoria. Non per questo però va sottovalutata, l’opera è costata otto milioni di euro e permette ai commercianti, ai professionisti e ai turisti di avere a disposizione un luogo piacevole e con tutti i servizi a portata di mano. Giusto stamattina si è insediato il nuovo farmacista. Avremo anche gli ambulatori per la guardia medica e per il medico di medicina generale – spiega Spiganti Maurizi – che sono servizi fondamentali per quest’area. C’è già un accordo con l’Asur per questo. L’obiettivo è di avere la maggior parte delle attività operative già dalla fine di gennaio, mentre a primavera il ‘trasloco’ dovrebbe essere completo. È un risultato importante per Visso, che torna ad avere un suo spazio dedicato alla socialità. Una soluzione costosa – conclude il sindaco –, ma necessaria per un ritorno alla normalità: i tempi della ricostruzione sono molto lunghi e nel frattempo molte attività potranno almeno lasciare i container”.

l.c.
“Stiamo ancora aspettando 680mila euro dal GSE, rischiamo di perdere i finanziamenti del Miur”. Sono parole di Vincenzo Felicioli, sindaco di Fiuminata, preoccupato dai ritardi nell’arrivo dei fondi per la ricostruzione della scuola nel centro storico del paese. I lavori di abbattimento e di ricostruzione della struttura dovranno partire entro il prossimo 31 marzo, costeranno 3milioni e 680 mila euro. Se i primi tre milioni arrivati dal Miur sono già in cassa, l’attesa per gli ulteriori 680 mila euro dal Gestore dei Servizi Energetici del ministero dello Sviluppo Economico sembra essere interminabile. La risposta del GSE era attesa per fine novembre, ma a oggi il Comune non ha ancora ricevuto risposta. “La documentazione per l’accesso al finanziamento è stata consegnata lo scorso 24 settembre, le integrazioni che ci sono state richieste il 30 – spiega il primo cittadino Vincenzo Felicioli –. Stando al calendario e alle scadenze, avremmo dovuto avere un riscontro entro il 30 novembre, a 60 giorni dalla presentazione della domanda. Siamo ancora in attesa”.

Le preoccupazioni dell’amministrazione comunale sono legate alle scadenze. Se il cantiere non partisse entro aprile, la pena sarebbe la perdita del finanziamento da tre milioni arrivato dal Miur. Il ritardo del GSE nel fornire una risposta sull’accesso ai 680mila euro rischia dunque di pregiudicare l’intero programma. Felicioli spiega: “Il decreto ‘Semplificazioni’ ha dato la possibilità ai sindaci di ricoprire il ruolo di commissari per questo tipo di opere pubbliche. Noi saremmo pronti a partire con il cantiere e probabilmente, non fosse per questi ritardi, i lavori sarebbero già iniziati. L’opera è consistente e molto rilevante anche a livello sociale. Non possiamo restare senza scuola: il vecchio edificio ha un indice di sicurezza sismica molto basso. Il nostro progetto è già pronto, il decreto ‘Semplificazioni’ mi permetterà di procedere con l’affidamento diretto dei lavori. L’unico impedimento resta il forte ritardo del GSE nel farci conoscere l’esito delle nostre richieste”.

l.c.
Viabilità e rilancio delle imprese del territorio. Sono questi i temi cardine del programma di mandato del nuovo presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli. Da sindaco sogna una Macerata come “Atene delle Marche”, da presidente della Provincia, invece, un forte rilancio economico del territorio. Questo con le importanti partite della viabilità e della ricostruzione post sisma, in un’ottica di collaborazione a 360 gradi.

Aveva detto di voler diventare il sindaco della provincia e c’è riuscito Sandro Parcaroli che, dopo la sua elezione commenta: “Credo fermamente nel potere del dialogo, le porte saranno sempre aperte a Calamita (Mariano, candidato sconfitto per il centrosinistra, ndr). Non solo, tutti i 55 sindaci della provincia dovranno essere uniti per portare avanti progetti di ampie vedute, intercettando quanti più fondi possibili dall’Europa. Il nostro territorio è bellissimo e merita un’amministrazione che sappia portarlo tra i primi in Italia. Calamita è una brava persona – Parcaroli torna sul rivale –, lo conosco da molto. Sicuramente avremo dei contrasti, ma insieme potremo fare molto. Lo stesso vale per Ricotta (Narciso, già candidato sindaco per il Pd a Macerata e ora consigliere provinciale, ndr), ma le discussioni dovranno essere costruttive e non ideologiche”.

La chiusura di Parcaroli è per il passaggio di consegne e per il testimone raccolto dalle mani di Antonio Pettinari, le cui competenze “non dovranno essere sprecate – conclude il neoeletto presidente –: Pettinari è una persona di grande esperienza che potrà continuare a dare molto al territorio. I suoi consigli, seppur dall’esterno, potranno essere molto utili a questa amministrazione provinciale”.

l.c.
Trentacinque milioni di euro, frutto del risparmio della Camera dei deputati, da destinare al cratere sisma 2016. La commissione Bilancio di Montecitorio ha infatti approvato un emendamento al decreto PNRR: l’avanzo cumulato nel 2021 sarà reinvestito per le popolazioni colpite dal terremoto. L’Onorevole Simone Baldelli, vice presidente dei deputati di Forza Italia e primo firmatario dell’emendamento parla di una “pagina di buona politica, che fa seguito a un provvedimento varato ormai ogni anno dal sisma in avanti – spiega l’Onorevole –. Dal 2016 ad oggi, per le popolazioni che hanno sofferto le conseguenze del terremoto, sono stati stanziati oltre 380 milioni di euro. Non solo: l’emendamento prevede una parte che permetterà al Commissario Giovanni Legnini di utilizzare questi fondi con maggiore semplicità. Ci auguriamo che queste somme vengano spese presto e bene in favore delle persone che vivono nel cratere”.

Il Commissario Legnini, intanto, ha manifestato soddisfazione e ha ringraziato Montecitorio per lo stanziamento. Lo ha sottolineato ancora l’On. Baldelli: “Il Commissario ci ha ringraziato, come ha sempre fatto negli ultimi anni. La Camera dei deputati ha sempre mostrato attenzione al tema del sisma e ai terremotati: riducendo il più possibile i costi, da Montecitorio è stata restituita una cifra davvero importante. Iniziative legislative e finanziare che possono contribuire a un ritorno alla normalità. Da eletti nella zona del terremoto – conclude Baldelli – è nostro preciso dovere impegnarci nel tenere alta l’attenzione sul Centro Italia”.

l.c.
Estendere temporalmente il bonus 110% nei territori a rischio terremoti ed inserire tra le condizioni quella di migliorare simicamente la struttura. È la proposta del Commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, intervenuto alla 4° Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica.

Legnini ha posto l’accento sul superbonus per le ristrutturazioni edilizie, sottolineando come lo strumento normativo sia “fondamentale per avviare una politica organica e una programmazione, individuando le aree e le risorse per mettere in sicurezza almeno le parti più fragili del Paese. Rendendo strutturale una misura normativa come questa, potremo mettere in sicurezza il patrimonio edilizio privato e pubblico, non solo quello danneggiato dal terremoto”.

Il Commissario Legnini fa leva su un’ottica di profilassi per limitare i danni causati dal sisma, ipotizzando una riforma normativa e finanziaria. “Il terremoto è un evento ciclico – dice –, ma non prevedibile. Negli ultimi dodici anni, tra spese già sostenute e da sostenere, lo Stato ha impegnato oltre 50 miliardi di euro per riparare i danni del terremoto. È necessario fare un passo avanti deciso verso la sicurezza sismica, stabilendo un programma di azione e di priorità da seguire. Si dovrebbe reintrodurre l’obbligo del miglioramento sismico per l’accesso al superbonus – sottolinea Legnini –: lo Stato coprirebbe gli oneri dei lavori, ma a condizione che si arrivi a un grado di sicurezza elevato. Un altro tema potrebbe essere quello dell’assicurazione obbligatoria degli immobili per i cittadini rispetto ai rischi delle calamità naturali, prevedendo a valle degli interventi finanziati dalla ricostruzione post sisma o dal 110%”.

l.c.
San Severino riabbraccia Palazzo Governatori. Sabato mattina il Commissario straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini riconsegnerà lo storico edificio alla città settempedana, dopo gli interventi di recupero dei danni causati dal terremoto e di miglioramento sismico. Alla cerimonia parteciperanno le istituzioni cittadine e gli amministratori locali.

Il palazzo, sorto nel 1605, ospita dal 2016 le sedute del Consiglio comunale, mentre in origine era sede delle istituzioni giudiziarie di San Severino. Al piano nobile sono stati recuperati gli ambienti voltati e la sala udienze dell’ex Giudice di Pace, con gli arredi lignei e il portale d’ingresso.

Fino agli anni ’80 la parte posteriore del palazzo era adibita a carcere, mentre dal 1968 ospita anche della biblioteca “Francesco Antolisei”, che conserva più di 30mila volumi tra manoscritti, alcuni incunaboli e più di 1500 edizioni cinquecentesche.


Servono procedimenti e norme dedicate, e questo Mauro Falcucci non smette di dirlo dal 2016 e non lo fa di certo ora. Domani, in occasione della visita nel territorio maceratese della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati parteciperà anche il commissario straordinario Giovanni Legnini e il primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, lo incontrerà. Sul piatto diverse questioni urgenti: “Faremo il punto della situazione e cercheremo di sbloccare alcune impasse di carattere procedurale che ci stanno bloccando e che dobbiamo rimuovere. Questa semplificazione deve essere anche operativa e non rimanere solo sulla carta delle ordinanze. Il problema è che quando ci confrontiamo con gli organismi i tempi diventano di nuovo biblici. Abbiamo il problema della ricostruzione delle seconde generazioni - aggiunge -, per la nostra realtà questo è un tema essenziale. Ci sono persone che, anche per ragioni economiche, non intendono ricostruire, perché sono in difficoltà, e magari le seconde o terze generazioni non avranno le risorse per ricostruire la casa dei nonni laddove vi siano degli accolli. Come vogliamo risolvere? Perché non si possono lasciare buchi”. Problematiche, queste, di cui Falcucci parla da tanto, troppo tempo forse, e che fin ora non hanno trovato soluzione pur nella semplificazione che è stata apportata dal commissario Legnini. “Stiamo trattando gli interventi unitari - torna a dire - affinché ci sia sinergia tra pubblico e privato per ricostruire le frazioni che, come nel nostro caso, sono completamente distrutte. Nostro malgrado abbiamo una realtà differente dalle altre, siamo come Arquata, Accumuli, Amatrice e quindi il ragionamento per noi va fatto in maniera diversificata rispetto agli altri Comuni della provincia. Con tutto il rispetto per gli altri, noi non esistiamo più e laddove c’è questa situazione bisogna avere delle attenzioni diverse. Questo aspetto, più fisico, non può essere poi disgiunto da un rilancio di carattere economico di queste aree colpite. Ecco, con Legnini andremo a trattare di questo. Abbiamo la necessità e l’urgenza di mettere a punto e migliorare le procedure perché altrimenti si rischia che noi abbiamo portato a termine i nostri compiti ma poi dobbiamo star fermi. Ci sono degli ostacoli che vanno rimossi. Lo ripeterò all’infinito, serve la cura adeguata per ciascun malato. Le ‘terapie’ devono essere diversificate. Sappiamo - conclude - che il commissario è cosciente di questo, aspettiamo una risposta e siamo certi che arriverà”.

Gaia Gennaretti
Un inizio di lavori particolare quello in programma per sabato prossimo, a mezzogiorno, al monastero Santa Teresa delle Carmelitane Scalze di Tolentino.
Non si tratterà effettivamente della "posa della prima pietra", in quanto non vi saranno pietre nella nuova struttura, ma inizieranno ufficialmente i lavori di ricostruzione, deponendo in un tronco ligneo una pergamena e le reliquie di alcuni santi.
Parteciperanno il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, il vescovo di Macerata Nazareno Marconi, l'arcivescovo di Urbino Giovanni Tani, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il sindaco di Cascia Mario De Carolis.

GS

Un incontro con i residenti delle case popolari da demolire per far posto alle nuove scuole. Il sindaco di Treia, Franco Capponi, è atteso dagli inquilini nel finesettimana per illustrare quelle che saranno le procedure di abbattimento e ricostruzione dell’area e, soprattutto, per metterli a conoscenza del futuro che li attende.

Le nuove scuole elementari della frazione di Passo di Treia andranno a prendere il posto dell’ex consorzio agrario, delle attuali scuole medie e del palazzetto comunale, anch’esso destinato al rifacimento. Nel programma delle demolizioni rientrano però anche due palazzine di edilizia popolare: destava preoccupazione il destino delle famiglie residenti, tanto che anche la minoranza di “Prima Treia” ha in programma delle interrogazioni per fare luce sulla questione. Il sindaco, intanto, fa sapere di essersi già attivato: “Tra la serata di venerdì e la giornata di sabato riceveremo le famiglie che abitano in quelle case – spiega Capponi –. Le soluzioni a questo problema sono già realtà: abbiamo due immobili disponibili, mentre per le famiglie che non beneficeranno di queste altre case popolari metteremo a disposizione alcuni degli appartamenti che abbiamo acquisito nel corso dell’emergenza sismica. Sono 26 e contiamo che nel corso dei prossimi due anni, con l’avanzare della ricostruzione, vadano mano a mano a liberarsi e a tornare disponibili per altri nuclei familiari”.

Capponi fuga ogni dubbio su possibili intoppi e rassicura anche sul futuro delle società sportive: un altro nodo da sciogliere, dal momento che il palazzetto dello sport verrà abbattuto e riedificato. “Nessuno vedrà a rischio la propria sopravvivenza – ha continuato il primo cittadino treiese –: le società sportive che usufruiscono del palazzetto potranno proseguire la loro attività nelle altre strutture del Comune. Nessuno verrà lasciato indietro. Per quello che riguarda i tempi – conclude Capponi –, dovremo attendere ancora l’Ordinanza commissariale, prevista entro la fine dell’anno. Vogliamo essere ottimisti: anche se è difficile sbilanciarsi vorremmo riuscire a partire prima della fine del 2022”.

l.c.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo