Nella mattinata di oggi il professor Francesco Karrer, docente ordinario di urbanistica de La Sapienza di Roma e già Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, ha visitato la città di Camerino in qualità di capo del pool di architetti a cui sono stati affidati i piani attuativi. A condurlo durante il sopralluogo in centro storico l’amministrazione guidata dal sindaco Sandro Sborgia. Il professor Karrer ha parlato dei piani attuativi e della separazione tra ricostruzione pubblica e privata: “Questi piani attuativi sono piani del fare, molto mirati, e che ci permetteranno di non avere fasi intermedie, andando direttamente all’obiettivo. L’amministrazione è stata in grado di evidenziare i problemi, estrapolandoli dal quadro complessivo, ce li ha proposti e noi potremo proseguire nel lavoro già iniziato. Per quanto riguarda la parte privata si è già a buon punto e si procede con rapidità. Per la parte oggetto dei piani attuativi, su cui la prevalenza riguarda operazioni pubbliche, ci sarà invece bisogno di attivare appunto la macchina pubblica. Nel farlo – ha concluso Karrer – cercheremo di mettere a punto una certa separazione tra i due percorsi, ma facendo in modo che l’operatore privato riesca a lavorare anche laddove prevale la dimensione pubblica”.

Sopralluogo Karrer

Il sindaco Sandro Sborgia ha sottolineato l’importanza di non perdere ulteriori tempi nell’avviare i processi di ricostruzione e ha sottolineato la levatura delle professionalità a cui sono stati affidati i piani: “Personalità di altissimo profilo, riconosciute a livello nazionale. Sicuramente daranno una spinta importante per tornare ad avere una Camerino così com’era e, perché no, persino migliore. Ricostruzione pubblica e privata seguono percorsi diversi, ma che devono viaggiare allo stesso ritmo senza ulteriori indugi: sono stati persi tempi importanti, ora è il tempo di recuperare”.

Lorenzo Cervigni
Donatella Pazzelli non ricoprirà più il ruolo di segretaria del sindaco di Camerino Sandro Sborgia. Una decisione, quella del primo cittadino camerte, commentata da Gianluca Pasqui, capogruppo in Consiglio Comunale di "Radici al Futuro" e già sindaco della città. 
Nella nota diffusa da Pasqui, che in occasione del suo mandato si era avvalso della collaborazione della dottoressa Pazzelli, si legge: "Apprendo questa mattina, con sincero dispiacere e rammarico, la notizia che per volontà del sindaco di Camerino, la dottoressa Donatella Pazzelli non ricoprirà più il ruolo di segretaria dello stesso primo cittadino. Una decisione decisamente inaspettata, viste le indiscusse capacità professionali che la dottoressa Pazzelli ha costantemente manifestato nel corso dei tanti anni in cui ha ricoperto con competenza e passione la sua missione lavorativa. Prima con il sindaco Fanelli, poi con il sindaco Conti e ancora con il sottoscritto, la dottoressa Pazzelli si è sempre dimostrata estremamente preparata e impeccabile nello svolgimento di un ruolo che le si addice e nel quale è sempre riuscita ad esprimere compiutamente tutte le sue capacità, anche sotto il profilo delle pubbliche relazioni. Avvocato, giornalista, scrittrice per diletto (proprio recentemente è stata pubblicata la sua ultima opera), come sindaco e come amministrazione comunale abbiamo sempre trovato in lei una validissima collaboratrice anche per quanto concerne l’organizzazione delle attività culturali a Camerino, in particolare stagione teatrale e Premio Betti. A nome mio e di tutto il gruppo consiliare Radici al Futuro, faccio alla dottoressa Pazzelli i migliori auguri per il prosieguo della sua attività professionale all'interno dell'ente locale, qualunque essa sarà, perché ha dimostrato capacità professionali e umane non comuni che certamente saranno un prezioso bagaglio che arricchirà la sua prossima avventura". 

l.c.
Il grido del primo cittadino di Camerino, Sandrp Sbolgia per salvare l'ospedale di Camerino si fa forte della voce dei suoi colleghi dell'entroterra.
Da Matelica, infatti, è arrivata la vicinanza del sindaco Massimo Baldini, che in una lettera ha ricosdato come "l’ ospedale dell’alto maceratese sia punto di riferimento delle terre già colpite dal terremoto e struttura adibita anche a sostenere il peso della pandemia del Covid. 
Abbiamo visto anche la preoccupazione di altri sindaci - scrive - , fra cui Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera, sulla diminuzione dei servizi sanitari nella zona montana.  
Anche Matelica si associa a questo appello. Anche ai territori montani deve essere garantito un minimo livello di qualità della vita soprattutto dal punto di vista sanitario in territori dove tra l’altro è alto il livello di età delle persone  che necessitano inevitabilmente di più assistenza.
Pertanto ci appelliamo alla nuova amministrazione Regionale che a breve, come sottolineato dal presidente della Giunta Regionale Francesco Acquaroli in un recente incontro con i sindaci dell’alto maceratese, metterà mano al nuovo Piano Sanitario Regionale affinché vengano riordinati  e riorganizzati  i servizi sul territorio per garantire a tutti i cittadini l’assistenza necessaria e indispensabile".

A difesa dell'ospedale e della sanità territoriale, anche a seguito della sollecitazione dei suoi concitaddini preoccupati per i servizi riservati alla montagna, anche il sindaco di Pioraco, Matteo Cicconi: "Ovviamente - dice - oltre ad essere molto preoccupato delle sorti dell'ospedale di Camerino, lo sono per tutta la sanità della nostra area montana che nel corso degli ultimi anni è stata depauperata e depredata di molti servizi essenziali per la nostra comunità. Come già evidenziato da altri colleghi sindaci, anche l'ospedale di San Severino Marche e quello di Matelica, che tra l'altro oggi ospita anche la nostra casa di riposo insieme a quella di Pievetorina e Castelsantangelo sul Nera distrutte dal sisma 2016, negli anni hanno subito un preoccupante e grave declassamento e impoverimento. Quindi anche il mio vuole essere un appello al nostro presidente della Regione Marche Acquaroli affinché riveda urgentemente il Piano Sanitario Regionale per un riequilibrio dei servizi  sanitari sul nostro territorio, nell'ottica di dare la giusta e legittima assistenza sanitaria anche ai cittadini montani".

GS
"Ne è stata fatta una questione politica".
Secondo Forza Italia Camerino la difesa dell'ospedale della città sarebbe stata fatta dal sindaco Sandro Sborgia in base ai colori del governo regionale.
Il partito di Silvio Berlusconi accusa infatti il primo cittadino di aver "giustificato la trasformazione dell'ospedale in Covid Hospital lo scorso 8 marzo, annunciando che sarebbe stato potenziato a seguito della pandemia e che sarebbe tornato ad essere punto di riferimento per l’intera area montana. Insomma - scrive Forza Italia - , un quadro idilliaco in cui si esaltava il ruolo della Regione e, soprattutto, si tranquillizzava la popolazione sul futuro della struttura dopo l’emergenza Covid.

Nei quasi quattro mesi di tregua concessi dalla pandemia - prosegue la nota - , subito dopo il ripristino dell’ospedale di Camerino alle sue attività ordinarie, l’amministrazione comunale è uscita di scena senza che ci fosse realmente concretizzato un qualsivoglia potenziamento. Nessun intervento, nessuna pressione sulla Regione e, soprattutto, nessuna operazione concreta volta ad evitare che l’ospedale di Camerino finisse sulla lista del nuovo piano pandemico regionale adottato alla fine di agosto dalla Giunta regionale guidata dal presidente Ceriscioli. E, nel frattempo, si è continuato a perdere costantemente pezzi.
Oggi, Sborgia non può fingersi sorpreso - attacca Forza Italia - . Contrariamente a quanto sosteneva quando l’amministrazione regionale aveva un colore politico diverso, grida allo scandalo per mera contrapposizione ideologica. Oggi Sborgia pretende che in piena pandemia e a poche settimane dal suo insediamento, la Regione Marche adotti quelle misure che in realtà è stata la precedente amministrazione regionale a non voler adottare. Eppure, siamo certi che la buona politica esista ancora. E per questo siamo certi che le promesse fatte dall’amministrazione guidata dal presidente Acquaroli - concludono - saranno mantenute non appena ci saranno le condizioni per poterlo fare e che l’ospedale di Camerino troverà un suo ruolo importante nel nuovo piano sanitario regionale".

GS
"Mi associo al grido di allarme del collega di Camerino Sandro Sborgia sull’attuale situazione e sul futuro dell’Ospedale di Camerino".  Lo dice Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, nell'affidare ad un comunicato stampa a sua firma, la condivisione dell'appello gridato a risolvere la situazione del Reparto Ortopedia  dove resta al lavoro un solo medico.
"Attendiamo, e di ciò ne sono certo- prosegue la nota- un’immediata risposta della Regione Marche volta ad assicurare e
a porre in essere tempestive misure tese a ripristinare l’immediata efficienza del reparto di Ortopedia,un’eccellenza da tutti riconosciuta, e dell’importantissimo ruolo che rivesta una storica e preziosa struttura sanitaria per l’entroterra maceratese.
Vogliamo una pari attenzione, giustamente riconosciute ad altre aree omologhe quali Amandola,Urbino e Fabriano, per tutte le popolazioni montane che da sempre vivono una serie di disagi sotto il profilo viario, sanitario, scolastico, sociale ed economico.
Senza queste necessarie e oggettive garanzie- sottolinea Falcucci- la stessa ricostruzione post sisma 2016, che tenta di partire quanto prima, verrebbe fortemente compromessa.
Garantire un minimo livello di qualità della vita, sotto gli aspetti sopra richiamati e con particolare riguardo a quelli sanitari e sociali, è essenziale e condizionate per un futuro antropico in questi territori.
Sono altresì certo che nella imminente rivisitazione del Piano Socio Sanitario della Regione, questi delicatissimi aspetti verranno affrontati e individuate le soluzioni più idonee per lenire le sofferenze che le popolazioni montane dell’intera regione vivono da troppo tempo"- conclude il sindaco Mauro Falcucci

c.c.
Un appello alla politica regionale affinchè l'ospedale di Camerino non perda anche il reparto di Ortopedia.

Questa mattina il sindaco della città ducale, Sandro Sborgia, punta i riflettori sulla possibilità che una delle eccellenze del nosocomio resti senza medici: "Abbiamo una situazione particolarmente critica - dice - Da mesi il nostro ospedale è dedicato, per la sua ineterzza, ai malati Covid. Si tratta di poco meno di 14 pazienti, a bassa intensità di cure, per i quali c'è stata una riconversione e l'accorpamento dei reparti. Non abbiamo più una Cardiologia - aggiunge - . Tanto che il 9 ottobre scorso avevo inviato alla direzione generale dell'Asur una richiesta per avere delle informazioni sulla gestione del reparto dal 2015 al 2020, ma ad oggi non ho ricevuto risposta, nonostante il sollecito di qualche giorno fa ed il reinvio della missiva anche agli organi regionali".

Ora il problema riguarda anche Ortopedia: "Al momento resta con un solo chirurgo perchè il secondo sta fruendo del giusto periodo di ferie, ma sembrerebbe che al termine vada altrove.
Non possiamo permetterci di perdere queste professionalità che sarà molto difficile ritrovare.
Servono delle prospettive e un programma sanitario per il futuro dell'ospedale di Camerino. L'emergenza pandemica non può essere la scusa per non riorganizzare e programmare la sanità. Anzi, proprio per questo, visto che sono state stipulate delle convenzioni con delle case di cura private, si pensi a far rifunzionare l'unico ospedale dell'entroterra rimasto.
L'Ortopedia camerte è conoscita e famosa per la professionalità degli ortopedici e la qualità del servizio, eppure sta morendo e rischia di morire definitavemnte.
Faccio un appello alla politica regionale - conclude - perchè intervenga e sia un segnale di speranza e fiducia nel funzionamento dell'osedpale. Non possiamo continuare silenti per via della pandemia".

GS
Sarà presentata nelle prossime ore al Consiglio Regionale una proposta di legge per la riattivazione del tribunale di Camerino. A renderlo noto il vice presidente del Consiglio regionale, già sindaco della città ducale, Gianluca Pasqui, primo firmatario della proposta di legge insieme ai consiglieri Marcozzi, Latini, Rossi.

"Apprendo dalla stampa che l'amministrazione comunale di Camerino è intenzionata a presentare una proposta di legge al Consiglio regionale delle Marche per il ripristino del tribunale nella città ducale - dichiara Pasqui - Mi pare opportuno far presente che, in realtà, la proposta di legge è già pronta e sarà presentata nelle prossime ore. Fin  dallo scorso mese di novembre, infatti, insieme all'avvocato Corrado Zucconi abbiamo lavorato proprio per una proposta di legge da presentare al consiglio regionale delle Marche per riportare il tribunale a Camerino. L'avvocato Zucconi, oltre ad essere un grande esperto di diritto, ha seguito tutta la storia relativa al tribunale e la sua evoluzione fino alla soppressione. Il sottoscritto prima da vicesindaco, poi da sindaco e oggi da consigliere regionale ha sempre seguito con la massima attenzione le vicende relative al tribunale e ne conosce nel dettaglio ogni passaggio, essendo stato anche fra i promotori del comitato "Riapriamo i tribunali".
Lo ripeto ancora una volta, ormai come un appello tanto accorato quanto inascoltato: resto sempre e comunque a disposizione dell'amministrazione comunale della mia città e delle Marche per collaborare insieme per il bene comune, ma non sono disposto a fare gare mediatiche che i cittadini faticano a comprendere".
Il cielo grigio ed il freddo pungente di questa giornata d'inverno sono stati squarciati dalla luce dello sguardo commosso di chi oggi è tornato ad attraversare corso Vittorio Emanuele II, nel cuore della Camerino ferita.
E' stato il sindaco Sandro Sborgia, circondato dai suoi colleghi assessori e consiglieri, a voler togliere con le sue mani le transenne che hanno permesso alle autorità e alle forze dell'ordine di attraversare di nuovo la "strada dei ricordi".
Sì, perchè ognuno dei camerti che ha espresso la propria emozione ai microfoni di Radio C1...inBlu ha parlato di ricordi, di ciò che ha vissuto lungo il corso e di ciò che spera di tornare a vivere.

Sborgia toglie le transenne
Il sindaco Sborgia toglie le transenne, simbolo dellla zona rossa.

"Non è il giorno del trionfo - ha esordito il primo cittadino - ma il segno di ripartenza e di speranza. Oggi ci riappropriamo di una strada del centro perchè è giusto che i cittadini ricomincino a prendere conoscenza della città. La ricostruzione non può attendere oltre. Oggi onoriamo un impegno che avevamo preso con la città dal giorno del nostro insediamento e vogliamo dedicare, tutti insieme, questo piccolo passo alle giovani generazioni, affinchè tornino a conoscere questa città, ma anche a chi ha sperato di poter tornare a vivere il centro e non ce l'ha fatta.
Tutti insieme - ha concluso - dobbiamo continuare a collaborare affinchè la ricostruzione diventi realtà".

il sindaco mentre parla

Il sindaco Sborgia durante il suo discorso

Non ha nascosto la commozione il rettore Unicam, Claudio Pettinari: "Ho camminato su questi sampietrini da bambino, da studente, da ricercatore, ma mai da rettore. Oggi è per me la prima volta in questa veste ed ha un sapore diverso- poi un amarcord familiare a più - . Oggi ci viene restituita la possibilità di rivedere i luoghi dove siamo cresciuti: la colonna che era punto di incontro e di attesa o la fontana dove tutti abbiamo bevuto. Pensare che questa strada collegherà nuovamente i luoghi dell’Ateneo ci fa sentire il sapore di una strada dove il futuro di tanti giovani potrà essere fatto".

"Quando si apre qualcosa - ha detto l'arcivescovo Francesco Massara - si apre anche la speranza che gli obiettivi possono essere raggiunti. Un segnale che si aggiunge  a quelli importanti che daremo tra qualche settimana con i lavori terminati della Casa della Gioventù in via Betti e l'apertura del cantiere del collegio Bongiovanni. 
Spesso il sindaco dice che io corro e lui mi si trova a rincorremi, questo perchè io sono convinto che, se collaboriamo, ognuno può dare apporto alla ripartenza. Quando sono venuto la prima volta in centro storico e abbiamo fatto una veglia, la prima cosa che ho notato è stato il silenzio che c'era e la prima cosa che i cittadini hanno chiesto è stata proprio di poter tornare nel cuore della città. Oggi il corso riporterà dei rumori: sentiremo la vita che esce nuovamente".

LArcivescovo Massara durante il suo intervento
L'Arcivescovo Massara durante il suo intervento

Vedere le tre istituzioni della città, Comune, Università e diocesi insieme e volte verso la stessa direzione ha permesso al presidente della Provincia, Antonio Pettinari, di sottolineare l'importanza della collaborazione: "Vedervi uniti è un monito per tutti noi: Camerino è il riferimento per tutta la montagna e l'intero entroterra deve rconoscerlo; ma anche Camerino deve aprirsi al territorio perchè bisogna fare squadra. Non deve esserci alcun egoismo, né campanilismo. Un ultimo pensiero - ha aggiunto - va a chi continua ad essere miope, guardando dalla collina e dalla costa i problemi della montagna come problemi che non gli appartengono. Se anche loro non concorrono alla ripresa di questo territorio, non ci sarà rinascita".

L'attenzione all'entroterra mostrata anche dal consigliere regionale Renzo Marinelli: "Dopo anni difficili ora si sta iniziando a correre. Porto il saluto del presidente Acquaroli che ha sempre dimostrato interesse verso queste zone. Questi segnali di riapertura rappresentano - ha concluso - un messaggio di speranza a chi è fuori e può pensare di tornare presto nella sua terra". 

Al fianco degli amministratori camerti, anche il questore Vincenzo Trombadore, il vicario del prefetto Emanuela Milan ed il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: "Ho sempre detto di voler essere un sindaco del territorio - ha riferito ai microfoni di Radio C1 - e non potevo mancare alla riapertura di un corso che mi riporta indietro nel tempo, agli anni della mia giovinezza e mi riempie il cuore di emozione".

I sindaci Sandro Sborgia e Sandro Parcaroli
I sindaci Sandro Sborgia e Sandro Parcaroli

La passeggiata lungo il corso è stata fatta, idealmente, anche dai cittadini collegati in diretta streaming che hanno potuto vivere l'emozione della riapertura della strada e passare davanti ai luoghi simbolo della città. Dopo il ritorno in piazza anche una sosta alla caserma Bonsignore, anch'essa inagibile.
E se oggi molti camerti, per questioni di sicurezza anticovid, non hanno potuto essere presenti, la riapertura del corso gli permetterà di farlo da oggi in poi, con i ricordi nel cuore e gli occhi che brillano di commozione e di speranza.

L'argomento sarà approfondito con ulteriori testimonianze ed approfondimenti nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

Giulia Sancricca



Proseguono gli incontri sul territorio da parte del Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Oggi è stata la volta di Camerino, dove il commissario nel corso della mattinata ha incontrato il sindaco Sandro Sborgia e sua eccellenza il vescovo Monsignor Francesco Massara. "È stato un incontro importante che fa seguito a tutta una serie di interlocuzioni costanti che intratteniamo con l'ufficio speciale ricostruzione". Ha detto Sborgia che parlando dei prossimi step ha ricordato il PSR, "il programma straordinario di ricostruzione, sta andando avanti per far sì che questa città torni a vivere. Riapriremo il corso a breve, si sta lavorando alla parte amministrativa e burocratica per la riduzione della zona rossa. Poi si procederà alla firma dell'ordinanza che consentirà di riaprire il corso. Comunicheremo a breve ai cittadini il giorno e l'orario di apertura".

"Con Sua Eccellenza il Vescovo abbiamo esaminato i progetti e i programmi che sono molto ambiziosi. Primo fra tutti il recupero, il cui avvio è imminente, nel centro storico di Camerino, della struttura ricettiva del Collegio Bongiovanni, che sarà di grandissimo rilievo per la città di Camerino e per l'intero processo di ricostruzione. Poi Il Vescovado, la Basilica e numerosi altri progetti che la Diocesi di Camerino sta portando avanti con molta celerità." Queste le parole del commissario Legnini che ha ricordato come Camerino viaggi  spedita verso la ricostruzione. 

"Sulle chiese abbiamo fatto un lavoro straordinario, cambiando in profondità sia la norma primaria, la legge, che le ordinanze. Oggi le diocesi sono nella condizione di poter agire con tempestività con gli affidamenti diretti o con procedure molto ristrette per fare in modo che si recuperi il tempo perduto". Soddisfatto dell'esito dell'incontro Sua Eccellenza l'Arcivescovo Francesco Massara, che ha ricordato la grande importanza di lavorare in sinergia per il territorio. Un incontro che va nella direzione di proseguire nel processo di ricostruzione complesso, che ci si augura vedrà nel 2021 un'accelerazione molto attesa dai cittadini. 

La visita del Commissario è proseguita anche nel corso del pomeriggio con altri incontri in città. 

Approfondimento sull'ultimo numero dell' Appennino Camerte in uscita giovedì prossimo. 

Barbara Olmai
Continua ad essere il fulcro della sinergia tra territori l'arcivescovo Francesco Massara che ha messo in contatto l'Ordine di Malta con la casa di riposo di Camerino per la donazione dei farmaci raccolti grazie ad una iniziativa di beneficenza.

Questa mattina, in diocesi, è avvenuta la consegna a cui hanno partecipato, oltre a Massara, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il cappellano dell'Ordine di Malta Marche Nord don Andrea Simone ed il presidente della casa di riposo Sante Elisei.

"Abbiamo voluto fare una raccolta in tutte le Marche del Nord - dice don Andrea Simone - e abbiamo voluto donare il raccolto ad alcuni vescovi locali. A Camerino, l'arcivescovo ci ha indicato la casa di riposo della città ducale che beneficerà di questa raccolta dal valore di 5mila euro di farmaci.
L'Ordine è ospedaliero e da quasi mille anni ha sempre sostenuto i malati: dai pellegrini ricoverati a Gerulasemme fino alle emergenze di questo periodo. Consegnare farmaci rispecchia la nostra vocazione di ospedalieri a sostegno dei poveri e degli utilimi, tutto sotto lo spirito cristiano".

Un gesto accolto con gratitudine da parte del presidente della casa di riposo, Sante Elisei: "Questo è stato un anno difficile, - spiega - abbiamo dovuto lottare per proteggere i nostri ospiti, abbiamo sofferto il distacco dai parenti, abbiamo dovuto chiudere le visite, ma abbiamo ricevuto forza da questi gesti di generosità che ci danno la forza per insistere, andare avanti e tenere duro".

Gli fa eco il primo cittadino Sandro Sborgia: "Una bella sinergia - dice - , un segnale forte di collaborazione e di integrazione tra le varie realtà del territorio. Sono iniziative che vanno nella direzione di aiuto a chi è più fragile. Il fatto di aver recuperato questi farmaci, che spesso hanno un costo elevato e vengono devoluti a chi ne ha bisogno, contribuisce a fare una persona migliore ognuno di noi. Sono gesti significativi che non costano molto, solo un po' di attenzione e solidarietà".

"Un bel gesto per Natale - la riflessione dell'arcivescovo Francesco Massara - verso gli anziani ospiti della casa di riposo. Ogni gesto di solidarietà è un momento di comunione tra territori. Il mio ringrazio va all'Ordine di Malta e a tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta.

GS


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