Occasioni perdute e contraddizioni soprattutto in materia di ospedale. Sono queste le questioni caratterizzanti della nota attraverso la quale capogruppo di “Radici al futuro”, Gianluca Pasqui, manifesta la propria preoccupazione circa i segnali provenienti dai primi giorni di governo dell’amministrazione Sborgia. Di seguito la nota integrale:

Mi sento di esprimere grande preoccupazione per le sorti della nostra Città.

L'inizio di mandato del sindaco Sborgia e della sua squadra è a dir poco sorprendente e fuori da ogni regola politica e di buon senso. A partire dall'essere stato uno degli ultimi o addirittura l'ultimo a nominare la giunta sino a lasciare fuori dalla stessa, in maniera assolutamente inspiegabile e priva di giustificazione, la dott.ssa Anna Ortenzi, non solo la più votata ma probabilmente l'unica con esperienza e competenza specifica.

Il Sindaco sembra non essersi ancora reso conto che la campagna elettorale è ormai terminata e che, mettendo da parte feste e festicciole, dalle promesse si deve passare velocemente ai fatti concreti.

Devo dire che i pochissimi giorni di mandato sono già stati un saggio di manifesta incapacità e contraddizione passando dalla sorprendente e unica chiusura degli uffici comunali (ricordo che sono stati chiusi; inspiegabilmente, per una settimana sia l'ufficio tecnico che di polizia municipale), alla irripetibile occasione avuta con il Santo Padre al quale il Sindaco non è stato capace di rappresentare la nostra drammatica situazione, di avanzare richieste e di portare all'attenzione del Pontefice le nostre essenziali necessità limitandosi ad un solo, cosi come da lui stesso definito “...sguardo d'intesa...”. Molto poco per un sindaco che deve ricostruire il più grande centro storico del cratere sismico ed il suo vasto territorio comunale fatto di quartieri e tante stupende frazioni.

A dir poco comici, se non fosse per la tematica così importante, gli interventi sulla sanità e sulla salute del nostro ospedale avanzati prima, in campagna elettorale dall'amico di sempre del sindaco (così ama definirsi il dott. Stefano Sfascia) e poi dallo stesso Sborgia.

Ripercorrendo velocemente tale teatrino si passa da dichiarazioni che vedrebbero, secondo Sfascia, il futuro ospedale unico di Macerata fare sempre riferimento a quello di Ancona, per poi dichiarare che l'ospedale di Camerino sarà sostanzialmente una R.S.A fino a dire, questa volta il sindaco in persona, di aver avuto, in data 6 giugno, le rassicurazioni a cui teneva dal Presidente della regione Marche ossia mantenere tutti i servizi così come sono oggi. Infine, dopo aver ottenuto le rassicurazioni a cui, dichiara, di tenere ecco che in data 18 giugno escono dichiarazioni del sindaco che parlano di problematiche gravissime del nostro ospedale. Si va dalla possibile interruzione delle prestazioni della cardiologia, in orario notturno e festivo, per i mesi di luglio e agosto alla chiusura del reparto Utic fino alla progressiva riduzione del numero dei cardiologi e alla precarietà degli infermieri.

Indovinate chi è per Sborgia il colpevole di tutto ciò? Naturalmente il sottoscritto Gianluca Pasqui ex sindaco di Camerino e cioè colui che sotto il suo mandato ha visto nominare ben tre primari, cardiologia, ortopedia e pronto soccorso e che attraverso un continuo e proficuo dialogo con regione, Area Vasta e colleghi sindaci, in particolare con il presidente dell'unione montana Dott. Alessandro Gentilucci, ha visto definire negli atti della Conferenza dei sindaci, vicino all'ospedale unico, un ruolo strategico per l'ospedale di Camerino, sostanzialmente garantendo il nostro ospedale per il futuro.

Molto importanti gli investimenti fatti dalla Azienda Sanitaria tra cui, così come dichiarato dallo stesso Direttore Maccioni, 1 milione e 150.000 euro per il potenziamento delle attrezzature, ad altri investimenti come n.4 sistemi di anestesia destinati al blocco operatorio per un importo di circa 147.000 euro più iva e ad aver attivato, sempre da parte dell'Area Vasta, un percorso per la fornitura in noleggio di sistemi di videoendoscopia digitale e di una nuova Tac entro il 2020.

Da parte della Direzione generale lo studio tecnico per eliminare i problemi di infiltrazioni d'acqua dal tetto della struttura.

Nel raccogliere poi, l'invito che mi è stato fatto dal Dott. Sborgia, di usare più prudenza e cautela nelle mie esternazioni anche riguardo all'onorabilità di persone come il dott. Sfascia, mi sento di rassicurare il Sindaco su questo fatto specifico garantendo sia la prudenza che la cautela nel parlare ma garantendo soprattutto l'esercizio della mia funzione istituzionale che deve sottolineare ai cittadini tutte quelle informazioni non vere oltre naturalmente ad un controllo costante e preciso su tutti gli atti che verranno prodotti dall'attuale amministrazione.

Ecco allora che mi sento di riportare testualmente alcuni passaggi della lettera firmata dal Dott. Alessandro Maccioni, Direttore dell'Area Vasta 3, e inviatami dal Presidente della Regione Marche, in risposta ad una mia nota avente ad oggetto l'ospedale unico e l'ospedale di Camerino, quando ancora ero sindaco.

Cosi inizia la risposta del Dott Maccioni:

Con riferimento alle affermazioni del dott. Sfascia si rappresenta come le stesse siano prive di fondamento...Con particolare riferimento al reparto di Ortopedia sottolineo ancora una volta...sia stato individuato il nuovo Direttore nella persona del Dott. Di Matteo, professionista riconosciuto come una eccellenza dell'ospedale di Camerino e di tutta L'Area Vasta 3.

Si ricorda che nel periodo di vacazio il reparto sia stato ben gestito dal dott. Sfascia, che non ricordo abbia mai lamentato le gravi carenze a cui fa riferimento...L'affermazione del dott. Sfascia rispetto al fatto che qualunque ospedale venga realizzato sul territorio dell'AV3 si dovrà comunque fare riferimento all'ospedale di secondo livello di Ancona, si rappresenta come la stessa sia assurda e inconcepibile che provenga da un professionista del settore...Contrariamente da quanto affermato dal dott. Sfascia il piano sanitario nulla dispone rispetto a eventuali modifiche delle funzioni e del ruolo dell'ospedale di Camerino che invece, risultando antisismico e a norma antincendio, è stato realizzato per il bacino di utenza dell'area montana a misura di paziente con anche un'ottima gestione alberghiera. Pertanto sarà per sempre un punto di riferimento dei cittadini Camerti e del territorio limitrofo. Sin dal 2015...l'ospedale di Camerino è sempre stato considerato nella massima attenzione riguardo ai primari, alla dotazione organica complessiva, nonché all'ammodernamento delle attrezzature.

Infine alle tante parole e alle affermazioni avanzate dal Sindaco Sborgia nei miei riguardi, di disinteresse e di indifferenza nei confronti del nostro ospedale, rispondo con un passaggio istituzionale e concreto di consegne dal sindaco uscente (Pasqui) a quello in carica (Sborgia) lasciando per quanto concerne la sanità una eredità sicuramente difficilissima cioè quella di gioiello ospedaliero e tutte le questioni sanitarie in esso contenute. Anche per le altre questioni (perimetrazioni, demolizioni, ricostruzione ecc), illustre Sig Sindaco Sborgia, sarà la quotidianità a parlare e a sostituire giorno dopo giorno le bellissime parole e promesse con i fatti concreti che Lei e i suoi collaboratori sarete in grado di attuare per il bene della nostra comunità.

Da parte mia e del gruppo che rappresento massima sarà la collaborazione nel rispetto dei ruoli e delle competenze che il popolo con la sua democrazia ci ha voluto assegnare.

Buon lavoro e auguri Camerino

                                                                                              Gianluca Pasqui

                                                                                  Capogruppo “Radici al Futuro”

Nell’ambito dello EUROPEAN SOLIDARITY CORPS, il Corpo Europeo della Solidarietà, creato per iniziativa dell'Unione europea per offrire ai giovani delle opportunità di fare volontariato, di lavorare in progetti nel loro paese o all'estero a beneficio delle comunità e delle persone in tutta Europa, L’Associazione IO NON CROLLO ha presentato un progetto che nei prossimi mesi vedrà presenti a Camerino 4 volontari. 
Domani, venerdì  21 giugno,  la delegazione ufficiale dell’Agenzia Nazionale Giovani sarà a Camerino per incontrare il responsabile del progetto Marco Paniccià insieme ad  alcuni volontari dell’Associazione promotrice, tra cui Riccardo Pennesi, consigliere comunale alle politiche giovanili.

L’Università di Camerino offre sostegno e supporto a questo importante progetto basato su temi ed ideali comuni  quali accoglienza, multiculturalità , sostegno e solidarietà, affinché vengano sempre più compresi e incentivati. 

C.C.



Nell’ambito delle celebrazioni dell’80° anniversario della nascita del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, la città di Camerino si prepara ad ospitare una delle manifestazioni di maggiore prestigio.
Grazie al patrocinio di Unicam, l’auditorium Benedetto XIII e gli spazi circostanti, faranno da scenografia all’evento che si svilupperà nelle due giornate del 1 e 2 ottobre prossimi.
Allo scopo di definirne i dettagli, la delegazione dei Vigili del Fuoco, guidata dal  Comandante provinciale di Macerata ing. Antonio Giangiobbe,  è stata ricevuta stamani dal consigliere  Riccardo Pennesi e dall’ing. Marco Orioli dell’Ufficio tecnico, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, presente anche Maria Giulia Ortolani.  
Sin da subito, il Comandante Giangiobbe ha tenuto a sottolineare la scelta non casuale della città di Camerino, il cui territorio è tra quelli più colpiti dal sisma del 2016. Lo spirito è dunque quello di un segnale forte di vicinanza e attenzione, come del resto già avvenuto in passato per analoghe manifestazioni tenutesi ad Avellino,a L’Aquila e Modena. Di grande impatto si preannuncia la serata conclusiva del 2 ottobre, il cui clou è rappresentato dalla spettacolare esibizione della Banda del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, composta da 45 elementi. Alcune delle attività avranno già inizio il 1 ottobre con la possibilità di visitare l’ esposizione unica di mezzi d’epoca e la mostra di modellini, attrezzature ed elmi storici. Invitati alla manifestazione camerte, saranno i circa 150 sindaci del cratere delle quattro regioni  e le rispettive alte cariche istituzionali. L’invito a partecipare è  esteso soprattutto ai cittadini e ai ragazzi delle scuole; di sicura suggestione e interesse sarà in particolare la mostra di modellini unici realizzati a mano dal pompiere della Val Chiavenna Claudio Persenico che ha già girato per tutta Italia e all’estero, riscuotendo ovunque grande successo.
L’esposizione che racchiude in teche delle vere e proprie opere d’arte miniaturizzate, si estende per circa 45 metri e comprende anche il settore degli elmetti storici calzati dai Vigili del fuoco. Completano il quadro delle iniziative , appuntamenti e seminari dedicati alle scolaresche del territorio, con l’allestimento di stand e laboratori didattici che permetteranno di conoscere tutte le attività svolte nell’emergenza del sisma, come tutte le specificità del Corpo e sviluppate dai vari gruppi dei Saf, Gos, Npcr, Servizio Sommozzatori.
La due giorni richiamerà a Camerino un consistente numero di autorità nazionali e delle quattro regionidel Centro Italia le quali chiuderanno le celebrazioni con un ricco buffet a loro riservato.
Non si esclude la presenza del sottosegretario all'interno con delega per le materie di competenza del dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile Stefano Candiani
Considerevole  anche il novero di Vigili del Fuoco che prenderà parte alla conviviale a loro destinata, per la quale si prevede l'allestimento di cucine da campo, attrezzature varie e tendoni, nello spazio dei parcheggi dell’Ersu in località Colle Paradiso. Ampia visibilità verrà assicurata agli sponsor che, con i loro prodotti, vorranno partecipare ad una manifestazione che ha tutti i caratteri per essere definita maestosa.
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“ Siamo davvero onorati di essere stati scelti per ospitare un evento così rilevante- afferma il consigliere Riccardo Pennesi- . In collaborazione con l’Università di Camerino e l’Erdis, il comune, metterà a disposizione tutte le proprie forze per ottenere il miglior risultato possibile. E’ con vero orgoglio che saremo pronti ad accogliere le autorità regionali e nazionali, che interverranno in città per i  festeggiamenti degli 80 anni di vita della grande famiglia dei Vigili del Fuoco che, con professionalità e grande dedizione, garantiscono ogni giorno soccorso e aiuto in tutto il Paese. A loro dobbiamo la nostra riconoscenza perché, tanto ci hanno dato, tanto continuano e continueranno ad offrirci. E' un vero onore per noi festeggiare con loro e riuscire a creare un’atmosfera che sia di loro gradimento”.
C.C. 

“Sorprendente e al tempo stesso sospetto “.  Così il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, in riferimento all’intervento della minoranza di  “Radici al Futuro” con capogruppo Gianluca Pasqui, diffuso all’indomani della pubblicazione su un quotidiano online dell'intervista rassicurante sul futuro dell'ospedale di Camerino, rilasciata dal direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni.
Il gruppo di minoranza evidenziava come fossero infondate le notizie "terroristiche" di un imminente depotenziamento del presidio, rivelatesi favole e barzellette da campagna elettorale, tanto che le dichiarazioni dello stesso direttore Maccioni sono valse a confermare  che oltre a non essere in discussione nei programmi della regione, sull'ospedale di Camerino  l'azienda sanitaria ha effettuato investimenti per oltre un milione di Euro riconoscendone il ruolo di presidio sanitario di montagna efficiente e funzionale che non ha nulla da temere per il futuro. ” Un ospedale che – dice la minoranza- negli ultimi anni era rimasto senza primari e che ne ha visti nominare tre nel giro di pochi mesi grazie all’impegno della giunta Conti prima, con il dottor Salvucci, e di quella Pasqui poi; un ospedale che può contare su moderni macchinari e che è stato oggetto di importanti investimenti” . Nella stessa nota,  il gruppo "Radici al futuro"  fa anche riferimento all’organico di Cardiologia, sottolineando il fattivo operato del direttore di Area Vasta 3 nel ristabilire i giusti numeri. “Questo significa che l’amministrazione uscente, guidata dal sindaco Gianluca Pasqui, lascia un’eredità molto importante e significativa alla nuova amministrazione e, in particolare, al dottor Stefano Sfascia, che ha ricevuto dal sindaco le deleghe alla sanità. Ci auguriamo vivamente che il dottor Sfascia sia capace di non perdere neanche una virgola di quanto ottenuto e, anzi, che possa lavorare in termini di sviluppo vista l’ottima base di partenza su cui può contare e che ha ereditato”. Il gruppo di opposizione chiudeva la nota dicendosi pronto a mettersi a disposizione per collaborare ad un percorso di crescita dell’ospedale, pur promettendo di tenere altissima la guardia nel caso di reazioni inadeguate della nuova amministrazione rispetto a tentativi di aggressione politica al presidio ospedaliero di Camerino .
Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia

“ Non meraviglia- risponde il sindaco Sborgia- come Pasqui colga ogni occasione per continuare a gettare discredito sui componenti della lista "Ripartiamo", risultata vincente alle recenti elezioni amministrative". A detta del primo cittadino,  a sorprendere è invece "il tentativo di fuggire dalle sue gravi responsabilità in ordine alle problematiche che riguardano l'Ospedale di Camerino del quale si è sempre, costantemente disinteressato, nonostante alcune sceneggiate risalenti agli ultimi giorni del suo mandato, terminate con un nulla di fatto”.

La nota firmata da Sborgia, continua nell’evidenziare che il primo grande problema che la nuova amministrazione sta affrontando dal giorno del suo insediamento, è quello della “ricerca di una soluzione alla paventata possibilità che il servizio di Cardiologia possa subire, nei mesi di luglio e agosto, un’interruzione delle prestazioni in orario notturno e festivo, dovuto alla carenza di personale medico cardiologico. Tale criticità era nota al dottor Pasqui sin dal 1 marzo 2019 grazie ad una lettera trasmessa dal coordinatore del Tribunale per i diritti del Malato dell'Ospedale di Matelica, con la quale si segnalava che "...la progressiva riduzione del numero dei cardiologi e la precarietà degli infermieri rischiano di rendere impossibile alla cardiologia di Camerino di svolgere i suoi compiti; ci risulta che l'organico si è ridotto quasi del 50%, infatti in origine avevamo il primario più 7 cardiologi, in data odierna siamo passati al primario più 4 cardiologi. La situazione attuale dimostra che non sono state programmate per tempo le dovute sostituzioni…".
Tale nota - afferma Sborgia- costituisce prova dell’assoluta indifferenza e del disinteresse dimostrati negli anni dalla passata amministrazione riguardo al tema sanitario, di vitale importanza per il futuro di tutta la comunità dell'entroterra maceratese. Così come la chiusura del reparto UTIC dello stesso nosocomio, disposta dall’ 1 gennaio 2018, è stata attuata nella fase emergenziale del sisma e nell’assordante silenzio dell’amministrazione Pasqui.

Le tempestive quanto improvvide dichiarazioni di Pasqui su un tema così delicato, come quello che riguarda la sanità camerte, sono la chiara testimonianza della volontà di mettere le mani avanti di fronte alla manifesta, consapevole inadeguatezza e latitanza di chi tenta ora di scaricare le sue gravi e precise responsabilità sulla nuova Amministrazione comunale.
Un bieco e maldestro tentativo di distorcere la realtà che non può trovare diritto di cittadinanza perché smentito dai fatti.
Consiglio al rappresentante della lista "Radici al futuro" – aggiunge Sborgia- di usare, di qui in avanti, più prudenza e cautela nelle sue esternazioni, anche riguardo all'onorabilità di persone che come il dottor Stefano Sfascia, hanno deciso di porsi al servizio della comunità in maniera incondizionata e disinteressata, nell'esclusivo interesse e per il bene della collettività. E' proprio grazie allo spirito di servizio di professionisti di altissimo livello che operano all'interno dell'Ospedale di Camerino, ai quali tutta la cittadinanza tributa i propri sentimenti di stima, riconoscenza e gratitudine, che sino ad ora abbiamo potuto godere di un elevato livello di assistenza da far invidia a realtà ben più importanti della nostra, non certo all'opera di chi ha svolto un’azione amministrativa che passerà al giudizio della storia come ricordo di una eredità fatta solo di proclami e sostanziale inconcludenza.

L'Ospedale di Camerino con le sue professionalità è patrimonio dell'intera comunità dell'entroterra maceratese; costituisce e continuerà a costituire il presidio sanitario di riferimento per tutte le popolazioni che vi abitano. Pertanto apprendiamo tutti con favore le dichiarazioni dei vertici della sanità maceratese e regionale ai quali chiediamo attenzione, vicinanza e sostegno”.

Dicendosi abituato a dialogare con atti e documenti, il sindaco Sborgia conclude sottolineando che mai si sottrarrà a critiche e responsabilità.
C.C.
Una giornata storica e tanto attesa quella di ieri a Camerino, per la visita di Papa Francesco all’Arcidiocesi di Camerino-San Severino, vissuta con grande emozione da tutta la comunità. Il sindaco Sandro Sborgia ripercorre la giornata, rivolgendo un personale ringraziamento prima di tutto all’arcivescovo Francesco Massara per aver reso possibile la visita del Santo Padre, ma non solo: “Volevo ringraziare tutti per quanto è stato fatto e per quanto si continua a fare: dai cittadini, ai volontari, agli uffici, le Forze dell'Ordine, davvero tutti, nessuno escluso.  Sono state giornate di grande impegno, anche dal punto di vista organizzativo e hanno richiesto un grande lavoro straordinario per il quale non smetterò mai di ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per questo appuntamento. È stato un grande onore – commenta il primo cittadino - poter rappresentare la nostra amata città così tanto martoriata e ferita. Si è trattato di una giornata molto intensa e bellissima. La visita del Santo Padre è stato un momento magnifico. Ho detto che ci siamo scambiati uno sguardo d’intesa nel senso che le parole a volte non rendono bene ciò che si ha nel cuore e quando ci siamo incontrati non ci sono state tante spiegazioni perché la nostra situazione è talmente evidente che non credo nemmeno si possano trovare le forme esatte per descrivere in breve quello che è lo stato delle cose. Allora ci siamo guardati e scambiati uno sguardo molto significativo. Penso che il Papa abbia percepito tutto. Molte cose si dicono più con uno sguardo. Questa giornata ha riportato non solo la città di Camerino, ma tutta la zona colpita dal sisma del 2016, all’attenzione di quanti hanno responsabilità di governo, perché i territori sono ancora feriti. Le ferite sono evidenti a tutti e le persone sono tre anni che vivono questa condizione quindi è necessario mettere in moto la macchina della ricostruzione, che questi territori ritornino a vivere ed è necessario ridare la speranza alle persone che vi abitano perché è passato troppo tempo e non possiamo più permetterci di farne passare altro. Il nostro nemico peggiore è il tempo perché con il suo passare si fa spazio la rassegnazione, le persone trovano altri luoghi. Coloro che sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni più passa il tempo, più perderanno la speranza di poter ritornare nelle proprie case e cercheranno possibilità diverse in altri luoghi. Tutto questo- conclude il sindaco-  non possiamo permettercelo e non lo vogliamo, perché ognuno di noi ama queste terre e vorrebbe tornare nella propria casa. Camerino ha bisogno che i servizi continuino ad esistere, che mantengano gli stessi livelli adeguati. Così come l’Università, che per Camerino è più che fondamentale: Camerino è l’Università e l’Università è Camerino, c’è un legame imprescindibile tra loro. Dobbiamo fare in fretta, però, affinchè non sia messo a rischio tutto ciò”.
Dolore e sconcerto a Camerino per l'improvvisa scomparsa di Valeria Giontella,  all'età di soli 46 anni, sconfitta da un male inesorabile che non le ha lasciato scampo. Il suo cuore ha cessato di battere questo pomeriggio all'ospedale di Fabriano, dove era ricoverata da qualche giorno per dei controlli; nelle ultime ore, le sue condizioni si sono irrimediabilmente aggravate.  C'è un senso di vuoto che si respira nell'aria cittadina per questa drammatica verità che si è diffusa in serata. Un altro dolore immenso si abbatte sulla famiglia Giontella, a  poco più di 15 giorni dalla scomparsa del padre Gaudenzio, stimatissimo magistrato. Con la sua famiglia, Valeria Giontella viveva a Camerino; in città, oltre che in alcuni comuni limitrofi, per diversi anni ha anche insegnato ai ragazzi delle scuole medie. Chiunque l'ha conosciuta ne ricorda i modi delicati e gentili, uniti ad un carattere solare e gioviale, il suo amore per la natura, la sua umana e artistica sensibilità. Laureata in architettura all'università di Venezia,  proprio in occasione del Seminario di Architettura e cultura Urbana di Camerino, Valeria aveva conosciuto l'architetto toscano Stefano Mugnoz, una quindicina di anni fa diventato suo sposo. Dalla loro unione, sono nati due bellissimi bambini gemelli, un maschietto e una femminuccia che oggi hanno tre anni e mezzo. Legatissima alla sua famiglia e ai suoi figli, lascia la mamma Maria Grazia Cannelli a sua volta insegnante, la sorella Giulia e il cognato Stefano. Il rientro della salma da Fabriano è previsto per le ore 17 di domani; la camera ardente verrà allestita nella chiesetta del Monastero di Santa Chiara dove alle ore 19 verrà recitato il rosario. I funerali si terranno sempre nella chiesetta di santa Chiara, mercoledì 19 giugno alle ore 10.30

C.C.
La Chiesa di Camerino – San Severino Marche, dopo l’immensa gioia ed il dono di grazia straordinario per la visita di Papa Francesco alla nostra Arcidiocesi, intende continuare a ringraziare la Divina Provvidenza per la premura apostolica che il Successore di Pietro ha voluto manifestare al nostro territorio.  Facendomi interprete di questi sentimenti, il primo pensiero va proprio a Papa Francesco che presiede alla carità di Cristo attraverso la Chiesa: lo ringrazio perché, attraverso la Sua parola e il suo volto di innamorato di Dio, ci ha comunicato la freschezza del Vangelo e l’amore verso la Chiesa anche attraverso il dono di un Centro di aggregazione per la Comunità di Ussita.
Tra i tanti momenti salienti della sua visita, uno dei più significativi è stato l’incontro con le famiglie delle SAE avvenuto proprio all’inizio del suo pellegrinaggio a Camerino. Il suo ingresso in quelle sistemazioni provvisorie ha rappresentato l’accesso nei tanti luoghi terremotati della nostra Arcidiocesi raggiungendo tutti i fedeli: le famiglie che hanno perso le loro case, i sacerdoti privati dei luoghi di culto, le religiose allontanate dalle loro comunità e monasteri, i commercianti e gli altri lavoratori costretti ad adattarsi alle circostanze più difficili.

Il suo incontro con la comunità Diocesana colpita dagli eventi sismici del 2016 è stato un evento veramente impegnativo organizzato in poco più di due mesi. Una sfida vinta solo perché si è svolto un prodigioso lavoro di squadra reso possibile dalla sinergia di molteplici agenti pubblici e privati.
Per questo vorrei ringraziare innanzitutto la Santa Sede che, per il tramite dei suoi vari organismi, ci ha preso per mano e ci ha condotto sapientemente e con competenza alla realizzazione dell’evento. In particolare, esprimo gratitudine ai responsabili della Gendarmeria vaticana che hanno dato assistenza e garantito la sicurezza nel corso di tutto l’evento.

Una particolare menzione meritano i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi/e e tutti i Movimenti ed Associazioni che, con la loro presenza e preghiera, ieri hanno contribuito a rendere ancora più fruttuoso l’evento. Desidero ringraziare i Direttori, i Musicisti e i membri della Corale di Camerino e San Severino Marche che hanno unito le loro forze per accompagnare la liturgia eucaristica con l’armonia del loro canto.

Ringrazio, poi, i tecnici e i dipendenti della Curia arcivescovile insieme agli straordinari volontari dell’UNITALSI, gli Scout, le Confraternite e la Croce Rossa Italiana di Camerino che hanno prestato il loro generoso ed encomiabile servizio per garantire l’assistenza ai pellegrini e ai malati.

Ancora, tutta la mia gratitudine all’Amministrazione comunale e ai suoi dipendenti che hanno lavorato senza sosta mettendo a disposizione tutta la loro esperienza e preparazione. Particolare riconoscenza desidero esprimere al Presidente e ai dipendenti dell’Azienda di trasporti CONTRAM Spa che, per tutta la giornata, ha garantito i collegamenti cittadini con un encomiabile servizio di navette.

Inoltre, la Prefettura, la Questura, le Forze dell’Ordine in tutte le varie componenti, i Vigili del fuoco, i dipendenti dell’ASL, senza dimenticare gli operatori della Protezione Civile locale e regionale e l’importante contributo della Regione Marche, della Provincia di Macerata e dell’Università di Camerino.

Un grazie particolare ai tanti benefattori che, in diversi modi e attraverso vari enti – in particolare la Coldiretti – hanno contribuito affinché l’accoglienza del Santo Padre conservasse un carattere di semplicità, pur garantendo la massima dignità e bellezza possibili. Grazie perché dalla loro generosità, spesso scaturita spontaneamente e con larghezza, la Diocesi ha potuto realizzare un evento così straordinario.

Per il loro contributo informativo, desidero manifestare profonda gratitudine agli organi di stampa locali e nazionali che hanno dato significativa risonanza mediatica alla visita del Santo Padre e hanno contribuito a risvegliare l’attenzione sul nostro territorio ferito.

Un ultimo ringraziamento è indirizzato a tutti i fedeli e ai bambini accorsi da varie parti dell’Arcidiocesi: ognuno di loro ha saputo interpretare al meglio il valore di questo momento di grazia e apprezzare soprattutto la bellezza di una giornata straordinaria come quella appena vissuta.



+Francesco Massara, Arcivescovo

Un breve tratto di strada lungo corso Vittorio Emanuele II al fianco dall’arcivescovo Francesco Massara, sulla Papamobile, ha portato il Santo Padre nella chiesa di Santa Maria in Via. Oltre all’ingresso in cattedrale, avvenuto al suo arrivo in piazza Cavour, Papa Francesco ha voluto accendere i riflettori anche su un altro simbolo caro ai fedeli di Camerino. 
Scortato dai mezzi dei vigili del fuoco, il Santo Padre è arrivato davanti alla chiesa conosciuta per il campanile che la sera del 26 ottobre, con la scossa delle 21.18, è crollato sopra una abitazione vicina.
Un silenzio commovente quello all’interno della chiesa di Santa Maria in Via dove Papa Bergoglio è entrato insieme all’arcivescovo Francesco Massara, al sindaco Sandro Sborgia e all’ingegnere Carlo Morosi, accompagnati dai vigili del fuoco.

Un altro momento molto difficile per il Sommo Pontefice che, ancora una volta, ha avuto l’occasione per vedere con i propri occhi e sentire con il proprio cuore il grido di una ferita difficile da rimarginare.
Santa Maria in Via rientra tra le 356 chiese inagibili che attendono i lavori per essere riaperte.


Giulia Sancricca

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il sindaco Sandro Sborgia

Nel ringraziare il Santo Padre per la sua presenza, dandogli il benvenuto, l’arcivescovo Francesco Massara, parlando del cieco Bartimeno, ha ricordato come “prima del dramma questo territorio era un luogo di luce e di colore; ricco di una storia bella ed antica, spazio di accoglienza e di libertà, capace di far vedere gli autentici valori della vita. Dopo il sisma - ha proseguito - , negli sguardi delle persone e dei loro dolorosi racconti ho potuto scorgere storie di cecità indotta dagli eventi, uomini e donne segnati dalla dolorosa perdita di ciò che è più caro, desiderosi di rialzarsi, ma incapaci di riprendere il cammino”. 


Poi il punto sulle promesse disattese e sulle lungaggini della burocrazia: “Il terremoto ha avuto un triplice effetto - ha detto Massara - : ha sventrato in un attimo le case, ha strappato, dal cuore della gente, ogni speranza, infine, purtroppo, ha dato vita ad un ulteriore terremoto, quello delle promesse. Dopo il tempestivo intervento per la messa in sicurezza delle strutture danneggiate, la ricostruzione si è lasciata ingabbiare dai lacci della burocrazia, generando sentimenti di sconforto e delusione, soprattutto tra le nuove generazioni che si vendono derubate del loro futuro”.

Infine la reazione della Chiesa: “Ma questa chiesa - ha aggiunto - come Bartimeo, per quanto provata, ha scelto di lottare e di non rassegnarsi. Non si è lasciata vincere dallo sconforto e dalla rassegnazione e non ha mai smesso di gridare il suo dolore. Santo Padre - ha ribadito - qui oggi non ci sono solo le macerie e la distruzione che ci circondano ma una popolazione che non si abbatte e che non demorde, che ha un grande desiderio di essere protagonista di una ripresa.

La sua visita nella Diocesi - ha detto Massara - è un invito a rialzarci, a rimetterci in piedi, a ripartire”.


Giulia Sancricca

discorso vescovo massara
Ricordo, speranza e vicinanza. Sono queste le tre parole che il Santo Padre ha voluto portare in una piazza Cavour tirata a lucido per la sua visita speciale, in cui la bellezza della Camerino che era è comunque riuscita ad apparire, nonostante le travi e i puntellamenti. 
“Di fronte a quello che avete visto e sofferto - ha detto Papa Francesco nella sua omelia - , di fronte a case crollate e a edifici ridotti in macerie, viene questa domanda: che cosa è mai l’uomo? Che cos’è, se quello che innalza può crollare in un attimo? Che cos’è, se la sua speranza può finire in polvere? Che cosa è mai l’uomo? La risposta sembra arrivare dal prosieguo della frase: che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi? Di noi, così come siamo, con le nostre fragilità, Dio si ricorda, cioè ritorna col cuore a noi, perché Gli stiamo a cuore.

Ricordo è una parola-chiave per la vita - ha aggiunto - . Chiediamo la grazia di ricordare ogni giorno che non siamo dimenticati da Dio, che siamo suoi figli amati, unici e insostituibili: ricordarlo ci dà la forza di non arrenderci davanti alle contrarietà della vita. I ricordi brutti arrivano, anche quando non li pensiamo; però pagano male: lasciano solo malinconia e nostalgia. Ma com’è difficile liberarsi dai brutti ricordi”.

Poi il pensiero sulla speranza: “Di quale speranza si tratta - ha chiesto - . Non è una speranza passeggera. Le speranze terrene sono fuggevoli, hanno sempre la data di scadenza: sono fatte di ingredienti terreni, che prima o poi vanno a male. Quella dello Spirito è una speranza a lunga conservazione. Non scade, perché si basa sulla fedeltà di Dio. La speranza dello Spirito non è nemmeno ottimismo. Nasce più in profondità, riaccende in fondo al cuore la certezza di essere preziosi perché amati. Infonde la fiducia di non essere soli. Quando siamo tribolati o feriti, siamo portati a “fare il nido” attorno alle nostre tristezze e alle nostre paure. Lo Spirito invece ci libera dai nostri nidi, ci fa spiccare il volo, ci dischiude il destino meraviglioso per il quale siamo nati. Lo Spirito ci nutre di speranza viva. Invitiamolo. Chiediamogli che venga in noi e si farà vicino”.

Infine la vicinanza, come quella che il Papa stesso ha voluto mostrare con la sua presenza nel punto più profondo del cratere e della sofferenza: “Oggi celebriamo la Santissima Trinità. La Trinità non è un rompicapo teologico, ma lo splendido mistero della vicinanza di Dio. La Trinità ci dice che non abbiamo un Dio solitario lassù in cielo, distante e indifferente; no, è Padre che ci ha dato il suo Figlio, fattosi uomo come noi, e che per esserci ancora più vicino, per aiutarci a portare i pesi della vita, ci manda il suo stesso Spirito. Lui, che è Spirito, viene nel nostro spirito e così ci consola da dentro, ci porta nell’intimo la tenerezza di Dio. Con Dio i pesi della vita non restano sulle nostre spalle: lo Spirito, che nominiamo ogni volta che facciamo il segno della croce proprio mentre tocchiamo le spalle, viene a darci forza, a incoraggiarci, a sostenere i pesi. Infatti è specialista nel risuscitare, nel risollevare, nel ricostruire. Ci vuole più forza per riparare che per costruire, per ricominciare che per iniziare, per riconciliarsi che per andare d’accordo. Questa è la forza che Dio ci dà. Perciò chi si avvicina a Dio non si abbatte, va avanti: ricomincia, riprova, ricostruisce”. 

Giulia Sancricca


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