Non tanto sulla sospensiva richiesta dalla Regione Marche, quanto su chi oggi “esulta per qualcosa che non era affatto concreto”.

È qui che si posa l’attenzione del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, a seguito dell’approvazione, in consiglio regionale, della risoluzione per la moratoria sui nuovi impianti.

“Rispettiamo i ruoli e le normative come abbiamo sempre fatto anche in passato – dice il sindaco - . Ci auguriamo che la Regione faccia il piano quanto prima. Ho sempre detto che su questo tema ci saremmo adeguati alle decisioni della Regione e lo faremo senza problemi.

Nessuno voleva fare il tempio crematorio per forza. Abbiamo sempre dichiarato che prima ci saremmo concentrati sulla tutela della salute dei cittadini e del territorio; chi voleva far credere il contrario ha fatto un buco nell’acqua”.

Il sindaco di Tolentino fa riferimento alle forze di minoranza e alle associazioni cittadine che si sono mosse a contrasto della realizzazione del tempio crematorio nel cimitero cittadino, fino a portare la questione all’attenzione del consiglio regionale.

“C’è differenza tra chi amministra con senso di responsabilità e chi approfitta per ululare alla luna, come hanno fatto le minoranze ed alcune persone che oggi rappresentano poco in politica, ma forse dovranno dimostrare di rappresentare qualcuno prossimamente (chiaro il riferimento alle elezioni amministrative del 2022 ndr)”.

Secondo Pezzanesi, infatti, la questione del tempio crematorio è stata un ulteriore pretesto per anticipare la campagna elettorale: “Ogni occasione è buona per farlo – ammette - . C’è sempre il bastian contrario e colui che dice ‘io lo avevo detto’. Lascio ad ognuno la palestra che ritiene opportuna – l’affondo - . La politica faccia il suo corso, l’opportunismo anche, poi saranno i cittadini a scegliere chi buttare dalla torre.

Io mi confronto con le istituzioni – precisa – e le rispetto. Se a questo provvedimento seguirà la scelta finale, con il piano regolamentare, la Regione avrà compiuto un percorso e un atto di responsabilità.

Qualunque decisione ci riguarderà la rispetteremo.

Il problema – conclude - è per chi vuol fare l’esaltatore di folle per far cassetta di voti”.

GS
"Non dobbiamo bloccare niente perchè niente è stato fatto".
Il indaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, risponde così sul rigetto della mozione presentata da Pd e 5 Stelle che chiedeva di sospendere l'iter per la realizzazione del forno crematorio in attesa che la Regione regolamenti questo sistema.

"Usare frasi a sproposito - denuncia il sindaco - , metodi arcaici di contrasto politico per qualche voto in proiezione futura, è solo strumentale. Dopo che nell'ultimo consiglio eravamo stati chiari sulla nostra posizione, sono tornati un mese dopo a chiedere di bloccare qualcosa che non è partito".

Ne fa una questione politica il primo cittadino, tanto che ricorda quanto accaduto in Regione durante il governo Ceriscioli: "Nel 2018 - dice - il centrodestra chiedeva di normare i forni crematori e, all'epoca, gli amministratori di centrosinistra dissero che era necessario un piano ma che intanto potevano essere costruiti. La sotanza è che la politica, indipendentemente dal colore, deve assumersi la sua responsabilità. Attualmente la Regione, con l'assessore Filippo Saltamartini, ha detto chiaramente che sarà realizzata una normativa in merito".

Poi l'esempio della Toscana e di altri governi di centrosinistra: "Visto che spesso la Toscana viene presa da esempio, anche sotto il profilo turistico, vorrei ricordare che conta 14 tempi crematori.
Se fossero stati dannosi per la salute, come sostiene chi sta organizzando raccolta firme e mozioni, le amministrazioni regionale e locali della Toscana non avrebbero a cuore la salute dei cittadini".

Il primo cittadino di Tolentino sottolinea l'impegno dell'amministrazione sotto il profilo ambientale: "Nella nostra città siamo votati a difendere la salute dei cittadini. A tutti diciamo, come scritto nella nostra delibera di giunta, che siamo il Comune con più attenzione alla salute, perchè abbiamo sempre scelto di stare dalla parte dell'ambiente: lo abbiamo dimostrato quando abbiamo spento l'inecenritore del Cosmari e continuiamo a farlo ribadendo l'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti. 

Parlare di utopia e incutere terrore ai cittadini - aggiunge - , non rispondono ad un criterio di serietà, ma di politica fine a se stessa".

GS



Rigettata dall'amministrazione di Tolentino la mozione presentata congiuntamente da Pd e Movimento 5 Stelle sul forno crematorio.
La minoranza chiedeva di attendere che la Regione stabilisse una normativa regionale, attualmente assente, per regolamentare la realizzazione dei forni crematori sul territorio marchigiano: "Chiedevamo - dice il consigliere dem Fulvio Riccio - di sospendere le attività per la relizzazione del forno cremtorio dopo che l'assessore regionale Filippo Saltamartini aveva annunciato di prendere provvedimenti per sopperire alla mancanza normativa regionale".

L'assenza del regolamento, ad oggi, permetterebbe infatti ad ogni Comune di realizzare un forno creamtorio nel proprio territorio.

"Una mozione - dice Riccio - che la maggioranza ha preferito rigettare definendola pretestuosa e polemica. In realtà così non era: prevedeva di attendere e verificare l'iter regionale e, solo dopo, prendere le opportune decisioni. Dunque è chiara la volontà di voler realizzare il forno crematorio.
Ovviamente la battaglia non si ferma qui: sia come minoranza che con tutti i movimenti che sono nati, troveremo le opportune strade per esprimere contrarietà a quanto deciso dall'amministrazione comunale".

GS





A fare chiarezza sull’eventualità di realizzare un forno crematorio al cimitero di Tolentino è il sindaco Giuseppe Pezzanesi, dopo le posizioni espresse dalla minoranza.

“Si tratta di un documento di intenti – dice in merito alla delibera approvata durante l’ultimo consiglio comunale - per l’eventuale creazione di un progetto che possa prevedere un forno crematorio al cimitero di Tolentino dove c'è un'area che si presta perfettamente e che non è in centro, come qualcuno vuol fare intendere. Si trova in campagna, sopra alla ferrovia. È una assurdità dire che si trova in centro: sarebbe come affermare che il cimitero è stato fatto a ridosso delle mura cittadine”.

Quindi entra nella questione dell’inquinamento, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa sugli avversari politici: “Chi dice che questo forno danneggerà la salute dei cittadini di Tolentino – attacca - è figlio di quei partiti che a Tolentino hanno voluto la discarica del Cosmari in una zona franosa che ancora non è stata bonificata e che è costata alla collettività un milione e 600 mila euro.

Questi partiti, che hanno già fatto danni importanti e che hanno governato Tolentino per tanti anni, oggi affermano, su una dichiarazione di intenti, che noi andiamo a mettere a repentaglio la salute dei cittadini.

La prima cosa che abbiamo scritto nella delibera – chiarisce il sindaco - è che qualora questo impianto fosse nocivo alla salute e non abbia le caratteristiche di sicurezza che pretendiamo, non sarà mai fatto. E se ci fossero ancora questioni da valutare lo faremo insieme ai cittadini. Aggiungo io stesso che se ci dovesse essere un problema di carattere strutturale in merito al luogo che abbiamo pensato come sede, siamo disponibili a discuterne, come ci è stato chiesto dalle minoranze in consiglio comunale”.

Poi il primo cittadino risponde al dubbio che riguarda il bacino di utenza che andrebbe a servire il forno crematorio. Il Pd si chiede infatti che senso abbia realizzarlo in una città che conta meno di 5 cremazioni all’anno, ritenendo che, se dovesse servire all’intera Regione, non dovrebbe essere il Comune a deciderne la realizzazione.

“Nelle Marche ci sono due impianti crematori – risponde Pezzanesi - : uno a Fano e l’altro a San Benedetto del Tronto. Le amministrazioni che li hanno realizzati dovrebbero essere di centrosinistra. È strano un partito che, se governa ragiona in un modo, e quando si trova all’opposizione ragiona in un altro. Se il forno venisse realizzato dovrà diventare una struttura a servizio della comunità e dei territori molto vicini, non certamente servire la regione o il centro Italia.

Un forno crematorio si regge e funziona in base al regolamento che viene dato e al servizio che intende fare. Se lo realizzeremo sarà per la nostra popolazione e poco di più, perché altrimenti dovremmo progettare un impianto più grande di quello che abbiamo pensato.

La nostra intenzione è quella di guardare al futuro: nel Nord Europa viene utilizzata questa pratica per più del 60% delle tumulazioni. In Italia arriviamo sempre in ritardo con una demonizzazione preventiva. O si cambierà rotta in tema di tumulazioni o bisognerà trovare più spazio per i cimiteri.

A Tolentino – conclude - stanno raccogliendo le firme su un argomento che non è stato nemmeno affrontato”. 

GS
La realizzazione di un forno crematorio al cimitero di Tolentino è il tema che sta animando da giorni il dibattito politico in città dopo che durante l’ultimo consiglio comunale è stata approvata una delibera che stabilisce la volontà dell’amministrazione di valutare il progetto e procedere nel caso in cui non vi siano manifestazioni di contrarietà.

Una contrarietà già ampiamente dimostrata dalla minoranza come ha più volte ribadito il Movimento 5 Stelle e come spiega il consigliere dem Fulvio Riccio che ripercorre l’iter che ha portato alla delibera.

“Il problema del forno crematorio viene da lontano – dice - . Con un atto dei primi mesi del 2020 la giunta aveva già manifestato l’interesse per la realizzazione di questo forno crematorio. Da subito era partita la battaglia per evitare che questo tipo di impianto, altamente inquinante, venisse realizzato a Tolentino. A novembre scorso poi, una determina dirigenziale del Comune di Tolentino, ha stabilito uno stanziamento per definire il project finance per la realizzazione del forno. Questa determina non aveva avuto alcun tipo di pubblicità da parte dell’amministrazione – precisa Riccio - , ma la minoranza lo ha visto nel sito del Comune è di nuovo scoppiata la polemica ed il progetto è stato presentato in consiglio. C’è stato un ampio dibattito – spiega – e, con nostra notevole sorpresa, sulla una base di accesso agli atti che ho effettuato e di cui non posso divulgare i contenuti, abbiamo visto che già a maggio scorso l’amministrazione comunale era in possesso di documenti dettagliati su tutte le valutazioni effettuate.

La documentazione è completa di tutto il partenariato pubblico-privato e questo denota che c’è una vera intenzione da parte dell’amministrazione a realizzare l’impianto”.

Una intenzione che preoccuperebbe non solo le minoranze ma anche i cittadini: “Il cimitero si trova a pochissimi passi dalle prime case della città, a 100 metri da un campo sportivo e a mezzo km dal centro città. La denominazione è di  ‘Impianto insalubre di primo livello’, che denota la forma peggiore dell’insalubrità tra le pratiche industriali esistenti”.

Non una contrarietà alla cremazione quella che vuole sottolineare Fulvio Riccio, ma alla posizione del forno che sarebbe comunque a servizio di un intero territorio: “Ritengo la cremazione una pratica necessaria e opportuna in un futuro prossimo – precisa - ma questi forni devono avere una regolamentazione ben precisa e la posizione non può essere decisa dai Comuni, senza alcun tipo di confronto a livello provinciale e regionale.

Questo tipo di impianto a Tolentino avrà un impatto limitato: negli anni passati sono state meno di cinque le cremazioni in un anno. È chiaro, quindi che questo sarà un impianto che svolgerà il suo servizio prevalente a servizio della regione e di quelle vicine.

Proprio per questo sono i soggetti pubblici sovraordinati, come la Regione, a dover decidere dove installare questi impianti e sicuramente Tolentino non potrà essere il luogo adatto”.

Intanto il Comitato No Inceneritore ha lanciato una raccolta firme in proposito: “Il Comitato era nato qualche anno fa per impedire un inceneritore di fanghi biologici alle porte della città e quella battaglia è stata vinta. Oggi combatte la battaglia per evitare che si realizzi il forno crematorio. Anche la minoranza è compatta – conclude – e ringrazio il Movimento 5 stelle e le forze civiche non presenti in consiglio che hanno mostrato come noi contrarietà al progetto.  Ad oggi solo la maggioranza sembra voler andare avanti, ma sono sicuro che cambierà idea anche ascoltando la voce dei cittadini”.

GS
Non usa mezzi termini il Consigliere regionale Sandro Bisonni, nonché candidato alle prossime elezioni regionali con la lista Rinasci Marche, per esprimere la sua contrarietà nei confronti del progetto dell'Amministrazione di Tolentino di realizzare un forno crematorio in città: ”le norme tecniche per la realizzazione di questi impianti non sono mai state emanate dallo Stato - scrive in una nota - , in assenza di regole e di garanzie chiare si è così sviluppata una corsa all'installazione di nuovi crematori da parte di promotori di finanza di progetto per occupare più rapidamente possibile territori privi di pianificazione territoriale, come nel nostro caso; un sistema che favorisce l'installazione indiscriminata con la promessa ai Comuni di sostanziose royalties.”

Inoltre secondo Bisonni non vi è alcuna necessità di un nuovo crematorio: “si aggiunga che come regione non abbiamo affatto necessità di ulteriori impianti come confermato dall'Assessore regionale competente ad una mia precisa interrogazione di qualche mese fa. I tre impianti ad oggi funzionanti sono cioè in grado di assorbire l'intera domanda regionale; un nuovo crematorio quindi non serve a meno che non si voglia favorire la cremazione di bare e cadaveri provenienti da fuori regione”.

Recentemente a Tolentino si è svolto un incontro pubblico su questo tema a cui, oltre al consigliere Bisonni, ha partecipato Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa, che ha evidenziato gli impatti e i pericoli per la salute che generalmente sono collegati a questo genere d'impianti.

Questi impianti – prosegue Bisonni - oltre a causare pressioni ambientali importanti preoccupano molto non solo per i potenziali rischi collegati alla salute ma anche per quelli di carattere economico in relazione alle valutazioni immobiliari.”

Infine Bisonni ammonisce il primo cittadino: "la scelta del sindaco di procedere in questa direzione senza la benché minima partecipazione democratica, in carenza di informazione e soprattutto senza valide motivazioni, in assenza di pianificazione territoriale e di norme tecniche che stabiliscano standard qualitativi degli impianti e delle bare, è veramente assurda; io, come sempre, mi schiererò a difesa degli interessi collettivi e sarò ancora una volta dalla parte della popolazione per contrastare con tutte le mie energie questa follia".

GS
A rispondere al consigliere regionale dei Verdi, Sandro Bisonni, intervenuto sul tema dell'inceneritore a Tolentino per il quale la Provincia si è definitivamente espressa in maniera negativa è il sindaco della città, Giuseppe Pezzanesi che smentisce Bisonni in merito alla comunicazione della vicinanza delle scuole nella zona dove doveva sorgere l'inceneritore: "Nella conferenza dei servizi - spiega il sindaco - né il rappresentante del Comitato stesso, né tanto meno il Consigliere Bisonni hanno portato ulteriori contributi alla causa.
Risulta invece evidente la somma di tutte le argomentazioni portate con operoso impegno dall'amministrazione e dagli uffici competenti del Comune, che hanno determinato insieme alla grande attenzione della Provincia di Macerata e dell’ASUR, il risultato finale che salutiamo con grande soddisfazione".
Ma il vero scontro ora è sul forno crematorio che dovrebbe sorgere vicino al cimitero cittadino e per il quale Bisonni ha già espresso contrarietà: "Si tratta - ribadisce Pezzanesi - di una realtà tecnicamente e empaticamente totalmente diversa da qualsiasi altro impianto di settore e che stiamo valutando la possibilità di realizzarlo, consapevoli della volontà di coloro che ne fanno sempre di più richiesta e che oggi devo recarsi a Perugia, Fano o San Benedetto.


Ribadiamo che questa Amministrazione solo nella piena consapevolezza della buona tecnologia e delle buone pratiche dell’impianto in discussione, provvederà alla sua realizzazione, in più crediamo fermamente che, come già accaduto in paesi più progrediti del nord Europa, il futuro della maggior parte delle tumulazioni si indirizzerà in tale direzione, anche perché è assolutamente necessario e doveroso, di fronte a una società che tende ad invecchiare come età media, continuare a pensare all’ampliamento continuo delle strutture laterizie dei cimiteri esistenti che, tra qualche decennio, potrebbero assumere dimensioni più grandi delle stesse città, se non opportunamente gestiti, con danno marcato ed evidente dei nostri paesaggi e dell’ambiente".

GS
Anche il Partito Democratico dice la sua in merito al forno crematorio che dovrebbe essere realizzato vicino al cimitero di Tolentino. Dopo il botta e risposta tra il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi e il consigliere regionale Sandro Bisonni, i dem chiedono "una discussione seria e serena sulla realizzazione e sulle dimensioni di un forno crematorio, visto che il cimitero comunale è a ridosso non solo delle abitazioni, ma addirittura a poche centinaia di metri dal centro storico ed ad un chilometro da un importante centro termale come Santa Lucia; inoltre è necessario anche di un regolamento di vigilanza sulla sua conduzione, senza creare attese illusorie nei cittadini, garantendone la qualità ambientale".
Nella nota del Pd, infatti, si fa riferimento alla crescita del numero di "persone dichiarano di poter fruire della cremazione, dopo la propria morte. In Italia negli ultimi 10 anni il trend della cremazione è in aumento, in quanto un italiano su quattro la  sceglie. La cremazione ha alcuni vantaggi, quali una visibile riduzione del suolo dedicato allo spazio cimiteriale, ma anche svantaggi, in quanto essa avviene in un forno con temperature che si aggirano intorno a 900-1000 gradi. La legislazione italiana non consente che le ceneri vengano disperse, né che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.
Purtroppo - aggiungono - in Italia non esiste una norma unitaria che disciplini l’installazione degli impianti di cremazione e le loro conseguenti emissioni; ogni Regione o Provincia stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto ed alla tecnologia adottata".
Quindi la riflessione sull'impatto ambientale: "Il principale riguarda l’aria - scrivono i dem - , come si può evincere dal sito dell’Arpat della Toscana, poiché nella cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Inoltre durante il processo di incenerimento si producono rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge".

GS


Pronta la risposta deil sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, sul forno crematorio che potrebbe essere realizzato in città e per il quale è stato accusato dal capogruppo regionale dei Verdi, Sandro Bisonni.
"Scontata l’utilità etica e sociale - dice il sindaco - nonché per i facilmente deducibili motivi pratico-organizzativi, stiamo valutando alcune ipotesi che garantiscano, in primis, oltre al servizio, l’assoluta salvaguardia della salute pubblica. Noi siamo, come sempre, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, perché i problemi vanno affrontati, risolti e non rinviati o strumentalizzati. Noi non facciamo e non abbiamo mai fatto “cavalcate” opportunistiche o populistiche in generale e in particolare, su temi che riguardano molto da vicino la sfera di vita  degli individui, né tantomeno su altre questioni amministrative di larga scala, come ad esempio sanità o ambiente o indispensabili infrastrutture, senza fomentare proteste o creando allarmismo.
Un esempio su tutti - precisa Pezzanesi sugli attacchi di Sandro Bisonni - , abbiamo dovuto, dopo trenta anni di lotte, ai fini dell’ottenimento del collegamento viario tra Tolentino e San Severino Marche e quindi del suo relativo finanziamento, annoverare la ferma contrarietà di questo valente politico che pur straziandosi,come lui stesso dice per le sorti dei nostri territori, ha dichiarato essere soldi sprecati quelli destinati alla realizzazione di questa fondamentale infrastruttura che collegherà in maniera straordinariamente importante e sicura le vallate del Chienti e del Potenza. Certamente - conclude - questo dà la misura esatta dell’effettiva efficacia e dimensione del personaggio politico".

GS 

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