Alla fine del mese di ottobre verrà completato il programma di restauro e conservazione dei mosaici della domus romana di piazza Garibaldi. di Matelica.
 Scoperti tra il 2005 e il 2007, da subito dichiarati “di interesse archeologico particolarmente importante”, sono comparsi sulle prime pagine di prestigiose testate giornalistiche come il “Venerdì” di Repubblica e presentati in convegni e riviste di archeologia.
Già all’indomani della scoperta è nata l’esigenza di rimuovere i pavimenti musivi di maggior pregio della domus per conservarli altrove e di pianificare interventi di conservazione per quello rimasto nel sito.
Dalla scoperta fino al 2010 sono stati effettuati interventi conservativi per ridurre al minimo il rischio di deterioramento.
La copertura in vetro e acciaio è stato un utile compromesso tra le esigenze espositive e di conservazione, permettendo periodici interventi di manutenzione e di restauro. Gli altri preziosi mosaici staccati durante lo scavo hanno atteso oltre 15 anni presso i laboratori di restauro di Ravenna prima di essere restaurati.

Solo dal 2021 è stata avviata una campagna di restauro ad opera del Gruppo Mosaicisti di Ravenna, per volontà dell’amministrazione comunale, ma soprattutto dell’assessore Rosanna Procaccini che ha seguito le procedure di finanziamento degli interventi da parte della Regione Marche e della Fondazione Banca Marche e del consigliere Emanuela Biocco che, come archeologa, ha coordinato gli interventi tecnici.
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Nei mesi scorsi i mosaici sono ritornati finalmente a Matelica. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con la Soprintendenza delle Marche che proprio in questi giorni, dopo attenti sopralluoghi, ha rilasciato parere favorevole anche al distacco della porzione più importante del mosaico conservato in situ ricadente in area privata. Infatti, con delibera di giunta n. 203 del 9 ottobre 2023, si procederà al distacco e al restauro del settore di mosaico con scene mitologiche. L’intervento è stato programmato in modo tempestivo per la fine di ottobre a seguito della valutazione del funzionario restauratore della Soprintendenza, richiamata nella delibera, in cui viene rilevato “il cattivo stato di conservazione del tappeto musivo per il quale si consiglia il recupero totale mediante distacco e successivo restauro”. Il tempestivo intervento di salvataggio sollecitato dall’amministrazione comunale del pannello musivo più importante con il mito di Sileno e re Mida, permetterà così finalmente di renderlo visibile, insieme agli altri mosaici precedentemente rimossi, nel museo della città romana, che verrà allestito all’interno di palazzo Ottoni e per il quale è già pronto il progetto espositivo.
Restaurato l’ultimo mosaico di età romana dal gruppo mosaicisti di Ravenna coordinato da Marco Santi.
Lo scorso mercoledì 19 luglio  la preziosa e stupenda opera è ritornata a Matelica, città per la quale era stata realizzata quasi duemila anni fa.
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Prossimamente sarà visibile al pubblico, insieme agli altri precedentemente restaurati, grazie ai fondi dell’Art Bonus erogati dalla Fondazione Banca Marche. Il momento è stato importante ed emozionante allo stesso tempo.
Ad accogliere il mosaico c’erano il sindaco Massimo Baldini, l’assessore Rosanna Procaccini e il consigliere comunale esperta in archeologia Emanuela Biocco, che hanno provveduto a farlo sistemare adeguatamente, dal personale dell’Ufficio Tecnico comunale e con la supervisione dei restauratori ravennati, nei depositi comunali. Nella stessa mattinata è stato effettuato anche un sopralluogo, insieme ai restauratori, in piazza Garibaldi per valutare lo stato di conservazione dello straordinario mosaico con scene mitologiche uniche al mondo.
Questo accertamento ha permesso di programmare un piano di intervento conservativo insieme alla Soprintendenza per riportare il mosaico al suo antico splendore.

Scoperti tra gli anni 2005 e 2007, solo ora si è riusciti a riportare i mosaici romani a Matelica: questo grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, al sostegno della Fondazione Banca Marche ed alla collaborazione con la Soprintendenza delle Marche
 Con decreto del Mef, ministero economia e finanze n. 154 del 19 maggio scorso , il comune di Matelica ha conseguito l’assegnazione delle risorse del fondo per le opere indifferibili, finalizzate alla ricostruzione delle scuole del comune, ottenendo un incremento di tutti e tre i finanziamenti assegnati.
Il decreto ha infatti determinato l’accoglimento di tutte le istanze prodotte dall’ufficio tecnico comunale al fine di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei costi, dei servizi e dei materiali di costruzione.

La scuola dell’infanzia, la cui ricostruzione è stata finanziata dal Miur,  con il decreto del 22.09.2022 per un importo di 3 milioni di euro, vede un incremento del finanziamento ottenuto pari ad un milione 153mila 908 euro.
Il finanziamento ottenuto per la ricostruzione dell’asilo nido dell'importo di un milione 238mila 592 euro (assegnato al comune di Matelica con decreto n. 54 del 08.09. 2022, a firma del direttore generale PNRR) , è stato incrementato della somma pari a 200mila euro.
Ed infine, l’intervento di ricostruzione della scuola media, finanziato con decreto n. 12 del 05.05.2022 a firma del Direttore Generale del PNRR, per un importo di oltre 7milioni di euro, vedrà un incremento del finanziamento di due miloni e 7mila 285 euro.

«Sono lieta di comunicare altresì ai cittadini matelicesi – conclude l’assessore ai lavori pubblici Rosanna Procaccini - che sono già state espletate le procedure di gara, con offerta economicamente più vantaggiosa, per l’affidamento dei lavori di adeguamento sismico della scuola dell’infanzia di via Bellini, affidati provvisoriamente, in attesa delle verifiche normative, alla ditta Torelli-Dottori Spa, di Cupramontana (AN)».
Ancora danni da maltempo nell’entroterra maceratese. Così come a metà settembre e nei primi giorni di ottobre, le forti piogge hanno causato disagi a Matelica, dove un porzione delle mura del centro storico cittadino è crollata nella giornata di ieri. A cedere è la porzione del muro di cinta tra il torrione di San Francesco e la porta di Campamante. Nel crollo, fortunatamente, non sono rimaste coinvolte persone e il danno ha riguardato la sola struttura.

Immediato l’intervento dell’ufficio tecnico comunale, che ha provveduto a transennare l’area e a verificare lo stato della porzione crollata. Il crollo ha riguardato una decina di metri della cinta muraria, nelle prossimità di un cantiere edilizio. Le macerie sono finite su un’area verde adiacente alla carreggiata della strada 256 Muccese. Il comune di Matelica fa sapere che nei prossimi giorni seguiranno ulteriori verifiche e i primi interventi di messa in sicurezza. Per quanto riguarda le cause, l’ipotesi più accreditata è legata appunto al maltempo. La pioggia ha appesantito il terreno e ha causato danni proprio in una porzione già attenzionata dal comune matelicese. In programma nei prossimi mesi è infatti un intervento di ristrutturazione della cinta muraria cittadina grazie ai fondi del Pnrr per la rigenerazione urbana. Le opere previste includono proprio il tratto crollato, oltre ad una porzione nella zona del semaforo sito sulla strada 256. Lavori che a questo punto saranno diversi rispetto al piano originale: le pietre che hanno ceduto dovranno ora «essere recuperate e le mura riallestite – spiega il sindaco Massimo Baldini –, in modo da restituire alla città una cinta muraria fedele a quella precedente il crollo. Il cantiere sovrastante l’area che ha ceduto ha avuto sicuramente un’influenza, visto che il peso che le mura hanno dovuto sopportare era maggiore del solito. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per la popolazione».

l.c.
Tragedia nella scorsa notte. Una donna di ottant'anni ha perso la vita a causa di un incendio scaturito nella sua abitazione. I fatti sono avvenuti intorno all'una, in via Circonvallazione a Matelica. A causa del malfunzionamento di una termocoperta, l'appartamento al primo piano della palazzina in cui abitava la donna ha preso fuoco. L'allarme è scattato immediatamente, con i vigili del fuoco della squadra di Camerino e di Fabriano che si sono precipitati sul posto per sedare le fiamme. Una volta spento l'incendio i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte della signora, deceduta a causa dei fumi scaturiti dal rogo. Sul posto anche i carabinieri di Matelica.


La città di Matelica si prepara al Natale tra installazioni e tante iniziative in programma. Sono partiti ormai da diverse settimane i preparativi per l’organizzazione del calendario natalizio e l’installazione degli addobbi e delle luminarie in tutto il territorio.
Per l’evento di accensione è già stata fissata la data di domenica 4 dicembre. Nel centro storico sarà poi creato un percorso con allestimenti specifici che condurrà alla casa di Babbo Natale, realizzata nei locali di vicolo Cuoio accanto al Museo Piersanti. L’attrazione sarà inaugurata giovedì 8 dicembre.

Tutte le domeniche di dicembre, inoltre, saranno arricchite da spettacoli e animazioni itineranti in tutto il centro storico. Torna anche l’appuntamento con il presepe vivente del 26 dicembre, che quest’anno avrà come sfondo la bellissima frazione di Braccano. Per l’occasione il piccolo borgo sarà collegato alla città di Matelica con un servizio di navette. Il 6 gennaio, infine, un altro gradito ritorno: quello della befana che scenderà dalla torre civica al centro di piazza Mattei.
Non mancheranno poi tanti altri eventi paralleli per un calendario che vedrà ogni settimana diverse iniziative in programma.

«Un modo per accendere la città da dicembre all’Epifania – spiega l’assessore al Commercio e al Turismo Maria Boccaccini – a giorni provvederemo alla distribuzione del calendario con tutti gli appuntamenti, sperando in un’ampia partecipazione in quanto ci sono diversi importanti eventi che riscalderanno l’atmosfera di Matelica. Un’offerta pensata per tutte le età con grandi ritorni e diverse novità. L’obiettivo è quello di avere una città sempre viva, che restituisca al visitatore un messaggio di speranza e di festa».
Educare al riuso e ad evitare l’abuso della plastica fin dalla tenera età. È l’idea dietro al regalo che l’amministrazione comunale di Matelica ha voluto fare ai bambini della prima elementare della scuola “Lodi”. Come da qualche anno a questa parte, quasi come un benvenuto, i piccoli alunni hanno ricevuto infatti una borraccia metallica, in modo da abbattere l’utilizzo delle bottigliette usa e getta. Un’iniziativa che fa il paio con quella della consegna di posate riutilizzabili per il pranzo alla mensa scolastica che, a Matelica, ha permesso di eliminare lo spreco di quasi 60mila posate usa e getta ogni anno.

«La sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono temi di stretta attualità e di grande importanza – spiega il vicesindaco e assessore alla nettezza urbana, Denis Cingolani –. Per questo crediamo che le buone abitudini vadano insegnate ai bambini sin da giovanissimi. Potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma il valore che passa attraverso queste iniziative è di grande portata. Lo scopo, in futuro, dovrà essere quello di avere degli istituti scolastici capaci di fare a meno della plastica usa e getta e soprattutto quello di formare una generazione di giovani capace di interessarsi e di agire positivamente nei confronti dell’ambiente».
Attimi di paura nella prima mattinata di oggi, quando la terra è tornata a tremare. Un terremoto di magnitudine 5,7 con epicentro in mare, al largo della provincia di Pesaro-Urbino ha svegliato le Marche alle 7.07, seguito da altre scosse di minore intensità. Avvertita distintamente anche nella provincia di Macerata, soprattutto sulla fascia costiera, la scossa ha fatto scattare immediatamente la macchina dei controlli. Diversi i comuni che hanno deciso per la chiusura delle scuole, nonostante molti degli studenti fossero ormai pronti a recarsi a lezione. Nel frattempo sono in corso i sopralluoghi per accertare la sicurezza degli edifici pubblici e delle infrastrutture.

In questo contesto Macerata è stato tra i primi comuni a decidere per la chiusura degli istituti. Nel capoluogo oggi nessuna lezione, neanche all'università che ha fatto sapere di aver sospeso lezioni, esami e sessioni di laurea. «Abbiamo predisposto quattro squadre di tecnici - spiega il sindaco Sandro Parcaroli - che si stanno occupando dei sopralluoghi nelle scuole. Oggi gli istituti rimangono chiusi, da noi come in molti altri comuni del maceratese, soprattutto nella zona costiera. Siamo in costante collegamento e seguiamo l'evolversi della situazione. Sembra comunque che non ci siano stati danni».

«Una misura precauzionale». L'ha definita così il sindaco di Matelica, Massimo Baldini. Anche nella sua città è scattata l'ordinanza che ha rispedito a casa gli studenti. «Non ci sono danni, l'ordinanza è preventiva, per evitare problemi alla sicurezza. Molti genitori erano preoccupati e quindi abbiamo deciso di prestare loro ascolto. Stiamo effettuando i sopralluoghi con i tecnici, la situazione è sotto controllo».

Altri comuni in cui ai è deciso per lo stop alle lezioni sono Recanati, Porto Recanati, Morrovalle, Monte San Giusto, Montecassiano e Appignano. In provincia di Ancona, tra gli altri, Fabriano.

Tutti in aula invece a San Severino Marche. Il sindaco Rosa Piermattei ha comunque fatto sapere come la macchina dei tecnici comunali sia già in azione per individuare eventuali criticità: «La situazione è sotto controllo e le strutture scolastiche sono al sicuro. Molti studenti erano già in auto o in pullman per venire a scuola e, visto che la loro sicurezza non è a rischio, abbiamo deciso di tenere gli istituti aperti».

Anche a Camerino nessuna interruzione nel servizio scolastico, anche qui in corso gli accertamenti del caso. A San Ginesio, il sindaco Giuliano Ciabocco ha fatto sapere di «aver effettuato le verifiche subito dopo le scosse - informa -. Questa volta c'è stato solo un forte spavento, ma siamo stati fortunati. Nessun problema alle strutture scolastiche, per questo le lezioni si tengono regolarmente».

l.c.
Via le mascherine nei teatri, nei cinema e nei palasport. Da domani non sarà più obbligatorio indossare i dispositivi di protezione personale in questi luoghi, tra i più colpiti dalle restrizioni negli ultimi due anni di pandemia. Un provvedimento molto atteso, ma che arriva in un momento di bassa stagione. I cinema sono in un momento di calma, come spesso accade d’estate, mentre i teatri hanno già avviato i calendari estivi, contraddistinti dalle rappresentazioni all’aperto. Resta comunque il sentimento di speranza in vista di una ripresa per la stagione autunnale.

«Quest’estate usciranno pochi film, e in generale la bella stagione è sempre quella meno partecipata – commenta Massimiliano Giometti, dei multisala omonimi a Tolentino e Matelica –. L’allentamento degli obblighi era comunque una decisione che attendevamo da parecchio. Il comparto cinema è stato indubbiamente tra i più colpiti dall’emergenza pandemica, così come tutto il settore legato allo spettacolo. Ad aggravare il problema per le sale sono stati i vertiginosi rincari in bolletta, con aumenti vicini al 250 percento, e la nostra scarsa capacità di competere con le piattaforme di streaming online. In questo momento abbiamo bisogno degli aiuti dello Stato, e soprattutto che la pandemia allenti definitivamente la morsa. I cinema rischiano di non sopravvivere ad un’altra stagione a mezzo servizio, anzi, qualcuno ha già dovuto chiudere la propria attività».

Non diverso il discorso per i teatri. Il Feronia di San Severino Marche, ad esempio, ha chiuso la sua stagione invernale e l’addio alle mascherine arriva quindi in un momento in cui gli spettacoli si sono già spostati all’aperto. «La notizia rimane comunque confortante – sottolinea il direttore di Teatri San Severino, Francesco Rapaccioni –. Bisogna comunque mettere l’accento su un fatto. I teatri, così come i cinema, hanno l’assoluto bisogno di tornare alla piena capienza, almeno per quello che riguarda le normative. Ne hanno bisogno per la qualità dell’esperienza e per questioni di bilancio. Lo scorso biennio è stato molto complicato sotto questo punto di vista, per questo siamo disposti anche ad accettare compromessi. Meglio una platea gremita con gli spettatori in mascherina che un teatro semi vuoto senza l’obbligo di indossarle».
S’intitola “Il paesaggio in astrazione” la personale dell’artista Francesco Nottolini che verrà inaugurata giovedì 2 giugno alle ore 17,30, nei locali di Vicolo cuoio numero 1 adiacenti al museo Piersanti di Matelica.
Pittore e incisore, originario di Camerino, Francesco Nottolini opera da 50 anni. In passato ha tenuto numerose mostre sul territorio; sue opere sono in allestimento fisso in diverse gallerie italiane.
Con questa sua ultima mostra, Francesco Nottolini propone una serie di opere espressione di grande intensità e passione, tra le più significative del proprio percorso artistico. Opere che, nello specifico, traggono origine dallo studio del paesaggio che ci circonda. «In realtà – afferma Nottolini- basta osservare le cose con sensibilità. Naturalmente la mia è sempre stata una pittura di ricerca, rivolta allo studio di determinati pittori inglesi, quali John Constable e William Turner, la cui arte è accomunata dallo studio del paesaggio nelle sue diverse forme ed estensioni.
A parte la zona delle highlands e delle alte montagne, l’Inghilterra è infatti caratterizzata anche da estese pianure – spiega Francesco Nottolini-. Possiamo dunque vedere il paesaggio nella sua estensione e, questa propensione pittorica, possiamo rapportarla anche alla pittura americana». Non a caso, nell’ambito della sua formazione all’Accademia di Belle arti, Nottolini ha dovuto per forza di cose confrontarsi con la scena americana.

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«Con una tesi su Jackson Pollock – racconta l’artista- ho dovuto rapportarmi con la difficoltà di parlare del suo romanticismo. Un’esperienza che mi è servita a comprendere come sfruttare il paesaggio nelle sue estensioni, naturalmente anche guardando pittori quali Willem De Kooning e Hans Hartung, o trovare riferimento su certe tematiche della stagione cubista di Picasso. In realtà – prosegue - al di là di questi discorsi, nell’allestimento di Matelica potranno essere visionati dei lavori che ho realizzato su una carta cotonata molto molto spessa e resistente, della grandezza di un metro per settanta. Le opere sono nella maggior parte dei casi verticali. Ho utilizzato dei colori acrilici molto forti per dei lavori che in un certo senso considero come dei bozzetti, perché in realtà dovrebbero essere realizzati su grosse tele.
Parlo di grandi superfici di 2 metri per 3 che in casa mi sarebbe impossibile realizzare. Tipologie di lavori che dunque dovrebbe essere un ente o un privato a richiedermi. Questo desiderio di tele di grandi dimensioni per esprimermi, viene anche dalla ricerca e dallo studio di un americano. Mi riferisco all’architetto Mark Rothko, il quale nel 1925 fu insignito di arredare le hall dei primi grattacieli.

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Un lavoro che gli fu commissionato da alcuni privati per i quali realizzò opere di 2 metri per 3. Ovvio che si tratti di un’operazione impossibile da eseguire in casa da qualsiasi pittore, se non commissionata da privati.
Ecco perché le opere che vedrete nella mia mostra personale di Matelica, in confronto alle opere di Mark Rothko, non sono che dei bozzetti. Detto questo spero che la mostra vi piaccia e ringrazio sin d’ora chi vorrà venire a visitarla». Dopo l'inaugurazione del 2 Giugno, la personale di Francesco Nottolini “Il paesaggio in astrazione”, rimarrà  aperta e visitabile fino al 12 giugno 2022, dalle ore 17 alle ore 19,30, 


Carla Campetella
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