A Pieve Torina, nell'area attigua alla scuola materna di Via Betti, proseguono i lavori per la realizzazione del nuovo asilo nido che si avvia  ad essere completato per la prossima primavera. A circa un anno di distanza dall'ottenimento del finanziamento, al quale hanno contribuito Regione Marche e Associazione Italiana Calciatori, quello che sembrava solo un sogno si appresta a diventare realtà. Con le sue pareti colorate e le sue grandi finestre aperte sulla natura,il nuovo asilo, accoglierà i bambini da 0 a 3 anni, già dal prossimo anno
" Un'altra risposta concreta in funzione del rilancio del paese e dell'intero territorio- afferma il sindaco Alessandro Gentilucci- Con l'asilo andiamo a completare un'altra parte del Polo scolastico di Pieve Torina, nel cuore storico del paese e a due passi dal campanile della nostra chiesa. Una struttura importante, antisismica ed ecosostenibile che abbiamo fortemente voluta per dare un servizio in più a coloro che vivono nel territorio e nei comuni limitrofi e che risponderà all'esigenza delle famiglie ". Una delle peculiarità dell'edificio, che si avvarrà di tutte le più innovative soluzioni green, è rappresentata dal fatto che gli alberi già presenti nel terreno saranno inglobati nella stessa costruzione. " Una volta realizzata,l'opera rappresenterà sicuramente un'eccellenza del centro Italia. Credo che in questi momenti storici occorra essere al passo con i tempi- conclude il sindaco-essere innovativi,lungimiranti e dare prospettive per il futuro. Se poi riusciamo a farlo nel rispetto della biodiversità e del nostro paesaggio, vuol dire che l'obiettivo è perfettamente centrato". 
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nella foto sotto, l'attigua costruzione della scuola dell'infanzia
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A Pieve Torina resti di antiche strutture che potrebbero risalire ad epoca romana, sarebbero stati trovati durante i lavori di scavo nel terreno destinato alla costruzione della palestra, adiacente alla nuova scuola.  Come da procedura i lavori sono stati sospesi per permettere i sopralluoghi da parte di archeologi specializzati in questo tipo di verifiche, al lavoro sul posto da circa due settimane sotto il coordinamento della Soprintendenza. La zona del ritrovamento è stata debitamente transennataa per consentire agli addetti ai lavori di svolgere le loro operazioni in tranquillità per l’acquisizione degli elementi del caso. La sospensione dei lavori non dovrebbe creare problemi per la prosecuzione delle opere.  Nell’area in questione, sorgeva la vecchia scuola del paese risalente agli anni 50 e demolita nell’aprile del 2017.
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Un filo rosso lega indissolubilmente Baranzate a Pieve Torina. Arriva da uno dei paesi simbolo della più forte devastazione delle Marche, la prima pietra del nuovo spazio multiculturale che sta per nascere nel comune multietnico dell'estrema periferia nord ovest di Milano.
Ricostruzione e rinascita, le due parole chiave. di tutta l'operazione. 
A Pieve Torina la ricostruzione post - terremoto è partita grazie alla ferrea volontà dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Gentilucci, e alla generosità di associazioni come Succisa Virescit, artefice del progetto di ricostruzione della scuola. 
A Baranzate invece c'è da ricostruire la comunità nel segno dell’accoglienza, della solidarietà, della multiculturalità. E' da queste motivazioni che su impulso di don Paolo Steffano, con il contributo di diversi partners privati come Diana Bracco, nota imprenditrice del settore chimico e farmaceutico, la Fondazione Rava e la Fondazione Tredicimarzo di Paolo Barilla, in un ex capannone industriale di 1.415 metri quadrati, nascerà lo spazio InOltre.
All'interno della struttura, saranno concentrati una sartoria sociale, un supermarket solidale, una sala polifunzionale e un corner da cui avviare una farmacia orientata ai bisogni di bambini e mamme.

Nella foto sotto, il sindaco di Baranzate Luca Elia  e il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci 
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Due storie che partono da luoghi distanti, si uniscono idealmente e materialmente con una pietra estratta dalle macerie di una casa di Pieve Torina distrutta dal terremoto ed il cemento di una costruzione che torna a vivere riconvertita in spazio di inclusione.
"Un pezzo del cuore di Pieve Torina batte qui a Baranzate - ha dichiarato il sindaco Gentilucci, presente alla cerimonia per l'avvio dei lavori di ristrutturazione dello spazio InOltre - e di questo siamo orgogliosi. Da oggi questa pietra non è più il simbolo della tragedia, ma parla di rinascita e di futuro. Il mio ringraziamento va a don Paolo che ha compreso profondamente lo spirito di resilienza della nostra comunità e a tutti i soggetti coinvolti in questo grande progetto di cooperazione. Posiamo una prima pietra per la costruzione di un grande spazio di incontro e condivisione e posiamo un'ulteriore pietra per ricordare a noi stessi di cosa davvero siamo capaci lavorando in sinergia".
Dunque, non è più pietra scartata il sasso murato nella parete del capannone del piccolo comune lombardo, ma un dono e un simbolo di amicizia e rinascita, per scrivere una nuova comune storia.
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Nella foto sotto Diana Bracco e Alessandro Gentilucci
Gentilucci Bracco





Con la nuova nomina da presidente del Consiglio delle Autonomi Locali, il sindaco di Pieve Torina e presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, prosegue il suo impegno per i territori dell'entroterra.
"Un impegno per tutta la zona - dice ai microfoni di Radio C1 - , da presidente del nostro territorio. Il ruolo che svolge il Cal è un percorso fondamentale per consentire e favorire il dialogo fra gli organismi regionali e gli amministratori dei territori. Mi riempie di orgoglio il fatto di aver riportato all'interno di questo territorio la presidenza del Cal regionale. Abbiamo costruito un ufficio di presidenza importante dove ci sono le premesse per far molto bene, per cercare di incidere in quelle che sono le rappresentanze dei piccoli Comuni, delle Unioni Montane, delle Porvince, in seno alle normative regionali. Ci aspettano anni di duro lavoro".
Il lavoro sicuramente più impegnativo quello di portare la voce dei piccoli Comuni dell'entroterra, colpiti dal sisma: "Portare la voce dei piccoli è sempre difficile - aggiunge - ma col garbo e la pazienza che ci contraddistinguono, con il passo lento e la tenacia degli uomini di montagna, credo che riusciremo a scalfire questa pietra e a riportare attenzione in questi territori. L'attenzione si sostanzia nelle risorse, nel lavoro che deve andare di pari passo alle politiche dello sviluppo, e nella ricostruzione":

GS
Parte da Pieve Torina un’esigenza di razionalizzazione dei tanti documenti che diversi enti, a cominciare dalla regione e dai comuni coinvolti nell’esperienza del terremoto del 2016, hanno prodotto e continuano a produrre al governo centrale per definire richieste, linee d’intervento e priorità per la ricostruzione. “Troppi interlocutori, una pletora di documenti e continue richieste frammentate - dice il primo cittadino - possono compromettere la forza di un fronte che, malgrado le inevitabili specificità, dovrebbe presentarsi il più possibile in modo unitario. Il tempo delle analisi di quel che è successo è ormai concluso, ora è il momento di agire in modo chiaro per il futuro delle nostre comunità cercando di non replicare vecchi errori. Questo è lo sforzo che, come Unioni Montane che rappresentano diversi comuni dell’entroterra marchigiano, abbiamo cercato di fare promuovendo un unico documento che consegneremo direttamente nelle mani del presidente del consiglio dei ministri, Conte. Vogliamo presentarci con una sola voce, perché l’unione fa la forza come recita un vecchio adagio”. Queste le parole di Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino che giovedì scorso si è incontrato con i suoi omologhi, Matteo Cicconi, sindaco di Pioraco e presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, e con Matteo Cicconi in rappresentanza di quella dei Monti Azzurri. “Si tratta di un evento che ha una rilevanza significativa per il nostro territorio – prosegue Gentilucci – perché siamo riusciti a superare personalismi ed egoismi che troppo spesso rischiano di minare la compattezza di una realtà che presenta tanti elementi comuni. L’obiettivo unitario è quello di ridare speranza e prospettive di sviluppo certe all’entroterra marchigiano trasformando la tragedia del terremoto in opportunità. Se questo non dovesse accadere - conclude Gentilucci - il rischio di una desertificazione dei piccoli centri montani potrebbe tradursi in una terribile certezza”.

GS
Molto partecipato a Pieve Torina l’incontro con la cittadinanza voluto dal sindaco Alessandro Gentilucci per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e sulle opportunità aperte dalle ordinanze emanate dal commissario per la ricostruzione. Nel corso della riunione, tenutasi nella nuova scuola primaria del paese, il sindaco ha informato anche sullo stato di avanzamento della ricostruzione post sisma.
“Malgrado tutto, il nostro paese è un cantiere aperto- ha detto Gentilucci- Sono partiti diversi lavori, sia pubblici che privati, e tanti ne partiranno nei prossimi mesi. L’obiettivo è restituire spazi di vita alla nostra comunità e riconquistare quella dimensione di normalità che il terremoto ci ha tolto”.
Lo stesso primo cittadino ha definito positivo e soddisfacente l’esito dell’incontro, convinto che mantenere un rapporto diretto con la cittadinanza sia fondamentale. “Il nostro è un comune aperto- ha sottolineato-; i tecnici sono a disposizione, la giunta, i consiglieri ed io personalmente ci adoperiamo perché questo filo non si interrompa mai. Credo convintamente in una prospettiva di ricostruzione certa. Ci vorrà del tempo ma noi siamo qui, a vigilare perché tutto quello che può esser fatto per agevolare questo processo possa essere fatto nel miglior modo possibile e nel minor tempo possibile. Interventi di edilizia residenziale di proprietà pubblica sono stati avviati in più aree – ha evidenziato Gentilucci- Altri ne verranno, insieme a quelli di proprietà privata dove abbiamo introdotto la possibilità di superare la formula delle perimetrazioni attraverso gli aggregati edilizi tra proprietari che consentono una maggior snellezza nell’espletamento delle pratiche”.
L’occasione dell’incontro con la cittadinanza, ha dato modo di illustrare anche piccole varianti al PRG sempre nell’ottica di una semplificazione delle procedure di ricostruzione e le opportunità che si aprono ai privati dalle nuove ordinanze emanate dal commissario. A breve inizieranno i lavori per il poliambulatorio, il centro ricreativo e il garage comunale; si sta lavorando anche al percorso fluviale lungo il torrente Sant’Angelo. “Questo –ha concluso Gentilucci- per rimarcare il senso di una comunità attiva, dinamica, che vuol continuare a vivere e svilupparsi nel suo territorio d’origine. Nella storia millenaria della nostra cittadina, le SAE , debbono rimanere soltanto una parentesi, la più breve possibile”.
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Tuttora uno scenario da dopoguerra quello che, a tre anni dal sisma, mostra il piccolo centro di Pieve Torina. Tra le zone dell’entroterra colpite dal sisma,forse è il paese che più di ogni altro ha demolito e messo in sicurezza, eppure, anche qui la ricostruzione tarda a farsi strada.
Stanno togliendo dignità alla popolazione- dice il sindaco Alessandro Gentilucci- Giorno per giorno, dagli occhi dei cittadini sta svanendo anche la speranza. Mi domando come sia possibile fare ancora dei proclami quando è ora trapassata di occuparsi dei fatti. Basta con le parole vuote- continua il sindaco- quella che attendiamo è una svolta seria, un cambiamento di rotta che possa garantire una ripartenza di territori che si stanno spegnendo. Quello che arriva, sarà il terzo inverno che passeremo con una popolazione decimata e oltretutto con problematiche ancora irrisolte sul fronte della scuola; non c’è dialogo fra istituzioni regionali e nazionali e in più ciò che il decreto prevede non viene approvato nell'imminenza e il personale aggiuntivo che deve scongiurare le pluriclassi, viene assegnato in tempi ritardati. Così proprio non va. Speriamo che l’incontro che avremo il 10 settembre con Filisetti riesca a sciogliere i nodi e a garantire celermente servizi ai nostri cittadini”.
Più e più volte il sindaco di Pieve Torina si è fatto portavoce dell’accorato appello ad una distinzione del cratere per fasce, sulla base dell’indice di danno, ma nessuna modifica è mai stata apportata per favorirla.
“Oggi chiediamo altro- continua Gentilucci- .Chiediamo che ci sia una priorità nella ricostruzione e nella visione delle pratiche dei cittadini di questi territori e, soprattutto, chiediamo che venga approntato un meccanismo che permetta a sindaci e tecnici di essere messi nelle condizioni di poter lavorare. Se esistono le condizioni per ricostruire ma sono diluite in un trentennio, la risposta è che i nostri territori montani non se lo possono permettere. A noi serve qualcosa di mirato, servono misure che possano agevolare i tecnici e la nostra ricostruzione. Avere Pieve Torina il primato di demolizioni, di ricostruzione di servizi o di altre attività che siamo riusciti a porre in essere, nel momento drammatico che stiamo vivendo, non serve.
Vedo davanti un inverno difficile che metterà a durissima prova il nostro commercio. I turisti sono sempre meno; non ci sono le case per poterli accogliere, c’è tutta una serie di problematiche che differenziano un cratere dove è effettivamente cambiata la vita
, da quel cratere in cui la vita non è cambiata ma ci sono solo danni ad alcune abitazioni.
Noi da qui rispondiamo con il 93% di inagibilità e 100% di edifici pubblici danneggiati. E’ un bollettino di guerra dal quale però non riusciamo a venire fuori- conclude- . Il miracolo italiano degli anni 60 che abbiamo invocato quest'estate attraverso tutta una serie di manifestazioni che volevano essere un accorato appello a tutte le istituzioni, oggi deve divenire realtà altrimenti rischiamo di perdere un pezzo d'Italia vera. E’ il pezzo d’Italia vera dove abbiamo deciso di vivere; io come tanti altri non ho deciso di trasferirmi sulla costa o altrove ma di vivere a Pieve Torina. Di questi territori io sono innamorato ed è la ragione per cui sto ancora lottando per cercare di ridare dignità a tutti coloro che come me hanno deciso di viverci”.




Carla Campetella
Si è svolta ieri sera la riunione dell’Unione Montana Marca di Camerino. Fra gli argomenti all’ordine del giorno, l’elezione del Presidente, vicepresidente e del direttivo che è stato confermato così com’era quello precedente. È stata infatti avanzata una mozione programmatica dal Comune di Fiastra che conteneva l’indicazione di un voto che fosse nel segno della continuità per quanto riguarda il rinnovo della figura del presidente: confermato quindi il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, alla guida dell’ente. La vicepresidenza è rimasta al sindaco Claudio Castelletti, di Fiastra.

“Nutro una grande soddisfazione per il lavoro fatto in questi cinque anni - afferma Gentilucci -. Abbiamo preso in mano una Unione in cui nessuno voleva entrare perché c’erano delle condizioni economiche non favorevoli. Abbiamo dato un senso di rispetto a questi territori, abbiamo avuto la forza e la voglia di credere in questa istituzione rischiando anche personalmente, la sfida è stata vinta: abbiamo garantito e stiamo garantendo gli stessi servizi che l’Unione ha storicamente garantito a tutti, anche a quei Comuni i cui sindaci avevano fatto scelte differenti uscendo dall’ente. Il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto ieri è stato confermato”. L’ente ha peraltro chiuso con un avanzo primario di 80mila euro, altro motivo di soddisfazione per il presidente che lo definisce un traguardo incredibile. “Offrire gli stessi servizi con quattro dipendenti mentre prima ce n’erano più di dieci è qualcosa che non tutti riescono a fare”.

Relativamente ai Comuni che si erano staccati, su cui anche la Regione è intervenuta e il 4 settembre si svolgerà una riunione con l’assessore Angelo Sciapichetti, Gentilucci chiarisce che la loro condizione patrimoniale non potrà essere la stessa dei cinque Comuni che oggi fanno parte dell’Unione: “Ci siamo dati delle regole uno statuto - spiega - la loro condizione non potrà essere la stessa dei cinque Comuni che hanno lottato per avere questa opportunità. Ma soprattutto c’è una linea politica. Abbiamo un percorso e dei punti di riferimento come il Contram, le politiche dei cittadini per l’acqua, mi riferisco anche alla condivisione delle tematiche relative alla ricostruzione. Tutti questi percorsi sostanziano la possibilità di stare insieme in funzione della crescita del territorio”. Secondo Gentilucci l’Unione Montana Marca di Camerino deve guardare e aprirsi agli altri territori e quindi è imprescindibile un percorso congiunto anche con i presidenti delle vicine Unioni Montane. “Vogliamo unire la montagna in un percorso che ha una forza incredibile. Questi sono i temi che io metto sul piano della bilancia”. È cercando una sinergia sulle linee guida e sullo statuto dell’Ente, senza cercare di rientrare a gamba tesa, secondo il presidente, che si potranno ottenere risultati e si potrà fare ancora qualcosa di buono: “E’ in questo spirito che abbiamo potuto garantire la sede della Compagnia Carabinieri di Camerino. Se le cose non fossero andate come sono andate, oggi staremmo parlando di un edificio completato, in disponibilità della Regione che non si sa che uso ne avrebbe potuto fare, e non avremmo potuto metterlo nella disponibilità dell’Arma. Questi sono argomenti fondamentali. Il territorio montano - conclude - deve fare sinergia ma questo non con le poltrone bensì sulle tematiche e sulle politiche”.    

Fra i presenti anche il sindaco di Camerino Sandro Sborgia che ha votato a favore di questa mozione e quindi del rinnovo del direttivo ma ha chiesto di far rientrare all’interno dell’Unione i comuni di Castelsantangelo, Montecavallo e Valfornace: “Ho presentato un documento contenente una dichiarazione di voto - racconta - favorevole alla proposta del Comune di Fiastra proprio per dare un segno di unione e di continuità, di una comunità che ha un percorso complesso da affrontare. Il mio voto però era condizionato da due fattori: che si definisca una volta per tutte la destinazione dello stabile dell’Unione Montana a comando Compagnia Carabinieri di Camerino perché, ricordiamole, da oltre un anno c’è un tavolo aperto per la definizione delle condizioni alle quali questo stabile deve essere ceduto e ormai mi pare un tempo più che sufficiente per prendere una decisione”. La caserma attualmente è ospitata in container allestiti in via Madonna delle Carceri e Sborgia ha chiesto, una volta per tutte, che la situazione si definisca anche perché l’agenzia del demanio ha impegnato 5 milioni di euro per la ristrutturazione dell’immobile e “più passa il tempo e più rischiamo che questi fondi siano destinati altrove con la conseguenza che non solo non potremo realizzare la caserma ma anche che lo stabile dell’Unione Montana rimarrà così, al grezzo, con un doppio danno”.
La seconda condizione era appunto quella di reintegrare i Comuni che erano usciti per questioni economiche: “Mi pare arrivato il momento che questo avvenga. Penso sia un argomento importantissimo e penso che se un’Unione Montana prima era composta da 13 comuni e oggi da 5, considerando gli accorpamenti che ci sono stati, è arrivato il momento di accogliere le richieste di chi chiede di rientrare. Se entro il 31 dicembre non ci saranno stati passi avanti - sottolinea Sborgia - dovremo capire verso quale direzione si vuole andare. Se vogliamo rimanere come gli ultimi 5 anni, lasciando che un intero territorio sia rappresentato solo da una minima parte di comuni penso sia dannoso per tutti. I problemi sono tanti e li dobbiamo affrontare tutti insieme iniziando a parlare di progetti, strategie, iniziative e non solo di poltrone”.

g.g.

Riaperta la strada provinciale 96 che collega il centro abitato di Pieve Torina con la frazione di Fiume e  conduce a Colfiorito. Cerimonia inaugurale salutata da un brindisi, presenti il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, l'ing. Fulvio Soccodato, responsabile manutenzione straordinaria Anas, il presidente della provincia Antonio Pettinari, il sindaco Alessandro Gentilucci e il parroco don Candido Pelosi.
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"Riaprire queste strade è riaprire il cuore a chi abita nel territorio - ha detto Ceriscioli- Un quadro di opere significative che Anas ha portato avanti con grande impegno; va ringraziato in modo particolare l'ing. Soccodato per la qualità e la capacità che ha messo nella progettazione. Una strada che è simbolo dei collegamenti storici, se pensiamo che gli antichi romani passavano per questi percorsi che oggi rappresentano degli itinerari alternativi alla superstrada per chi vuole godere della bellezza del paesaggio e del territorio e, naturalmente, per chi abita nelle frazioni è un collegamento essenziale nella vita quotidiana". Un taglio del nastro simbolico per la riapertura di un'arteria il cui versante totalmente in frana si è riusciti in tempi dignitosi a riportare alla stabilità. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pieve Torina Gentilucci, grato al presidente della provincia e all'ing, Soccodato: " Sono gesti che fanno bene - ha commentato- ed è importante essere celeri anche nell'opera di ricostruzione, non foss'altro che questa strada collega il nostro paese ed è per le Marche una porta d'accesso all'Umbria".

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Un ripristino della viabilità essenziale, per un sistema viario duramente compromesso e in sofferenza a causa del sisma, definito un risultato di grande sinergia dal presidente della provincia Pettinari: " Una strada non dà solo il senso della vivibilità e dell''appartenenza ma dà tante altre possibilità. Senza strade non si va da nessuna parte e per un territorio che ha tanto sofferto ma che ha da offrire tanti motivi di visita, ospitalità, turismo, costituisce senz'altro un'ottima opportunità di rilancio".

C.C.

Un altro tassello che va a comporre il ripristino della viabilità in un sistema viario che ha fortemente sofferto per i devastanti effetti del sisma: si tratta della strada provinciale n° 96 che collega il centro abitato di Pieve Torina alla frazione di Fiume e che conduce poi a Rote e Colfiorito.
“Un intervento importante ed atteso, portato avanti dall’ANAS” sottolinea il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che insieme al presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, e ai dirigenti ANAS Marche presenzierà la cerimonia di inaugurazione giovedì 1 agosto alle ore 17.30 proprio a Pieve Torina. “Importante perché consente di riconnettere stabilmente una frazione al suo capoluogo, con un valore non soltanto fisico bensì simbolico: la SP 96 attraversa infatti un territorio ricco di natura e di storia, che potrà finalmente tornare ad essere fruito pienamente sia dai residenti sia dai turisti che amano perdersi nella bellezza di queste nostre aree interne. Atteso, perché è un ulteriore segnale di come, nonostante tutto, si cerchi di portare avanti con caparbietà e determinazione la ricostruzione. Un percorso ancora lungo ma su cui non molliamo, su cui non allentiamo la nostra pressante richiesta di attenzione ed operatività ai governi nazionale e regionale. Un ringraziamento particolare” conclude Gentilucci “va all’ing. Fulvio Soccodato, responsabile manutenzione straordinaria ANAS, per la solerzia e disponibilità dimostrata nella gestione di questi lavori”.

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