San Severino Marche è pronta ad accogliere l’apertura dell’emporio diocesano solidale “Umberto Valenti”. La struttura, che sorge in viale Bigioli al civico numero 27, sarà inaugurata venerdì 13 ottobre dall’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara, e dal primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, nel corso di una cerimonia ufficiale fissata per le ore 11. L’emporio, che sarà gestito dalla Caritas diocesana, è stato allestito in alcuni locali messi a disposizione dall’Amministrazione settempedana.

Sull’esempio di strutture simili nate negli ultimi anni anche in Italia, l’emporio diocesano solidale si presenta come una sorta di “supermercato” in cui i prodotti vengono però messi a disposizione gratuitamente per coloro i quali si trovino in una situazione di difficoltà economica.

Sugli scaffali finiscono prodotti solitamente di prima necessità ma anche prodotti per l’igiene personale e per la cura della casa o, ancora, indumenti, giocattoli e libri raccolti attraverso donazioni di privati e organizzazioni o, ancora, grazie a raccolte porta a porta ma anche acquistati direttamente dagli empori.
Il primo emporio solidale, secondo il rapporto Empori solidali in Italia, realizzato da Caritas italiana e del Csvnet, ha visto la sua realizzazione nel 1997 a Genova.
“L’idea di dare vita a un emporio diocesano solidale – sottolinea l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara – intende rispondere alle nuove e diverse esigenze, sempre crescenti, di chi si trova oggigiorno in difficoltà. Nonostante ormai da tantissimi anni le associazioni che operano sul territorio, Caritas in primis, cerchino di fornire un sostegno, il cambiamento dei tempi ci impone di fare ricorso anche ai nuovi strumenti. L’idea è dunque quella di fornire a chi grava in condizioni di povertà assoluta e relativa un percorso volto a costruire una propria autonomia economica. L’emporio, infatti, ha anche una funzione educativa perché responsabilizza l’utente che riacquisisce in questo modo una dignità personale”.
“Questa struttura nasce per rimettere al centro l’importanza e la qualità delle relazioni sociali – sottolinea il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che spiega – L’emporio solidale è per noi tutti una grande novità ma anche un luogo di speranza oltre che di aiuto e assistenza. Ovviamente tutti coloro che vorranno sostenere e aiutare questo progetto saranno i bene accolti”.
Dopo le scosse di terremoto del 2016, che per quasi sette lunghi anni ne hanno imposto una chiusura forzata, la Città di San Severino Marche è tornata a riappropriarsi della sua raccolta dedicata alle testimonianze della civiltà contadina, artigianale e protoindustriale.

Negli spazi espositivi da tempo intitolati ad Oberdan Poleti, che fu l’ultimo custode di questo piccolo straordinario tesoro messo insieme grazie ad anni di lavoro e ricerca dal preside Giuseppe Micozzi Ferri a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso, è stato riallestito, al momento nella veste di mostra temporanea, il Museo del Territorio.

Centinaia di oggetti raccontano, in un percorso di quattro sale, la quotidianità del passato in sezioni dedicate alla sanità, con gli oggetti che ricordano l’associazione di pubblica assistenza Croce Verde nata nel Novecento, al lavoro agricolo, con macchine e utensili impiegati nelle nostre campagne, al mondo del lavoro artigianale, con molte testimonianze che giungono dal vecchio Borgo Conce, al tempo libero, alla vita quotidiana. Nella casa colonica attigua alle stesse sale ricavate all’interno del plesso delle medie dell’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi”, invece, si può scoprire un mondo d’altri tempi, di quando cioè non c’era la luce elettrica e la vita era scandita da altri ritmi e altre priorità.

Al taglio del nastro della mostra temporanea, promossa dalla Città di San Severino Marche e da San Severino Musei con il patrocinio della Regione e del Ministero della Cultura, hanno preso parte il sindaco, Rosa Piermattei, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, la famiglia Poleti, il direttore onorario del Museo del Territorio, Egidio Pacella, e il direttore della rete museale “Alta Valle del Potenza”, Federica Galazzi. Nel corso della festa d’apertura anche l’intervento dello storico e sociologo Alberto Pellegrino dedicato alla cultura popolare.

Il primo cittadino settempedano, portando il saluto dell’Amministrazione locale, ha ricordato l’importanza della riapertura di un luogo che costituisce la memoria storica per tutta la comunità settempedana e non solo. A presentare la storia della raccolta e le vicissitudini legate al terremoto, è stato invece il professor Pacella al quale è seguito l’intervento della direttrice della rete museale territoriale sull’importanza dei musei proprio per le nostre città.

Museo del Territorio4
Sono 360 i cantieri della ricostruzione chiusi nella Città di San Severino Marche a seguito del sisma del 2016. Il dato è stato fornito, nelle comunicazioni che hanno aperto l’ultima seduta del Consiglio comunale, dal sindaco Rosa Piermattei.

“Il finanziamento delle pratiche private, di quelle che fanno riferimento agli edifici pubblici e ai luoghi di culto – ha spiegato il primo cittadino settempedano - è di quasi 225 milioni di euro, esattamente 224 milioni 625 mila 467 euro. Solo per la ricostruzione privata la cifra già stanziata è di 218 milioni 652 mila 633 euro. La somma andrà per il recupero di 533 edifici, di cui 270 interessati da interventi di ricostruzione leggera. Altri 100 edifici saranno invece interessati dalla ricostruzione pesante per un importo di 92.321.865,63 euro, 160 dall’ordinanza 100 per un importo di 83.170.312,41 euro e 3 dall’ordinanza 13/2017 per un importo di 1milione76,689,45 euro. In totale sono 1.152 le istruttorie presentate all’ufficio sisma. Di queste, 383 fanno riferimento alla ricostruzione leggera di edifici classificati come B e C con scheda Aedes. Altre 394 sono relative, invece, alla ricostruzione pesante di edifici classificati come E con scheda Aedes. Ulteriori 362 pratiche sono quelle relative alla Ordinanza 100 emanata dal commissario straordinario sisma per facilitare proprio la ricostruzione di immobili danneggiati dalle scosse. Con riferimento alla ricostruzione delle attività produttive, sono 13 le pratiche presentate. Ulteriori 54 richieste hanno interessato, infine, la delocalizzazione sempre delle attività produttive per le quali sono previsti contributi per oltre 700mila euro”.

Dei 360 cantieri già chiusi, 314 sono relativi alla ricostruzione privata, altri 3 alla ricostruzione pubblica e 43 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al Sisma Bonus. È di circa 5 milioni di euro, infine, la cifra destinata agli interventi che riguardano gli edifici pubblici. Il comune in questi giorni ha liquidato anche il Cas, il contributo  autonoma sistemazione di dicembre. Lo hanno percepito 356 nuclei familiari per un importo di 258mila 970,97 euro.





L’Amministrazione comunale di San Severino Marche realizzerà una nuova Casa di riposo nell’ex area circhi, nel rione Settempeda. Sarà un nuovo edificio che verrà costruito seguendo le ultime tecniche antisismiche, efficiente dal punto di vista termico e in classe Nzen, confortevole, accogliente e con costi di gestione bassi.

La decisione, alla quale la Giunta settempedana e il gruppo di maggioranza lavoravano da tempo, è stata ufficializzata dal sindaco, Rosa Piermattei, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale durante la discussione di un punto all’ordine del giorno riguardante l’acquisizione di un’area edificabile ceduta in passato a un’impresa privata.

Dopo trattative con la proprietà lo stesso terreno dove verrà costruito l’edificio all’interno del centro abitato, nota come ex area circhi, tornerà in mano al Comune che ha già trovato un accordo per la sua acquisizione.

“Nel corso dell’ultima seduta della cabina di coordinamento presso la struttura commissariale – ha precisato il sindaco Piermattei intervenendo in Consiglio - è stata inserita all’Ordine del giorno l’approvazione di un’Ordinanza Speciale per la costruzione della Casa di riposo, argomento ancora in discussione insieme ad altre Ordinanze speciali per altri Comuni del cratere e che vedrà la sua conclusione nei primi giorni del mese di gennaio. Complessivamente per il terreno il Comune pagherà 750mila euro – ha spiegato il primo cittadino settempedano in aula, sottolineando - Si tratta di un’area con destinazione edificabile della superficie di oltre 9mila metri quadrati per una volumetria di oltre 13.500 metri cubi. La somma troverà copertura finanziaria con i fondi disponibili al capitolo 281804 del corrente bilancio di previsione 2022. E’ chiaro che per i prossimi anni dovremo fare sacrifici”.

«Mi trovo costretto a ritornare sulla questione degli accorpamenti degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio, dopo aver letto le considerazioni del sindaco di San Severino Marche, considerazioni che ritengo alquanto scomposte e del tutto incomprensibili, soprattutto quando si parla della difesa delle aree interne».

Così il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli , in risposta alle dichiarazioni del primo cittadino di San Severino Marche Rosa Piermattei.
 
«Giova precisare che l’esigenza di andare a modificare gli istituti scolastici presenti sul territorio, in dissonanza con le linee guida deliberate dall’assemblea legislativa della Regione Marche con atto n. 39 del 4 ottobre 2022 che testualmente riporta: “Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa deve essere derogato e non deve applicarsi ai Comuni colpiti dal sisma del 2016 e compresi nell’articolo 1 dell’ordinanza del commissario straordinario n. 101/2020”, il quale individua i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, deriva prevalentemente dall’Amministrazione comunale di San Severino Marche che vuole accorpare le due realtà scolastiche presenti nel suo territorio: l’Ipsia “Ercole Rosa” (attualmente sede associata dell’Ipia “Pocognoni” di Matelica) e l’Itis “E. Divini”.

Detto accorpamento - continua Lucarelli - colpisce automaticamente il comune di Matelica il quale, per un mero discorso di numeri, con il distacco dell’istituto “Ercole Rosa” verrebbe a perdere la dirigenza dell’Ipia “Pocognoni”.

Ed ecco che viene tirato in ballo il comune di Camerino con il suo Itcg“Antinori”: al fine di rimediare alla mancanza di numeri derivanti dalla proposta di accorpamento del comune di San Severino Marche, la provincia di Macerata propone la fusione dell’istituto “Antinori” di Camerino con l’Ipia “Pocognoni” di Matelica.

L’accorpamento dell’istituto “Ercole Rosa” con il “Divini”, che viene fatto passare dal sindaco di San Severino Marche come una risposta al territorio (non si sa a quale domanda!), nella sostanza di territori ne va ad indebolire due specifici, quello di Camerino e quello Matelica. Camerino perché perderebbe l’autonomia dell’ITCG “Antinori”, scuola in forte crescita, basti pensare che negli ultimi tre anni ha registrato un incremento di circa il 30 per cento di iscrizioni, e Matelica perché perderebbe un bacino importante di studenti che provengono dalla vallata del Potenza.

Vorrei chiedere al sindaco di San Severino Marche per quale motivo la sua proposta, definita “intelligente e lungimirante”, ha trovato il parere contrario di quasi tutta l’assise dei sindaci presenti alla conferenza provinciale delle autonomie, di gran parte delle sigle sindacali (che evidenziano come questa fusione comporterebbe la riduzione del personale ata, già oggi fortemente ridimensionato), della scuola Itcg “Antinori”, Ipia “Pocognoni” e anche dello stesso Itis “Divini”.

Il dirigente scolastico dell’Itis “Divini”, nella riunione del 21 settembre 2022, dichiara espressamente che l’accorpamento proposto non deriva da esigenze didattiche e scolastiche bensì da una mera volontà del comune, mettendo poi in evidenza come il vero problema dell’Itis sia la mancanza della sede. Quindi l’invito che rivolgo alla mia collega Piermattei è di impegnarsi per risolvere il problema degli spazi nel Comune che amministra, senza fare scelte che vanno a ledere altri territori.

E’ indispensabile rimarcare che la città di Camerino è da sempre il punto di riferimento della formazione scolastica, di ogni ordine e grado, nell’area montana e non solo e che questa è la sua vocazione anche per la presenza di un’antica Università degli Studi.

Quindi se il nobile intento del Sindaco di San Severino Marche fosse stato quello di tutelare le aree interne, l’unica proposta che doveva fare era quella di potenziare gli istituti scolastici della montagna, quindi anche di Camerino, sia per vicinanza territoriale che per vocazione storica.

Il sindaco di San Severino Marche si chiede come mai non mi abbia mai incontrato - evidenzia Lucarelli - . Questa è l’unica cosa che mi lascia veramente confuso, poiché sono io a non averla mai vista, e da quello che mi risulta, il sindaco Piermattei non ha mai partecipato ad incontri ufficiali sulle scuole. Forse i suoi collaboratori non l’hanno informata di quando sono stato presente.

Inoltre, riunioni che hanno il solo scopo di creare acredine tra territori già duramente provati non andrebbero convocate, quando c’è una legge superiore che va a garantire lo status quo.

Volendo condividere la visione futuristica del sindaco di San Severino Marche - conclude la nota firmata da sindaco di Camerino Roberto Lucarelli - per quello che riguarda la riorganizzazione dei servizi fondamentali del territorio, la invito ad estendere il suo stesso ragionamento illuminato alla sanità dove potremmo proporre insieme di accorpare l’ospedale di San Severino Marche a quello di Camerino per “fare il bene comune dei territori e dei cittadini che vi abitano”.

Il comune di San Severino Marche ha candidato la suggestiva località di Elcito tra i “Progetti pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio di abbandono e abbandonati”, nell’ambito dell’intervento del Pnrr a regia del Ministero della Cultura.

A formalizzare la candidatura, per il tramite del Servizio sviluppo e valorizzazione della Regione Marche, è stato il sindaco Rosa Piermattei con una proposta di intervento, elaborata da un pool di tecnici, che prevede un investimento di circa 20 milioni di euro con creazione di percorsi turisti e culturali, la realizzazione di un vero e proprio sistema di collegamento con scale mobili e ascensori sotterranei, il recupero delle mura storiche e delle fonti di quello che viene considerata come il “Tibet delle Marche”.

Tra gli interventi previsti anche il recupero di un immobile che sarà destinato ad info point, la creazione di un museo e di una foresteria, il rifacimento di tutte le pavimentazioni, dei sottoservizi e dell’illuminazione pubblica.

San Severino Marche prenderà parte alla selezione del bando denominato “Attrattività dei borghi” insieme ad altri 13 comuni. Obiettivo primario dell’iniziativa, a livello regionale, è quello di individuare proposte altamente sostenibili in termini di fattibilità tecnica, urbanistica e paesistico – ambientale e di arrivare alla realizzazione di un’iniziativa unitaria che consenta l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, appunto, ma anche del turismo, del sociale e della ricerca e che sia in grado di costituire pure occasione di rilancio occupazione, in particolare delle nuove generazioni, oltre che di rinnovata attrattività residenziale.

Entro il 15 marzo la regione Marche dovrà scegliere tra i tredici progetti in lizza quello da candidare. Poi, d’intesa con i comuni interessati, lo invierà al Ministero della Cultura. Il processo istruttorio si concluderà entro maggio con l’ammissione, o meno, a finanziamento delle proposte e l’assegnazione delle risorse alle amministrazioni locali cui saranno delegate le responsabilità gestionali e attuative degli interventi.
L’amministrazione Piermattei continua a mostrare l’inconsistenza della propria azione politica e manca di una vera visione futura.
Un’accusa pesante quella che i consiglieri di minoranza del gruppo “San Severino Futura” Francesco Borioni e Alessandra Aronne lanciano attraverso una nota con particolare riferimento all’attivazione del reparto Covid all’ospedale settempedano e ai problemi generali riguardanti la sanità.

Di seguito la nota integrale:

Che cosa ci si aspettava? Forse durante lo scorso mandato c'erano stati segnali di una attenzione sui reali bisogni della città in ambito sanitario e di una conseguente azione diplomatica presso le autorità competenti? Ma se da anni la palla è stata lasciata alla voce delle solite associazioni e comitati, quando non proni alla regione, con la quale talvolta si trovano in condizione di sussidiarietà...! 

E oggi l'attivazione del reparto Covid davvero la vogliamo fare passare come un vanto? È l'ennesimo specchietto per le allodole, che preannuncia il peggiore dello scenario invece, perché va a mettere a rischio i (pochi) percorsi attivi e fondamentali per la sanità del nostro territorio. 

Ancora una volta le esigenze di un territorio che l'amministrazione non è in grado di riconoscere e tutelare. Ancora questa retorica (per non dire manfrina) delle eccellenze... quando alle reali esigenze della comunità avevamo pensato solo noi che già ai primi di novembre avevamo sollevando il problema della sostituzione della dott.ssa Ferretti e in generale della conseguente precarietà del reparto oncologia e Hospice. Questione per la quale adesso guarda caso si muove una petizione. 

Dietro alle solite stucchevoli e roboanti promesse c'è ancora una volta l'inconsistenza dell'azione politica dell'attuale maggioranza. 

La conferma della mancanza di una vera visione futura su quelli che dovrebbero essere i tre cardini della sanità locale, gli acuti, i lungodegenti e la medicina del territorio. 

La conferma dell'incapacità di individuare le soluzioni che siano verosimilmente praticabili e soprattutto che affrontino le problematiche che maggiormente creano disagi alla popolazione.  

Più che prendersi i meriti di una scelta tecnica (quella appunto di aprire il punto covid a San Severino) bisogna ascoltare le preoccupazioni degli addetti al settore ed intentare percorsi che salvaguardino la medicina, la geriatria (che è a rischio anche se nessuno ne parla), il day hospital oncologico, l'hospice, la lungodegenza, e proteggere e potenziare tutti i servizi ambulatoriali. 

Qui la nostra maggioranza coi suoi massimi rappresentanti, invece che lusingarsi dovrebbe alzare la voce, far valere le nostre necessità e non farci fare da ruota di scorta per non intaccare qualche equilibrio fondato su pacchetti elettorali, a favore non certo nostro. La sanità non è merce di scambio! Chi non si rende conto di questo, che si dimetta! Non dimentichiamo che la nostra zona subisce ancora i disagi di un terremoto che ha già portato via troppo dall'entroterra, anche a causa di chi per farsi bello non si rende conto di quali siano le sue reali condizioni e le necessità.
Terremoto, sanità, viabilità, scuole, fibra ottica, grandi infrastrutture e futuri canali di finanziamento. Questi i temi al centro dell’incontro che il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei ha avuto, a palazzo Raffaello, con il presidente della regione, Francesco Acquaroli.

Sull’esito dell’incontro il primo cittadino ha riferito in consiglio comunale. “Per tutti questi argomenti – così la Piermattei - abbiamo già tracciato una via che continueremo a seguire per cercare di ottenere i risultati desiderati”.

Il sindaco ha anche incontrato, nella sede territoriale di Ancona della società Anas Spa, l’ingegner Marco Mancina, referente per la provincia di Macerata, con il quale sono stati affrontati gli sviluppi della viabilità di tutta l’area interna e dell’attuazione della prossima Ordinanza del Commissario Legnini relativa alla ricostruzione del Ponte dell’Intagliata.

“L’Anas – ha riferito il sindaco - ha dato disponibilità ad essere soggetto attuare dell’intervento che prevede il rifacimento del ponte in collaborazione con il comune. La struttura sarà ampliata, perché oggi costituisce un imbuto alla viabilità, e sarà adeguata al nuovo tracciato che si collegherà all’Intervalliva San Severino Marche – Tolentino. A margine dell’incontro abbiamo anche trattato della possibilità dell’ampliamento della strada di collegamento fra San Severino Marche e Castelraimondo e della possibilità di realizzare un nuovo incrocio d’accesso alla città prima dell’incrocio per Ponte Sant’Antonio. L’Anas si è resa disponibile – ha proseguito il primo cittadino settempedano - anche per l’attuazione di questo secondo importante intervento che, tra l’altro, migliorerà la viabilità in prossimità del polo scolastico”.
Donatori in aumento nonostante il Covid. Numeri in crescita per la sezione Avis di San Severino Marche che quest’anno ha sfiorato quota mille donazioni con un incremento di ben 53 nuovi donatori, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria.

Un traguardo importante salutato con soddisfazione dal presidente del sodalizio, Anelido Appignanesi, nel corso dell’annuale incontro che si è svolto al teatro Italia alla presenza del sindaco Rosa Piermattei, del presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, e dei membri del direttivo Avis.

Toccante il momento in cui sono stati ricordati alcuni donatori scomparsi durante il 2021: Gianna Orsini, Dino Molinari e Primo Bravi. Ai loro familiari è stata consegnata una targa ricordo.

Il nuovo anno si aprirà, anche in questo caso come tradizione vuole, con le pagine del nuovo calendario, in distribuzione questi giorni, che l’Avis ha realizzato grazie al concorso “Progetto giovani”, giunto alla 24esima edizione. I ragazzi delle scuole primarie cittadine hanno realizzato tanti disegni sul tema “Donare sangue è un grande atto di umanità e generosità” che arricchiscono e colorano le pagine dei dodici mesi del 2022.

Premiati dall’Avis comunale di San Severino Marche i disegni realizzati dagli alunni del secondo ciclo delle scuole elementari settempedane che andranno a colorare le pagine del calendario che il prossimo anno arriverà nelle case di soci, simpatizzanti e sostenitori dell’associazione che riunisce i donatori di sangue.

Sono state ben 227 le opere visionate dalla commissione di esperti che componevano la giuria, che hanno preso parte alla 24esima edizione del concorso “Progetto Giovani” sul tema: “Donare sangue è un grande atto di umanità e generosità”.

Gli autori delle opere vincitrici, in tutto 14, hanno evidenziato ricchezza di contenuti, essenzialità del tema e grande potenzialità creativa. Significativo e ben curato anche l’effetto cromatico dei disegni realizzati da Iris Denizi, Elena Paciaroni, Jasmeen Kaur e Viola Urcia per le classi 3, da Ginevra Pierucci, Emma Bonci, Daria Melarosa, Laura Ticà e Isabella Antinori per le classi 4 e da Anita Sabbatini, Agata Sparapassi, Ada Malasisi e Tommaso Diana per le classi 5.

La commissione giudicatrice era formata dalle insegnanti Silvana Piantoni e Adria Piantoni oltre che dal presidente dell’Avis, Anelido Appignanesi, da Patrycja Galek, Silvia Cipolletti, Graziella Aringolo, Cinzia Fagiolini, Francesco Losurdo, Fernando Taborro e Loredana Poloni.

Alla consegna dei riconoscimenti ha preso parte, insieme al presidente del sodalizio Appignanesi, anche il sindaco Rosa Piermattei, il consigliere provinciale Avis, Sergio Massi, il vice presidente dell’Avis settempedana, Dino Marinelli, e in rappresentanza del consiglio direttivo, Graziella Aringolo e Fernando Taborro.

L’associazione che riunisce i donatori di sangue ha consegnato per l’occasione un contributo all’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”.

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