Notizie sportive nelle Marche
Visso si prepara ad accogliere l’arrivo di un foltissimo gruppo di giovani camminatori. Nell’anno del cammino lento, domenica 30 novembre sarà proprio la Perla dei Sibillini tappa conclusiva della prima parte di “Sentiero Italia” che con i suoi 6880 chilometri è il più lungo trekking del mondo alla scoperta delle terre alte italiane.
Il viaggio collettivo Va’ sentiero, iniziato dal Friuli Venezia Giulia il 1 maggio 2019, vede tra i suoi fondatori tre giovani, accomunati dalla passione per la scoperta della montagna. L’idea è quella di percorrere per intero il Sentiero Italia Cai, creato negli anni novanta e recentemente ripreso dal Club Alpino Italiano. 
FOTO SARA FURLANETTO
La scintilla di Va’ sentiero è partita da Yuri Basilicò, Sara Furlanetto e Giacomo Riccobono e ha visto sin da subito l’adesione entusiasta di tanti ragazzi, oltre all’appoggio del Touring Club italiano, deciso a sostenere la carica sociale e positiva di un progetto che guarda alle terre interne della penisola e stimola nelle nuove generazioni un approccio sostenibile alle montagne italiane, raccontandone il fascino, la bellezza e le tradizioni dei territori.
" Che questi giovani abbiano deciso di fare tappa nel nostro borgo- dichiara la vicesindaco Patrizia Serfaustini- è motivo di grande orgoglio. Attendiamo davvero con il cuore in mano questi ragazzi che hanno percorso tanti chilometri; nella devastazione pressochè totale, è brutto da dirsi ma li accoglieremo con l'unica cosa rimasta agibile che è la bellezza della nostra montagna e con i percorsi della nostra bella natura. Ci fa molto piacere averli con noi - aggiunge Patrizia Serfaustini- anche perchè di Visso finora hanno sentito solo parlare senza averla mai conosciuta prima. Saranno accolti dal sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi, dalla banda musicale e, non disponendo di posti al chiuso, abbiamo preparato una tensostruttura che ospiterà degli spettacoli che vedranno protagonisti anche dei musicisti che fanno parte del loro gruppo. Sarà un modo per riflettere anche sulle esperienze personali dei giovani che hanno partecipato a questa lunga camminata e contemporaneamente - conclude la vice sindaco- anche su quella che è la nostra situazione. Credo che sarà un bel momento di reciproco arricchimento ". 
cc
Sentiero 2

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Va avanti la stretta collaborazione tra Comune e università di Camerino, coinvolti con altri partner europei nel progetto ARCH - Advancing Resilience of Historic Areas against Climate-related and other Hazards sulla capacità di resilienza delle aree d’arte innanzi ad eventi climatici e calamità naturali.
Sul progetto finanziato nell’ambito di Horizon 2020, proprio in questi giorni ha avuto luogo a Bruxelles l’incontro tra le Città-pilota di Camerino, Valencia, Bratislava e Amburgo. Presente nella capitale belga, il gruppo di ricerca di Unicam e per il comune di Camerino, il consigliere Riccardo Pennesi che ha la delega alle progettazioni europee.
“ In questo importante incontro al quale ho avuto l’onore di partecipare in rappresentanza dell'amministrazione comunale  - dichiara il consigliere Riccardo Pennesi- si è parlato di come coinvolgere i vari stakeholders della zona e di tutto il territorio nazionale. La discussione ha riguardato le modalità di approccio per affrontare il progetto dal punto di vista della conservazione del patrimonio culturale che Camerino possiede ma che purtroppo sconta il danneggiamento del sisma. Dal confronto con le altre tre città pilota partecipanti ad ARCH - aggiunge Pennesi- sono emerse problematiche differenti ma che comunque possono essere portate avanti parallelamente e in particolare, con riferimento al rischio idrogeologico e ad altre calamità. Si sono creati dei gruppi di lavoro interni alle città coinvolte e in coordinamento con gli altri partner dell’università di Camerino, Enea e INGV. Ci siamo dati un prossimo step nell’incontro previsto a Bonn nel giugno 2020. Il comune di Camerino è presente con determinazione in questa progettazione europea e vorrà esserlo anche in futuro. Snodo fondamentale adesso  sarà la raccolta dei dati e la sua elaborazione che per il comune di Camerino avverrà attraverso un’equipe di studio, incaricata proprio grazie ai fondi del progetto Horizon 2020”. 
C.C.

*Approfondimento della notizia, nel prossimo numero di “Appennino Camerte"
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Mercoledì, 20 Novembre 2019 10:53

C1 Notizie - 20 novembre

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“Tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti, qualsiasi sia il loro sesso, luogo di nascita, religione e lingua”, è questo il principio fondante della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza adottata 30 anni fa, il 20 novembre 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU). La Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che in Italia è stata ratificata il 29 maggio del 1991, si celebra in tutti gli angoli del mondo per sancire il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo e a non essere discriminati in nessun modo e per nessun motivo.
"Nessuno direbbe che alcuni bambini hanno meno diritti di altri - scrive l'agrinido di San Ginesio -, eppure nel piccolo borgo di Vallato a San Ginesio nelle Marche da oltre tre anni 22 bambini da 0 a 6 anni sono discriminati e violati di un loro diritto fondamentale, avere una nuova struttura dopo che i terremoti del 2016 hanno reso inagibili gli spazi che ospitavano i servizi educativi autorizzati e accreditati dell’asilo nido e dell’Agri-Infanzia, gestiti dall’azienda agricola “La Quercia della Memoria” in convenzione con il Comune di San Ginesio".

L’Agrinido, Agri-Infanzia della Natura è un progetto educativo innovativo, che ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale per il suo approccio caratterizzato da attività all’aperto, immersi nella natura del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Dopo tre anni dal terremoto 2016 ospita oggi 22 bambini 0-6 anni, una utenza in crescita nonostante la precarietà della tenda Yurta, un autentico miracolo in un territorio montano marginale che vede ridursi sistematicamente la popolazione scolastica, con Istituti comprensivi e plessi a rischio chiusura per carenza di alunni.

yurta
l'interno della yurta

Nonostante la mobilitazione dei genitori dei bambini che hanno acquistato il terreno dove dovrebbe essere realizzata la nuova struttura, donato poi al Comune di San Ginesio, e realizzato il progetto architettonico esecutivo, non si riescono a trovare le risorse finanziarie necessarie per avviare i lavori della ricostruzione. Fondi introvabili nei bilanci ordinari degli Enti Pubblici e nelle risorse straordinarie della ricostruzione post-terremoto a causa di paradossi burocratici ed una ingiustificata complessità delle norme e procedure.

Per richiamare l’attenzione delle Istituzioni nazionali e regionali, incredibilmente sorde e indifferenti ai numerosi appelli lanciati da questa piccola comunità educante nel cuore del cratere del terremoto, i piccoli bambini dell’Agrinido/Agri-Infanzia della Natura, insieme ai loro genitori e alle loro educatrici lanciano nella Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia una Campagna “dalla Tenda Yurta alla Scuola” per rivendicare il loro diritto all’istruzione di qualità. Partendo dal piccolo borgo di Vallato, con gran parte delle case oggi demolite, i piccoli allievi realizzeranno un percorso ideale e laboratori manuali per immaginare la loro nuova scuola, realizzando una loro campagna di comunicazione e sensibilizzazione per ricordare che non può essere considerata normale la presenza per 3 anni di 22 bambini all’interno di una tenda.

GS
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In calo il numero dei reati. Sindaci, Prefetto e Forze del’Ordine a lavoro insieme per programmare le attività da porre in essere per garantire migliori condizioni di sicurezza. 

Proficua la riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica itinerante che si è svolta stamattina a Tolentino a cui hanno preso parte il Prefetto Iolanda Rolli, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Michele Roberti, e quello della Guardia di Finanza, Amedeo Gravina. In rappresentanza della Polizia di Stato, Andrea Innocenzi. Quello di stamane è stato il secondo incontro che si è tenuto in un Comune della provincia e altri se ne terranno, per volere del Prefetto per avviare un costante, concreto rapporto con il territorio e rendere sempre più prossima l’azione del comparto sicurezza ai cittadini, alle istituzioni e alle loro istanze.

Sono intervenuti tutti i Sindaci - o loro delegati - della zona che comprende i Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Colmurano, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, San Severino, Sarnano, Serrapetrona, Tolentino, Urbisaglia. 

Prima di ciò, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino, capitano Giacomo De Carlini, e i comandanti delle stazioni dipendenti hanno illustrato al Prefetto la situazione della zona di competenza. I dati statistici presentati hanno evidenziato che il numero dei reati è diminuito rispetto agli anni passati, così si è passati ad analizzare il lavoro da fare per il futuro. 

Tra le azioni su cui i Comuni stanno già lavorando, la messa in rete di sistemi di videosorveglianza cittadina e la cosiddetta “sicurezza partecipata”. 

Attenzione particolare anche al contrasto alle truffe e per il futuro le azioni in tal senso saranno implementate anche con lo scopo di sensibilizzare e informale la popolazione più anziana.

Si è parlato anche del fenomeno dello spaccio per il quale è stato previsto un ulteriore rafforzamento sinergico dell’attività di contrasto e di eventuali fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nei cantieri presenti sul territorio. A proposito di questo, il prefetto Rolli ha affermato che “occorre un grande patto di legalità e trasparenza che coinvolga le istituzioni, oltre alla Prefettura, alle Forze dell'Ordine e all'Autorità Giudiziaria, per emarginare ed escludere dal sistema economico produttivo chi, perseguendo obiettivi illeciti e operando fuori dalle regole, mina alla base i principi di correttezza e lealtà, incrina il clima di fiducia tra gli operatori economici, indebolisce il tessuto economico maceratese”.

g.g.
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Martedì, 19 Novembre 2019 19:53

Cade da un solaio, trasportato a Torrette

Grave incidente sul lavoro, questo pomeriggio, intorno alle 15.30 a Potenza Picena.
Un operaio che stava lavorando su un cantiere, per cause in corso di accertamento è caduto da un solaio, in un volo di circa cinque metri.
Subito le condizioni sono parse gravi e il ferito è stato trasportato in codice rosso, in eliambulanza, all'ospedale di Torrette ad Ancona.

GS
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Tre nuove figure entrano a far parte dello staff del sindaco di Camerino Sandro Sborgia. Si tratta di Roberto Scalla, Michele Tromboni e Carlo Francalancia i quali collaboreranno col primo cittadino a titolo gratuito.
Il sindaco ha deciso di coinvolgerli convinto del contributo che, attraverso la loro professionalità e competenza in determinate materie, potranno offrire per la città e il territorio. Il loro apporto potrà in particolare riverberare effetti positivi nell'approfondire e affrontare alcune problematiche, al fine di migliorare  e potenziare i servizi comunali. I tre nuovi membri dello staff del sindaco, svolgeranno i rispettivi incarichi gratuitamente e senza percepire alcun rimborso spese.
Roberto Scalla, 53 anni, geometra, era tra i candidati della lista che ha sostenuto il sindaco alle scorse elezioni di maggio. Svolgerà attività di supporto al sindaco in materia di sport. Tra le numerose attività svolte da Scalla in ambito sportivo, quella di essere preparatore atletico del campione italiano dei 3000 siepi Ahmed Abdelwahed.
Carlo Francalancia, 77 anni, ex professore di botanica all’Università degli studi di Camerino, si occuperà di verde pubblico supportando il sindaco e l’assessore Marco Fanelli.
A Michele Tromboni, 49 anni, responsabile dell'area bonifica del consorzio di bonifica delle March con incarichi nella pianificazione e manutenzione del reticolo idraulico della Regione, nello staff comunale è stato affidata invece la materia dell' urbanistica, della quale si occuperà in collaborazione con l’assessore Fanelli.
cc
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Quest'anno niente panettoni in dono per i terremotati. La solidarietà di Francesca Forconi e di chi la sostiene da tre anni a questa parte sarà rivolta ai più deboli, ai malati di Alzhaimer del territorio. "La situazione non è come quella di due anni fa - scrive su Facebook - allora non c'erano negozi in alcune zone ed è stato bellissimo portarli, soprattutto perché provenivano da ogni parte d'Italia, ma ora con la riapertura di qualche attività, creerei un danno più che un aiuto". Ma non poteva starsene ferma e per caso sui social si è imbattuta in un video in cui vengono consegnate delle bambole terapeutiche ai malati di Alzhaimer. E così ha subito avviato la raccolta fondi che in pochissimi ha riscosso enorme successo, tanto che le bambole saranno molto di più di quelle inizialmente attese. "Sul cuore e lo spirito di solidarietà degli italiani non ce n'è per nessuno. Sono unici". 
g.g.



(Approfondimento su l'Appennino Camerte)


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Pubblicata sul sito della Protezione Civile la nuova ordinanza con la quale vine rimodulato il contributo di autonoma  . Secondo l'analisi che ne fa l'ingegnere camerte Roberto Di  Girolamo  vi sarebbero diverse incongruenze che denoterebbero una mancanza di dialogo o quantomeno un coordinamento tra la Protezione Civile nazionale e il Commissaro per la Ricostruzione.  "Sembra quasi che chi ha scritto l' ordinanza della Protezione Civile non  sappia  o non conosca quanto ha emanato con le sue ordinanze il Commissario per la Ricostruzione. Due gli aspetti che secondo me non funzionano - spiega Di Girolamo- in primo luogo,  si continua a parlare di schede B e di schede C  ed E mentre è chiaro che le ordinanze parlano di livelli operativi  e qui abbiamo una incongruenza perchè magari una scheda B può avere un livello operativo diverso dal danno lieve; perché chi ha una scheda B con un danno grave poi ha solo poco tempo per ricevere il Contributo di autonoma sistemazione? E poi c'è la questione delle tempistiche del cas  che non sono allineate con i tempi della Ricostruzione Pertanto è folle dare 10 mesi per il Cas  delle B quando io ho un tempo per effettuare i lavori di 14 mesi ,ovvero - conclude l'ingegnere- per le E danno 20 mesi di Cas, quando io posso avere addirittura 33 mesi di lavori Perchè non si parlano tra di loro?
cc
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Quale futuro per i settimanali diocesani? Un futuro di libertà è la risposta che viene fornita dai responsabili delle testate locali riuniti a Roma, da giovedì 21 a sabato 23 novembre per la 19à assemblea nazionale elettiva della Federazione Italiana dei Settimanale Cattolici (Fisc). Anche Avvenire, quotidiano dei vescovi, ha dedicato una pagina all’evento con l’intervento di alcuni direttori e responsabili di settimanali diocesani italiani. Tra questi Simone Incicco, direttore de L’Ancora di San Benedetto del Tronto e Delegato Regionale della Fisc Marche che cita l’esempio de L’Appennino camerte quale esempio di crescita e positività.

Di seguito l’articolo a firma di Simone Incicco.

I giornali diocesani che stanno vivendo un momento di transizione a causa della situazione dell’editoria in Italia.
In questi anni abbiamo constatato che i giornali diocesani, oltre ad essere presidio per il territorio locale e a far sì che la Chiesa non sia afona come sostenuto da don Ivan Maffeis, registrano in alcuni casi anche dei dati in controtendenza con la situazione nazionale.
Infatti, oltre ad essere nati dei nuovi giornali che hanno aderito alla FISC, si registrano delle crescite di vendite e assunzione di nuovo personale, come nel caso dell’Appenino Camerte di Camerino che ha assunto nell’ultimo anno 3 giornalisti.
A mio avviso questo è possibile grazie a 5P che devono essere alla base di ogni giornalista cattolico: Preghiera, Periferie, Professionalità, Prossimità, Ponti.
Preghiera: noi prima di essere giornalisti siamo cattolici e dobbiamo sempre ricordarci che il nostro è un servizio alla Verità, una Verità che prima di essere trasmessa agli altri deve essere contemplata. Questo ci deve portare ad acquisire una responsabilità, mettendo sempre al centro l’uomo.
Periferie: dobbiamo abitare le periferie sia geografiche che esistenziali, cosa che i giornali laici sempre più difficilmente riescono a fare, per via del taglio del personale e del ridimensionamento dei giornali.
Professionalità: siamo chiamati ad avere cura della nostra formazione continua per far sì di essere riconosciuti come veri operatori della comunicazione.
Prossimità: abbiamo bisogno di raccontare le storie che ci sono vicine, essere prossimi anche come giornalisti, perché prima di scrivere dobbiamo metterci in ascolto del territorio.
Ponti: è prioritario costruire ponti, come ci testimonia quotidianamente Papa Francesco, con il mondo laico che a volte ci guarda con sospetto e che quando verifica la nostra professionalità inizia a cercarci e a rinsaldare i rapporti.


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