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Segnali subito positivi per l’iniziativa della colletta alimentare, attiva da lunedì scorso a Camerino col duplice obiettivo di mettere in circolo solidarietà e contribuire ad aiutare famiglie e cittadini in difficoltà economiche a causa dell'emergenza sanitaria del Covid-19. Proposto all’amministrazione comunale da Claudio Cingolani Presidente dell'Associazione IoNonCrollo, questo semplice gesto di straordinaria vicinanza si sta già facendo sentire nel suo obiettivo d’incontro con i bisogni della gente.
“Un’operazione che sta già andando molto bene e che l’amministrazione comunale ha inteso accogliere visti i risvolti sociali dell’emergenza sanitaria che si fanno sentire e che continueranno a farsi sentire anche in futuro- afferma Claudio Cingolani- Ad oggi infatti ci sono tante persone che purtroppo non riescono a lavorare da casa e di conseguenza non hanno reddito. Ecco perché è nata l’idea di questa colletta alimentare che prevede la consegna dei prodotti al mattino, mentre nel pomeriggio è possibile ritirarli. Già in queste due prime giornate abbiamo ricevuto parecchio materiale e iniziato a distribuirlo il che evidenzia che c’è necessità e nel contempo,  forte interesse a contribuire e la risposta positiva della città. Oltre all’associazione IoNon Crollo che ha promosso l'iniziativa, molto del lavoro viene svolto dai ragazzi del "Movimento giovanile Panta Rei" che tanto stanno facendo in questo periodo ma un aiuto nel servizio ci viene anche dai volontari di Protezione civile. Abbiamo inoltre coinvolto anche la Caritas diocesana per collaborare con loro su quelli che potrebbero essere degli scambi, sia nei materiali sia nei contatti con le persone in stato di bisogno e ci siamo rapportati anche con le suore in maniera tale che il servizio possa essere il più ampio e il più efficace possibile. IoNonCRollo a tale scopo ha messo a disposizione la propria sede di via Ridolfini n.29 a pochi passi da piazza San Domenico che è molto semplice da raggiungere. Si arriva con l’auto in piazza, c’è un tavolino all’esterno della sede dove è possibile consegnare il materiale che in caso di pioggia può essere lasciato anche nello spazio coperto dell’ingresso . All’interno dei locali i volontari provvedono poi a classificare e catalogare i prodotti per tipologia e, chi avesse necessità di aiuti alimentari potrà invece venire a ritirarli sempre dall’esterno nel pomeriggio, in modo tale da non aver contatto tra chi consegna la merce o la viene a prendere e gli stessi volontari che in un numero molto ridotto di presenti organizza ogni azione all’interno della sede per garantire questo servizio”.
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Il servizio di consegna è attivo dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 mentre per prelevare prodotti l’orario è pomeridiano sempre dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30.
“ Si è preferito dividere la consegna dalla distribuzione- spiega il presidente di IoNonCrollo-  proprio per consentire la preparazione e divisione dei prodotti. Chiediamo a tutti di collaborare perché riteniamo importante la vicinanza ai nostri cittadini più in difficoltà . Per coloro che personalmente fossero impossibilitati alla consegna- aggiunge Cingolani- vorrei ricordare che si può utilizzare il canale della spesa a domicilio ordinando al negozio o supermercato e chiedendo di provvedere al mattino alla consegna dei prodotti nella sede di IoNonCrollo. Stessa cosa per coloro che necessitano di ritirare la merce ma non hanno possibilità di muoversi: possono chiamare il numero telefonico 320 4316893 chiedendo ciò di cui hanno bisogno; dopo aver preparato il tutto, i volontari nel pomeriggio provvederanno alla consegna direttamente a loro domicilio. Quanto ai prodotti che è possibile consegnare si fa riferimento a tutti gli alimenti non deperibili: pasta, riso, cibo in scatola, conserve di pomodoro, latte, farine, olio e in genere tutti i prodotti a lunga conservazione, nonché saponi, prodotti per l’igiene personale, per la pulizia della casa e per l’igiene dei bambini. “Chiediamo ai cittadini di seguirci oltre che sulla pagina facebook IoNonCrollo, anche dai profili delle altre associazioni che collaborano, perché le aggiorniamo costantemente anche con gli avvisi di particolari prodotti che ci vengano richiesti.
Carla Campetella
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Attestato d’onore di "Alfiere della Repubblica" per la camerinese Maria Gabriella Lucarini. La bambina di 11 anni, ha ricevuto  il riconoscimento dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 25 i giovani destinatari dell’attestato, scelti per essersi distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese.
" Sono onorata di questo premio e del fatto che il Presidente abbia scelto me tra tanti bambini. Farò sicuramente tutto il possibile per aiutare sempre la mia città".
Così Maria Gabriella Lucarini commenta il riconoscimento ricevuto e motivato dall’"attaccamento dimostrato a Camerino, città nella quale è cresciuta e di cui è diventata dopo il terremoto, testimone della volontà di ricostruzione”. Alunna della scuola media G.Boccati di Camerino, la ragazzina frequenta attualmente il primo anno del percorso ad indirizzo musicale e lo studio del violoncello. "Il mio desiderio è quello di dare un segnale di speranza alla comunità e alla ricostruzione della città purtroppo ancora ferma"  dice la giovane Alfiere della Repubblica 
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A dimostrazione della profonda sensibilità che contraddistingue il suo carattere, l'undicenne camerinese ha messo insieme una serie di azioni lodevoli tutte improntate alla solidarietà nei confronti del prossimo e allo sconfinato amore per la sua città. Sotto forma di toccanti pensieri, striscioni colorati, sensibilità verso gli amici a quattro zampe, partecipazione attiva alle difficoltà della comunità, Maria Gabriella è riuscita ad irradiare tanta speranza e positività.

Un riconoscimento che dunque le fa onore e che riempie di grande soddisfazione il dirigente  Maurizio Cavallaro che ne ha segnalato l'impegno:
"Siamo davvero felicissimi - commenta  Maurizio Cavallaro-. Noi siamo un po' come i fratelli maggiori che accompagnano per un periodo della vita questi ragazzi e cercano di far scoprire loro tanta bellezza, dall'arte alla musica, dall'impegno nello studio al guardarsi intorno. Non dimentichiamo poi che questi ragazzi sono cresciuti in un periodo pieno di difficoltà, prima col terremoto e adesso con l'emergenza sanitaria. Quando mi è stato chiesto di segnalare qualcuno - continua il dirigente- mi sono orientato tra chi nei ragazzi avesse mantenuto questo senso del volontariato e dell'altruismo e l'interesse per tutto quello che accade intorno. Siamo orgogliosi di una ragazzina come lei e di tutti i giovani che si impegnano nella costruzione di una umanità migliore. Noi facciamo solo la nostra parte, ma poi c'è l'appoggio determinante delle loro famiglie che mettono il loro contributo nel far crescere bene i loro figli. Siamo contenti di Maria Gabriella e di tutto l'ambiente per il quale stiamo lavorando in stretto rapporto con le famiglie. Il  riconoscimento da lei ricevuto è motivo di grande gioia per noi tutti - conclude Cavallaro- sicuramente è la punta di un iceberg di tante situazioni che ci danno la soddisfazione e la consapevolezza di un lavoro svolto con impegno e con buoni risultati". 
Tra i primi a complimentarsi con Maria Gabriella Lucarini, l'arcivescovo Francesco Massara, nel sottolineare l'orgoglio dell'amata e martoriata Città di Camerino.
“E’ una notizia meravigliosa per tutti noi – ha commentato il sindaco Sandro Sborgia - perché porta ancora più alla luce come una bambina del nostro territorio sia in grado di rappresentare la forza d’animo e il carattere dell’intero territorio stesso. Il fatto che sia stata destinataria di questo riconoscimento è l’emblema di come i nostri figli, i ragazzi, i più piccoli sappiano affrontare le difficoltà della vita, siano in grado di indicarci anche la strada da seguire e ci diano gli insegnamenti su come affrontarle. Il riconoscimento per Maria Gabriella ci riempie davvero di grande orgoglio e gioia. E’ figlia della nostra terra e ne incarna pienamente lo spirito: ne è proprio il simbolo. Colgo l’occasione per rivolgere un pensiero in più a tutti i bambini che affrontano quotidianamente i disagi conseguenti al sisma e ancora di più in questo particolare momento in cui sono costretti ad affrontare anche l’emergenza Covid19, a casa, in isolamento, a volte dentro alle Sae” afferma il sindaco Sborgia che aggiunge: "Mi fa piacere condividere una cosa che considero molto bella. Il giorno di Pasqua proprio Maria Gabriella mi ha inviato un lavoretto, su cui era scritto: supereremo anche questo periodo".

Carla Campetella

Il lavoretto che Maria Gabriella ha regalato al sindaco per Pasqua


Il lavoretto di Maria Gabriella Lucarini regalato al sindaco Sandro Sborgia per Pasqua

Sotto, la lettera 'inno d'amore per la sua città ' scritta da Gabriella quando aveva 7 anni

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Dietro ai sipari chiusi da più di un mese c'è un mondo che pochi conoscono e, forse, proprio per questo, non viene ritenuta una attività lavorativa al pari delle altre. Una attività che mantiene uomini, donne e famiglie, oggi senza un lavoro e con la preoccupazione per quello che verrà.
È per questo motivo che Mauro Mazziero, presidente dell’Associazione Culturale  “Centro Culturale”, piccola realtà di Potenza Picena, ha scritto una lettera, sottoscritta anche da amministratori e rappresentanti del settore, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Da anni, assieme ai miei soci e collaboratori - spiega Mazziero - , cerchiamo di risollevare e promuovere la nostra terra, già martoriata dal terremoto, attraverso la materia più preziosa che abbiamo: la bellezza delle tradizioni musicali e artistiche che, da sempre, hanno innalzato la reputazione e la nostra immagine nel mondo, trainando tutto il resto. Abbiamo realizzato un Festival di musica e arte, dedicato al nostro illustre concittadino Bruno Mugellini e un incubatore culturale, MayDay, che sta producendo importanti progetti. Per un piccolo centro il valore del lavoro legato alla cultura, nelle dovute proporzioni, è paragonabile a quello di un ente culturale di una grande città, forse anche di più, perché in provincia tutto è più laborioso.

Vi scriviamo - si legge nella lettera al presidente - in questo momento cruciale non per chiedere un aiuto, ma per condividere una riflessione sull’opportunità di mettere finalmente mano, in modo organico, in un settore così importante e propulsivo per l’identità e l’economia delle nostre comunità. Nella tradizione contadina da cui provengo, profondamente legata alla terra e al cielo, la bellezza nella vita di tutti i giorni era un elemento essenziale e non superfluo. Anche la famiglia più povera non rinunciava a far dipingere il suo carro, a ricamare le lenzuola per il corredo e, infine, a una stanza speciale dove accogliere gli ospiti di riguardo. Gli strumenti musicali e quindi la musica hanno sempre accompagnato la vita dei nostri nonni e genitori anche nei momenti più duri della guerra. Pensiamo che oggi come allora il “lavoro della bellezza” possa essere determinante per fare di questa notte un giorno radioso. La bellezza da sola non salverà il mondo; è la volontà di bellezza, il suo concretizzarsi in lavoro e in nuove occasioni di sviluppo autenticamente civile che potrà ridarci una società migliore e più consapevole.

Questo è il momento per costruire - conclude - , come è avvenuto agli inizi del Novecento, una nuova avanguardia delle arti che sia guida e concreto impegno per tutti coloro che amano la propria terra e il proprio cielo. Convinzione condivisa con tutti i firmatari di questo scritto".

GS
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Coronavirus e ritorni al passato. Dopo le lezioni scolastiche in tv come negli anni '60, infatti, potrebbe essere il settore del cinema a fare qualche passo indietro nel tempo o, contemporaneamente, rimbalzare nel futuro.
Sì, perchè per gli amanti della pellicola, potrebbero essere due le soluzioni che permetterebbero loro di non rinunciare ai film in uscita.
Due soluzioni che fanno però capo a due momenti storici diversi: una al passato e l'altra alla comodità della tecnologia moderna.
Partiamo da quella più 'romantica'; quella che, appena la si nomina, l'immagine di Jhon Travolta e Olivia Newton-John in 'Grease' la fa da padrona. Si tratta del Drive-in: popolari tra i giovanissimi, divenne uno dei simboli degli Stati Uniti degli anni '50, a seguito del boom automobilistico e della privacy che permettevano l'interno dell'auto.
In Italia il primo Drive-in arrivò nel 1957 e quel fascino tutto americano potrebbe oggi tornare di moda anche in Italia a salvare un settore fermo da più di un mese. Un'altra occasione, per i meno giovani, di fare un tuffo nel passato, ma anche per i più giovani di assaporare quello che finora hanno visto solo nei film di quegli anni.
Le proiezioni all'aperto consentirebbero così di superare eventuali restrizioni della fase 2 per il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio. I biglietti potrebbero essere venduti e acquistati online.
Oltre che dall'amarcord, però, una soluzione sembra sia arrivata negli ultimi giorni dalle nuove tecnologie, come lo streaming.
Alcuni film, infatti, non hanno rimandato l'uscita ma hanno deciso di avvalersi delle piattaforme on demand per arrivare agli spettatori, direttamente sul proprio salotto di casa.
Una strada intrapresa inizialmente dagli americani, ma a cui ora si è avvicinato anche il cinema italiano: 'Un figlio di nome Erasmus', nuovo film di Luca e Paolo, doveva uscire il 19 marzo ma Eagle Pictures lo ha invece reso disponibile dal 12 aprile, e per quattro settimane, su Sky, Timvision, Chili, Google Play, YouTube, Rakuten, Huawei Video e Infinity. 
'D.n.a. Decisamente non adatti', nuovo film di Lillo e Greg, sarà in Premium VOD dal 30 aprile. 
'7 ore per farti innamorare, con Giampaolo Morelli e Serena Rossi, è già a noleggio dal 20 aprile scorso. 

GS

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E' stato il programma di Canale 5 "Striscia la Notizia" a riaccendere, ieri sera, i riflettori sui territori del sisma e sui terremotati in attesa della ricostruzione.
Un servizio che è nato dall'hashtag #iorestoacasa, tanto che l'inviata si chiede, appunto, come possano vivere i terremotati, "decine di migliaia di persone sfollate - ha detto - che oggi dopo quattro anni continuano a vivere in alloggi di emergenza. Alloggi che dovevano essere per un breve periodo ma che a distanza di quasi quattro anni non sono ancora cambiati. Si va da Tolentino a Castelluccio, da Arquata a Muccia. Tutti in attesa di una casa vera".
Oltre alle soluzioni abitative di emergenza, infatti, il servizio ha portato all'attenzione dei telespettatori i tanto contestati container di Tolentino: "250 persone - ha detto l'inviata - tra cui molti anziani e famiglie numerose, vivono in stanze di 12 mq con bagni, docce e mense in comune.
Una città in container, dove si condivide tutto. Come potete immaginare, qui, mantenere la fondamentale distanza di sicurezza è praticamente impossibile".
Un problema che aveva ribadito anche il Comitato 30 ottobre e per il quale il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, aveva ribadito l'assoluta attenzione.
Anche nel videomessaggio che il sindaco ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, il 18 aprile scorso, illustrando la situazione del Covid 19 in città ha detto: "Abbiamo la situazione sotto controllo ai conteiner, che non sono un lager - ha ribadito - ma un luogo di comunità dove una grossa parte delle famiglie hanno già espresso la volontà di restare in quella struttura. Ho tutte le firme di chi ha rifiutato il contributo di autonoma sistemazione per restare lì. Decisioni dovute a motivi di lavoro, ma anche alla comodità economica, in attesa dei famosi appartamenti che dobbiamo finire di costruire o iniziare a costruire".
E proprio sulla costruzione degli appartamenti per i terremotati, Pezzanesi ha lanciato un appello al Governo: "Il Presidente Conte ha riaperto qualche attività - ha detto - ma, nonostante le richieste inviate attraverso le strutture deputate, a noi vicine, come la Protezione civile nazionale, il Commissario Giovanni Legnini e il governatore Luca Ceriscioli, l'edilizia emergenziale non è stata fatta ripartire.
Crediamo che, essendo i cantieri all'aperto, ci siano le condizioni per poter tornare a lavorare con la distanza di sicurezza ed i prsidi anitari. La ricostruzione era appena iniziata e sono trascorsi tre anni e mezzo, bisogna riaprire i cantieri per far portare un po' di serenità almeno nelle zone terremotate".


GS
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In occasione dell’Earth Day, Giornata Mondiale della Terra, la Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam organizza per domani mercoledì 22 aprile con inizio alle ore 17.30 il webinar “Custodire il Pianeta. L’acqua, la risorsa più grande”.

Dopo i saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari e del Sindaco di Camerino Sandro Sborgia, interverranno i docenti Unicam Carlo Bisci, Chiara Invernizzi, Marco Materazzi, Emanuele Tondi, coordinati da Stefano Mazzoli.

I relatori analizzeranno il tema dell’acqua sotto diversi aspetti, da quello climatico a quello geotermico, dall’acqua nel sottosuolo all’idrogeologia in generale.

L’obiettivo è quello di presentare un approccio diverso e più consapevole alla risorsa acqua, che in questo periodo viene utilizzata moltissimo, ad esempio per lavarsi spesso le mani o per la pulizia della casa, considerandola quasi come il petrolio del futuro per la scarsa e non omogenea disponibilità.

“Abbiamo voluto anche quest’anno organizzare un momento di confronto in occasione della Giornata Mondiale della Terra, giunta quest’anno alla 50ma edizione – sottolineano gli organizzatori. Le tematiche affrontate sono di estrema attualità e sono tra le competenze che acquisiranno gli iscritti al corso di laurea in “Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente”, che dal prossimo anno accademico tornerà ad essere erogato in lingua italiana e presenterà diverse novità, con un focus particolare sulla sostenibilità ambientale, sull’utilizzo delle risorse, sui cambiamenti climatici, di fondamentale importanza in materia di transizione energetica ed economia circolare”.

Le modalità per seguire il seminario sono disponibili nella home page del sito www.unicam.it



Pubblicato in Cultura e Spettacolo
Martedì, 21 Aprile 2020 18:06

Arrivati nelle Marche 58 infermieri albanesi

Una task force sanitaria di 58 infermieri albanesi è arrivata ieri pomeriggio nelle Marche. Servirà a rinforzare la capacità assistenziale sul territorio, in particolare nelle strutture residenziali e nelle case di riposo.

“Un altro aiuto concreto, dopo l’invio dei medici, da parte dei nostri vicini al di là dell’Adriatico nella battaglia contro il Coronavirus – commenta il presidente della Regione Luca Ceriscioli –. Un segno di vera amicizia che accogliamo con profonda gratitudine. A nome di tutta la comunità marchigiana, ringrazio il primo ministro albanese Edi Rama ed il suo popolo per la vicinanza e la solidarietà che stanno dimostrando all’Italia in questi drammatici mesi. Lo sforzo dell’Albania, in proporzione a quello di tanti altri Paesi più grandi e più ricchi, è immenso e ritengo sia di esempio per tutti”.

La squadra di infermieri albanesi che per la maggior parte parlano la lingua italiana, è stata suddivisa tra le 5 Aree vaste.  Ogni gruppo è stato assegnato ai direttori di distretto che in base alle necessità, disporranno le destinazioni nelle strutture sanitarie ed assistenziali del territorio.

c.c.
Pubblicato in Cronaca
Dai paesi spopolati dell'Appennino, una risorsa di ripartenza dalla pandemia. Abbandonati e spesso isolati già da molto prima dell'emergenza sanitaria, i piccoli comuni dell'entroterra possono essere da insegnamento per la  rinascita dell'intero Paese. E' una convinzione che si rafforza quella del poeta e scrittore Franco Arminio, conosciuto con l'appellattivo che si è dato di 'paesologo'. Lui i picoli paesi li studia da anni ed è uno di quelli che hanno deciso di restarci, tanto da costruirvi una 'comunità pensosa' che combatte il dolore di chi ci vive. 
"Non sono il solo a pensarlo; per fortuna c'è tanta gente che abita l'Appennino e non dobbiamo mai dimenticarcene- afferma Franco Arminio-. Questo problema del contagio che assolutamente non finirà nei prossimi mesi e che ci porteremo avanti per un bel po', dà oggettivamente un vantaggio all'Appennino. Rende infatti queste terre meno pericolose e anche più attrattive dal punto di vista del turismo e delle residenze provvisorie. E' chiaro però che bisogna armare questi luoghi di servizi, affinchè  siano più appetibili agli occhi di chi abita nelle grandi città.
Grandi città- sottolinea lo scrittore. che vanno assolutamente ripensate e direi svuotate. Più ancora che in Germania o in America, in Italia esiste proprio un problema di spazi. Le città italiane non sono adatte ad ospitare tutte le persone che vi sono ospitate. E' dunque un problema lampante che incredibilmente in tutti questi anni abbiamo fatto finta di non vedere. Perchè rinascita vi sia- continua Arminio- è chiaro che chi abita l'Appennino debba abitare questa terra con più convinzione, con maggiore fiducia. Se vogliamo che arrivino altri da fuori, dall'Europa o da tutto il mondo, dobbiamo già noi abitare questi luoghi in modo più convinto. Il problema è spesso proprio quello degli appenninici, nel senso che chi abita questi paesi nutre spesso un senso di sfiducia, sentendosi quasi in colpa, come fossimo delle "rimanenze", persone incapaci di andarsene altrove e rimaste qui. Eppure  queste- evidenzia Arminio- non sono terre del passato, ma terre del futuro. Noi dobbiamo convincerci che abbiamo un patrimonio enorme di paesi, l'uno diverso dall'altro e che l'intero futuro dell'Italia e del mondo, passa dai paesi. Questo ce lo ha detto il virus e ce lo diranno anche gli anni a venire e gli stessi cambiamenti climatici che rendono i paesi dell'entroterra meno ataccabili rispetto alle coste che sono più a rischio. E' dunque assolutamente il momento di mettersi al lavoro per un grande Progetto Appennino che, da qui al 2060, possa riportare tanti italiani dove stavano, perchè l'Italia è nata sull'appennino. E' il sogno dell' italia che ancora non ho visto; anche se non lo vedrò io ma saranno i miei figli o i miei nipoti a vederlo- conclude Arminio- vorrei che l'Italia un giorno tornasse  dove è nata. Piero della Francesca, Dante o Leonardo, non stavano nella pianura padana o in altre pianure della penisola; stavano sull'appennino. Tutta la cultura, tutta l'arte è nata sull'appennino e questo non dobbiamo mai dimenticarlo".
Di questi ed altri argomenti lo scrittore e poeta 'paesologo' tornerà a trattare già giovedì 23 aprile nel collegamento in diretta  in videoconferenza all'Università di Camerino, insieme al rettore Claudio Pettinari e altri illustri ospiti. Titolo dell'incontro: "Opinioni per Unicam, tra scienza esentimento".
Di spessore e grande interesse gli altri eventi che hanno già visto a Camerino lo scrittore e poeta; il più recente  quello del giugno dello scorso anno in occasione della prima edizione dell'UniCamFest che si svolse in tre giornate con numerose prestigiose presenze. 
C.C.

Sotto,Franco Arminio e Brunori Sas al'UniCamFest 2019 
Brunori Sas sul palco con Franco Arminio
Pubblicato in Politica

Radioc1inblu

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Cellulare: 335.5367709

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L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
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