Pugno di ferro contro la violenza nel mondo del calcio. È la linea dura adottata dalla Questura di Macerata dopo gli scontri tra ultras in occasione di Maceratese-Osimana. Diciassette Daspo emessi nei confronti dei responsabili dei tafferugli nel capoluogo. Un numero che potrebbe anche aumentare, visto che la Questura ha fatto sapere come le indagini siano ancora in corso.

Il pomeriggio dello scorso 10 dicembre la partita si era guadagnata i titoli di giornale non soltanto per quanto successo in campo (zero a zero il risultato finale, ndr), ma anche e soprattutto per il contorno. Gli scontri tra le falangi più agguerrite dei sostenitori – a dire il vero previsti dalle forze dell’ordine, visti i rapporti di tensione tra le due tifoserie –, avevano infatti causato seri danni ad auto di servizio, ai cancelli dello stadio, alle strutture divisorie e alla segnaletica stradale. Non solo: addirittura due agenti della Questura erano rimasti feriti nel corso del loro servizio d’ordine.

Le indagini sono partite immediatamente. Se ne è occupata la Digos della Questura, supportata dalla Polizia Scientifica e dal Commissariato di Osimo, oltre che dai Carabinieri di Tolentino. Le forze dell’ordine sono così riuscite a identificare 17 soggetti di entrambe le fazioni, ritenuti responsabili a vario titolo degli eventi. A loro sono contestati i reati di lesioni, violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lancio di oggetti e danneggiamento.

Con la segnalazione all’autorità giudiziaria è partito anche l’iter amministrativo: la divisione anticrimine della Questura ha emesso 17 provvedimenti di Daspo, nove nei confronti di tifosi osimani, sei a carico di maceratesi e due rivolti a tifosi residenti a Tolentino, legati all’Osimana in virtù di un gemellaggio tra le due tifoserie. I provvedimenti prevedono il divieto di accesso alle manifestazioni sportive e ai luoghi limitrofi a dove vengono ospitate. Diversa la gravità della sanzione, che dipende dai reati contestati a ciascun soggetto. Si parla di divieti che variano dai tre anni ai dieci con l’obbligo di firma. Per i tifosi colpiti dal Daspo con obbligo di firma, gli atti sono al momento in Tribunale per la convalida e riguardano i sei tifosi maceratesi e due della fazione osimana.
“Abbiamo dato voce alla richiesta di un territorio che vuole tornare a vivere”. Lo ha detto Romano Carancini, dopo l’interrogazione presentata al Consiglio regionale in merito agli impianti sportivi di Ussita. Arriveranno finanziamenti per circa 25mila euro per il campo sportivo del paese: Visso, che dopo il sisma del 2016 aveva perso il suo stadio, potrà quindi ripartire dal campo di Ussita nella prossima stagione sportiva. Un ritorno in campo dopo l'esodo che ha costretto la società calcistica a giocare tra Macerata, a Collevario, e Camerino, agli impianti universitari.

“La squadra è pronta ma senza un campo non potremo partecipare al campionato e il silenzio tornerà a regnare come sempre. Serve un’anima buona che ci aiuti”. Era stato questo l’appello che Bruno Galletti, ex giocatore e ora dirigente della società calcistica “Visso 1967” aveva lanciato un mese fa. Ora la risposta delle istituzioni. Carancini ha spiegato: “Il mondo dello sport ‘minore’ ha bisogno delle sue strutture. Il campo di Ussita ha bisogno di interventi per permettere al Visso di tornare a giocare. Raccogliendo l’invito di Galletti abbiamo ritenuto fosse giusto presentare all’amministrazione regionale la questione. Il presupposto fondamentale deve essere quello che vede il campo sportivo di Visso come sito per le SAE a seguito del terremoto. La società ha bisogno di una struttura e ha diritto di tornare a giocare. Siamo contenti che l’assessore Guido Castelli abbia colto il punto dell’interrogazione e che si sia impegnato a mettere sul piatto circa 25mila euro per la riqualificazione del campo di Ussita. Credo – ha concluso Carancini – che sia un piccolo ma importante segnale di vicinanza e di impegno nei confronti di un territorio che ha sofferto molto: la ricostruzione passa anche da qui”.

l.c.
Bonucci come Materazzi, con il gol nato da un corner a rimettere in piedi una finale. E allora Donnarumma come Buffon? No, il Gigi di oggi ha fatto anche meglio: a Berlino la traversa di Trezeguet, a Londra il palo di Rashford. Ma poi il portiere azzurro giganteggia due volte, su Sancho e Saka, e allunga le mani sulla coppa.

Quindici anni dopo Berlino torniamo a vincere con la maglia azzurra addosso, ancora ai rigori. Maledetti negli anni novanta, santi e venerabili nel secolo ventuno, ci regalano ancora una vittoria che era nell’aria. Un’aria che si era capito fosse “magica fin dai primi giorni insieme”, come ha detto Giorgio Chiellini. Un nome regale, quello del capitano azzurro, che si è preso la corona nel salotto della Royal Family. L’arco di Wembley, tricolore per solidarietà a marzo 2020 – un’amichevole con gli inglesi saltò per i primi focolai europei di Covid – , si tinge ancora di verde, bianco e rosso per il trionfo di una Nazionale indomita.

C’è un po’ di “marchigianità” nella dolce notte inglese. Il volto degli Azzurri è quello di Roberto Mancini da Jesi che, dopo anni di successi con l’Inter e con il Manchester City, mette il punto esclamativo alla sua carriera da tecnico. Mettendoci la faccia, mettendoci le idee. Il primo a crederci dal 2018, il nostro anno zero dopo la notte di San Siro contro la Svezia, il primo a far credere anche i suoi ragazzi nel sogno europeo. Ora è realtà.

Da allenatore ad allenatore, Giovanni Pagliari, tecnico della Recanatese, è dello stesso avviso: “È il trionfo di Mancini, senza dubbio. La sua figura è stata determinante: ha creato un gruppo che, tolta qualche eccezione, non vantava eccellenze tecniche. Ha vinto per la coesione e l’amalgama che ha creato e che, soprattutto, è riuscito a riportare in campo: il gioco che abbiamo visto è figlio di questa unità. Mancini ha saputo portare avanti un’idea di calcio collettivo – spiega Pagliari – ma anche ricreare uno spirito e un attaccamento alla maglia che in questo Europeo hanno fatto la differenza. Nei momenti di difficoltà il gruppo ha marcato la differenza vera, quella che poi ti fa vincere le partite e i trofei”.

Poi una considerazione sugli interpreti, “non eccezionali – continua Pagliari – , almeno rispetto a quanto abbiamo visto nella nostra storia. Fuoriclasse assoluti, a parte qualche nome come Chiellini, non ne avevamo. Questo evidenzia ancora di più la bontà del lavoro di Mancini, che con un gruppo del genere può anche pensare di fare un ottimo Campionato del Mondo l’anno prossimo. Bonucci e Chiellini, con gli altri che cresceranno: la Nazionale è ottima e Roberto, il fuoriclasse assoluto della nostra Nazionale, troverà nomi nuovi e freschi da buttare nella mischia. Vincere è molto dura a questi livelli, ma con questo gruppo tutto è possibile”.

L’ultima battuta, doverosa, per Jorginho: in tre anni una Europa League, una Champions, un Europeo. Un curriculum da Pallone d’Oro: “Lui è l’emblema di quelli che sanno giocare al calcio. Purtroppo spesso pensiamo a fisicità e atletismo e ci scordiamo di tempi, spazi, classe. Jorginho è questo. Io lo premierei, così magari qualcuno torna a pensare alla tecnica e a come si gioca con il pallone”.

Lorenzo Cervigni

Il video dei caroselli a Tolentino


Una estate fortunata, quella di Sarnano, che oltre ad essere al centro delle destinazioni turistiche dei marchigiani e dei visitatori di fuori regione, si conferma essere anche una meta sportiva per le preparazioni calcistiche.

Dopo la primavera della Società Sportiva Lazio Calcio, anche la Salernitana Calcio di mister Castori, che milita nel campionato di serie B, è arrivata in città per la preparazione agli impianti sportivi ed i momenti di benessere alle Terme di Sarnano.

“Quale miglior posto  dopo una giornata di allenamento di preparazione al campionato cadetto se non alle Terme di Sarnano - ha detto il presidente della struttura, Marco Nacciarriti - . Un habitat naturale per l’atleta che viene rigenerato dopo lo sforzo fisico della giornata negli impianti sportivi sarnanesi che sempre di più vengono utilizzati da team e club professionistici di alto livello.

Continua cosi il binomio sportivo tra le Terme di Sarnano e gli impianti sportivi della città che fa parte del club dei Borghi più belli d'Italia ed è stato insignito della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano, sempre più meta di turismo nazionale ed internazionale".

GS
Questa mattina, a Civitanova, i funerali di Enrico Costantini scomparso imporvvisamente mercoledì scorso a seguito di un malore.
La chiesa di San Gabriele dell'Addolorata ha ospitato l'ultimo saluto all'amico Enrico Costantini. Presenti diversi colleghi giornalisiti e, in rappresentanza di Tribuna Stadio, trasmissione per cui Enrico era una delle colonne portantanti, le due voci storiche Mario Staffolani e Fabio Ubaldi.
A dare l'ultimo saluto anche una rappresentazione della sua amata Civitanovese.
Sul feretro non potevano mancare appunto una maglia dei rossoblu e le sciarpe dei gruppi ultras dei tifosi della curva di Civitanova Marche.

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"Enrico guardava il mondo e lo raccontava". Così lo ha ricordato il parroco anche amico di Enrico Costantini.
Gli fa eco il collega giornalista Vittorio De Seriis, che proprio ad Enrico ha lasciato il testimone nel raccontare la Civitanovese per Tribuna Stadio: "Enrico - ha detto ai microfoni di Radio C1 In Blu -  come testimonia la maglia poggiata sulla bara, è stato sempre vicino alla squadra della sua città, ma ha voluto bene a tutto il calcio marchigiano.
Con Tribuna Stadio lo proiettavate nelle situazioni, forse più difficili, e lui le interpretava sempre con la sua saggezza sportiva, con il suo modo di vedere il calcio come una competizione di lealtà, di merito.
Non aveva mai esclamazioni o rimproveri da fare, ma solo una condivisione di quelle che sono le difficoltà del calcio. Il calcio è bello, deve unire e non dividere, Enrico è stata una figura del calcio civitanovese e del calcio marchigiano".

GS
Incidente a Caccamo di Serrapetrona. Una Audi Q5 guidata da Federico Melchiorri, calciatore tolentinate del Perugia è finita fuori strada poco fa. Per fortuna niente di grave per il giovane conducente che non ha voluto le cure dei sanitari. Il 32enne si è già rimesso al volante in direzione dell’Umbria dove lo attendono gli allenamenti in preparazione della prossima stagione calcistica. L’incidente è avvenuto in superstrada in lontano dall’uscita di Serrapetrona. Non sono coinvolte altre auto. Sul posto i carabinieri della locale stazione per i rilievi, il 118 e i vigili del fuoco.
g.g.

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Ritorno in campo per i ragazzi di mister Passarini che a poco meno di un mese dall’inizio dell’attività ufficiale, si rimettono in moto iniziando la cosiddetta preparazione. Ad attendere i ragazzi in campo, oltre al mister, lo staff dirigenziale del Presidente Compagnoni per i saluti di rito e per la giusta accoglienza ai neo-arrivati, con la gradita presenza anche dell’Assessore allo Sport Davide Buschittari, che ha voluto far sentire la vicinanza dell’Amministrazione Comunale alla società. Oltre alla Prima Squadra, la società sta dando grande attenzione al Settore Giovanile, con la Scuola Calcio che ha definito l’organico tecnico e organizzativo. Diverse le novità con l’introduzione di figure fondamentali, come la fisioterapista/osteopata Lara Damiani e la nutrizionista Maria Letizia Diletti, nonché il nuovo coordinatore dell’area tecnica Francesco Giorgi.   A Saimon Carnevali è stato dato l’incarico di maestro di tecnica, mentre a Graziano Platano quello di coordinatore dell’attività del settore di base.  Per la prima volta quest’anno si avranno due squadre Allievi e due squadre Giovanissimi e la scelta degli allenatori a cui affidare le giovani promesse dell’Aurora è stata fatta cercando persone di spessore e con i giusti valori umani e tecnici.  

Le due squadre Allievi saranno guidate una dal riconfermatissimo Fabrizio Re e l’altra da Antonello Romagnoli, che arriva a Treia per portare la sua grande esperienza calcistica e la sua preparazione tecnica. I due si avvarranno della collaborazione di Riccardo Bevilacqua e Saimon Carnevali.  

Per le due squadre Giovanissimi riconfermati mister Francesco Giorgi e Marco Marini, che saranno coadiuvati da Leonardo Medei e Matteo Pulita.

A mister Graziano Platano, oltre al coordinamento dell’attività di base, toccherà la guida della squadra degli Esordienti, ai quali metterà a disposizione il suo bagaglio tecnico maturato nelle varie categorie allenate, sia di settore giovanile che di adulti.

I Pulcini saranno seguiti dalla coppia Sauro Cellocco - Saimon Carnevali, mentre i Primi Calci verranno affidati a Edoardo Teloni e Andrea Capponi. Mister Cellocco è un istruttore di comprovata esperienza, mentre Andrea ed Edoardo sono giovani che già da qualche anno si impegnano nell’attività di insegnamento.

Le piccole promesse dei Piccoli Amici, invece, verranno affidate alla quota rosa degli allenatori, ossia alla passione, alla grinta sportiva e alla voglia di fare bene di Maria Panata.

La preparazione dei ragazzi che si andranno a posizionare tra i pali sarà curata dalle sapienti ed esperte mani di Michele Clementini e Fabio Cartechini.

Anche la parte burocratico/amministrativa da quest’anno avrà una figura dedicata. Ci sarà, infatti, Giordano Domizi ad occuparsi delle attività di segreteria che resterà aperta, anche per il periodo estivo, nei giorni di lunedi, mercoledì e venerdi dalle 18.30 alle 20.00. 

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C’è un altro nome da annoverare fra quelli di persone che si stanno facendo onore nel mondo e vantano origini esanatogliesi! Il nome di un ragazzo giovanissimo, nato a Londra, dove la sua mamma, di Esanatoglia, si era trasferita anni fa, ravvisando in quella vivace metropoli il luogo che più possibilità le offriva di realizzare i propri sogni. Un viaggio che in un recente passato, sull’onda di eguali speranze, ha accomunato molti giovani, in Italia! E Marianna Giordani, la mamma di Shakil Giordani, oggi può dire di andar fiera del suo figliolo che tante soddisfazioni le sta dando con le numerose vittorie conseguite nel nuoto, attività sportiva decisamente sua passione. Di lui era fiera anche la nonna, la cara, simpaticissima Anna Sommella, da poco scomparsa, che con entusiasmo e tanta dedizione, per anni ha collaborato nella realizzazione delle iniziative culturali della biblioteca “D. Dialti”.

Di Shakil, nato nel 2002, e dei suoi successi scrivono molti giornali inglesi, definendolo “Top Male Medallist” per le numerose medaglie vinte nelle varie gare cui ha preso parte. Nel 2017, nei “Middlesex County Youth Championships” oro nei 1500 Stile Libero, nei 50 m. Dorso, nei 50 m. Farfalla; argento nei 200 m. Stile Libero, nei 50 m. Stile Libero, nei 100 m. Dorso; bronzo nei 400 m. Stile Libero, nei 100 m. Stile Libero. E sempre nel 2017 ha ottenuto “a double bronze reward” ai “London Swimming Winter Championships”, distinguendosi talmente da meritare il giudizio entusiasta del suo allenatore che si è così espresso: “Shakil has had a breakout in the pool and should be proud of his achievements”. Un gran bel complimento, senza dubbio! Molti altri successi in questo anno 2018 ed i giornali continuano a scrivere di lui con ampie lodi e giudizi quali: “Individual medals were won by Giordani, 16, who reigned at the 50 m. distances to defend his titles with gold in backstroke, freestyle and butterfly…..”. E ci piace mettere in risalto anche che è stato chiamato a far parte della squadra del Middlesex County per prendere parte al “French Golden Lanes Tour”, con la motivazione, espressa con soddisfazione dal suo Head Coach, che “The selection follows a hugely successful Middlesex County Championships for Giordani, winning two golds, four silvers and two bronzes…..Shakil is going from strength to strength with his swimming”. Insomma un giovanissimo, promettente campione che merita di essere elogiato anche da noi tutti, con il giusto orgoglio per le sue “quasi” origini da Esanatoglia!

Per la Biblioteca “D. Dialti”

Lucia Tanas       

 

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Pomeriggio di sport e divertimento allo stadio comunale Gualtiero Soverchia di San Severino Marche dove, nei giorni scorsi, si sono affrontate la squadra dei Primi Calci 2009 della Settempeda e la formazione che ha visto scendere in campo le mamme dei baby campioni allenati da Carlo Sparapassi e Laura Ciciliani.

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La partita è stata vinta dai più piccoli. Al match hanno preso parte anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e il consigliere comunale Michela Pezzanesi. Dopo il confronto in campo la festa è proseguita con una pizzata, sempre allo stadio.

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Ha ricevuto l'invito a raccontare la sua vicenda ai microfoni di Rai 3 nel corso della trasmissione mattutina "Agorà", appuntamento quotidiano con il racconto della politica e le notizie di attualità condotto da Gerardo Greco, Francesco Dell'Erba, appassionato di calcio e attualmente allenatore nel settore giovanile del Caldarola. Argomento della trasmissione quello dei falsi invalidi. E come tale Dell'Erba è stato etichettato nel 2013, finendo sulle pagine dei giornali e di alcuni siti on line con una serie di accuse, che si sono poi rivelate infondate. Unica sua "colpa", come lo stesso Dell'Erba racconta, quella di "essere un grande appassionato di calcio e di trascorrere parte del suo tempo ad insegnarlo ai più giovani. Questa mia triste vicenda – continua Francesco Dell'Erba – è iniziata nel 2013 quando sono stato accusato ingiustamente di essere un falso invalido, di percepire pensioni, di aver falsificato certificati medici e via dicendo. Ho avuto così, grazie a questo invito, la possibilità di proclamare ancora una volta la mia innocenza per riscattarmi e pulire il mio nome da un marchio che mi hanno messo addosso in quei giorni del luglio 2013. Purtroppo una volta che ti dipingono come colpevole non è facile, anche se sei innocente, far cambiare idea alla gente". Francesco Dell'Erba ha dalla nascita un handicap ad una gamba, operata successivamente con l'impianto di una protesi all'anca, e ad un braccio. "Effettivamente – continua il suo racconto Dell'Erba – sono stato riconosciuto invalido, ma non al 100 per cento, come poi è uscito fuori, e non ho mai percepito un soldo di pensione. L'unico beneficio riconosciutomi dalla legge è quello di potermi assentare dal lavoro per due ore il pomeriggio, che utilizzo per insegnare calcio ai giovani. Ho sempre amato questo sport e nella mia infanzia ho sofferto perchè avendo problemi alla gamba e al braccio non riuscivo a svolgere come tutti gli altri questa attività. Ora che mi è stata data la possibilità cerco di trascorrere il mio tempo con i ragazzi facendo io stesso dello sport e, nello stesso tempo, insegnandolo ai ragazzi. La cosa più assurda che era uscita da questa vicenda era che un portare di handicap non potesse fare l'allenatore. Personalmente, invece, credo che praticare sport sia la cosa più bella e non vedo perchè ciò non debba essere permesso ai ragazzi portatori di handicap. Fortunatamente nella gran parte dei casi questo non avviene.

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