In vigore l’ordinanza 126 del Commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini. Il provvedimento, atteso da qualche mese dopo l’aumento del prezzo dei materiali edili e il caro carburanti che hanno contraddistinto la prima metà del 2022, aumenta il contributo pubblico per la ricostruzione, stanzia risorse aggiuntive per le opere pubbliche già finanziate e ridefinisce il prezzario nell’area del Cratere sismico.

Un’Ordinanza arrivata dopo l’intesa raggiunta in Cabina di coordinamento con le Regioni e con i rappresentanti dei sindaci, pienamente operativa dal tardo pomeriggio di ieri. Nel dettaglio, l’Ordinanza 126 approva il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 e stabilisce l’aumento del costo parametrico pari al 25 percento per gli immobili produttivi, del 20 percento per quelli residenziali e fino al 50 percento nel caso di alcune tipologie di edifici. Da sottolineare anche la previsione di un aggiornamento semestrale per ammortizzare eventuali nuovi aumenti.

Il nuovo provvedimento riguarda tutte le nuove richieste di contributo, oltre a quelle presentate ma non ancora approvate dagli Uffici speciali ricostruzione. Oltre a queste fattispecie, l’applicazione è prevista anche per le richieste di contributo decretate prima della sua entrata in vigore: sarà riconosciuto il costo maggiore dei lavori per le opere effettuate a partire del luglio del 2021.

Soddisfazione per il Commissario Legnini, che ha parlato di misure «capaci di rispondere ai problemi delle imprese e dei cittadini». A testimoniare preoccupazione erano stati i numerosi appelli che si sono succeduti nei mesi scorsi da parte delle associazioni di categoria, culminati nella serrata Ance dello scorso febbraio. Perplessità e allarmismi rimarcati a marzo dalle sigle dei professionisti della ricostruzione al teatro Lauro Rossi di Macerata, quando lo stesso Legnini aveva rassicurato tutti, garantendo un pronto intervento. Ora la ratifica di un provvedimento «molto atteso – sottolinea il Commissario –. L’Ordinanza 126 è capace di risponde in modo adeguato ai problemi delle imprese e dei cittadini in una fase congiunturale molto critica, segnata da un forte aumento dei prezzi e dalla scarsa disponibilità di materiali essenziali per l’edilizia.  Grazie all’adeguamento dei prezzi, alle misure che rivedono il costo parametrico e alla flessibilità del provvedimento, crediamo di riuscire a semplificare il lavoro delle imprese e dei professionisti. La ricostruzione post sisma 2016 può e deve riprendere il ritmo spedito che aveva acquisito prima della crisi dei prezzi. Dopo le riforme e le semplificazioni degli anni scorsi, ed ora che il passaggio dell’adeguamento dei prezzi si è risolto, ci sono le migliori condizioni possibili – rilancia Legnini –. Ora la ricostruzione deve avanzare in modo deciso e convinto. I cittadini possono contare sul Superbonus 110% fino al 2025 per coprire le eventuali spese non coperte dal contributo, i professionisti e le imprese su compensi adeguati e liquidi. Lo Stato dunque sta facendo in pieno e fino in fondo la sua parte. Molto del lavoro che resta da fare oggi è nelle mani degli amministratori locali, dei cittadini, dei loro tecnici e delle imprese. Ho piena fiducia che tutti sapranno cogliere le nuove opportunità che il nuovo quadro economico ci offre».

l.c.
Il 2021 è stato un altro anno record per la ricostruzione privata, con l’approvazione di 5.200 decreti di contributo ed altrettanti cantieri, tanti quanti nei quattro anni precedenti. Una tendenza confermata dai primi dati del 2022: a gennaio, grazie alla definizione delle domande per i danni lievi presentate in forma semplificata, sono state approvate altre 900 richieste di contributo, portando il numero complessivo delle richieste approvate a 13 mila, per un importo di 3,8 miliardi di euro.

“La ricostruzione del centro Italia avanza, grazie alle semplificazioni e a un lavoro corale degli uffici regionali e comunali, che hanno migliorato la loro produttività, e grazie all’apporto dei professionisti e delle imprese” sottolinea il Commissario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini, che ha diffuso oggi il Rapporto sulle attività del 2021. 
“C’è ancora molto da fare per i cittadini che da troppo tempo – 
aggiunge il Commissario – attendono di avviare la ricostruzione delle loro case e per le imprese. Nel 2022 saremo tutti chiamati ad affrontare sfide ancora più impegnative, raccogliendo i frutti delle misure adottate per la ricostruzione pubblica, che pure ha registrato netti miglioramenti lo scorso anno, e superando le inattese e serie difficoltà derivanti dalla scarsa disponibilità di imprese e professionisti dovuta alla saturazione del mercato dell’edilizia.
Il 2022 sarà importante anche per l’attuazione delle misure per la rigenerazione territoriale e lo sviluppo finanziate con il Fondo complementare al PNRR. Sarà insomma un anno decisivo per il futuro dei territori dell’Appennino centrale colpiti dai terremoti, ed è per questo che sarà necessario l’impegno straordinario di tutti i protagonisti pubblici e privati”
 conclude il Commissario.

Anche sul fronte della ricostruzione pubblica, si legge nel Rapporto, nel 2021 si registrano avanzamenti importanti, con la spesa raddoppiata da 260 a 560 milioni di euro. Una spinta importante è stata data dalle nuove Ordinanze speciali in deroga per la ricostruzione dei centri più colpiti e delle opere pubbliche più urgenti. Gli interventi in deroga varati nel 2021 sono 762 e valgono nel complesso 1,3 miliardi. Tra questi vengono finanziati anche circa 200 nuovi interventi sulle scuole per 580 milioni di euro, che portano il totale degli istituti scolastici oggetto di interventi di riparazione e ricostruzione a 457 (per 1,3 miliardi complessivi).

Il 2021 è stato anche l’anno che ha permesso di avere un quadro definitivo e attendibile sia dei danni causati dalla sequenza sismica del 2016-2017, sia della spesa prevista per la loro riparazione, che è pari a 27,2 miliardi di euro dei quali 19,5 per la sola edilizia privata. Per la prima volta, inoltre, emerge il quadro dei danni a livello dei singoli comuni, che vede in testa Amatrice (Ri) con 1,2 miliardi all’edilizia privata, seguita da Tolentino (Mc) con 950 milioni di euro, Camerino (Mc) con 900 milioni di euro, Norcia con 830 milioni di euro. Rispetto a questa situazione, ad oggi le richieste di contributo per la ricostruzione privata già presentate coprono il 33% della spesa complessiva attesa.

Il nuovo quadro dei danni consente anche una programmazione più efficace delle scadenze per la presentazione delle richieste di contributo per i danni gravi. La prima è stata fissata al prossimo 30 giugno per i proprietari delle abitazioni inagibili che percepiscono il Contributo di autonoma sistemazione o usufruiscono di un alloggio nelle Soluzione abitative di emergenza e che non abbiano impedimenti oggettivi.

Il termine è stato fissato anche sulla base della ricognizione affidata ad Invitalia, d’intesa con la Protezione Civile, secondo la quale, ad oggi, sono 15.224 i nuclei familiari che ricevono il sostegno statale, tra i quali 7.368 non hanno ancora presentato la richiesta del contributo. Circa la metà di questi, secondo alcune stime, sarebbero in condizioni di presentare il progetto e la richiesta del contributo entro il termine del 30 giugno.

Nel 2021 alla ricostruzione materiale si è accompagnata anche una forte iniziativa per la ripresa e lo sviluppo economico dei territori colpiti dal sisma, ance nel 2009, con lo stanziamento di 1 miliardo e 780 milioni di euro del Fondo complementare al PNRR dedicato proprio alle Aree sisma. Le Ordinanze attuative sono state tutte varate a fine anno. In queste settimane l’attività è concentrata per delineare i bandi rivolti principalmente alle imprese che saranno pubblicati entro il mese di giugno.
“Oggi, anche grazie alla conferma del Superbonus al 110% per quattro anni, ci sono le migliori condizioni possibili per ricostruire case sicure e sostenibili dal punto di vista ambientale. Lo Stato, che ha già messo a disposizione della ricostruzione del Centro Italia 14 miliardi di euro, e 1,8 miliardi con il Fondo complementare al PNRR per lo sviluppo economico, sta facendo in pieno la sua parte. Adesso è ora che tutti i protagonisti della ricostruzione, cittadini, tecnici, sindaci, uffici regionali, facciano la loro con il massimo impegno possibile. Non possiamo accettare ulteriori ritardi, indecisioni o comportamenti opportunistici: dove si può, si deve ricostruire”.
Lo ha detto il Commissario Straordinario di governo per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, incontrando ieri i giornalisti e i rappresentanti delle associazioni e dei comitati dei cittadini per fare il punto sulla Legge di Bilancio, il fondo del PNRR per le aree sisma, l’andamento dei lavori nel cratere e le decisioni che saranno prese entro fine anno, a cominciare dal nuovo calendario delle scadenze per la presentazione delle domande, che riguarderà in primo luogo i percettori del Cas e delle altre forme di assistenza.
“Nel 2021 sono stati approvati quasi 5 mila progetti e si sono chiusi più di 2 mila cantieri, con la riconsegna di altre 5 mila unità immobiliari. Dall’avvio della ricostruzione sono già rientrate in possesso dell’abitazione 15 mila famiglie, ma il grosso del lavoro è ancora davanti a noi, perché dovremo ricostruire almeno altri 40 mila edifici, oltre ai 20 mila per i quali sono già state presentate le domande. Oggi abbiamo risorse e strumenti adeguati che ci permettono di programmare al meglio anche la ricostruzione privata. Il termine per la presentazione delle richieste di contributo viene spostato in linea generale a fine 2022, ma per la prima volta ci saranno delle scadenze intermedie. I beneficiari dell’assistenza, se non hanno impedimenti oggettivi, dovranno presentare la domanda entro il 30 giugno, a pena di sospensione degli stessi benefici” ha detto Legnini, registrando il consenso dei comitati e delle associazioni dei cittadini. “Nello stesso tempo – ha aggiunto il Commissario – avvieremo un’azione nei comuni più colpiti, dove la ricostruzione in alcuni casi è ancora molto indietro, spingendo i sindaci a predisporre dei cronoprogrammi puntuali per la presentazione delle domande dei privati”.
“In questi due anni abbiamo rimosso gli ostacoli normativi e procedurali più evidenti. Oggi riscontriamo difficoltà legate all’andamento del mercato dell’edilizia, prima saturato dal successo del Superbonus, poi ingessato dall’aumento dei prezzi. Abbiamo già deciso un primo aumento del contributo di ricostruzione, ma entro febbraio avremo anche un nuovo prezzario, più aderente alle condizioni attuali del mercato. Nel frattempo – ha aggiunto Legnini - i progettisti possono usare i prezzari regionali, già adeguati, e contare sul riconoscimento dei maggiori costi per i lavori già iniziati e sul Superbonus al 110% che consente di coprire la spesa per gli interventi di riparazione che resterebbero sulle spalle dei proprietari”.

A conclusione della conferenza, il Commissario ha ricordato che è fissata per oggi 30 dicembre, l’ultima Cabina di coordinamento per approvare le ultime Ordinanze speciali attuative del Fondo PNRR da 1,78 miliardi. Saranno definiti, in particolare, gli interventi della Misura B, che stanza 700 milioni di euro in gran parte a favore delle imprese del cratere.
Sempre oggi il Commissario firmerà l’Ordinanza per il rinvio dei termini per la presentazione delle richieste di contributo e la nuova Ordinanza Speciale per la ricostruzione di altre 189 scuole nelle quattro regioni del cratere, e l’adeguamento delle risorse per altre 80 scuole già finanziate.
c.c.
Sono 22 mila gli edifici censiti come inagibili dopo i terremoti del 2016 e 2017 per i quali non è ancora stata presentata né la richiesta, né la prenotazione del contributo, e che dunque rischiano di non poter beneficiare dei fondi pubblici per la ricostruzione se entro il 15 dicembre i proprietari non avanzeranno almeno la Manifestazione di volontà a richiedere il contributo stesso.

Proprio oggi il Commissario Straordinario alla Ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, ha scritto ai sindaci di oltre 500 comuni nelle quattro regioni del cratere 2016, quelli dove si sono registrati danni da sisma, invitandoli a prendere ogni iniziativa possibile per raggiungere i proprietari delle case inagibili che non hanno ancora fatto passi concreti per la ricostruzione.
I cittadini che non hanno ancora presentato agli Uffici Speciali Regionali la Richiesta di contributo insieme al progetto dell’intervento hanno infatti l’obbligo di trasmettere al Commissario, in via telematica, una manifestazione di volontà a richiedere il contributo stesso, pena la sua decadenza, entro il prossimo 15 dicembre.

Con la lettera del Commissario ai sindaci è stata consegnata la lista delle Richieste di contributo già pervenute agli Uffici Speciali e delle Manifestazioni di volontà inviate al Commissario relative al proprio comune, perché possano procedere alle verifiche e sollecitare i proprietari. Le Manifestazioni di volontà già presentate sono 27 mila e riguardano 37.200 edifici, che si aggiungono ai 21.100 per i quali esiste già la Richiesta di contributo, per un totale di 58.300 edifici, un numero molto elevato ma ancora distante da quello degli edifici censiti come inagibili dopo il sisma, che erano 80.300. Sulla carta mancano dunque 22 mila edifici, e anche se molti di questi potrebbero non aver diritto al contributo, perché già all’epoca inutilizzati o collabenti, si è deciso di mantenere aperta la finestra per le prenotazioni fino a metà dicembre.
Degli edifici che mancano all’appello, 9.500 sono nelle Marche, 5.300 in Abruzzo, 4.400 in Umbria e 2.700 nel Lazio. Nelle Marche, tuttavia, si registrano le percentuali più alte di contributi richiesti o prenotati rispetto al danno subito, con una “copertura” media del 79%, seguita dal Lazio con il 73%, l’Umbria con il 63%, l’Abruzzo con il 58,8%, a fronte di una media del 72,6% nelle quattro regioni colpite dal sisma. Nei centri più colpiti, dove si registra un alto numero di edifici inagibili, e c’è una maggior consapevolezza degli adempimenti connessi alla ricostruzione, il grado di copertura è generalmente elevato.
In particolare nelle Marche, dove si va dal 97,5% di Arquata del Tronto (189 edifici già oggetto di Richiesta e 1.830 con Manifestazione di volontà rispetto a 2.070 inagibili), all’89,3% di Acquasanta Terme, all’89,1% di Ascoli Piceno, l’85,5% di Tolentino, l’85,4% di Castelsantangelo sul Nera all’81% di Sarnano, il 79% di Visso, il 77% di Pieve Torina, il 74% di Camerino. A San Severino, Caldarola, Treia, Ussita, Macerata e San Ginesio, in ogni caso, il numero di edifici scoperti è ancora molto elevato.


Oltre nove milioni e mezzo per più di 300 piccole e medie imprese del cratere. È quanto è stato messo a disposizione dal commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, per le attività presenti nei territori dei comuni delle regioni interessate dal sisma del 2016.

Da lunedì scorso è aperto lo sportello per presentare la domanda, esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia, per ottenere le agevolazioni previste da “Rilancio PMI Cratere Sismico”.

Si tratta di uno strumento che sostiene il ripristino e il riavvio delle attività economiche danneggiate in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Le risorse finanziarie complessivamente disponibili e gli eventuali nuovi stanziamenti destinati all’intervento, sono ripartiti su base regionale e le Marche sono quelle che ne beneficeranno maggiormente con il 62%, mentre per l’Abruzzo è 10%, Lazio 14% ed Umbria 14%.

Le iniziative imprenditoriali finanziabili riguardano tutti i settori: industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi, commercio, turismo, produzione agricola, pesca e acquacoltura.

Riguarda esclusivamente le realtà produttive già costituite e attive al momento in cui si sono verificati i terremoti e le cui sedi siano state dichiarate inagibili a causa degli eventi sismici stessi.

Sono stati messi a disposizione delle imprese beneficiarie 9.512.000 euro per la concessione di mutui a tasso zero e senza garanzie, a copertura del 100% degli investimenti da realizzare.

Ne potranno fruire più di 300 PMI di ogni settore e forma giuridica a fronte della realizzazione di investimenti di modesto ammontare e di varia natura: ammodernamento, ampliamento, incremento/diversificazione della capacità produttiva, adeguamento delle attrezzature e degli arredi. I programmi di spesa agevolabili non possono superare l’importo complessivo di 30.000 euro. Nel caso l’importo complessivo delle spese da realizzare fosse superiore a 10.000 euro, una parte potrà essere costituita da costi di gestione, in misura non superiore al 50% delle spese di investimento. I progetti ammissibili alle agevolazioni devono inoltre essere stati avviati successivamente alla presentazione della domanda e realizzati entro i 18 mesi successivi alla concessione delle agevolazioni.

Il finanziamento agevolato, senza alcuna forma di garanzia ed erogato in anticipo in un’unica soluzione, dovrà essere restituito secondo un piano di ammortamento di massimo 10 anni, con un periodo di preammortamento di 3 anni.



GS



Arriva la guida al Superbonus. L’utilizzo delle agevolazioni per le abitazioni danneggiate dal sisma diventa, in questo modo, più semplice.
A stilare i punti principali per l'applicazione sono stati l’Agenzia delle Entrate ed il Commissario Straordinario alla Ricostruzione con una Guida operativa per l’uso combinato del Superbonus e del contributo di ricostruzione concesso dallo Stato che snellisce le procedure di rendicontazione e fatturazione degli interventi e semplifica le possibilità di accesso alle detrazioni fiscali, ammesse anche nel caso di lavori già avviati.

"La Guida - scrivono - , introdotta da una prefazione del Direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, e del Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, è frutto di un approfondito confronto tra le due strutture, che ha coinvolto anche il Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, e risponde a diverse esigenze: coordinare gli strumenti del Superbonus e del contributo, rendendo più efficace l’utilizzo delle cospicue risorse pubbliche stanziate per questi obiettivi; semplificare l’attività dei professionisti e delle imprese; massimizzare i benefici per i cittadini, considerato che il Superbonus spetta ai proprietari degli immobili danneggiati dal sisma per la parte di spesa che non è coperta dal contributo pubblico, a volte insufficiente; ricostruire abitazioni più sicure ed efficienti dal punto di vista ambientale.

La combinazione del contributo con il Superbonus – scrivono Ruffini e Legnini nella prefazione – rappresenta una grande opportunità per accelerare la ricostruzione post sisma nel Centro Italia e per migliorare ulteriormente la sicurezza sismica e l’efficienza energetica di decine di migliaia di edifici che devono ancora essere ricostruiti”, tenendo conto anche dell’orizzonte temporale di vigenza delle detrazioni, per ora limitato al 30 giugno 2022.

Come chiarito da un parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Superbonus è accessibile anche nel caso in cui i lavori siano già in corso d’opera. In tal caso, le asseverazioni necessarie, normalmente richieste prima dell’avvio dei lavori, devono essere presentate tempestivamente in sede di variante progettuale o come documentazione integrativa nel corso dei lavori.

La Guida, infine, si sofferma sul Superbonus rafforzato, "che può essere utilizzato - spiegano - in alternativa al contributo pubblico di ricostruzione, sia nel cratere 2016 che in quello dell’Aquila 2009. Nel caso i proprietari rinuncino al contributo, i tetti della spesa ammissibile alle detrazioni Superbonus aumentano del 50%. A titolo di esempio, il tetto di spesa per gli interventi di rafforzamento antisismico passano da 96 a 144 mila euro, quello per gli impianti termici “trainanti” da 30 a 45 mila euro, quello per gli infissi “trainati” da 60 a 90 mila euro per ciascuna unità immobiliare".
“Non una rinascita, perché non siamo mai morti, ma una crescita”. Determinato il rettore Unicam Claudio Pettinari nel giorno che ha visto la firma della prima ordinanza straordinaria del commissario Giovanni Legnini per la ricostruzione delle strutture danneggiate dal sisma del 2016. È l’ordinanza numero uno di questa “nuova generazione” di provvedimenti pensati dalla struttura commissariale per procedere spediti con la ricostruzione.
Quaranta milioni di euro per sette edifici che rappresentano il patrimonio dell’ateneo, della città e del territorio e sono: palazzo ducale, palazzo Ribechi, palazzo Battibocca, collegio Fazzini, San Domenico, Granelli ed edificio polo studenti.
“Grande soddisfazione - ha detto il rettore - non solo in Unicam ma in tutto il territorio, dalle montagne ad Ascoli Piceno, dove abbiamo le sedi collegate. È stato un percorso importante, grazie al Commissario è stato possibile accelerare questo cammino ed oggi possiamo guardare tutte le nostre strutture sapendo, in cuor nostro, che saranno tutte recuperate. Dico questo - ha precisato - perché c’era nell’animo di chi vive queste terre la paura che l’ateneo si fosse disamorato delle proprie strutture, quelle su cui questo ateneo è nato, cresciuto e diventato una eccellenza. Un ateneo che con tanti metri quadri in meno è riuscito ad avere in questi 4 anni un numero di studenti importante che non è diminuito, ma cresciuto. Aver mantenuto questi numeri è stato un duro lavoro, ma che ci rende felici. Questo anno, nonostante il Covid, è stato di ripresa anche sulle risorse che riusciamo ad attrarre per la ricerca. Significa che essa è viva e di interesse per l’intera nazione. Una ordinanza valida - ha detto riferendosi a quella formata stamattina - che ci permette di correre e se non lo facessimo sarebbe colpa nostra”.

Ha colto l’assist il commissario che, dopo la firma, ha dato simbolicamente in mano la responsabilità al rettore: “I docenti dell’ateneo hanno contribuito alla stesura dell’ordinanza - ha detto Legnini - . Senza il consenso pieno e la partecipazione attiva del Comune non sarebbe stato possibile, quando abbiamo scisso questa ordinanza da quella che a breve arriverà per la città. L’assessore regionale Castelli ha subito accompagnato questa nuova generazione di interventi, le ordinanze straordinarie che somigliano più ad un atto esecutivo ed hanno un contenuto più ampio per incidere sulla normativa vigente. Castelli è stato risolutivo nel chiedere di partire dall’ateneo. Non perché vogliamo lasciare indietro gli altri comuni, ma perché questa era matura e a brevissimo inizieremo con le ordinanze dei centri storici. L’ordinanza numero uno che abbiamo appena firmato vede sette interventi molto rilevanti per un totale di risorse superiore a 40 milioni di euro di cui 19 milioni erano già stanziati ed il resto viene predisposto con questo documento.
L’attuazione viene delegata all’ingegnere Gianluca Loffredo, il soggetto attuatore è l’università di Camerino a cui disponiamo la possibilità di rafforzare le strutture di supporto tecnico-amministrativo”.

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Consegna delle cravatte Unicam Castelli, Pettinari, Legnini, Sborgia

Ha sottolineato i tempi l’assessore regionale Guido Castelli: “Qualcuno disse che tra una causa e un effetto c’è un tempo, io credo che in questo caso ci sia stato un tempo ragionevole grazie a questa ordinanza. Un provvedimento che non è solo dell’Università di Camerino, perché reca la firma di quattro regioni e grazie a questo la cabina di coordinamento si conferma un punto da valorizzare per le future programmazioni importanti. È uno strumento agile per far sì che il centro Italia sia protagonista della ricostruzione, di una questione nazionale”.
Grande l’emozione per il sindaco Sandro Sborgia: “È come se questa ordinanza fosse stata fatta al Comune di Camerino - ha detto - e di questo sono davvero felice. In questa ordinanza vedo il rispetto di un impegno che è stato ricordato anche dal Capo dello Stato: la Repubblica ha il dovere di ricostruire il Centro Italia. Con l’ordinanza si adempie al dovere del Paese nei confronti di questi territori colpiti. Il significato va al di là di questo, perché per me la ricostruzione delle aree colpite dal sisma è un segnale importante anche per le comunità vicine a noi e in difficoltà. Faccio riferimento alla crisi dell’Elica. Ricostruire questi territori significa dare occasione di lavoro anche a chi la sta perdendo. Abbiamo tracciato un solco fondamentale per l’attivazione di una struttura normativa che sarà sicuramente da modello per tutto ciò che dovrà farsi più avanti e che potrà riguardare anche altre aree del Paese in difficoltà non solo per il sisma. L’università, per questa città e per tutto il territorio, è il motore economico, del pensiero di crescita e formazione. Non dobbiamo rinunciare all’idea che Camerino sia città di luogo di studio e la ricostruzione dei luoghi che lo permettono è fondamentale”.

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Pettinari, Legnini, Sborgia

Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione di tanti soggetti, ha sottolineato Gianluca Loffredo: “Il frutto di questo lavoro è un prodotto olistico - ha spiegato - perché vi sono confluiti diversi pensieri e conoscenze in più ambiti e sono finalizzati a valorizzare gli edifici, ma anche a salvare un patrimonio artistico, storico, identitario e paesaggistico di questi luoghi. Uno sforzo unitario multidisciplinare per raggiungere e questo risultato. Ora bisogna ancora pedalare, ma lo facciamo cn grinta”.

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L’attenzione alla importanza dei luoghi storici che saranno recuperati è stata evidenziata dal pro rettore, Graziano Leoni: “Oggi sento che è stato fatto un grande passo avanti, sono cambiate le regole del gioco e riusciamo a vedere il futuro della nostra storia. La nostra università ha nelle radici un grandissimo valore, a cui deve la sua sopravvivenza. Purtroppo queste radici non sono visibili oggi, ma sono quello che ci manca molto: il nostro patrimonio storico custodito in queste sette costruzioni che presto potranno tornare alla luce”

GS
Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ha scritto al Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini: ridurre le bollette elettriche. Sono molti infatti quelli che hanno dovuto utilizzare la corrente per il riscaldamento nelle soluzioni abitative emergenziali.
Gentilucci chiede al Commissario "maggiore attenzione": "Mi sembra assurdo - afferma il primo cittadino di Pieve Torina - non derogare i pagamenti per coloro che non erano nella possibilità di andarsene e che sono stati costretti a scaldarsi con l'energia elettrica perché non potevano utilizzare all'interno dei container o degli alloggi di fortuna altre soluzioni. Questi cittadini sono resilienti e meritano un riconoscimento per la loro dignità. Questa è la ragione per cui ho deciso di scrivere un appello al Commissario straordinario, affinchè si prodighi verso il Governo e questo percorso sia ripensato, in funzione proprio della permanenza in questo territorio della popolazione. Un territorio che, ricordiamo, ha anche subito un grandissimo nevone quando, nel 2018, c'erano più di due metri di neve proprio nella zona più colpita del cratere. Ecco allora la necessità di una presa di coscienza di quelle che sono le ricadute delle iniziative politiche su questo territorio: voglio analizzarle e parteciparle a chi poi domani mattina sarà il soggetto interloquito e che dovrà presentare queste istanze a livello statale".

Red.
Il Commisssrio Straordinario Giovanni Legnini interviene sui cantieri della ricostruzione e sulla ventilata ipotesi di proroga dei termini a causa dell'emergenza Covid-19.
“Sono in costante contatto con il Governo e i Presidenti delle quattro Regioni interessate dal sisma 2016 per valutare i problemi riguardanti l’ipotizzata sospensione dei cantieri della ricostruzione e quella, conseguente, relativa ai termini degli adempimenti gravanti sulle imprese, i professionisti e i cittadini danneggiati dal sisma"- afferma - "I Ministri degli Affari Regionali, Francesco Boccia, e delle Infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, mi hanno confermato che il Governo sta considerando una direttiva nazionale su tale delicato tema. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ne sta valutando il contenuto con le parti sociali.
Relativamente alla sospensione dei termini previsti nelle ordinanze commissariali- aggiunge il Commissario alla Ricostruzione-  intendo rassicurare tutti i soggetti interessati che il tema è ben presente a me e ai direttori degli Uffici Speciali della Ricostruzione. Uno specifico atto di indirizzo al riguardo sarà emanato non appena saranno resi noti i provvedimenti del Governo, anche se posso sin d’ora affermare che tutti i termini che non potranno essere rispettati per effetto dell’emergenza Coronavirus, saranno sospesi, ovvero prorogati”.
c.c.
L'emergenza e l'esigenza di contenere le occasioni di diffusione di contagio del coronavirus, hanno consigliato  di rinviare a data da destinarsi l' incontro  con il nuovo Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, inizialmente previsto per il pomeriggio di oggi a Camerino.
Nominato lo scorso 14 febbraio quale successore del geologo Farabollini, l'ex vice presidente del Csm ed ex consigliere regionale, in tarda mattinata ha incontrato a Macerata il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del cratere. Nella sede della Prefettura è tuttora in corso il successivo incontro al quale prendono parte una delegazione della Conferenza episcopale marchigiana e i Rettori delle Università di Macerata, Camerino e Ancona. 
Salta invece il summit pomeridiano programmato per le 16.30 di oggi all'auditorium Benedetto XIII di Camerino e al quale avrebbero dovuto prendere parte  il presidente del Consiglio regionale Mastrovincenzo e i Capigruppo consiliari. Legnini avrebbe poi incontrato i sindaci del cratere,  il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. 
C.C.
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