Periodo intenso di scambi culturali per la Corsa alla Spada e Palio di Camerino.

Archiviata la 42^ edizione, che ha riportato la manifestazione nel centro storico della città, i figuranti sono stati invitati a varie iniziative per promuovere la rievocazione storica.

Lo scorso 3 giugno a Montepulciano una delegazione ha partecipato all'evento "Il Cuore degli Artigiani" organizzato da CNA Imola, Macerata e Siena. La “Corsa alla Spada” è stata protagonista insieme al locale “Bravìo delle Botti” e al “Palio del Torrione” di Imola.

Montepulciano
L’8 giugno i figuranti sono stati a San Severino Marche per la cerimonia in notturna del “Palio dei Castelli” in piazza del Popolo.

Domenica 11 giugno la “Corsa alla Spada” è andata a Perugia per la rievocazione storica “Perugia 1412” i cui figuranti sono stati ospiti della giornata conclusiva di Camerino. Insieme alle contrade perugine e alle delegazioni di Montone, Gualdo Tadino, Senigallia, Visso e Todi, hanno sfilato lungo il corso principale della città umbra una rappresentanza dei tamburini Emma Magini, degli Arcieri de Varano, dei figuranti dei tre terzieri e delle Soavi Allegrezze dei Da Varano, riscuotendo gli applausi del numeroso pubblico presente

Perugia2

“Sono già in programma altre uscite – spiega la presidente Donatella Pazzelli – che rappresentano un bel modo per far conoscere la nostra rievocazione storica in altre regioni. Tali iniziative sono anche un’occasione per stare insieme e per prolungare quel senso di festa che la Corsa alla Spada sembra aver risvegliato dopo le tante privazioni sopportate a causa del terremoto prima e della pandemia poi”.
Grande attesa a Camerino per la giornata conclusiva della Corsa alla Spada e Palio, edizione numero 42.

Domenica 28 maggio 2023 il corteo, composto da oltre 400 figuranti attraverserà il cuore della città di Camerino. Tre maxi schermi posizionati lungo il percorso, gli ingressi liberi e gratuiti in alcune zone e con biglietto nelle piazze del centro permetteranno a tutti di partecipare a questo eccezionale evento che riporta nell’antico tracciato la festa più importante di Camerino.
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Da San Venanzio a Santa Maria in Via il tratto in centro ritornerà ad essere terreno di gara per le ragazze della staffetta rosa, i tre ragazzi dell’apripista e per i trenta atleti che cercheranno di conquistare la spada, quest’anno offerta dalla Pasticceria Giorgio Braghetti e realizzata dalla Tecnofer di Gianpiero Carradori. Un premio personale sarà attribuito all’atleta più valoroso, mentre il palio verrà assegnato al terziero che totalizzerà più punti a seconda dell’arrivo dei propri corridori.

“La festa è di tutta la città e di tutti coloro che vorranno partecipare – dice la presidente della Corsa alla Spada e Palio Donatella Pazzelli – ed è per questo che abbiamo messo in atto tutte le tecnologie per consentire una visione totale della manifestazione. Abbiamo previsto, grazie alla collaborazione della Proloco, tre punti ristoro in centro (piazza Cavour, piazza Garibaldi e Rocca del Borgia), la presenza di postazioni della CRI grazie al comitato di Camerino e altri accorgimenti, consapevoli del fatto che ci troviamo in una città ferita dal terremoto, ma che non ha mai perso la sua vocazione turistica e il suo senso dell’accoglienza”.

Per accedere nel centro storico è necessario munirsi del biglietto/braccialetto rosso (piazza Cavour, dove è posizionato anche un maxi schermo), verde (piazza Caio Mario), giallo (piazza Garibaldi) in vendita al prezzo di € 5,00 (bambini fino a 3 anni ingresso gratuito) presso i varchi nella giornata di domenica 28 maggio 2023 a partire dalle ore 13:45.
Per queste zone l’ingresso (Varco1) si trova all’inizio di via Giacomo Venezian (incrocio tra via Filzi e via Roma dietro la Cattedrale), mentre i possessori del braccialetto blu devono entrare dall’ingresso di via Pieragostini (Varco 2 - incrocio tra via Cesare Battisti e piazzale della Vittoria nei pressi della Rocca Borgesca)

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Mancano poco più di 50 giorni all’avvio della 37^ edizione del Camerino Festival che si svolgerà dal 09 luglio al 14 agosto 2023 nella città ducale. Come da tradizione, la kermesse, con la direzione artistica di Vincenzo Correnti dell’associazione Adesso MusicaDaniele Massimi di Musicamdo e Francesco Rosati della Gioventù Musicale di Camerino, proporrà un fitto calendario di concerti, tutti alle 21.30, di grande qualità e internazionalità in quattro location altamente suggestive: la Rocca Borgesca, la Rocca d’Ajello, la Basilica di San Venanzio e l’Accademia della Musica di Camerino ABF “F. Corelli”Dal folk alla classica, dal jazz al cantautorato, il cartellone, ricco e articolato, toccherà tanti registri espressivi e quest’anno si arricchirà di due ulteriori percorsi. Quello di alta formazione dei giovani musicisti, attraverso master e campus formativi a cura della Andrea Bocelli Foundation e dell’associazione Adesso Musica che si concluderanno con l’esibizione degli studenti in alcuni concerti. Quello pensato per gli studenti dell’Università di Camerino e per gli allievi dell’Istituto Musicale Nelio Biondi e dedicato agli incontri con gli artisti, il 19 luglio con il duo Musica Nuda, e il 12 agosto con Gabriele Mirabassi e Simone Zanchini, spazi utili ad aprire finestre di riflessione e conoscenza sull’arte della musica.  

 
Si partirà domenica 9 luglio alla Rocca d’Ajello con i Birkin Tree, gruppo di musica irlandese con 40 anni di attività e numerosi successi, che porteranno a Camerino i pezzi del loro ultimo lavoro "4.0". Il concerto offrirà un itinerario attraverso le atmosfere d'Irlanda e di Scozia.

Mercoledì 19 luglio, alla Rocca Borgesca, appuntamento con un’altra formazione storica, quella del duo Musica Nuda, alias Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che festeggia i 20 anni di carriera con "20 Anni in Tour”. Il duo ha collezionato numerosi premi e successi, portando il loro "Voice'n'bass" in tutto il mondo.

Si prosegue poi venerdì 21 luglio alla Rocca Borgesca con un altro artista amatissimo dal pubblico, Sergio Cammariere, che con il suo quartetto ripercorrerà la sua carriera partendo dai successi fino ai brani del suo nuovo disco "Una sola giornata". Lo spettacolo unisce poesia, jazz e ritmi latini, e non mancheranno omaggi ai cantautori che hanno ispirato l'artista nel corso della sua carriera.


Venerdì 28 luglio all’Accademia della Musica di Camerino ABF “F. Corelli” spazio a due grandi musiciste per un concerto d’atmosfera e prestigio. Francesca Dego, tra le giovani violiniste più richiesta sulla scena musicale internazionale incontra Francesca Leonardi, la prima pianista italiana a registrare per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. Il duo, entrambe artiste Deutsche Grammophon, lavora assieme da quindici anni e proprio il loro incredibile affiatamento è la cifra che riesce ad impreziosire l’alchimia musicale fatta di classe, tecnica e stile.

Domenica 30 luglio presso la Basilica di San Venanzio si esibirà la Cappella Musicale del Duomo di Camerino diretta dal M° Luciano Feliciani con l’ensemble di archi, pianoforte e percussioni. Il coro, che ha una lunga storia alle spalle, si esibisce in Italia e all'estero in concerti e liturgie, eseguendo opere di diversi compositori importanti. Ha ricevuto numerosi premi e ha avuto l'onore di cantare per Papa Giovanni Paolo II.

Il mese di agosto si apre lunedì 7 all’Accademia della Musica di Camerino ABF “F. Corelli con il Barbican Quartet, quartetto d'archi di grande successo con all’attivo numerosi premi e un tour mondiale, composto da quattro musicisti di nazionalità diverse che si sono conosciuti alla Guildhall School of Music and Drama di Londra.


Sabato 12 agosto, nuovo appuntamento sempre all’Accademia F. Corelli, questa volta con il clarinettista Gabriele Mirabassi e il fisarmonicista Simone Zanchini. I due virtuosi, noti alla scena musicale internazionale, si uniscono per creare un duo trasversale che spazia dal jazz alla musica classica, mescolando ritmi del Sud America con sonorità jazz moderne. Il clarinettista Mirabassi e il fisarmonicista Zanchini improvvisano in modo estemporaneo con grande inter-play comunicativo, alternando composizioni originali a celebri standard del repertorio latino-americano.

La 37^ edizione si chiude lunedì 14 agosto alla Rocca Borgesca con l’Orchestra di Fiati Città di Camerino diretta dal M° Vincenzo Correnti che torna al Camerino Festival dopo il successo della passata edizione con un nuovo progetto dedicato alla canzone italiana. L'orchestra si è esibita in diverse occasioni sia a livello locale che internazionale e collabora con solisti di fama internazionale e recentemente si è esibita al Senato della Repubblica e allo Sferisterio di Macerata accompagnando artisti come Andrea Bocelli e Giovanni Caccamo.
A Camerino, si abbassano le saracinesche di un altro storico esercizio commerciale. Chiude la "Macelleria- norcineria Astolfi". Spostato dopo il terremoto dal centro storico alla periferia del Sottocorte village, gli esercenti ne hanno deciso la chiusura dopo quarantadue anni di attività.
  Per Maria e Gilberto, quello di sabato 29 aprile sarà l’ultimo giorno di lavoro e già li frastorna il solo pensiero.
Decisione sofferta ma inevitabile: entrambi, infatti, hanno raggiunto la contribuzione per l’agognata pensione e, non senza rammarico, si sono detti che ogni cosa ha il suo tempo. Genitori anziani da seguire a casa, giornate quasi totalmente assorbite dal lavoro, margini molto ridotti per la possibilità di godersi un po’di tempo libero insieme, non da ultimo, l’aumento considerevole dei costi d’esercizio, hanno fatto propendere per la scelta definitiva. Costretti ad abbandonare il centro di Camerino e il loro storico negozio di via XX Settembre e pure alcuni locali che fungevano da magazzino- deposito sui quali avevano investito prima del sisma del 2016, i due negozianti mai si sono arresi.
Come gli oltre cinquanta colleghi delle vie storiche della città, anche loro si sono prontamente rimessi in gioco e, sfidando non pochi ostacoli e difficoltà logistiche, nell'immediatezza delle scosse, hanno continuato a garantire un servizio alla clientela da sotto il maxi-tendone del City park in via Madonna delle Carceri.
  All’incirca un anno e mezzo dopo, è arrivata la dignitosa sistemazione del Sottocorte- village. È qui che è potuta continuare con successo l’attività artigianale di Gilberto, la cui lunga esperienza nel settore ha costantemente perseguito i migliori prodotti da offrire e i consigli più appropriati. Nuova fase di soddisfazioni anche per Maria, tornata a dedicarsi alla preparazione di manicaretti pronti da cuocere, molto richiesti ed apprezzati.

Quello del macellaio è un lavoro duro e va fatto bene; ne è perfettamente consapevole Gilberto, la cui bravura nel confezionare la porchetta, puntualmente infornata per essere pronta a deliziare i palati nei fine settimana, nel maggio del 2006 ha conquistato addirittura gli americani. È così che, “armato” di maialino, finocchio selvatico, aromi e qualche altro piccolo segreto, Gilberto Astolfi è sbarcato a San Francisco e ha trasferito con successo oltreoceano questo allettante esempio della tradizione norcina e gastronomica dell’entroterra.

Nella foto, Gilberto Astolfi intento al taglio della porchetta all'interno del ristorante "Mona Lisa" di San Francisco
La porchetta di Gilberto sbarca negli States 1
Una tentazione di gola che sulla Columbus Avenue ha letteralmente mandato in visibilio gli avventori del “Mona Lisa restaurant “e il suo proprietario Maurizio Florese. Un’esperienza memorabile che gli Astolfi custodiscono gelosamente e che va ad aggiungersi al novero delle tante piccole azioni quotidiane di un mestiere portato avanti con amore e passione.

Ben quarantadue primavere sono trascorse da quel giorno in cui Maria e Gilberto decisero di rilevare l’attività di Vincenzo Amici, singolare negoziante di via XX Settembre, noto ai più col nomignolo di “Baffo".

Punto di riferimento per la spesa quotidiana di moltissimi residenti del centro di Camerino, da quei locali si sono incamminati fatica e soddisfazioni: gentilezza e cordialità hanno accolto la clientela facendola sentire a casa, certa di trovare ad ogni occasione la garanzia di una produzione locale di qualità, sia con riferimento alle carni che agli insaccati.
Una professionalità e una fedeltà al lavoro che puntualmente li ha visti fare la spola tra Pievebovigliana e Camerino e viceversa.
Impegno proseguito con dedizione anche dopo il terremoto del 1997, incassando come una sfida anche quel periodo d’incertezza, così come la diminuzione di clientela seguita alla chiusura del palazzo di Giustizia, vicinissimo alla loro macelleria. Seppure il settore di vendita non offrisse che poche possibilità di declinazione, reinventarsi di continuo è stato il refrain preso a modello dalla coppia di commercianti.
Allestito un angolo cucina nel retrobottega, ecco che le preparazioni di Maria hanno cominciato a fare ottima presa sulle famiglie incontrando gusto e gradimento nel dare un tocco speciale ai menù di tanti camerinesi
Macelleria Astolfi 2
Rattrista sapere che dalla prossima settimana, quel bancone resterà vuoto dei sorrisi e dei modi confidenziali di queste due persone, diventate quasi parte della nostra famiglia.

«Sembra passato un attimo, eppure è una vita – dichiara Gilberto con un che di malinconico –. Giorno per giorno abbiamo costruito la nostra vita insieme ai clienti che ci sono sempre rimasti fedeli. Siamo cresciuti col nostro lavoro che è cresciuto con noi. Oggi facciamo i conti con il rincaro dei costi dell’energia elettrica; le celle frigorifere sono essenziali per il tipo di prodotto che vendiamo e, per noi che abitiamo fuori città, non è trascurabile neppure la spesa dei carburanti, aumentati vertiginosamente anche quelli». Quello che dispiace di più – dice Gilberto - è che tiriamo giù la saracinesca di un’attività che sta andando molto bene, ma l’età comincia a pesare insieme ad  altre incombenze familiari. Da qualche tempo stiamo cercando persone interessate a rilevare il nostro negozio e continueremo a farlo. Ci piacerebbe che questa storia potesse conoscere un seguito e siamo convinti che, modificando anche qualche piccola cosa, possa continuare ad essere una storia di successo».
E di questa storia circondata di affetto e stima, Gilberto e Maria aprono adesso un nuovo capitolo. L'augurio dei tanti affezionati clienti, di tutti i colleghi del Sottocorte village, è che possa essere ricolmo di serenità e di meritato riposo.

Carla Campetellla
Tre giornate per celebrare e onorare la magia della musica Jazz che, sin dalla sua nascita, stimola il dialogo culturale tra i popoli. Musicamdo Jazz, in collaborazione con la Regione Marche, il Ministero della Cultura, il Comune di Camerinol’Istituto Musicale Nelio Biondi e l’Istituto Musicale Nicola Vaccaj aderisce all’International Jazz Day, la Giornata Internazionale dichiarata dall'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) nata nel 2011 "per evidenziare come la musica jazz contribuisca ad unire le persone in tutti gli angoli del globo". 

«La musica jazz contribuisce al dialogo tra culture diverse, sostenendo il confronto libero e democratico – spiega il Presidente di Musicamdo Daniele Massimi – Ciò accade ad ogni concerto con i musicisti che interagiscono in un fraseggio che lascia spazio all’improvvisazione, seguendo però delle regole grazie ad un linguaggio musicale che si rinnova sempre contaminandosi di generi musicali e mescolando tradizione e innovazione. Il jazz è un linguaggio che costruisce ponti di dialogo e di unione tra i popoli e culture, che diffonde un messaggio di pace e fratellanza, dà valore alle diversità nel rispetto reciproco delle libertà. Un messaggio, celebrato in tutto il mondo con l’International Jazz Day, oggi molto attuale».

Da venerdì 28 a domenica 30, in tre comuni, Macerata, Tolentino e Camerino, oltre 20 musicisti e ben 7 appuntamenti per scoprire, ascoltare e, in alcuni casi, “gustare” il jazz in tavola grazie alla sinergia con i locali del territorio.

Si parte venerdì 28 con tre appuntamenti, uno a Camerino e due a Macerata. All’Enjoy Pub di Camerino dalle ore 22,30 appuntamento con il Grounded Trio con la voce di Giuliano Bruscantini accompagnata da Leonardo Francesconi alle tastiere e synth e Roberto Bisello alla Batteria.

Macerata invece doppia location. Da Centrale Macerata, dalle ore 20, si potrà cenare in compagnia della voce di Alessandra Doria e del suo Dolcevita Trio composto da Giulio Spinozzi alla tromba e Marco Fermani al pianoforte, mentre da Verde Caffe, sempre a partire dalle 20, si cena a ritmo di bossanova con Bossa Experience Trio con Carlo Stella Fagiani al flauto, Fabrizio Caraceni al sax baritono e Tonino Monachesi alla chitarra.

Sabato 29 a partire dalle ore 10,30, le porte dell’Accademia della Musica Franco Corelli di Camerino si aprono per ospitare il concerto per avvicinare i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Ugo Betti alla musica jazz. L’International Jazz Day a Scuola vedrà esibirsi Alessandro Menichelli al pianoforte, David Padella al contrabbasso e Roberto Bisello alla batteria.

In serata invece, dalle 21.15, presso l’Istituto Musicale Nicola Vaccaj di Tolentino, verrà presentato il disco “Different Moods” di Stefano Conforti Quintet, uscito per l’etichetta Notami Jazz con un concerto che vedrà salire sul paco Stefano Conforti ai sassofoni, Doriano Marcucci al trombone e percussioni, Tonino Monachesi alla chitarra, David Padella al contrabbasso e Roberto Bisello alla batteria.



Domenica 30 aprile ancora un doppio appuntamento. Alle ore 18 presso l’Accademia della Musica F. Corelli di Camerino, Vincenzo Correnti al clarinetto, Chiara Ercoli al pianoforte, Francesco Cicconi al contrabbasso e Giacomo Correnti alla batteria daranno vita a “Il mio Henghel, musiche e ricordi di Vincenzo Correnti”omaggio a Henghel Gualdi, “l’angelo del clarinetto” con il quale il M° Correnti ha avuto la fortuna di collaborare per circa un decennio.

La tre giorni si chiude poi alle 22.30 al Green Room Pub di Tolentino con il duo composto da Pietro Murri alla tromba e Marco Raccichini alla chitarra.




Anche quest'anno, così come anno scorso, la via crucis si snoderà nel centro storico di Camerino. La processione in occasione del venerdì santo - prevista per domani sera alle 21 - partirà da piazza Cavour, di fronte al duomo di Camerino, per poi fare un percorso ad anello all'interno delle mura cittadine e tornare al punto di partenza. Qui la deposizione del Cristo e la processione verso piazza San Venanzio, con la celebrazione, presieduta dall'arcivescovo Francesco Massara, che si concluderà nella basilica.
Un limite al'organizzazione del corteo di preghiera in centro storico per gli anni a venire, potrebbe essere rappresentato dal piano di cantierizzazione e dai lavori di ricostruzione post sismica in vista che potrebbero costringere  l'arcidiocesi a rivedere il percorso della processione.
Per questo «è un evento a cui teniamo particolarmente - spiega don Marco Gentilucci, parroco dell'unità pastorale di Camerino -. Non siamo sicuri di come si svolgeranno i lavori all'interno delle mura cittadine, quindi questa potrebbe essere l'ultima occasione per i prossimi anni di vedere la via crucis nei luoghi di culto simbolo della città. È sicuramente un fatto positivo organizzarla su questo percorso, dopo anni in cui la pandemia ci ha costretto a vivere il venerdì santo in forma privata, senza poter coinvolgere i fedeli».
«Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli»
(Mt 26,17-19)

Carissimi sorelle e fratelli,

le parole proclamate all’inizio della “grande settimana”, nel racconto della Passione dell’evangelista Matteo, hanno una forza evocativa talmente dirompente da renderci, in questo nostro itinerario di fede, contemporanei di Cristo. Esse ci fanno rivivere il Mistero pasquale del Signore Gesù, immettendovi la nostra storia e il nostro presente.

Fare Pasquasignifica per prima cosa celebrare un rito; infatti non possiamo prepararci alla Pasqua pensando di poter fare a meno di quei riti a cui Cristo ha legato la sua grazia e il frutto della sua Pasqua. Eppure, possiamo fare tutto ciò anche senza “fare Pasqua”, cioé possiamo partecipare ad un rito anche senza viverlo e senza lasciarcene trasformare.

Cosa si richiede allora per “fare Pasqua” in verità? Ci è richiesto di compiere un “passaggio”, non tanto un movimento da un posto all’altro, bensì un passaggio da un modo di vivere ad un altro. Il Vangelo ha una parola per esprimere tutto ciò ed è quella con cui abbiamo iniziato la nostra Quaresima: conversione. Questo passaggio - che è conversione, cioè ritorno verso noi stessi - è un metterci in cammino dall’io a Dio, dal peccato alla grazia, da me agli altri, dall’egoismo alla condivisione.

Se entreremo in questa prospettiva coraggiosa, mettendoci in stato di decisione e di conversione davanti a Dio, noi faremo davvero la Pasqua con Cristo. I riti non saranno più solo riti, ma diventeranno realtà viventi, segni e fonti di grazia e ci verrà da esclamare: “È la Pasqua del Signore!”

Anche a noi il “Maestro e Signore”, dice: “farò la Pasqua da te”; ma affinché ciò accada, siamo chiamati a fare della nostra vita una stanza dove il Signore possa sedersi a mensa con noi e donarsi. Chiede a ciascuno di noi qualcosa di molto semplice, ma allo stesso tempo di molto costoso perché ci sta chiedendo accoglienza. Ci manda a dire se siamo disponibili ad offrirgli ospitalità in “casa”, cioè nella nostra vita, accoglienza nella stanza del nostro cuore. E non importa quanto sia grande o in ordine la nostra casa, non importa nemmeno se ne siamo degni, se ne siamo o meno pronti. Poco importa se è una stanza buia o sporca, o se non l’abbiamo addobbata come sarebbe convenuto.

Ciò che conta è la volontà ed il desiderio di fargli spazio perché questa casa - la nostra vita - seppur piena di crepe e scalcinata, diventi Cenacolo, luogo del Suo dono, luogo della Sua presenza, piccola Chiesa perché «Dio abita dove lo facciamo entrare». È solo accogliendo il dono della Pasqua, ossia il dono di un’immensa Vita che si riversa sulle nostre fragili esistenze con il gusto dell’incontro, dell’amicizia e della condivisione, che tutti possiamo diventare portatori di uno sguardo nuovo sul mondo, che finalmente risulti capace di riconoscere e attestare i vari segnali di novità presenti nella storia che è stata redenta dall'Amore Crocifisso.

Concedetemi ora un pensiero per i giovani, per tutti i giovani, ma in modo speciale per quelli che dalle nostre Diocesi, partiranno per Lisbona, il prossimo agosto, per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù. Cari ragazzi, l’icona biblica che vi sta accompagnando in questo cammino è quella della Vergine di Nazareth, madre amorevole la quale, subito dopo l’annunciazione, «si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39) dalla cugina Elisabetta, per aiutarla, per condividere con lei la gioia di una nuova vita che stava per nascere.

Il verbo “alzarsi” ha una connotazione squisitamente pasquale: è un’espressione che assume anche il significato di “risorgere”, di “risvegliarsi alla vita”. Ecco, la Pasqua è il segno autentico della Vita nuova, è la primavera dell’esistenza. Quindi per “fare Pasqua”, bisogna mettersi in moto, andare a cercare la vita, la pace, la bellezza. Bisogna anche lasciarsi stupire dall’impensabile, dall’inatteso, dal sorprendente e riconoscere che era tutto ciò che nel profondo sognavi. 

Cari giovani, in questo tempo così difficile, segnato da avvenimenti drammatici e dalla violenza della guerra che costringe tanti a scappare con ogni mezzo da luoghi segnati dalla morte e in cui è negata la libertà, è importante allora non lasciarsi rubare il sogno di un futuro possibile e di un mondo nuovo. Non lasciatevi intrappolare dalle reti dell’individualismo, dell’indifferenza e dell’egoismo, ma alzatevi, risvegliatevi e andate incontro agli altri con l’entusiasmo che vi contraddistingue.

Sappiate accogliere la Vita portata nel mondo da Cristo Risorto, che ieri come oggi, è qui per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga. E in un mondo che non racconta più la speranza, siate capaci di seminare nella storia attraverso la vostra testimonianza gesti di vita efficaci e gioiosi per offrire il vostro contributo a far germogliare il seme nuovo di quella speranza che caratterizza la vostra naturale apertura alla verità, alla giustizia, alla solidarietà, alla pace. Con la vostra vita, possiate dire al mondo: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te”. Di cuore, benedico i vostri sogni e i vostri passi.

A tutti il mio più sincero augurio di una santa Pasqua, accompagnato dalla preghiera che offrirò al Signore per la pace del mondo e per le necessità che ognuno porta nel suo cuore.

Buona Pasqua a tutti!

Il Vostro vescovo
+ Francesco





Si è celebrata lunedì mattina la santa messa di precetto pasquale interforze nella basilica di San Venanzio, a Camerino. Hanno partecipato l’arma dei carabinieri, la guardia di finanza e la polizia municipale. La celebrazione è stata presieduta dal cappellano militare, don Nicola Masci, e concelebrata dal parroco don Marco Gentilucci. Erano presenti anche quattro classi delle scuole primarie di Camerino, accompagnate dai loro insegnanti, e un discreta presenza di fedeli.
Molto partecipata da tesserati e simpatizzanti, l’assemblea dell’associazione “Ripartiamo” che si è tenuta lo scorso 10 marzo a Camerino. L’incontro è servito a far il punto sul neonato sodalizio che vede oltre sessanta persone coinvolte, interessate a ritrovare insieme una soluzione e una prospettiva vincente per la città.
Costituita nel mese di novembre dello scorso anno, l’associazione ha a cuore il perseguimento del bene e dell’interesse comune, irrinunciabili per nuove prospettive di sviluppo inclusivo. Stimolante e molto produttivo il dibattito scaturito dalla riunione, nel corso della quale in tanti hanno voluto esprimere le proprie idee, compresi i timori legati alla perdurante stasi della ricostruzione privata.
In risalto la considerazione che, nonostante aggregati e consorzi siano stati istituiti già da tempo dall’amministrazione Sborgia, ad oggi il cantiere più grande e attivo è solo quello del Palazzo arcivescovile. Di proprietà ecclesiastica anche il residence “Next generation” (già collegio Bongiovanni) che, da poco inaugurato, è pronto ad accogliere più di cento universitari. Proprio per questo, oltre che per accogliere chiunque salga in centro storico, a detta del sodalizio sarebbe opportuno riportarvi qualche attività commerciale.

«La nostra è un’associazione culturale e come tale sarà veicolo di iniziative di valore, con l’intento di riuscire a dare risposte più concrete alla cittadinanza.– spiega la presidente Caterina Molinaro – . Nella precedente assemblea era stata decisa la formazione di gruppi di lavoro dedicati alle tematiche che a noi stanno più a cuore: ricostruzione, sanità, questioni sociali, ripopolamento, cultura e istruzione.
Nell’accogliere con entusiasmo progetto e visione comune dell’associazione, tanti cittadini di diversa età e professione si sono iscritti e hanno già iniziato a lavorare per produrre a breve dei documenti o delle iniziative che sicuramente coinvolgeranno tutta la città. Purtroppo – continua – le problematiche sono tuttora numerose: abbiamo parlato di sismabonus, di contributo di autonoma sistemazione, di un incarico a Unicam per uno studio sulla ricostruzione economica e sociale dei nostri luoghi. La discussione ha poi toccato lo stato di realizzazione di alcune opere pubbliche in programma, quali la caserma dell’Arma, la collocazione di parte della Valentiniana nella ex collegiata di San Sebastiano a San Domenico, l’interramento dell’elettrodotto di Vallicelle.

Ma i temi più sentiti sono stati quelli della ricostruzione e della rivitalizzazione del centro storico – evidenzia Caterina Molinaro –. La paura del sisma è un nulla, se rapportata a quella della mancata ricostruzione. Da più di un anno è tutto fermo, non si riesce a vedere delineato un progetto concreto. La rassegnazione sta dilagando; ormai, il timore più grande è che predomini la malsana idea che non ci sarà più un centro e una vita sociale. La città ripartirà quando la comunità ritroverà vita in quei vicoletti così pieni di storia e tradizioni.
Tante sono le progettualità che ci siamo prefissi di mettere in campo, proprio con l’obiettivo di riportare in centro la vitalità che manca da troppi anni, incentivare la frequentazione da parte di cittadini, turisti e, soprattutto, bambini e ragazzi. In quelle strade, forse a loro completamente sconosciute, dobbiamo riportare giovani e studenti. Ecco il motivo dell’incarico dato per produrre lavori e iniziative che possano interessare tutta la cittadinanza e invitare le persone a confrontarsi fra di loro».

Nell’esprimere soddisfazione per quanto fatto finora, i componenti dell’associazione si sono augurati che un numero sempre crescente di concittadini decida di avvicinarsi e fornire il proprio contributo.
A conclusione dell’incontro, con l’apprezzamento dei presenti, è stato presentato il logo dell’associazione “Ripartiamo”. Contiene la rappresentazione grafica di una scossa sismica che, senza interruzione, prosegue con il profilo altimetrico dei monti Sibillini, a significare l’apertura dell’associazione verso il territorio.

«La semplicità dell’immagine e la sua schiettezza – conclude la presidente – è lo specchio di chi siamo noi. Vogliamo “ripartire” da quel momento in cui una scossa ha interrotto la quotidianità e cambiato tutto il territorio. Da adesso, vogliamo puntare su questa terra. Dal Monte Vettore e fino al Bove, passando dalla Priora e da Pizzo Berro, abbiamo voluto inserire il profilo dei Monti Sibillini. Un territorio vasto, ricco di storia e tradizioni. Un territorio su cui investire con tutto il nostro impegno e il nostro lavoro».
c.c.


Nella foto il logo dell'associazione 
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Presentato a Camerino il nuovo Piano della ricostruzione pubblica post sisma 2016 delle Marche per un finanziamento previsto di 642,5 milioni di euro.

L’investimento darà il via a 742 opere ad oggi rimaste fuori dalla ricostruzione, aumentando il plafond destinato alla regione Marche che, per percentuali di danno risulta la più colpita dagli eventi sismici.

Gli elenchi aggiornati comprendono 469 opere legate alla nuova tranche della rigenerazione urbana, mentre il nuovo elenco delle opere pubbliche comprende 273 interventi, di cui 17 finanziati con i risparmi della Camera dei deputati.

L’annuncio ufficiale è avvenuto questa mattina nell’auditorium dell’Accademia di musica Franco Corelli, davanti ad una platea gremita di primi cittadini, a seguito della riunione del Comitato istituzionale che raccoglie gli 85 Comuni del cratere marchigiano.
A presentare il Piano della ricostruzione pubblica per le Marche, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli insieme al commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, al prefetto Flavio Ferdani e al sindaco di Camerino Roberto Lucarelli.

Hanno portato il proprio saluto anche il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui e il consigliere regionale Renzo Marinelli, sottolineando la forte sinergia dell’intera filiera istituzionale e l’attenzione della Regione per il territorio colpito dal sisma. 

    Per i progetti di rigenerazione urbana, a ciascuno dei 28 Comuni delle Marche del cosiddetto cratere ristretto, quelli che hanno subito i danni maggiori, saranno destinati fino a 6,5 milioni di euro ciascuno, mentre agli altri comuni del cratere andranno fino a 3,5 milioni.
Sempre ai comuni più danneggiati è riconosciuto anche un contributo aggiuntivo per la progettazione della mitigazione dei dissesti presenti nel territorio comunale.
    Il nuovo Piano delle opere pubbliche prevede il finanziamento di tutti i municipi danneggiati e di tutti i cimiteri, all'interno e fuori dal cratere. Si tratta di 31 sedi comunali e di 207 cimiteri che ancora non erano compresi nella ricostruzione pubblica.
    Nel nuovo elenco sono presenti 18 interventi, sia dentro che fuori dal cratere, che comprendono, tra gli altri, l'adeguamento o miglioramento sismico di edifici strategici e di palazzi storici.
A livello concreto, ulteriore passaggio sarà ora l'ordinanza commissariale e l'autorizzazione alla spesa per gli interventi.
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«Oggi – ha commentato il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli – a tutti i comuni del cratere (e non solo), che chiedevano dal 2016, riusciamo a dare delle risposte. È questo un punto di partenza fondamentale perché senza le risorse la ricostruzione non si può fare. E poi, spero sia anche il preludio all’ultima fase che vorremmo accelerare, quella di portare i cantieri della ricostruzione pubblica e privata come segno tangibile di qualcosa che si sta concretizzando e che sta fornendo le risposte da  tempo attese.
A vari livelli e in varie fasi – ha proseguito – c’è stato veramente l’impegno di tante persone e di tutte le istituzioni, ma oggi è fondamentale vedere concreti risultati. Altrimenti, la speranza non riesce ad avere impulso. Tutto questo, è anche motivo per far rinascere questi territori».

Quanto alle tempistiche, il presidente Acquaroli ha detto di augurarsi che l’estate del 2023, evidenzi una discontinuità rispetto al passato, e, soprattutto, segni l’avvio della ricostruzione più pesante:
«Debbo dire che questa è un’attesa che abbiamo condiviso e che abbiamo anelato da tempo. Di sicuro, gli imprevisti sono stati parecchi: la pandemia, la guerra, il rincaro delle materie prime, l’inflazione, il Super bonus che comunque ha portato via tante risorse a livello imprenditoriale, le ditte che scarseggiavano. Imprevisti e variabili che non potevano essere considerati perché nessuno poteva conoscerli.
Oggi - ha sottolineato Acquaroli -, a queste variabili straordinarie abbiamo cercato di dare risposte e speriamo che possa veramente prendere corpo la vera ricostruzione. Il piano che  abbiamo impostato serve a sostenere il reintegro del tessuto sociale ed economico, soprattutto, a dare valore aggiunto a questi territori e a consentire loro di poter competere anche con valore trainante rispetto alla regione. Parliamo di territori bellissimi con un patrimonio di paesaggio, di cultura, di eccellenza manifatturiera e di produzioni enogastronomiche, che è riconosciuto da tutti e che è punto di riferimento anche al di fuori della regione. Dunque, noi non solo vogliamo ricostruire – ha concluso  –, ma vogliamo far sì che questi territori possano diventare trainanti».

«Un nuovo piano, importante non solo per il finanziamento di 642 milioni ma anche per i criteri che ne hanno orientato e ispirato la redazione – ha affermato il commissario straordinario Guido Castelli – La nostra attenzione è per tutti comuni del Cratere ma guardiamo anche a quelli che hanno subito danni senza essere ricompresi nel tradizionale confine amministrativo del Cratere, ricomprendendo quindi tutti i municipi e tutti i cimiteri delle Marche che saranno finalmente finanziati.
Altro criterio molto significativo – ha aggiunto - quello che ci ha portato a considerare in maniera specifica le esigenze dei comuni più disastrati, ovvero quei comuni che debbono essere veramente rimessi in piedi e rispetto ai quali, oltre ad una serie di interventi specifici, abbiamo voluto soprattutto finanziare risorse per gettare la rimozione dei dissesti che rappresentano una pagina non scritta di questo terremoto e che invece sono un grosso ostacolo a quella che è la ricostruzione che vogliamo tempestiva e sicura.
Da ultimo,  le opere strategiche che riguardano anche dei complessi importanti che il sisma ha lesionato; mi riferisco ad esempio al rettorato dell’università Politecnica delle Marche, alla grotta sudatoria di Acquasanta Terme,  all'abbazia di Roti a Matelica e a molto altro ancora, per vedere nel Cratere, non solo il luogo dove dobbiamo ricostruire, ma anche un luogo in cui dobbiamo rigenerare.
Infatti, come è noto il Decreto sisma ha voluto aggiungere alle attribuzioni del commissario anche quella di curare la riparazione del tessuto socio- economico che quelle drammatiche scosse del 2016 – 2017 hanno dilaniato.
In questo senso – ha spiegato  Castelli – abbiamo voluto guardare ad opere che potessero anche generare sviluppo. E su questa falsariga mi impegnerò anche nel futuro per far sì che siano ulteriori le risorse che possiamo utilizzare per stimolare il tessuto economico. Si contrasta lo spopolamento se c’è lavoro, se ci sono case, se c’è volontà di far rimanere la popolazione e la propria  famiglia nel luogo dove si è avuto il privilegio di nascere».

Secondo il Piano di ricostruzione pubblica per le Marche, le opere di cui per la città di Camerino sono previste risorse finanziarie, riguardano in particolare il ripristino funzionale e la riparazione dei danni post sisma dei cimiteri di Perito, Tuseggia, Arnano e Canepina.
Inoltre, opere finanziate con fondi della Regione Marche per l’importo di oltre 1 milione e 482mila euro,  sono quelle relative al recupero degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica di via San Giacomo (ex casa di riposo).
Con riferimento al cratere ristretto, altri interventi di rigenerazione urbana contemplano a Camerino il ripristino e adeguamento delle infrastrutture nelle frazioni di Piegusciano e Calcina, rispettivamente per un importo di 1 milione e 450mila euro e 650mila euro, nonché il consolidamento delle mura storiche (primo stralcio) per un finanziamento di 2 milioni e 660mila euro e la riqualificazione del parcheggio Malatesta (sotto la rocca Borgesca) per la somma di 1 milione e 745mila euro.
Copertura finanziaria è preannunciata anche per la progettazione della rigenerazione urbana riguardante opere di urbanizzazione ripristino e adeguamento di infrastrutture nelle frazioni di Sant’Erasmo, Arnano e Nibbiano, il restauro e riparazione dei danni delle porte Caterina Cybo e Boncompagni.
Finanziamenti anche per la progettazione degli interventi riguardanti il secondo stralcio relativo al consolidamento delle mura storiche, ripristino e adeguamento delle infrastrutture del centro storico ( un milione e 360mila euro) e il complesso degli ex istituti di Farmacologia e Biologia, destinati ad ospitare in centro storico associazioni spin off, con annessa la sala polivalente dell’ex chiesa di San Giovanni Decollato (un milione 272mila euro).
c.c. 











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