“Queste prime casette assegnate agli abitanti non sono altro che una parte di un grande lavoro che vede impegnate da un anno a questa parte molte persone e che si va pian piano a completare”. Con queste parole il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha introdotto, lo scorso 23 agosto, la cerimonia di assegnazione dei primi moduli abitativi emergenziali nel comune di Pieve Torina. “E' un primo segno di speranza che si concretizza – ha proseguito il Governatore – Per coloro che vi andranno ad abitare è un momento che segna la fine dell'emergenza e il graduale ritorno alla normalità, in attesa che venga completata la vera ricostruzione, quella delle case distrutte dal terremoto. L'aspetto straordinario che mi preme sottolineare è la forte volontà delle persone di ritornare nei luoghi dove hanno sempre vissuto e dove hanno le proprie radici. Vivere nelle aree interne comporta sacrificio, sia pur ripagato dalla bellezza di luoghi incantevoli, e il forte attaccamento dimostrato dalla nostra gente spinge tutti noi a fare presto e ad utilizzare al meglio le risorse per il rilancio del territorio”.

foto A

“Un grande risultato ottenuto grazie all'impegno ed anche alla testardaggine di noi abitanti di Pieve Torina – così il sindaco Alessandro Gentilucci – Vedere le lacrime sui volti dei nostri concittadini che ora possono ritornare a casa ripaga di 10 mesi di sforzi e di critiche che, per fortuna, sono state costruttive. Se tutto viene sterilizzato nella protesta senza proposte, allora saremo noi stessi a decretare la morte del nostro territorio.

foto C

Osservando la cartina Pieve Torina rappresenta il baricentro dell'intera Unione Montana la cui rinascita dipende anche dalla nostra ripartenza. Cerchiamo di guardare avanti, lavoriamo per il rientro delle comunità, per la realizzazione dei servizi essenziali. Solo così potremo festeggiare la rinascita di tutto l'alto maceratese”.

gentilucci tranzocchi

“Le difficoltà in queste aree sono enormi – l'intervento del presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari – e la solidarietà ha bisogno di atti concreti. Ecco, dunque, che bisogna impegnarsi per la sistemazione delle strade, il ripristino dei servizi scolastici, l'avvio delle attività commerciali avendo l'onestà intellettuale di dire che chi ha più bisogno deve essere maggiormente aiutato. Un territorio montano che deve risorgere anche a vantaggio di coloro che vivono nelle zone costiere. Questo il nostro obiettivo per i prossimi anni”.

marsili entra nella casetta

interno casetta

«Soccorrere le persone, il bene primario delle nostre condizioni e comunità; impegnarci per il lavoro affinché diventi il luogo che produce il bene agli altri e perché le persone riprendano la vita normale attraverso l’impegno ritrovato; la tempestività per anticipare il più possibile i tempi di ritorno alla normalità». Anche l'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro ha preso parte alla cerimonia di consegna delle soluzioni abitative di emergenza e, congratulandosi con gli amministratori e le maestranze, ha espresso alcune considerazioni nel primo anniversario del sisma che ha colpito pesantemente il territorio dell’arcidiocesi di Camerino.

vescovo e signora crocefisso

«Ringraziamo il Signore per quanto è stato compiuto e impegniamoci ancora di più per permettere al numero maggiore di persone di tornare nelle proprie contrade e paesi. Il futuro può essere nebuloso e imprevedibile – ha detto inoltre - ma se continuiamo operando tra diverse realtà, tra gli imprenditori, le autorità civili nazionali, regionali e comunali si potranno posizionare e consegnare le casette, riaprire le scuole e le attività del tempo libero e così, rinascendo le comunità, si guarderà avanti».

vescovo marsili

Un anno fa iniziava un calvario per le persone e per l’arcidiocesi. In provincia di Macerata la diocesi di Camerino è la più danneggiata, sono compromesse non solo le chiese ma anche gli oratori, le canoniche, i centri di aggregazione, le strutture pubbliche. «Le nostre comunità sono piccole e con poche disponibilità economiche – ha spiegato mons. Brugnaro - e per questo vanno soccorse con maggiore intensità perché da sole sono spaesate e incapaci di riprendere: di qui la necessità di accompagnarle nel ricostruire per riconoscersi in quei beni e in quella memoria e storia centenaria e tornare a essere punti di riferimento culturali, economici, turistici, paesaggistici e sociali».

"...ma essa non cadde" è il titolo della Lectio di Quaresima per giovani e meno giovani che viene tenuta presso la chiesa del seminario di Camerino dall'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro questo venerdì 10 marzo alle ore 21.15.

Organizzata dal servizio della Pastorale Giovanile dell'Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, l'incontro quaresimale è rivolto a tutti, a partire dai più giovani, chiamati dal Pastore della Chiesa camerte-settempedana a riflettere sul Vangelo di Matteo (cap. 7, versetti 21-29) e sul discorso di Papa Francesco per la Quaresima 2017.

La Lectio di Quaresima sarà trasmessa, a partire dalle 21.15, in diretta radiofonica sulle frequenze di radio C1 in blu e in streaming sul sito www.radioc1inblu.it

La nuova superstrada 77 è stata inaugurata senza alcuna benedizione e il fatto non è passato inosservato, suscitando anche qualche amaro commento. Una cerimonia prettamente laica dunque quella di fine luglio e, sembra, su suggerimento della Presidenza del Consiglio. C’è chi ha osservato che l’acqua santa non ha mai fatto male a nessuno, chi ha voluto sottolineare un gesto laico come più opportuno, e chi, seppur nel silenzio, come il vescovo di Foligno Mons. Sigismondi , ha comunque benedetto quella strada.

“ La benedizione in realtà non è qualcosa di magico”- ha osservato l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro- “Avevo già avvisato della mia assenza alla cerimonia, in quanto impegnato alla Giornata Mondiale della Gioventù, mandando comunque il vicario don Nello Tranzocchi. In verità- prosegue Mons. Brugnaro- per le altre due esperienze che ho vissuto nella benedizione, debbo dire di aver visto tantissima gente, quali lavoratori, maestranze, responsabili politici e organizzatori, condividere tutti un atto, che non è da vedere come essere costretti, in quanto non credenti, ad esprimere un atto di fede.

( la foto del taglio del nastro a Serravalle di Chienti nel gennaio 2015, con il ministro Lupi e tante autorità civili, religiose e militari )

foto inaugurazione serravalle gennaio 2015

Al di là della decisione che può aver preso motivatamente la presidenza del Consiglio- sottolinea il presule- ritengo che la tradizione e la fede cristina, non hanno nulla di magico. Si pensi alle parole dell'Eucaristia che è il fulcro della vita cristiana e si dice, frutto della terra e del lavoro dell'uomo. Siccome l'uomo è un essere limitato e finito, il credente sa che esiste anche l'infinito, che esiste colui che crea il mondo.

( nella foto il vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi e il vicario Mons. Nello Tranzocchi durante l'inaugurazione della superstrada 77, defilati nelle retrovie )

Gualtiero Sigismondi e nello tranzocchi

In questo senso allora c'è un appello, un ritorno alla propria coscienza, alla responsabilità che abbiamo tutti, gli uni verso gli altri e, dunque, a far bene le gallerie e a lavorare bene. Credo che la benedizione non sia tanto una fedeltà pura alla tradizione in quanto tradizione, ma certamente è un riferimento alto e nobile, in questo caso alla tradizione cristiana, che invita tutti a rientrare nella interiorità della propria coscienza, a scoprire come anche questi manufatti così importanti, possano nascondere dolori, sofferenze, neghittosità e anche rischi di corruzione, senza produrre quel bene che dovrebbero immediatamente produrre.

( foro galleria La Palude, all'interno è avvenuta l'inaugurazione senza il taglio del nastro e la benedizione )

 

galleria la palude versante umbro

Pensiamo anche alla quantità di tempo che si è persa a costruire finalmente una strada di collegamento fondamentale. Ecco allora che il cristiano credente è uno che chiama in causa Dio, per impegnarsi ad essere ancora più uomo e quindi, la benedizione non è un'imposizione a nessuno e non è neanche mancanza di rispetto a chi cristiano non è, perché la fede cristiana, non impone nulla ed è rispettosa di ogni altra tradizione che riporti l'uomo alla sua pienezza, alla sua libertà, alla sua responsabilità nella storia”. “Secondariamente- aggiunge Mons. Brugnaro- credo che sia importante ricordarci che la fede cristiana e la fede ebraica sono fedi storiche, cioè il Signore Iddio si rivela nella storia, non al di là della storia, e propone a noi cristiani di avere la cura dell'uomo e sappiamo anche essere contrario al disegno di Dio, tutto ciò che impedisce alla cultura, alla civiltà umana e alle singole persone, di sviluppare la loro umanità, la loro libertà nella giustizia, nella pace e nella concordia o nella giusta distribuzione dei beni.

( il presidente del Consigli Matteo Renzi, durante l'inetrvento dell'inaugurazione storica della superstrada 77 )

renzi inaugurazione superstrada 77

Quindi l'acqua santa può anche non esserci - conclude l’arcivescovo- ma quella riflessione, quell’interiorità, quel ritorno alla responsabilità profonda che rende la libertà dell'uomo ancora più carica di responsabilità, nei riguardi del bene, nei riguardi della società e dello sviluppo buono della storia, questo credo che sia un appello da non perdere”. 

( nella foto Viadotto Muccia e Galleria Rocchetta )

Viadotto Muccia e Galleria Rocchetta

Dopo una settimana di gemellaggio nella diocesi di Katowice anche i giovani della diocesi di Camerino-San Severino Marche hanno raggiunto Cracovia, unendosi ai giovani provenienti da ogni parte del mondo, per vivere la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù che come tema centrale la Misericordia. Diversi i momenti vissuti e da vivere, dalle catechesi dei vescovi agli eventi del programma ufficiale. Mercoledì 27 prima catechesi con l'arcivescovo Francesco Giovanni, il quale nei giorni successivi ha incontrato giovani di altre diocesi italiane.

Parla di esperienza positiva e molto bella l'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro che, nelle giornate precedenti, ha tenuto la catechesi, non solo dei giovani della diocesi di Camerino San Severino Marche, ma anche di quelli delle regioni Puglia e Abruzzo. “ I nostri ragazzi sono molto contenti- commenta l’arcivescovo-. Sono giornate molto intense e significative, stiamo pregando insieme a loro e abbiamo in mente i nostri fratelli di fede che sono provati nelle forme più diverse di martirio. Abbiamo incontrato tanti vescovi delle Marche e dell’Umbria e anche il “nostro” vescovo di Cremona e, quello che è fondamentale, i ragazzi si stanno sentendo Chiesa Universale. Debbo dire che c’è stata anche un’accoglienza favolosa- sottolinea Brugnaro-; famiglie che hanno messo a posto le loro case per accogliere bene i ragazzi e farli sentire a casa loro. Loro stessi mi hanno riferito di essere stati trattati con infinite attenzioni e accolti affettuosamente. Ci siamo sentiti a casa e incoraggiati a manifestare la fede, uscire, come ci ha detto Papa Francesco, da quel quietismo che impedisce di testimoniare una fede autentica e sincera. Un invito ad uscire dalla mediocrità, dalle nostre omertà e dalle nostre pochezze. Il Papa ci ha indicato un valore alto: avere grandi sogni, avere il coraggio di comunicare Gesù Cristo che è capace di cambiare e cambia la tua vita: Si può cambiare, si possono cambiare le condizioni di vita”.

 

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A tenere gli incontri con i 45 giovani della diocesi camerte-settempedana si sono poi succeduti mons. Claudio Giuliodori e mons. Renato Boccardo, arcivescovo della diocesi di Spoleto-Norcia. Momenti di preghiera, riflessione, fraternità e festa per vivere i due momenti centrali della GMG: la veglia di sabato 30 e la celebrazione eucaristica conclusiva di domenica 31, entrambe presiedute da papa Francesco.

 

vescovo 2

Un Auditorium Benedetto XIII gremito da oltre 400 giovani provenienti da tutte le vicarie della diocesi di Camerino-San Severino Marche ha fatto da cornice alla celebrazione diocesana della Giornata Mondiale della Gioventù sabato 19 marzo, vigilia delle Palme. "Ci ha liberati per la libertà" il filo conduttore dello spettacolo proposto, un viaggio nel fantastico mondo di Oz dove i partecipanti hanno "incontrato" Simone Riccioni, autore del libro "Eccomi: un'avventura appena iniziata" e protagonista del film "Come saltano i pesci" in uscita al cinema il prossimo 31 marzo. "Da alcuni anni stiamo tentando di puntare ad esperienze più vicine al mondo dei giovani – così suor Gina Masi – Credo che quest'anno siamo riusciti nell'intento attraverso uno spettacolo che ci ha parlato delle dipendenze da cui liberarci per essere liberi di vivere. "La libertà viene da Gesù, la libertà è fatta di valori familiari", il messaggio lanciato anche da Simone Riccioni che ha toccato il cuore dei giovani presenti".

 

giovanivescovo

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