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Conte: "Chiuse tutte le attività produttive che non sono indispensabili"

Sabato, 21 Marzo 2020 22:36 | Letto 2575 volte   Clicca per ascolare il testo Conte: "Chiuse tutte le attività produttive che non sono indispensabili" Questo sabato sera insolito, in cui tutti sono a casa, è stato interrotto dalle comunicazioni del premier Giuseppe Conte con la diretta streaming su Facebook e unedizione straordinaria televisiva.Una ulteriore stretta è stata annunciata dal Governo per le aziende che non si occupano della produzione di beni di prima necessità e non solo: Dallinizio ho scelto la linea della trasparenza e della condivisione - ha esordito - , senza nascondere la realtà che tutti i giorni è sotto i nostri occhi. In questi giorni siamo chiamati a misurarci con immagini che ci feriscono con un segno che rimarrà sempre impresso nella nostra memoria. Questi decessi, per noi e per i valori con cui siamo cresciuti, non sono semplici numeri.Le misure fin qui adottate richiedono tempo - ha proseguito - affinchè possano dare effetti. Dobbiamo continuare a rispettarle, seppur severe, con fiducia e responsabilità. Non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo se paragonato ai sacrifici dei cittadini che lavorano negli ospedali: penso ai medici, agli infermieri, alle forze dellordine, alle forze armate, ai commessi, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai servizi pubblici e dellinformazione. Donne e uomini che non solo lavorano ma compiono un atto di amore nei confronti dellItalia intera.Oggi siamo chiamati a fare un altro passo: chiudere ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria - ha annunciato - , cruciale e indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per questo. Resteranno aperti i supermercati, generi alimentari e di prima necessità. Nessuna restrizione sui giorni e sugli orari di apertura quindi non creiamo code e corse inutili. Aperte farmacie, parafarmacie, servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo i trasporti. Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo il lavoro in smart working e le attività produttive ritenute rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del Paese - ha precisato Conte - ma non lo fermiamo. Un modo che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio per contenere il più possibile la diffusione dellepidemia. A voi tutti dico, lo Stato cè. Interverremo con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima. Se dovesse cedere anche un solo anello questa barriera di protezione verrebbe meno, esponendoci a pericoli più grandi. Le rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro presto ci consentiranno di prendere la rincorsa. Stiamo rinunciando alle abitudini più care ma non rinunciamo alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo.GS
Questo sabato sera insolito, in cui tutti sono a casa, è stato interrotto dalle comunicazioni del premier Giuseppe Conte con la diretta streaming su Facebook e un'edizione straordinaria televisiva.
Una ulteriore stretta è stata annunciata dal Governo per le aziende che non si occupano della produzione di beni di prima necessità e non solo: "Dall'inizio ho scelto la linea della trasparenza e della condivisione - ha esordito - , senza nascondere la realtà che tutti i giorni è sotto i nostri occhi. In questi giorni siamo chiamati a misurarci con immagini che ci feriscono con un segno che rimarrà sempre impresso nella nostra memoria. Questi decessi, per noi e per i valori con cui siamo cresciuti, non sono semplici numeri.

Le misure fin qui adottate richiedono tempo - ha proseguito - affinchè possano dare effetti. Dobbiamo continuare a rispettarle, seppur severe, con fiducia e responsabilità. Non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo se paragonato ai sacrifici dei cittadini che lavorano negli ospedali: penso ai medici, agli infermieri, alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai commessi, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai servizi pubblici e dell'informazione. Donne e uomini che non solo lavorano ma compiono un atto di amore nei confronti dell'Italia intera.

Oggi siamo chiamati a fare un altro passo: chiudere ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria - ha annunciato - , cruciale e indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per questo. 

Resteranno aperti i supermercati, generi alimentari e di prima necessità. Nessuna restrizione sui giorni e sugli orari di apertura quindi non creiamo code e corse inutili. Aperte farmacie, parafarmacie, servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo i trasporti. Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo il lavoro in smart working e le attività produttive ritenute rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del Paese - ha precisato Conte - ma non lo fermiamo. Un modo che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio per contenere il più possibile la diffusione dell'epidemia. A voi tutti dico, lo Stato c'è. Interverremo con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima. Se dovesse cedere anche un solo anello questa barriera di protezione verrebbe meno, esponendoci a pericoli più grandi. Le rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro presto ci consentiranno di prendere la rincorsa. Stiamo rinunciando alle abitudini più care ma non rinunciamo alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo".

GS

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