"Dal 1952, quando aveva 24 anni, partecipò ininterrottamente fino al 1960 ai Campionati Italiani, sempre con i colori delle compagini Treiesi ed esprimendo un gioco di altissimo livello tecnico e di grande spessore agonistico - hanno commentato dal Comune di Treia -, confrontandosi con tutti i più famosi giocatori professionisti dell'epoca, provenienti da diverse regioni italiane. Il premio Didimi ha rappresentato il giusto riconoscimento a uno dei simboli cittadini del bracciale, per avere, nel tempo, conservato il patrimonio storico, culturale e sportivo di questo nobile gioco".
All'elogio si è unito anche il sindaco, Franco Capponi: "Nando, un grande campione, un esempio per i giovani che si cimentano nel Gioco del Bracciale, ma soprattutto un grande Amico e un grande uomo per tutti Noi! Il nostro carissimo saluto!".
Al primo cittadino ha fatto eco il suo vice, David Buschittari. L'assessore allo sport e, appunto, vicesindaco ha raccontato un aneddoto: “Una volta mi disse: 'Il trampolino per me è stata la vita; sono nato per il bracciale e se non ci fosse stato il bracciale non sarei nato', raccontando l’episodio che fece conoscere il padre e la madre all’Arena di Treia grazie a un fallo di gioco. Era contentissimo della realizzazione del Museo del Pallone col Bracciale, accompagnava spessissimo gli atleti di Treia in giro per l’Italia a cimentarsi nei vari sferisteri. Un grande amante della Disfida e un “figlio del bracciale”, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di tutti i treiesi".
l.c.
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