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Mega parco eolico tra Caldarola e Camerino, i sindaci chiedono chiarezza

Martedì, 04 Aprile 2023 13:56 | Letto 746 volte   Clicca per ascolare il testo Mega parco eolico tra Caldarola e Camerino, i sindaci chiedono chiarezza Un imponente impianto eolico, con 12 aerogeneratori alti 200 metri ognuno e che interesserà a fine lavori un’area di 200 ettari, attualmente totalmente dedicata alla coesistenza di specie animali tipiche del territorio dell’entroterra maceratese. È il progetto, presentato da una Holding internazionale e che coinvolgerà una cospicua porzione di collina e montagna tra Caldarola e Camerino. Per questo motivo il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, insieme al vice Giorgio DI Tomassi, all’assessore Teresa Minnucci e ai Consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno incontrato i sindaci di Serrapetrona, Camporotondo, Cessapalombo, Fiastra, Valfornace e Belforte del Chienti (per quest’ultimo era presente l’Assessore Mariella Migliorelli) e il Presidente del’Unione Montana dei Monti Azzurri, Ente da sempre impegnato nella tutela ambientale del territorio. Ad illustrare il piano è stato il responsabile dell’Ufficio Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune, Andrea Spinaci. Unanime è stata la visione favorevole alla ricerca di energie alternative per sfruttare le fonti rinnovabili, tuttavia sono state evidenziate profonde lacune e criticità del progetto presentato, soprattutto valutando limpatto ambientale che la sua attuazione comporterebbe, in un territorio come quello dell’entroterra maceratese ancora fortemente provato da tutte le vicissitudini negative degli ultimi anni, tra le quali in primis quella del sisma, che ancora è ben lungi dallessere definitivamente risolta. Sono stati così valutati tutti gli aspetti connessi allopera, che appare in ogni caso sovradimensionata rispetto alle capacità ed alle caratteristiche del territorio. I Comuni interessati, inoltre, dovrebbero affrontare anche considerevoli ed ulteriori disagi, perché per permettere agli ingombranti mezzi su gomma che dovranno trasportare i materiali occorrenti alla realizzazione dellimpianto, dovrebbero essere create nuove strade, espropriati terreni privati e realizzata una nuova viabilità per far circolare più di 6500 autoarticolati per rimuovere, verso una destinazione non specificata, circa 65 milioni di metri cubi di materiale di risulta, con tutto quanto ne conseguirebbe in un territorio già alle prese con i numerosi cantieri della ricostruzione. Da ultimo è stata sottolineata la posizione espressa dalla Corte Costituzionale nel 2010 e dalle linee guida di settore, che non attribuiscono ai Comuni alcun potere diretto e/ o diritti di sorta neanche in relazione alle opere compensative, così che le popolazioni interessate dallintervento non beneficerebbero di nessuna forma di ristoro, neanche indiretto, a fronte della realizzazione di unopera così impattante. Al termine dell’incontro, i Sindaci hanno unanimemente deciso di richiedere ulteriori approfondimenti e valutazioni, proponendosi anche una sollecita e diretta interlocuzione specifica con la Regione Marche, soggetto deputato alleventuale concessione dellautorizzazione, al fine di rappresentare dettagliatamente tutte le perplessità e le criticità.
Un imponente impianto eolico, con 12 aerogeneratori alti 200 metri ognuno e che interesserà a fine lavori un’area di 200 ettari, attualmente totalmente dedicata alla coesistenza di specie animali tipiche del territorio dell’entroterra maceratese. È il progetto, presentato da una Holding internazionale e che coinvolgerà una cospicua porzione di collina e montagna tra Caldarola e Camerino.

Per questo motivo il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, insieme al vice Giorgio DI Tomassi, all’assessore Teresa Minnucci e ai Consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno incontrato i sindaci di Serrapetrona, Camporotondo, Cessapalombo, Fiastra, Valfornace e Belforte del Chienti (per quest’ultimo era presente l’Assessore Mariella Migliorelli) e il Presidente del’Unione Montana dei Monti Azzurri, Ente da sempre impegnato nella tutela ambientale del territorio. Ad illustrare il piano è stato il responsabile dell’Ufficio Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune, Andrea Spinaci.

Unanime è stata la visione favorevole alla ricerca di energie alternative per sfruttare le fonti rinnovabili, tuttavia sono state evidenziate profonde lacune e criticità del progetto presentato, soprattutto valutando l'impatto ambientale che la sua attuazione comporterebbe, in un territorio come quello dell’entroterra maceratese ancora fortemente provato da tutte le vicissitudini negative degli ultimi anni, tra le quali in primis quella del sisma, che ancora è ben lungi dall'essere definitivamente risolta.

Sono stati così valutati tutti gli aspetti connessi all'opera, che appare in ogni caso sovradimensionata rispetto alle capacità ed alle caratteristiche del territorio.

lingegnere Spinaci illustra le criticità


I Comuni interessati, inoltre, dovrebbero affrontare anche considerevoli ed ulteriori disagi, perché per permettere agli ingombranti mezzi su gomma che dovranno trasportare i materiali occorrenti alla realizzazione dell'impianto, dovrebbero essere create nuove strade, espropriati terreni privati e realizzata una nuova viabilità per far circolare più di 6500 autoarticolati per rimuovere, verso una destinazione non specificata, circa 65 milioni di metri cubi di materiale di risulta, con tutto quanto ne conseguirebbe in un territorio già alle prese con i numerosi cantieri della ricostruzione.

Da ultimo è stata sottolineata la posizione espressa dalla Corte Costituzionale nel 2010 e dalle linee guida di settore, che non attribuiscono ai Comuni alcun potere diretto e/ o diritti di sorta neanche in relazione alle opere compensative, così che le popolazioni interessate dall'intervento non beneficerebbero di nessuna forma di ristoro, neanche indiretto, a fronte della realizzazione di un'opera così impattante.

Al termine dell’incontro, i Sindaci hanno unanimemente deciso di richiedere ulteriori approfondimenti e valutazioni, proponendosi anche una sollecita e diretta interlocuzione specifica con la Regione Marche, soggetto deputato all'eventuale concessione dell'autorizzazione, al fine di rappresentare dettagliatamente tutte le perplessità e le criticità.

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