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Da San Severino in Veneto, protezione civile all'opera nelle zone alluvionate

Mercoledì, 31 Ottobre 2018 19:10 | Letto 1691 volte   Clicca per ascolare il testo Da San Severino in Veneto, protezione civile all'opera nelle zone alluvionate Squadra di volontari da San Severino per soccorrere il Veneto in difficoltà. Sono tre volontari, fra cui il coordinatore del gruppo comunale di Protezione Civile, Dino Marinelli, ad essere partiti con la colonna mobile delle Marche lunedì all’alba. Gli unici della provincia di Macerata.  La prima tappa è stata all’aeroporto di Belluno dove poi hanno ricevuto istruzione sui luoghi da raggiungere. Attualmente si trovano a Pieve di Cadore: “Con l’idrovora stiamo liberando dall’acqua i magazzini di una ditta di marmi. L’acqua proviene dal sottosuolo, dove si è formata una vena molto grande. La fabbrica in questione si trova in mezzo ad una vallata dove l’acqua confluisce scendendo dalla montagna”. La squadra è attrezzata anche per lavorare di notte, con fari e generatori per l’idrovora: “Probabilmente stanotte dovremo proseguire fino a tardi. Poi, salvo imprevisti, torneremo venerdì mattina, ma se la situazione dovesse peggiorare probabilmente dovremo rimanere fino a sabato pomeriggio. A quel punto dovremo però fare ritorno perché non abbiamo più vestiti”. g.g.

Squadra di volontari da San Severino per soccorrere il Veneto in difficoltà. Sono tre volontari, fra cui il coordinatore del gruppo comunale di Protezione Civile, Dino Marinelli, ad essere partiti con la colonna mobile delle Marche lunedì all’alba. Gli unici della provincia di Macerata. 

La prima tappa è stata all’aeroporto di Belluno dove poi hanno ricevuto istruzione sui luoghi da raggiungere. Attualmente si trovano a Pieve di Cadore: “Con l’idrovora stiamo liberando dall’acqua i magazzini di una ditta di marmi. L’acqua proviene dal sottosuolo, dove si è formata una vena molto grande. La fabbrica in questione si trova in mezzo ad una vallata dove l’acqua confluisce scendendo dalla montagna”.

La squadra è attrezzata anche per lavorare di notte, con fari e generatori per l’idrovora: “Probabilmente stanotte dovremo proseguire fino a tardi. Poi, salvo imprevisti, torneremo venerdì mattina, ma se la situazione dovesse peggiorare probabilmente dovremo rimanere fino a sabato pomeriggio. A quel punto dovremo però fare ritorno perché non abbiamo più vestiti”.

g.g.

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