Avviato il procedimento per la valutazione di impatto ambientale.
La ditta che ha intenzione di realizzare l’impianto dedicato al recupero di rifiuti non pericolosi (per lo più materiale edile e bituminoso), che sta già destando preoccupazione fra alcuni cittadini, è la Sima snc di Gualdo Tadino. Stando ad una sentenza del Tar Umbria del 2016, non sembrerebbe nuova a problematiche legate ad inquinamento ambientale.
Il sito individuato si trova in località Rocchetta, lungo la strada provinciale 361, a 6,5 chilometri dal centro abitato. È stato ritenuto strategico per la lontananza dalla città e, al contempo, perché agevolmente raggiungibile. Inoltre, l’area è stata ritenuta già “compromessa” per la presenza di altre attività produttive fra cui lo stabilimento Choncimer e una ex cava. Per il resto, tutt’intorno ci sono terreni agricoli e edifici residenziali o a uso residenziale e agricolo.
L’estensione del terreno è di circa 20mila metri quadrati ma solo 4mila saranno dotati di superficie impermeabile per lo stoccaggio dei rifiuti. L’intenzione della Sima è quella di trattare annualmente 35mila tonnellate di rifiuti derivanti da demolizioni e costruzioni, 10mila tonnellate di miscele bituminose, 10mila tonnellate di rifiuti costituiti da miscugli o scorie di cemento, mattoni e mattonelle. Il totale dei rifiuti che intende gestire è di 70mila tonnellate per produrre materie prime quali graniglia, pietrisco e sabbia da recupero. Sul prossimo numero de L’Appennino Camerte, in edicola giovedì, ci sarà un articolo di approfondimento sull‘argomento.
Gaia Gennaretti