Cade l'accusa di abuso edilizio per Gabriella Turchetti e suo marito Maurizio Borghetti, rispettivamente figlia e genero di Giuseppa Fattori, finiti a processo penale con Giuseppe Galletti, titolare della ditta esecutrice dei lavori di costruzione della casetta, realizzata sotto i Monti Sibillini con l'intento di far restare la signora che tutti conoscono come 'Nonna Peppina' nella sua San Martino di Fiastra.
Per tutti, l'assoluzione è con formula piena; la sentenza è stata pronunciata oggi al Tribunale di Macerata dal giudice Vittoria Lupi. Pubblico Ministero nel processo il dott. Rocco Dragonetti.
Gabriella Turchetti e Maurizio Borghetti erano difesi dall' avvocato Bruno Pettinari, mentre il titolare della ditta esecutrice dei lavori Giuseppe Galletti era difeso dall'avvocato Luca Belardinelli. I legali si sono trovati d'accordo nella richiesta del giudizio abbreviato sussistendo le condizioni per una forma più snella del processo, essendo la sanatoria del fatto, regolarizzata da legge successiva.
Come noto, tutta la vicenda aveva preso avvio all'inizio del 2017 a causa di una struttura in legno costruita su un terreno e dificabile di proprietà della figlia di nonna Peppina ma sottoposto a vincolo paesaggistico e ricadente su zona ad alto livello di sismicità. La segnalazione dell'abuso in Procura e agli uffici comunali, era stata fatta dalle guardie forestali a fine luglio 2017, conducendo alla sospensione dei lavori, causa l'assenza di concessione edilizia e della necessaria documentazione certificante il permesso a costruire stante il rispetto delle regole sismiche e la sussistenza dei vincoli paesaggistici. Ciò nonostante i lavori proseguirono e il Pm titolare del fascicolo, chiese e ottenne dal Gip il sequestro del bene, eseguito il quale, scoppiò il caso nazionale che tutti ricorderanno.
Nonna Peppina venne comunque sfrattata dalla sua casa e fu costretta ad andare a vivere altrove; poi, nel novembre 2017 provvidenziale fu la cosiddetta Norma Salva Peppina che contribuì a dispensare le casette realizzate sui propri terreni in emergenza sisma portando al dissequestro successivo della casa di San Martino di Fiastra. Proseguito nel suo iter normale invece il processo penale a carico dei tre, sfociato oggi nella loro assoluzione con formula piena
" Sono state rispettate tutte le condizioni dell'art. 8 bis del Decreto Legge 55/ 18 cd. 'salva Peppina" convertito in legge l'8 settembre 2018- dichiara il legale di Giuseppe Galletti avv. Luca Belardinelli- per cui si è giunti all'assoluzione secondo la formula che 'il fatto non costituisce più reato" facendo contestualmente cadere l'accusa a carico del mio assistito e degli altri due imputati del processo"
cc