Tra i settori maggiormente colpiti dalla chiusura imposta dall'emergenza Covid 19 c'è sicuramente quello della ristorazione e che comprende anche il mondo degli agriturismi. Un settore che, nelle zone del cratere sismico, puntava fortemente al rilancio attraverso il flusso del turismo e che oggi vede soltanto riconosciuta la possibilità, come come per i ristoranti, di poter effettuare consegne a domicilio. Una misura che, però, non viene ritenuta sufficiente dagli operatori del settore, come testimonia l'allarme lanciato da Coldiretti Marche. "Purtroppo nel settore degli agriturismi il danno che si registra è immenso - le parole del presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili - perchè la chiusura è avvenuta in primavera, il periodo di maggiore attività con le festività di Pasqua, del 25 aprile e del 1 maggio. Addirittura alcune attività avevano bloccato le prenotazioni per questo periodo già dal mese di dicembre". Così sono state chieste alla Regione misure urgenti per aiutare un settore che vive e lavora nell'entroterra maceratese già martoriato dal sisma. "Imprese che hanno il problema della liquidità - prosegue Fucili - per garantire lavoro e occupazione anche nell'indotto. Per questo abbiamo chesto un sostegno straordinario anche con la possibilità di indennizzi a fondo perduto. Tutti hanno voglia di ripartire e di rilanciare, ma senza adeguata liquidità non si riesce a rimettere in moto una macchina che è stata ferma ormai per oltre due mesi".
f.u.