"Il rischio vero oggi è – denuncia la Coldiretti Macerata– la scomparsa della presenza dell’uomo delle montagne e delle aree interne per l’abbandono di famiglie ma anche di tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze bovine ed ovicaprine".
Nel 2022 gli allevatori delle Marche hanno subito circa 70 attacchi da parti dei lupi, autori dell’uccisione di oltre 150 animali. Il 15% degli attacchi è avvenuto nella provincia di Macerata. Ma negli ultimi 5 anni sono stati sbranati oltre 1800 animali, secondo i dati della Regione che tuttavia non tengono conto del bestiame morto per altra causa (ad esempio da schiacciamento nel panico della fuga che si crea durante i blitz dei predatori) o scappato e disperso. Per non parlare degli animali da affezione come cani e gatti con attacchi registrati anche nei pressi dei centri abitati e nei comuni costieri: il segno più evidente di un equilibrio degli habitat che è stato perduto. Sempre lo scorso anno invece oltre 600 tra capre e pecore e circa 300 bovini sono risultati dispersi nelle campagne marchigiane.
Nel 2022 gli allevatori delle Marche hanno subito circa 70 attacchi da parti dei lupi, autori dell’uccisione di oltre 150 animali. Il 15% degli attacchi è avvenuto nella provincia di Macerata. Ma negli ultimi 5 anni sono stati sbranati oltre 1800 animali, secondo i dati della Regione che tuttavia non tengono conto del bestiame morto per altra causa (ad esempio da schiacciamento nel panico della fuga che si crea durante i blitz dei predatori) o scappato e disperso. Per non parlare degli animali da affezione come cani e gatti con attacchi registrati anche nei pressi dei centri abitati e nei comuni costieri: il segno più evidente di un equilibrio degli habitat che è stato perduto. Sempre lo scorso anno invece oltre 600 tra capre e pecore e circa 300 bovini sono risultati dispersi nelle campagne marchigiane.