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Ferma condanna di Unicam all'omicidio razzista di Fermo

Giovedì, 07 Luglio 2016 14:30 | Letto 1913 volte   Clicca per ascolare il testo Ferma condanna di Unicam all'omicidio razzista di Fermo L’Università di Camerino, a firma del Rettore Flavio Corradini, esprime sgomento e indignazione per quanto accaduto nella città di Fermo, condannando con sdegno il brutale omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, morto per aver tentato di difendere la dignità della sua compagna da un ignobile e inaccettabile insulto razzista, manifestando solidarietà, affetto e vicinanza alla giovane donna, che con una forza esemplare, si trova ad affrontare quest’ulteriore difficilissima prova. Ribadisce la necessità e l’importanza - continua il Rettore- di estirpare dalle coscienze di ognuno il terribile germe dell’odio razziale, dell’intolleranza e dell’ignoranza, affinché si possa ancora parlare di società libera e civile: finché ogni gesto e ogni pensiero non saranno rivolti alla creazione di opportunità di condivisione, tolleranza e accoglienza, nessuno potrà essere degno di chiamarsi donna o uomo. L’Ateneo camerte- conclude il comunicato- è fiero di vedere rappresentati, all’interno delle proprie aule, ben 56 Paesi del mondo, con iscritti provenienti da differenti culture, etnie, religioni e abitudini che costituiscono un indiscusso e irrinunciabile arricchimento alla formazione culturale e umana della persona, strumento indispensabile per l’abbattimento delle barriere dell’odio e dell’intolleranza, nella convinzione che l’integrazione tra i popoli sia l’unico strumento possibile per costruire un futuro di pace e di sviluppo.  

L’Università di Camerino, a firma del Rettore Flavio Corradini, esprime sgomento e

indignazione per quanto accaduto nella città di Fermo, condannando con sdegno il brutale

omicidio di Emmanuel Chidi Namdi," morto per aver tentato di difendere la dignità della sua

compagna da un ignobile e inaccettabile insulto razzista, manifestando solidarietà, affetto e

vicinanza alla giovane donna, che con una forza esemplare, si trova ad affrontare

quest’ulteriore difficilissima prova".

"Ribadisce la necessità e l’importanza - continua il Rettore- di estirpare dalle coscienze di

ognuno il terribile germe dell’odio razziale, dell’intolleranza e dell’ignoranza, affinché si possa

ancora parlare di società libera e civile: finché ogni gesto e ogni pensiero non saranno rivolti

alla creazione di opportunità di condivisione, tolleranza e accoglienza, nessuno potrà essere

degno di chiamarsi donna o uomo.

"L’Ateneo camerte- conclude il comunicato- è fiero di vedere rappresentati, all’interno delle

proprie aule, ben 56 Paesi del mondo, con iscritti provenienti da differenti culture, etnie,

religioni e abitudini che costituiscono un indiscusso e irrinunciabile arricchimento alla

formazione culturale e umana della persona, strumento indispensabile per l’abbattimento delle

barriere dell’odio e dell’intolleranza, nella convinzione che l’integrazione tra i popoli sia l’unico

strumento possibile per costruire un futuro di pace e di sviluppo".

 

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