La magia dei fuochi d'artificio della pirotecnica Santa Chiara ha illuminato a festa il cielo sopra la Città di San Severino Marche nella giornata conclusiva del tributo legato al Santo Patrono. Uno spettacolo nello spettacolo quello andato in scena come gran finale nella rievocazione storica del Palio dei Castelli.
Palio Castelli1

Le sfide e le manifestazioni, iniziate il 2 giugno, si sono concluse con la consegna del Palio al rione Settempeda che ha vinto la corsa delle torri e, grazie ai punti assegnati dal trofeo Amedeo Gubinelli, si è aggiudicato anche il prezioso drappo.

Dietro il rione Settempeda si è piazzato il castello di Serralta mentre al terzo posto il rione Di Contro che ha vinto il Palio dei bambini primeggiando nella Corsa delle torri.
Straordinario il corteo storico che, nel giorno della Festa del Santo Patrono che ricorre l'8 giugno, ha visto sfilare ben duemila figuranti in una edizione della rievocazione, quella di quest'anno, davvero memorabile.

Palio Castelli5

I festeggiamenti riprenderanno dal 23 al 25 giugno nella suggestiva cornice del castello di Elcito per le Feste Medievali. L’associazione Palio dei Castelli proporrà una tre giorni che mostrerà “luci e ombre dell’era di mezzo” in un’atmosfera senza tempo e ricca di fascino.

Cielo e terra, giorno e notte, bene e male: sono le due facce del mondo, ma anche le due anime del Medioevo. Da un lato frugalità, superstizione, epoca buia; dall’altro canti, balli e amor cortese. Le Feste Medievali sapranno trascinare nel vivo di questa atmosfera: di giorno il chiasso allegro dei mercanti, il lavoro sapiente degli artigiani, le gesta eroiche dei belligeranti, il fascino severo degli accampamenti militari, l’abilità dei giocolieri e il volo dei rapaci. Poi la sera, le cene dal sapore antico nelle osterie che resteranno aperte fino a tarda notte. Per raggiungere Elcito sarà disponibile anche un servizio di bus navetta gratuito dal parcheggio dell’abbazia di Valfucina con partenza a ciclo continuo.
Nobili con sindaco piermattei

Signori Smeducci

Saranno 1.056 gli studenti dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” di San Severino Marche che lunedì prossimo faranno ritorno in classe.
Il Comune, proprietario degli edifici che ospitano gli alunni dell’infanzia, della primaria e della secondaria, ha adeguato tutti gli spazi secondo la normativa Covid, provvedendo alla loro messa in sicurezza in base alle indicazioni fornite dalla dirigenza scolastica.

Per le classi più numerose, gli addetti dell’ufficio tecnico si sono prodigati per la trasformazione di tutti i refettori in aule, così da evitare doppi turni e il ricorso a strutture esterne che avrebbero comportato comprensibili disagi per alunni e famiglie.

Per quel che riguarda la scuola media, da cinque sono state ricavate tre aule nell’ex Museo del Territorio, mentre una sezione del “Virgilio” è stata trasferita al “Gentili”. Rivoluzionato anche il servizio mensa con i pasti che verranno serviti direttamente in aula dalla società che gestisce l’appalto e che ha aumentato, insieme ai livelli di sicurezza e i controlli, anche il personale addetto. Il Comune ha già deciso di non aumentare i costi delle rette.

Resterà invariato anche il servizio trasporto svolto dagli scuolabus comunali, per il quale si è resa necessaria una nuova organizzazione.

La dirigenza del Comprensivo “P. Tacchi Venturi” intanto ha elaborato e diffuso un regolamento di misure di prevenzione e contenimento del Covid19 disponibile al seguente link https://www.ictacchiventuri.edu.it/pvw/app/MCME0013/pvw_sito.php?sede_codice=MCME0013&page=2718171

Il ritorno in classe prevede un grosso dispendio di forze, come sempre, da parte della Polizia Locale che sarà impegnata nel garantire la viabilità ma anche la sicurezza al di fuori degli edifici, in quest’ultimo caso grazie anche all’opera straordinaria dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

In totale, dunque, saranno 1.056 gli alunni che torneranno a frequentare la scuola all’Istituto Comprensivo “P. Tacchi Venturi”. Di questi, esattamente 287, quelli che sono già rientrati nelle scuole dell’Infanzia “Luzio”, “Gentili”, “Virgilio” e nel plesso di Cesolo.
La Primaria, nel plesso centrale e in quello di Cesolo, conterà invece 479 alunni, mentre 290 saranno gli alunni della Secondaria.
c.c.

“Oggi è un giorno di grandissima festa. Oggi possiamo ripartire con una nuova storia dell’oratorio”. Con queste parole l’assessore Tarcisio Antognozzi ha salutato la delegazione del Decanato di Cantù Mariano arrivata a San Severino per festeggiare l’inaugurazione del nuovo oratorio provvisorio al termine della messa di questa mattina celebrata dall’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro.

Si tratta di un container di circa 100 metri quadrati che potrà accogliere le attività di catechismo, quelle parrocchiali e quelle dell’oratorio. Il Decanato non ha donato soltanto la struttura che permetterà alla comunità di Don Orione di ripartire, ma ha anche reso possibile un gemellaggio di una scuola lombarda con l’istituto comprensivo Tacchi Venturi.

“Gli amici di Cantù - ha detto Antognozzi - ancor prima di farci questo dono, sono venuti a trovarci dopo il sisma. Ci sono stati vicino, hanno ascoltato le nostre angosce, le nostre paure e le nostre speranze. L’oratorio Don Orione è nato nel 2008 ma il terremoto lo ha reso inagibile e anche la nostra comunità ne ha molto risentito. Si era bloccata. Oggi possiamo ripartire davvero, con una nuova storia dell’oratorio”.

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Durante l’omelia, l’arcivescovo ha molto parlato del significato della festa dell’Epifania, cioè il momento in cui Cristo si è mostrato agli uomini, per poi accostarlo al momento che la comunità del Don Orione stava vivendo grazie al Decanato di Cantù: “Stiamo vivendo un momento di grande solidarietà. Il decanato di Cantù ha offerto la struttura cosicché a San Severino potesse riprendere l’attività dell’oratorio.

Questo segno di fraternità e condivisione è il segno più bello perché è vero che la stella dei Magi ha indicato Gesù, ma poi i Magi sono stati a loro volta mandati a far conoscere Gesù. Ecco la missione, che trova nella carità, nella condivisione e nella fraternità, la cosa più importante da vivere e praticare”.

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In rappresentanza della delegazione lombarda, Giuseppe Bonfanti: “Questa giornata rende giustizia all’attività, è l’avverarsi di un sogno. Quando siamo venuti a San Severino dopo il sisma - ha raccontato - il nostro aggancio, le sorelle di Santa Chiara ci avevano detto che il bisogno più grosso, per quanto riguardava le attività parrocchiali, era probabilmente qua in oratorio. L’aver incontrato la comunità del Don Orione e l’aver conosciuto l‘assessore Antognozzi è stato per noi la chiave di volta. La nostra diocesi ha creduto molto in questa iniziativa - ha aggiunto - che è stata peraltro fortemente voluta dai nostri giovani. Crediamo d aver fatto qualcosa di positivo e speriamo che l'oratorio possa funzionare e crescere”.

La giornata di festa è proseguita anche nel pomeriggio. Altri luoghi ma altrettanti sorrisi e commozione. Sono infatti state consegnate altre 13 soluzioni abitative emergenziali e sono quindi 81, ad oggi, le famiglie che ne sono entrate in possesso su un totale di 103.

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“Una piccola festa dopo l’inaugurazione del villaggio del 20 dicembre scorso” ha sottolineato il sindaco Rosa Piermattei durante il suo saluto di benvenuto, che è stato particolarmente accolto da chi, dopo le scosse di terremoto dell’ottobre del 2016, si è trovato senza casa.

“Contiamo di ultimare la consegna di tutte le 103 casette entro la prossima settimana – ha anche detto –. Avremo potuto assegnare le ultime strutture rimaste anche oggi ma ci è sembrato troppo rischioso visto che si sta completando la viabilità e abbiamo uomini e mezzi all’opera nel cantiere. Arcale non ci ha fatto mancare nulla e i piccoli disagi che inizialmente ci sono stati, normali per delle case nuove realizzate in tempi da record, sono stati risolti”. Nell’ultima delle tre aree del villaggio “Campagnano”, infatti, si procederà a breve all’asfaltatura dei piazzali e dei vialetti interni e alla predisposizione dei parcheggi che verranno assegnati a ciascuna famiglia, oltre che della segnaletica.

“Avrei preferito non aver avuto bisogno delle casette - è tornata a dire - ma nell’emergenza che ci siamo trovati a vivere queste strutture sono importanti per tante persone. Speriamo di ripartire presto e speriamo che la ricostruzione sia veloce. Per noi comunque la priorità erano le casette e siamo giunti alla loro consegna. Poi la scuola provvisoria e la ricostruzione dell’Istituto tecnico Divini. Dopo penseremo al resto ma la città ripartirà solo quando decollerà la ricostruzione degli edifici. Come amministratori ce la stiamo mettendo tutta e cerchiamo di essere sempre presenti. Io ho solo fretta di far ricostruire le case ai miei concittadini, anche perché - ha concluso - queste casette mi serviranno. Ma sarà una sorpresa”.
Gaia Gennaretti

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