Anche il prof. Guido Favia, prorettore alla Ricerca dell’Università di Camerino e docente della scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, ha preso parte al gruppo di esperti che sono intervenuti nei giorni scorsi a Roma all’incontro “Advancing the global health agenda of G7. The challenge of malaria eradication” promosso dall’Istituto Affari internazionali (IAI) in collaborazione con il Friends of the Global Fund Europe.

Il prof. Favia, parassitologo di fama internazionale, è intervenuto in qualità di Direttore del Centro Interuniversitario di Ricerche sulla Malaria - Italian Malaria Network, centro di ricerca finalizzato al potenziamento e al coordinamento degli studi che riguardano i principali aspetti della malattia, che vede la collaborazione tra ricercatori di diversi Atenei italiani e dell’Istituto Superiore di Sanità. L’Italian Malaria Network rappresenta in Italia il punto di riferimento per la ricerca sulla malaria.

Nel corso dell’incontro si è discusso del ruolo del G7 sotto la presidenza italiana nella promozione della salute globale, con riguardo, in particolare, alle sfide emergenti per l’eradicazione della malaria.
Si è trattato, quindi, di un’importante occasione di confronto e dibattito tra i principali esperti e stakeholder nazionali ed internazionali sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, sul ruolo dei vari attori nell’architettura della salute globale e sulle nuove iniziative da intraprendere per mobilitare le necessarie risorse finanziarie.

“Sono stato molto onorato – ha sottolineato il prof. Guido Favia – di aver avuto l’opportunità di partecipare a questo incontro e di aver potuto portare il mio contributo, essendo da molti anni impegnato in attività di ricerca scientifica relative al controllo delle più pericolose malattie infettive che affliggono in particolare i paesi del terzo mondo, tra cui appunto la malaria. L’eradicazione della malaria è uno degli obiettivi che l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite mira a raggiungere entro il 2030 ed è pertanto necessario che la ricerca su questo settore sia sempre più efficace, anche facendo sinergia, per ottenere i risultati sperati”.

Uno studio coordinato dal prof. Guido Favia dell’Università di Camerino, che ha visto coinvolti, oltre a ricercatori dello ateneo marchigiano, anche ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e dell’Università di Milano coordinati rispettivamente dai professori Gioia Capelli e Claudio Bandi, ha identificato e caratterizzato alcuni batteri simbionti, vale a dire che vivono in associazione stabile con il proprio ospite, nella zanzara Aedes koreicus, oramai conosciuta come la “zanzara coreana”.

E’ stato condotto su campioni raccolti nel Nord-Est Italia, in particolare in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, ed ha evidenziato la circolazione di alcuni batteri di particolare interesse in queste zanzare.

Tale scoperta, appena pubblicata sulla rivista internazionale Insects, apre interessanti prospettive per il controllo di questo insetto potenzialmente capace di trasmettere alcuni patogeni, come già avviene ad esempio per altre malattie infettive.

La possibilità di controllare, infatti, zanzare e patogeni da esse trasmesse attraverso il cosiddetto “controllo simbiotico”, è attualmente già applicato in alcuni paesi, ad esempio, per il contenimento della Dengue, una malattia dovuta ad un virus trasmesso dalle zanzare Aedes aegypti ed Aedes albopictus (la famosa zanzara tigre), entrambe strettamente imparentate con la zanzara coreana.

“Lo studio – afferma il prof. Guido Favia, parassitologo, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria di Unicam e Direttore dell’Italian Malaria Network – è ancora in una fase descrittiva, ma la nostra scoperta apre delle interessanti prospettive alla lotta contro insetti invasivi quali la zanzara coreana”.

“In particolare, abbiamo identificato due batteri: l’Asaia e la Wolbachia. Il primo è presente nella gran parte degli individui che abbiamo analizzato e che da anni abbiamo proposto come agente per il controllo simbiotico di insetti vettori o dannosi, dal momento che può essere facilmente manipolabile al fine di esprimere all’interno delle zanzare delle molecole contro il patogeno e di cui è stato dimostrato anche un effetto di induttore della risposta immunitaria della zanzara. Se proposto in dosi massicce all’insetto il sistema immunitario ne viene stimolato e può prevenire lo sviluppo di patogeni. Il secondo batterio, la Wolbachia, è stato riscontrato solo in pochissimi campioni, ma nonostante questo riteniamo il rinvenimento di grande interesse, poiché ad oggi questo batterio non era mai stato descritto in zanzare della specie Aedes koreicus. La Wolbachia però è ampiamente utilizzata oggi nel controllo della Dengue in molte regioni e la sua possibile circolazione nella popolazione della zanzara coreana rinvenuta nel Nord Italia potrebbe consentire la messa a punto di interventi di controllo mirati”.

“Come detto – conclude il prof. Favia – siamo in una fase iniziale dello studio, ma abbiamo già in programma nuove campagne di cattura della zanzara coreana anche in altre regioni per definire meglio la circolazione di questi batteri in differenti popolazioni nonché nuovi studi di caratterizzazione di questi batteri e dei loro rapporti con la zanzara ospite”.

Se questi ulteriori studi confermeranno i dati già ottenuti, sarà ragionevole pensare che nel prossimo futuro alcuni batteri potranno essere utilizzati come armi biologiche contro zanzare ed altri insetti pericolosi per l’uomo, gli animali e le piante.
E’ dell’università di Camerino il nuovo Vice Direttore per il triennio 2018-2021 del CIRM-IMN, il Centro Interuniversitario di Ricerche sulla Malaria-Italian Malaria Network.
Guido Favia, direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, è stato eletto Vice Direttore del centro di ricerca finalizzato al potenziamento e al coordinamento degli studi che riguardano i principali aspetti della malattia, che vede la collaborazione tra ricercatori di diversi Atenei italiani e dell’Istituto Superiore di Sanità. L’Italian Malaria Network rappresenta in Italia il punto di riferimento per la ricerca sulla malaria.

Favia è un parassitologo e da molti anni è impegnato in attività di ricerca scientifica relative al controllo delle più pericolose malattie infettive che affliggono in particolare i paesi del terzo mondo, tra cui la malaria, zika e dengue.

“Sono estremamente soddisfatto – dice – per questo nomina, che rappresenta non soltanto una bella gratificazione personale, ma anche un importante riconoscimento della qualità e dell’eccellenza della ricerca e dei ricercatori di Unicam. Ringrazio l’Ateneo ancora una volta per le opportunità che offre ai propri ricercatori”.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo