Una passeggiata storico naturalistica alla scoperta dei luoghi dei Da Varano. E’ quella che propone il Comune di Valfornace a corredo degli spettacoli inseriti nella rassegna MarcheStorie, dal titolo “Da Varano: principi, mercanti, mercenari, santi e mecenati nell’Italia centrale”, organizzato dall’associazione Ruvido Teatro e promosso dai Comuni di Esanatoglia, Valfornace, Camerino, Gagliole e Cerreto d’Esi.

Il tour, a cura della guida ambientale escursionistica Federica Feliciani, è in programma per sabato 2 settembre con ritrovo, alle ore 15, presso il ponte romanico in località Pontelatrave.

La passeggiata interesserà un percorso che si snoderà dall’antico nucleo del Castello di Pievebovigliana fino al lago di Boccafornace, con arrivo finale in piazza Vittorio Veneto intorno alle ore 18. L’escursione, ovviamente, è gratuita ed aperta a tutti visto il grado di facilità, si concluderà con lo spettacolo organizzato in Piazza dall’associazione Ruvido Teatro dal titolo “Papa Giulio II in visita al Castello di Beldiletto” (in replica anche domenica 3 settembre alle ore 18.30 sempre in Piazza Vittorio Veneto, Pievebovigliana di Valfornace).

Il festival MarcheStorie intende, promosso dall’assessorato regionale alla Cultura per la direzione artistica di Paolo Notari, intende raccontare le Marche attraverso i suoi borghi, i suoi sapori, la sua vicenda millenaria ma, soprattutto, le sue storie.

E vuole farlo attraverso una “festa”, che duri intere settimane e che coinvolga tutto il territorio marchigiano, dal mare alle montagne. La rassegna consentirà di conoscere antichi abitati arroccati, fortezze medievali, città meravigliose e chiese dal fascino misterioso ma anche di assaggiare cibi nuovi e rincorrere emozioni inedite, seguendo le trame di una conoscenza che si fa spettacolo e divertimento.

Tra le pieghe secolari del territorio marchigiano si adagiano infatti narrazioni e tradizioni, e poi miti e leggende, arcani, aspetti devozionali e credenze popolari. Vicende, luoghi e personaggi del passato lontano o della storia recente, non tutti noti, che aspettano solo di essere presentati a un vasto pubblico. L’intento è quello di “guidare” le persone verso una maggiore conoscenza e consapevolezza del territorio attraverso la grande eredità della tradizione, non ultima quella della tradizione orale, parte del patrimonio culturale regionale, alla riscoperta dell’immaginario collettivo marchigiano.

La comunità che oggi prende il nome di Valfornace, dopo la fusione tra i Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte, ha origini antichissime. Nel primo dei due centri insediamenti, vasellame del neolitico, materiale fittile appartenente all’età del ferro, dimostrano che l’uomo primitivo scelse a sua dimora la valle del Chienti e dei suoi affluenti, tra cui il Fornace, da cui parte la storia del paese. Chi arriva a Pievebovigliana, non può non risalire le suggestive vie e scalinate del castello, che costituisce il centro storico del capoluogo.

Del castello, distrutto nel 1528, restano solo alcune costruzioni, mentre è ancora chiaramente leggibile l’antica struttura a forma di “vascello”.

Tra le case dell’insediamento, che conserva il suo impianto urbanistico medioevale, si aprono scorci pittoreschi e suggestivi.

Nel cuore del centro storico, si trova la chiesa di Santa Maria Assunta con cripta risalente all’ XI secolo. Numerosi gli itinerari naturalistici, da percorrere a piedi, in bici o a cavallo, tra castagneti, prati, boschi, altipiani o lungo le sponde dei due laghi presenti nel territorio comunale, uno dei quali è compreso in un’oasi faunistica ed attrezzato per attività di birdwatching.

Ma il piccolo centro marchigiano è anche gastronomia. Tipici prodotti locali sono il “ciauscolo”, tartufi, miele, formaggi, cereali, castagne e, naturalmente, Varnelli e Amaro Sibilla, che hanno reso nota Pievebovigliana a livello nazionale e internazionale.



Uno spazio dove fare esercizio fisico all’aria aperta destinato agli amanti dello sport ma non solo. E’ quello che l’Amministrazione comunale di Valfornace ha organizzato in via Mariana da Frontillo.

L’area fitness pubblica accoglie ben cinque stazioni con una panca per pettorali, una cyclette, una ellittica, una macchina per le trazioni e gli addominali e una macchina per le leg extension. Si tratta di attrezzi di ultima generazione ognuno dei quali reca la stampa di un codice Qr, da inquadrare con lo smartphone, per visualizzare le modalità di utilizzo insieme a una scheda con immagini che ne facilitano la comprensione. L’utilizzo delle attrezzature, ovviamente, è sotto la completa responsabilità degli utenti che possono godere di questo spazio immerso nel verde e dotato anche di panchine per il relax.


La comunità di Valfornace ha salutato con affetto il carabiniere scelto Sergio Dimaggio che, dopo sette anni di servizio nella locale stazione dell’Arma, è stato chiamato alla stazione di  Fasano, in provincia di Brindisi.

Per l’occasione il sindaco Massimo Citracca e l’assessore Domenico Iori, a nome dell’intera cittadinanza, hanno voluto consegnargli una targa ricordo “per la dedizione e la disponibilità manifestata al servizio del territorio”.

In servizio dall’ottobre 2015 in quella che è stata la sua prima destinazione, il carabiniere scelto Dimaggio ha vissuto a Valfornace tutto il periodo del terremoto collaborando con i colleghi nel fornire aiuto e assistenza alla popolazione. Un impegno, il suo, riconosciuto anche dai suoi superiori. Da sindaco e assessore, infine,  i migliori auguri per il nuovo incarico
Terminati i lavori di ristrutturazione del cimitero di Fiano, frazione del comune di Valfornace. Inagibile dalle scosse sismiche dell’ottobre del 2016, il cimitero ha subito interventi di messa in sicurezza e di consolidamento. Le opere hanno riguardato la ristrutturazione delle strutture esistenti e delle mura esterne. Oltre a questo sono stati rifatti i viali e il tetto della chiesa all’interno del cimitero. Simbolica la data della revoca dell’ordinanza di inagibilità, arrivata esattamente sei anni ed un giorno dopo il terremoto del 30 ottobre: il sindaco Massimo Citracca ha infatti ufficialmente riaperto il cimitero alla vigilia della festa di Ognissanti. Valfornace recupera dunque uno dei suoi luoghi di culto, proprio nel mese dedicato alla commemorazione dei defunti.

l.c.
Una nuova area camper per Valfornace. Proprio nella settimana di Ferragosto, il comune ha ultimato i lavori di realizzazione di una seconda area di sosta nel territorio comunale, dopo quella già operativa a Pievebovigliana. Finanziata grazie all’ordinanza 77 del Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, la nuova area camper a Vico di Sotto è costata 104mila euro e conta 12 piazzole di sosta da 40 metri quadrati, tutte dotate di attacchi per elettricità ed acqua.

Soddisfatto il sindaco, Massimo Citracca, proprio perché nella settimana che abitualmente fa registrare il maggior numero di presenze turistiche, «il comune riesce a dare una risposta a chi deciderà di soggiornare tra le nostre colline – commenta -. Sono felicissimo che le opere siano state ultimate proprio per il Ferragosto, sarà un motivo in più per venirci a fare visita. Le bellissime cittadine di Pievebovigliana e Fiordimonte e le loro suggestive frazioni, dove è possibile fare visita a chiese, musei, santuari e castelli, o semplicemente immergersi nella straordinaria natura del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e del lago di Boccafornace accolgono sempre più visite. La valle del Fornace si conferma un territorio dalla spiccata vocazione turistica».

l.c.
Un incendio le cui cause sono in corso di accertamento, ha interessato questa mattina una struttura adiacente al palazzetto dello sport di Valfornace. Sul posto è intervenuta la squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Visso che ha provveduto a spegnere il rogo.

A dare l'allarme sono stati i volontari della Pro Loco accortisi del fumo che usciva dai locali della struttura, in breve tempo lambita dalle fiamme e distrutta. La costruzione di proprietà della pro loco, era stata realizzata dopo il sisma del 1997 e messa a disposizione per attività del sociale. 
  All'interno c'erano piani cottura,, 4 frigoriferi e una cella frigo. 
Di concitazione e grande spavento riferisce il neo-presidente della Pro Pieve Jorge Quinones  che, in accordo con tutto il direttivo, si è visto costretto ad annullare la festa della birra prevista per questa sera.
I locali della struttura andata a fuoco venivano infatti utilizzati come cucina e deposito per le bevande e i prodotti alimentari. come quelli che sarebbero serviti per l'evento di questa sera.  Locali che erano serviti anche per la preparazione dei pasti per le scuole delocalizzate nelle tende. Sul posto anche un'autobotte inviata dal comando provincile di Macerata e i vigili del fuoco di Camerino, poco prima impegnati in altro intervento ad Esanatoglia,
Spente le fiamme, bonificata l'area e scongiurato ogni ulteriore pericolo, il gruppo compatto della Pro Pieve non si è perso d'animo. Subito si sono dati da fare per la verifica dei danni ai materiali già pronti da giorni per lo svolgimento delle due serate tanto attese accorgendosi che i fusti di birra erano salvi.  E se per forza di cose il primo appuntamento ha dovuto essere cancellato, grazie al fattivo impegno del presidente e dei suoi collaboratori, tutto potrà svolgersi regolarmente per la serata di domani. 
Dunque, almeno per sabato 30 luglio, la festa della birra di Valfornace è al sicuro. 

c.c.
Una piccola ma significativa cerimonia per la consegna di una targa ricordo a Domenico Morelli, in pensione dopo quarant’anni spesi al servizio del comune di Fiordimonte prima e di quello di Valfornace poi. Assunto nel 1982, ha affiancato numerose amministrazioni nel corso della carriera, fatto questo che non lo ha sottratto alla vita sociale della comunità, per la quale si impegna da diversi anni come presidente della proloco di Fiordimonte.

Particolarmente sentiti gli auguri del sindaco Massimo Citracca, che ha condiviso con Morelli almeno dieci anni di lavoro, prima come amministratore di Fiordimonte ed ora come primo cittadino di Valfornace. A lui sono andati gli auguri dei colleghi e di tutta l’amministrazione comunale.
Valfornace sceglie la via della continuità. Con 356 voti contro i 236 ottenuti dal suo competitor Massimo Citracca viene confermato sindaco del comune sorto dalla fusione tra Pievebovigliana e Fiordimonte per il secondo mandato consecutivo.

“Ringrazio i cittadini che hanno voluto dare fiducia alla continuità – le prime parole del riconfermato sindaco – I cittadini, cui dedico questa vittoria, hanno capito il periodo che abbiamo dovuto affrontare, dalla fusione, al sisma, alla pandemia. Abbiamo lavorato in un periodo difficile e critico, ma è stato premiato anche quello che abbiamo messo in cantiere sulla via della ricostruzione, cui saranno rivolti i nostri sforzi nei prossimi 5 anni. Davvero cercheremo di dare una svolta al nostro splendido paese”.

Accetta con rammarico, amarezza e una nota polemica il verdetto delle urne lo sfidante Sandro Luciani. “Prendo atto della volontà degli elettori – le sue parole – prendendo atto che la continuità della lista guidata da Citracca è quello che la popolazione vuole. Personalmente faccio un definitivo passo indietro anche dal ruolo di minoranza, visto che la divisione tra Pievebovigliana e Fiordimonte, che ancora esiste e viene cavalcata dall’attuale amministrazione, non risponde a quanto penso e sostengo. A questo non ci sto”.


F. U.
Con una lettera, inviata al sindaco di Valfornace Massimo Citracca, Simone Marchetti ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di vicesindaco. Risultato eletto consigliere comunale nelle votazioni comunali di Valfornace in data 11 giugno 2017 e successivamente nominato vicesindaco in data 24 giugno 2017, Simone Marchetti ha deciso di rimettere nelle mani del sindaco la carica di vicesindaco e relative deleghe con decorrenza immediata, tenendo quella di consigliere, per non venir meno agli impegni presi con la cittadinanza e rimanere a disposizione fino alla naturale fine del mandato.
Tale decisione, frutto di attenta analisi  – spiega Marchetti- è irrevocabile. Non mi sento più parte del progetto presentato dalla nostra lista alle elezioni comunali del 2017, dove misi la faccia e mi impegnai in una campagna elettorale che prometteva un netto cambio di passo rispetto a chi ci aveva preceduto, necessario a risollevare le sorti del nostro comune dopo i tragici eventi del sisma 2016, combattendo i personalismi che avevano fino a quell'anno limitato l'operato delle precedenti amministrazioni del comune di Pievebovigliana.

Abbiamo fatto tanto
 in un periodo difficile, dove anche il covid è andato a minare una situazione già critica – continua Simone Marchetti- , ma ad oggi, purtroppo, non sto più riscontrando intenzioni nobili, non nelle persone dei consiglieri con i quali c'è stato sempre un clima umano e collaborativo ottimo, bensì nella figura del sindaco, colui che dovrebbe essere garante e rappresentante forte della macchina amministrativa.

Il mio impegno a livello amministrativo e sociale è stato sempre ligio ai principi di correttezza e rispetto dei ruoli; chi mi conosce lo sa e forse proprio questo è stato il mio più grande errore, non voler credere a quello che avevo paura potesse accadere e cioè un interesse ad amministrare che andava oltre il solo dovere civico. Faccio mea culpa, avrei dovuto far autocritica tempo fa – prosegue Marchetti nelle sue motivazioni- ma l'interesse a non creare divisioni, a non voler far perdere tempo, in un periodo storico in cui ogni secondo è fondamentale, è stato maggiore e me lo ha impedito.
Non posso accettare la falsità, non posso guardare i cittadini negli occhi e rimangiarmi quello che avevo promesso, non per colpa mia ma per colpa di altri. Proprio da qui – conclude la lettera - la scelta di rimettere l'incarico da vice sindaco”.



È di cinque pecore sbranate e due cani che non si trovano il triste bilancio di un'incursione di selvatici, probabilmente dei lupi, nell'allevamento dell'azienda agricola Maccario Aureli di Valfornace. Come racconta la figlia del proprietario dell'azienda Barbara, non è la prima volta che accade e sale la preoccupazione. "Purtroppo il nostro allevamento è collocato ai margini del paese e siamo a ridosso sia dell'oasi di Polverina sia del parco dei Sibillini, per cui questi animali selvatici, sempre più protetti, trovano nella nostra azienda agricola la prima fonte di cibo. È stato così anche la sera del 23 dicembre - continua Barbara Aureli-; abbiamo sentito i cani abbaiare forte ripetutamente, siamo scesi a controllare e abbiamo trovato l'ovile spalancato. Tante pecore erano in giro e purtroppo alcune erano state sbranate. Nessuna traccia finora dei due cani pastore maremmano che mancano all'appello da quel momento e che ci auguriamo tornino".
Un monitoraggio più attento della fauna selvatica, è quanto chiedono alle istituzioni i titolari dell'azienda di Valfornace, anche perchè il risarcimento nel caso di perdite di capi dovuti a selvatici, è sempre un'incognita. "La mattina stessa che abbiamo fatta l'amara scoperta- prosegue Barbara Aureli- abbiamo chiamata l'Asl i cui incaricati hanno poi effettuato il sopralluogo e accertato la morte dei nostri ovini. Da parte nostra, adottiamo tutte le precauzioni previste dalla legge, pastori maremmani a protezione del gregge, recinzioni alte più di 2 metri, ma fatti come quello che è da poco accaduto, dimostrano che queste precauzioni non sono sempre sufficienti. Non sappiamo se si sia trattato di un branco di lupi; non lo sappiamo perchè non abbiamo visto che il bilancio finale di questa triste incursione. Certo è - conclude- che noi cerchiamo di proteggere il nostro gregge in tutti i modi, ma a volte capita che non ci riusciamo".
c.c.
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