Prorogati i tempi di presentazione dell’istanza per mantenere il Cas o gli altri benefici abitativi emergenziali. Arriva anche la possibilità della delega. L’ultima ordinanza del Capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, contiene l’integrazione richiesta dalla regione Marche che permette la possibilità di far compilare da terzi, su delega espressa dell’interessato, l’istanza sulla piattaforma informatica di gestione commissariale.

La ricostruzione post sisma 2016 passa anche attraverso la digitalizzazione: presto sarà pienamente operativa la nuova piattaforma informatica di gestione, che permetterà agli utenti di avere un accesso telematico e quindi più comodo alle proprie pratiche e una presentazione delle domande di accesso ai contributi più semplice. Allo stesso tempo la struttura commissariale avrà a disposizione un maggior numero di dati per l’erogazione dei contributi e per lo smaltimento delle stesse pratiche. Il prezzo potrebbe però gravare sulle spalle dei non nativi digitali, gli anziani. Per questo la Regione Marche ha spinto per l’inserimento della possibilità di delega nella presentazione delle domande.

“La costante attenzione che la Regione Marche riserva alle istanze provenienti dal territorio, in particolare dalle fasce più fragili della popolazione colpita dal sisma ci ha permesso di ottenere questa modifica - spiega l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli -. È certamente una buona notizia per le persone anziane che possono trovare difficoltà nell’utilizzo di mezzi di autenticazione digitali e piattaforme informatiche. L’integrazione, voluta dalla Regione Marche, è volta infatti favorire coloro i quali hanno difficoltà con smartphone, identità Spid, tablet e pc, quindi impossibilitati a presentare la domanda. Hanno ora a disposizione un ulteriore strumento per l’espletamento della pratica: soluzione inizialmente non contemplata”.

Le linee principali contenute nell’ultima ordinanza, sulla scia di quanto emerso durante la recente Cabina di coordinamento sisma incentrata sull’introduzione e sulla tempistica dei nuovi termini, prevedono la proroga al 15 settembre per presentare l’istanza che attesta la persistenza dei requisiti per il mantenimento del CAS, SAE, MAPRE, immobili “invenduti” o realizzati in sostituzione delle SAE. Mentre la nuova scadenza per presentare progetti di ripristino, con miglioramento o adeguamento sismico degli edifici gravemente danneggiati o per la ricostruzione di quelli distrutti, viene fissata al 15 ottobre.
In vigore l’ordinanza 126 del Commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini. Il provvedimento, atteso da qualche mese dopo l’aumento del prezzo dei materiali edili e il caro carburanti che hanno contraddistinto la prima metà del 2022, aumenta il contributo pubblico per la ricostruzione, stanzia risorse aggiuntive per le opere pubbliche già finanziate e ridefinisce il prezzario nell’area del Cratere sismico.

Un’Ordinanza arrivata dopo l’intesa raggiunta in Cabina di coordinamento con le Regioni e con i rappresentanti dei sindaci, pienamente operativa dal tardo pomeriggio di ieri. Nel dettaglio, l’Ordinanza 126 approva il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 e stabilisce l’aumento del costo parametrico pari al 25 percento per gli immobili produttivi, del 20 percento per quelli residenziali e fino al 50 percento nel caso di alcune tipologie di edifici. Da sottolineare anche la previsione di un aggiornamento semestrale per ammortizzare eventuali nuovi aumenti.

Il nuovo provvedimento riguarda tutte le nuove richieste di contributo, oltre a quelle presentate ma non ancora approvate dagli Uffici speciali ricostruzione. Oltre a queste fattispecie, l’applicazione è prevista anche per le richieste di contributo decretate prima della sua entrata in vigore: sarà riconosciuto il costo maggiore dei lavori per le opere effettuate a partire del luglio del 2021.

Soddisfazione per il Commissario Legnini, che ha parlato di misure «capaci di rispondere ai problemi delle imprese e dei cittadini». A testimoniare preoccupazione erano stati i numerosi appelli che si sono succeduti nei mesi scorsi da parte delle associazioni di categoria, culminati nella serrata Ance dello scorso febbraio. Perplessità e allarmismi rimarcati a marzo dalle sigle dei professionisti della ricostruzione al teatro Lauro Rossi di Macerata, quando lo stesso Legnini aveva rassicurato tutti, garantendo un pronto intervento. Ora la ratifica di un provvedimento «molto atteso – sottolinea il Commissario –. L’Ordinanza 126 è capace di risponde in modo adeguato ai problemi delle imprese e dei cittadini in una fase congiunturale molto critica, segnata da un forte aumento dei prezzi e dalla scarsa disponibilità di materiali essenziali per l’edilizia.  Grazie all’adeguamento dei prezzi, alle misure che rivedono il costo parametrico e alla flessibilità del provvedimento, crediamo di riuscire a semplificare il lavoro delle imprese e dei professionisti. La ricostruzione post sisma 2016 può e deve riprendere il ritmo spedito che aveva acquisito prima della crisi dei prezzi. Dopo le riforme e le semplificazioni degli anni scorsi, ed ora che il passaggio dell’adeguamento dei prezzi si è risolto, ci sono le migliori condizioni possibili – rilancia Legnini –. Ora la ricostruzione deve avanzare in modo deciso e convinto. I cittadini possono contare sul Superbonus 110% fino al 2025 per coprire le eventuali spese non coperte dal contributo, i professionisti e le imprese su compensi adeguati e liquidi. Lo Stato dunque sta facendo in pieno e fino in fondo la sua parte. Molto del lavoro che resta da fare oggi è nelle mani degli amministratori locali, dei cittadini, dei loro tecnici e delle imprese. Ho piena fiducia che tutti sapranno cogliere le nuove opportunità che il nuovo quadro economico ci offre».

l.c.
Palazzo comunale, ex ospedale, teatro. I primi mesi dell’anno saranno decisivi per Caldarola sotto il profilo della ricostruzione pubblica. Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, infatti, sono attesi diversi e importanti passi avanti per le opere di ristrutturazione dopo i danni del sisma.

Nel caso del palazzo Pallotta, sede del municipio, il Comune ha affidato la progettazione definitiva. L’avvio dei lavori dovrà arrivare entro il prossimo giugno. “L’Università La Sapienza di Roma ha concluso gli studi strutturali e storici del palazzo, condividendoli con lo studio che si occupa del progetto – spiega il sindaco Luca Maria Giuseppetti –. Stiamo cercando di imprimere una netta accelerazione ai lavori, anche se non è semplice. Burocrazia, pandemia, carenza e prezzi dei materiali sono ostacoli difficili da superare, ma continuiamo a insistere. Per quello che riguarda invece l’ampliamento del nuovo Comune, che ospiterà anche la caserma dei carabinieri in via provvisoria, vedremo i lavori già dal 15 gennaio”.

Il Castello Pallotta, seppur di proprietà privata, rappresenta un luogo di interesse pubblico. Per questo l’amministrazione comunale ha attivato una sinergia con i proprietari. Giuseppetti ha proseguito: “Il Castello è un edificio di assoluto interesse storico e culturale per Caldarola. Con soddisfazione abbiamo sbloccato l’iter per la sua ristrutturazione. Dopo la conclusione della messa in sicurezza, il cantiere dovrebbe partire a breve. Importante anche la partita dell’ex ospedale – sottolinea il sindaco –: entro il 10 gennaio partirà la gara di appalto, mentre per l’arredo urbano della scuola dovremo attendere la fine del mese. Non appena il tempo lo consentirà procederemo con l’asfaltatura e gli spazi saranno poi pronti per gli studenti”.

La conclusione del sindaco è per il teatro comunale: per la ristrutturazione non sarebbero bastati i fondi già stanziati. Per questo la Regione Marche è intervenuta con un nuovo finanziamento da 240 mila euro. “Non possiamo fare altro che ringraziare l’assessore Guido Castelli e il presidente Francesco Acquaroli – chiude Giuseppetti –. Con questi ulteriori fondi potremo ultimare le ristrutturazioni. Siamo molto ottimisti, nonostante le difficoltà: abbiamo il dovere di lasciare una Caldarola in perfette condizioni per i nostri giovani”.

Nell’ambito del PNRR e dei progetti legati al Pil, il Comune di Caldarola ha fatto sapere di essersi aggiudicato fondi per un totale di circa due milioni di euro che verranno utilizzati per il rifacimento dei manti stradali nel territorio comunale, per l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica, per la costruzione di un parcheggio da dedicare al centro storico e per il rifacimento della pavimentazione e dei sottoservizi di Pievefavera e Vestignano. Oltre a questo sarà perfezionato l’acquisto dell’area ex Spitfire, da destinare a fini turistici.

l.c.
Trentacinque milioni di euro, frutto del risparmio della Camera dei deputati, da destinare al cratere sisma 2016. La commissione Bilancio di Montecitorio ha infatti approvato un emendamento al decreto PNRR: l’avanzo cumulato nel 2021 sarà reinvestito per le popolazioni colpite dal terremoto. L’Onorevole Simone Baldelli, vice presidente dei deputati di Forza Italia e primo firmatario dell’emendamento parla di una “pagina di buona politica, che fa seguito a un provvedimento varato ormai ogni anno dal sisma in avanti – spiega l’Onorevole –. Dal 2016 ad oggi, per le popolazioni che hanno sofferto le conseguenze del terremoto, sono stati stanziati oltre 380 milioni di euro. Non solo: l’emendamento prevede una parte che permetterà al Commissario Giovanni Legnini di utilizzare questi fondi con maggiore semplicità. Ci auguriamo che queste somme vengano spese presto e bene in favore delle persone che vivono nel cratere”.

Il Commissario Legnini, intanto, ha manifestato soddisfazione e ha ringraziato Montecitorio per lo stanziamento. Lo ha sottolineato ancora l’On. Baldelli: “Il Commissario ci ha ringraziato, come ha sempre fatto negli ultimi anni. La Camera dei deputati ha sempre mostrato attenzione al tema del sisma e ai terremotati: riducendo il più possibile i costi, da Montecitorio è stata restituita una cifra davvero importante. Iniziative legislative e finanziare che possono contribuire a un ritorno alla normalità. Da eletti nella zona del terremoto – conclude Baldelli – è nostro preciso dovere impegnarci nel tenere alta l’attenzione sul Centro Italia”.

l.c.
Stanno iniziando i lavori di bonifica, recupero e ricostruzione del cimitero di Ussita. Danneggiato dal sisma di cinque anni fa, ora necessita di diversi interventi di messa in sicurezza e di restauro.

La prima fase, come ha spiegato la sindaca Silvia Bernardini, sarà la più delicata: “Nei primi mesi di lavoro dovremo occuparci della bonifica del sito: questo significa che dovremo smaltire le macerie delle parti crollate e recuperare le bare che erano inumate in quell’area. Una volta che saremo riusciti a farlo – spiega la prima cittadina –, dovremo identificarle e trovare loro una nuova e dignitosa sistemazione, che potrebbe essere quella dei nuovi loculi che abbiamo costruito. È una soluzione provvisoria, ma certamente di grande solidità e soprattutto capace di garantire sicurezza ai visitatori e dignità ai defunti. È un’operazione molto complicata, visto che ogni bara andrà identificata e andranno soprattutto rintracciati i parenti del defunto per capire con quale sistemazione definitiva procedere. I problemi sorgerebbero qualora questa operazione dovesse essere impossibile: in questo caso potremmo pensare a una cappella comune che raccolga i resti delle persone che erano inumate nelle parti crollate”.

Una volta terminata questa fase, si potrà procedere con la vera e propria ricostruzione. La sindaca ha concluso: “A bonifica ultimata inizieremo la ricostruzione. La prima fase sarà dedicata alla messa in sicurezza dei versanti del ‘promontorio’ che ospita il cimitero, poi potremo passare al restauro vero e proprio. La speranza è quella di poter permettere le visite ai propri defunti nel minor tempo possibile, già al termine della bonifica del sito, visto che la soluzione temporanea che abbiamo predisposto è assolutamente sicura”.

l.c.
"Che tipo di ricostruzione vogliamo fare? Dove vogliamo andare? Vogliamo fare solo una ricostruzione strutturale, o vogliamo ricostruire il terrritorio nella sua interezza?" Questi gli interrogativi che hanno introdotto l'intervento di Mons. Francesco Massara a conclusione del convegno nazionale Anci di ieri a Camerino, occasione di un bilancio tra i 130 sindaci del cratere sulle cose che funzionano e sugli ostacoli che ancora si frappongono alla partenza spedita della ricostruzione.

"Non basta ricostruire solo le case - è tornato a ripetere l'Arcivescovo Massara -. Se la ricostruzione strutturale non viene accompagnata da un sostegno alle attività produttive e da una ricostruzione del tessuto sociale rischiamo di vederne il fallimento. Avremo solo case e chiese vuote che nessuno vivrà. E questi aspetti debbono pertanto essere portati avanti insieme - ha sollecitato -, altrimenti rischiamo di curare un unico aspetto della ricostruzione e questo territorio intanto rischia di morire. La verità è che ogni giorno la nostra gente non ne può più. Non ne può più di aspettare. Il Commissario Legnini ci ha dato sicuramente gli strumenti per poter vedere finalmente la ricostruzione ma io - ha evidenziato Massara - credo che sia già ingolfata in partenza. Il Commissario più di fornirci tutte le ordinanze che vogliamo, altro non può fare, ma poi ci ritroviamo a fare i conti con i progettisti che non fanno i progetti, la Sovrintendenza che non ci dà le risposte, l'USR sommerso di pratiche, le ditte che non si trovano, il caro prezzi dei materiali e le macerie che non si sa dove portare. Ed è così che tutta una serie di problematiche e tutte le ordinanze che il Commissario ha fatto finiscono nel collo di un imbuto". 

Parole realistiche quelle del presule, quotidianamente a contatto con i tanti Comuni dell'arcidiocesi e con una moltitudine di persone alle prese con una situazione di sofferenza che si protrae purtoppo da 5 anni. Da qui la proposta di una cabina di regia che coordini il tutto, perchè "procedere per risoluzione di problemi di settore, non approderebbe ai risultati sperati. Risolveremmo altrimenti un solo problema, ingolfandoci su tutto il resto e non riuscendo a dare quelle risposte che ognuno di noi deve dare, perchè la storia la facciamo noi tutti insieme".

Incisiva la chiusura, nel puntualizzare che "la prima ricostruzione è quella sociale - ha detto Massara -. I dati assolutamente negativi di 24 suicidi in 4 anni e dell'aumento esponenziale nel consumo di farmaci ansiolitici parlano da soli. Ognuno di noi è responsabile anche del nostro futuro. Questo non è un territorio spettrale ma i nostri ragazzi hanno necessità di vedere riconosciuto il diritto ad avere una prospettiva in queste zone. Ai sindaci, che ringrazio per il loro lavoro prezioso, insieme alle infrastrutture e ai servizi, chiedo di fare dei centri di aggregazione perchè i nostri ragazzi hanno bisogno di punti d'incontro. La ricostruzione la facciamo ricostruendo la persona".

Carla Campetella
Da oggi alle 18 sarà operativo lo sportello promosso da Cittadinanzattiva dedicato ai cittadini colpiti dal terremoto del 2016. Li si potranno ricevere informazioni ed assistenza sui procedimenti e le normative in tema di ricostruzione, oppure per segnalare disservizi e trovare strumenti utili per la loro risoluzione.
Lo sportello fa parte delle attività previste dal progetto “Si. Parte - PercorSI di PARTEcipazione comunitaria per la ricostruzione”, promosso nell'ambito dell’Accordo quadro di partenariato siglato tra Cittadinanzattiva, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione post sisma 2016 e ActionAid Italia.
I cittadini possono contattare lo sportello allo 06 36718005, nei giorni di martedì e giovedì dalle 14:30 alle 17:30, oppure per email scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Gli operatori forniranno informazioni e consulenza, nonché gli eventuali moduli utili, in ambiti quali: le agevolazioni tariffarie sulle utenze di luce, gas e acqua per le abitazioni inagibili; il sisma bonus/ecobonus; le agevolazioni tariffarie sulle utenze domestiche per gli immobili inagibili e per le Sae, le Soluzioni abitative di emergenza; la ricostruzione privata; l'ordinanza 100/2020 attuazione dell'art.12 bis del decreto legge 189/2016; rimborso CAS; le scuole inagibili; la ricostruzione scuole frequenza lezioni studenti nei containers; fatture energia, telecomunicazioni; le case inagibili.
“Siamo lieti di collaborare con il Commissario Straordinario alla Ricostruzione 2016 - dice Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva - per portare un contributo concreto ai cittadini che ancora oggi patiscono gli effetti dei drammatici eventi avvenuti ormai cinque anni fa. Nonostante il percorso di ricostruzione sia finalmente ben avviato, molto resta ancora da fare.
Anche le indicazioni che emergono dalle risposte dei cittadini alla nostra survey, segnalano diversi elementi di disagio che necessitano di interventi concreti. Per questo, attiviamo uno Sportello di Tutela per i cittadini, con l'intento di fornire uno strumento utile a sostenere la Struttura commissariale nel lavoro in atto ed essere sempre più vicini ai bisogni dei cittadini, che faticosamente stanno tentando di riappropriarsi delle proprie vite."
Secondo i dati forniti dopo uno studio di Cittadinanzattiva negli scorsi mesi e che ha coinvolto le popolazioni colpite di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, sono ancora numerose le informazioni carenti e i problemi quotidiani. Più di uno su tre non conosce le semplificazioni previste per la ricostruzione privata; il 33% circa non è a conoscenza della proroga della sospensione delle rate dei finanziamenti e dei mutui; il 24% circa non è informato sulle agevolazioni per le utenze del servizio elettrico, gas ed idrico per tutto il 2021. Inoltre, quasi il 40% dichiara che il servizio internet è assente o funziona a singhiozzo nella propria zona.
La maggior parte dei cittadini evidenzia disagi dovuti alla mancata ricezione del contributo per la ricostruzione privata (circa l’80%). Diversi utenti rispondono che non sono previsti interventi di efficientamento nel proprio immobile (27%) o non ne sono a conoscenza. Laddove previsti, c'è un ritardo, non sono ancora realizzati (94%).
Il 64% lamenta un peggioramento dell'offerta di servizi sanitari in seguito al sisma. Si evidenziano in particolare disagi dovuti alla chiusura di strutture sanitarie ed ospedali, servizi sanitari territoriali (51%), all'assenza di pass sanitari nella propria zona e al disagio di doversi recare lontano (67%). Liste di attesa lunghe per oltre il 34%.


gg
Il mancato smaltimento delle macerie, il cumulo dei progetti, la difficoltà di reperimento di manodopera e di alloggi per le maestranze. Sono queste le problematiche legate alla ricostruzione che l’Arcivescovo Francesco Massara ha presentato all’incontro con Confindustria, ANCE Marche, il Commissario Straordinario Giovanni Legnini e i vertici regionali. L’impegno è quello di costituire quanto prima una cabina di regia per affrontare in sinergia le problematiche economiche e sociali legate al post sisma 2016.

“Sono questioni che non possono essere affrontate singolarmente – afferma l’Arcivescovo –. I problemi delle imprese, il caro prezzi sui materiali edili, lo smaltimento delle macerie: solo una cabina di regia dedicata può attivare i giusti collegamenti e creare un coordinamento tra le diverse istituzioni e i soggetti che si occupano della ricostruzione. Bisogna essere consapevoli che già in questo momento i lavori sono fortemente rallentati: andando avanti di questo passo vedremo soltanto piccoli cantieri, non la vera ricostruzione di cui abbiamo bisogno. Le posizioni dei presenti – continua Massara – sono state unanimi. Ora bisogna individuare al più presto le professionalità che comporranno questa cabina: è necessario, altrimenti i diversi ambiti del problema continueranno a essere affrontati settorialmente, senza visione di insieme”.

La chiusura dell’Arcivescovo Massara è sui risvolti sociali della ricostruzione: “La gente è sfinita da cinque anni di difficoltà. Non si può prescindere da una netta accelerazione della ricostruzione: ne va del futuro dell’entroterra”.

l.c.
La ricostruzione passa anche attraverso la persona, le reazioni emotive e i bisogni sociali e di salute di fronte ad un evento traumatico come il sisma. E’ il tema centrale discusso nel corso del webinar dal titolo: “Programmazione Sociale Territoriale Integrata negli Ambiti Territoriali Sociali coinvolti nel sisma 2016 - Verso la prospettiva One Health / One Welfare nelle Marche - A distanza di più di quattro anni: quali sfide e quali prospettive? Analisi e riflessioni dalle quattro università delle Marche”.

L’incontro è stato organizzato dalla Regione Marche in collaborazione con le università marchigiane sulla base di un progetto finanziato dalla Regione stessa e finalizzato a conoscere le conseguenze di diversa natura provocate dal sisma sulla vita delle persone colpite dal tragico evento.

L’appuntamento ha voluto fare il punto su un rapporto ormai stabile che il Servizio Politiche Sociali ha con le università marchigiane da ormai oltre dieci anni per affiancare stabilmente ricerca universitaria e azione regionale, nell’ambito del percorso di sostegno agli ATS per l’avvio dei Piani Territoriali Sociali attuativi del Piano Sociale Regionale.

Ha espresso profonda gratitudine per il lavoro straordinario in corso l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, che ha puntualizzato nel suo intervento come “le problematiche conseguenti al tragico evento del sisma vanno affrontate nel loro insieme e non solo sul versante, pur importantissimo, della ricostruzione strutturale. Per questo, in accordo con le università che ci affiancano da tempo, sono stati individuati tre paradigmi da cui partire: quello del prendersi cura della persona che non ha smesso di stare lì, quello dell’abitare in termini di abitare temporaneo, di scuole e di edilizia residenziale e quello dello sviluppo economico”.

L’incontro ha visto la presenza di tanti attori protagonisti dei processi di ricostruzione e programmazione sociale territoriale integrata, in un dialogo aperto tra ricercatori e ricercatrici con i dirigenti regionali. 

Le presentazioni sono state raccolte in tre macro temi: prendersi cura, abitare, sviluppare. Lucia Ruggeri, dell’Università di Camerino, ha coordinato i lavori della sessione sul ‘prendersi cura’. Micol Bronzini dell’Università Politecnica ha coordinato la sessione ‘abitare’, mentre quella sullo ‘sviluppare’ è stata coordinata da Lucia D’Ambrosi che ha sostituito Emmanuele Pavolini dell’Università di Macerata.

Le risultanze del lavoro svolto dai ricercatori e del confronto tecnico e politico sviluppatosi nel corso del pomeriggio hanno offerto indicazioni importanti ai referenti degli Ambiti Territoriali colpiti dal sisma; indicazioni che saranno utilizzate in sede di una programmazione territoriale sociale che non riguarderà quindi il solo il sistema dei servizi sociali (il “prendersi cura”), ma anche l’offerta abitativa (“l’abitare”) e le stesse modalità di ricostruzione strutturale e di sviluppo imprenditoriale (“lo sviluppare”) dei territori colpiti.

Numeri positivi quelli del Terzo Rapporto della Ricostruzione del Centro Italia che il Commissario Giovanni Legnini, ha presentato questa mattina
Dati significativi che segnalano un'accelerazione importante e  un passo più adeguato alle aspettative dei cittadini colpiti dal sisma, ma che evidenziano nel contempo la necessità di non abbassare la guardia e continuare con grandissimo impegno il lavoroe losforzo  intrapreso. A fronte di dati confortanti che danno atto dei progressi raggiunti e trasmettono grande fiducia,  i problemi sono ancora aperti Persistono le condizioni di sofferenza dei cittadini e c'è tanto grande lavoro da compiere. Incentrata dunque anche sulle cose che non vanno al fine di migliorarle e ottenere una risposta sempre più celere, la conferenza stampa che si è svolta in presenza e in collegamento telematico nel giorno simbolico della vigilia di ricorrenza di quel tragico 24 agosto 2016, costato la vita a 299 persone.
"Domani- ha detto il commissario straordinario Giovanni Legnini- è il giorno della memoria. Si compiono 5 anni e dobbiamo ricordare con quella commozione che l’intero Paese mostrò all’indomani di quel tragico evento. Un pensiero dunque ai familiari delle vittime e a tutte le persone che hanno subito molte sofferenze, subito dopo il sisma ma anche in questi anni, sofferenze, che in parte insieme alla pazienza, permangono.
Lo dimostrano i dati di cui diamo conto con il Rapporto, a disposizione di tutti con la pubblicazione di oggi sul sito della struttura commissariale. Ci sono segnali positivi ma c'è molto ancora da fare e- ha detto Legnini- il modo migliore per onorare la memoria di quei morti e per mostrare rispetto per le sofferenze di molte persone è ricostruire, ricostruire in tempi ragionevoli e farlo in sicurezza. Dunque,  sicurezza degli edifici, sicurezza dei territori. E poiché domani sarà il giorno della memoria consentitemi anche di rivolgere un pensiero ai circa 2000 morti dell'ultimo dei gravissimi terremoti che ha colpito Haiti che ha determinato distruzione e una sofferenza che tutti abbiamo potuto vedere ed ascoltare”.
Passando al secondo punto del giorno il Commissario Legnini ha sottolineato che quando un anno e mezzo fa è iniziato il percorso, l’obiettivo era quello di recuperare la fiducia dei cittadini nella possibilità di farcela. L’ostacolo da superare erano le lungaggini e la lentezza delle procedure.

“A seguito di molteplici interventi di semplificazione sburocratizzazione e rafforzamento delle strutture- ha affermato- adesso noi abbiamo procedure efficaci che funzionano e ne costituiscono una riprova i dati sintetici che presentiamo oggi; abbiamo un quadro di risorse finanziarie forse senza precedenti e oltre il contributo che copre come noto anche le seconde case, per una scelta importante del governo nel 2017 abbiamo anche la possibilità di aggiungere i superbonus edilizi del 110%​, il che rende la possibilità di ricostruire particolarmente vantaggiosa, per avere edifici sicuri, sostenibili, per garantire la connessione digitale che dobbiamo garantire anche per altri versi e, l’effcienza energetica.
E poi- ha continuato Legnini- i ringraziamenti li voglio fare all’inizio e non alla fine, perché questi risultati rappresentano il frutto di un lavoro di squadra: una governance multilivello che ha un livello centrale di emanazione del governo che io rappresento insieme ad una squadra che è finalmente molto coesa e forte, fatta di persone competenti che voglio tutte ringraziare per il lavoro che quotidianamente portano avanti, congiuntamente ai 4 USR delle regioni, agli Uffici Sisma dei 138 comuni del cratere e tutte le altre istituzioni come le Sovrintendenze, le diocesi che, da alcuni mesi, svolgono una funzione di stazione appaltante per la ricostruzione delle chiese , i cittadini e i loro comitati, il personale degli uffici, i professionisti, le imprese nonché i due sub-commissari ingeneri Soccodato e Loffredo che mi affiancano e che hanno un ruolo molto importante per le ordinanze speciali in deroga”.

Quindi, nel tracciare in sintesi i dati del Terzo Rapporto della Ricostruzione, il Commissario Giovanni Legnini ha aapunto evidenziato che il numero delle domande è arrivato all’incirca alla cifra di 20 mila e 700 e che l’incremento dell’ultimo anno è stato del 60 per cento, registrando quasi un raddoppio nell’ultimo anno e mezzo
“Un numero molto importante perché riguarda grossomodo un terzo dei progetti attesi e, di questi, 10.263 sono i decreti emanati, ovvero l'autorizzazione all’apertura dei Cantieri e il finanziamento accordato per 2 miliardi e 700 milioni di euro di impegno finanziario, con un tiraggio della spesa che è cresciuta significativamente negli ultimi mesi. In tutto il cratere- ha proseguito Legnini- ad oggi noi abbiamo più di 5000 cantieri aperti anche se è difficile scorgerli per via dell’estensione enorme del territorio e circa 5 mila sono gli interventi già conclusi con 12 mila unità abitative restituite ai cittadini mentre 13 mila sono le unità abitative in corso ricostruzione e 52 mila quelle oggetto delle 20.700 domande a cui mi riferivo prima”. Per dare un’idea più compiuta della accelerazione che si è prodotta, Legnini ha evidenziato che nei primi 6 mesi di quest’anno sono state decretati circa 3300 cantieri, per una media di 550 al mese e 25 a giorno lavorativo autorizzati e finanziati.
Un numero che è davvero rilevante e che finalmente dà ritmo a questa ricostruzione”. Numerosi inoltre sono gli interventi pubblici già finanziati che si aggirano nell’ordine dei 2600 ricomprendendo anche le circa 900 chiese: “La ricostruzione pubblica è più lenta di quella privata ed ha subito un significativo impulso negli ultimi anni e si avvarrà degli effetti delle ordinanze in deroga, strumento del quale ci siamo muniti da poco tempo e che abbiamo emanato negli ultimi mesi e fino al 12 di agosto. Sono 25 le ordinanze in deroga, capaci di fornire ai comuni maggiormente distrutti e dalle situazioni più critiche e complesse quel di più in termini di procedure celeri e semplici, in termini di risorse, di supporto tecnico-amministrativo capace di far decollare anche la ricostruzione dei centri storici distrutti”.

Per fare l'esempio che più desta attenzione nell'opinione pubblica in riferimento al sisma del 24 agosto 2016 il Commissario ha voluto in particolare soffermarsi sui Tre Comuni che più hanno subito distruzione il 24 agosto, sottolineando che ad Amatrice i cantieri aperti sono circa 200 “Non c’è solo la prima e più importante gru con la quale si è avviata la ricostruzione del centro storico ma occorre notare che Amatrice ha ben 69 frazioni molte delle quali attendono risposte che noi dobbiamo fornire. So che il Comune sta provvedendo con i programmi straordinari insieme all’USR e da parte nostra stimoleremo per chiudere il più rapidamente possibile anche quelle programmazioni. Ai 200 cantieri aperti fa capo una risorsa attribuita e concessa ai privati di 126 milioni di euro il che fa capire che ad Amatrice la ricostruzione è in una fase abbastanza avanzata; certo, quella spianata della distruzione deve essere ancora realizzata ma sono state avviate opere pubbliche molto importanti come l’ospedale che è in una fase significativo, l’istituto alberghiero aperto poche settimane fa e poi c’è la parte del tunnel dei sotto-servizi. L’Ufficio territoriale del Lazio infatti, col coordinamento del sub-commissario realizzerà un progetto di sottoservizi molto innovativo per il sistema nervoso della nuova Amatrice. E la stessa operazione replicheremo nei centri storici maggiormente devastati”. Nell’annunciare poi che il dettaglio dei dati, per i quali la struttura commissariale è in procinto di dotarsi di una nuova piattaforma che diverrà concreta tra qualche mese al fine di aumentare il grado di trasparenza e leggibilità delle decisioni. Giovanni Legnini ha tenuto a rimarcare che il processo di semplificazione è stato raggiunto grazie al varo di numerose ordinanze e all’introduzione di rilevanti innovazioni sia dal punto di vista della procedura amministrativa che della ricostruzione pubblica. Il processo si concluderà con il Testo Unico la cui bozza è già stata resa pubblica e distribuita a tutti i portatori di interesse durante il mese di luglio.

“Abbiamo dato il termine del 15 settembre per osservazioni e proposte da parte dei cittadini, comitati, sindaci e regioni e di quanti vorranno concorrere, dopodiché provvederemo al varo nelle settimane successive per avere entro l’anno un Testo Unico”. Tra i dati in evidenza per positività anche quelli che riguardano il rapporto tra la struttura commissariale e i cittadini, diventato più fluido, più aperto ed efficace: in una anno sono stati 2.274 i quesiti inviati ai quali è stato dato risposta anche con importanti pareri. Dei 2274 ticket inviati è stata data risposta ad un numero di 2125 in un tempo medio di 7 giorni . Partecipazione dei cittadini che si manifesta in questa forma attraverso il servizio assistenza sisma ma anche attraverso i Piani Attuativi e i comitati. Nel porre in rilievo il quadro importante delle risorse finanziarie garantite dal Governo e dal parlamento sia per la ricostruzione privata che conta i sei miliardi del plafon sisma garantito dalla CDP e a fronte del quale le domande toccano 5.6 miliardi di euro “il che significa che una volta che avremo smaltito le giacenze e il governo sa che avremo bisogno di nuovi stanziamenti e confidiamo sul fatto che ve ne possano essere. Risorse importanti toccano anche la ricostruzione delle opere pubbliche; ammontano a 1mld e 700 mila euro con l’ultimo bilancio e un altro miliardo circa è già disponibile oltre a quello già impegnato e, entro l’anno vareremo un nuovo programma di opere pubbliche, nonché un programma per le chiese e ordinanze speciali per tutte le scuole, Da finanziare vi sono altre 184 altri strumenti speciali per le caserme e le altre strutture. Ma la novità più rilevante degli ultimi tempi è il fatto che questo processo di ricostruzione adesso si avvarrà di risorse molto importanti anche per lo sviluppo e la rinascita economico-sociale dei territori”. Di 160 milioni le risorse sul contratto nazionale di sviluppo che viene attuato dal Ministero per la Coesione territoriale; 60 milioni per i Centri di Ricerca e l’Alta Formazione, 1 mld 780 milioni sia per il cratere del Centro Italia che per quello dell’Aquila. che è in via di programmazione e che con una norma approvata a fine luglio, è stato affidato alla cabina di coordinamento delle due governance della ricostruzione”.

Ma, a fronte della sintesi dei significativi dati, il Commissario non ha mancato tuttavia di segnalare la preoccupazione che il ritmo di 25 decreti al giorno richiede una capacità organizzativa e attuativa che del pari comincia a mostrare un calo
“Sempre di più ci viene detto dai territori che le imprese se ne vanno, che i materiali sono aumentati (e abbiamo provveduto a questo con una prima importante misura), che i tecnici e gli istituti professionali non ce la fanno. Tutto questo ci è noto- ha concluso il Commissario- e se vogliamo mantenere questo ritmo, che è doveroso mantenere per il rispetto dei cittadini e dei territori, è chiaro che dobbiamo aumentare la capacità organizzativa. Nel rapporto sono dunque ricompresi anche dati mai pubblicati prima sul numero dei professionisti iscritti nell’elenco e quelli che lavorano, sugli incarichi ecc e, sui 23 mila professionisti iscritti nell’elenco speciale, quelli che hanno ricevuto almeno un incarico sono 7 mila il che significa che c’è una platea molto più estesa. Le imprese che lavorano e hanno almeno un cantiere aperto sono 2659 e il numero procapite medio per imprese e per professionisti non è elevatissimo. Bisogna dunque che si manifesti una migliore capacità attuativa; noi siamo perché le imprese e gli studi professionali di questi territori abbiano la priorità ma se vogliamo ricostruire in tempi ragionevoli occorre ampliare la platea. Ci vogliono più imprese e professionisti- ha ribadito Legnini- perché le sfide che abbiamo di fronte sono molto impegnative”. Da ultimo una sottolineatura ai tempi della ricostruzione; in Friuli ci vollero circa 15 anni, in Irpinia 40.
“I tempi sono quelli storici che conosciamo ma, se manteniamo il ritmo dell’ultimo anno, la ricostruzione sarà abbastanza rapida e nei prossimi anni il grosso comincerà già a vedersi.
Se il ritmo dovesse rallentare, di certo non dipenderà da noi, ma dalla capacità realizzativa” .
Da queste parole la formulazione di un appello: “Professionisti, imprese, venite a lavorare nel Centro Italia. È un messaggio di fiducia questo: potete fidarvi delle procedure, dei tempi di erogazione delle risorse e di una governance che oggi è ben strutturata, molto professionalizzata e capace di fornire le risposte. Mi auguro dunque che questo possa accadere, in maniera tale che le risposte che i cittadini attendono, possano essere date al più presto”.
C.C 

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