È scomparso la notte scorsa don Nello Tranzocchi.
Il parroco delle terre ferite dal sisma si è arreso al Covid lasciando la sua comunità attonita per la sua perdita.
Classe 1941, Tranzocchi era nato a Fiordimonte ed era diventato sacerdote nel 1965.
Laureato in utroque iure, cappellano militare, rientrato in Diocesi di Camerino cancelliere, Vicario generale parroco di Pievetorina, Montecavallo e Castel Sant’Angelo sul Nera dove viveva in una SAE.
"Don Nello è stato un sacerdote buono - commenta l'arcivescovo Francesco Massara -  che ha amato la Chiesa fino alla fine, servedola nella semplicità e rimanendo sempre vicino ai poveri e ai sofferenti. A lui va il nostro grazie e la nostra preghiera".
I funerali domani saranno celebrati domani alle 15, nella basilica di San Venanzio a Camerino.

GS

Intervento duro e deciso del parroco di Pieve Torina don Nello Tranzocchi contro la scelta del comune e della pro loco di aver organizzato nel Chiostro di Sant’ Agostino un “ Concerto grande della sera “ previsto per le ore 22,00 di giovedì 25 agosto.

Nella stessa struttura insiste la Casa protetta, luogo dove vivono molti anziani.

Don Nello perché lei è contrario?

“Ho visto il programma in giro alcuni giorni fa nel volantino delle iniziative estive del 2016 e giovedì 25 agosto c'è questo concerto, alle ore 22:00, con la partecipazione della Monsano Folk Festival.

Al di là degli aspetti organizzativi, non è stato considerato un elemento importante: la presenza della Casa protetta e la casa di riposo Sant'Agostino, che è al piano superiore. La scelta del luogo e dell’orario è inopportuna perche alle ore 22 gli ospiti (tutti anziani) stanno riposando e non mi sembra che il concerto si possa giustificare o far passare come attività culturale a favore degli ospiti.

Inoltre, in caso di maltempo la serata si svolgerebbe nel vicino teatro comunale, motivo in più per confermare la mia idea.

E’un fatto che io non accetto ne come uomo ne come cittadino di Pieve Torina e come parroco di questo paese intendo ribadire l'importanza della persona umana, tanto più se è malata, bisognosa di cure e di attenzioni particolari.

Voglio sottolineare – continua Tranzocchi - che al di là di come andrà a finire questa vicenda, a Pieve Torina sta nascendo un gruppo di persone libere, nell'ambito cattolico, che non si lasciano intimorire da quello che ordina, comanda, suggerisce l'amministrazione comunale o la Pro Loco.

Possiamo parlare liberamente, l’ho scritto anche nella lettera di ferragosto per la Festa dell'Assunta portata a conoscenza di tutte le famiglie: ”.. i cristiani sono contenti di poter soffrire per il nome di Cristo”. Quindi tutto il resto non ci fa paura”.

Una levata di scudi che a Pieve Torina mette in difficoltà sia la maggioranza che la minoranza. Lei don Nello ha voluto essere il primo portavoce lanciando un grido forte?

“Certamente. Qualcuno si deve prendere una responsabilità e io non posso tirarmi indietro di fronte a un fatto come questo, non posso tacere. Nessuno si era accorto che lì c’è una casa di riposo e una struttura protetta?”.

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