A Camerino la bellissima Basilica di San Venanzio si appresta ad ospitare il tradizionale rito dell' Offerta dei ceri del 17 maggio e il giorno dopo la riapertura delle chiese di tutta Italia, nell’eccezionale combinazione con la Festa del Patrono della città.
I colori dei terzieri di Muralto, Mezzo e Sossanta, hanno già riempito i lati opposti della navata centrale della chiesa, addobbata come di consueto per ospitare il suggestivo momento della preghiera di affidamento della vigilia che, data l’emergenza sanitaria del Covid -19, quest’anno dovrà svolgersi in una forma inedita, costretta dalle misure di distanziamento. Nessun Corteo storico per le vie della città, percorse per 38 anni da fiaccole e tamburi, gentili dame e nobili messeri, tutti diretti verso la basilica nel rendere omaggio al Santo, in un preludio di grande festa.
L’associazione Corsa alla Spada ha dovuto sconvolgere un programma consolidato, ma la volontà ferrea è stata orientata a preservare la forte simbologia del gesto che, anche se in diversa modalità, potrà essere vissuto. Lo ha comunicato la presidente Stefania Scuri, annunciando che da casa, attraverso la diretta TV (Canale 12 del DT)  oppure tramite Diretta Facebook o dal sito di EtvMarche, sarà possibile assistere alla Preghiera di affidamento al Santo Patrono Venanzio. Come ogni anno, durante la preghiera, presieduta da S.E Francesco Massara, verranno offerti i ceri, prezioso dono al venerato Santo da parte dell’intera comunità. A partire dal 19 Maggio inoltre, chi vorrà potrà lasciare la propria lanterna in Cripta, così da poter far visita al Santo e riprenderla dopo la reposizione della statua. “La sera del 17 Maggio- ricorda Stefania Scuri- per sentirci comunque tutti uniti, accendiamo le lanterne nelle nostre case, esponendole all’esterno o sul davanzale della finestra, come gesto di unione e di condivisione. Le circostanze, purtroppo, ci impongono di rimanere distanziati e, a differenza di quanto eravamo abituati a fare, di vivere questo momento nelle nostre abitazioni e non tutti insieme nella Piazza di San Venanzio. Sarà però un’occasione per riscoprire l’essenzialità e la bellezza di un rito, oggi ancora più che mai, attuale”.

Atmosfera di grande attesa per la ricorrenza della festività di San Venanzio del 18 maggio che, dopo la lunga pausa imposta dall’emergenza sanitaria, coincide proprio con la riapertura dei luoghi di culto e la possibilità per i fedeli di partecipare alla Santa Messa.
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“Quest’anno abbiamo una doppia occasione da festeggiare- dice il parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci-. La sospensione delle messe, ha rappresentato un atto di grande responsabilità da parte della Chiesa ma anche una grande rinuncia da parte di tutti i fedeli e, per noi di Camerino e per l’intera popolazione della Arcdiocesi, riprendere la celebrazione della messa in occasione della Festa del Santo Patrono, è un momento di gioia importante. Dunque, seguendo tutte le indicazioni affinché sia un giorno in sicurezza, ci stiamo preparando per riprendere un’esperienza di fede importantissima. L’ingresso in basilica sarà contingentato. Per mantenere le giuste distanze e consentire un accesso sicuro alle vie di fuga e a tutti gli ingressi- spiega don Marco- si è stabilita la presenza in chiesa di un massimo di 180 fedeli. Di certo poi entrando in basilica i fedeli dovranno seguire tutte le altre normative dell’obbligo della mascherina,  igienizzazione delle mani utilizzando gli appositi dispenser posizionati all’ingresso,mentre la distribuzione della comunione avverrà esclusivamente nelle mani.
Per venire comunque incontro a quanti non potranno parteciparvi per difficoltà di spostamenti o per timori personali- conclude il parroco- continueremo la trasmissione delle messe in streaming. Questo avverrà sicuramente per la messa principale delle 11.30 presieduta dall’arcivescovo Massara”. 
Per seguire la celebrazione basterà collegarsi alle pagine Facebook dell’Unità Pastorale di Camerino e dell’Appennino Camerte.  
C.C,.
" C'è un  tempo in cui siamo chiamati a mettere del nostro e a fare ciò che è possibile". Così il parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci ha annunciato la volontà di devolvere una somma a beneficio di chi nel momento del bisogno ha fatto sentire  la sua solidarietà alla comunità camerte. Un picccolo gesto che rischiara i giorni difficili di Premolo, comune dell'Alta Valle Seriana della provincia di Bergamo, nell'area lombarda tra le più falcidiate dal contagio della pandemia.  Con Premolo nel 2107 il comune di Camerino ha stretto un gemellaggio d'amicizia.  Al rapporto tra le due comunità, nato dal basso sin dalle prime ore successive al sisma del 2016,  hanno dato continuità le parrocchie, creando tante occasioni di contatto che hanno reso più salda la collaborazione tra i due comuni.
Premolo e Camerino a san Venanzio
“ In questi giorni difficili per tutti, di ristrettezze, rinunce, limitazioni e di preoccupazione - afferma don Marco Gentilucci-, non potevo non pensare agli amici che vivono giornate  ancora più difficili, segnate dal dolore per la morte di tante persone care. Nel tempo del terremoto, tanta solidarietà e vicinanza è venuta a noi dal nord Italia e proprio da quelle terre più colpite della Valle Seriana e specialmente dal piccolo comune di Premolo con la cui comunità è nato un gemellaggio e soprattutto, un'amicizia fraterna tra i nostri e i loro ragazzi. Pensando a loro e  sempre in contatto con don Gianluca Colpani, parroco di sant' Andrea Apostolo che mi raccontava delle difficoltà, del dolore e dello smarrimento che stanno vivendo, ho voluto compiere quello che di fronte a tutto il bisogno che hanno, è per me un piccolo gesto. Ho voluto  donare a loro interamente la mia mensilità di marzo, mese  in cui noi preti e sacerdoti guida della comunità, abbiamo offerto la nostra  preghiera per la gente che non potevamo raggiungere fisicamente.
Con questo gesto ho voluto simboleggiare anche tutta la vicinanza  della nostra comunità, pensando anche ai nostri ragazzi e agli amici che in questo momento vivono un dolore così grande. E visto che quando noi avevamo bisogno loro  ci hanno spalancato il cuore,  in questo momento  noi siamo chiamati a fare quello che possiamo. E' il minimo che possiamo fare per loro così da lontano per dimostrare la nostra profonda vicinanza e, seppure le nostre difficoltà oggi siano amplificate, non possiamo dimenticarci degli altri". 
C.C.
 

Una Camerino in festa ha salutato l’inizio di una nuova storia per la Scuola paritaria dell’infanzia Maria Ausiliatrice e asilo nido della parrocchia di San Venanzio, inaugurata alla presenza del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, del sindaco Gianluca Pasqui, dell’arcivescovo Francesco Massara, del rettore di Unicam Claudio Pettinari, del rapppresentante della Fism nazionale Maurizio Landi e delle autorità militari e civili.

Colma di gioia l’intera colorata cerimonia, la cui atmosfera di affettuosa solidarietà ha davvero contagiato tutti e, per primo, il parroco e direttore della scuola don Marco Gentilucci visibilmente emozionato nel dare il benvenuto ai rappresentanti della Fondazione Arvedi, Luigi Vinci e  Luciana Arvedi e Giancarlo Stringhini  consiliere di amministratore si Arinox e Ilta inox,   intervenuti appositamente in città, anche per dare inizio  al cantiere dei lavori della Basilica di San Venanzio.

Nella foto sotto, lo scoprimento della targa da parte di Luigi Vinci, consigliere amministrazione Fondazione Giovanni Arvedi

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Alla Onlus cattolica che fa capo all’imprenditore di Cremona cav. Giovanni Arvedi, si deve infatti la sostanza dei due progetti che gettano nuova luce sulla ripartenza della comunità. Quanto alla nuova scuola dell’infanzia Maria Ausiliatrice, come ricordato nel corso della cerimonia, significativo è stato il concorso della solidarietà di più scuole cattoliche d’Italia della Fism.

Giallo carico come il sole il colore predominante del modernissimo edificio, le cui grandi vetrate si aprono sull’incanto della vallata. Impegno, speranza, futuro, sono i simboli di una giornata che immette nello spirito nuovo con il quale affrontare la sfida del domani. Ai rappresentanti della Fondazione Arvedi, l'onore del disvelamento della targa della nuova struttura, seguito dall'esecuzione dell'inno di Mameli cantato dai bambini. Un' aurea speciale ha pervaso tutta la mattinata, carica di emozioni e di positività. 

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Un augurio racchiuso nello stesso "Albero della vita" scelto come emblema della nuova scuola e citato in più parti della struttura, a cominciare dal cancello d’ingresso. Un simbolo potente che sorretto dalla protezione del patrono di Camerino San Venanzio martire, è l’ immagine benaugurante di una vita costruita su basi solide, piena ed intensa in tutti i suoi aspetti. E i bambini sono le foglie di più vivaci colori, promessa di frutti generosi cui affidare il futuro della città. Accompagnati dai loro genitori, oltre 30 bambini da lunedì prossimo entreranno in una struttura bellissima completamente realizzata in bioedilizia, sicura e confortevole. Al taglio del nastro sono seguiti  un buffet augurale e un divertente spettacolo riservato ai più piccoli. 

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Occhi curiosi e sguardi incantati, davanti alla cura dei tanti particolari che in breve tempo hanno preso vita anche all’interno della costruzione, il cui progetto si deve all’architetto camerte Paola Paoletti. Raccolte di singoli e associazioni, hanno permesso l'accuratezza degli arredi interni e la fornitura di giochi per l’area a verde che si appresta a diventare rigogliosa proprio di fronte alla nuova scuola.

Segnali forti per tutta la collettività da questa pagina nuova, vissuta con particolare entusiasmo da don Marco Gentilucci che ha tenuto duro fino alla fine, superando con coraggio e dedizione ogni attimo di scoramento.

I giorni della provvisorietà e delle difficoltà, lasciano spazio a qualcosa di meraviglioso e inaspettato che è da stimolo per tutti. All’interno dell’edificio, sono stati lasciati volutamente a vista dei particolari in acciaio, a testimoniare gratitudine infinita nei confronti del magnanimo benefattore, il cui gesto nobile resterà sempre impresso in tutta la comunità. E l’immenso grazie ha illuminato tutta la mattinata di festa, contraddistinta dalla soddisfazione di tutti, perché negli oltre 400 metri quadrati della struttura, c’è tutta la voglia di crescita della città, ci sono le aspettative dei genitori e il futuro dei nostri bambini, c’è la professionalità degli educatori e l’impegno di tutti quelli che hanno creduto in un progetto che fa sentire viva tutta la comunità.

Lo stesso dicasi per il progetto di recupero della basilica di San Venanzio, raggiunta poco dopo da ospiti e autorità. Qui l'architetto Paola Paoletti ha illustrato i particolari del restauro  che l'arcivescovo Massara si è augurato possa essere completato secondo i tempi, così da permettere una riapertura della chiesa per il prossimo Natale.

C.C.

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Procedono con celerità i lavori di costruzione della nuova sede della Scuola paritaria dell'infanzia Maria Ausiliatrice e nido " F.Cambriani", nella zona di San Paolo a Camerino. La struttura in acciaio si presenta ormai delineata, lasciando be  intravedere quello che sarà il tetto a verde. Un edificio passivo di 400 metri quadrati, antisismico, funzionale e pieno di ogni confort che sarà anche dotato di una grande pergola per le attività esterne dei bambini. Con tutta probabilità l'inaugurazione potrebbe avvenire a fine gennaio. Ieri l'arcivescovo Massara, il parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci e l'architetto Paola Paoletti, si sono recati a Cremona per incontrare  e ringraziare il Cav. Giovanni Arvedi. A capo di una onlus cattolica locale, oltre ad essersi generosamente prodigato per la donazione della nuova sede dell'istituto scolastico della parrocchia,  il Cav. Arvedi  si è offerto anche per finanziare il restauro della Basilica di San Venanzio. Non potevano mancare gli auguri affettuosi al vescovo camerte di Cremona mons. Antonio Napolioni, il quale proprio ieri ha festeggiato il suo compleanno. don Marco a Cremona

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