A Camerino, la musica torna a mettersi a servizio di una buona causa. In occasione delle festività natalizie, l’associazione Musicamdo jazz rinnova il suo messaggio di solidarietà nei confronti della Casa di riposo gestita dalla Fondazione Casa Amica. Lo fa con “Swingin’ Christmasconcerto di beneficenza che si terrà questo giovedì 16 dicembre alle ore 21.00 nella sala auditorium dell’Accademia della Musica "Franco Corelli".
Repertorio tutto natalizio per lo spettacolo ad ingresso gratuito che, con spiriro solidale, riunirà sul palco i 22 musicisti della Musicamdo Jazz Orchestra e la voce di Alessandra Doria.

“Un’iniziativa che tutti noi della Fondazione Casa Amica abbiamo apprezzato moltissimo- afferma il presidente Sante Elisei-. Siamo grati per la sensibilità che con questo gesto torna a dimostrarci Musicamdo. In concomitanza con le festività del Natale, l’associazione quasi ogni anno ci regala qualcosa. Nel 2020 la solidarietà ci ha raggiunti sotto la simpatica forma di un calendario i cui proventi di vendita sono stati devoluti alla Casa di riposo. Il gesto di generosità si rinnova questa volta attraverso un concerto gratuito a tutto swing”. Chi vi parteciperà potrà effettuare all’ingresso una piccola offerta e, quanto raccolto verrà poi utilizzato per le attività ricreative degli ospiti della residenza per anziani camerte “Ben vengano iniziative come queste, segno di attenzione ad una realtà che ha tanto bisogno d’aiuto e, non solo economico – aggiunge Elisei-.
Il perdurare delle criticità dipese dalla pandemia ci sta dimostrando che il periodo di transizione verso la normalità è ancora in corso e lo sarà a lungo e un sentimento di vicinanza a chi abita questi luoghi e a tutto il personale che opera nella struttura, non può che imprimere nuovo coraggio e stimolo. Teniamo duro ma le conseguenze ci sono anche per i nostri ospiti che purtroppo continuano ad avere libertà limitata così come i loro parenti”.
Per partecipare al concerto gratuito occorre prenotarsi al numero 3312233904 ed essere muniti di Green pass.
C.C.
Somministrata la seconda dose del vaccino agli ospiti e al personale della Casa di Riposo di Camerino, Casa AmicaUna fase considerata particolarmente importante nella lotta contro la diffusione del Covid per tutelare non solo le persone anziane e bisognose di cure, che rappresentano una categoria particolarmente a rischio, ma anche coloro che quotidianamente operano all’interno della struttura.

“Partire il prima possibile con le somministrazioni nelle residenze per anziani è sempre stata una nostra priorità – ha spiegato Sante Elisei, il presidente della Fondazione Casa che gestisce la Casa di riposo - 
Abbiamo seguito tutte le disposizioni in materia di prevenzione e gestione dell’emergenza pandemica. Questo ci ha portato a richiedere la vaccinazione sia al personale che ai nostri ospiti. È un’azione che da una parte ci tranquillizza, dall’altra non deve farci abbassare la guardia. Fino a oggi siamo stati fortunati, oltre che bravi – continua Elisei - e un mio ringraziamento va anche alla responsabile e coordinatrice della Casa di riposo, oltre chea tutto il personale. Stiamo ora lavorando per trovare una soluzione per le visite di persona con i parenti e gli affetti perché ormai sono mesi che non sono aperte le visite. Tutto è stato fatto per tutelare al massimo i nostri ospiti. Tra le soluzioni che stiamo valutando, saranno inseriti, con tutta probabilità, dei pannelli all’ingresso così da consentire almeno di vedersi. È anche da poco passato il Carnevale e abbiamo cercato di organizzare una piccola festa per i nostri anziani, creando dei momenti di svago supportati anche da diverse iniziative. Poter tornare almeno a far incontrare i nostri ospiti con i propri parenti, in maniera più ravvicinata, seppure sempre con la massima precauzione, è il prossimo passo che ci siamo prefissati e che riteniamo importante”.
Continua ad essere il fulcro della sinergia tra territori l'arcivescovo Francesco Massara che ha messo in contatto l'Ordine di Malta con la casa di riposo di Camerino per la donazione dei farmaci raccolti grazie ad una iniziativa di beneficenza.

Questa mattina, in diocesi, è avvenuta la consegna a cui hanno partecipato, oltre a Massara, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il cappellano dell'Ordine di Malta Marche Nord don Andrea Simone ed il presidente della casa di riposo Sante Elisei.

"Abbiamo voluto fare una raccolta in tutte le Marche del Nord - dice don Andrea Simone - e abbiamo voluto donare il raccolto ad alcuni vescovi locali. A Camerino, l'arcivescovo ci ha indicato la casa di riposo della città ducale che beneficerà di questa raccolta dal valore di 5mila euro di farmaci.
L'Ordine è ospedaliero e da quasi mille anni ha sempre sostenuto i malati: dai pellegrini ricoverati a Gerulasemme fino alle emergenze di questo periodo. Consegnare farmaci rispecchia la nostra vocazione di ospedalieri a sostegno dei poveri e degli utilimi, tutto sotto lo spirito cristiano".

Un gesto accolto con gratitudine da parte del presidente della casa di riposo, Sante Elisei: "Questo è stato un anno difficile, - spiega - abbiamo dovuto lottare per proteggere i nostri ospiti, abbiamo sofferto il distacco dai parenti, abbiamo dovuto chiudere le visite, ma abbiamo ricevuto forza da questi gesti di generosità che ci danno la forza per insistere, andare avanti e tenere duro".

Gli fa eco il primo cittadino Sandro Sborgia: "Una bella sinergia - dice - , un segnale forte di collaborazione e di integrazione tra le varie realtà del territorio. Sono iniziative che vanno nella direzione di aiuto a chi è più fragile. Il fatto di aver recuperato questi farmaci, che spesso hanno un costo elevato e vengono devoluti a chi ne ha bisogno, contribuisce a fare una persona migliore ognuno di noi. Sono gesti significativi che non costano molto, solo un po' di attenzione e solidarietà".

"Un bel gesto per Natale - la riflessione dell'arcivescovo Francesco Massara - verso gli anziani ospiti della casa di riposo. Ogni gesto di solidarietà è un momento di comunione tra territori. Il mio ringrazio va all'Ordine di Malta e a tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta.

GS


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Partirà già sabato mattina la sanificazione delle Sae dell'entroterra. E' il progetto che hanno deciso di mettere in campo  la Cooperativa di comunità Cam-On di Camerino e  l'associazione "La terra trema noi no". Il nuovissimo servizio, si prefigge di arrecare un aiuto alle numerosissime famiglie che vivono nelle Soluzioni abitative d'Emergenza, nel rendere più salubre e più sicura dal punto di vista sanitario, la vita all'interno di quelle che di fatto, stanno diventando residenze sempre più stabili.

" La cooperativa Cam-On- spiega il presidente Sante Elisei- aveva già fatto un investimento per l'acquisto di un'apposita attrezzatura da utilizzare allo scopo. Si è dunque   pensato che potesse essere adatta anche per un trattamento di sanificazione anti- covid delle 'casette', restituendo una maggiore sicurezza agli abitanti. L'esigenza nasce anche dalle ripetute segnalazioni che si sono avute, riguardanti muffe, marciume e funghi riscontrate nelle Sae - continua Elisei- ; le prime chiamate di cittadini sono infatti riferite proprio a queste criticità che purtroppo continuano a verificarsi. Abbiamo delle richieste da Muccia, Valfornace e Pieve Torina e stiamo organizzando una sorta di calendario di interventi  che saranno completamente gratuti, in quanto i costi verranno ad essere interamente coperti dall'associazione "La terra trema noi no". 

Per richiedere la sanificazione gratuita delle Sae, occorrerà prenotarsi in anticipo inviando un Sms o un messaggio WhatsApp al numero 3312233904, indicando solo il nome, cognome, Comune, Località e numero della Sae, in maniera tale da organizzare il tutto. L'esecuzione del trattamento richiederà  pochi minuti, senza comportare grossi disagi ai residenti.

"Abbiamo messo insieme le forze - dichiara il presidente dell'associazione dei terremotati Diego Camillozzi -. E' una collaborazione che nel nostro piccolo ci consente di essere d'aiuto a delle comunità che in questo periodo stanno vivendo una doppia problematica: da un lato la salubrità non propriamente eccelsa dell'aria che si respira all'interno delle casette, dall'altro, l'esigenza di garantire una maggiore sicurezza sanitaria  dato il periodo di pandemia che si sta attraversando.  La disinfezione sarà utile dunque sotto entrambi i profili. Ci mettiamo a disposizione di tutti gli abitanti delle Sae dell'entroterra, finanziando questa operazione che ci vede protagonisti in sinergia con la cooperativa Cam On che si è dotata di questa tecnologia avanzata. Inizieremo gà sabato mattina dal comprensorio di Muccia, Pieve Torina e Valfornace e poi continueremo a muoverci negli altri villaggi Sae dell'entroterra maceratese. Non si tratta di un trattamento invadente e non richiederà spostamenti di mobilia. La sanificazione sarà veloce e, in una ventina di minuti, gli abitanti potranno rientrare nelle loro casette".

Carla Campetella
Il tempo cupo della pandemia viene rischiarato da alcuni esempi di positiva reatttività che hanno consentito ad alcune case di riposo dell’entroterra di non registrare né casi di positività né casi sospetti tra le persone anziane che sono ospitate nelle strutture.

Misure stringenti e mirati accorgimenti hanno permesso ad esempio alla residenza per anziani di Matelica di evitare rischi di contagio tra i 90 ospiti e i 50 dipendenti della struttura. “Da oltre un mese e tempestivamente, sin dalle prime avvisaglie nel nord Italia- spiega Margherita Lancellotti, presidente della Fondazione Tommaso de Luca- Enrico Mattei Casa di riposo di Matelica - abbiamo interdetto tutte le visite dei parenti e conoscenti ai nostri numerosi ospiti. All’inizio qualche perplessità c’è stata ma hanno presto capito che tutto veniva fatto per tutelare non solo i nonni ma anche i 50 dipendenti che operano nella struttura.
Dal 13 marzo inoltre sia il personale infermieristico che le OSS , hanno accetato di fare turni di una settimana ciascuno a gruppi di 15 in modalità H24 e dunque senza uscire mai dalla struttura per una settimana e a tale scopo abbiamo predisposto dormitori spogliatoi, bagni distinti maschili e femminili e il tutto corrdinato dal personale della cucina, alberghiero e della lavanderia. Finora l’esperimento sta riuscendo in una maniera eccellente – continua l’avvocato Lancellotti-. Nella struttura abbiamo predisposto anche un’ala d’isolamento e, nel caso che ci auguriamo non avvenga di casi sospetti o simili, siamo già in grado di rispondere con delle stanze apposite. Aggiungo che il personale è dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale; ce ne sono stati donati tantissimi di ogni genere da chiunque, sia da enti pubblici che da privati e per ora l’esperimento adottatto sta rispondendo in maniera efficace ed eccellente”. Il legale rappresentante della Casa di riposo di Matelica, nell’organizzare l’emergenza ha agito in collaborazione e coordinamento con la direttrice della struttura dott.ssa Raffaella Cimarossa e con la responsabile sanitaria dott.ssa Maria Grazia Argalìa. I pasti vengono preparati nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza e prevedendo separazione tra i moduli A e B, allo scopo di evitare troppa commistione tra gli ospiti;  la stessa cucina si è dotata di scatole termiche messe a disposizione da una ditta di catering con l’accorgimento di impedire qualsiasi contatto tra il personale di cucina e quello sanitario che è in isolamento con turnazione settimanale. Telefoni cellulari e tablet attraverso video-chat, consentono un contatto quotidiano degli ospiti con i familiari da casa; continuano anche le attività ludiche e di cura della persona che vengono diffuse sulla pagina facebook della struttura e dunque visibili da parte dei loro cari. “ Ci fa piacere che tutti abbiano capito queste misure restrittive fatte nell’interesse dei nonni. Più noi teniamo le maglie strette e più abbiamo possibilità di tenere fuori il virus e questo vogliamo preservare”. 

Esempio virtuoso anche quello della Casa di Riposo di Camerino, gestita dalla Fondazione Casa Amica.
“ Finora le misure stringenti adottate hanno sortito un effetto positivo- dice il presidente Sante Elisei-, anche se, visto quello che sta succedendo intorno e vicino a noi, è presto per cantare vittoria. Siamo stai scrupolosi nel seguire tutte le prescrizioni e indicazioni che sono venute da Governo, Regione e Ministero della salute, trovando piena collaborazione nei nostri operatori. Finora si è rivelata un’arma vincente che ha ben funzionato e speriamo di continuare in positivo su questa strada”.
Ma Sante Elisei aggiunge anche un aspetto che dovrebbe essere considerato primario e cioè quello della prevenzione che necessiterebbe di essere supportato da un maggiore ausilio da parte del Sistema Sanitario:
“ Noi come le altre case di riposo- sottolinea – abbiamo bisogno di uno screening da farsi sugli ospiti prima che si verifichi un’emergenza di casi sospetti.
Il sistema dei tamponi deve per noi essere attivato prima che si verifichi il primo caso ; solo in questo modo potremmo prevenire quello che purtroppo sta succedendo anche nelle strutture a noi vicine. Crediamo necessario il tampone sia per il personale che per gli ospiti; molti casi di coronavirus infatti sono asintomatici ed è sicuramente possibile che nella piena fede dell’operatore, magari ignaro della sua positività, possa innescarsi un’eventualità di contagio e di trasporto del virus in un sistema estremamente fragile quale una casa di riposo”.
Intanto video-chiamate mettono in contatto quotidiano gli ospiti con i loro cari mentre continuano i momenti ricreativi consueti che li tengono attivi. La raccolta fondi attivata dalla struttura per far fronte alla carenza di Dispositivi di protezione individuale, sta ottenendo buon riscontro. I contributi in denaro sono stati subito utilizzati per l’acquisto dell’occorrente, fondamentale per la sicurezza degli ospiti e del personale.

Positivo anche l'esempio della casa di riposo Lazzarelli di San Severino. Fin dal 25 febbraio la presidente Teresa Traversa ha disposto la limitazione delle visite da parte di esterni e per i fornitori è stato predisposto un percorso affinché non vi fosse un contatto diretto con gli ospiti. La decisione era stata presa "ascoltando la preoccupazione stessa di nonnini e nonnine che seguono le notizie sui giornali e dai telegiornali, di comune accordo con il sindaco e le autorità sanitarie". All'interno della struttura è stata messa in atto tutta una serie di buone prartiche tra cui la costante e continua sanificazione degli ambienti che, certo, non costa poco. Il sindaco poi, ha chiesto e ottenuto anche che a tutti, anziani e personale, fosse fatto il tampone per capire se vi fossero dei casi di positività e ha chiesto a gran voce raccolte fondi per pagare le sanificazioni e per acquistare i dispositivi di protezione individuale.
C.C. e G.G.



A Camerino, non si spegne l’eco della domenica di sconvolgimento a causa della decisone  piovuta come un fulmine a ciel sereno della riconversione dell'ospedale locale  per riservarlo ai soli pazienti contagiati da Coronavirus, come punto di riferimento della provincia di Macerata. E’ di ieri la redazione e firma del documento congiunto da parte di maggioranza e minoranza che, oltre a chiedere un incontro, formula determinate richieste al presidente del Consiglio, al Commissario per l’emergenza e al Presidente della Regione Marche. Sante Elisei, presidente della Fondazione Casa Amica che gestisce la casa di Riposo di Camerino è tra coloro che domenica pomeriggio hanno fatto sentire voce forte in occasione della convocazione d’urgenza voluta dal sindaco Sborgia per riunire l’intero Consiglio comunale e tutti i sindaci dell’entroterra davanti ai rappresentanti della regione e alle autorità sanitarie delle Marche. 
Sono profondamente preoccupato - dichiara Elisei- Lo sono innanzitutto per gli ospiti di Casa Amica, visto che passo per passo stiamo eseguendo tutte le direttive del governo aggiornandole quotidianamente con tutte le difficoltà che ne conseguono. Abbiamo inserito tutti i dispositivi di prevenzione, sia per il personale che lavora all'interno della casa riposo, sia per i visitatori e rinnoviamo le modalità di ingresso ormai quasi quotidianamente dato che i decreti sono quasi giornalieri.  Siamo ben coscienti che in una situazione delicata come l'attuale- prosegue Elisei- sia necessario l'impegno di tutti e lo stiamo facendo. Quello che disapprovo fortemente è l'atteggiamento che ha avuto la Regione che, altro non è che un atto di prepotenza nei confronti di noi tutti. Non posso che definirlo tale - continua Elisei- perchè la decisione che riguarda il nostro ospedale non è un atto conseguente ad un momento di confronto o ad un ragionamento  fatto con le autorità locali. Solo un atto di prepotenza che è stato presentato alla popolazione e all'amministrazione comunale quando era già fatto e compiuto e quando i pazienti erano già in viaggio verso altri ospedali. Un atteggiamento dunque arrogante che va a colpire un territorio che di tutto aveva bisogno meno che di una imposizione come questa.  E in tutta semplicità - spiega Elisei- ci tengo a dire che di fronte alla prepotenza non ci può essere la comprensione. 

Non è questione di egoismo, mancanza di accoglienza,  o campanilismo:  se tu fai un atto di prepotenza non puoi ricevere in cambio la comprensione, perchè scatta il bisogno di proteggersi, di reagire e contrastare qualcosa di profondamente ingiusto e poco democratico. Dovessi mettermi nei pani dell'ammnistrazione locale, sicuramente constaterei di non avere dalla mia parte gli strumenti necessari  per poter cambiare nell'immediato questo tipo di percorso.  La proposta che io ho fatto all'amministrazione e che faccio a tutti coloro che siano in grado di incidere e che abbiano più potere di me, è quella di formulare un accordo molto chiaro e molto preciso. 

Noi -conclude Elisei-  non abbiamo bisogno di promesse. Sono oltre tre anni e mezzo  che tutto ci promettono e niente ci danno. Con le promesse dunque non ci facciamo nulla, né con le delibere  e neppure con i Decreti regionali, che forse potremmo utilizzare unicamente per accenderci il fuoco durante l'inverno. A noi serve una  certezza. E la certezza è che siccome in questi anni in tutta la regione Marche sono stati chiusi oltre 11 presidi ospedalieri, da domani questi presidi che sono vuoti vengano attrezzati e non appena sarà pronto il primo, altra certezza deve essere che l'ospedale di Camerino venga ripristinato. Questo territorio massacrato dal terremoto ha bisogno di un ospedale. Questo è quello che personalmente propongo e che spero trovi accoglimento". 
C.C.
Restyling per la casa di riposo di Camerino, gestita dalla Fondazione Casa Amica. La donazione di arredi alla struttura, consentirà di dare un nuovo volto a tutti gli ambienti. Mobili, armadi e comodini del tutto nuovi o seminuovi che fino a poco tempo fa avevano arredato i moduli abitativi dell'area del quartiere Vallicelle ( dove peraltro sorgerà la nuova sede temporanea del Comune), smontati dai prefabbricati rimossi, sono stati infatti in parte trasferiti alla casa di riposo, contribuendo a rinfrescare l’arredamento delle stanze degli ospiti della struttura di via Le Mosse.
Un sentito ringraziamento per l'impegno e la disponibilità, è stato rivolto dal presidente della Fondazione Casa Amica Sante Elisei, all’ufficio tecnico del Comune di Camerino, all’architetto Maurizio Forconi e a Giuseppina Andreassi, coordinatrice della casa di riposo.
Dal trasloco a tutto il resto - ha sottolineato Elisei -, ogni dettaglio è stato curato con grande attenzione  insieme agli operai del Comune, a partire da Marcello Paganelli. Si tratta di mobili praticamente nuovi che sarebbero stati buttati via, mentre in questo modo potremo rinnovare l’arredamento della Casa di riposo che ne necessitava da tempo. Un pensiero e una sensibilità nei confronti degli ospiti che hanno apprezzato e il ringraziamento per questo va all’amministrazione comunale che ha veicolato il tutto”.


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