A Camerino, verrà attivato un programma di borse di studio triennali per rendere appetibile l'attività professionale di giovani medici specializzandi capace di attrarre altri professionisti. Ad annunciare il progetto e l'intesa raggiunta tra Unicam, Area Vasta 3 e Direzione sanitaria regiionale, è stato il direttore generale dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni. Lo ha fatto intervenendo all'incontro "Insieme a Camerino per la Ricerca" organizzato da Soroptimist International Club Macerata, Kiwanis Club Macerata, Rotary Club Camerino Tolentino Macerata e Inner Wheel Camerino. Insieme alla buona notizia dell'attivazione del programma utile ad attrarre professionalità, competenze e intelligenze nel territorio camerte, le parole del direttore dell'Area Vasta 3 hanno toccato anche la problematica delle ridotte risorse sanitarie del Paese e fornito rassicurazioni sul futuro dell'ospedale di Camerino e sull'impegno a risolvere la questione della carenza di personale nel reparto di Cardiologia.
" E' un periodo difficile per la sanità nazionale - ha dichiarato Maccioni- ma quello che riusciamo a garantire sia in Italia sia nelle Marche, seppure con risorse insufficienti rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un sistema pubblico e rispetto al finanziamento che invece troviamo in altri Paesi europei, è una sanità di qualità. Riusciamo comunque a fare tante belle cose e come Area Vasta 3, siamo diventati attrattivi per studi clinici importanti. Al netto delle risorse del 2018 da destinare a medici, infermieri e a chi lavora sui progetti di ricerca, abbiamo introitato una somma di circa 180 mila euro per il potenziamento delle nostre attrezzature, per borse di studio e per assumere medici anche a tempo determinato." 
Nel sottolineare che Camerino deve diventare più attrattivo per i professionisti e per i medici, Maccioni si è soffermato sulla questione della carenza di personale a Cardiologia: "Il problema  è che non riusciamo a immettere 5 medici più il primario- ha detto- A luglio agosto per garantire l'assistenza h24 si è fatto ricorso a personale medico aggiuntivo che, per ragione di costi, non può continuare. A Cardiologia oggi sono presenti quattro medici più il primario ma  per dicembre dovremmo riuscire a contrattualizzare un'altra figura che attualmente è specializzanda.
Non c'è alcuna intenzione, nè volontà nascosta di chiudere l'ospedale di Camerino- ha rassicurato- Sarebbe assurdo: è un nosocomio da un punto di vista strutturale modernissimo, antisismico, a norma antincendio cerificata per cui, nessun direttore e nessun gestore della sanità pubblica, potrebbe pensare a un'idea del genere. Il problema della cardiologia c'è, ma perchè appunto c'è la cardiologia e ci sono dei reparti d'eccellenza come l'ortopedia diretta dal dottor Di Matteo. Proprio a questo riguardo, pochi giorni fa ci siamo incontrati  con il rettore di Unicam Pettinari, insieme alla neo direttrice dell'Asur regionale Nadia Storti per l'attivazione di borse di studio a valenza triennale da offrire a giovani medici specializzandi nelle varie specialità della medicina, chirurgia, ortopedia, cardiologia e nei rami del farmaceutico e della farmacologia. La finalità del progetto è quella di dare la possibilità ai giovani che escono dalle università e dalle scuole di specializzazione, di lavorare nell'ospedale di Camerino e nel contempo fare ricerca nell'ateneo di Unicam, attraverso gruppi di lavoro e pubblicazioni che, soprattutto all'inizio, potranno essere utilizzati per valorizzare la loro carriera  Noi- ha rimarcato Maccioni-dobbiamo cambiare paradigma e modo di pensare: dobbiamo partire da quello che c'è , che c'è rimasto e che c'è sempre stato dopo il terremoto.
Il punto di  partenza non deve essere quello che manca, ma quello che c'è. C'è l'università che non ha mai cessato di esistere nè mai sospeso le sue attività; c'è la sanità che non ha mai fatto notizia su questo terrritorio perchè l'ospedale ha tenuto, non ha mai riportato danni dal sisma e ha assistito le persone come andavano assisitite. Da subito abbiamo trasferito le persone ospiti delle case di riposo, in altre strutture che erano a disposizione nell'area Vasta 3, Noi ci siamo e non abbiamo mai arretrato. Il problema che c'è -ha concluso- è temporaneo ed è un problema che riguarda tutta l'Italia, perchè non si fa altro che parlare della carenza dei medici.
La struttura sanitaria di Camerino è moderna, efficiente e faremo di tutto per risolvere il problema della cardiologia e qualsiasi altra questione che nel corso dei giorni e dei mesi potrà prospettarsi. L'ospedale e la sanità sono strutture vive e per ogni struttura viva possono presentarsi difficoltà. I problemi ci stanno ma ci stanno anche per essere risolti: noi ci siamo e li affrontiamo anche d'intesa con il sindaco di Camerino, con l'università e con tutti gli operatori che insistono su questo territorio".
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Partiti nell'area commerciale del Sottocorte Village di Camerino i lavori per la realizzazione del nuovo ufficio postale. Avviato il cantiere, operai e mezzi meccanici sono impegnati nei primi step di montaggio dell'anima in acciaio della struttura che, una volta ultimata, avrà una superficie di 150 metri quadrati. Un passaggio importante per il servizio di Poste italiane i cui uffici di piazza Umberto I erano già stati danneggiati dalle scosse del 24 agosto 2016. A piazzale della Vittoria il primo container adibito ad ufficio e da ultimo la struttura prefabbricata di via Le Mosse, da dove il servizio continuerà ad essere garantito fino all'ultimazione della costruzione del Sottocorte Village, situata al livello superiore dell'area commerciale, vicina a via Ottaviani.
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Sull'altro fronte della città, vanno avanti nel quartiere di Vallicelle i lavori di smantellamento dei container nell'area di protezione civile Vallicelle B, destinata ad ospitare la nuova sede comunale temporanea.
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Aperta e utilizzabile per la prima volta da questa mattina,  la strada che collega l’area Sae delle Cortine con la statale 256. Ultimati i lavori di adeguamento, e tolti i blocchi di cemento che ne hanno impedito finora il transito. 
La circolazione al momento, è consentita solo ed esclusivamente in uscita in direzione Camerino.
L'apertura della strada agevolerà la comunicazione in una delle zone diventata ormai tra le più abitate della città. Si è giunti a questo traguardo a seguito di diversi tavoli tecnici organizzati dall'amministrazione comunale nel corso degli ultimi mesi con Anas ed Erap e che hanno consentito di sbloccare la situazione.
“Abbiamo risolto quello che rappresentava un problema, soprattutto per gli abitanti di quella zona che erano costretti a percorrere un tragitto molto più lungo e sicuramente, poco pratico e agevole – commenta l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – La strada non si è potuta mai utilizzare fin dalla sua realizzazione, a causa di diverse problematiche che non garantivano la sicurezza; diversi cittadini hanno più volte segnalato l’esigenza di poter trovare una soluzione. Dopo diversi incontri, siamo riusciti a superare le problematiche e a definire ciò che poteva costituire un disagio per i cittadini, Arrivato il benestare anche da parte di Anas- conclude Fanelli-  finalmente abbiamo a disposizione quella che è in tutto e per tutto una nuova strada”.
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Attimi di paura poco dopo le 14 in via D'Accorso a Camerino. All'interno di un autobus della Contram che viaggiava verso Castelraimondo con diversi studenti, una passeggera avrebbe perso l'equilibrio.
Cadendo sul corridoio tra i sedili, pare che la donna abbia battuto la testa e la schiena.
Sul posto sono inervenuti i vigili del fuoco, per far passare la barella necessaria ad immobilizzare la donna, e i sanitari del 118 che hanno soccorso la passeggera trasportandola al pronto soccorso.
Gli altri passeggeri, la maggior parte studenti, sono scesi durante i momenti di soccorso. L'autobus ha poi ripreso la sua corsa verso Matelica dove i genitori attendevano i figli al rientro da scuola.

GS


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E' fissato per sabato 23 novembre alle ore 16.00 a Palazzo Sabbieti, il ritorno di Giulia Varano in terra natìa. A 39 anni dal suo furto avvenuto il 13 luglio nell'allora pinacoteca di San Francesco, il dipinto attribuito al grande pittore Dosso Dossi, farà ritorno a Camerino.
Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento sono intervenuti questo pomeriggio il sindaco Sandro Sborgia, l'assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori, il Capogabinetto della Presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi, il rettore Claudio Pettinari, la direttirice dei Musei Civici e diocesani Barbara Mastrocola.
Il dipinto che ritrae Giulia da Varano bambina, figlia del duca Giovanni Maria Varano e Caterina Cybo, proveniente dalla galleria Varano di Ferrara, fu acquistato dal comune di Camerino nel 1988 e faceva parte di una quadreria di 44 opere  ritraente la dinastia dei da Varano. Quella notte tra il 12 e il 13 luglio, insieme all'olio su tela di Giulia bambina ne furono trafugati altri 12. Il ritrovamento si deve ai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio di Genova che sabato prossimo illustreranno i dettagli di tutto l'intricato ritrovamento che ha i connotati del giallo. 
Grande soddisfazione è stata espressa dall'assessore Sartori per i contorni di una felice storia che  sembra quasi un segno del destino. Un ritorno a casa in un momento così difficile e delicato, appare quasi un segno di protezione da parte di una figlia della città che torna a difenderla.
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"Giulia da Varano che torna a Casa - ha detto Giovanna Sartori- si inserisce in un progetto più ampio che è " La bellezza ritrovata e i luoghi per la città" progetto finanziato dalla Regione Marche al quale l'amministrazione comunale, ente capofila, ha partecipato in partenariato con Unicam e l'arcidiocesi, con la  direzione scientifica di Barbara Mastrocola.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento regionale - ha spiegato- proprio perchè serve a mettere in collegamento i luoghi della città ancora fruibili e visitabili nonostante il terremoto e che ci auguriamo possano essere sempre di più andando avanti nei mesi e negli anni della ricostruzione". Il collegamento sia fisico che artistico del progetto sarà tra la basilica di San Venanzio, il deposito attrezzato Venanzina Pennesi dove avverrà il posizionamento del dipinto e che prorogherà per l'occasione la mostra "Dalla Polvere alla luce" fino  al 6 gennaio 2020. Altro collegamento avverrà con il Planetario dell'Università di Camerino da poco inaugurato e, grazie alla collaborazione con Contram SPA nei week end del mese di dicembre, i turisti e i visitatori che raggiungeranno la città avranno a disposizione l'innovativa navetta elettrica con guida turistica a bordo che metterà in collegamento con le varie attrattive culturali e d'arte della città. " Siamo molto sodisfatti - ha concluso l'assessore - perchè il progetto contribuirà ad arricchire l'offerta del nostro cartellone delle festività natalizie". 
Felice Sandro Sborgia del ritrovamento dell'opera da parte dell'Arma e in particolare di essere il sindaco a riceverne consegna da parte dei Carabinieri del Patrimonio e Tutela Beni culturali.
"Solo un tassello di un mosaico più grande - ha detto il primo cittadino- che riguarda la ripresa e la ricostruzione della città da un punto di vista storico, culturale ed artistico ".
Sborgia ha anche anticipato che a breve e in altra sede rispetto all'attuale, riaprirà la Biblioteca Valentiniana. La Sovrintendenza ha infatti espresso parere favorevole in merito all'adeguatezza dei locali che, grazie all'università, potranno ospitare gran parte dei volumi. L'edificio del Rotary verrà quindi liberato e potrà essere sottoposto ai lavori di recupero.  " Per la città dunque un ulteriore passo in avanti  nel riappropriarsi del suo patrimonio".
Simbolico il titolo dato alla riconsegna del dipinto secondo il rettore Claudio Pettinari:" Fin da subito dopo le scosse- ha affermato- abbiamo immaginato di ripartire da subito dai beni culturali , come punto di forza universalmente riconosciuto di questo territorio e che può essere motivo per muovere uno dei motori fondamentali dell'economia italiana come il turismo. Particolare significato riveste quest'opera- ha aggiunto- in quanto la dinastia dei da Varano è molto legata all'università sin dalle sue origini. E i due destini della città e della stessa università sono sempre stati collegati tra loro". Nel rivolgere un sentito ringraziamento ai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, Daniele Salvi  ha detto che il ritorno del quadro si inserisce in una triste tradizione che riguarda le Marche e che ha visto la regione privata, depredata ed espogliata di un ingente quantitativo di opere d'arte dalla portata devastante. " Segnale importante di controtendenza il ritorno della duchessa bambina che per la città di Camerino quasi evoca della necessità che tanti bambini nascano da queste parti. Altro elemento significativo- ha sottolineato- il fatto che la cultura accompagna la ricostruzione e il riguadagnare progressivamente spazi. Importante che appena si riapre uno spazio se ne rivitalizzi il valore". Di quanto sia raro riappropriarsi di opere oggetto di furto ha parlato la direttrice dei Musei Barbara Mastrocola, la quale ha in particolare evidenziato che è proprio in seguito all'acquisto del nucleo di 44 quadri della dinastia dei da Varano del quale faceva parte anche il dipinto di Giulia bambina, che nacque e si formò la pinacoteca civica. Fu Milziade Santoni che sapeva dei dipinti messi all'asta a Ferrara ad acquistare per conto del Comune di Camerino tutto il fondo da Varano della Corte estense, pagandolo 44 lire. Dei tredici quadri rubati nel 1980, tutti di piccola taglia e facilmente celabili, quello di Giulia è il più importante anche per la mano che lo ha dipinto. L'opera è infatti attribuita al pittore ferrarese Dosso Dossi e per Camerino ha il valore di un Raffaello.
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Doppio incontro quello dell’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, Francesco Massara,che oggi a Roma ha partecipato alla riunione dei vescovi del cratere alla Cei per le problematiche del terremoto e in particolare per l’ordinanza 84 del 2019, secondo piano dei beni culturali.
Nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, l'incontro riservato con il Premier Conte, in cui Massara si farà portavoce dei problemi della gente e delle attività produttive. 

G.S.

- servizio in aggiornamento -
Un segno di riconoscimento e gratitudine per l’esercito. Pergamene in omaggio ai militari che si sono occupati delle demolizioni di alcuni edifici della città ducale; sono state consegnate dal sindaco Sandro Sborgia che ha colto l'occasione per esprimere all’Arma del Genio il sentito ringraziamento della cittadinanza per le operazioni condotte all’interno di Camerino colpita dagli eventi sismici dell’agosto-ottobre 2016.
“È il giorno in cui vogliamo dirvi grazie per quello che avete fatto qui e per quello che fate per il Paese e fuori dai confini – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – Gli interventi di demolizione costituiscono un segnale forte perché indicativi di una ripresa delle operazioni propedeutiche alla fase di ricostruzione. Lavori che insieme alla ripresa delle messe in sicurezza e della riapertura di alcune vie del centro e conseguente riduzione della zona rossa sono la conferma che con volontà e determinazione una ricostruzione è possibile. Aggiungo una curiosità: proprio uno dei militare ha confidato di aver trovato l’amore nella nostra terra quindi cercherà di fermarsi qui”.
Belle e sentite anche le parole dei militari dell'Esercito che hanno molto apprezzato il pensiero: “E’ il quarto incontro che facciamo con il sindaco Sborgia, una persona che ogni volta ha dimostrato una grandissima energia- ha detto il generale Bindi -. Siamo innamorati di queste zone dove abbiamo lavorato tanto. È uno stimolo per ritornare in questi luoghi con la certezza di ritrovare degli amici e la speranza di trovarli sistemati. Siamo stati accolti in modo bellissimo dalla cittadinanza quindi, ogni volta torneremo più che volentieri”.

Il sindaco Sandro Sborgia con lEsercito 2
Le pergamene hanno raggiunto : il 2° Reggimento Genio Pontieri; il Generale  B. Francesco Bindi; il Colonnello  Salvatore També; il Capitano Stefano Di Biagio; il Maresciallo Ord. Santo Maniscalco; il Sergente  Maggiore Matteo De Santis; il Caporale Maggiore  Ca. Sc. Roberto D'Introno eil 1°Caporale  Maggiore Antonio Ferri.

“Stiamo studiando, delle misure più incisive per le zone più danneggiate e logicamente si sta vedendo una procedura ancora più accelerata per quanto riguarda la ricostruzione”. Lo ha riferito l’on Patrizia Terzoni vicepresidente della Commissione Ambiente lavori pubblici della Camera e relatrice del Decreto Sisma alla quale sono giunti 880 emendamenti presentati dalle diverse forze politiche parlamentari. L’on Terzoni è intervenuta al convegno promosso a Camerino da CNA Macerata per la presentazione dei "Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano colpito dal sisma del 2016”.
“In base alle richieste che ci sono arrivate dai territori- ha aggiunto Terzoni - oltre all'autocertificazione già messa, stiamo vedendo se per alcuni territori maggiormente colpiti e non per singoli comuni,  se vi sia la possibilità di fare una riformulazione tale per cui sarà possibile portare avanti dei programmi di ricostruzione fatta in un certo modo e con diverse deroghe. E’ tutto in valutazione quindi non posso dare conferme che vi sarà approvazione, ma la volontà di farlo c’è. Come c'è volontà anche per quel che riguarda la parte economica: stiamo cercando di rispondere alla domanda di fare una Zona Economica Speciale in queste aree e che comunque necessiterà dopo di essere portata avanti da dei decreti. Sulle ZES sappiamo tutti che ci sono dei criteri stringenti per poterle fare fra cui anche il reddito pro capite che è molto basso e dal momento che il reddito pro capite basso riguarda le zone maggiormente colpite, quasi involontariamente questa misura della ZES andrebbe a finire nelle aree più ferite e danneggiate dal sisma. Anche questa è comunque misura sulla quale non posso dare conferma se sarà o meno approvata, tuttavia è al vaglio dei Ministeri”.
Nel corso del suo intervento l’on. Terzoni ha anche ipotizzato una possibile proroga di qualche mese per la scadenza della presentazione progetti per i danni lievi in scadenza il prossimo 31 dicembre.
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Ricostruzione e sviluppo, i due temi strettamente interconnessi nella strategia dei“ Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino Marchigiano dopo il sisma 2016” già illustrata alla Camera dei Deputati. Sulla ricerca, promossa dal Consiglio regionale e realizzata dalle 4 università marchigiane, si è favorevolmente espresso lo stesso Premier Conte nel corso del suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico di Unicam. Obiettivi e contenuto del progetto che ha già ottenuto l’approvazione unanime del Consiglio regionale con la sola astensione della Lega, sono stati rispettivamente illustrati dal coordinatore generale Daniele Salvi e dal coordinatore scientifico Massimo Sargolini. All’incontro hanno anche preso parte l’onorevole Mario Morgoni, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il neo eletto presidente zonale di CNA Camerino Giuseppe Corridoni e Andrea Spaterna nella doppia veste di presidente del Parco dei Sibillini e prorettore di Unicam. Accordinare i lavori, il direttore di CNA Macerata, Luciano Ramadori
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“I passi indietro che sono stati fatti sul progetto- ha dichiarato l’Onorevole dei 5 stelle- sono stati ben presi dalla mia parte politica e quindi, come già espresso dal presidente Conte, c’è questa volontà di dare una strategia univoca per i territori colpiti dal sisma delle 4 regioni del cratere. La strategia era stata infatti rallentata da uno snaturamento fatto dalla Giunta regionale che aveva favorito il Patto per lo sviluppo, andando dunque in direzione opposta rispetto a quella che era stata la volontà del Consiglio regionale". 
Punto centrale di tutti gli interventi che si sono susseguiti nella sala convengi del Contram, la visione strategica di sviluppo “perché – ha detto Daniele Salvi- come saranno questi territori nel futuro, non è tema da discutere solo nei convegni ma necessita di una programmazione strategica alla quale dare corpo e gambe, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli”. Dalle azioni di sviluppo una risposta al rischio di spopolamento: “Essenziale una cabina di regia sullo sviluppo dell’area cratere a palazzo Chigi - ha sottolineato Salvi- perché è necessario l’impegno più alto per dare vita ad un Piano strategico d’area che noi abbiamo studiato per la parte marchigiana ma che può essere esteso in poco tempo a tutte le regioni del cratere. Quello è lo strumento attraverso cui indirizzare in maniera coerente le risorse che potrebbero essere appunto attivate attraverso la clausola del 4 per cento che è oggetto di emendamenti al decreto per far sì che le risorse non vengano disperse. Se per la ricostruzione sono stati stanziati oltre 13 miliardi, come è accaduto per l’Aquila e, senza stanziare nuove risorse, se ne potrebbero destinare il 4 per cento per le azioni di sviluppo e indirizzare circa 600 milioni di euro a questo tipo di azioni”.
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Quello realizzato dai 4 atenei marchigiani è un lavoro che Mario Morgoni ha definito  prezioso e propedeutico a tutte le azioni da mettere in campo per dare concretezza alla visione di futuro che va costruita. “La cosa importante da sottolineare- ha detto- è il fatto che l’elemento di riferimento delle nuove politiche di sviluppo del lavoro sia l’Appennino da cui deve avviarsi un nuovo ciclo non solo di carattere economico ma un profondo ripensamento che investa più aspetti. L’Appennino come scheletro fisico della nostra penisola e come questione nazionale per il futuro del Paese”. Morgoni ha auspicato anche un cambio d’atteggiamento da parte delle comunità locali invitando a superare i campanilismi e a ricomporre le ostilità. “Se ognuno farà la sua parte, potremo avere le condizioni per un riscatto. E’ insieme che dobbiamo costruire un modello vincente”.
La necessità di muoversi in modo condiviso e corale è stata ribadita anche dal coordinatore dei “Nuovi sentieri” Massimo Sargolini. "Abbiamo messo insieme le competenze dei 4 atenei per arrivare ad un percorso di lettura del territorio che è la base da cui partire; il secondo passo è stato il confronto con i sindaci per raccogliere suggerimenti e completare la prima griglia della strategia per poi passare alla delineazione degli 11 sentieri di sviluppo”. Il numeroso pubblico in sala ha avuto dunque la possibilità di conoscere le 11 linee strategiche della ricerca riguardanti la nuova attrattività dei luoghi, mobilità e connettività, la riorganizzazione del sistema dei beni culturali, la valorizzazione della creatività e del made in Italy e quella del capitale verde dell’Appennino, l’ottimizzazione delle produzioni vegetali e dei pascoli, la ricerca e l’innovazione e infine, open data e monitoraggio dei processi di ricostruzione perché il piano del progetto va costantemente monitorato e corretto lungo il cammino e durante il tempo. “ Con un piano strategico- ha detto Sargolini- si entra in un mare aperto che consente di confrontarsi con tutti, ma se non ci sono visioni, come diceva Seneca, “non c’è vento utile ad un marinaio che non sa dove deve andare”. 
L'emendamento sulla Cabina di regia è già stato inserito nel decreto sisma e, qualora approvato, permetterà ai sindaci, alle regioni e alle associazioni di categoria di avere un tavolo su cui sedersi, uno strumento per ragionare insieme e progettare il futuro dei territori. Sotto la presidenza del Consiglio e alla presenza del Premier vi prenderebbero parte le quattro regioni, 4 rappresentanti dei sindaci uno per regione e 4 rappresentanti tra università e associazioni di categoria.  
All'interno della cabina di regia ci sono anche i finanziamenti in quanto, in caso di approvazione, con la stessa metodologia del sisma dell'Aquila nel 2009, verrebbe ad essere utilizzato per la strategia di sviluppo il 4% delle spese di bilancio per la ricostruzione e, qualora ve ne fossero, anche fondi aggiuntivi del finanziamento europeo.
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A Camerino, grande festa a sorpresa per i cento anni di Nicolina Moneta che ha tagliato il ragguardevole traguardo circondata dall’abbraccio amorevole dei suoi cari. In tanti si sono ritrovati per il compleanno della nuova centenaria camerinese raggiunta dall'omaggio floreale del sindaco Sandro Sborgia che, con l’assessore Stefano Sfascia e il segretario comunale Alessandra Secondari, ha portato alla donna gli auguri di tutta la città.
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Allegro e carico di emozioni il primo compleanno a tre cifre di Nicolina che non poteva che essere festeggiato con una grande riunione di famiglia: c’erano le nipoti Laura e Tiziana col marito Armando, la pronipote Elena con la piccola Matilde, Corrado e Giorgia e rispettivi familiari arrivati da Macerata. Nata a Camerino il 14 novembre 1919, secondogenita di tre sorelle, Nicolina ha sempre vissuto in città. Dopo il diploma da ragioniera, ha iniziato subito a lavorare nelle segreterie di numerosi istituti scolastici, inizialmente in diversi comuni dell’entroterra maceratese e successivamente nella città ducale per oltre un ventennio. Un lavoro che ha svolto con grande passione, competenza e professionalità e che le ha consentito di stringere tante sincere amicizie. Tra le sorprese emozionanti della giornata, l’omaggio speciale di don Giancarlo Pesciotti che con la sua presenza ha rinnovato il legame di una grande amicizia nata proprio nell’ambiente scolastico. La benedizione speciale di papa Francesco il regalo prezioso scelto dal sacerdote per accompagnare i suoi auguri e che non ha potuto che elevare le tante emozioni forti di una giornata indimenticabile.
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Supportata nelle faccende domestiche dalle amorevoli cure di Daniela, diventata da anni una presenza familiare, Nicolina da tempo si è trasferita a vivere nel quartiere di Montagnano vicina alle nipoti Tiziana e Laura; ama leggere e informarsi puntualmente su quello che accade in città e nel mondo, senza perdere occasione per discuterne ed esternare il suo punto di vista, a conferma della vivacità mentale che la contraddistingue.
Sensibile la commozione di tutti per il bagaglio di storie, saggezza e tradizioni, racchiuso nel secolo di vita di Nicolina Moneta. Un insegnamento al quale nel formulare i suoi più cari auguri, si inchina l’intera comunità camerte.
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Nella foto sotto, Nicolina con i nipoti
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Torna a Camerino il ritratto su tela di Giulia da Varano bambina. Scomparso insieme ad altre opere trafugate dall’ex chiesa di San Francesco nel 1980, all’epoca pinacoteca, il quadro attribuito al pittore tardo-rinascimentale Dosso Dossi (vero nome Giovanni di Niccolò Luteri) era stato recuperato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale nel 2018 in una casa d’aste on line di Genova.
Ad annunciare la restituzione dell'opera, l’assessore alla cultura del comune di Camerino Giovanna Sartori  la quale, nel corso di una conferenza stampa, illustrerà i vari dettagli riferiti al dipinto e alla sua futura collocazione. Una notizia che non può che essere accolta positivamente dall'intera comunità che, passo dopo passo, è sempre più determinata a ricucire legami col passato e a guardare in avanti. Un segnale significativo che rimanda all'antica e fulgida storia di Camerino e delll’ultima dinastia che regnò nella città prima di essere formalmente ceduta allo Stato della Chiesa.

Giulia da Varano, era figlia del duca di Camerino Giovanni Maria  e di Caterina Cybo. Nel 1527, morto il padre, gli succedette con il titolo di duchessa di Camerino con la reggenza della madre. All’età di 14 anni andò in sposa a Guidobaldo II della Rovere, duca di Urbino, mentre la madre Caterina continuava a provvedere all'amministrazione del ducato che però, nel 1535 dovette cedere formalmente al papa, segnando la fine dell'indipendenza di Camerino. Fino al 1539 solo duchessa titolare insieme al consorte, Giulia infatti fu costretta a cedere i diritti a Paolo III per 78.000 scudi. Giulia da Varano morì a Fossombrone nel 1547, all’età di 24 anni.
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