Torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani. Al via a novembre la campagna 2021 declinata su tv, web e stampa. 
Una partecipazione, quella delle offerte deducibili, che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna #DONAREVALEQUANTOFARE della CEI, che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

Le storie raccontate nella campagna pubblicitaria sono un giro per l’Italia delle città metropolitane, ma anche in quella dei piccoli centri. L’opera di Don Davide Milanesi in un quartiere nella periferia meridionale di Milano, ma anche quella di altri come Don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza Coronavirus, quella Don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà o anche quella di Don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Nella nostra Diocesi abbiamo intervistato il parroco don Marco Gentilucci che ci ha raccontato la sua storia.

don Marco Gentilucci

Dove ti trovavi quando è avvenuta la scossa del 30 ottobre 2016?
Mi trovavo a casa di una famiglia di amici che mi ospitavano dopo le scosse del 26 ottobre. La mia casa era già inagibile e la loro casa da qual giorno è divenuta un “posto sicuro” dove vivere.
Quando ti sono arrivate le prime notizie? E quali sono stati i tuoi primi pensieri?
Immediatamente mi sono reso conto della gravità della situazione, non avevo mai sentito un terremoto così forte e, sapendo la situazione critica di tante case, ho iniziato a temere il peggio. Dal paese, da più punti, salivano colonne di fumo denso segno della devastazione. Il primo pensiero è stato per le persone care della mia famiglia, le urla della gente e le sirene dei soccorsi facevano crescere l’angoscia. Tutti e stavano bene, poi di corsa sono andato a vedere la chiesa, fuori si mostrava ferita ma non crollata: un piccolo conforto davanti a tanta paura.
A distanza di 5 anni com’è la situazione ora? Di cosa si sente di più la mancanza?
Oggi la situazione a Camerino è certamente differente da quei primi momenti, la ricostruzione mostra i primi visibili passi anche se moltissimo bisogna ancora fare: troppe case rimangono inagibili e purtroppo oggi la nostra città appare ancora deserta, guardandola di notte solo le luci ci ricordano la vita di un tempo.
Resta il bisogno di luoghi di incontro e di aggregazione, le distanze, accentuate dall’emergenza pandemica, rischiano di disgregare in modo permanente la comunità.
Perdere la casa e perdere la chiesa è come non avere più un riferimento. Il pensiero forte è stato per i nostri giovani che a più riprese chiedevano “Dove ci incontriamo? o “che cosa facciamo adesso?”, l’impegno di questi anni è stato quello quello di farli stare insieme, di creare occasioni per “uscire” da una quotidianità pesante, cercare ogni giorno di riprendersi un pezzettino di normalità.
In che modo Dio entra in questa esperienza?
Dare speranza significa stare accanto a chi soffre e a chi ha perso tutto. Il terremoto in questo è stato assolutamente democratico, non ha fatto distinzione tra il ricco e il povero, tra il laureato e la persona più umile, tra chi amministra e chi serve, siamo tutti sulla stessa barca: proprio questa uguaglianza ci permette di condividere la vita. Da prete ricordo a tutti continuamente che Dio non ci ha abbandonato, che Dio condivide la nostra sofferenza e che ci è accanto oggi come nei momenti belli. È accogliendo la sua presenza che possiamo trovare la forza per guardare oltre.
Chi vi ha aiutato e vi sta ancora aiutando?
Quella che non è mancata è stata la solidarietà e la vicinanza di tanti. Nei campi di accoglienza e anche nelle strutture della costa, nei primissimi momenti dell’emergenza, tantissimi volontari della Caritas, della Protezione Civile, della CRI e degli Scout ci sono stati accanto. La Chiesa con importanti donazioni ci ha permesso di realizzare opere che altrimenti non avremmo potuto fare. Tante donazioni e tanti benefattori, su tutti la Fondazione Arvedi-Buschini di Cremona che ha permesso la realizzazione della nuova scuola dell’infanzia parrocchiale e soprattutto la riapertura della basilica di San Venanzio. Abbiamo toccato con mano il gran cuore della gente del nostro paese, in questo realmente non ci siamo mai sentiti soli.

Quelli che la domenica
Uno dei protagonisti della video-maratona che recentemente Tv2000 ha dedicato alle offerte per i sacerdoti, è stato Giovanni Scifoni, attore, scrittore e regista ma soprattutto volto noto e molto amato del panorama televisivo italiano. In una breve testimonianza (https://www.unitineldono.it/le-storie/giovanni-scifoni-quel-prete-che-ha-salvato-il-mio-matrimonio/?utm_source=fisc&utm_medium=publiredazionale&utm_campaign=novembre&utm_term=&utm_content=quellicheladomenica) girata per l’occasione, Scifoni ha raccontato da par suo per quale motivo ritiene giusto sostenere in ogni modo i sacerdoti e il loro ministero.
 
Foto opinion leader Scifoni

“Ho conosciuto tantissimi sacerdoti – ha detto – e quello che io sono oggi lo devo sicuramente anche a loro. Un sacerdote, ad esempio, ha salvato il mio matrimonio. Un altro ha salvato mia moglie in un momento disperato della sua vita. Un altro sacerdote mi ha preso per i capelli e mi ha fatto tornare nella chiesa, in un momento in cui avevo deciso di abbandonarla e andare via. E poi ce ne sono alcuni che mi hanno reso un artista migliore, perché io copio dal loro modo di esprimersi e comunicare, anche delle cose che faccio sul palco”.
“C’è un dono, però – ha concluso l’attore – per cui mi sento particolarmente grato nei confronti dei sacerdoti, ed è quello della domenica. Posso avere una settimana orribile, ma io so sempre che la domenica c’è qualcosa per me. So che mi siederò su quella panca, su quella sedia o su quello sgabello, non importa dove, e comunque riceverò una parola, un’omelia, l’Eucarestia. Gratis. Questo è impagabile”.
“Allora... – l’appello finale lanciato da Scifoni – facciamo tutto quello che serve perché il maggior numero possibile di persone possa avere ciò che desidera e cerca più profondamente. Sosteniamo i sacerdoti. https://www.unitineldono.it/sostienici/?utm_source=fisc&utm_medium=publiredazionale&utm_campaign=novembre&utm_term=&utm_content=quellicheladomenica


“Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti”: ancora i valori dell’unione e della condivisione, quelli al centro dei messaggi della campagna.
L’opera dei sacerdoti è infatti resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.
Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.
L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.


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“Non ci piace stare dietro ad uno schermo. Abbiamo bisogno che i giovani vengano a Camerino per usufruire degli spazi che ci hanno donato”. Con queste parole il rettore dell’università di Camerino Claudio Pettinari ha aperto la cerimonia di inaugurazione dei nuovi alloggi per studenti realizzati al Campus universitario grazie alle donazioni di Croce Rossa Italiana, della Croce Rossa e del Governo del Canada, del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi – regione del Quebec e di Poste Italiane. Alloggi che allargano l’offerta ricettiva di Unicam con ulteriori 13 appartamenti per un totale di 47 posti letto. “E’ una giornata straordinaria che ci rende felici e che ci unisce – continua il rettore Pettinari – Quando nel maggio 2017 incontrando i vertici della Croce Rossa raccontai loro l’esperienza drammatica che stavamo vivendo dopo il terremoto mi diedero la loro parola che avremo raggiunto questo risultato importante, l’ampliamento del Campus. Avremo così spazi per i nostri studenti, ciò di cui abbiamo bisogno perché questo è il loro posto e noi siamo il loro posto”.

"i giovani sono non solo il futuro, ma anche il nostro presente - ha fatto eco l'arcivescovo Francesco Massara - Per questo dobbiamo sostenerli e fare in modo di creare tutte
 le condizioni per un'accoglienza bella, di solidarietà e di gioia per la loro giovinezza".


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Al centro l'Arcivescovo Francesco Massara e a destra il rettore Claudio Pettinari

“Tanti i progetti realizzati in favore delle popolazioni terremotate che stiamo uno alla volta inaugurando – a parlare Barbara Contini, già collaboratrice per 4 anni nelle vesti di sottosegretario generale di Croce Rossa Italiana del presidente Francesco Rocca e pronta ad assumere incarichi a livello internazionale – Abbiamo messo in campo tanta passione e soprattutto un grande amore per la nostra gente che, già dalla stessa sera in cui c’è stato il terremoto, abbiamo subito iniziato ad aiutare.

“Camerino ha bisogno della presenza di studenti e questi alloggi permettono all’università di ampliare la propria offerta – così il sindaco Sandro Sborgia – Il nostro grazie va a Croce che ha realizzato questo studentato nel quale i giovani potranno vivere in tranquillità e assoluta sicurezza, ma è un grazie che si estende anche per quello che sarà realizzato in futuro, vale a dire la struttura che ospiterà gli anziani della nostra casa di riposo”.

F.U.

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Al centro l'assessore Angelo Sciapichetti e il sindaco Sandro Sborgia

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Inaugurata a Sarnano la nuova struttura polifunzionale destinata ad ospitare la Guardia Medica e l'Ambulatorio Pediatrico realizzata grazie alla solidarietà del gruppo Mastrotto di Arzignano, provincia di Vicenza, e al progetto Sisma Italia della Croce Rossa Italiana. Alla cerimonia inaugurale, oltre sl sindaco Luca Piergentili, al cui padre Ermenegildo la strutura è intitolata, erano presenti la senatrice Barbara Contini, vice segretario di Croce Rossa Italiana, l'assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, il vice presidente del Comitato CRI Marche Cristina Perozzi, il presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, l'arcivescovo di Camerino - San Severino Marche Francesco Massara, dipendenti e volontari del Comitato CRI di Sarnano e dei centri limitrofi. Le note dell'Inno di Mameli e la lettura dei principi fondanti della Croce Rossa hanno fatto da cornice ai saluti istitutionali che hanno preceduto il momento del taglio del nastro. "L'amministrazione comunale punta sul miglioramento dei servizi, in particolare dei servizi socio-sanitari - così il sindaco di Sarnano Luca Piergentili - Grazie al sostegno della Croce Rossa, che dal giorno del sisma è stata sempre vicina alla popolazione, abbiamo creato questa struttura che è funzionale al nostro territorio. Non serve creare cattedrali nel deserto, ma bisogna sentire il territorio e adeguarsi alle sue esigenze. Con questa struttura abbiamosoddisfatto l'esigenza di avere un migliore servizio di guardia medica e di pediatria". La mattinata si è poi conclusa con il dono da parte del Comitato Croce Rossa di Sarnano, presieduto da Adriano Conti, al comune di un defibrillatore, anch'esso frutto della solidarietà del Gruppo Mastrotto, posizionato in Piazza della Libertà a servizio e tutela della cittadinanza.

(Servizio completo nel prossimo numero de L'Appennino camerte)

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la targa a Ermenegildo Piergentili, padre dell'attuale sindaco di Sarnano Luca piergentili
Presentato ad Unicam il progetto di realizzazione di un'ala del nuovo campus universitario. Sorgerà nelle immediate vicinanze delle strutture inaugurate lo scorso agosto, grazie all'impegno di CRI, del Governo del Canada e della Croce Rossa canadese che hanno adottato il progetto e raccolto due milioni di dollari per finanziarne la realizzazione offrendo dunque tutto il loro concreto supporto. La gara d'appalto, gestita da CRI, potrebbe essere pronta a fine anno per pervenire all'aggiudicazione entro la prossima primavera. e inaugurare il tutto nel 2019. L' importo donato è di1 milione e 800 mila euro con il quale si riuscirà a realizzare una parte dell'ampliamento che per essere completato.richiederebbe di riuscire a reperire una  somma stimata in 4 milioni e mezzo di euro, per poter vedere realizati i 32 appartamenti previsti e una capienza totale di 142 posti letto .Sull'area, è già stato effettuato un primo movimento terra con la realizzazione delle piazzole per impiantarvi il cantiere. 
Una folta delegazione canadese, ha preso parte alla conferenza stampa presso il rettorato di Unicam; presenti il rettore prof. Claudio Pettinari, il vice presidente della Croce Rossa canadese Pascal Mathieu, il Minister-Counsellor dell'Ambasciata canadese in Italia Marc- Antoine Dumas, il vice presidente della Croce Rossa Italiana Gabriele Bellocchi, il presidente regionale della Croce Rossa Marche Fabio Cecconi, il vice segretario generale della CRI Barbara Contini, il presidente del Comitato CRI di Camerino Gianfranco Broglia e Giuseppe Asaro, già presidente del Congresso Italo-Canadese. " La sera dopo la scossa del 26 ottobre abbiamo vissuto dei momenti difficilissimi- ha ricordato il rettore- Abbiamo visto con i nostri occhi centinaia di ragazzi spaventati, discendere dalle mura cittadine con i loro trolley. In verità, con la luce del giorno e con la devastazione che ci si è mostrata, mai avremmo pensato di  riuscire a riprendere in mano la situazione. La comunità universitaria si è invece ricompattata e la nostra volontà è stata quella di restare. Unicam conta 8000 studenti - ha aggiunto Pettinari-  un migliaio di dipendenti e altrettante famiglie, con ripercussioni anche sull'economia della città. e dunque c'è stata da subito la forte volontà di ripresa, con l'obiettivo di riportare gente. Abbiamo capito che era  necessario avere strutture idonee adeguate.e sicure per garantire gli studenti e le loro famiglie, mappando  anche la possibilità di poter avere degli alloggi  a Camerino. E' così che con la Protezione civile e Commissario Straordinario si è deciso di ricostruire. L'attuale Campus è una sorta di college all'americana dove i  ragazzi possono dormire e studiare ma mancavano delle parti che abbiamo voluto completare. Grazie al presidente del Comitato di Croce Rossa di Camerino Broglia, nasce il contatto con CRI italiana e mondiale e, iniziamo ad elaborare il progetto. Avevamo già avuto segnali dalla  comunità canadese - ha aggiunto il rettore- con i quali ci dimostravano di aver  percepito che cosa fosse avvenuto. Il Canada si è dimostrato sempre un Paese fratello  e, affiancati dal presidente CRI e da altri,  abbiamo pensato a come rendere possibile il sogno della realizzazione dell'ampliamento dell'attuale Campus che oggi, prende forma fisica. Una soluzione che non impatta nel paesaggio e nello stupendo panorama, integrandosi perfettamente con tutto il resto. Una struttura che una volta completata, in tootale,  consentirà di ospitare in questa zona oltre 1000 studenti. Per noi significherà consentire di seguire le lezioni agli studenti che avevano comunque continuato a distanza a seguirle, grazie alla piattaforma digitale. Adesso potranno avere un approccio diretto coi docenti". Da ultimo il rettore ha inteso sottolineare che l'università di Camerino è pronta e desiderosa di collaborare. con Croce Rossa  e Governo canadese : "  Il nostro non è solo un ringraziamento per quanto ci è stato donato, ma vogliamo  restituire alla società e comunità in forma di fornazione su diversi ambiti  che potranno essere quelli che giàci vedono protagonisti nell'ambito della  cooperazione internazionale, delle politiche di migrazione, delle scienze e dell' architettura. Ci metteremo a disposizione su formazione e ricerca e ci farebbe piacere poter instaurare anche costruttivi  rapporti con gli atenei canadesi".
CRI conferenza
La situazione e gli effetti che gli eventi sismici del 2016 hanno prodotto su Camerino, sono stati illustrati dal pro rettore vicario Graziano Leoni, mostrando anche con immagini, la devastazione che le scosse hanno prodotto sui 105 mila metri quadrati di edifici dell'ateneo che hanno portato a perdere circa 40 mila metri quadrati di strutture del centro storico  " Ci siamo subito attivati tanto è vero che già dopo una settimana dalle scosse di ottobre abbiamo potuto ospitare sedute di Laurea. Rotto il salvadanaio abbiamo pensato ad azioni per gli studenti e a  rendere utilizzabili edifici con meno danni. Si è  preparato un piano edile per la ricostruzione.  La donazione delle province autonome di Trento e Bolzano ci ha permesso di realizzare alloggi per circa 500 studenti, adesso con l'area di ampliamento del Campus si dà un altro forte segnale. Speriamo si possa presto partire" .  
Ringraziamenti al rettore, all'università, all'amministrazione comunale e a tutta la popolazione che hanno saputo reagire con determinazione, sono venuti dal Ministro dell'Ambasciata canadese in Italia Marc-Antoine Dumas, che ha espresso apprezzamento alla Croce Rossa canadese, sempre in prima linea quando si presenta la necessità di intervenire: " E' un vero  onore poter essere un vostro partner per un progetto bellissimo di altissima importanza e, la vostra energia e passione sono veramente contagiose.  La storia sismica dell'Italia e gli eventi che ciclicamente si ripetono mostrano in continuazione enormi danni.  Il Canada negli anni è sempre stato molto vicino alle popolazioni colpite. Il legame sociale e culturale tra i nostri due Paesi è sempre stato molto forte. Anche questa volta siamo contenti di dare il nostro concreto sostegno alla ricostruzione e di favorire la collaborazione tra le associazioni e le istituzioni, per riportare la normalità nelle comunità colpite". Un ringraziamento speciale ha voluto rivolgerlo alla comunità italo-canadese, molto attiva nella raccolta delle donazioni. La donazione del Governo Canadese di 2 milioni di dollari, pareggia i fondi raccolti dalla comunità italo-canadese e, senza il loro aiuto non sarebbe stato possibile.    
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Quindi, gli interventi  del vice presidente della Croce Rossa  canadese Pascal Mathieu e del progettista del Campus prof. Raffaele Mennella della Scuola di Architettura di Unicam. Quest'ultimo ha sottolineato il rapporto molto stretto con l'orografia del territorio che delinea quelle che sono le possibilità di costruzione e di ricostruzione. " Una città costruita su un crinale principale da nord a sud, e la sua orografia determina la scelta architettonica. Caratterizzata da terrazzamenti che guardano il paesaggio, ho cercato riproporre questa caratteristica anche nel Campus che ci auguriamo che adesso possa vedere principio immediato anche per quel che riguarda il suo ampliamento, grazie all'interessamento della comunità canadese che ci permette di cominciare la costruzione ".  Come ricordato dalla vice segretario Generale di CRI Barbara Contini l'iniziativa rientra nell'ambito delle numerose attività e iniziative avviate dalla Croce Rossa Italiana in seguito al sisma nelle 4 regioni colpite e che, in 5 mesi , ha comportato un grande coordinamento in tutte le azioni e una incredibile mole di lavoro. In chiusura l'intervento del vice presidente della Croce Rossa Italiana Gabriele Bellocchi, secondo il quale la storia che CRI ha vissuto in questi due anni si può sintetizzare in due parole: sinergia e comunità. " Sette minuti dopo l'evento, CRI era già sulcampo. Se siamo qui oggi, è  anche grazie a sinergie che i comitati j creano con lerealtà locali. e queste sono le marce in più che possono trasformare il possibile in azioni concrete. All'interno della nostra associazione è stato dunque un esempio e una prova di sinergia che abiamo ampliata . Nei nostri 7 principi c'è infatti l'universalità che  grazie alla Croce Rossa del  Canada abbiamo reso reale.  Senza poi il contributo dell'altra  sinergia con il Governo del Canada, non saremmo qui.  Croce Rossa in tutto il mondo vuol dire credibilità e, un'altra sinergia fondamentale è quella col territorio". Il vice presidente di Cri che è a anche professore e rappresentante dei giovani, ha voluto infine evidenziare il ruolo della formazione. " Stiamo andando a costruire edifici e mettendo su pietre che debbono garantire sicurezza alle persone. Se c'è il dovere di costruire bene, è vero anche che le  vere costruzioni si fanno con la formazione e la sfida è la costruzione delle persone . Infine ha lanciato la sfida sulle tematiche di frontiera e sulla necessità di tutela dei migranti ambientali. 
 
Carla Campetella 
area dellampliamento Campus
 
  

Sostegno alle persone che vivono nelle casette. Croce Rossa Italiana ha avviato un progetto che prevede nello specifico il supporto di quattro psicologi che presteranno il loro servizio a favore delle persone che vivono le difficoltà della condizione di terremotatoe. Molte di loro hanno perso tutto, abitazione e lavoro e, anche la nuova residenza nelle SAE rappresenta un ulteriore sfida da vincere, dopo essere vissute a lungo in altri luoghi, alberghi della costa o sistemazioni autonome diverse, con la conseguente perdita dei punti di riferimento che caratterizzavano la vita precedente. La CRI nazionale ha messo a disposizione dei fondi per lo svolgimento di tale servizio che per ora tocca i comuni di Camerino, Caldarola e Visso. L’idea del progetto è partita dal presidente del Comitato CRI Camerino Gianfranco Broglia, trovando pronto accoglimento da parte dell’organizzazione nazionale. “ L’iniziativa – spiega Broglia- è partita già lo scorso anno ma , ci siamo accorti che le risorse disponibili non sarebbero state sufficienti.a realizzarla al meglio Abbiamo pertanto atteso dei finanziamenti e dei donatori che si sono detti disponibili a promuovere il progetto a sostegno della popolazione in difficoltà”. Il servizio, che ha ricevuto il pieno sostegno del Comune di Camerino attraverso l’interessamento dell’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, riguarda per ora solo alcuni comuni dell’entroterra , sebbene l’auspicio sia poterlo estendere anche ad altre realtà. Riabituarsi a vivere una vita quotidiana nel proprio ambiente d’origine con situazioni profondamente mutate che hanno costretto ad abbandonare molte delle abitudini da sempre conosciute, ha causato inevitabili delicati riflessi sulle comunità. “ A Camerino- continua il presidente Broglia- il servizio gratuito di sostegno psicologico viene svolto tutti i giovedì  sia nella sede della CRI di viale Giacomo Leopardi n.35, sia ‘porta a porta’, all’interno delle stesse soluzioni abitative d’emergenza. Gli psicologi saranno dunque a disposizione nell’ascolto e delle persone e delle famiglie per capire se vi siano esigenze di sostegno o aiuto e, già dal primo giorno, abbiamo potuto constatare che queste necessità purtroppo sono reali”. Un’ulteriore testimonianza di grande attenzione e vicinanza alle problematiche della popolazione da parte di CRI, sin da subito coinvolta nell’emergenza e in tutte le operazioni di supporto alle comunità colpite dal terremoto. “Oltre all’iniziativa di sostegno alle persone col supporto di psicologi - ricorda il presidente del Comitato CRI di Camerino- tra gli altri progetti in campo, vi sono la realizzazione di un centro polivalente a Visso, un palazzetto e un presidio di 118 a Pievebovigliana; a Camerino realizzeremo il progetto della struttura residenziale per anziani di “Casa Amica” e, in collaborazione con Unicam, stiamo completando l’area aggiuntiva del Campus universitario che prevede circa 250 alloggi per gli studenti”.

C,C.

Con il progetto “ Casa Amica”, questa comunità entra finalmente nella sfera del definitivo. Grazie ad una salda unione di volontà, abbiamo un progetto che guarda al domani e che rimarrà per sempre: è il segnale che possiamo credere e poter avere un futuro certo”. Così il sindaco Gianluca Pasqui nel presiedere l’incontro d’illustrazione e dell’affidamento incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’innovativa struttura socio-assistenziale che sorgerà nel quartiere di Vallicelle. Insieme al sindaco, riuniti nella sede comunale provvisoria, il Segretario Generale di Croce Rossa Italiana Flavio Ronzi, il rettore dell’università di Camerino Claudio Pettinari, il prof. Giuseppe Losco direttore della Scuola di architettura Unicam che ha curato il preliminare , il presidente di CRI Camerino Gianfranco Broglia, il Presidente di “Casa Amica” Luigi Vannucci . Forte sinergia per il progetto che arriva a concretizzarsi grazie alla Croce Rossa Nazionale che ha risposto con un sì alla richiesta inoltrata dal Comitato di Cri di Camerino, avviando una raccolta fondi che porterà a donare la struttura alla comunità. Nel corso della conferenza stampa, la firma del contratto per l’affidamento dell’incarico all’ingegnere Giuseppe Zefferino per la progettazione definitiva/ esecutiva della struttura. Subito il sindaco ha voluto chiarire i motivi di un’accelerazione nella presentazione e nell’affidamento del progetto definitivo,  quelli di dare una risposta fattiva in grado di sciogliere qualsiasi dubbio sulla sua effettiva realizzazione. “ L'importante è che non ci sia il minimo pensiero distorto in merito a questa operazione- ha detto Pasqui- e quindi, come tutti oggi possono vedere, dopo la firma di una convenzione con il presidente Rocca, va avanti un iter che vedrà la realizzazione concreta della struttura. Prima di vederne la completa realizzazione ci saranno altri passi da fare e, partendo dal progetto preliminare che è stato già fatto e del quale ringrazio l’università di Camerino e il prof. Losco, si dovrà naturalmente approdare nei tempi al progetto definitivo, ma esiste l’area dove sorgerà, già pronta per accogliere la struttura . Siamo dunque ad un buon punto. Il futuro - ha aggiunto- non passa solo attraverso i giovani:  il presente diventa futuro perché ci sono delle radici che devono essere custodite come il bene più prezioso che ha una comunità e  il ringraziamento va in primis a CRI sempre vicina nell’emergenza e oggi più che mai e con tutto il cuore nel cogliere una necessità essenziale affinché si possa parlare di futuro con i nostri giovani”. Parole di gratitudine nei confronti di CRI anche da parte del rettore Pettinari che nel suo intervento ha voluto evidenziare l’altro segnale magnanimo che l’organizzazione sta curando a favore del territorio e dell’ateneo di Camerino, attraverso il progetto aggiuntivo delle Residenze per studenti nell’area del Campus, fortemente sostenuto dall’amministrazione comunale. “ Oggi possiamo portare a casa risultati concreti- ha dichiarato- è attraverso questi progetti sostenibili e reali che la comunità tutta può guardare al futuro . Se non c'è una progettualità, se non c'è un disegno in prospettiva, se si propone solo a parole o ci si prospettano sogni, la comunità si disgrega. Con questa operazione Croce Rossa sta guardando con attenzione ai giovani e agli anziani ma anche a tutta la popolazione perché dal progetto e dalle sue attività ne scaturisce lavoro e condizioni per la permanenza sul territorio Oggi è un momento di festa per tutta la città ; il mio ringraziamento alla scuola di architettura dell’ateneo che attraverso le proprie competenze e conoscenze e con una dedizione e impegno straordinari sta dando una mano per tutta l’operazione. Mi augurio che questo ‘dono’ alla comunità possa vedere la luce il prima possibile”. Soddisfazione è stata espressa dai presidenti Broglia e Vannucci per quello che viene considerato un autentico gioiello. " I tempi, soprattutto in zone disastrate come queste, contano tantissimo - ha detto il Segretario CRI RonziLa conferenza di oggi non nasce a caso bensì  nel primo giorno utile dopo la scadenza della nostra possibilità di stipulare il contratto.  Abbiamo desiderato ci fosse qui la firma con l’ingegnere Zeffirino nel primo giorno utile per firmare il contratto per il progetto definitivo e  per l' inizio lavori quindi essere qui è realmente un  simbolo , un simbolo lo è la stessa la firma del contratto che significa non volere aspettare domani. Da oggi il contratto e si va verso la  realizzazione progetto definitivo e, immediatamente, il procedimento sui lavori. Sappiamo che le persone portate via dalle loro comunità si indeboliscono sempre di più; le persoen anziane oggi, anche per una mancanza di sistemi di welfare adeguati, vivono in una condizione di isolamento, a rischio di esclusione sociale, a rischio di abbandono e ciò significa che dobbiamo proteggere le persone all'interno delle loro comunità, perchè spostare una persona in un altro posto vuol dire non mettere la persona nelle condizioni di sopravvivere e, ripristinare immediatamente a Camerino un Polo di assistenza, è per noi di estrema importanza. Ripristinare la normalità, è la chiave senza la quale le comunità non si ricostitutiscono e non riescono a rispondere ai bisogni di se stesse. C'è dunque necessità di mantenere risorse e ricchezze all'interno del territorio  e i due progetti di " Casa Amica" e delle Residenze per studenti, riteniamo possano preservare l'identità dei luoghi, l'umanità della città ; da un lato  l'investimento sulla cultura e sulla formazione dei giovani, dall'altro la protezione di quelle fasce deboli, che comunque non debbono essere assolutamente dimenticate, perchè sono quelle che ci permetteranno di costruire un futuro più sostenibile, all'interno delle comunità".

Di seguito l'illustrazione del progetto preliminare da parte del prof. Giuseppe Losco direttore della Scuola di Architettura di Unicam.     

 

 

 

Una tenda pneumatica a quattro archi munita di tutto l’occorrente è quanto è stato donato al comitato settempedano della Croce Rossa Italiana. A ricevere una targa in attesa della donazione vera e propria, è stata la presidente Elena Amici insieme ad alcuni volontari. Il prezioso dono arriva dall’associazione Provida della Centrale delle Decime d’Italia ed è costituito, oltre che dalla tenda pneumatica, anche da un gonfiature elettrico, un impianto elettrico, un modulo di ingresso, un telo per la coibentazione interna, un telo separatore sempre per l’interno, un set tappeto antipolvere, un generatore, un climatizzatore, 10 brandine e un altro tendone.

“Siamo venuti a conoscenza di Provida tramite un passa parola - racconta Elena Amici -. Si tratta di un’associazione che ha all’attivo oltre 11mila donazioni nel mondo. Li abbiamo contattati raccontando del terremoto che aveva colpito la città e dicendoci ben disposti ad accogliere qualsiasi eventuale donazione. Sono venuti a San Severino per vedere come era effettivamente la situazione e a far visita alla nostra sede e poi siamo stati invitati da loro per un colloquio. Di recente poi - aggiunge - ci hanno ricontattato e fatto sapere che avevano deciso di accettare la nostra richiesta di aiuto, consegnandoci una targa in attesa della donazione vera e propria”.

Anziché chiedere altri mezzi o nuove ambulanze, il comitato Cri ha ritenuto che fosse più utile richiedere un tendone che potrà essere utilizzato come punto medico avanzato oppure come punto di primo ricovero in casi di emergenze come il sisma. “Così saremo autonomi e immediati, potremo offrire un servizio in più alla cittadinanza”.

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Un servizio in più, dice Amici, oltre ai tanti che il la Cri già offre sia ai privati che all’Asur, grazie ai circa 150 volontari iscritti. Sono già più di mille le uscite efettuate.

Immediatamente dopo al sisma, la Cri si è subito attivata e messa a disposizione, insieme a tutte le altre associazioni settempedane, per tutto quello di cui c’era bisogno, fra cui l’assistenza alle persone e della ludoteca.

“Oggi la nostra sede - spiega la presidente - è in fase di allargamento e ristrutturazione e speriamo di poterla inaugurare ufficialmente nel più breve tempo possibile. Nel frattempo, ci occupiamo di prendere in carico tutti gli interventi programmati dell’Asur e di essere di sostegno ai privati che ne fanno richiesta. interventi, questi ultimi, che non sono per forza a carattere sanitario. Li accompagniamo ovunque, se ne hanno bisogno. Poi facciamo assistenza nelle scuole con i bambini che hanno problemi, facciamo assistenza alle manifestazioni sportive e non, con noi è possibile fare il servizio civile che comunque è una piccola esperienza di lavoro. Al mare, negli anni passati, abbiamo prestato servizio come Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua, anche se per quest’anno l’accordo è ancora da definire, e siamo presenti al Natural Village di Porto Potenza con il campus disabili organizzato dal Rotary Club”. 

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Elena Amici parla di tutte le attività dei volontari di San Severino con grande orgoglio, precisando come il servizio civile sia fra le attività più importanti perché rivolta ai giovani “e bisogna puntare su di loro”. A San Severino è poi presente anche il corpo militare della Croce Rossa. Da circa un anno presente un Nucleo Arruolamenti e Attività Promozionali, cosiddetto N.A.A.Pro, facente parte del Corpo Militare Volontario sempre della Croce Rossa Italiana ma con compiti di ausiliarità alle Forze Armate nella fornitura di assetti sanitari per le loro molteplici attività. Ad esempio il disinnesco degli ordigni bellici (in ausilio sanitario al Reggimento Genio Ferrovieri) del primo e secondo conflitto mondiale lungo i confini della linea gotica nella Regione Marche. Il NAAPro di San Severino è composto da circa 10 militari, compreso un ufficiale responsabile (personale civile richiamabile in servizio con precettazione alle armi che gli conferisce lo status giuridico di militare a tutti gli effetti) ed ha a disposizione un mezzo ambulanza dedicato.

Gaia Gennaretti

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