Ci tenevano a ribadire il ruolo di chi, nella società, è pietra miliare e che spesso non viene trattata per l’importanza del suo ruolo nelle varie
sfaccettature di bimba, figlia, mamma, nonna, amica, lavoratrice.
Le giovani volontarie della Croce Rossa italiana di San Severino hanno intrattenuto i ragazzi e le ragazze delle cinque classi terze dell’Ic Padre Tacchi Venturi con filmati, storie ed aneddoti che hanno avuto come unica protagonista la donna. Nel giorno dedicato a lei dell’8 marzo. Dalla storia delle prime femministe ai giochi che hanno proposto, sotto forma di indovinello, figure di spessore nel corso dei secoli che non tutti i ragazzi conoscevano.
Alla fine tanta attenzione e partecipazione da parte degli studenti che hanno apprezzato la figura della donna, sempre più bistrattata e sottoposta a violenze fisiche e psicologiche nella società attuale, al termine di una lezione non cattedratica e, appunto per questo, più ammaliante. Oltre il dono della semplice, anche se sempre apprezzata, mimosa.
"Burattini, servitori dello Stato, vogliamo l'ospedale, siete degli assassini".
Queste le parole che rieccheggiavano di fronte alla commissione sanità durante il sit-in che si è svolto lunedì pomeriggio. Riunione conclusasi con un nulla di fatto: la regione proseguirà con la riforma.
A rappresentare l'entroterra maceratese, insieme ai comitati per la difesa degli ospedali di San Severino e Matelica, il sindaco settempedano Cesare Martini, gli assessori Giampaolo Muzio e Vincenzo Felicioli e l'ex sindaco di Matelica e consigliere Paolo Sparvoli. Tuttavia, nessun rappresentante dell'amministrazione di Matelica.
"Comincia a sgretolarsi qualcosa - ha detto Marco Massei, vice presidente del comitato settempedano - La protesta sembra aver fatto effetto e tutti i sindaci sono contro la giunta regionale, tra cui 55 sindaci della provincia di Pesaro. Tutti sono d'accordo nel sostenere che è una scelleratezza. Addirittura era presente il presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Questo per la giunta regionale è gravissimo, è un importante segnale d'allarme. Per i punti nascita - ha concluso - l'unica soluzione è il ricorso al Tar e il referendum abrogativo. L'ostinazione e l'impassibilità con cui prendono questa decisione è disarmante".
Al termine della riunione, l'ex sindaco di Matelica Paolo Sparvoli, unico rappresentante politico per la sua città, si è detto intenzionato a partire con la raccolta firme per il referendum abrogativo.
"Hanno iniziato con le menzogne e hanno finito con le menzogne - ha dichiarato - Quello che è stato fatto oggi è indecente. Il presidente della commissione sanità Volpini è sceso nella stanza in cui eravamo riuniti tutti, sindaci e rappresentanti dei comitati, per dirci che ci avrebbero ascoltato prima della votazione, poi non li abbiamo più sentiti. Nessuno si è degnato di venirci a dare una spiegazione o a sentire la nostra voce. Una cosa del genere, in 34 anni di politica, non l'ho mai vista. Un'arroganza incredibile - ha continuato - persino di fronte a ben 55 sindaci su 59 della provincia di Pesaro e Urbino (compreso il presidente provinciale). Noi del maceratese dovremmo prendere esempio da quel territorio. Uniti e compatti. Noi invece pensiamo ancora di andare avanti individualmente. Non funziona così. Possibile che del nostro territorio fossero presenti solo il sindaco Martini e qualche consigliere?". E come commenta Paolo Sparvoli la totale assenza dell'amministrazione matelicese? "Non commentabile. Bisognerebbe solo stendere un velo pietoso. Sono impresentabili".