Stretti legami con Cosa Nostra, confiscati 3 milioni di euro a un imprenditore edile

Lunedì, 22 Aprile 2024 15:32 | Letto 532 volte   Clicca per ascolare il testo Stretti legami con Cosa Nostra, confiscati 3 milioni di euro a un imprenditore edile Un provvedimento di confisca di beni e assetti societari per un valore di circa 3 milioni di euro è stato disposto, ai sensi della normativa antimafia, dal tribunale di Ancona, su proposta della divisione anticrimine di Macerata, nei confronti di un affernato imprenditore edile e immobiliare di origini calabresi, da circa 20 anni operante nelle Marche. L’imprenditore, già coinvolto in precedenti vicende processuali per reati tributari, finanziari, fallimentari, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione e in materia di rifiuti, risulta, altresì, imputato dinanzi al Tribunale di Palermo per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose, essendo stati accertati consolidati legami con Cosa Nostra nel periodo 2014-2015. L’uomo, utilizzando lo schermo delle compagini societarie a lui indirettamente riconducibili, avrebbe agevolato, nell’ambito di uno stabile rapporto di collaborazione fiduciaria, un esponente di vertice del clan Graziano del mandamento mafioso di Resuttana (PA), nella realizzazione di operazioni di natura immobiliare e finanziaria finalizzate all’investimento delle risorse economiche illecite dell’organizzazione mafiosa in provincia di Roma e in Romania. Le investigazioni svolte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Macerata, hanno consentito di accertare come il soggetto, a fronte di una situazione reddituale di natura contenuta, abbia costituito, in territorio marchigiano, anche attraverso l’interposizione fittizia di familiari e prestanome, un importante e articolato sistema societario operante nel settore immobiliare. Le società, tutte strettamente collegate tra loro, sono state utilizzate per operare trasferimenti di beni e di ricchezza, per giustificare spese e conseguente abbattimenti di utili, per parcellizzare e al contempo riciclare denaro, celando la disponibilità di somme provento di reati. Con il provvedimento, il Tribunale di Ancona, ha disposto la confisca della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di 6 società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, 15 fabbricati e 26 terreni, 3 veicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 3 milioni di euro.
Un provvedimento di confisca di beni e assetti societari per un valore di circa 3 milioni di euro è stato disposto, ai sensi della normativa antimafia, dal tribunale di Ancona, su proposta della divisione anticrimine di Macerata, nei confronti di un affernato imprenditore edile e immobiliare di origini calabresi, da circa 20 anni operante nelle Marche.

L’imprenditore, già coinvolto in precedenti vicende processuali per reati tributari, finanziari, fallimentari, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione e in materia di rifiuti, risulta, altresì, imputato dinanzi al Tribunale di Palermo per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose, essendo stati accertati consolidati legami con Cosa Nostra nel periodo 2014-2015.

L’uomo, utilizzando lo schermo delle compagini societarie a lui indirettamente riconducibili, avrebbe agevolato, nell’ambito di uno stabile rapporto di collaborazione fiduciaria, un esponente di vertice del clan Graziano del mandamento mafioso di Resuttana (PA), nella realizzazione di operazioni di natura immobiliare e finanziaria finalizzate all’investimento delle risorse economiche illecite dell’organizzazione mafiosa in provincia di Roma e in Romania.

Le investigazioni svolte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Macerata, hanno consentito di accertare come il soggetto, a fronte di una situazione reddituale di natura contenuta, abbia costituito, in territorio marchigiano, anche attraverso l’interposizione fittizia di familiari e prestanome, un importante e articolato sistema societario operante nel settore immobiliare.

Le società, tutte strettamente collegate tra loro, sono state utilizzate per operare trasferimenti di beni e di ricchezza, per giustificare spese e conseguente abbattimenti di utili, per parcellizzare e al contempo riciclare denaro, celando la disponibilità di somme provento di reati.

Con il provvedimento, il Tribunale di Ancona, ha disposto la confisca della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di 6 società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, 15 fabbricati e 26 terreni, 3 veicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 3 milioni di euro.



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