Muccia: donati oltre 50 strumenti per "L'angolo dei bambini"

Lunedì, 09 Luglio 2018 16:26 | Letto 2789 volte   Clicca per ascolare il testo Muccia: donati oltre 50 strumenti per "L'angolo dei bambini" Ben 50 strumenti musicali donati alla scuola di musica di Muccia “L’Angolo dei Bambini”. Da settembre, anche la possibilità di avviare il nuovo corso per gli archi. A rendere possibile tutto questo, Letizia Pellecchia, “una volontaria come tante”, slegata da qualsiasi associazione ma da due anni sul campo per aiutare i terremotati. Viene dalla provincia di Perugia e grazie alla potenza dei social network è riuscita in una meravigliosa impresa: “Ho iniziato a darmi da fare col terremoto di agosto ad Amatrice - racconta -. Il giorno stesso con le mie amiche abbiamo organizzato una raccolta di beni e da lì non mi sono più fermata. Questo progetto è nato da una chitarra donatami da un amico. Era la sua prima chitarra. Con questa, l’associazione di cui fa parte, del cremasco, mi ha lasciato anche una cesta di strumenti da regalare”. Il fatto che quella chitarra avesse un particolare valore affettivo per il vecchio proprietario, ha spinto la giovane a cercare un bambino o un ragazzo che desiderasse tanto uno strumento, che magari lo avesse perduto con il sisma e Francesca Forconi, giovane mamma di San Severino, anche lei molto attiva dopo il terremoto, le ha suggerito la scuola di musica di Muccia. (Letizia Pellecchia con ala prima chitarra e la felpa dellassociazione che le ha donato i primi strumenti)   Ma Letizia non si è accontenta di portare quegli strumenti che aveva già, ha voluto fare di più: “Questa scuola aveva pochissimi strumenti e non erano abbastanza per tutti i bambini che volevano imparare a suonare o ricominciare, e non poteva ricomprarne. Questo mi è dispiaciuto moltissimo così ho voluto provare a raccoglierne di più per permettere a chi lo volesse di ricominciare ma anche iniziare i corsi ex novo”. Questo perché, dice la donna, la musica aiuta a non sentire il silenzio assordante e surreale dei luoghi colpiti dal terremoto: “Pensare che venga interrotto dal baccano dei bambini che suonano è un’immagine che mi commuove. Sta di fatto che ho lanciato la raccolta su Facebook con un post e da lì si è scatenato un inferno bellissimo. Ho raccolto strumenti da ogni regione d’Italia, alcuni usati, con un valore affettivo per le persone che li hanno donati, e altri nuovi. Sono più di 50. È stato faticoso e totalizzante - prosegue - ma vedere i bambini contenti che li guardavano e li sceglievano ha ripagato ogni sforzo. Inoltre, la scuola non aveva affatto strumenti ad arco e sono riuscita ad avere violini e un violoncello ed è stato già ingaggiato un maestro che insegni a suonare questi strumenti. Da settembre questa scuola parte in maniera diversa. Il progetto è stato gestito da me  ma non sarebbe mai stato possibile senza il sostegno di “Comitato di Feltre per Norcia e dintorni” e Carmen Stella, “Gli sfollati allegri” e Serena Grigoletto, “Filippo Fontana e Pistoia”, il “Quadrifoglio”. E poi un ringraziamento speciale va a Francesca Forconi, Ornella Giaconi, Cristina Capretta, i maestri della scuola di musica, e soprattutto Raffaella Trojani”.Gaia Gennaretti    

Ben 50 strumenti musicali donati alla scuola di musica di Muccia “L’Angolo dei Bambini”.

Da settembre, anche la possibilità di avviare il nuovo corso per gli archi.

A rendere possibile tutto questo, Letizia Pellecchia, “una volontaria come tante”, slegata da qualsiasi associazione ma da due anni sul campo per aiutare i terremotati. Viene dalla provincia di Perugia e grazie alla potenza dei social network è riuscita in una meravigliosa impresa: “Ho iniziato a darmi da fare col terremoto di agosto ad Amatrice - racconta -. Il giorno stesso con le mie amiche abbiamo organizzato una raccolta di beni e da lì non mi sono più fermata. Questo progetto è nato da una chitarra donatami da un amico. Era la sua prima chitarra. Con questa, l’associazione di cui fa parte, del cremasco, mi ha lasciato anche una cesta di strumenti da regalare”. Il fatto che quella chitarra avesse un particolare valore affettivo per il vecchio proprietario, ha spinto la giovane a cercare un bambino o un ragazzo che desiderasse tanto uno strumento, che magari lo avesse perduto con il sisma e Francesca Forconi, giovane mamma di San Severino, anche lei molto attiva dopo il terremoto, le ha suggerito la scuola di musica di Muccia.

(Letizia Pellecchia con ala prima chitarra e la felpa dell'associazione che le ha donato i primi strumenti)

 

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Ma Letizia non si è accontenta di portare quegli strumenti che aveva già, ha voluto fare di più: “Questa scuola aveva pochissimi strumenti e non erano abbastanza per tutti i bambini che volevano imparare a suonare o ricominciare, e non poteva ricomprarne. Questo mi è dispiaciuto moltissimo così ho voluto provare a raccoglierne di più per permettere a chi lo volesse di ricominciare ma anche iniziare i corsi ex novo”. Questo perché, dice la donna, la musica aiuta a non sentire il silenzio assordante e surreale dei luoghi colpiti dal terremoto: “Pensare che venga interrotto dal baccano dei bambini che suonano è un’immagine che mi commuove. Sta di fatto che ho lanciato la raccolta su Facebook con un post e da lì si è scatenato un inferno bellissimo. Ho raccolto strumenti da ogni regione d’Italia, alcuni usati, con un valore affettivo per le persone che li hanno donati, e altri nuovi. Sono più di 50. È stato faticoso e totalizzante - prosegue - ma vedere i bambini contenti che li guardavano e li sceglievano ha ripagato ogni sforzo. Inoltre, la scuola non aveva affatto strumenti ad arco e sono riuscita ad avere violini e un violoncello ed è stato già ingaggiato un maestro che insegni a suonare questi strumenti. Da settembre questa scuola parte in maniera diversa. Il progetto è stato gestito da me  ma non sarebbe mai stato possibile senza il sostegno di “Comitato di Feltre per Norcia e dintorni” e Carmen Stella, “Gli sfollati allegri” e Serena Grigoletto, “Filippo Fontana e Pistoia”, il “Quadrifoglio”. E poi un ringraziamento speciale va a Francesca Forconi, Ornella Giaconi, Cristina Capretta, i maestri della scuola di musica, e soprattutto Raffaella Trojani”.
Gaia Gennaretti

 

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