Aiuti alle imprese agricole del territorio danneggiate dall’alluvione dello scorso 15 settembre. Il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha aperto alle richieste del presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, a proposito dell’utilizzo del fondo di solidarietà del ministero per supportare il comparto agricolo.

Così come i cittadini e le imprese, anche gli agricoltori che hanno la propria impresa nei 46 comuni inclusi nel cratere alluvionale hanno infatti subito seri danni alle loro strutture. Per questo, sin dai primi giorni successivi all’ondata di maltempo, «ci siamo attivati, insieme al Consorzio di bonifica e alla Regione, per cercare di dare un sostegno alle imprese – spiega il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili –. Il supporto in arrivo grazie al fondo di solidarietà permetterà alle aziende agricole di non dover versare il tributo di bonifica a tutti coloro hanno subito danni dall’alluvione. Si tratta in sostanza di uno sconto tributario che sgrava le imprese dal pagamento del contributo per la gestione del reticolo idrico minore nei 46 comuni alluvionati. Parliamo di un aiuto di poche centinaia di euro per ogni impresa, ma in ogni caso è un segnale di attenzione e di vicinanza importante da parte del governo. Oltre a questo – conclude – è un’apertura importante al tema della prevenzione del dissesto idrogeologico che, come sappiamo, è stata la principale causa degli eventi dello scorso settembre».
Anche la provincia di Macerata nel cratere dell’alluvione. Il Consiglio dei Ministri ha esteso lo stato di emergenza per il maltempo che ha colpito le Marche anche alle zone maceratesi investite dalle forti piogge cadute dallo scorso 15 settembre.

Accolta dunque la richiesta inoltrata alla Protezione civile nazionale dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, commissario per l’alluvione, lo scorso 20 settembre. L’estensione riguarda i comuni ricadenti nella parte settentrionale della provincia di Macerata, limitrofi alla provincia di Ancona interessata dall’alluvione. Sono stati inoltre stanziati ulteriori 1,1 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali, per far fronte ai primi interventi di soccorso e assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture.

«Ringrazio il presidente Draghi – ha commentato Acquaroli – per la tempestività dimostrata nell’adeguamento dello stato di emergenza che consente di accelerare gli interventi urgenti anche nei comuni maceratesi che hanno subito danni rilevanti. Le strutture guidate dal vicecommissario Babini e i Comuni sono al lavoro in queste ore per la ricognizione di tutti gli interventi di somma urgenza e di prima assistenza alla popolazione, per la stima del fabbisogno dei danni».
Uomini e mezzi del comune di San Severino al lavoro sulle strade dopo l’ondata di maltempo dello scorso 15 settembre. L’amministrazione comunale ha dato il via libera al piano di intervento per le opere di somma urgenza. Si tratta di lavori di messa in sicurezza della viabilità pubblica su tutto il territorio comunale, dove ad essere particolarmente colpite sono state le strade secondarie e vicinali. La conta dei danni è ancora parziale, ma tra gli interventi stimati sono previsti interventi di rifacimento delle cunette, dei piani viari e degli stessi manti stradali.

Un piano che dà seguito ai primi lavori di messa in sicurezza effettuati nelle prime ore dopo le forti piogge di due settimane fa. Gli operai del comune, i volontari della protezione civile e i vigili del fuoco erano stati impegnati nella pulizia dell’alveo del Potenza nell’area del ponte di Sant’Antonio, oltre allo sgombero delle strade dalle colate di fango e dalle frane e ai lavori di ripristino dei pozzetti e delle cunette stradali. Tra gli interventi che si erano resi necessari durante l’emergenza, inoltre, la rimozione di rami e alberi crollati sulle strade e su alcune aree pubbliche, la sistemazione di apposita segnaletica per indicare i numerosi pericoli.

Lunghissimo il bollettino dei danni su diverse strade, come fa sapere l’amministrazione, con la situazione in costante monitoraggio: «La conta dei danni al momento non è ancora finita perché, procedendo con i vari interventi, saranno meglio rilevati e quantificati i lavori che si dovranno ancora fare per ripristinare le condizioni di sicurezza delle strade – spiegano -. Tra le opere da effettuare il ricarico delle fondazioni e dei piani rotabili, il ripristino delle cunette, la disostruzione di pozzetti e tombini, il rifacimento dei piani viabili e, dove necessari, dei manti stradali stessi».

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